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Urso: molte imprese della moda in difficoltà, tavolo il 6 agosto

Urso: molte imprese della moda in difficoltà, tavolo il 6 agostoRoma, 11 lug. (askanews) – Nel settore della moda “c’è una difficoltà di mercato per molte imprese” che hanno chiesto specifiche misure di sostegno. Il tema sarà discusso al tavolo che il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato per il 6 agosto. Lo ha annunciato lo stesso Urso, intervenendo in collegamento al Fashion & Luxury Talk di Rcs Academy.


Le imprese del settore, ha detto “ci hanno chiesto alcune misure: la moratoria di un anno dei mutui, la sospensione di alcuni pagamenti, l’allungamento del rimborso dei finanziamenti garantiti da Sace e da Simest e altri interventi sul credito di imposta per l’innovazione”. “Ci stiamo confrontando col Mef – ha spiegato Urso – perché molte di queste misure hanno un impatto finanziario. Ci vedremo nei prossimi giorni con il ministro Giancarlo Giorgetti proprio per capire quali misure sia possibile organizzare in un pacchetto che aiuti l’impresa a superare questa fase temporanea, nella certezza che la moda italiana ha un grande futuro, così come oggi ha un grande presente, e i numeri lo dimostrano”. “Le misure che saremo in condizione di realizzare e le altre che abbiamo messo in programma per la seconda parte della legislatura – ha concluso il ministro – saranno discusse in maniera compiuta nella riunione del tavolo della moda che ho appena convocato per il 6 agosto. Noi lavoreremo anche in quei giorni, come è doveroso che sia”.

Roia: pronto il protocollo contro il caporalato nella moda

Roia: pronto il protocollo contro il caporalato nella modaMilano, 4 lug. (askanews) – Il protocollo per prevenire il caporalato nel settore della moda è ormai vicino, l’obiettivo è vararlo definitivamente entro fine luglio: sarà un documento fatto “nell’interesse delle aziende”. E’ quanto spiega Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano, in una intervista a “The Platform”, la testata giornalistica on line creata e diretta da Maria Silvia Sacchi dedicata a sistema business del mondo della moda (www.theplatform.group). Parlando dei lavori in corso al “Tavolo della moda” contro il caporalato – aperto l’8 maggio scorso presso il Tribunale milanese dopo i casi Alviero Martini e Armani, e successivamente Dior – Il presidente del Tribunale ha confermato che la bozza è pronta; e in parallelo è in preparazione un data-base con le imprese “a rischio”, una sorta di black list di aziende di secondo livello che l’esperienza giudiziaria ha dimostrato utilizzare manodopera in condizioni di sfruttamento.


“Come è noto, sono state applicate dal Tribunale di Milano tre misure preventive, nelle aziende Alviero Martini, Armani e Dior – è la risposta di Roia ad una domanda di Maria Silvia Sacchi sulle origini del Tavolo della moda – In tutte e tre le aziende si sono evidenziati dei profili di criticità nella filiera dei subappalti. Il settore merceologico interessato è soprattutto quello della pelletteria, le borse, le cinture; non il settore vestiario. In queste vicende c’è un minimo comune denominatore che riguarda la necessità che i brand principali controllino tutta la filiera degli appalti. Perchè nel primo appalto magari viene commissionata la creazione un prodotto a una società che “appare in regola”, poi però questa società subappalta la manodopera o la esternalizza nel secondo o nel terzo appalto e, come abbiamo visto, si innestano dei fenomeni di sfruttamento della manodopera, il cosiddetto caporalato, che in due vicende ha riguardato cittadini extracomunitari cinesi più o meno con il solito schema. Allora abbiamo detto: sediamoci intorno a un tavolo e capiamo in via preventiva quali possono essere gli indicatori e i profili di rischio delle aziende di modo che, adottando e aderendo a questo protocollo, le organizzazioni aziendali vengano messe a regime prima che si possa intervenire con una misura di prevenzione. Diciamo che si tratta di un’ulteriore attività finalizzata a prevenire anche l’intervento da parte dell’autorità giudiziaria”. Di seguito altri stralci dell’intervista


Come arriverete al protocollo? “Abbiamo messo al lavoro l’avvocato Ilaria Ramoni, il dottor Marco Mistò e il dottor Piero Antonio Capitini, che sono i tre amministratori giudiziari che stanno occupandosi di Alviero Martini e Armani(Ramoni e Mistò su Alviero Martini, Capitini su Armani, ndr), i quali hanno già elaborato una bozza. La stiamo vedendo con i prefetto Claudio Sgaraglia, dopo di che – credo entro la fine del mese di luglio, come è anche l’indicazione del prefetto – ci sarà una riunione congiunta sul documento. L’intenzione è che sia sottoscritta prima dell’estate. Ci dovrebbe, poi, essere una banca-dati sostenuta dalla Regione, con la creazione di una sorta di black list delle società di secondo livello – non dei brand della moda – che nell’esperienza giudiziaria si è visto utilizzare manodopera in situazioni di sfruttamento. Ci sono diverse posizione tecniche, che è prematuro affrontare perché devono essere condivise, che potrebbero mettere le aziende in una situazione di riparo, se ovviamente vengono rispettate”. Dopo il via libera con la prefettura, il protocollo sarà presentata alle associazioni della moda? “E alle parti sociali. In questo tavolo c’è anche l’ispettorato del lavoro, che normalmente coordina gli accertamenti, ci sono i rappresentanti delle categorie. C’è ovviamente la procura della Repubblica: partecipa la dottoressa Alessandra Dolci, procuratrice della Repubblica, che è coordinatrice delle misure di prevenzione. Tutto questo, lo ripeto, viene fatto nell’interesse delle aziende, per salvaguardarle da queste, diciamo, gestioni imprudenti anche nel controllo della filiera degli appalti”.


Sulla stampa è uscito che sono 12 le società sotto osservazione. “L’ho letto anche io, ma è un tema della Procura della repubblica, non so dire quante sono le società su cui stanno ancora indagando. Chiaramente questo, insieme al tavolo, dovrebbe provocare un effetto preventivo perchè se c’è una società che sa di avere un deficit sul piano organizzativo dovrebbe muoversi molto prima, proprio per prevenire eventuali nuove aplicazioni di misure di prevenzione. Perchè siete partiti dalla moda? O avete altre iniziative in corso di cui non di parla perchè non fanno notizia non essere un brand noto? “Va ribaltato il problema. Il Tribunale è un organo ricevente, passivo. La Procura della Repubblica, attraverso notizie di reato, ha verificato che c’era uno sfruttamento di lavoratori cinesi in questo settore. Non è è stato scelto il settore. Il tavolo dedicato è conseguenza delle inchieste fatte dalla Procura della Repubblica. È quello che ho detto all’inizio a proposito della logistica: si è intervenuti nel momento in cui, sempre attraverso misure di prevenzione, sono state verificate infiltrazioni di fenomeni criminali nel settore della logistica, che è sempre un settore molto a rischio. I tavoli intervengono laddove c’è un fenomeno, o comunque una pluralità di fatti che vengono accertati e ovviamente in fase preliminare dalla Procura della Repubblica. Si cerca di intervenire con questi strumenti per invitare le aziende a mettersi a norma”.

OTB: jv con Chalhoub Group per espandere presenza in Medio Oriente

OTB: jv con Chalhoub Group per espandere presenza in Medio OrienteMilano, 14 giu. (askanews) – OTB – il gruppo fondato da Renzo Rosso cui fanno capo, tra gli altri, i marchi Diesel e Jil Sander – e Chalhoub Group – leader nella creazione di esperienze dedicate al mondo del lusso in Medio Oriente – hanno siglato un accordo strategico di joint venture per espandere in maniera significativa la presenza dei brand di lusso di OTB nella regione.


L’obiettivo è la creazione di una rete retail dinamica e integrata per rafforzare con investimenti significativi la presenza di Jil Sander, Maison Margiela e Marni in Medio Oriente attraverso l’apertura di nuovi negozi, la valorizzazione delle piattaforme e-commerce dei brand e attività di marketing locale. La partnership prevede l’apertura di più di 15 retail store nel corso dei prossimi 5 anni e si focalizzerà su mercati chiave come Emirati Arabi Uniti, Qatar, Arabia Saudita e Kuwait, in aggiunta alla boutique di Maison Margiela, già presente nel Dubai Mall, e alla presenza nei principali centri commerciali e concept store dell’area. “Siamo entusiasti della collaborazione con Chalhoub Group, il luxury partner più importante dell’area del Middle-East, con una vasta expertise in questa regione”, ha commentato Renzo Rosso, fondatore e presidente del gruppo OTB. “Per noi questo accordo è strategico e avviene in un momento molto positivo per i nostri brand, che stanno godendo di una grande visibilità grazie a tutto il lavoro fatto in questi anni, mirato soprattutto a valorizzare la creatività e la qualità del prodotto. Con questa partnership vogliamo portare la bellezza dei nostri brand in Middle-East e diffonderla in questa regione, un mercato fra i più interessanti al mondo in questo momento. Sono felice di aver stretto questa alleanza con Chalhoub Group perché condividiamo gli stessi valori e la stessa visione.”

Moda, Marni (Gruppo Otb): Stefano Rosso nominato Ceo

Moda, Marni (Gruppo Otb): Stefano Rosso nominato CeoMilano, 3 mag. (askanews) – Il Gruppo Otb ha annunciato la nomina di Stefano Rosso quale nuovo Ceo di Marni con decorrenza immediata. Il manager, informa un comunicato, succederà a Barbara Calò, che supporterà Rosso nel periodo di transizione. Rosso riporterà al Ceo del Gruppo Otb, Ubaldo Minelli, e aggiunge il nuovo ruolo a quelli di Presidente di Maison Margiela, board member del Gruppo Otb e Ceo di BVX (Brave Virtual Xperience).


“Marni è un brand unico che negli ultimi anni è stato capace di creare un solido posizionamento globale e una community speciale di creativi, artisti e brand lover che seguono il marchio in tutto il mondo. Stefano avrà la grande responsabilità di accelerare il posizionamento di Marni nel mercato del lusso e questo nuovo incarico testimonia un ulteriore step di crescita nella sua carriera professionale. Sono certo che la sua esperienza internazionale e la sua visione innovativa saranno determinanti per rendere Marni sempre più iconico e raggiungere un pubblico ancora più vasto di clienti” ha dichiarato il padre di Stefano, Renzo Rosso, presidente del Gruppo Otb. “Con la nomina di Stefano a Ceo di Marni abbiamo voluto ulteriormente rafforzare la leadership di un brand che rappresenta un driver fondamentale per la crescita dell’intero Gruppo Otb. Marni ha ancora un notevole potenziale da esplorare e siamo convinti che Stefano sia la persona giusta per guidare il brand in questa direzione. Desidero ringraziare Barbara Calò per aver accompagnato il percorso di sviluppo di Marni in questi anni e per il lavoro svolto all’interno del nostro Gruppo”, ha dichiarato Ubaldo Minelli, Ceo del Gruppo Otb.


Stefano Rosso, oltre ai suoi attuali incarichi all’interno del Gruppo Otb, da ottobre 2021 è membro del Board di AURA Blockchain Consortium, rappresentando Otb come membro fondatore, insieme a LVMH, Prada Group e Cartier (Richemont), ed è inoltre il presidente della squadra di calcio L.R. Vicenza.

A Safilo la licenza perpetua sugli occhiali di David Beckham

A Safilo la licenza perpetua sugli occhiali di David BeckhamMilano, 2 mag. (askanews) – Il gruppo Safilo ha firmato un accordo di licenza perpetua con Authentic brands group (Authentic) società di brand management che gestisce tra gli altri anche il marchio e le collezioni di David Beckham. Il nuovo contratto siglato con Safilo sostituisce il precedente con l’ex calciatore che sarebbe scaduto a fine 2030. Nell’ambito del nuovo accordo, l’azienda di occhialeria italiana continuerà a gestire l’intera catena del valore, dalla fase di design, un processo creativo guidato da David Beckham, alla produzione e distribuzione globale.


Dopo l’annuncio avvenuto nel 2019, nel 2020 David Beckham ha lanciato la sua prima collezione Eyewear by David Beckham, il nuovo marchio di occhiali progettato da Beckham in partnership con Safilo e disponibile in tutto il mondo. Ispirandosi ai suoi molti anni come icona globale di stile, David Beckham ha collaborato a stretto contatto con il team di designer di Safilo per dar vita a una proposta di occhiali da sole e montature da vista. “Non vedo l’ora di poter continuare a creare e innovare con il fantastico team di Safilo anche nei prossimi anni. Sono così orgoglioso di ciò che abbiamo costruito dalla nascita della prima collezione Eyewear by David Beckham nel 2020, frutto di un importante lavoro di collaborazione con un team brillante e creativo – ha dichiarato l’ex calciatore – Continueremo a focalizzarci sullo sviluppo di modelli straordinari, e mi entusiasma immaginare dove porteremo questo business in futuro”.


“Abbiamo iniziato il 2024 con novità importanti per il nostro portafoglio in licenza, con il rinnovo anticipato di alcune delle nostre partnership più rilevanti. Questo accordo segna ora un’altra pietra miliare della nostra strategia – ha dichiarato Angelo Trocchia, amministratore delegato del gruppo Safilo – La trasformazione della partnership con David Beckham in una licenza perpetua aggiunge un altro pilastro al nostro portafoglio, assicurandoci uno dei marchi eyewear di maggiore successo degli ultimi anni. Dall’inizio della nostra proficua collaborazione, nel 2019, ai nostri clienti e consumatori finali abbiamo sempre proposto collezioni di alta qualità, che hanno permesso all’Eyewear by David Beckham di crescere e diventare un marchio leader nel segmento premium maschile a livello globale e, grazie al seguito internazionale di David, un punto di forza dell’universo digitale di Safilo. Continueremo a lavorare insieme per massimizzare la notorietà del brand e la sua diffusione a livello mondiale”. Safilo nel dicembre del 2023 aveva interrotto la sua collaborazione con la influencer Chiara Ferragni, in seguito alla vicenda Balocco.

Prada: in I trim ricavi a 1,187 mld in crescita dell’11% a cambi correnti

Prada: in I trim ricavi a 1,187 mld in crescita dell’11% a cambi correntiMilano, 24 apr. (askanews) – Prada nel primo trimestre ha registrato una crescita dei ricavi del 16% a cambi costanti pari a 1,187 miliardi di euro, +11% cambi correnti. Le vendite retail sono state pari a 1,071 miliardi in crescita del 18% (+12% a cambi correnti), trainate dalla crescita like-for-like e volumi full price.


La casa di moda in una nota fa sapere di aver registrato “una performance superiore alla media di mercato” per Prada, con vendite retail in aumento del 7% anno su anno. “Forte crescita” per Miu Miu che ha registrato un aumento delle vendite retail dell’89%. A livello geografico l’Asia Pacifico continua a crescere con vendite retail a +16% (+10% a cambi correnti), nonostante il confronto con il trimestre di riapertura del 2023; crescita sostenuta in Europa con +18% (+14%). Le Americhe segnano un +5% (+4%) mentre si registra un’ottima performance del Giappone con +46% (+29%) e una crescita del 15% (+14%) per il Medio Oriente. “Il gruppo prosegue nel suo percorso di sviluppo strategico, con investimenti volti a conseguire una crescita di lungo periodo e sostenibile. La performance nel primo trimestre è stata solida, in un contesto di mercato più intricato – ha detto Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del gruppo Prada – Dobbiamo mantenere la flessibilità e l’agilità necessarie per far fronte a dinamiche di settore in costante evoluzione, continuando a innovare e investire, grazie alla forza della nostra organizzazione e al talento delle nostre persone”. “Abbiamo iniziato l’anno in maniera positiva. Nel primo trimestre Prada ha conseguito una crescita solida e superiore alla media di mercato, nonostante la base di confronto fosse molto sfidante – ha aggiunto Andrea Guerra, amministratore delegato del gruppo – La performance di Miu Miu è frutto di una strategia efficace e di un’esecuzione disciplinata. Continuiamo nel nostro percorso verso l’eccellenza nel retail, arricchendo la nostra offerta e puntando a un sempre maggiore coinvolgimento dei clienti per sostenere la desiderabilità dei marchi. Pur affrontando nuove dinamiche di settore, confermiamo la nostra ambizione di continuare a generare una crescita solida, sostenibile e superiore alla media di mercato”.

Kering compra palazzo in via Monte Napoleone per 1,3 miliardi

Kering compra palazzo in via Monte Napoleone per 1,3 miliardiMilano, 4 apr. (askanews) – Kering – colosso francese del lusso, che annovera tra i suoi marchi Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga – ha acquisito per 1,3 miliardi di euro la società proprietaria dello storico immobile di via Montenapoleone 8, controllata da Blackstone Property Partners Europe. Si tratta della più grande transazione di un singolo asset mai effettuata in Italia.


Situato in uno degli incroci più importanti del quadrilatero della moda a Milano, il palazzo settecentesco si sviluppa su cinque piani, per un totale di 11.800 mq di superficie lorda. L’immobile comprende più di 5.000 mq di superficie commerciale, una delle più ampie di via Monte Napoleone. L’operazione dovrebbe concludersi entro luglio. Blackstone ha acquisito la proprietà nel novembre 2021 come parte di una più ampia acquisizione di portfolio comprando Reale Compagnia Italiana. “Questa transazione rappresenta un ottimo risultato per i nostri investitori e dimostra la straordinaria richiesta di immobili di alta qualità nei mercati più solidi da parte degli investitori”, ha commentato James Seppala, Capo Real Estate Europa di Blackstone. L’investimento, spiega Kering, si inquadra all’interno della propria strategia immobiliare selettiva che intende assicurarsi posizioni altamente prestigiose e ambite per le sue maison. Kering continua a privilegiare una gestione proattiva del proprio portafoglio immobiliare, con l’obiettivo di breve-medio termine di mantenere una quota di partecipazione all’interno delle sue principali proprietà, al fianco di co-investitori presenti attraverso specifici veicoli di investimento.

Valentino: Alessandro Michele è il nuovo direttore creativo

Valentino: Alessandro Michele è il nuovo direttore creativoMilano, 28 mar. (askanews) – Alessandro Michele è il nuovo direttore creativo della maison Valentino dopo l’uscita di scena di Pierpaolo Piccioli. Questa nomina, spiega la maison, “segna l’inizio di un nuovo viaggio per continuare a far risplendere i valori unici del marchio, il suo patrimonio e i suoi codici couture nel mondo attraverso la prospettiva unica e la ricchezza di esperienza di Alessandro Michele”.


Lo stilista romano, classe 1972, ha lavorato per 20 anni, fino al 2022, in Gucci (dal 2015 nominato direttore creativo). “È per me un grandissimo onore essere accolto nella maison Valentino – scrive -. Sento l’immensa gioia e l’enorme responsabilità nel fare ingresso in una maison de couture che ha inciso la parola bellezza in una storia collettiva fatta di ricercatezza ed estrema grazia. A questa storia va il mio primo pensiero: alla ricchezza del suo patrimonio culturale e simbolico, al senso di meraviglia che ha saputo costantemente generare, all’identità preziosissima che i suoi padri fondatori, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, le hanno donato con amore sfrenato. Si tratta di riferimenti che hanno sempre rappresentato per me una irrinunciabile fonte di ispirazione e a cui intendo rendere omaggio rileggendoli attraverso la mia visione creativa”. (Foto dal profilo Instagram della maison Valentino)

NUO (Exor) entra nel capitale di Subdued con una quota del 30%

NUO (Exor) entra nel capitale di Subdued con una quota del 30%Milano, 19 mar. (askanews) – La holding NUO – partecipata da Exor e da World-Wide Investments, il più antico family office di Hong Kong – entra con una quota del 30% nel capitale di Osit, azienda romana che opera nel segmento moda per teenager con il marchio Subdued. La partnership strategica tra i co-fondatori di Subdued (Enrico Maria Sconciaforni e Alessandro Orsini) e NUO consentirà al brand di consolidare la sua forte presenza nel mercato europeo e di intraprendere un percorso di crescita su scala mondiale.


Nel 2023, Subdued ha registrato un fatturato consolidato di circa 120 milioni, di cui più del 50% generato all’estero, con un aumento di quasi il 30% rispetto al 2022. Risultati che pongono solide basi per le prospettive future di entrata e sviluppo del mercato americano e di quello asiatico. “Siamo felici di accogliere NUO come partner strategico per lo sviluppo futuro di Subdued”, ha commentato Enrico Maria Sconciaforni, co-fondatore e presidente di Subdued. “Sotto la guida mia e di Alessandro, Subdued ha raggiunto risultati impressionanti ed è oggi il brand di moda di riferimento per un target molto specifico di clienti tra i 14 e i 20 anni che iniziano a sviluppare la propria identità di stile”. “Siamo entusiasti di questa partnership con NUO – ha dichiarato Alessandro Orsini, co-fondatore e Ceo di Subdued – e crediamo che grazie al loro contributo e al loro network potremmo accelerare lo sviluppo globale di un marchio già ben affermato nel mercato europeo”.


“L’ambizione di NUO è contribuire attivamente al successo globale del marchio Subdued, in particolare puntando sul mercato cinese e nord americano – ha spiegato Tommaso Paoli, Ceo di NUO -. NUO metterà a disposizione le proprie competenze nello sviluppo internazionale, la disciplina di una buona governance, il network relazionale per consentire agli imprenditori e al team di raggiungere le loro ambizioni di lungo periodo”. Nel corso di questi primi anni di attività NUO ha investito in numerose società italiane di eccellenza tra cui Andriani (innovation & healthy food), Montura (sportswear), Venchi (food), Ludovico Martelli (personal care), Bending Spoons (digital), Slowear (fashion).

L’utile di Zalando balza a 83 mln nel 2023, Borsa premia attese di crescita

L’utile di Zalando balza a 83 mln nel 2023, Borsa premia attese di crescitaMilano, 13 mar. (askanews) – Nel 2023 i ricavi di Zalando sono diminuiti dell’1,9% a 10,1 miliardi di euro, mentre il volume lordo della merce (Gmv) è calato dell’1,1% a 14,6 miliardi di euro, in linea con la guidance. In forte crescita, invece, l’utile netto che balza a 83 milioni dai 16,8 dell’anno prima. L’Ebit rettificato si è attestato nella parte alta dell’intervallo a 350 milioni di euro dai 185 milioni di euro di un anno prima, con un margine di Ebit rettificato del 3,5%, più alto di 1,7 punti rispetto al 2022. Il titolo a Francoforte beneficia di questi risultati e delle prospettive di crescita già dall’anno in corso e sale del 16,45% a 22,3 euro.


Nel 2024 l’azienda si aspetta un aumento del volume lordo delle merci e dei ricavi tra lo 0% e il 5% rispetto al 2023. Zalando continuerà a focalizzarsi sulla crescita profittevole con una progressione del margine. L’aspettativa per l’Ebit rettificato è tra i 380 milioni e i 450 milioni. Nella sua strategia aggiornata al 2028, Zalando, inoltre, si è data come obiettivo un tasso composto annuo tra il 5% e il 10%, sia per il volume lordo delle merci sia per i ricavi. L’Ebit rettificato è atteso al 6-8%. Sia con il B2C sia con il B2B, Zalando punta a servire nel lungo termine l’equivalente del 15% del mercato europeo della moda, che vale 450 miliardi di euro.


“La nostra disciplina finanziaria ci ha permesso di chiudere un altro trimestre di profittabilità in aumento – ha affermato Sandra Dembeck, Cfo di Zalando – Questi miglioramenti, insieme al nostro bilancio positivo, ci consentono di investire in priorità strategiche della nostra visione ad ecosistema, come la qualità delle esperienze dei clienti, nuove proposte di moda e lifestyle ed innovazioni tecnologiche per incrementare il coinvolgimento del consumatore ed espandere la nostra offerta B2B. Abbiamo la forza finanziaria per costruire con successo l’ecosistema e-commerce della moda e del lifestyle”.