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Fotovoltaico, Resit: in Italia una grande chance ancora tutta da giocare

Fotovoltaico, Resit: in Italia una grande chance ancora tutta da giocareRoma, 14 nov. (askanews) – Il fotovoltaico sottrae veramente terreni all’agricoltura? Il settore fotovoltaico è in forte espansione, a dimostrarlo sono i recenti dati diffusi da Terna secondo i quali nei primi sei mesi del 2024, per la prima volta, la produzione di elettricità in Italia da fonti rinnovabili ha superato quella da fonti fossili, con un +27,3% rispetto al primo semestre 2023. Produzione rinnovabile, che vede al secondo posto, dopo l’idroelettrico (+64,8%), fotovoltaico ed eolico, settori che hanno registrato complessivamente un +14,6%. Nonostante queste performance eccezionali, le fakenews continuano a diffondersi, creando dubbi e disinformazione, specie nel settore agricolo.


A provare a dare risposta alle problematiche del comparto gli ingegneri Ugo e Alessandro Rocca, rispettivamente Amministratore delegato e Responsabile Tecnico di Resit Srl, società di progettazione e installazione di impianti a fonti rinnovabili con sede a Roma e più di 200 impianti fotovoltaici realizzati in 25 anni in tutta Italia. “Su 25.000 ettari di terreni agricoli sono stati costruiti in 40 anni impianti pari a 15.000 MW di potenza”, spiega Ugo Vittorio Rocca. “Un appezzamento piccolissimo, se guardiamo la cartina del Paese. Al contrario, ogni anno vengono ricoperti di asfalto e calcestruzzo ben 60.000 ettari di superficie. Potranno mai essere un problema questi 25.000 ettari in 40 anni?”.


“Secondo i più recenti dati Istat”, aggiunge Alessandro Rocca, “la superficie agricola totale in Italia (SAT) è pari a 17,5 milioni di ettari, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) misura 12,8 milioni di ettari. Ciò significa che la differenza, e cioè 5 milioni di ettari, rappresenta un’enormità di terreni definiti agricoli catastalmente ma che di fatto non lo sono o non sono comunque utilizzabili in agricoltura. Per il raggiungimento, nei prossimi dieci anni, degli obiettivi assegnati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) e dai piani della Comunità europea basterebbe l’1% dei terreni in questione”. “In pratica – conclude – si possono costruire 100 GW (Gigawatt) fotovoltaici senza sacrificare terreni agricoli produttivi di qualità”.

Manovra, D’Amico (Confimprese Italia): bene governo per supporto a MPMI

Manovra, D’Amico (Confimprese Italia): bene governo per supporto a MPMIRoma, 14 nov. (askanews) – Si è svolto oggi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un incontro tra il Governo e le principali organizzazioni sindacali datoriali, incentrato sul disegno di legge di bilancio per il 2024. Il Presidente di Confimprese Italia, Guido D’Amico, ha espresso apprezzamento per l’attenzione rivolta ai conti pubblici e agli sforzi concreti destinati al supporto delle micro, piccole e medie imprese (MPMI), sottolineando in particolare i seguenti punti salienti: * Il taglio del cuneo fiscale, con l’obiettivo di alleggerire il carico sulle imprese e i lavoratori. * L’accorpamento delle aliquote IRPEF, destinato a semplificare il sistema fiscale. * I vantaggi previsti per le nuove assunzioni, con misure mirate a stimolare l’occupazione. * I rifinanziamenti del credito d’imposta, che costituiscono un supporto importante per le imprese in crescita.


Nel corso dell’incontro, D’Amico ha ribadito l’importanza di includere nella manovra ulteriori misure per stimolare l’economia, come facilitazioni per l’accesso al credito, incentivi per le micro imprese nel settore turistico, agevolazioni per l’espansione verso nuovi mercati internazionali, e l’estensione della programmazione negoziata a regioni strategiche come il Basso Lazio. Inoltre, ha sollecitato una riconsiderazione della Legge 180/2011, conosciuta come lo “Statuto delle Imprese”. Particolarmente rilevanti sono stati gli interventi dei Ministri presenti, tra cui il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Quest’ultimo ha focalizzato l’attenzione sulla crisi di Stellantis e del settore automotive, proponendo soluzioni per il rilancio del comparto. Urso ha anche anticipato l’imminente pubblicazione del “Libro Verde Made in Italy 2030”, destinato a riaccendere il dibattito sulla politica industriale del Paese.


Infine, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha approfondito il tema del codice unico degli incentivi e della legge annuale per le PMI, evidenziando l’importanza di misure strutturate per il supporto alle piccole e medie imprese italiane. Un ringraziamento particolare è stato rivolto al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dott. Mantovano, per il puntuale coordinamento dei lavori, che ha permesso il positivo svolgimento dell’incontro.

Inps, presidente Fava presenta a Bruxelles XXIII Rapporto Annuale

Inps, presidente Fava presenta a Bruxelles XXIII Rapporto AnnualeRoma, 13 nov. (askanews) – Alla presenza del Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, si è tenuta oggi la presentazione del XXIII Rapporto Annuale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). Il Presidente Gabriele Fava ha evidenziato il ruolo centrale dell’Istituto nel sistema di welfare italiano e ha annunciato la nuova strategia che l’INPS metterà in campo per affrontare le sfide del mercato del lavoro italiano e garantire la sostenibilità del sistema previdenziale. Lo rende noto l’Inps in un comunicato.


“Intendiamo rafforzare il ruolo dell’Istituto come hub del welfare, promuovendo il passaggio ad un welfare generativo che personalizzi le prestazioni in base alle esigenze dei cittadini”. Particolare attenzione, ha spiegato il Presidente dell’Inps, sarà dedicata ai giovani, attraverso iniziative di educazione previdenziale e strumenti digitali innovativi, e agli anziani, riconosciuti come una risorsa fondamentale per il Paese. “L’INPS è impegnato a fare la sua parte per rafforzare il welfare italiano e sostenere il futuro del Paese” ha concluso Fava.

Piano di Transizione 5.0, come ottenere gli incentivi

Piano di Transizione 5.0, come ottenere gli incentiviRoma, 12 nov. (askanews) – Efficienza energetica e innovazione tecnologica: le parole chiave del Piano di Transizione 5.0. Finanziato con 6,3 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha l’obiettivo di sostenere le aziende nella transizione verso la digitalizzazione e la sostenibilità energetica e ambientale, offrendo incentivi fiscali per investimenti effettuati tra il 1 ° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025. Il Piano 5.0 si integra con il Piano di Transizione 4.0, che continuerà a incentivare l’acquisto di beni e software tecnologicamente avanzati, prevedendo agevolazioni riguardanti l’acquisto di beni strumentali 4.0 per un totale di 3,78 miliardi di euro, investimenti in beni destinati all’autoproduzione e al consumo di energia rinnovabile, escludendo le biomasse, per 1,8 miliardi di euro, e le spese per la formazione dei dipendenti sulle competenze per la transizione ecologica per un valore di 630 milioni di euro.


Tuttavia, la complessità del Piano di Transizione 5.0, soprattutto per quanto riguarda le procedure di accesso agli incentivi, sta suscitando alcune preoccupazioni. Recentemente, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha infatti pubblicato nuove FAQ relative al Piano, fornendo interpretazioni più flessibili della normativa. Gli aggiornamenti mirano a semplificare l’accesso agli incentivi, ampliare le casistiche ammesse e chiarire alcuni dubbi interpretativi. “La complessità crea un rallentamento nell’adozione del Piano di Transizione 5.0 – afferma Daniele Iudicone esperto di energie rinnovabili e founder di IMC Holding – e genera il rischio di uno spostamento delle aziende verso altre forme di incentivi, come bandi regionali e settoriali che prevedono agevolazioni, anche per il settore del fotovoltaico, dove le procedure di accesso sono più semplici. Di conseguenza il Piano di Transizione 5.0 potrebbe perdere un po’ di appeal proprio a causa della sua complessità. Per poter accedere e, soprattutto, ottenere gli incentivi previsti dal Piano di Transizione 5.0 è necessario conoscere alcuni aspetti fondamentali”.


L’accesso agli incentivi è libero ma vanno rispettate determinate condizioni “Il Piano di Transizione 5.0 è rivolto a tutte le aziende italiane. Sono escluse le imprese in difficoltà finanziarie, quelle che hanno ricevuto sanzioni interdittive e quelle non in regola con le normative sulla sicurezza e i contributi previdenziali. Inoltre, non sono ammesse le attività che violano il principio del DNSH (Do No Significant Harm), che tutela gli obiettivi ambientali”. Cosa prevede il Piano di Transizione 5.0 “La Misura prevede un credito d’imposta calcolato in base agli investimenti effettuati da parte delle strutture produttive italiane, nel biennio 2024-2025, a condizione che l’investimento comporti una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per l’intera struttura o del 5% per il singolo processo coinvolto”.


La procedura da seguire per accedere agli incentivi La procedura per accedere alle agevolazioni è relativamente semplice, ma comporta diverse incombenze in termini di asseverazioni e attività tecniche necessarie per permettere all’azienda di usufruire del Piano di Transizione 5.0. È fondamentale analizzare la realtà industriale, identificare le sue esigenze energetiche e determinare quale intervento di Industria 4.0 possa generare un risparmio energetico. L’intervento deve essere afferente all’attività e alle necessità dell’azienda. Solo dopo aver definito questi aspetti, si può procedere con l’accesso all’Industria 5.0 e iniziare le attività con il GSE per ottenere le agevolazioni. Nello specifico, per prenotare il credito d’imposta, va inviata una Comunicazione Preventiva, corredata della Certificazione ex-ante, tramite la Piattaforma “Transizione 5.0″ accessibile con SPID nell’Area Clienti del sito del GSE. Le comunicazioni saranno valutate dal GSE in base all’ordine cronologico di presentazione, verificando la correttezza dei dati, la completezza dei documenti e il rispetto del limite di costi ammissibili (50 mln € per impresa/anno). Entro 30 giorni dalla conferma del credito prenotato, l’impresa deve inviare una comunicazione sull’acconto del 20% riguardante gli investimenti in beni strumentali 4.0 e impianti di autoproduzione. Al termine del progetto, l’impresa dovrà inviare la Comunicazione di completamento con la Certificazione ex-post”. L’importanza per le aziende di ricevere un supporto adeguato per l’ottenimento degli incentivi


“Bisogna affidarsi ad un pool di professionisti: dagli esperti in finanza agevolata, con competenze in Transizione 5.0 e nell’individuazione delle attività di Industria 4.0, agli esperti nella realizzazione di impianti fotovoltaici, in grado di garantire installazioni efficienti e vantaggiose dal punto di vista energetico. Attualmente collaboriamo con Cerved, storica azienda italiana specializzata in finanza agevolata, per individuare via via le azioni migliori da poter adottare e ottimizzare così l’uso degli incentivi a beneficio dei nostri clienti. È importante sottolineare che, sebbene gli investimenti siano incentivati, devono assicurare un immediato e significativo miglioramento dell’efficienza energetica”. Quali interventi rientrano negli incentivi “La transizione è favorita da interventi di Industria 4.0, che promuovono il risparmio energetico. Immaginiamo un’azienda manifatturiera che sostituisce macchinari ad alto consumo energetico con impianti più efficienti o adotta software in grado di monitorare e ottimizzare i carichi energetici. Ovviamente l’implementazione di impianti fotovoltaici contribuisce a migliorare ulteriormente la sostenibilità energetica dell’azienda. Tant’è che a livello di opinione pubblica e sul mercato, il fotovoltaico è il simbolo dell’Industria 5.0, poiché rappresenta un impegno tangibile verso un futuro più sostenibile e innovativo”. Possibili criticità per le aziende nell’adozione del Piano Transizione 5.0 “Non si evidenziano reali criticità. Il vantaggio, a mio avviso più importante, è la possibilità di avere l’installazione di un impianto fotovoltaico, anche di grandi dimensioni, con un’agevolazione che può arrivare fino al 69% del credito d’imposta. L’erogazione si avrà già dal mese successivo alla messa in funzione dell’impianto. Quindi, entro il primo anno, è possibile coprire quasi per intero la spesa sostenuta” conclude Daniele Iudicone, Founder di IMC Holding.

Ethica Group apre il proprio capitale al management

Ethica Group apre il proprio capitale al managementRoma, 12 nov. (askanews) – Ethica Group, gruppo indipendente focalizzato nella realizzazione di operazioni di finanza straordinaria e nell’investimento diretto nel capitale di rischio di imprese italiane, apre il proprio capitale al management con la nomina di nove nuovi soci: Roberto Bonacina, Giorgio Carere, Alessandro Conte, Stefano Pastore e Filippo Salvetti alla guida delle attività di m&a, Marco Borgonovo, Alessandro Cortina e Fabiano Fossali cui fanno capo le attività di Debt Advisory, oltre al trentacinquenne Giovanni Berlingieri, responsabile dell’attività di Business Development.


Il Gruppo, fondato da Cosimo Vitola e Fausto Rinallo e che nel 2023 ha registrato un fatturato di 24 milioni di euro, un ebitda di oltre 12 milioni di euro e un utile netto di 8,5 milioni di euro, rende protagonista il management per dare il giusto riconoscimento a coloro che hanno contribuito alla crescita delle attività di advisory del Gruppo; per attrarre nuove professionalità dal mercato, il tutto nell’ottica di dare continuità alle nostre attività e gettare le basi per garantire il futuro di Ethica Advisory attraverso un continuo ricambio generazionale.

Poste Italiane ottiene certificazione unica iso 45001:2023

Poste Italiane ottiene certificazione unica iso 45001:2023Roma, 8 nov. (askanews) – Poste Italiane ha ottenuto la certificazione unica ISO 45001:2023 per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Il riconoscimento internazionale, rilasciato da IMQ, è frutto di un lungo percorso cominciato dall’azienda nel 2019 e concluso nel 2024 con la certificazione e attesta la capacità di Poste Italiane di garantire un ambiente lavorativo sicuro e in linea con i più elevati standard di tutela per tutti i suoi dipendenti. Lo rende noto l’azienda in un comunicato.


Adottando la norma ISO 45001:2023 Poste Italiane – si legge nella nota – applica un sistema di gestione strutturato che include misure efficaci e costantemente monitorate per ridurre i rischi di infortuni e malattie professionali, oltre a prevenire situazioni di potenziale pericolo. Il riconoscimento si inserisce in un percorso di miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza, per promuovere la diffusione a ogni livello aziendale della cultura di protezione e benessere. Con la Certificazione l’azienda – sottolinea Poste – vede riconosciuta l’applicazione dei migliori standard in fatto di sicurezza, dimostrando di aver saputo trasferire efficacemente sul campo le politiche aziendali in favore della salute delle donne e degli uomini di Poste Italiane, in linea con la cultura della responsabilità del maggior datore di lavoro del Paese. L’adozione della norma ISO 45001:2023 favorirà il miglioramento costante delle performance di sicurezza, con il fine di creare un ambiente di lavoro sempre più protetto e consolidare la cultura aziendale orientata alla prevenzione e al rispetto della sicurezza, per garantire a tutti i dipendenti il massimo livello di protezione.


La certificazione unica ISO 45001:2023 si aggiunge a una serie di importanti riconoscimenti ottenuti da Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità e responsabilità sociale. Tra queste, le certificazioni ISO 30415:2021 per l’inclusione e la valorizzazione delle diversità, UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere, ISO 37001:2016 per la prevenzione della corruzione e ISO 37301:2021 per la gestione della compliance. Il conseguimento di queste attestazioni attesta la capacità del Gruppo di adottare misure rigorose ed efficaci a garanzia di elevati standard etici e sociali.

Gruppo Emirates annuncia risultati semestrali record per 2024-25

Gruppo Emirates annuncia risultati semestrali record per 2024-25Roma, 7 nov. (askanews) – Il Gruppo Emirates ha annunciato oggi la sua migliore performance finanziaria semestrale di sempre, registrando un utile al netto delle imposte pari a 2,8 miliardi di dollari (10,4 miliardi di dirham) per i primi sei mesi del 2024-25, superando l’utile record al netto delle imposte dello stesso periodo nell’anno precedente.


Questo è il primo anno finanziario in cui l’imposta sul reddito societario degli Emirati Arabi Uniti, entrata in vigore nel 2023, viene applicata al Gruppo Emirates. Dopo aver tenuto conto dell’onere fiscale del 9%, l’utile del Gruppo al netto delle imposte è di 2,5 miliardi di dollari (9,3 miliardi di dirham). A dimostrazione della sua forte redditività operativa, il Gruppo – si legge in una nota – ha mantenuto un robusto EBITDA di 5,6 miliardi di dollari (20,4 miliardi di dirham) leggermente inferiore rispetto ai 20,6 miliardi di dirham dello scorso anno. Il fatturato del Gruppo è stato di 19,3 miliardi di dollari (70,8 miliardi di dirham) per i primi sei mesi del 2024-25, con un aumento del 5% rispetto ai 18,3 miliardi di dollari (67,3 miliardi di dirham) dello scorso anno. Questo dato riflette la costante crescita della domanda dei clienti in tutte le divisioni aziendali e in tutte le regioni.


Il Gruppo – prosegue il comunicato – ha chiuso il primo semestre del 2024-25 con una solida posizione di cassa di 11,9 miliardi di dollari (43,7 miliardi di dirham) al 30 settembre 2024, rispetto ai 12,8 miliardi di dollari (47,1 miliardi di dirham) al 31 marzo 2024. Il Gruppo è stato in grado di attingere alle proprie forti riserve di liquidità per sostenere le esigenze aziendali, compresi i pagamenti per i nuovi ordini di aerei cargo e altri pagamenti di debiti. Il Gruppo ha anche pagato 2 miliardi di dirham di dividendi ai suoi proprietari, come dichiarato alla fine dell’esercizio finanziario 2023-24. Sua Altezza lo Sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum, Presidente e Chief Executive di Emirates Airline e del Gruppo, ha dichiarato: ‘Il Gruppo ha superato la performance record dello scorso anno restituendo un risultato fantastico per la prima metà del 2024-25. Questo dimostra ancora una volta la potenza del nostro collaudato modello di business che si combina con la strategia di crescita di Dubai intesa come città chiave in cui vivere, lavorare, connettersi e fare affari, nonché come destinazione da visitare. La forte redditività del Gruppo ci permette di effettuare gli investimenti per garantire per il nostro successo a lungo termine. Stiamo investendo miliardi di dollari per lanciare sul mercato nuovi prodotti e servizi per i nostri clienti; per implementare tecnologie avanzate e altri progetti di innovazione per guidare la crescita; e per prenderci cura dei nostri dipendenti che lavorano duramente ogni giorno per garantire la sicurezza e la soddisfazione dei nostri clienti’.


Sua Altezza lo Sceicco Ahmed ha aggiunto: ‘Ci aspettiamo che la domanda dei clienti rimanga forte per il resto del 2024-25, e non vediamo l’ora di aumentare la nostra capacità per far crescere i ricavi, man mano che i nuovi aeromobili si uniranno alla flotta di Emirates e nuove strutture entreranno in funzione presso dnata. Le prospettive sono positive, ma non intendiamo riposare sugli allori. Continueremo dispiegare la nostra capacità e le nostre risorse in un mercato dinamico’. Per sostenere l’aumento delle operazioni e delle attività commerciali, la base dei dipendenti del Gruppo Emirates, rispetto al 31 marzo 2024, è cresciuta del 3%, raggiungendo un numero complessivo di 114.610 dipendenti al 30 settembre 2024. Sia Emirates che dnata hanno in corso delle iniziative di reclutamento per supportare le loro esigenze future.


Emirates Airline. Emirates – si legge ancora nella nota – ha continuato a migliorare la sua rete e ad aumentare le connessioni attraverso il suo hub di Dubai. Nella prima metà del 2024-25, Emirates ha aumentato i voli di linea verso 8 città: Amsterdam, Cebu, Clark, Luanda, Lione, Madrid, Manila e Singapore. A maggio, Emirates ha riavviato i servizi giornalieri per Phnom Penh in Cambogia via Singapore. A giugno ha lanciato servizi giornalieri per Bogotà via Miami, espandendo la presenza della compagnia aerea in Sud America con le proprie operazioni in Colombia. A settembre, Emirates ha aperto una nuova rotta per il Madagascar via Seychelles, portando la sua rete passeggeri e cargo a 148 aeroporti in 80 Paesi entro il 30 settembre. Espandendo le opzioni di connettività per i clienti, nei primi sei mesi del 2024-25, Emirates ha stipulato nuovi accordi di codeshare, d’interlinea e intermodali con 7 partner: AirPeace, Avianca, BLADE, ITA Airways, Iceland Air, SNCF Railway e Viva Aerobus. Tra il 1° aprile e il 30 settembre, 8 aeromobili (3 A380, 5 Boeing 777) con interni completamente rinnovati sono usciti dal programma di riammodernamento da 4 miliardi di dollari della compagnia aerea. Questo ha permesso a Emirates di accelerare l’implementazione dei suoi più recenti prodotti di cabina, tra cui gli ultimi Boeing 777 a 4 classi che presentano una nuova disposizione 1-2-1 che include sedili reclinabili con minibar personale in Business Class, e la popolare Premium Economy di Emirates. Il primo B777 rimodernato di Emirates è stato impiegato a Ginevra ad agosto, seguito da Tokyo Haneda e Bruxelles. Per i prossimi sei mesi, man mano che altri aeromobili verranno rimodernati, Emirates ha previsto altre 10 rotte per i suoi B777 rinnovati: Riyadh, Zurigo, Kuwait, Damman, Chicago, Boston, Dallas Fort Worth, Seattle, Newark-Atene e Miami-Bogota. Entro la fine dell’anno, le rinnovate esperienze di volo degli A380 e dei Boeing 777 di Emirates, compresa la Premium Economy, saranno disponibili su oltre 30 rotte. A terra, sono stati investiti 44 milioni di dirham (11,9 milioni di dollari) per aprire le nuove Lounge di Emirates per i clienti premium negli aeroporti di Londra Stansted e Jeddah, e per rinnovare la struttura esistente a Parigi Charles De Gaulle. Un investimento che fa parte di un programma multimilionario in corso per migliorare la rete delle Lounge di Emirates. A luglio, Emirates ha aperto un nuovo concept travel store a Hong Kong, il primo al di fuori degli Emirati Arabi Uniti, e ha in programma di lanciare altri negozi esperienziali in tutta la sua rete come parte della sua strategia di vendita al dettaglio. Emirates ha continuato a impegnarsi in favore dell’ambiente, aumentando l’uso di carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) quando disponibile e fattibile. Nei primi sei mesi del 2024-25, Emirates ha utilizzato per la prima volta il SAF a Singapore e a Londra Heathrow. Emirates ha aderito all’Aviation Initiative for Renewable Energy (AIREG) in Germania e ha firmato come partner industriale dell’Aviation Impact Accelerator (AIA) presso l’Università di Cambridge, contribuendo alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni per ridurre le emissioni. La partnership con l’AIA ha segnato anche il primo esborso di Emirates dal suo fondo da 200 milioni di dollari, con l’obiettivo di sostenere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni sostenibili per l’aviazione. Nella prima metà del 2024-25, Emirates ha incrementato gli investimenti in visibilità del suo marchio a livello globale, in particolare con la firma di un nuovo importante accordo di sponsorizzazione come Official Airline Partner di The Championships – Wimbledon. Emirates ha inoltre esteso le sue partnership di lunga data con l’International Cricket Council (ICC) per altri 8 anni e con la squadra di calcio portoghese SL Benfica per altri 5 anni. La capacità complessiva nei primi sei mesi dell’anno è aumentata del 5%, raggiungendo i 29,9 miliardi di tonnellate-chilometro disponibili (ATKM), grazie all’espansione delle operazioni di volo. La capacità, misurata in Available Seat Kilometres (ASKM), è aumentata del 4%, mentre il traffico passeggeri trasportato, misurato in Revenue Passenger Kilometres (RPKM), è cresciuto del 2% con un Passenger Seat Factor medio dell’80,0%, rispetto all’81,5% dello stesso periodo dell’anno precedente. Emirates ha trasportato 26,9 milioni di passeggeri tra il 1° aprile e il 30 settembre 2024, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Emirates SkyCargo ha trasportato 1.198.000 tonnellate nei primi sei mesi dell’anno, con un aumento del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un notevole contributo in termini di volume da parte del forte traffico di eCommerce cinese e un aumento delle spedizioni dirette a Dubai. Emirates SkyCargo è stata in grado di soddisfare la domanda grazie alla capacità aggiuntiva di 1 nuovo Boeing 777 cargo di proprietà e di 2 ulteriori Boeing 747F in wet lease. Nei primi sei mesi del 2024-25, Emirates ha ordinato altri 10 Boeing 777 cargo per sostenere la sua crescita. La forte domanda dei clienti per i prodotti specializzati di Emirates SkyCargo e l’eccellente rete di operazioni cargo e di stiva hanno visto aumentare dell’11% i rendimenti cargo. L’utile al netto delle imposte di Emirates per il primo semestre del 2024-25 ha raggiunto un nuovo record di 2,6 miliardi di dollari (9,7 miliardi di dirham), rispetto ai 2,6 miliardi di dollari (9,5 miliardi di dirham) dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile di Emirates al netto delle imposte è 2,4 miliardi di dollari di (8,7 miliardi di dirham). I ricavi di Emirates, compresi gli altri proventi operativi, pari a 16,9 miliardi di dollari (62,2 miliardi di dirham) sono aumentati del 5% rispetto ai 16,2 miliardi di dollari (59,5 miliardi di dirham) dello stesso periodo dell’anno precedente. Il nuovo record di ricavi della compagnia aerea può essere attribuito alla costante crescita della domanda di viaggi e di trasporto aereo di merci in tutti i mercati, e alla sua capacità di offrire ai clienti prodotti e servizi di grande valore I costi operativi diretti di Emirates (incluso il carburante) sono cresciuti del 6% in linea con l’aumento delle operazioni. Il carburante rimane la componente più importante dei costi operativi della compagnia aerea (32%), rispetto al 34% dello stesso periodo dell’anno precedente. Grazie alla domanda dei clienti e all’aumento delle operazioni nel semestre, l’EBITDA di Emirates, pari a 5,2 miliardi di dollari (19,1 miliardi di dirham), è rimasto molto forte, anche se in leggero calo del 2% rispetto ai 5,3 miliardi di dollari (19,5 miliardi di dirham) dello stesso periodo dell’anno precedente. dnata. dnata ha registrato una crescita significativa nei primi sei mesi dell’anno fiscale 2024-25, grazie alla continua espansione delle sue attività nei settori della gestione merci, dei servizi a terra, della ristorazione e del retail e dei servizi di viaggio. Nella prima metà del 2024-25, i servizi aeroportuali, ristorazione e retail di dnata hanno ottenuto diversi nuovi contratti rilevanti e hanno permesso di ampliare la collaborazione con clienti esistenti nelle loro operazioni internazionali, confermando la capacità dell’azienda di soddisfare le diverse esigenze delle compagnie aeree di elevati standard di sicurezza e di prodotti e servizi di alta qualità. dnata – continua il comunicato – ha continuato a investire strategicamente per rispondere alle richieste dei clienti e sfruttare le opportunità di mercato. Tra i principali risultati del primo semestre 2024-25, si evidenziano: l’espansione negli Stati Uniti con l’avvio delle operazioni di assistenza a terra all’aeroporto internazionale Raleigh-Durham; la firma di contratti significativi per nuovi mezzi di supporto a terra (GSE) per un valore complessivo stimato di oltre 210 milioni di dollari; e l’incremento pianificato del 50% della capacità di gestione merci a Zurigo, in Svizzera, grazie a nuovi spazi di magazzino. dnata ha inoltre manifestato il proprio impegno ambientale per ridurre le emissioni, investendo nella conversione dell’intera flotta di veicoli non elettrici e GSE e in quella a biodiesel negli Emirati Arabi Uniti e nell’aggiunta di nuovi GSE elettrici alle operazioni in Brasile e negli Emirati Arabi. Le entrate di dnata, incluse le altre fonti operative, hanno raggiunto i 2,8 miliardi di dollari (10,4 miliardi di dirham 2,8), con un aumento dell’11% rispetto ai 2,5 miliardi di dollari (9,3 miliardi di dirham) registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile complessivo al netto delle imposte di dnata è di 196 milioni di dollari (720 milioni di dirham), in calo del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, principalmente a causa di un onere di svalutazione straordinario di 41,4 milioni di dollari (152 milioni di dirham). L’utile netto è pari a 156 milioni di dollari (571 milioni di dirham). A testimonianza della redditività operativa, l’EBITDA di dnata è stato pari a 354 milioni di dollari (1,3 miliardi di dirham), con un incremento del 16% rispetto ai 305 milioni di dollari (1,1 miliardi di dirham) dello scorso anno. Le operazioni aeroportuali restano la maggiore fonte di ricavi di dnata, con 1,3 miliardi di dollari (4,8 miliardi di dirham), in crescita del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, grazie alla ripresa delle attività dei clienti, specialmente in Australia, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito. Complessivamente, il numero di rotazioni di aeromobili gestite da dnata è aumentato del 2% raggiungendo le 391.365, mentre il volume di merci movimentate è salito a 1,5 milioni di tonnellate, con un incremento del 18% dovuto alla forte domanda globale di servizi di trasporto aereo. La divisione catering e retail, che ha registrato una crescita dell’8%, ha contribuito alle entrate per 1 miliardo di dollari (3,7 miliardi di dirham) grazie all’aumento della produzione di catering in Australia e nel Regno Unito, alla crescita del prodotto retail e agli adeguamenti contrattuali per riflettere i costi di fornitura in aumento. Complessivamente, il numero di pasti serviti è diminuito del 5%, attestandosi a 62,7 milioni rispetto ai 66,3 milioni dell’anno precedente. La divisione viaggi di dnata ha generato 483 milioni di dollari (1,8 miliardi di dirham) di entrate, in aumento del 23% rispetto ai 391 milioni di dollari (1,4 miliardi di dirham) dello stesso periodo dello scorso anno, grazie al contributo delle attività di Imagine Cruising, Destination Asia e Middle East Corporate Travel. Le vendite totali (TTV) della divisione hanno raggiunto i 1,2 miliardi di dollari (4,5 miliardi di dirham), rispetto a 1,1 miliardi di dollari (4,1 miliardi di dirham) dello stesso periodo dell’anno precedente.

Dl infrazioni, Erion Weee: bene via libera emendamenti sui Raee

Dl infrazioni, Erion Weee: bene via libera emendamenti sui RaeeRoma, 7 nov. (askanews) – Erion WEEE esprime grande soddisfazione per l’approvazione degli emendamenti relativi ai Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), contenuti nella conversione in lokegge del decreto legge 16 settembre 2024, n. 131, “Salva Infrazioni”. Questi emendamenti – che Erion già nel 2022, all’interno del Libro Bianco sui RAEE elaborato congiuntamente agli stakeholder della filiera, aveva individuato come essenziali per lo sviluppo del Sistema RAEE italiano – rappresentano un cambio di passo significativo verso il raggiungimento dei target di raccolta europei.


“Siamo grati al Dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e al Parlamento per aver recepito l’esigenza di migliorare la normativa sui RAEE, un tema che abbiamo a cuore da anni” ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE. “Questi emendamenti non solo semplificano le procedure per i distributori, ma pongono anche l’accento sulla necessità di una comunicazione efficace e incisiva verso i cittadini italiani che, purtroppo, faticano ancora a inquadrare i RAEE come rifiuti che devono essere differenziati, proprio come quelli in carta, plastica e vetro”. Tra le principali novità introdotte c’è l’obbligo per i sistemi collettivi di progettare, realizzare e finanziare programmi di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza della raccolta separata dei RAEE e sui benefici ambientali ed economici del relativo riciclo. Il Legislatore ha infatti previsto che ogni anno i Consorzi debbano destinare a questa finalità almeno il 3% del totale dei ricavi dell’esercizio precedente.


Un’altra misura cruciale introdotta dalla nuova norma è la radicale semplificazione degli adempimenti a carico dei negozianti per l’effettuazione dei servizi di ritiro “Uno contro Uno” e “Uno contro Zero” dei RAEE. Sono stati eliminati, ad esempio, l’obbligo di iscrizione all’Albo Gestori Ambientali e quello di “tenuta del registro di carico e scarico mediante schedario numerato progressivamente, … dal quale risultino il nominativo e l’indirizzo del consumatore che conferisce il rifiuto e la tipologia dello stesso”. Queste semplificazioni, riducendo in modo significativo gli oneri (in termini di costi e di tempi) a carico dei negozianti, faciliteranno la raccolta dei RAEE e consentiranno al nostro Paese di avvicinarsi agli obiettivi fissati dall’Unione Europea. “Le nuove disposizioni – dichiara Arienti – oltre a facilitare le operazioni di ritiro da parte dei distributori, favoriranno i comportamenti virtuosi dei cittadini, verso i quali saranno finalmente realizzate importanti campagne di comunicazione, come quelle che Erion WEEE ha realizzato negli ultimi anni con il programma DireFareRAEE”.

Tim, Labriola: titolo basso? E’ problema di tutta industria

Tim, Labriola: titolo basso? E’ problema di tutta industriaRoma, 6 nov. (askanews) – “Allora, ad oggi che tutto il settore delle telecomunicazioni in Europa è sottovalutato, è un dato di fatto. A dimostrazione che il mercato finanziario a livello globale non crede che un processo di competizione spinto sino alle più estreme conseguenze, che certamente dà un vantaggio al consumatore finale, dia una remunerazione adeguata del capitale”. Lo ha detto l’ad di Tim, Pietro Labriola, a margine del forum Asstel.


“Quindi – ha aggiunto- non è solo un tema di Tim ma un problema di industria. Non lo dico io. Leggete i report dei principali analisti finanziari e distinguono i mercati. Brasile, Stati Uniti, Asia e l’Europa. Poi all’interno dell’Europa hai delle differenze basate sul fatto che magari in un paese, non cito quale, hai tre operatori e 30 euro di arpu. In Italia ne hai 5 con 10 euro di arpu c’è una differenza di 20 euro. Se fate una rapida moltiplicazione vi renderete subito conto come se dovessi scegliere su cui investire scelgo un paese dove ho 30 euro”.

Aeroporti, Airport Handling pronta a decollare a Fiumicino

Aeroporti, Airport Handling pronta a decollare a FiumicinoRoma, 5 nov. (askanews) – Airport Handling S.p.A., società controllata dal gruppo globale di servizi aeroportuali dnata, ha annunciato che il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha confermato la piena legittimità della gara indetta da Aeroporti di Roma che ha assegnato alla società una licenza di handling aeroportuale di sette anni presso l’aeroporto di Roma Fiumicino (FCO). Il ricorso presentato da un operatore attualmente in carica, che aveva temporaneamente ritardato l’avvio delle operazioni di Airport Handling a FCO – informa un comunicato dell’azienda -, è stato respinto dal Tribunale.


La decisione del Tribunale – si legge ancora nella nota – consente pertanto ad Airport Handling di avviare la fornitura dei servizi di rampa e passeggeri nel rispetto della qualità e della sicurezza sul lavoro che le sono proprie presso lo scalo di Fiumicino già a partire dal primo trimestre del 2025. Per sostenere questa espansione, la Società ha investito oltre 20 milioni di euro in attrezzature per l’assistenza a terra (GSE) degli aeromobili. Oltre il 40% della flotta sarà elettrico: basti pensare che alcuni veicoli elettrici sono già stati consegnati per garantire un avvio quanto più fluido delle operazioni. A Fiumicino Airport Handling prevede di assumere oltre 1.800 professionisti aeroportuali orientati al cliente. Le prime assunzioni hanno riguardato il team manageriale, ciascuno con una vasta esperienza e competenza nel mercato locale.


Alberto Morosi, CEO di Airport Handling, ha dichiarato: “Accogliamo con favore la decisione del Tribunale; tale decisione conferma l’equità della gara a cui abbiamo partecipato per l’ottenimento della nostra licenza operativa sullo scalo di Fiumicino. Durante tutto il processo legale, siamo rimasti fiduciosi e abbiamo confermato il nostro impegno a Fiumicino, continuando a investire e avviando ogni possibile attività volta a far partire le operazioni nel più breve tempo possibile. Siamo entusiasti di poter contribuire a migliorare l’esperienza dei passeggeri a Roma, offrendo gli elevati standard di servizio e sicurezza sul lavoro per cui siamo conosciuti in tutto il mondo. Non vediamo l’ora di collaborare con l’aeroporto e con i nostri clienti, pronti per un avvio di successo”. L’espansione di Airport Handling a Roma – conclude il comunicato – rafforza ulteriormente la propria posizione di leader dei servizi aeroportuali in Italia. Oggi Airport Handling è partner di fiducia di oltre 60 compagnie aeree, con team dedicati che gestiscono oltre 22 milioni di passeggeri e 82.000 voli all’anno nei due aeroporti di Milano, Malpensa (MXP) e Linate (LIN).