Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

IIT quadruplica le infrastrutture digitali nei 14 centri nazionali

IIT quadruplica le infrastrutture digitali nei 14 centri nazionaliMilano, 14 set. (askanews) – IIT, l’Istituto Italiano di Tecnologia, ha quadruplicato le sue infrastrutture digitali che andranno a supporto di tutta la rete nazionale delle sue strutture: 4 sedi a Genova e 11 nelle principali città italiane. Con questo investimento, grazie alla collaborazione con IBM e E4 Computer Engineering, è stata raddoppiata la capacità di gestire e immagazzinare dati con l’obiettivo di velocizzare, grazie a supercalcolo e intelligenza artificiale, le attività di ricerca in tutte le aree di interesse dell’Istituto.

In particolare il sistema di immagazzinamento dati fornito da E4 Computer Engineering utilizzando tecnologia IBM che IIT ha predisposto è in grado di archiviare 10 Petabyte (10 milioni di gigabyte) di dati che saranno disponibili a tutta la rete dei centri IIT, suddivisi su macchine distribuite in 14 installazioni sul territorio nazionale. Tale infrastruttura supporterà lo sviluppo dei circa 300 progetti di ricerca afferenti a tutte le aree di ricerca dell’Istituto (robotica, nuovi materiali, scienze della vita e scienza computazionale) e offrirà la possibilità di raccogliere, classificare, categorizzare e tracciare ogni singolo dato per il suo utilizzo anche futuro, rappresentando così un patrimonio unico e trasversale per il sistema ricerca del nostro Paese. IIT sta infatti sviluppando internamente sistemi software che permettano ai ricercatori IIT, ma anche a team di ricerca di altre istituzioni, nell’ottica dell’Open Science, un accesso facile, rapido, sicuro ed efficace ai dati necessari per le sperimentazioni che poi possono essere analizzati grazie a machine learning e algoritmi di intelligenza artificiale.

Proprio a tal fine IIT ha anche potenziato la propria infrastruttura di calcolo principale. Il supercomputer Franklin – anch’ esso progettato e realizzato da E4 – ha una velocità che supera i 2 Petaflops, ovvero è in grado di eseguire più di 2 milioni di miliardi di operazioni al secondo, grazie ai suoi 83 nodi e alle 288 GPU (Graphic Processing Unit – unità di elaborazione grafica). “La possibilità di mettere a servizio delle attività di ricerca e di technology transfer della Fondazione IIT le nostre tecnologie di gestione dei dati rappresenta una opportunità di grande rilievo – ha affermato Marco Ballan, principal infrastructure sales manager Ibm Italia – Siamo onorati di poter accompagnare il sistema informativo di IIT nel suo percorso volto a garantire una sempre maggiore sicurezza dei dati, la loro archiviazione di lungo periodo e la possibilità di utilizzarli su infrastrutture di hybrid cloud condivise con le istituzioni e le aziende che con la ricerca della Fondazione collaborano.” “Con questa nuova infrastruttura tecnologica l’architettura IT dell’istituto compie un salto in avanti nella gestione del dato digitale che rappresenta uno degli elementi più importanti nella attività di produzione scientifica – afferma Stefano Bencetti Direttore di Information and Communication Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia – Tra gli obiettivi è previsto una spinta nella gestione del dato FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Resuable) in logica Open Science secondo quanto richiesto dalla Comunità Europea e dalle comunità internazionali di riferimento e un uso allargato di algoritmi di AI nell’analisi dei dati già che porterà evoluzioni nella modalità con la quale alcune ricerche vengono realizzate”.

La soluzione IBM Storage Scale consente di avere una struttura dati con file system distribuiti tra le sedi e di dotare IIT di tutti i meccanismi avanzati di gestione dei dati e dei metadati insieme alle funzioni di protezione del dato stesso. Di rilevanza poi la possibilità di profilare i dati a seconda delle esigenze specifiche delle linee di sviluppo e ricerca di IIT e la possibilità di rendere maggiormente efficiente il movimento dei dati tra le sedi periferiche e quelle centrali, senza impatti sulle prestazioni delle normali operazioni di accesso ai dati essendo i sistemi storage dotati di una rilevante componente di tecnologia NVMe e di una architettura software defined storage. Il risultato dei miglioramenti delle capacità di immagazzinare dati ed elaborarli è una infrastruttura innovativa distribuita su tutto il territorio nazionale, connessa e dotata di strumenti di analisi e gestione avanzata dei dati che permetterà i ricercatori del network IIT di affrontare le esigenze oggi conosciute per i progetti in corso ma anche le future esigenze che dovranno essere comunque realizzate. “La partnership con IIT si è consolidata nel corso degli anni e siamo onorati che ci abbiano selezionati anche per questo progetto – una delle installazioni di storage tra le più sofisticate e complesse oggi in Italia – realizzata utilizzando le più recenti tecnologie IBM – aggiunge Cosimo Gianfreda, Ceo di E4 – Dopo aver collaborato alla messa in produzione di Franklin, siamo oggi fieri di aver contribuito alla operatività di un sistema che consentirà al prestigioso IIT una gestione ottimale del ciclo di vita del dato prevedendo un trasferimento dei dati tra sedi periferiche e sede centrale”.

Digitale, Seeweb sponsor del ComoLake 2023 – Next Generation Innovations

Digitale, Seeweb sponsor del ComoLake 2023 – Next Generation InnovationsRoma, 14 set. (askanews) – Seeweb è sponsor del “ComoLake2023 – Next Generation Innovations”. L’azienda italiana, impegnata nel cloud computing e nelle infrastrutture per l’intelligenza artificiale, sarà infatti presente all’evento che si svolgerà dal 5 al 7 ottobre 2023 presso Villa Erba a Cernobbio. Seeweb, società del Gruppo Dhh (Dominion Hosting Holding), parteciperà all’evento insieme a Connesi, operatore di telecomunicazioni anch’esso parte del Gruppo.

Le due aziende saranno a disposizione di imprese, enti e istituzioni per un dialogo sull’innovazione e sulle sfide collegate alla sostenibilità e all’intelligenza artificiale. Consentiranno quindi di esplorare in modo approfondito le opportunità offerte dalla trasformazione digitale e dall’innovazione tecnologica, sfruttando le potenzialità di infrastrutture cloud progettate per realizzare progetti It che richiedono scalabilità, trasparenza e attenzione alla sostenibilità, possibile grazie al focus di Seeweb sul design a basso impatto ambientale delle sue server farm e dei suoi processi di utilizzo di acqua e hardware. Seeweb partecipa all’evento in veste di primo player italiano a fornire servizi di Cloud Computing dedicati all’intelligenza artificiale ed al machine learning. Un ruolo che ha conquistato grazie alla capacità di coniugare la potenza di infrastrutture in cloud efficienti, con un supporto ingegneristico per la progettazione delle architetture di Gpu in grado di sostenere grandi richieste di potenza di calcolo. Grazie a questi prodotti innovativi, che rendono i progetti di Ia più sostenibili e realizzabili, Seeweb è in grado di sostenere in modo trasversale le esigenze di trasformazione digitale e di sviluppo delle aziende europee che desiderano fare sviluppo fullstack in tale ambito. Inoltre, grazie alla rete di partnership creata insieme al Gruppo Dhh, può supportare i processi di digitalizzazione senza i rischi e tramite tecnologie allo stato dell’arte.

“L’innovazione – sottolinea l’amministratore delegato di Seeweb, Antonio Baldassarra – oggi passa per quella che possiamo definire la nuova era dell’informatica. Le aziende che producono dispositivi e servizi per l’intelligenza artificiale stanno crescendo in modo esponenziale, grazie all’aumento della domanda di servizi necessari ad addestrare modelli avanzati per l’Ia Generativa e per altre applicazioni che richiedono particolare potenza di elaborazione”. Secondo Baldassarra “per le imprese, ma anche per le Pubbliche Amministrazioni oggi impegnate nel processo di Digital Trasformation che il Pnrr ha accelerato, è fondamentale affidarsi a partner che, come Seeweb, riescono a coniugare innovazione e qualità di supporto a caratteristiche di compliance normativa e presenza capillare sul territorio. Oggi, infatti, i servizi che permettono di abilitare progetti di IA, ML, Computer Vision, supercalcolo, sono necessariamente legati alla necessità di addestrare algoritmi e processare grandi quantità di dati. Rispondere a queste sfide tenendo fede agli impegni di compliance permette di conciliare la crescita digitale con la protezione dei dati. E consente di sviluppare ulteriormente il processo di innovazione dei player europei rinforzando l’industria del paese che può competere in questi ambiti”, conclude l’a.d. di Seeweb. A ComoLake2023, durante i tre giorni di lavori, saranno affrontate cinque aree tematiche fondamentali: Rete, Tlc e Servizi; Metaverso e Ai; Energia e Sostenibilità; Mobilità e Trasporti; Pubbliche Amministrazioni e Cittadino. Sono previsti oltre 15 panel e 80 speaker provenienti da tutto il mondo, tra cui rappresentanti di governo, parlamento, Commissione Europea, autorità regolatorie, istituzioni sovranazionali, università, aziende, esperti, corpi militari, consumatori e media.

A Reggio Emilia si discute del valore economico dei dati aziendali

A Reggio Emilia si discute del valore economico dei dati aziendaliRoma, 12 set. (askanews) – Nasce la “data community” dedicata al valore economico del patrimonio informativo delle aziende, il cui primo evento sarà “Data To Value” a Reggio Emilia: giovedì 14 settembre 2023 nell’Auditorium Credem presso Palazzo Spalletti Trivelli sono attesi oltre 150 professionisti dei dati.

In particolare, durante il workshop verrà presentato il nuovo modello di analisi per calcolare il contributo concreto degli asset informativi, anche in termini monetari, nei bilanci delle aziende. La discussione verrà allargata ai presenti tramite sessioni interattive. In agenda al mattino i contributi, tra gli altri, degli esperti di Credem (il vice chief operating officer Ettore Corsi, il chief data & analytics officer, Stefano Zoni e la information governor Elena Testoni), Università di Modena e Reggio Emilia (Franco Francia, docente e vicepresidente DAMA Italy), Irion (Mauro Tuvo, principal advisor, autore del libro “Data Governance” edizioni FrancoAngeli e componente comitato scientifico DAMA Italy, chapter italiano dell’associazione internazionale; Egle Romagnolli, head of marketing e curatrice del libro; coordinatrice comitato scientifico DAMA; Mario Vellella, domain advisory leader e comitato scientifico DAMA; Giacomo Saggioro, senior business & data management consultant.

Sarà dato spazio anche al racconto del patrimonio artistico della location emiliana, previsti anche una visita guidata a gruppi e un pranzo di networking. I gruppi di lavoro sulla Data & Analytics Valuation, la disciplina che si occupa di quantificare il contributo economico che si può generare dal patrimonio informativo aziendale, saranno due: il primo si focalizzerà sulla Governance e in particolar modo sulla Program Valuation (l’intero presidio della data governance) e Project Valuation (capire l’ordine di priorità e il valore economico delle singole iniziative); il secondo sulla Analytics Evaluation (tra cui Advanced Analytics e AI). Altre iniziative per il futuro riguardano la valorizzazione economica della “cultura del dato” (Data Culture Evaluation), la Data Monetization e la AI Governance. Value Based Data Governance: il modello Francia, Romagnolli, Testoni, Tuvo e Zoni sono i cinque co-autori del white paper “Value Based Data Governance” che mira a far avanzare il dibattito tra gli addetti ai lavori, proponendo un nuovo modello di analisi e calcolo del valore economico, sia dei programmi di data governance nel complesso, sia dei singoli progetti e iniziative di governo dei dati.

La Data Governance “è l’esercizio dell’autorità e del controllo (pianificazione, monitoraggio e applicazione) nella gestione degli asset dati”. Un approccio moderno alla gestione dei dati è un prerequisito essenziale per abilitare il percorso di crescita di un’azienda verso la cosiddetta data driven company. Gli autori individuano cinque livelli di maturità di un presidio di governo dei dati: da “iniziale” (wave 1) a “ottimizzato” (wave 5). In quest’ottica, il paper è un punto di riferimento per determinare in modo concreto i casi d’uso (use case) delle soluzioni di data management in azienda, nonché i tipi di rischio correlati a questi progetti, come possono incidere e come mitigarli il più possibile. Sono almeno sette i benefici di una gestione dati proattiva, di cui si parlerà nell’evento: efficienza operativa e ottimizzazione dei costi, mitigazione dei rischi, velocità e agilità di esercizio ma anche quella progettuale, qualità dei processi decisionali, brand reputation e compliance “by design”.

Digitale, aziende hanno assunto in 2 trim. per nuove iniziative

Digitale, aziende hanno assunto in 2 trim. per nuove iniziativeRoma, 30 ago. (askanews) – Nel secondo trimestre del 2023 le aziende hanno pubblicato un numero significativo di lavori con ruoli volti a guidare le loro iniziative digitali come servizi di ecografia digitale, prodotti digitali abilitati all’intelligenza artificiale (AI) e gestione remota di software. società di dati e analisi.

L’ultimo rapporto di GlobalData, un’azienda leader nel settore, “Global Hiring Activity – Trends & Signals Q2 2023”, rivela che “Digitalizzazione”, “Social media” e “Cybersecurity” sono stati tra i temi principali con maggiori offerte di lavoro nel secondo trimestre del 2023. Sherla Sriprada, Business Fundamentals Analyst presso GlobalData, commenta in una nota: “Le aziende non vedono l’ora di introdurre pratiche che possano orientare lo sviluppo dei prodotti. La strategia chiave prevede lo sviluppo e la manutenzione di nuovi dispositivi al fine di ottenere la combinazione ottimale di prestazioni e prezzo nel tempo. Questi ruoli non si concentrano solo sullo sviluppo del prodotto ma anche sull’interazione con i clienti per rafforzare le partnership con i marchi fornendo allo stesso tempo esperienze focalizzate sulle esigenze del cliente”.

Ad esempio, il ruolo “Asset Management – Real Estate Investor and Partner Relations – Vice President” di JPMorgan Chase & Co esamina le iniziative strategiche e i miglioramenti dei processi a livello di piattaforma per identificare opportunità di miglioramento dei processi e di efficienza, compresi i miglioramenti ai canali digitali (ad esempio, Spectrum, Morgan Institutional, FACTS ecc.) e acquisizione immobiliare. Un altro esempio: il ruolo di “Senior Product Manager – Amex Digital Labs” di American Express Co è quello di catalizzare l’innovazione digitale creando, incubando e gestendo prodotti e piattaforme emergenti che possono essere essenziali per la vita digitale dei clienti e sviluppando un’avvincente strategia di visione del prodotto per il digitale abilitato all’intelligenza artificiale. prodotti focalizzati sulla promozione di esperienze cliente e risultati aziendali positivi.

Il ruolo di “Direttore, investimenti digitali” di Publicis Groupe SA prevede la guida di investimenti digitali generali e iniziative strategiche per un portafoglio di clienti nel settore dei media digitali, con particolare attenzione alla visione strategica, alla gestione del team, al perfezionamento dei processi e all’amministrazione finanziaria. Il ruolo di “Direttore, gestione dei prodotti nuovi/servizi digitali” di Koninklijke Philips NV definisce i requisiti per i nuovi servizi digitali (gestione del parco dispositivi/dispositivi, analisi e approfondimenti dei dispositivi, gestione remota del software, accesso virtuale, ovvero collaborazione in tempo reale) e lo sviluppo e la manutenzione di servizi nuovi/digitali. servizi ecografici in linea con la strategia di portafoglio.

Il “Direttore, Sicurezza delle informazioni e delle applicazioni” di Cognex Corp è un nuovo ruolo destinato a guidare la responsabilità e l’adozione delle migliori pratiche di sicurezza informatica durante tutto il ciclo di vita dello sviluppo di prodotti e applicazioni di Cognex. Il ruolo di “Senior Cloud Incident Responder (VP)” offerto da State Street Corp è per il suo team operativo di sicurezza cloud, che fa parte dello State Street Cyber Fusion Center. Si tratta di un nuovo team focalizzato sulla risposta agli incidenti negli ambienti cloud, sia sull’infrastruttura cloud (AWS, Azure e altri), sia sulle app cloud come Office 365, Workday e Salesforce.

Dal DNA nuovi nanotransistor tridimensionali: ricerca guidata da IIT

Dal DNA nuovi nanotransistor tridimensionali: ricerca guidata da IITMilano, 25 ago. (askanews) – Usare tecnologie basate sul DNA per creare una nuova generazione di componenti elettronici di dimensioni nanometriche e costi di produzione bassi: questo è l’obiettivo del progetto europeo 3D-BRICKS, coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) con il coinvolgimento di un gruppo di ricerca interdisciplinare distribuito tra università e centri di ricerca in Italia, Spagna, Germania, Belgio e Svizzera.

Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 3,7 milioni di euro per i prossimi 3 anni nell’ambito del programma quadro Horizon Europe, ed è coordinato da Denis Garoli, ricercatore presso l’IIT e docente presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, e da Remo Proietti Zaccaria, ricercatore all’IIT. Le attuali tecnologie impiegate nella nanoelettronica utilizzano dispositivi basati su semiconduttori a ossido metallico, le cui prestazioni sono vicine al loro limite massimo. La comunità scientifica non ha ancora identificato tecnologie alternative in grado di garantire progressi nella potenza di calcolo e nell’efficienza energetica. Il team di ricerca del progetto 3D-BRICKS si focalizzerà sull’uso dei nanotubi di carbonio – la cui dimensione pari a un singolo atomo conferisce proprietà chimico-fisiche promettenti – combinati con tecnologie basate su DNA, con l’obiettivo di fabbricare nano-transistor del tutto innovativi sia per le ridotte dimensioni e le alte prestazioni, che per i contenuti costi di produzione.

Le tecniche attuali utilizzate per realizzare transistor con nanotubi di carbonio non sono affatto semplici. Il progetto 3D-BRICKS introdurrà un approccio biologico, nel senso che sfrutterà la capacità naturale del DNA di realizzare strutture tridimensionali e bidimensionali, considerando strutture composte da DNA come maschere guida per la costruzione dei transistors. I singoli nanotubi di carbonio saranno usati come i “mattoncini” (bricks, in inglese) che andranno a comporre il materiale, metallo o semiconduttore, auto-assemblandosi mentre seguono la struttura di riferimento. L’utilizzo di nanomateriali ancorati alle strutture guida fatte di DNA permetterà da una parte di ridurre la complessità di realizzazione dei transistor e i costi di produzione, dall’altra di ottenere strutture la cui risoluzione spaziale è molto piccola, delle dimensioni della doppia elica (circa 2 nanometri). Infatti, quando un singolo strato di materiale auto-assemblato sarà pronto, i ricercatori aggiungeranno altri strati tramite lo stesso processo di bio-fabbricazione, inserendo le logiche elettroniche e ottenendo infine un nano-transistor compatto ed efficiente.

Il progetto 3D-BRICKS investigherà, quindi, una strategia di bio-fabbricazione che potrà permettere di realizzare nanotransistor più compatti ed efficienti, aprendo così la strada alle aziende tecnologiche del prossimo futuro. Oltre a IIT, il consorzio di 3D-BRICKS comprende: KERR (Italia), Università di Friburgo (Svizzera), Universitaet Leipzig (Germania), Universitaet Hamburg (Germania), Universiteit Antwerpen (Belgio), Karlsruher Institut Fur Technologie (Germania), Fundacio Institut Catala De Nanociencia y Nanotecnologia (Spagna), CNT Innovation (Belgio). Il sito del progetto è raggiungibile al link: https://3d-bricks.eu/

IIT: 2 nuovi progetti finanziati dall’European Research Council

IIT: 2 nuovi progetti finanziati dall’European Research CouncilGenova, 27 lug. (askanews) -Ilka Kriegel e Arash Ajoudani dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia sono tra i 66 ricercatori e ricercatrici europei, di cui 7 in Italia, premiati oggi con i finanziamenti Proof of Concept (PoC) dall’European Research Council (ERC), pari a 150.000 euro, per colmare il divario tra i risultati della loro ricerca pionieristica e le prime fasi della commercializzazione. Energia rinnovabile e digital health sono i due focus dei progetti dei Principal Investigators di IIT, entrambi di origine straniera ma da molti anni parte integrante dello staff scientifico dell’Istituto. Kriegel si dedicherà allo studio di micro-dispositivi per lo stoccaggio e conversione dell’energia solare, mentre Ajoudani allo sviluppo di un nuovo sistema di visione e intelligenza artificiale per il monitoraggio del movimento del corpo umano in tre dimensioni.

L’annuncio da parte dell’ERC vede una lista di 66 beneficiari in 14 paesi dell’Unione Europea. 7 progetti saranno finanziati in Italia, di cui 2, quelli di Ilka Kriegel e Arash Ajoudan, all’IIT a Genova. Lo schema di sovvenzioni Proof of Concept è aperto solo ai ricercatori che sono attualmente o sono stati precedentemente finanziati dall’ERC. La sovvenzione sarà, infatti, utilizzata per sviluppare i risultati dei progetti di ricerca ottenuti grazie ad altri contributi dell’ERC, quali Starting, Consolidator, Advanced o Synergy. Ilka Kriegel, di nazionalità tedesca, ha ricevuto un ERC Starting Grant nel 2019 ed è attualmente coordinatrice del laboratorio Functional Nanosystems all’IIT di Genova. È il secondo grant di tipo PoC che la ricercatrice si aggiudica e con quest’ultimo progetto, dal titolo Store-Light, Kriegel punta alla realizzazione di un microdispositivo che combini insieme lo stoccaggio e la conversione dell’energia solare. Il punto di partenza saranno elettrodi in grado di immagazzinare l’energia solare, per poi evolvere in dispositivi più piccoli e perciò semplici da dislocare nell’ambiente.

Arash Ajoudani, di nazionalità iraniana, ha vinto a sua volta un ERC Starting Grant nel 2019 ed è attualmente responsabile del laboratorio Human-Robot Interfaces and Physical Interaction (HRI²) all’IIT di Genova. Il nuovo progetto, dal titolo Real-Move, nasce in seguito agli studi sull’ergonomia delle interazioni tra uomo e robot in contesti lavorativi industriali, per evitare l’insorgenza di problemi di salute fisica dovuti a sforzi intensi e movimenti ripetitivi imposti ai lavoratori nelle linee di produzione. Con Real-Move, Ajoudani vuole creare un sistema in grado di monitorare in 3D e in tempo reale il movimento del corpo umano, utilizzando sistemi di visione avanzata e intelligenza artificiale che siano agili da implementare nelle postazioni di lavoro. Questa nuova tecnologia, che sarà capace di monitorare più persone contemporaneamente senza perdere in accuratezza, rappresenterà un importante strumento per la digital health. (nella foto, da sinistra: Ilka Kriegel e Arash Ajoudani)

Olografia e AI: la seconda vita dei grandi musicisti del passato

Olografia e AI: la seconda vita dei grandi musicisti del passatoMilano, 24 lug. (askanews) – Frank Zappa, Michael Jackson, Whitney Houston, Tupac Shakur, Ronnie James Dio, Amy Winehouse, John Lennon: i grandi artisti del passato sono tornati sui palcoscenici dei festival più importanti a livello mondiale grazie all’olografia, “resuscitati” grazie alla tecnica di riproduzione fotografica in grado di mostrare le caratteristiche di un oggetto o di un soggetto in forma tridimensionale, mediante l’interferenza di onde luminose. Mentre l’intelligenza artificiale permette di riprodurre la loro voce anche in nuove armonie come avviene nel brano “Now and Then” dove la voce di John Lennon è stata estrapolata da una vecchia audiocassetta.

Olografia e intelligenza artificiale stanno dunque segnando una nuova tendenza nel mercato discografico e quello dei concerti dal vivo, facendo tesoro dei riscontri positivi registrati nelle loro diffuse applicazioni negli eventi formativi da remoto. “L’intelligenza artificiale consente l’elaborazione e la manipolazione dell’audio – dichiara Antonio Franzese, co founder di Media Engineering, società italiana specializzata in olografia, software, realtà virtuale e aumentata – è sufficiente partire anche da piccole tracce audio per ricostruire una voce di una persona defunta, famosa e non”.

Abbinata all’olografia quindi l’intelligenza artificiale consente agli spettatori di un concerto di vivere di nuovo, a distanza di anni, le performance di un artista defunto, non solo dal punto di vista audio, ma anche della sua fisiognomica, delle sue movenze sul palco e del suo look, per una full immersion a 360° nell’evento. Le soluzioni di intelligenza artificiale come quelle sviluppate da Media Engineering permettono infatti di creare un avatar realistico e interattivo, capace di apprendere e adattarsi alle interazioni con le persone. E l’aspetto può variare a seconda delle preferenze dell’utente o delle finalità dell’applicazione. Così se formazione e entertainment sono stati gli ambiti dove queste tecnologie hanno trovato le prime applicazioni, le caratteristiche degli avatar olografici con AI consentono in realtà lo sviluppo di soluzioni in altri numerosi contesti: dalla medicina, all’assistenza virtuale, al turismo, al commercio.

“Oggi possiamo ricostruire e rianimare le persone grazie a diverse tecniche, come quelle di gioco – spiega Franzese – in questo caso ci affidiamo a telecamere particolari che, dopo aver osservato il movimento, consentono di creare lo scheletro di una persona, reale e non, e poi memorizzare le sue movenze. Grazie al machine learning, all’apprendimento da parte della macchina, lo scheletro impara le movenze e, successivamente, le abbina al parlato”. L’obiettivo di far rivivere un artista scomparso non è solo il desiderio di tornare indietro nel tempo, la nostalgia degli anni della giovinezza da parte dei fan o una mancanza di rispetto nei confronti di un interprete le cui canzoni hanno segnato la loro esistenza e la storia della musica.

“Il compito dell’olografia – aggiunge Antonio Franzese – è solo uno: quello di far rivivere gli interpreti, facendoli conoscere, assieme ai loro brani e alle loro performance, anche alle nuove generazioni, rendendoli eterni. È utile anche dal punto di vista formativo: un giovane, attraverso la visione di un ologramma durante un concerto, può conoscere la storia della musica italiana e internazionale, di tutti i generi, non focalizzandosi solo sul rap, sulla trap e sull’hip hop. Un’altra caratteristica importante dell’olografia è l’ubiquità: l’ologramma di un artista che si esibisce può essere contemporaneamente in due o più palcoscenici di città diverse, magari in occasione di festival musicali programmati nello stesso periodo”. Naturalmente, nel prossimo futuro sarà fondamentale la formazione di nuovi professionisti specializzati nell’analisi dei dati e nel governo dell’intelligenza artificiale per insegnare alle macchine ad apprendere, in quanto i dispositivi imparano a fare cose solo se hanno a disposizione dati, ma anche emozioni. “Ricreare la sfera emozionale umana implica la necessità di una regolamentazione – conclude Franzese – dopo il blocco di OpenAI in Italia da parte del Garante della Privacy, adesso la Comunità Europea sta lavorando ad AI ACT che regolamenterà l’uso della intelligenza artificiale, un documento fondamentale considerando che esistono, ad esempio, dei tool gratuiti che, tramite machine learning, consentono di passare dal testo ai segmenti vocali riproducendo frasi mai dette dalle persone oppure frasi divulgate senza il loro consenso”. (nella foto: ologramma del violinista Pierpaolo Foti)

Conferito a Marco De Vivo dell’IIT il premio Esmec Alumni Award

Conferito a Marco De Vivo dell’IIT il premio Esmec Alumni AwardMilano, 12 lug. (askanews) – Marco De Vivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha ricevuto il prestigioso premio ESMEC Alumni Award da parte dell’European School of Medicinal Chemistry nel corso della sessione che si è tenuta a Urbino, dal 2 al 6 luglio. Il riconoscimento è stato conferito a De Vivo dopo venti anni dalla frequentazione della scuola proprio per i successi professionali raggiunti, tra cui importanti risultati nell’identificazione di nuovi candidati farmaci nel campo dei tumori della pelle e delle malattie del neurosviluppo.

L’ESMEC Alumni Award viene conferito ad un’eccellenza nel settore della Chimica Farmaceutica che ha partecipato alla scuola presentando comunicazioni orali e/o poster e con almeno 12 anni dal conseguimento del titolo di dottorato. Marco De Vivo è coordinatore del laboratorio Molecular Modeling and Drug Discovery e Associate Director responsabile delle Scienze Computazionali all’Istituto Italiano di Tecnologia a Genova. “Sono molto onorato, grato e felice di aver ricevuto questo premio, come ex alunno della scuola ESMEC, che frequentai nel 2003 – ha detto – È stato un vero privilegio poter presentare il mio viaggio nella ricerca ai tanti giovani studenti che oggi la frequentano. Spero che la mia esperienza possa valere come esempio, sia per le sfide affrontate che per i successi raggiunti nel tempo e con dedizione. Mi auguro di avere contribuito ad avere animato in loro il desiderio di migliorare il campo scientifico in cui lavorano, verso la scoperta di nuovi farmaci.” L’European School of Medicinal Chemistry (ESMEC, www.esmec.eu) è una scuola Internazionale aperta a studenti di dottorato e giovani ricercatori sia del mondo accademico che industriale, per fornire formazione e aggiornamento sui più recenti progressi nel campo della chimica farmaceutica e dell’approccio transdisciplinare che caratterizza l’attuale ricerca di avanguardia nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci innovativi. La scuola, giunta alla sua 42esima edizione, è stata fondata dalla Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana e si svolge presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. LA ESMEC dal 2004 è accreditata dalla European Federation for Medicinal Chemistry (EFMC) e dallo scorso anno è “EFMC Certified School”.   “Anche quest’anno abbiamo avuto la presenza di molti giovani ricercatori dall’Italia e dall’estero, con un numero complessivo di 120 partecipanti e ben 67 comunicazioni poster da parte dei giovani ricercatori – ha commentato il direttore della scuola Marco Macchia – Siamo orgogliosi di avere conferito il premio al dottor De Vivo, poiché le tematiche trattate dalla scuola nell’ambito della ricerca e sviluppo di nuove molecole come farmaci sono state sicuramente innovative, dalla farmacomicrobiomica all’intelligenza artificiale, e il lavoro di De Vivo ne è un valido esempio”. Dopo una laurea in Chimica alla Università di Bologna, ed un dottorato in chimica farmaceutica dalla stessa istituzione, Marco De Vivo ha trascorso oltre cinque anni negli Stati Uniti come ricercatore all’University of Pennsylvania e nella biotech Rib-X Pharmaceuticals (oggi divenuta Melinta Therapeutics) a Yale. A metà 2009 è tornato in Italia per unirsi all’IIT a Genova, dove oggi dirige il laboratorio Molecular Modeling and Drug Discovery ed è l’Associate Director responsabile delle Scienze Computazionali. De Vivo è anche Direttore del nodo italiano CECAM-IT-SIMUL dell’organizzazione CECAM (Centre Européen de Calcul Atomique et Moléculaire), che promuove metodi computazionali avanzati in aree di frontiera della scienza e tecnologia.

Il lavoro di De Vivo si focalizza sullo sviluppo e applicazione di metodi computazionali per ottenere una comprensione a livello atomico dei sistemi chimici, e progettare molecole con proprietà programmate, così che possano essere usate come punto di partenza per la scoperta di nuovi farmaci. Le sue ricerche hanno trovato ricadute pratiche, infatti, ad oggi siede nello Scientific Advisory Board di BiKi Technologies, una start-up che fornisce strumenti innovativi basati sulla dinamica molecolare per scoperta di nuovi farmaci, ed è fondatore di due start-up per lo sviluppo di farmaci: una per la cura del cancro (Alyra Therapeutics), e l’altra per disordini del neurosviluppo (IAMA Therapeutics).  La sua attività di ricerca è in parte supportata dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), di cui è divenuto nel 2018 membro del Comitato Tecnico Scientifico. Nel 2017 ha ricevuto il prestigioso premio “ACS Outstanding Junior Faculty Award”, negli Stati Uniti. È membro dell’Editorial Advisory Board di riviste scientifiche come JCIM (ACS Publications) e Chem (Cell Press), È membro del Direttivo della Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana. È Executive Editor del Journal of Chemical Theory and Computation (giornale della ACS), che è la rivista di riferimento per l’ampia comunità di chimici computazionali. (nella foto: Marco De Vivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia)

Tecnologie ispirate alla natura: Genova ospita “Living Machine”

Tecnologie ispirate alla natura: Genova ospita “Living Machine”Milano, 7 lug. (askanews) – La conferenza internazionale “Living Machines” dedicata alle tecnologie ispirate alla natura torna in Italia e si svolgerà , per la prima volta a Genova, dal 10 al 13 luglio. Organizzata dall’Istituto Italiano di Tecnologia, la conferenza si svolgerà all’Acquario di Genova: sono attesi un centinaio gli esperti provenienti da tutto il mondo per presentare i risultati ottenuti nel campo della scienza e della tecnologia bioispirata.

La conferenza “Living Machines” è l’evento di riferimento per la comunità scientifica internazionale che fonda le proprie ricerche sugli esseri viventi, quali l’essere umano e le altre specie animali – terrestri, marine e aeree -, le piante, i funghi e i batteri, per realizzare le cosiddette “macchine viventi”, ovvero tecnologie capaci di replicarne la struttura e i meccanismi di funzionamento. Organizzatrice scientifica dell’evento è Barbara Mazzolai, associate director per la Robotica e responsabile del Bioinspired Soft Robotics Lab di IIT, affiancata da Fabian Meder, ricercatore del gruppo Bioinspired Soft Robotics Lab e co-ideatore del programma della conferenza. La conferenza prevede due momenti aperti al pubblico: uno spazio espositivo, che si terrà dall’11 al 13 luglio e sarà visitabile dalle 14.00 alle 16.30; e un caffè scientifico, che avrà luogo il 12 luglio alle ore 17. L’evento sarà l’occasione per fare apprezzare agli ospiti internazionali le bellezze e i talenti regionali, con anche la partecipazione degli allievi del Conservatorio di Musica Niccolò Paganini. Inoltre, iniziativa satellite della conferenza sarà la mostra ISPA, Italian Sustainability Photo Award, che aprirà a Palazzo Ducale il 10 luglio, alle ore 18.

“La conferenza fonda le proprie radici nell’unione tra robotica e neuroscienze, prendendo a modello l’uomo e altre specie animali per lo studio dell’intelligenza e dei sistemi di controllo – dice commenta Barbara Mazzolai -cQuest’anno la conferenza vuole porre l’accento sul ruolo della biomimetica nella realizzazione di robot più sostenibili e utili alle sfide legate alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute dell’uomo. La discussione verterà sulla realizzazione di robot a minor impatto energetico, realizzati con materiali riciclabili e biodegradabili, e utili in situazioni di emergenza o ambienti estremi, come le profondità marine, il suolo, lo spazio, o i disastri ambientali, ma anche per l’agricoltura di precisione, il monitoraggio ambientale, il monitoraggio delle infrastrutture, la cura dell’uomo e l’assistenza medico-chirurgica”. Il programma della conferenza vedrà gli esperti impegnati in una prima giornata di sessioni parallele di workshop e di tutorial (il 10 luglio), durante la quale saranno affrontati i temi della bioispirazione e delle tecnologie bioibride nei campi della medicina e dell’ambiente marino. A questa prima giornata seguiranno tre giorni di sessioni plenarie, caratterizzate da interventi di scienziati e scienziate di fama internazionale.

Nello specifico: Oussama Khatib, uno dei pionieri della robotica e direttore del Laboratorio di Robotica presso l’Università di Stanford; Marco Dorigo, professore presso l’Université Libre de Bruxelles e uno dei pionieri dell’intelligenza collettiva; Peter Fratzl, direttore presso il Max Planck Institute of Colloids and Interfaces, impegnato nella ricerca contro l’osteoporosi e nella rigenerazione dei tessuti; Eleni Stavrinidou, coordinatrice del gruppo “Piante Elettroniche” presso l’Università di Linköping ed esperta di sistemi bioelettronici e bioibridi; Olga Speck, Ricercatrice Principale presso l’Università di Friburgo, specializzata in materiali biomimetici e nelle capacità rigenerative delle piante; e Kyu-Jin Cho, direttore del Centro di Ricerca per la Robotica Morbida e del Laboratorio di Biorobotica presso l’Università Nazionale di Seoul, uno dei principali esperti mondiali di robotica morbida. Il programma prevede per i soli partecipanti alla conferenza: una visita all’Acquario, guidati dallo staff scientifico della struttura che mostrerà il lavoro e le attenzioni necessarie alla tutela e alla conservazione delle specie marine e i progetti di ricerca in corso; uno spazio espositivo per prototipi e prodotti di gruppi di ricerca e aziende attivi nel campo; una cena a Villa Lo Zerbino, con il contributo in musica da parte degli allievi del Conservatorio Niccolò Paganini.

Aperta al largo pubblico, il 12 luglio dalle ore 17:00 alle ore 18:00, sarà la tavola rotonda dal titolo “Living Machines: The Origin and the Future” moderata dal giornalista scientifico Nicola Nosengo, Chief Editor of Nature Italy. Interverranno Cecilia Laschi National University of Singapore, Vickie Webster-Wood della Carnegie Mellon University, Thomas Speck dell’Università di Friburgo e Paul Verschure della Radboud University Nijmegen. Iniziativa satellite della conferenza sarà la mostra ISPA, Italian Sustainability Photo Award, che aprirà a Palazzo Ducale il 10 luglio alle ore 18. ISPA è il premio fotografico ideato dall’agenzia Parallelozero in collaborazione con il main sponsor PIMCO, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della sostenibilità ambientale, sociale e di governance, sintetizzati dall’acronimo ESG. In mostra a Genova saranno esposti i lavori dei fotografi vincitori e finalisti delle ultime tre edizioni: una selezione di immagini che racconta le storie emblematiche di un’Italia in transizione verso un futuro più sostenibile, un racconto visivo che aiuta a capire meglio il cammino del Paese nella ricerca e nell’innovazione. Tra gli enti che supportano l’evento, oltre all’Istituto Italiano di Tecnologia che è il principale ente organizzatore, sono da menzionare la rete internazionale Convergent Science Network, l’Office of Naval Research, l’Università Radboud di Nimega, e il Cluster di Eccellenza Living, Adaptive and Energy-autonomous Materials Systems di Friburgo. Tutte le notizie e il programma dell’evento sono accessibili al sito https://livingmachinesconference.eu/2023/

Spazio, a breve il lancio di Euclid che studierà l’energia oscura

Spazio, a breve il lancio di Euclid che studierà l’energia oscuraRoma, 14 giu. (askanews) – A breve partirà la missione Euclid, ideata dall’Agenzia spaziale europea con il contributo dell’Agenzia spaziale italiana, con lo scopo di indagare la natura della materia oscura e dell’energia oscura. Thales Alenia Space in Italia è primo contraente per la realizzazione del satellite nonché responsabile del suo modulo di servizio e a capo di una squadra industriale composta da oltre 80 aziende.

“Un lavoro straordinario e entusiasmante svolto nel corso di dieci anni da parte del team di programma di Thales Alenia Space e dell’intero consorzio industriale per portare a compimento questa sfidante e ambiziosa missione scientifica dell’ ESA che impiega altissime conoscenze e tecnologie disponibili in Europa – ha dichiarato Walter Cugno, vp Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space -. Ringrazio di cuore il team che con i contributi da Spagna, Belgio e Francia, ha portato avanti un lavoro sinergico e puntuale confermando la capacità assoluta di Thales Alenia Space di guidare lo sviluppo di missioni scientifiche ad alto contenuto tecnologico come Euclid, un progetto che ha beneficiato dell’ esperienza acquisita in passato dalla nostra azienda con la realizzazione di numerose piattaforme scientifiche tra le quali quelle dei satelliti Herschel e Planck”. Il lancio di Euclid è previsto non prima del 1 luglio presso la base di lancio di SpaceX a Cape Canaveral in Florida con un razzo Falcon 9, per una missione della durata di 6 anni intorno al punto Lagrangiano L2 situato a 1,5 milioni di km dalla terra.

Euclid analizzerà come l’Universo si sia evoluto negli ultimi 10miliardi di anni per meglio comprendere la dinamica della sua espansione e il perché stia accelerando.