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Idealista: maggiore sforzo famiglie acquisto casa a Forte dei Marmi

Idealista: maggiore sforzo famiglie acquisto casa a Forte dei MarmiRoma, 31 ott. (askanews) – Forte dei Marmi è la località italiana in cui è maggiore lo sforzo delle famiglie locali per l’acquisto di una casa, raggiungendo il 78,2% del reddito familiare medio del comune. Seguono Menaggio (75,7%) e Courmayeur (67,7%), quindi Bardolino (61,1%) con tassi maggiori del 60 per cento. Nella top 10 stilata da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in italia, anche Lagueglia (57,5%), Riccione (54,8%) e Alassio (54,4%). Chiudono il ranking Lazise (49,7%), Bordighera (49,4%) e Sirmione (49,2%)

Anche per quanto riguarda l’affitto la percentuale di reddito maggiore si raggiunge in una località in provincia di Lucca, a Marina di Pietrasanta, dove le famiglie dovrebbero impiegare l’80,9% del proprio reddito per il pagamento mensile dell’affitto. Seguono il comune ravennate di Cervia (64,6%) e Gaeta (60,9%), in provincia di Latina. Carovigno, nel brindisino, è in sesta posizione con il 57,8%, seguita da Massa (54,9%) e Sestri Levante (54%), in provincia di Genova. Jesolo e Courmayeur, chiudono questa classifica, rispettivamente con il 52,6% e il 51,9% del reddito familiare Comuni dove è meno oneroso dal punto di vista economico acquistare o affittare una casa

Nello stesso contesto, sono individuabili dei comuni in cui lo sforzo economico per l’acquisto di una casa è decisamente più marginale. Spezzano della Sila, in provincia di Cosenza, è il centro, tra quelli rilevati in questo report, che richiede lo sforzo minore con appena il 7,6% del reddito familiare. A seguire troviamo altri 9 comuni il cui l’onere rimane nettamente sotto il dieci per cento delle capacità reddituali delle famiglie: si va dal 7,7% di Novi Ligure all’8,4% di Soresina e Mondovì, rispettivamente in provincia di Cremona e di Cuneo. Per quanto riguarda il mercato degli affitti, i comuni che richiedono minor impegno presentano costi notevolmente più elevati rispetto a quelli in vendita. Il comune di Rende, sempre in provincia di Cosenza, è la località in Italia in cui l’onere per l’acquisto è il più basso: rappresenta l’11,4% del reddito familiare. In altri 4 comuni l’onere resta sotto il 15%: Novi Ligure (Piemonte), Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Faenza (Ravenna) e Adria (Rovigo). La classifica dei comuni con l’onere più contenuto per l’acquisto si conclude con Voghera (15,2%), Jesi (15,9%), Milazzo (16,2%), Francavilla a Mare (16,7%) e Castagneto Carducci, comune in provincia di Livorno, con il 16,8%.

Maggiore e minor sforzo per regione- Lo studio offre anche dati dei mercati che richiedono il massimo e il minimo sforzo in ciascuna regione, sia per la vendita che per l’affitto. Le differenze in questo caso sono molto marcate poiché il mercato più oneroso per quanto riguarda gli acquisti a Forte dei Marmi (Lucca) presenta una percentuale del 78,2%, mentre quello più esoso della regione Umbria (Perugia) si attesta al 17%.

Il divario per gli affitti è simile: l’80,9% a Pietrasanta, in Toscana, rispetto al 14% di Matera o il 24% di Soverato e Vasto, i mercati più economicamente “impegnativi” per le famiglie calabresi e abruzzesi. Le differenze percentuali tra le località con minor impegno economico all’interno delle singole regioni mostrano variazioni più contenute rispetto ai mercati che richiedono uno sforzo maggiore per le famiglie che intendono acquistare un’abitazione. Ad esempio, Rovereto in Trentino-Alto Adige segna un 23,7% come richiesta più bassa, mentre Spezzano della Sila, in Calabria, segna un minimo dell’7,6%. Nel contesto del mercato degli affitti, si evidenzia ancora una volta un maggiore impegno economico richiesto alle famiglie: nel ranking regionale le percentuali variano dall’11,7% a Rende, in provincia di Cosenza, fino al 24,1% in provincia di Trento, configurando la regione Trentino-Alto Adige come l’area che ha i costi iniziali più elevati per l’affitto, rappresentando la soglia più alta per l’accesso a una locazione in Italia.

Rete Cattedre Unesco e Confindustria insieme per la Long Life Learning

Rete Cattedre Unesco e Confindustria insieme per la Long Life LearningRoma, 31 ott. (askanews) – In un contesto di rapida evoluzione del mercato del lavoro, la formazione continua assume un ruolo cruciale per lo sviluppo dell’Italia, soprattutto nel settore manifatturiero. Con questa prospettiva, la Rete delle Cattedre Unesco Italiane, Confindustria e la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco hanno promosso un seminario formativo dedicato all’apprendimento permanente che si è svolto presso la sede di Confindustria. L’iniziativa, focalizzata sull’analisi approfondita della formazione continua nel Paese, presenta una Road Map che indica le strategie future e individua le aree in cui colmare le lacune. L’apprendimento lungo tutta la vita si configura come un elemento fondamentale per potenziare la competitività delle istituzioni e delle imprese, promuovendo la crescita individuale dei lavoratori e la costante acquisizione di competenze.

Il Seminario coincide con il decimo anniversario dell’Unesco Global Network of Learning Cities, una rete che coinvolge 292 città in 76 paesi e oltre 310 milioni di cittadini. L’evento, promosso dall’Istituto Unesco di Amburgo e l’Unesco, invita tutti gli attori del mondo istituzionale e imprenditoriale ad aderire alla campagna #ImALifelongLearner. Questo impegno mira a sostenere il diritto all’educazione in tutte le età e a promuovere un cambiamento di paradigma nei sistemi di apprendimento e istruzione, garantendo a tutti l’accesso alle conoscenze per contribuire a una società più equa, giusta e sostenibile. “L’Unesco svolge un ruolo encomiabile nella promozione del Life Long Learning e auspichiamo che l’Italia possa seguirne le indicazioni in modo da rafforzare questo importante settore educativo”, ha detto Franco Bernabè, Presidente Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.

“Un onore che Unesco abbia scelto Confindustria come partner per celebrare in Italia un anniversario che mostra il valore dell’apprendimento continuo, valore che le nostre imprese sperimentano ogni giorno, partecipando ai processi formativi di scuole, Its e Università, o attraverso i fondi interprofessionali. È l’inizio di una collaborazione Unesco-Confindustria che metteremo a disposizione del Paese e delle sue istituzioni”, ha affermato Giovani Brugnoli, vicepresidente per il Capitale Umano di Confindustria. “In questa fase così complessa ed incerta, garantire percorsi di formazione e crescita continua per tutti è l’unico modo per sostenere lo sviluppo economico e l’inclusione sociale, quindi la democrazia. Le Cattedre Unesco italiane ancora una volta sono in prima fila nel porre a disposizione del nostro Paese e della pace tutte le proprie competenze, conoscenze e passioni”, ha aggiunto Patrizio Bianchi, portavoce della Rete delle Cattedra Unesco Italiane (ReCui).

SBG, nuova operazione cartolarizzazione crediti verso PA

SBG, nuova operazione cartolarizzazione crediti verso PARoma, 30 ott. (askanews) – Self Business Group (SBG), guidato dall’Avv. Alessandro Santoro, esperto di diritto societario e finanza alternativa, Gruppo di società consolidate nell’acquisizione e gestione di crediti verso la P.A., asset management ed operazioni di M/A, ha concluso una nuova operazione di cartolarizzazione di crediti verso la P.A. grazie al suo team di esperti coordinato dal fondatore, coadiuvato dalla Chief Executive Officer Avv. Livia De Blasi e dalla Credit Analyst Manager, Dr.ssa Emiliana Sammarco.

Self Business Group si è occupata dell’origination, della strutturazione e del fundraising dell’intera operazione nella quale ha coinvestito con altri investitori qualificati. L’acquisto, per un valore nominale di 12 ML, è stato effettuato da Sofia SPV s.r.l., veicolo di riferimento del Gruppo SBG. I crediti ceduti, incagliati, sono vantati da imprese private nei confronti delle Prefetture per la prestazione di servizi di custodia giudiziaria di veicoli, come previsto dal D.P.R 571/1982. Il processo di recupero dei crediti è fondato sulle recenti disposizioni emanate dal Ministero dell’Interno il 25 febbraio 2021 sulla base di quanto già contenuto nell’art. 215-bis del Codice della Strada (D.lgs. n. 285/1992) ed è stato affidato dal pool di investitori al sub servicer Studio Legale Santoro STA s.r.l. e a SBG Recovery s.r.l., società del Gruppo autorizzata ai sensi dell’art. 115 TULPS.

Questa nuova asset class, ideata dall’Avv. Alessandro Santoro, è un esempio unico e geniale di operazione di cartolarizzazione di cui il Gruppo SBG è stato pioniere ed è ormai protagonista del mercato vantando oltre 150 ML di GBV ceduti negli ultimi anni ad investitori istituzionali e, questa volta, ad investitori qualificati. Lo Studio Legale Tributario EY, con un team coordinato dall’Avv. Carlo Lichino, coadiuvato dalla senior associate Zigrida Alushaj e dalla trainee Benedetta Bettiol ha fornito un supporto nella fase contrattuale della cartolarizzazione ex Legge 130/99. Centotrenta Servicing S.p.A. ha prestato i servizi di Corporate Servicer, Calculation Agent e Master Servicer. Banca del Fucino S.p.A. ha svolto il ruolo di Account Bank e Paying Agent.

Gruppo Look Lateral: a Milano debutto europeo piattaforma blockchain

Gruppo Look Lateral: a Milano debutto europeo piattaforma blockchainRoma, 27 ott. (askanews) – Gruppo Look Lateral, società internazionale FinTech specializzata nei processi di tokenizzazione di asset alternativi, ha scelto Milano per il debutto europeo della piattaforma blockchain Dexx.Finance. L’infrastruttura digitale ha abilitato la vendita della prima versione tokenizzata di un’opera d’arte del Maestro Lucio Fontana – la tela dal titolo “Concetto Spaziale – Attesa” – e della Rolls Royce “Stardust”. L’annuncio è avvenuto ieri nel corso di un evento speciale nell’esclusiva cornice del Portrait Hotel di Milano, in collaborazione con PricewaterhouseCoopers e Asset Classic e Colombo & Partners, e con la partecipazione di Bain & Company Italia, che sono intervenuti durante la serata.

“Oggi Look Lateral è fra i pionieri a livello internazionale nell’applicazione di una tecnologia all’avanguardia come quella blockchain, che sta rendendo possibile una vera e propria rivoluzione negli investimenti in asset alternativi”, ha commentato Niccolò Filippo Veneri Savoia, Ceo & fondatore di Look Lateral. “Grazie alla piattaforma Dexx.Finance stiamo assistendo alla nascita di una nuova modalità per accedere a beni di lusso e opere d’arte, che non sono più esclusivo appannaggio degli High Spender. Inoltre, questa tecnologia sarà anche applicabile ad asset finanziari quando le normative lo permetteranno”. La presentazione ha offerto, inoltre, un importante palcoscenico di dibattito e approfondimento sull’impatto della tecnologia blockchain sul mondo finanziario e sulla democratizzazione delle forme di investimento alternative. Ad animare il tavolo di confronto sono stati Speaker del calibro di Andrea Viganò, già Presidente di BlackRock Italia, e Joe Roets, già CTO Gruppo Walt Disney e fondatore di Dragonchain©.

Report Estero OICE 2023: record di crescita con +30% sul 2022

Report Estero OICE 2023: record di crescita con +30% sul 2022Roma, 26 ott. (askanews) – L’industria italiana della progettazione e della consulenza cresce all’estero con un’impennata da record, seguendo un trend continuo e costante. Le società di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica italiane hanno infatti fatto registrare un nuovo boom del fatturato estero nel 2022 e nella prima parte del 2023 che vede una crescita del 14%, con una proiezione al 2023 che vede un +30% sul 2022.

È questo il dato fondamentale emerso oggi durante la presentazione del Rapporto Estero OICE 2023, presentato presso la sede dell’Agenzia ICE con la partecipazione di oltre 120 persone tra Ambasciatori di Paesi esteri, Istituzioni, associazioni e imprenditori. Il Medio Oriente (27%) e l’Africa (18%) – informa una nota Oice – sono le aree geografiche prioritarie per le attività all’estero 2022 delle società italiane. Nel ranking 2022 seguono UE (16%) e Paesi europei non UE (10%). Tuttavia, in percentuale sul totale nelle varie regioni continentali, l’Africa è il continente in cui le italiane crescono costantemente. L’Italia è terza tra gli europei per presenza in Africa, dopo inglesi e francesi e a pari classifica con le americane. Da segnalare la crescita nel Nord America (che passa da 6,9% a 15%) nella prospettiva 2023, insieme alle riconferme di Africa, Medio Oriente ed Europa. Stabile l’Asia con circa il 6% del complessivo.

Nel corso della presentazione, dopo l’introduzione del Presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas e del Presidente OICE Giorgio Lupoi, è intervenuto con un video messaggio il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani. Un video-racconto ha mostrato le attività di internazionalizzazione OICE realizzate nel 2023. A seguire gli interventi della Vicepresidente di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello, del Vicepresidente per l’internazionalizzazione OICE Roberto Carpaneto e del direttore generale ICE Lorenzo Galanti. Il Direttore del CER – Centro Europa Ricerche – Stefano Fantacone ha illustrato i risultati del Rapporto, preceduto dall’intervento del giornalista e professore della LUISS Guido Carli, Gregory Alegi. L’evento, condotto e moderato dal giornalista del TG2 Luca Moriconi, è proseguito con l’intervista alla Presidente della FIDIC Catherine Karakatsanis collegata da Washington e con l’intervento del Vicepresidente FIDIC ed OICE, Alfredo Ingletti. La presentazione si è conclusa con un interessante roundtable dal titolo “Climate change e transizione energetica. Da Sharm a Dubai: Road to Cop-28. Il ruolo delle società di ingegneria, architettura e consulenza” che ha visto gli interventi di cinque società OICE particolarmente internazionalizzate: 3TI Progetti, Politecnica, Systra SWS, Technital, Xori Group. Il Viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini ha chiuso i lavori della presentazione. Il Presidente Zoppas ha detto: “Oggi stiamo vivendo un periodo particolare, segnato dagli eventi recenti e da una serie di sfide che ci portiamo dietro dagli ultimi tre anni – la pandemia, i suoi effetti a catena, e le turbolenze politiche innescate dai conflitti internazionali – che hanno influenzato produzione, esportazioni e investimenti. Nonostante questi ostacoli, l’export italiano è comunque riuscito a ottenere risultati significativi, toccando nel 2022 la soglia di 620 miliardi, in netta crescita rispetto ai poco più dei 450 miliardi (480mld) del 2017. Un risultato che non è dovuto solo all’inflazione, ma anche e soprattutto all’aumento di volumi delle esportazioni, alla resilienza degli imprenditori e del marchio Made in Italy. In questo scenario, un player importante è sicuramente il comparto dell’architettura e dell’ingegneria, settore che lavora spesso “dietro le quinte” ma che possiede un know how d’eccellenza, elemento chiave per tutto il “ben fatto” italiano. Tale settore infatti sta dimostrando un notevole sviluppo, che si prevede crescerà ulteriormente nel 2023: secondo il Rapporto Estero OICE, le aziende registreranno una crescita dell’export del 30% sul 2022, toccando così la cifra di 2 miliardi di euro. Un aumento guidato soprattutto dall’interscambio con Medio Oriente e Africa, aree geografiche sempre più prioritarie per le nostre attività all’estero. In questo scenario, un tassello fondamentale è proprio la partnership consolidata tra ICE e OICE, basata principalmente su iniziative di promozione e formazione. Delle attività verso le quali gli imprenditori mostrano grande soddisfazione, come confermato dai dati del Rapporto stesso: il 93% delle aziende ritiene di grande importanza l’impatto delle iniziative condotte non solo da ICE, ma anche da tutti gli attori del Sistema Paese, come il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dello Sviluppo Economico, SACE, SIMEST e Cdp. Assieme a loro e al Governo, ci impegniamo affinché questo non sia un punto d’approdo per le imprese, ma l’inizio di un nuovo percorso di crescita”.

Il Presidente Lupoi ha poi sottolineato “l’indispensabile collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero Economia e Finanze e l’Agenzia ICE e l’efficace azione di filiera per mettere a sistema il lavoro delle società di ingegneria e consulenza come primo anello di una importante catena del valore che permette di veicolare la grande manifattura del made-in-Italy”. Le società di ingegneria, architettura e consulenza stanno aumentando e migliorando le loro prestazioni complessive estere rispetto alla performance passate e questa tendenza sta continuando anche oggi, in uno scenario geo-economico nuovo. Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Tajani nel suo video messaggio ha sottolineato il ruolo strategico delle società di ingegneria e progettazione e constatato la importante partecipazione dell’OICE e dei suoi Associati alle attività economiche sul fronte estero. Ha molto apprezzato la crescita operativa registrata nel continente africano dove il Governo sta lavorando con l’obiettivo di promuovere collaborazione e mutui benefici portando il saper fare italiano nelle diverse sfide, tra cui quella della transizione ecologica, per le quali l’OICE è un grande alleato.

Il Viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentini – conclude la nota Oice – ha detto: “l’attività delle società di ingegneria e di consulenza è un biglietto da visita del Made in Italy all’estero” ed ha aggiunto: “dobbiamo sfruttare i vantaggi ma anche gli svantaggi competitivi per continuare a posizionarci nei mercati esteri, e su temi rilevanti, come quelli legati al cambiamento climatico e alla diversificazione energetica. Tutto in un contesto mondiale dove la geopolitica è tornata protagonista e la concorrenza tra aree e blocchi la nuova logica internazionale”.

Export, Zoppas (ice): cresce nonostante difficolta’

Export, Zoppas (ice): cresce nonostante difficolta’Roma, 26 ott. (askanews) – “Oggi stiamo vivendo un periodo particolare, segnato dagli eventi recenti e da una serie di sfide che ci portiamo dietro dagli ultimi tre anni – la pandemia, i suoi effetti a catena, e le turbolenze politiche innescate dai conflitti internazionali – che hanno influenzato produzione, esportazioni e investimenti. Nonostante questi ostacoli, l’export italiano è comunque riuscito a ottenere risultati significativi, toccando nel 2022 la soglia di 620 miliardi, in netta crescita rispetto ai poco più dei 450 miliardi (480mld) del 2017”. Lo ha dichratato il Presidente di ICE, Matteo Zoppas, intervenuto questa mattina alla presentazione del Rapporto Estero 2023 dell’OICE (Associazione di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica).

“Un risultato – ha sottolineato Zoppas – che non è dovuto solo all’inflazione, ma anche e soprattutto all’aumento di volumi delle esportazioni, alla resilienza degli imprenditori e del marchio Made in Italy. In questo scenario, un player importante è sicuramente il comparto dell’architettura e dell’ingegneria, settore che lavora spesso “dietro le quinte” ma che possiede un know how d’eccellenza, elemento chiave per tutto il “ben fatto” italiano. Tale settore, infatti, sta dimostrando un notevole sviluppo, che si prevede crescerà ulteriormente nel 2023: secondo il Rapporto Estero OICE, le aziende registreranno una crescita dell’export del 30% sul 2022, toccando così la cifra di 2 miliardi di euro. Un aumento guidato soprattutto dall’interscambio con Medio Oriente e Africa, aree geografiche sempre più prioritarie per le nostre attività all’estero”. Secondo Zoppas “in questo scenario, un tassello fondamentale è proprio la partnership consolidata tra ICE e OICE, basata principalmente su iniziative di promozione e formazione. Delle attività verso le quali gli imprenditori mostrano grande soddisfazione, come confermato dai dati del Rapporto stesso: il 93% delle aziende ritiene di grande importanza l’impatto delle iniziative condotte non solo da ICE, ma anche da tutti gli attori del Sistema Paese, come il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dello Sviluppo Economico, SACE, SIMEST e Cdp. Assieme a loro e al Governo, ci impegniamo affinché questo non sia un punto d’approdo per le imprese, ma l’inizio di un nuovo percorso di crescita”.

E-Shore ed EnerMia prima operazione aggregazione operatori mobilità elettrica

E-Shore ed EnerMia prima operazione aggregazione operatori mobilità elettricaRoma, 26 ott. (askanews) – Con l’aggregazione dei due player E-Shore Srl ed EnerMia Srl si consolida l’obiettivo di impegno e diffusione della mobilità elettrica integrata sul panorama italiano.

L’aggregazione rappresenta un ulteriore passo nella direzione di crescita e capillarizzazione di una rete nazionale di stazioni di ricarica Quick e Fast charge, punti di forza della proposta di valore delle due società. E-Shore e Enermia, che si qualificano entrambe come Charging Point Operator (CPO) e eMobility Service Provider (EMSP), conferiscono le rispettive competenze per affrontare le sfide del mercato con l’ambizione di diventare il primo player indipendente sul panorama italiano. In seguito all’aggregazione nascerà un player indipendente con oltre 750 punti di ricarica a portafoglio localizzati nel 70% delle regioni italiane. Sulle ragioni della nuova aggregazione interviene anche il Ceo di EnerMia Flavia Samorì che afferma: “Con questa operazione si conclude un percorso ricco di soddisfazioni che in pochi anni ha trasformato EnerMia da essere un’idea embrionale a diventare una realtà consolidata e riconosciuta a livello nazionale. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno di collaboratori ed amici che hanno creduto con entusiasmo nell’iniziativa, condividendone la mission e con la volontà di essere co-protagonisti insieme a me nel cambiamento. Oggi nasce una nuova realtà, uno step necessario per continuare a distinguersi in questo mercato e per portare avanti i valori che da sempre ci hanno caratterizzato”.

Di realtà dinamica e competitiva parla invece Marco Mele, Ceo di E-Shore: “Siamo lieti di aver concluso questo importante passo con EnerMia, a conferma del nostro impegno concreto per lo sviluppo di soluzioni innovative per la mobilità elettrica non solo tramite crescita organica ma anche attraverso aggregazioni con player strategici già riconosciuti a livello nazionale”. L&B Partners S.p.A. ha supportato E-Shore in qualità di financial advisor in tutte le attività prodromiche alla realizzazione della partnership, dall’elaborazione del modello economico finanziario al coordinamento delle attività di due diligence fino alla negoziazione e strutturazione, per quanto concerne gli aspetti economico-finanziari, dell’operazione con un team composto dal partner Cristian Pulitano e dall’analyst Lorenzo Sneider.

L&B Partners Avvocati Associati STA a r.l. ha assistito E-Shore in qualità di legal advisor in tutte le fasi del deal, dalla strutturazione dell’operazione, alla due diligence alla negoziazione ed esecuzione della documentazione contrattuale, con un team guidato dai partner Davide Pelloso (per gli aspetti corporate) e Bartolo Cozzoli (per gli aspetti pubblicistici) e composto dagli special counsel Giulia Paternostro e Vincenzo Telera, dal senior associate Davide Dotti Currao e dall’associate Umberto Biga. I profili IP sono stati curati dal partner Valentina Bonomo e dal counsel Elena Ronda.

Manovra, Univendita: governo vuole far chiudere vendita diretta

Manovra, Univendita: governo vuole far chiudere vendita direttaRoma, 26 ott. (askanews) – “Siamo di fronte a un attacco gravissimo e ingiustificabile a un settore come la vendita diretta che genera in Italia oltre tre miliardi di fatturato e impiega circa 550mila persone. Qui rischiamo davvero di chiudere: equiparare un incaricato abituale di vendita a un agente di commercio significa mandare al collasso un comparto in cui operano grandi aziende e marchi importanti, spingendo almeno il 90% degli incaricati attuali a smettere di lavorare, con gravi riflessi per i redditi delle famiglie, già fiaccati dalla dura inflazione. Si tratta di una scelta inaccettabile per una presidente del Consiglio come Giorgia Meloni e un governo che dicono di voler difendere le imprese, chi lavora e crea ricchezza”. Lo denuncia in una nota Univendita, la maggiore associazione del settore della vendita diretta a domicilio, aderente a Confcommercio, commentando la norma della legge di Bilancio che modifica il regime di contribuzione previdenziale per gli autonomi della vendita diretta, equiparandolo a quello degli agenti e rappresentanti di commercio, disponendo al tempo stesso che l’incaricato debba ritenersi un lavoratore stabile, cui tocca pure l’iscrizione in Camera di commercio, non appena superi i 60 giorni di attività in un anno.

“Il paradosso di questa misura è che se l’incaricato dovesse versare i contributi a Enasarco oltre che alla gestione separata Inps, invece di guadagnare ci rimetterebbe di tasca propria migliaia di euro e logicamente non avrebbe più interesse a lavorare per integrare il reddito. Inoltre, è tecnicamente sbagliato confondere l’attività di incaricato con quella di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa – aggiunge l’associazione -. Peraltro, la norma della manovra è in contrasto con la legge 173 del 2005 che disciplina in maniera articolata questa figura e la distingue dall’agente di commercio. Si tratta di una proposta che non si capisce come potrebbe conciliarsi con l’attuale meccanismo della ritenuta d’imposta, fulcro di tutto il sistema degli incaricati alle vendite a domicilio”. Il presidente di Univendita, Ciro Sinatra, infine chiosa: “Se la norma della legge di Bilancio andasse in porto, assisteremmo al ritiro immediato di almeno 150mila lavoratori: valutando la situazione a dir poco svantaggiosa, non si iscriverebbero neppure ad Enasarco (sembra questo il reale obiettivo di questa strana norma). L’esecutivo sarebbe responsabile di mandare in crisi in pochissimo tempo un comparto che sta aiutando le famiglie italiane a integrare i redditi con lavori part-time che permettono di far fronte al carovita galoppante. Ecco perché chiediamo il ritiro della norma. Oppure – conclude Sinatra – saremo costretti a inscenare forme di protesta esplicita contro un governo che sta uccidendo un settore vitale della nostra economia”.

Diasorin svela la sua nuova Corporate Identity

Diasorin svela la sua nuova Corporate IdentityRoma, 25 ott. (askanews) – Diasorin (FTSE MIB: DIA) svela la sua nuova Corporate Identity in occasione del lancio del suo nuovo sito web di Gruppo: www.diasorin.com.

La nuova Corporate Identity di Diasorin – informa una nota dell’azienda – vuole esprimere la lunga storia di crescita del Gruppo, il posizionamento di “Specialisti” nell’ambito dell’immunodiagnostica e della diagnostica molecolare con l’immissione sul mercato di biomarcatori e di algoritmi diagnostici e l’aspetto innovativo in termini di tecnologia, apportato dalle divisioni di diagnostica molecolare e Licensed Technologies di Luminex. Il nuovo branding di Gruppo rappresenta un ulteriore traguardo, da un lato, del percorso di espansione globale del Gruppo e, dall’altro, del processo di integrazione tra le realtà di Diasorin e Luminex.

La nuova Corporate Identity rinnova, pertanto, lo stile grafico dei diversi brand, senza modificare la struttura e il richiamo all’identità societaria del Gruppo. Al centro della nuova identità grafica di Gruppo ritroviamo il simbolo di una “goccia” che origina dalla lettera “D” del logo e che rappresenta l’oggetto da cui prende avvio la ricerca e la diagnosi, ovvero il campione da analizzare.

La goccia simboleggia la missione di Diasorin di introdurre sul mercato soluzioni diagnostiche innovative in grado di rendere gli esiti dei propri test precisi, rapidi e utili ai medici, affinché possano fornire ai propri pazienti risposte sicure e chiare sul proprio stato di salute.

Risparmio casa sbarca a Malta: 10 negozi in 5 anni, tre già nel 2024

Risparmio casa sbarca a Malta: 10 negozi in 5 anni, tre già nel 2024Milano, 24 ott. (askanews) – Risparmio casa, gruppo italiano specializzato nella distribuzione di prodotti cura casa e persona, sbarca a Malta con un piano da 10 nuove aperture, di cui tre già nel 2024. Il gruppo romano, fondato dai fratelli Battistelli, prevede di completare il suo piano nell’isola nei prossimi cinque anni presidiando le principali località e generando circa 150 nuovi posti lavoro. Sono ormai oltre 150 i punti vendita in Italia e uno in Svizzera, con un fatturato complessivo ormai prossimo al miliardo di euro.

“Arriviamo a Malta – afferma Stefano Battistelli, socio fondatore di Risparmio casa insieme al fratello Fabio – esportando un modello di vendita e di sviluppo consolidato da molti anni in Italia. A Malta abbiamo la possibilità di presidiare il mercato drug store e del fai-da te oggi presente sull’isola solo con piccole realtà locali. Malta è vicina al nostro Paese, ha importanti prospettive di crescita economica che già diversi retailer internazionali hanno intercettato”. Nei prossimi 5 anni – aggiunge Fabio Battistelli – oltre 150 persone entreranno a far parte della squadra di Risparmio casa a Malta”. Il primo punto vendita Risparmio casa a Malta, di circa 1.000 metri quadrati, aprirà al pubblico presso la località Mosta e impiegherà 15 persone.