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A Torino 16-18 marzo torna Horeca Expoforum, salone ospitalità

A Torino 16-18 marzo torna Horeca Expoforum, salone ospitalitàRoma, 20 gen. (askanews) – Le imprese dell’Ho.Re.Ca. (Hotellerie-Restaurant-Café) tornano al Lingotto Fiere di Torino dal 16 al 18 marzo 2025 per la seconda edizione di Horeca Expoforum, il salone organizzato da GL events Italia per i professionisti del comparto. L’evento celebra un settore rappresentato in Italia da quasi 460mila imprese, il 6,4% delle quali in Piemonte. Di queste, oltre 386mila operano nella ristorazione.


Tra i 200 espositori ci saranno, ad esempio, la trevisana Bob Robotics, che torna a Torino con il suo rivoluzionario robot progettato per alleviare i lavori più ripetitivi del servizio in sala. Per la prima volta l’olandese Koppert Cress, nota tra chef e professionisti di tutto il mondo, specializzata nella produzione di crescioni (piantine appena germogliate di piante aromatiche naturali al 100%), specialties, foglie e fiori combinando sapore, profumo ed elemento estetico. Altra premiere: Panatè GliEvitati, una storia piemontese di riscatto che vede un gruppo di detenuti lavorare alla produzione di lievitati, simbolo di speranza e reinserimento. Tra i brand che fanno il loro ingresso per la prima volta anche la torinese Sfogliagel, da Pesaro e Urbino Caffè Pascucci, da Genova Il Pesto di Prà, il marchio di San Marino Passepartout (sistemi gestionali), da Bolzano Zummo Italia (spremi agrumi). Presenti anche alcune aziende artigiane, grazie al supporto di Regione Piemonte con lo sportello del fondo unico artigiano e contributi per la partecipazione alle fiere. Al salone torna la start-up Horeca Job, che offre un servizio innovativo per chi cerca e offre lavoro nel mondo Ho.Re.Ca. La ricerca di personale, infatti, è uno dei problemi più urgenti in una fase di scarsità di candidati. A un anno dal suo lancio, proprio in occasione della prima edizione della manifestazione torinese, Horeca Job ha raccolto 6.000 iscrizioni, facilitando 900 candidature per circa 200 offerte di lavoro. A Horeca Expoforum 2025 la piattaforma presenterà una novità importante, unica in Italia: Mirror, un test di valutazione psico-attitudinale sviluppato in collaborazione con Idea Management, leader nel settore, che integra il matching logico già gestito dall’intelligenza artificiale, fornendo un output anche sulle predisposizioni dei candidati.


Nel corso della fiera, in collaborazione con FIC-Federazione Italiana Cuochi, si svolgerà la selezione italiana Bocuse d’Or 2025, ci saranno anche showcooking, convegni tematici su tecnologie e trend emergenti, masterclass.

Psa, in Piemonte via libera abbattimenti cinghiali nella zona 1

Psa, in Piemonte via libera abbattimenti cinghiali nella zona 1Roma, 15 gen. (askanews) – In Piemonte si potranno abbattere i cinghiali nella cosiddetta ‘zona 1’, una zona cuscinetto al confine tra la zona infetta dal virus della Psa, la peste suina africana, e quella non infetta: lo scopo è creare “una fascia di contenimento riducendo numero di cinghiali che sono il serbatoio del virus e ottenere così una zona di vuoto biologico tra zona infetta e zona bianca”. Lo ha detto il Commissario nazionale alla Psa, Giovanni Filippini, durante un incontro al palazzo della Regione con il governatore Alberto Cirio e con l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni tenutosi questa mattina. “Da oggi nella zona 1 – ha detto Cirio – si potrà esercitare il depopolamento dei cinghiali attraverso una caccia non ordinaria ma di depopolamento o di controllo: insomma, i cinghiali si potranno abbattere. Non c’è altro metodo, perché in zona 2 e 3 c’è l’infezione e quindi si deve averne il meno possibile in zona 1”.


Il presidente della Regione Cirio ha sottolineato anche come finalmente si sia “di fronte a un cambio di atteggiamento: ora si parla di contenimento ma anche di abbattimento in modo significativo, proprio per creare un’area di protezione per le zone non infette. Questa è una grossa novità, è un cambio di paradigma: vanno abbattuti i capi malati. E va contenuta la specie invasiva dei cinghiali”. Il commissario Filippini ha ricordato che il settore suinicolo in Italia è fondamentale e che l’azione fondamentale è quella di è applicare “azioni di armonizzazione nei territori interessati dalla malattia, ovvero 5 regioni al Nord, l’area di Roma in Lazio, la Calabria e la Campania, mentre in Sardegna è ufficialmente eradicata, a testimonianza del fatto che si possono portare a casa risultati importanti”. Proprio in Piemonte, ha ricordato l’assessore Bongioanni, la filiera suinicola “rappresenta un pezzo significativo del Pil regionale” e “il lavoro che stiamo facendo – ha detto – ci darà risultati importanti per mantenere indenne il nostro patrimonio suinicolo. Intervenire sul depopolamento dei cinghiali in certe aree è l’urgenza”.


Filippini ha quindi spiegato che un grande contributo al lavoro di sorveglianza arriva “dal mondo dei cacciatori, che conosce bene il territorio, soprattutto nella ricerca di carcasse di cinghiale. Con loro lavorano i militari, il mondo dei servizi veterinari e della rete dei laboratori e degli Istituti Zooprofilattici. Chi esegue controlli – ha voluto sottolineare – fa corsi di formazione sulle pratiche di biosicurezza e disinfestazione e quindi siamo molto attenti e anche i cacciatori lo sono. Il controllo tramite i cacciatori, con il coordinamento di corpo forestale e polizia provinciale, viene fatto molto molto bene. Infine, sulla recinzione anti cinghiali che il Piemonte ha realizzato, Filippini ha spiegato che “in alcuni punti con varchi importanti di passaggio stiamo pensando ad altre misure di contenimento. La nostra priorità ora è contenere la malattia”. “Le recinzioni le abbiamo fatte perché ce lo ha detto l’Europa – ha ricordato il presidente Cirio – apprezzo la prudenza del Commissario, ovvio che prima di rimuoverle ci si pensi ed è giusto approfondire”.

Da R. Piemonte 1 mln ristori per danneggiati da chiusura Tenda

Da R. Piemonte 1 mln ristori per danneggiati da chiusura TendaRoma, 14 gen. (askanews) – La Giunta regionale del Piemonte ha stanziato nel Bilancio di previsione 2025 un milione di euro per ristorare le attività commerciali e turistiche di Limone Piemonte e dintorni che hanno subito danni a casa dei ritardi dei cantieri del tunnel del Tenda. Nel documento approvato dalla giunta, e da oggi all’esame del Consiglio, è infatti previsto il finanziamento di risorse a fondo perduto destinate a commercianti, ristoratori, operatori turistici come accompagnatori, guide e maestri di sci, che in questi anni hanno subito una riduzione di fatturato a causa della chiusura del collegamento internazionale a seguito della tempesta Alex, che ha costretto alla chiusura della vecchia galleria, e dal prolungarsi dei lavori per quella nuova.


“Avevamo promesso un intervento forte a sostegno del territorio e l’abbiamo attivato – spiega in una nota il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – Da tempo si parla infatti di ristori per il territorio e una parte potrà essere assegnata al termine dei lavori e dei contenziosi, ma le nostre aziende non possono attendere ed è il motivo per cui abbiamo accelerato i tempi e messo a disposizione risorse regionali. Il meccanismo sarà illustrato nella prossima riunione del Comitato di monitoraggio del tunnel coordinato dalla Provincia di Cuneo e sarà quello del cratere: i ristori coinvolgeranno infatti i comuni della vallata, con un sistema che favorisce le attività più vicine al cantiere, in una percentuale collegata al minor fatturato certificato”. “Fra le azioni che la Regione sta conducendo a tutti i livelli istituzionali per risolvere i problemi generati dalla chiusura del tunnel del Tenda – sottolinea l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni – è un segnale importante essere riusciti a stanziare nel nuovo Bilancio regionale 2025 una misura che garantisca e offra in modo certo e in tempi rapidi un ristoro diretto alla grave situazione che stanno vivendo gli esercizi commerciali della Valle Vermenagna, da Borgo San Dalmazzo a Limone”.

Dal 16 novembre torna tra Govone e Asti il Magico paese di Natale

Dal 16 novembre torna tra Govone e Asti il Magico paese di NataleMilano, 27 ott. (askanews) – Dal 16 novembre al 22 dicembre, Govone, Asti e San Damiano d’Asti ospiteranno il “Magico paese di Natale”, evento giunto alla diciottesima edizione che si svolge tra le Langhe, il Roero e Monferrato. Questo territorio, stando ai dati dell’Ente del turismo locale, lo scorso anno ha registrato una crescita dei flussi turistici: a novembre 2023, le persone che hanno pernottato nel territorio sono state 66.361, con un incremento dell’11,35% rispetto al 2022. Anche le presenze sono aumentate in modo significativo, arrivando a 175.812 (+61,73%). A dicembre 2023, invece i pernottamenti sono stati 38.039, con un aumento del + 12,09% rispetto al 2022, mentre le presenze sono state 119.936 (+91,71%).   In cima a una delle colline del Roero, si trova il borgo di Govone, dove è nato il Magico paese di Natale, quest’anno premiato da European best destinations come il mercatino di Natale “più romantico d’Europa”. A partire dal 16 novembre, il borgo si trasforma in un villaggio natalizio, diventando meta per gli amanti del Natale, con il suo Castello Reale, Patrimonio Unesco, le vigne e i paesaggi mozzafiato: nel Parco Reale che circonda il Castello, il giardino all’italiana si trasforma in un “giardino incantato”, illuminato dalle decorazioni natalizie. Anche di Asti, l’altra protagonista dell’evento, si veste a festa con le 130 casette di legno del mercatino natalizio, tra caldarroste, vin brulé e cioccolata calda che animano la cittadina fino ai giorni precedenti il Natale.

A settembre 2025 Vercelli sarà la capitale mondiale del riso

A settembre 2025 Vercelli sarà la capitale mondiale del risoRoma, 10 ott. (askanews) – A settembre 2025 Vercelli diventerà la capitale mondiale del riso grazie a Risò – Vercelli, una Fiera Internazionale che attirerà in Piemonte i principali operatori del settore del cereale. La fiera, promossa dalla Provincia di Vercelli con Ente Nazionale Risi e la Città di Vercelli, si svolgerà con il sostegno della Regione Piemonte e del ministero dell’Agricoltura, insieme a numerose altre realtà territoriali e rappresenterà un’occasione unica per valorizzare la straordinaria qualità del riso vercellese.


“Il Piemonte è da sempre la Regione più risicola d’Italia con i suoi 114.000 ettari dedicati e soprattutto Vercelli, con 71.000 ettari, detiene quasi il 70% della superficie piemontese; per questo abbiamo pensato a un evento internazionale che ponga al centro la risicoltura, la cultura e il lavoro – spiegano in una nota il presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino e il sindaco di Vercelli Roberto Scheda – Risò sarà scambio, b2b e b2c nell’unica Borsa Merci ancora attiva settimanalmente; sarà buon cibo e divertimento con l’allestimento di una grande area specifica in centro città; sarà scoperta e cultura del territorio con tour che partiranno da Vercelli verso i nostri Borghi delle Vie d’Acqua”. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi, Paolo Bongioanni e l’assessore al Turismo, Cultura e Sport, Marina Chiarelli hanno sottolineato che “il riso è uno dei prodotti di eccellenza che il Piemonte offre al mondo, capace di muovere una filiera che dal produttore può raggiungere i mercati mondiali più attenti e consapevoli, che sa raccontare il territorio con la sua storia e il suo paesaggio rurale e culturale e sa muovere un settore in crescita costante come quello del turismo del cibo e del vino. Per questo, la Regione Piemonte sostiene con il massimo impegno questo nuovo, straordinario momento di promozione internazionale”.


La manifestazione, annunciata ufficialmente lo scorso 25 settembre durante il G7 Agricoltura di Ortigia, nel contesto del convegno “Riso eccellenza italiana nel mondo”, organizzato dall’Ente Nazionale Risi, ha come obiettivo principale quello di promuovere la conoscenza e l’apprezzamento del riso vercellese tra professionisti, opinion leader e consumatori internazionali.

Da Piemonte 20,6 mln contributi Pnrr per 1000 aziende agricole

Da Piemonte 20,6 mln contributi Pnrr per 1000 aziende agricoleRoma, 1 ott. (askanews) – La Regione Piemonte ha pubblicato la graduatoria dei 992 progetti presentati dalle aziende agricole piemontesi e dichiarati idonei, sulle 1.009 domande totali, a ricevere il contributo del Pnrr destinato a investimenti in innovazione e meccanizzazione che comportino l’introduzione di tecniche della cosiddetta agricoltura di precisione. La somma messa a disposizione del Piemonte dal Pnrr nazionale per il loro sostegno è di 20,6 milioni di euro complessivi.


Lo comunica in una l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, che spiega: “è una bella soddisfazione poter annunciare, appena conclusi il G7 di Ortigia e Terra Madre, questo importante sostegno all’agricoltura piemontese che innova. Le 992 aziende ammesse al sostegno del Pnrr potranno beneficiare di un importante contributo a fondo perduto che andrà a coprire il 65% del costo di ogni progetto. Una percentuale che sale all’80 nel caso di quelle gestite da giovani, che in Piemonte rappresentano ben il 14% del totale”. Tra le innovazioni che l’agricoltura piemontese potrà realizzare in tempi brevi grazie ai 20,6 milioni di euro stanziati dal Pnrr l’acquisto di macchinari agricoli ad elevata automazione e basso impatto ambientale, gli impianti produttivi collegati a sistemi informatici che permettono di raccogliere ed elaborare dati ed effettuare telediagnosi da remoto secondo le modalità dell’industria 4.0, l’acquisto di aeromobili e droni per controllare fitopatologie o distribuire fertilizzanti o di strumenti dotati di algoritmi per studiare i dosaggi di fitofarmaci e ridurne l’uso.


I 992 progetti finanziabili arrivano fino a un massimo di spesa ammissibile di 28.000 euro ciascuno. Una volta espletate le ultime verifiche, le aziende interessate riceveranno dalla Regione Piemonte l’atto di ammissione al contributo. Avranno tempo 180 giorni per acquistare i macchinari e sistemi finanziati, dopodiché l’ente procederà all’erogazione dei contributi secondo le modalità consuete.

In arrivo in Piemonte 40mila dosi vaccino blu tongue da Spagna

In arrivo in Piemonte 40mila dosi vaccino blu tongue da SpagnaRoma, 25 set. (askanews) – Nei prossimi giorni saranno disponibili in Piemonte 40mila dosi di vaccino anti Blue tongue provenienti dalla Spagna, per le quali è stata è richiesta e ottenuta l’autorizzazione ministeriale all’utilizzo sul territorio nazionale. Ne danno notizia gli assessori regionali alla Sanità Federico Riboldi e al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi, Paolo Bongioanni.


La vaccinazione sarà su base volontaria e i costi saranno a carico degli allevatori; si sta valutando la possibilità, tenuto conto dell’interesse per la sanità delle greggi, di rimborsare attraverso le Asl una parte del costo del vaccino sostenuto dagli allevatori. L’assessore Bongioanni commenta: “pochi giorni dopo l’uscita di diversi Comuni piemontesi dalla zona di massima protezione della Psa, ecco un’altra notizia positiva sul fronte della lotta alle pandemie animali. Grazie a questa massiccia disponibilità possiamo dare il via a una tempestiva fase di immunizzazione e salvaguardia del nostro patrimonio zootecnico. Esorto i nostri allevatori ad aderire alla campagna vaccinale e – come per la Psa – a porre in atto tutte le misure di biosicurezza per limitare il contagio”.


E l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, sottolinea: “come promesso nei prossimi giorni saranno disponibili 40mila dosi di vaccini. Ora valutiamo la possibilità di rimborsare attraverso le Asl una parte del costo del vaccino sostenuto dagli allevatori. In questa fase, riteniamo possa essere una soluzione utile per affrontare una situazione che desta preoccupazione. Ribadiamo la volontà di collaborare con le organizzazioni agricole e con gli operatori del settore per salvaguardare un comparto di fondamentale importanza per l’economia del territorio”. A differenza della Peste suina africana, il virus della Blue tongue non viene trasmesso da animale infetto ad animale sano ma attraverso una piccola zanzara, la Culicoide che punge il singolo animale infettandolo. L’insetto colpisce anche i bovini con effetti non mortali, ma infligge i danni maggiori a ovini e caprini: un settore che in Piemonte conta attualmente circa 72.000 caprini e 125.000 ovini distribuiti complessivamente in 5.300 allevamenti. I casi di Blue tongue registrati in Piemonte finora sono stati 314 fra accertati e sospetti. Il sierotipo rilevato sinora è il BTV8. La disponibilità di ben 40mila dosi di vaccino consentirà una significa profilassi anche sul patrimonio zootecnico bovino.

Domani a Divinazione Lollobrigida visita lo stand del Piemonte

Domani a Divinazione Lollobrigida visita lo stand del PiemonteRoma, 23 set. (askanews) – Domani, 24 settembre, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida visiterà a Siracusa-Ortigia lo stand del Piemonte a DiviNazione Expo 24, dove la Regione partecipa con un ampio spazio espositivo e un programma di presentazione delle sue eccellenze agroalimentari. Alle 19 il ministro dell’Agricoltura sarà accolto allo stand del Piemonte dal presidente della Regione Alberto Cirio e dall’assessore al Commercio, Agricoltura, Caccia e Pesca, Parchi Paolo Bongioanni.


L’appuntamento per la Regione è anche l’occasione per incontri e confronti sullo stato e il futuro delle politiche agricole: l’assessore Paolo Bongioanni parteciperà sempre martedì 24 alle 9.30 al Teatro Comunale di Siracusa al Confronto sul futuro dell’agricoltura e della pesca con le istituzioni italiane ed europee insieme al ministro Lollobrigida e alle 15.30 alla riunione Agricoltura, Pesca e Territorio della commissione Politiche Agricole della Conferenza delle regioni. “La presenza del Piemonte all’Expo assieme a ministri, esperti e opinion leader di tutto il mondo – spiegano il presidente Cirio e l’assessore Bongioanni – rappresenta una vetrina straordinaria per far conoscere le produzioni d’eccellenza del cibo piemontese. Ma è anche un momento di confronto per affrontare insieme le sfide e gli indirizzi da imprimere alle politiche agricole. All’Expo presentiamo il Piemonte agricolo del 2024, con aziende più grandi, più giovani, più al femminile, più bio. E illustriamo al Ministro le nostre politiche regionali di sostegno, vicine agli agricoltori e attente alle sfide dei cambiamenti”.

R. Piemonte punta su Miac Cuneo come polo filiera agroalimentare

R. Piemonte punta su Miac Cuneo come polo filiera agroalimentareRoma, 18 set. (askanews) – Il Miac, il Polo Agrifood di Cuneo, potrebbe diventare un importante hub nel nuovo progetto di filiera corta dell’agroalimentare piemontese. E’ quanto emerso da un incontro, svoltosi nei giorni scorsi, tra l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca e Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ha incontrato nei giorni scorsi a Palazzo Piemonte i vertici del Miac (Mercato Ingrosso Agroalimentare Cuneo) – Polo Agrifood.


Nell’incontro sono state illustrate le attività e i progetti futuri del Miac e le potenzialità di sviluppo che può offrire nella prospettiva delle nuove politiche di valorizzazione del comparto agroalimentare e del cibo piemontese delineate dall’assessore Bongioanni. “Ho espresso ai vertici del Miac – ha detto Bongioanni – il mio apprezzamento e assicurato loro il mio supporto. Il futuro Miac ha tutte le potenzialità per svolgere un ruolo di importante hub dell’agroalimentare, anello fondamentale nel progetto di Filiera Corta del cibo piemontese che sto mettendo a punto come Regione Piemonte e che illustrerò venerdì 27 settembre a Terra Madre”.


L’assessore ha spiegato che dovrà partire “da subito una collaborazione attiva per sviluppare un progetto che possa servire al meglio le imprese locali del nostro territorio. I loro prodotti d’eccellenza devono poter raggiungere il consumatore con il minor numero di passaggi possibili, e devono per questo poter contare su efficienti infrastrutture di rete com’è appunto il Miac”. È già previsto nel mese di ottobre un altro incontro presso la sede cuneese del Miac – Polo Agrifood per approfondire le tematiche discusse e definire i prossimi passi per concretizzare il percorso di sviluppo.

Edison: 7 nuovi impianti fotovoltaici da 45 MW in Piemonte

Edison: 7 nuovi impianti fotovoltaici da 45 MW in PiemonteMilano, 2 lug. (askanews) – Edison realizza, tramite la controllata Edison Rinnovabili, sette nuovi impianti fotovoltaici in Piemonte, nelle province di Alessandria e di Torino, per una potenza complessiva di 45 MW.


Grazie all’entrata in esercizio di questi impianti, Edison conferma il suo percorso di crescita nello sviluppo e realizzazione di nuova capacità rinnovabile, che prevede di investire 5 miliardi di euro tra il 2023 e il 2030, per accrescere l’installato green dagli attuali 2 GW a 5 GW e così contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione del Paese. “Accresciamo la nostra capacità installata da fotovoltaico in una regione per noi particolarmente strategica, in cui siamo presenti anche con le nostre 46 centrali idroelettriche con cui contribuiamo alla crescita sostenibile del territorio e alla creazione di valore per la sua comunità”, ha dichiarato Marco Stangalino, Executive Vice Presidente Power Asset di Edison. “Con la realizzazione dei nuovi impianti solari nelle province di Torino e Alessandria, muoviamo un passo in avanti nella messa a terra di nuova energia rinnovabile al fine di raggiungere il 40% di produzione green nel nostro mix produttivo entro il 2030”.


Nel dettaglio, quattro dei sette nuovi impianti realizzati sono entrati in esercizio negli scorsi mesi; tre invece, i cui lavori sono terminati nel 2023, sono in attesa dell’allaccio alla rete elettrica nazionale, che dovrebbe verificarsi entro la fine del 2024. A questi si aggiungono altri due impianti fotovoltaici, già in precedenza nel portafoglio di Edison, in provincia di Alessandria e in esercizio dal 2011. I nove impianti hanno una producibilità di 70 GWh all’anno, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 26 mila famiglie ed evitare l’emissione in atmosfera di oltre 30mila tonnellate di CO2.