Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Visa apre candidature per la seconda edizione italiana di She’s Next

Visa apre candidature per la seconda edizione italiana di She’s NextRoma, 14 mag. (askanews) – Visa annuncia l’apertura delle candidature per la seconda edizione italiana di She’s Next, il programma globale di Visa che supporta e favorisce l’imprenditoria femminile. In uno scenario in cui le imprese guidate da donne in Italia rappresentano solo il 22,2% del totale del tessuto produttivo nazionale, spiega una nota, She’s Next incentiva l’inclusione e promuove lo sviluppo delle imprese femminili nel Paese. Le tre imprenditrici vincitrici riceveranno beni e servizi per un valore netto fino a 10.000 euro, oltre che opportunità di tutoring assieme agli esperti Visa e l’accesso a specifiche piattaforme Visa per la digitalizzazione delle PMI.


Il 2023 ha visto una lieve decrescita della creazione di imprese femminili (-0,9%), che ha interessato soprattutto il settore agricolo, la manifattura e il commercio, mentre le imprese di alcuni settori tipicamente maschili quali quelli dedicati ad attività professionali, scientifiche e tecniche, sono oltre 2mila, in lieve crescita (20% rispetto al 19,7% del 2022). Si tratta di imprese per lo più di piccola dimensione, con un tasso di sopravvivenza inferiore rispetto a quelle guidate da uomini, tuttavia, come evidenzia Unioncamere1, la propensione delle imprenditrici a far ricorso a modelli aziendali più strutturati, le società di capitale, sta crescendo: infatti, con un +1,7% nel 2023, rappresentano il 26% del totale delle imprese a conduzione femminile1. In questo contesto, la tecnologia può rappresentare un importante supporto per lo sviluppo delle piccole e medie imprese femminili del nostro Paese, la cui gestione è sempre più orientata al digitale.


La conferma arriva dall’ultima indagine realizzata da Visa con focus sui pagamenti digitali tra le PMI italiane, secondo cui il 68,57% delle aziende guidate da donne accetta i pagamenti con carta. Dallo studio Visa emerge come, tra queste, il 42% accetta i pagamenti con carta da quando l’attività è operativa, mentre il 58% ha iniziato solo dopo la fase di avviamento. Da sottolineare come, tra queste ultime imprese, questo cambiamento abbia avuto un impatto positivo sul business: il 34% ha registrato una crescita nelle vendite e nel fatturato, con un incremento, in quasi la metà dei casi (47%), fino al 15%. “Siamo felici di continuare a sostenere l’imprenditoria femminile in Italia”, commenta Stefano M. Stoppani, Country Manager di Visa: “In uno scenario in cui l’aumento dell’occupazione femminile, sia dipendente che indipendente, può portare a un incremento del PIL nel Paese anche del 12% nei prossimi anni , con She’s Next vogliamo mettere in luce il contributo che le donne offrono alla nostra economia e consentire alle loro attività di crescere e prosperare grazie ai pagamenti digitali, alle tecnologie, alla sicurezza della nostra rete, oltre che alle competenze dei nostri partner di progetto”.

Fimaa:In atti notarili no compenso agente, basta numero della fattura

Fimaa:In atti notarili no compenso agente, basta numero della fatturaRoma, 14 mag. (askanews) – Indicare negli atti notarili di compravendita di un immobile non il compenso dell’agente immobiliare, ma gli estremi della fattura che ha emesso e rivedere la norma che disciplina l’iscrizione nel REA degli agenti inattivi, considerando che sta portando alla cancellazione inopportuna di molti professionisti. Sono le prime richieste che ha avanzato la FIMAA nel corso di un’audizione sul decreto legislativo Semplificazioni che si è tenuta di fronte alla Commissione Industria del Senato.


Secondo la Federazione Italiana Mediatori Agenti Immobiliari, la norma che impone di specificare nell’atto notarile il compenso corrisposto all’agente immobiliare è ormai anacronistica. Esistono infatti una serie di strumenti – primo fra tutti la fattura elettronica – che servono a contrastare l’evasione in modo più efficace, e non ledono la privacy e l’autonomia contrattuale dei cittadini. “La norma attuale – ha detto Maurizio Pezzetta, vicepresidente vicario della FIMAA nel corso dell’audizione, – comporta che vengano resi noti dati economici oggettivamente sensibili, la cui pubblicità può incidere negativamente sull’attività di intermediazione. In particolare perché può inficiare palesemente l’autonomia contrattuale e la libera contrattazione tra cliente e professionista. Questo è l’unico caso in cui in un atto pubblico fra soggetti terzi, parti contraenti, viene indicato il compenso di un professionista”. Secondo la Federazione, inoltre, questa norma rappresenta anche un rischio per la privacy del mediatore: “Aggregando le informazioni sui fatturati, chiunque può ricostruire un dato estremamente sensibile come la situazione patrimoniale dell’agente. Tutte le informazioni e la tracciabilità utili per ogni verifica, vengono già garantite dalla fatturazione elettronica” ha spiegato ancora Pezzetta. La FIMAA ha chiesto poi di modificare l’articolo 8 del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 26 ottobre 2011 che riguarda l’iscrizione nel REA dei mediatori inattivi. I soggetti che interrompono l’attività – sia come dipendenti, che in forma imprenditoriale autonoma o associata – devono richiedere entro 90 giorni l’iscrizione in una sezione apposita del REA. Se il termine scade infruttuosamente, il mediatore viene cancellato in maniera irreversibile dal Registro e “Per ottenere una nuova iscrizione, è costretto a frequentare nuovamente un corso di formazione e sostenere l’esame di idoneità” ha sottolineato il Vicepresidente Vicario. “E questo si verifica con una frequenza sconcertante, visto che la Camera di Commercio non è tenuta ad alcuna comunicazione. Per evitare tale incredibile conseguenza, basterebbe permettere ai mediatori di dimostrare di aver svolto l’attività negli ultimi due o tre anni. Oltretutto, è la soluzione che segue nel caso degli agenti di commercio”. Infine, sempre con riferimento al REA, secondo la FIMAA è necessario che gli agenti immobiliari – iscritti nelle sezioni I e III del Registro – vengano inseriti automaticamente anche nella IV. Questa sezione è dedicata ai mediatori in “servizi vari”, con la modifica chiesta dalla Federazione si consentirebbe agli agenti immobiliari di maturare la propria provvigione anche quando si occupano di trasferimenti di quote societarie che comportano cessioni di immobili. “Quando un immobile è posseduto da una società di capitali, l’agente immobiliare svolge comunque una attività tesa a vendere l’immobile stesso, la scelta poi di perfezionare la compravendita o la cessione delle quote societarie , rimane una libera decisione delle parti contraenti, in relazione alle loro esigenze amministrative e fiscali e qui l’agente immobiliare nulla può decidere, ma non può certo rimanerne danneggiato”, ha sottolineato e concluso il vice presidente vicario Pezzetta.

Nasce Voice Italia, community per un invecchiamento sano e soddisfacente

Nasce Voice Italia, community per un invecchiamento sano e soddisfacenteMilano, 14 mag. (askanews) – Ascoltare cittadini e cittadine, raccogliere i loro suggerimenti, portare in evidenza le loro esigenze; il tutto nella prospettiva di mettere imprese, soggetti pubblici, amministrazioni nella condizione di occuparsi dei diversi e complessi aspetti dell’invecchiamento della popolazione in un modo nuovo. E’ una delle idee sottesa alla start-up “Voice-Italia”, prima piattaforma digitale e fisica nel nostro Paese che punta a raccogliere una community attiva di cittadine e cittadini per progettare soluzioni per una vita più sana, lunga e soddisfacente.


La piattaforma Voice Italia prende vita – ufficialmente il 14 maggio del 2024 con un evento di lancio che si è svolto a Milano – nel solco dell’esperienza di “Voice Global”, nata nel 2007 nel Regno Unito, ed è fondata dal National Innovation Centre for Ageing (NICA) insieme a Fondazione Ravasi Garzanti, con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Amplifon. Il suo obiettivo è quello di coinvolgere persone con background e ruoli diversi, che insieme a università e centri di ricerca, istituzioni pubbliche e comunità locali, imprese del settore pubblico e privato possano contribuire a progetti e iniziative mirate ad affrontare concretamente le sfide globali legate al tema dell’invecchiamento, con il diretto coinvolgimento delle persone. “Di fronte al fenomeno sempre più crescente e trasversale dell’invecchiamento a livello mondiale, Italia e Gran Bretagna si sono incontrate per affrontarlo – ha affermato Nic Palmarini, amministratore delegato di Voice Italia e director di NICA – Insieme hanno deciso di mettere a fattor comune esperienze e network creando Voice Italia, un’impresa sociale nata sulla scorta dell’esperienza partecipativa inglese, al servizio di chi, nel nostro Paese, intende affrontare da diverse prospettive le sfide che questa grande trasformazione propone”.


L’Italia è il secondo Paese al mondo per longevità dopo il Giappone, ed è uno dei luoghi con la più alta aspettativa di vita alla nascita: 83 anni in media (81 per gli uomini, 85 per le donne): da un lato, quindi, un Paese esemplare se si valuta l’invecchiamento solo dal punto di vista delle aspettative di vita; e dall’altro lato offre molti spunti di riflessione – e anche di miglioramento- se si guarda alla longevità anche valutando parametri di benessere. In pratica la piattaforma Voice punta a coinvolgere persone di tutte le età – con particolare attenzione alle persone anziane, alle loro famiglie e alle comunità con cui si relazionano – con l’obiettivo di rimettere in circolo la loro esperienza e conoscenza a vantaggio della ricerca e dell’innovazione sociale. Attraverso i metodi di co-progettazione, la partecipazione a workshop ed eventi, sondaggi, focus group, interviste e ricerche etnografiche commissionate da enti pubblici e privati la community di Voice Italia vuole così a ricercare e identificare bisogni, priorità e aspirazioni – anche inascoltate o non soddisfatte – per fornire, grazie alle esperienze e ai dati raccolti, una visione nuova e inaspettata su prodotti, servizi, contesti e aspettative alle organizzazioni pubbliche e private.


“In Italia Fondazione Ravasi Garzanti, frutto dello spirito filantropico dell’editore Livio Garzanti, lavora da anni sui temi dell’invecchiamento coniugando ricerca, azione culturale e sperimentazioni sul campo, a Milano e non solo – ha detto Felice Scalvini, direttore della Fondazione Ravasi Garzanti e presidente di Voice Italia – Era quindi naturale il suo coinvolgimento nella fondazione di Voice Italia, che nasce come centro di competenze e di azione e si propone di coinvolgere in tutte le sue iniziative i cittadini e le cittadine attraverso una piattaforma collaudata di ingaggio online della comunità. Sarà uno strumento che faciliterà il coinvolgimento e la condivisione dell’esperienza delle persone e permetterà di collegare l’Italia alle altre comunità internazionali”. Al lancio di Voice Italia hanno partecipato tra gli altri Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo; Lamberto Bertolè, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano; Mario Cera, presidente Fondazione Ravasi Garzanti; Lynne Corner, director di Voice Global e coo di NICA; Maria Cristina Ferradini, consigliere delegato di Fondazione Amplifon; Catriona Graham, console generale britannico a Milano e direttore Italia del Department for International Trade (DIT); Maria Grazia Mattei, presidente di MEET Digital Culture Center; Maurizio Moirano, rappresentante di Voice Italia; Assunta Morresi, vice capo di Gabinetto del Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità; Nic Palmarini, amministratore delegato di Voice Italia e director di NICA; Felice Scalvini, direttore della Fondazione Ravasi Garzanti e presidente di Voice Italia; Ros Wilson, rappresentante di Voice UK.

FIMAA approfondisce servizio Entratel per gli intermediari immobiliari

FIMAA approfondisce servizio Entratel per gli intermediari immobiliariRoma, 13 mag. (askanews) – “Entratel: la porta d’ingresso dell’agenzia delle entrate per gli intermediari immobiliari”. Il canale telematico dell’Agenzia delle Entrate è al centro del prossimo webinar di Fimaa Forma, il programma di formazione professionale della Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, che si svolgerà venerdì 17 maggio alle ore 14,30.


Il webinar, il quinto, rientra nel programma formativo 2024 “Innovazione e crescita professionale” e prevede gli interventi di Pasquale Pennisi, Consigliere FIMAA Roma e Roberto Maccaferri, Consigliere FIMAA Italia e Presidente FIMAA Bologna, oltre a Maurizio Iori responsabile delegato alla formazione della federazione. “In un contesto sempre più complesso – spiega Iori in una nota -, esploreremo gli aspetti tecnici e pratici indispensabili per ogni mediatore immobiliare che voglia comprendere a fondo il funzionamento di Entratel e saperlo utilizzare in modo efficace per ottemperare agli adempimenti fiscali e normativi richiesti dalla legge”.


La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli operatori immobiliari interessati, previa registrazione. Tutti i webinar saranno registrati e resi fruibili nell’area riservata del sito www.fimaa.it (accessibile con le credenziali del tesseramento FIMAA) nella sezione “Fimaa Forma”.

SuperBonus,Confedercontribuenti:ricorso se resta emendamento Giorgetti

SuperBonus,Confedercontribuenti:ricorso se resta emendamento GiorgettiRoma, 13 mag. (askanews) – Confedercontribuenti promette battaglia sul SuperBonus, e annuncia fin da subito che depositerà una serie di ricorsi giudiziari se il governo non ritirerà l’emendamento che diluisce i crediti del su un periodo di 10 anni. Secondo la Confederazione Nazionale delle Imprese e dei Contribuenti, bisogna salvare la norma che consente di usare i crediti del Superbonus per compensare il pagamento dei contributi.


“L’emendamento Giorgetti è una violazione palese della Costituzione – commenta in una nota Carmelo Finocchiaro, presidente di Confedercontribuenti. – Se ne rende conto anche una parte della maggioranza, sebbene per il momento gli esponenti di Forza Italia abbiano preferito non prendere una posizione netta di fronte all’ennesimo colpo contro le imprese italiane e i contribuenti”. “L’emendamento – prosegue Finocchiaro, – non solo modifica le regole in corsa, ma oltretutto interviene quando che le imprese hanno già eseguito i lavori del Superbonus, sostenendo investimenti per miliardi e miliardi di euro. Secondo le stime di Confedercontribuenti, condannerà al fallimento dalle 8.000 alle 10.000 aziende. È un’operazione scellerata di cui si devono assumere tutte le responsabilità la mandante Giorgia Meloni, e l’esecutore materiale Giancarlo Giorgetti”. “Questo governo ama sorridere in TV, ma poi vara delle leggi assolutamente persecutorie per i cittadini – prosegue il presidente della Confederazione Nazionale delle Imprese e dei Contribuenti. – È in grado solamente di adottare nuove tasse e varare norme anticostituzionali. Il tutto in maniera non democratica, come si vede nel caso dell’altro pasticcio, quello della Sugar Tax. In questo caso, infatti, è stato del tutto ignorato un ordine del giorno che impegnava il governo a far slittare di due anni l’entrata in vigore della tassa” conclude Finocchiaro. “È gravissimo”.

Strategie ambientali al bivio: il Giro d’Italia della Csr arriva a Bologna

Strategie ambientali al bivio: il Giro d’Italia della Csr arriva a BolognaMilano, 13 mag. (askanews) – Il Giro d’Italia della CSR arriva a Bologna per parlare di transizione ecologica. La rassegna itinerante de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, giunta alla sua settima tappa, ha scelto il capoluogo emiliano per affrontare la tematica ambientale, senza alcun dubbio tra le più complesse e ricche di sfide. L’appuntamento è il 14 maggio 2024 alle 14.30, presso la biblioteca Salaborsa di piazza del Nettuno 3.


L’incontro, organizzato in collaborazione con Impronta Etica e SCS Consulting, punta a indagare come imprese, istituzioni e associazioni possano essere un motore di sviluppo e un attore chiave per il raggiungimento degli obiettivi identificati dall’Agenda 2030. Nel corso degli ultimi anni, infatti, la necessità di trovare soluzioni per contrastare la crisi climatica è diventata sempre più evidente, ma questo cambiamento non è privo di contraddizioni. Da qui il titolo della tappa, “Strategie ambientali al bivio”, che si aprirà con gli interventi di Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone; Giuseppina Gualtieri, presidente di Impronta Etica e Tper e Stefano Dall’Ara, presidente di SCS Consulting. “Le città oggi sono chiamate a progettare soluzioni in grado di garantire alle persone un buon livello di qualità della vita oltre a una mobilità sostenibile – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone, presentando la tappa -. Un traguardo non sempre facile da raggiungere che richiede il coinvolgimento dei diversi attori sociali e un confronto continuo finalizzato alla condivisione di risorse, competenze, conoscenze”.


Le città coprono circa il 3% del territorio terrestre ma producono oltre il 70% delle emissioni di CO2. Un dato centrale, soprattutto considerando che entro il 2050 quasi l’85% della popolazione vivrà in aree urbane. Affrontare l’emergenza climatica significa quindi agire nelle città, insieme a coloro che le abitano. Il Giro d’Italia della CSR, nella tappa bolognese, lavorerà nel solco della Missione dell’Unione Europea per le 100 città intelligenti e climaticamente neutrali entro il 2030, che ha individuato 100 città pilota per azzerare il proprio impatto climatico entro il 2030, cioè 20 anni prima delle altre città europee. Bologna, insieme ad altre 8 città italiane, è una di queste: il suo impegno per la neutralità climatica è al centro del progetto “Bologna Missione Clima”, che coinvolge tutti gli attori del territorio, come confermano le esperienze delle associazioni e delle imprese che partecipano alla tappa. “Il tema ambientale è oggi, senza dubbio, una delle sfide più urgenti e complesse per i territori e per le istituzioni, ma anche per le imprese sempre più coinvolte in obiettivi e impegni concreti alla luce del quadro regolatorio e delle stesse modalità di sviluppo del proprio business – sottolinea Giuseppina Gualtieri, presidente di Impronta Etica e Tper – È una vera sfida complessa, con percorsi che richiedono uno sforzo collaborativo e una visione di lungo periodo. In tale contesto di transizione, la tappa bolognese del Salone della CSR è un’importante occasione per la nostra associazione per riprendere esperienze e evidenze sul ruolo chiave delle imprese che toccano tutti i settori, dalla produzione di beni e servizi al mondo finanziario. Un’occasione anche per confermare quanto l’impegno in sostenibilità ambientale possa agire già da oggi in modo virtuoso e determinato sul cambiamento climatico. Il tutto senza mai rinunciare a richiamare l’importanza di un approccio strategico e integrato che l’associazione, insieme ai propri soci, porta avanti nella propria mission”.


Anche SCS Consulting conferma il proprio impegno per il clima. “La Tappa Bolognese 2024 che ha un focus su transizione climatica e ambientale è un’occasione per esplorare come le aziende stanno affrontando questa sfida, non solo per una questione di responsabilità, ma anche come concreta opportunità di innovazione – commenta Stefano Dall’Ara, presidente di SCS Consulting – Attraverso la collaborazione con una vasta gamma di stakeholder, inclusi istituzioni, imprese e organizzazioni non profit, promuoviamo un dialogo costruttivo e aperto. È fondamentale condividere esperienze e definire insieme soluzioni che abilitino il cambiamento, superando ostacoli e contraddizioni, per accelerare il nostro cammino verso un futuro sostenibile per tutti”. La tappa bolognese del Giro d’Italia della CSR sarà un confronto a più voci sulle tematiche ambientali, che coinvolgerà realtà diverse per indagare gli ambiti interessati dalla transizione ecologica. All’incontro interverranno Alessandro Asmundo, senior policy officer Forum Finanza Sostenibile; Sara Teglia, coordinatrice di Impronta Etica; Stanislao Fabbrino, presidente di Fruttagel; Duccio Caccioni, direttore Marketing & Qualità CAAB; Lorenzo Sartori, responsabile Area Innovazione & Sostenibilità Emil Banca; Daniela Longo, senior manager di SCS Consulting; Giovanna Zacchi, head of ESG Strategy di BPER Banca; Marco Checchi, amministratore delegato di Pelliconi & C.; Filippo Bocchi, direttore Valore Condiviso e Sostenibilità del Gruppo Hera; Tomaso Barilli, responsabile Sostenibilità dell’Aeroporto G. Marconi di Bologna e Pierluigi Stefanini, presidente di ASviS.


Il programma dettagliato della tappa è consultabile online sul sito del Salone. L’incontro si svolgerà sia dal vivo che in streaming sul canale YouTube del Salone. Dopo Bologna, il Giro d’Italia della CSR proseguirà con tappa che toccherà Bari il 21 maggio. Seguiranno Cagliari e Genova.

Seeweb: partnership con VSIX per servizi cloud nel Nord-Est

Seeweb: partnership con VSIX per servizi cloud nel Nord-EstRoma, 8 mag. (askanews) – Migliorare la connettività e i servizi cloud nelle Regioni del Nord-Est, per raggiungere i traguardi fissati dal Digital Compass 2030 adottato dalla Commissione Europea. È l’obiettivo della partnership che Seeweb – azienda italiana con Data Center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale – ha stretto con VSIX, il Centro di Ateneo per la Connettività e i Servizi al Territorio costituito dall’Università di Padova. L’azienda e VSIX, informa una nota, illustreranno i risultati che hanno già raggiunto e le potenzialità della collaborazione nel corso dell’evento “Insieme per potenziare la connettività Internet del Nord-Est – Innovazione, Cloud e connessioni” che si terrà mercoledì 15 maggio 2024, a partire dalle 16.00, presso lo SMACT Competence Center, Padiglione 7, della Fiera di Padova. Il Digital Compass conferma che la transizione digitale ha un ruolo primario per lo sviluppo dell’economia comunitaria, e prescrive che entro il 2030 il 90% delle imprese europee raggiungano un livello base di intensità digitale. Un target che l’Italia sta cercando di conquistare anche grazie agli investimenti stanziati con il Pnrr per creare reti ultraveloci e digitalizzare la PA. Le imprese italiane sono in linea con la media europea per quanto attiene l’adozione tecnologica: la maggior parte delle PMI italiane, infatti, ha almeno un livello base di intensità digitale. Evidenziano però fortissime differenze a seconda della tecnologie adottate. In particolare, infatti, le aziende italiane hanno investito molto più delle colleghe europee nel cloud computing, mentre sono fortemente al di sotto della media nell’utilizzo di tecnologie avanzate come l’AI o i big data.


“Il Veneto è una delle regioni italiane più produttive, insieme a Lombardia e Veneto – sottolinea Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb. – “Infatti, figura tra le prime 10 in Europa per livello di valore aggiunto industriale. In ragione di questo siamo molto contenti di una partnership che ci consente di stare al passo con tali ritmi di crescita attraverso il digitale e, oggi, attraverso nuove tecnologie come per esempio quelle di GPU Computing per IA e machine learning, che possono efficientare e velocizzare ancora di più la produttività. Grazie agli investimenti effettuati, possiamo dire che Seeweb è oggi l’unico punto di riferimento sul fronte italiano”. “VSIX è nata nel 2009 per migliorare la qualità della connettività Internet nel Nord-Est – spiega Eleonora Di Maria, Presidente di VSIX. – Consente agli operatori e ai principali enti del territorio di scambiare traffico e servizi in un nodo neutrale, ad alta efficienza, scalabilità e sicurezza, permettendo di ottimizzare le risorse di comunicazione a lunga distanza. Grazie alla qualità dei servizi offerti, VSIX ha un traffico medio su base annuale di circa 50Gbps, ed è il quarto nodo di interscambio italiano per volume di traffico pubblico e privato raggiunto, dopo Milano, Roma e Torino. La collaborazione con Seeweb consente a VSIX di poter ampliare la propria capacità di stimolo e accompagnamento del tessuto imprenditoriale del Nord-est verso una digitalizzazione evoluta – conclude Di Maria, – mettendo a fattor comune le reciproche specializzazioni e il potenziale di ricerca e innovazione dell’Ateneo di Padova”.

Fimaa, giovedì 9 a Parma il IV convegno dei Mediatori Merceologici

Fimaa, giovedì 9 a Parma il IV convegno dei Mediatori MerceologiciRoma, 7 mag. (askanews) – “Rispondere al cambiamento con competenza, velocità e visione geopolitica”. È l’obiettivo del IV convegno dei Mediatori Merceologici di FIMAA Italia dal titolo “Alimentare il futuro. Nuovi scenari per la mediazione merceologica” che si svolgerà giovedì 9 maggio a Parma nell’ambito del CIBUS, la manifestazione internazionale diventata un punto di riferimento per il settore agroalimentare Made in Italy.


“Negli ultimi 4 anni il mondo ha attraversato una serie di crisi – spiega in una nota Viviana Bardella, coordinatrice della Consulta dei mediatori merceologici FIMAA Italia – alcune sono state superate, altre sono tuttora in corso. Il mondo del commercio in particolare si è dovuto adattare e si è trasformato profondamente, perché sono mutate le condizioni geopolitiche, sono cambiati i Paesi che forniscono le merci, e si sfruttano rotte commerciali differenti. Lo stesso lavoro del mediatore si è evoluto in seguito alla digitalizzazione. Ma oggi possiamo anche dire che il mediatore ha avuto un ruolo fondamentale in questo processo, perché ha saputo reagire con elasticità ai cambiamenti. E si è adattato più rapidamente rispetto ad esempio all’industria che per forza di cose ha bisogno di tempi più lunghi”. Secondo Bardella, in sostanza, “la convinzione che la crisi sia superata è forse più apparente che reale. Abbiamo superato la pandemia, ma non abbiamo ancora superato le guerre e il problema del cambiamento climatico. È pur vero che l’uomo è in grado di adattarsi a ogni cambiamento, ma rispetto al futuro possiamo dire che siamo ancora lontani da una situazione di tranquillità”. Il ruolo dei Mediatori Merceologici della Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari per Bardella, quindi, è quello di “gestire al meglio la crisi, con la consapevolezza del fatto che il nostro ruolo può essere sempre più importante e fondamentale, in costante aggiornamento proprio per cercare di gestire al meglio il futuro”.


I lavori prenderanno il via alle ore 10. Dopo i saluti istituzionali di Vittorio Dall’Aglio, Presidente Confcommercio Parma e di Santino Taverna, Presidente Fimaa Italia, interverrà Linda Davighi, Presidente Fimaa Parma. Tra gli interventi, quello di Simone Ruffato, della Consulta mediatori merceologici Fimaa Italia; Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare Nomisma; Gabriele Natalizia, Professore di Sicurezza e Politica Internazionale della Sapienza di Roma; Emanuele Zampetti, Raw Materials Purchasing and Sales Bulk Director Costa d’Oro S.p.A. – Avril Group; e Alessandro Santi, Presidente Federazione Nazionale degli Agenti Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi. Modera i lavori la giornalista Ilaria Notari.

Engineering approva piano strategico di sostenibilità 2024-26

Engineering approva piano strategico di sostenibilità 2024-26Roma, 30 apr. (askanews) – Il Consiglio di Amministrazione di Engineering – azienda informatica leader in Italia – ha approvato il Piano Strategico di Sostenibilità per gli anni 2024-2026. Per la prima volta vengono definiti obiettivi e target misurabili per tutti i 14 Paesi in cui il Gruppo opera con 70 sedi, rafforzando la centralità delle politiche ESG nelle strategie aziendali, dopo il crescente impegno degli ultimi anni testimoniato dall’adesione a Open-Es, al Global Compact delle Nazioni Unite, dalla sottoscrizione del Manifesto Imprese per le Persone e la Società, dall’adesione a Valore D e alla Fondazione per la Sostenibilità Digitale.


Il Piano di Sostenibilità – informa una nota diffusa dall’azienda – è parte integrante del processo trasformativo che il Gruppo guidato da Maximo Ibarra sta portando avanti e che ha già generato importanti innovazioni sia nel modello organizzativo che nelle strategie di business. Engineering persegue l’ambizione di essere la più importante digital company in Italia e la più rilevante azienda italiana del settore a livello mondiale, per supportare tutti i settori di mercato sia attraverso le sue oltre 30 soluzioni proprietarie, sia in partnership con i principali Tech Player internazionali. Gli obiettivi stabiliti nel Piano riguardano tutti i principali aspetti organizzativi e operativi del Gruppo. Al riguardo va evidenziata l’accelerazione dell’offerta di soluzioni digitali in grado di abilitare il raggiungimento dei target ESG. Definito anche l’impegno verso una maggiore integrazione dei prìncipi di sostenibilità nelle attività di business, fino a comprendere l’adozione di criteri di green coding per lo sviluppo di software a minore impatto ambientale.


Il CEO di Engineering Maximo Ibarra dichiara: “Il Piano di sostenibilità approvato dal Consiglio di Amministrazione è un passo fondamentale per il Gruppo Engineering, che per la prima volta nella sua storia si dà obiettivi in ambito ESG e traccia un percorso di medio-lungo periodo per essere, insieme con i suoi partner, sempre più resiliente e competitivo sul piano della sostenibilità. Il Piano è parte integrante del nostro percorso trasformativo e non impatterà solo sui modelli organizzativi e di business, ma anche sul nostro modo di portare innovazione per i clienti generando benefici concreti e inclusivi per la società. In quest’ottica, abbiamo in programma il rafforzamento della nostra strategia di disegnare prodotti e soluzioni digitali, che nel supportare i partner al raggiungimento di target ESG, siano essi stessi green e sostenibili. Il Piano, definito in collaborazione con tutte le funzioni aziendali, ha coinvolto oltre 50 colleghi di diverse funzioni e business unit nel mondo ed è focalizzato su 16 impegni e 34 obiettivi in un arco temporale fino al 2026 per quanto riguarda la sostenibilità sociale e di governance, e fino al 2030 per gli obiettivi di decarbonizzazione.


Entrando nel dettaglio del Piano, si evidenzia che: • I target ambientali contribuiranno al perseguimento dei più ampi obiettivi fissati nel Decarbonization plan: tra questi la riduzione entro il 2030 del 42% delle emissioni di gas serra di scope 1 e 2 rispetto a quelle del 2022. Tale piano è in corso di valutazione da parte della Science-Based Target initiative (SBTi).


• Tra gli impegni assunti, entro il 2030 sedi e data center utilizzeranno il 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. • Inoltre, tra i punti qualificanti della nuova strategia rientra l’obiettivo di rendere più green la catena di fornitura del Gruppo. Al riguardo, Engineering si impegna ad accompagnare oltre il 60% dei 250 fornitori con emissioni in linea con la categoria «beni e servizi acquistati» nel fissare al 2029 obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 allineati alla più recente scienza climatica. • Nell’ambito dell’assessment del CDP (ex Carbon Disclosure Project), Engineering si impegna a migliorare la propria valutazione dello Score CDP Climate Change, al fine di superare la media del settore. • Engineering si impegna inoltre ad attuare un programma di interventi di sustainable mobility: entro il 2024 il 100% delle auto di servizio sarà costituito da auto elettriche ed entro l’anno successivo anche la car list aziendale sarà composta per intero da auto elettriche o ibride con emissioni minori di 60gr/CO2. Inoltre, sono previste nuove politiche per i viaggi aziendali e gli spostamenti dei dipendenti che promuovono l’utilizzo di mezzi a minore impatto ambientale: l’obiettivo è ridurre del 25% le emissioni di CO2 legate al pendolarismo e ai viaggi di lavoro dei colleghi. • Per quanto riguarda gli aspetti sociali, è stata approvata una strategia volta ad azzerare in Italia entro il 2026 la differenza di retribuzione tra donne e uomini, oggi all’1,8%. Relativamente agli obiettivi di Diversity & Inclusion, l’obiettivo è di aumentare al 22% la presenza di donne nei ruoli di leadership in Italia, attualmente al 17%. • Altri target in ambito HRO prevedono che il 50% dei manager del Gruppo svolga attività formative sulla leadership e di incrementare del 20% le circa 1.000 certificazioni professionali/tecnologiche conseguite annualmente dai dipendenti: questi ultimi 2 obiettivi saranno raggiunti con il supporto della IT & Management Academy interna. • Fondamentale per Engineering anche il miglioramento dell’employee engagement, con l’obiettivo di superare entro il 2026 i valori del benchmark di settore. • In merito agli aspetti di governance, nel 2024 Engineering continuerà a sottoporsi ai principali assessment internazionali di sostenibilità quali EcoVadis, uno dei più accreditati riconoscimenti nel rating di sostenibilità. • Ulteriori azioni riguardano l’incremento e la diffusione della cultura della sostenibilità verso i dipendenti e gli organi societari. Tra le azioni in programma, fare in modo che almeno il 20% delle riunioni del board prevedano temi ESG all’ordine del giorno; sensibilizzare attraverso i canali di comunicazione aziendali tutta la popolazione del Gruppo su argomenti relativi alla sostenibilità; aggiornare costantemente la sezione del sito istituzionale dedicata ai temi ESG e ai target raggiunti. • È stato altresì previsto un piano che dal 2025 prevederà l’inserimento tra gli obiettivi di sostenibilità di un sistema di incentivazione economica del proprio management collegato al raggiungimento di alcuni degli obiettivi ESG.

Le proposte di Banca Etica ai candidati al Parlamento Europeo

Le proposte di Banca Etica ai candidati al Parlamento EuropeoMilano, 29 apr. (askanews) – Pace, tutela dell’ambiente e crescita dell’economia sociale: su queste tre tematiche fondamentali per il futuro dell’Europa, il gruppo Banca Etica propone a tutte le persone che si candidano ad alle elezioni per il Parlamento Europeo un confronto e un impegno concreto partendo da una serie di proposte legislative che puntino a risultati concreti incidendo sul sistema finanziario.


Ecco le proposte avanzate dal Gruppo Banca Etica Finanza per la pace – Il Gruppo Banca Etica che gli investimenti in armi siano esclusi da qualsiasi definizione di finanza sostenibile, contrariamente a quanto affermato di recente dai ministri della difesa dell’Unione. Viene quindi chiesto al prossimo Parlamento Europeo di varare una norma comunitaria che imponga alle banche e alle istituzioni finanziarie trasparenza sui loro affari con il commercio di armamenti. I cittadini e i risparmiatori così come le istituzioni devono sapere se la propria banca utilizza il loro denaro per finanziare commerci di armi non sempre trasparenti. Anche una seria azione di contrasto ai paradisi fiscali andrebbe nella direzione di limitare le operazioni finanziarie meno chiare a supporto delle forniture di armi, oltre a reperire risorse per le politiche pubbliche più urgenti di cui l’Unione ha bisogno. A tal riguardo viene ricordato che nel frattempo, in Italia il governo “ha deciso di smantellare la legge 185 del 1990 che regolamenta l’export di armi italiane nel mondo: se le modifiche saranno approvate i cittadini e il Parlamento non avranno più accesso alle informazioni sulle esportazioni di armi e su quali banche finanziano con profitto tali operazioni”, denuncia Banca Etica Finanza per l’ambiente – Viene chiesto di rendicontare acnhe gli impatti avversi all’ambiente; e di prevedere percorsi vincolanti per chi si voglia dichiarare “net zero”. Molti studi – viene argomentato – hanno infatti messo in luce dilaganti fenomeni di greenwashing da parte di istituzioni finanziarie che a parole dichiarano impegni verso la sostenibilità, ma continuano a finanziare massicciamente le fonti fossili. Per esempio, i maggiori 60 gruppi bancari – spesso gli stessi in prima fila nel magnificare la propria “sostenibilità” – hanno fornito cinquemila cinquecento miliardi di dollari all’industria dei combustibili fossili negli ultimi sette anni,. In particolare si chiede che ogni prodotto finanziario fornisca anche informazioni sui propri impatti negativi (ggi i fondi che non si dichiarano sostenibili invece non devono rendicontare nulla). E ancora si chiede di definire criteri stringenti e trasparenti, con obiettivi e tappe verificabili, per chi voglia intraprendere un percorso verso le zero emissioni nette per contrastare le pratiche fittizie oggi possibili.


Finanza per l’economia sociale e la lotta alle diseguaglianze – Stop alla penalizzazione nell’accesso al credito per le imprese sociali. In particolare, il gruppo Banca Etica propone di cambiare i requisiti di assorbimento patrimoniale: molte realtà dell’economia sociale sono ingiustamente classificate in automatico come ad alto rischio e per questo sottoposte a un assorbimento di capitale del 100%. Il mondo dell’economia sociale ha dimostrato una solidità e resilienza pari se non superiore rispetto a quella degli altri settori economici “convenzionali”. Quindi non si riscontrano nei fatti ragioni tecniche che giustifichino tale penalizzazione. L’introduzione di un social supporting factor che riduca l’assorbimento di capitale per le realtà dell’economia sociale costituirebbe uno strumento fondamentale