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L’adozione di Visa Tap to Phone cresce del 200% su base annua a livello globale e di oltre l’800% in Italia

L’adozione di Visa Tap to Phone cresce del 200% su base annua a livello globale e di oltre l’800% in ItaliaRoma, 5 mar. (askanews) – Fai “tap”, paghi ed è fatta. Questa azione, semplice, sicura e sempre più diffusa tramite mobile ha trasformato l’esperienza di acquisto e ha aperto opportunità per le piccole imprese di tutto il mondo. Oggi Visa annuncia che la soluzione Tap to Phone ha registrato un aumento del 200% nell’ultimo anno, supportando milioni di esercenti di tutte le dimensioni. Nei Paesi in cui Tap to Phone è più diffuso – Stati Uniti, Regno Unito e Brasile – i tassi di adozione sono aumentati significativamente, con una crescita complessiva del 234% .


L’Italia, informa una nota, registra un dato di crescita ancora più rilevante, con un +830% rispetto all’anno scorso, segno che l’incremento dei pagamenti digitali sul mercato italiano è trainato anche dalla tecnologia che li rende sempre più semplici, sicuri e intuitivi. La preferenza dei consumatori verso questa soluzione di pagamento si riflette anche sulla risposta da parte degli esercenti: rispetto all’anno scorso quasi il 20% in più propone ai propri clienti il pagamento tramite Tap to Phone. Tap to Phone ha potenziato le capacità “tap” di Visa, grazie a una tecnologia che trasforma uno smartphone in un dispositivo POS (Point of Sale), semplicemente scaricando un’applicazione. Con quasi il 30% degli “esercenti tap” appartenenti a nuove piccole imprese , vediamo come questa tecnologia contribuisca a democratizzare l’accesso agli strumenti di commercio consentendo a micro-esercenti e PMI in tutto il mondo di accettare pagamenti contactless tramite i loro smartphone dotati di tecnologia NFC.


“Tap to Phone è una tecnologia che mette tutte le imprese sullo stesso piano. Basta entrare in alcuni dei più grandi retail del mondo o passeggiare per i mercatini locali per accorgersi che tutti la utilizzano per accettare pagamenti direttamente sul telefono,” ha spiegato Mark Nelsen, Global Head of Consumer Products di Visa. “Alle persone piace “fare tap”, per questo stiamo continuando a espandere le nostre soluzioni in questo campo, con l’obiettivo di offrire le migliori esperienze di pagamento a individui e aziende.” “Siamo molto soddisfatti della risposta che il mercato italiano sta dando a una soluzione tecnologica che mira a portare l’accettazione e l’utilizzo dei pagamenti digitali veramente alla portata di tutti. Tap to Phone non solo migliora l’esperienza dei clienti, ma aumenta anche la fiducia dei piccoli imprenditori, aiutandoli a operare in modo più efficiente e a far crescere le loro attività” ha commentato Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia.


Sostenere le PMI e i micro-esercenti in tutto il mondo Che si tratti di un esercente che si affaccia sul mercato locale o di un grande retailer che fornisce ai propri dipendenti gli strumenti per assistere i clienti sul posto, Tap to Phone aiuta le aziende di qualsiasi dimensione a facilitare l’accettazione dei pagamenti. I proprietari di piccole imprese affermano che Tap to Phone offre loro maggiore sicurezza, rende la loro attività più professionale e li aiuta nella crescita del loro business. Nel Regno Unito, Reuthe’s si è trasformato da un vecchio vivaio boschivo in un rinomato spazio per eventi. Sotto la proprietà attuale, la tenuta ha ampliato la propria offerta includendo eventi di musica dal vivo e festival gastronomici. Il nuovo ambiente ha posto una sfida ben precisa: come gestire in modo efficiente i pagamenti in un’area di circa 4,5 ettari. In precedenza, le transazioni avvenivano solo nelle casse fisse, ma ora, grazie all’adozione di Tap to Phone, la tenuta ha trasformato il telefono di ogni membro dello staff in un terminale di pagamento.


“Prevediamo una crescita complessiva del business del 20% quest’anno e Tap to Phone avrà un ruolo fondamentale in tal senso,” ha dichiarato Simon Young, Event Manager e Café Owner di Reuthe’s. “Ha trasformato anche l’esperienza dei clienti, riducendo i tempi di attesa e semplificando gli acquisti. Per qualsiasi piccola impresa che voglia aumentare le vendite e semplificare i pagamenti, questa tecnologia è la scelta ideale.” Il futuro del “Tap” Si prevede che la crescita di Tap to Phone continuerà nel corso del prossimo anno, dal momento che un numero maggiore di consumatori e aziende potrebbe cominciare a riconoscere i vantaggi della tecnologia “tap” e altri casi d’uso potrebbero emergere sul mercato. Tap to Add Card, per esempio, consente agli utenti di integrare carte di credito o di debito abilitate al proprio wallet digitale semplicemente appoggiandole al telefono. Dal lancio globale con Apple Pay nel settembre 2024, Tap to Add Card ha riscosso grande successo, generando milioni di token per oltre 100 issuer e contribuendo ad aumentare i tassi di autorizzazione e a ridurre le frodi. I titolari di carta Visa possono integrare le loro carte ad Apple Wallet più rapidamente che mai, senza dover inserire manualmente i dati della carta. Visa ha, inoltre, sviluppato Tap to Confirm, che permette ai consumatori di autenticare in modo rapido e sicuro un trasferimento di denaro di alto valore, e Tap to Send and Request Money, che consente di avvicinare la propria carta fisica o le credenziali della carta al wallet sul telefono di un amico, per inviare e ricevere denaro in maniera veloce, sicura e fluida. Tap to Send sarà disponibile nel corso dell’anno per i dispositivi Samsung Galaxy col nome di “Tap to Transfer.”

Leadership Forum 2025: torna a Milano il business event dedicato ai leader del futuro

Leadership Forum 2025: torna a Milano il business event dedicato ai leader del futuroRoma, 5 mar. (askanews) – Dopo il grande successo dell’edizione del 2024 che ha riunito più di 1.700 fra CEO, top manager e imprenditori, il 15 e 16 ottobre 2025 tornerà a Milano il Leadership Forum 2025, nella splendida cornice del Teatro degli Arcimboldi che ospiterà la quattordicesima edizione del più importante evento italiano dedicato alla leadership e al management, organizzato da Performance Strategies, brand parte di Roi Group. Un incontro, informa una nota, con i più grandi esperti internazionali per comprendere le sfide del futuro e i cambiamenti nell’ambito della leadership per formare i leader di domani.


“Nell’epoca in cui viviamo, fatta di trasformazioni profonde e rapide, la leadership non può più essere solo una questione di competenze tecniche o manageriali”, commenta Marcello Mancini, Presidente e CEO di Roi Group. “Oggi, guidare significa saper coniugare razionalità e intuizione, innovazione e umanità, crescita e sostenibilità. Ed è da questa necessità che nasce il tema dell’edizione 2025 del Leadership Forum: Leader Sapiens”. “Il Leader Sapiens rappresenta il leader del futuro” continua Mancini “una figura capace di combinare intelligenza emotiva e artificiale, che sa ascoltare e innovare, che crea valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale. È un leader capace di affrontare il cambiamento con lucidità e coraggio, trasformando ogni sfida in opportunità”. In quest’ottica, il Leadership Forum 2025 porterà sul palco alcune delle menti più influenti del panorama internazionale, pronte a condividere idee, ispirare e offrire ai partecipanti strumenti concreti e nuove prospettive sulla leadership del futuro. Tra questi, Paul Polman, ex CEO di Unilever, racconterà come ha rivoluzionato il concetto di leadership sostenibile dimostrando che è possibile coniugare crescita economica e impatto positivo per il pianeta.


Daniel Goleman, psicologo e autore di fama mondiale, approfondirà il ruolo chiave dell’intelligenza emotiva nella guida di persone e organizzazioni, svelando come empatia e consapevolezza possano trasformarsi in leve di successo. Dall’altro lato, invece, Paolo Benanti, francescano, teologo ed esperto di intelligenza artificiale, è consulente di Papa Francesco su temi etici e tecnologici e al Leadership Forum offrirà una riflessione su come integrare l’IA nei processi decisionali senza perdere di vista i valori umani. Kim Scott, ex dirigente in Google e YouTube e membro di facoltà della Apple University, autrice di Radical Candor, condividerà la sua esperienza su come la comunicazione onesta e diretta possa creare team più coesi e aziende più performanti. Nathalie Nahai, psicologa esperta di comportamento digitale, accompagnerà il pubblico in un viaggio alla scoperta di come le nuove tecnologie e l’iper-connessione possano influenzare il comportamento umano e il modo in cui prendiamo decisioni e comunichiamo come leader.


La forza della determinazione e della resilienza sarà raccontata da Diana Nyad, protagonista della leggendaria traversata a nuoto da Cuba alla Florida senza protezione dagli squali, simbolo di come il superamento dei propri limiti sia una lezione universale anche nel mondo del business. A parlare di Purpose sarà Hubert Joly, ex amministratore delegato della storica azienda Best Buy, di cui ha guidato il salvataggio e il rilancio, considerato oggi uno dei 100 migliori CEO al mondo da Harvard Business Review, che si focalizzerà su quanto mettere i valori “al cuore dell’impresa” sia motore di una crescita sostenibile a livello economico e umano.


Inoltre, Howard Yu, professore e stratega dell’innovazione, guiderà il pubblico attraverso le dinamiche competitive globali, mostrando come le aziende possano restare all’avanguardia in un mondo in continua evoluzione. Infine, Erica Dhawan, considerata un’autorità mondiale in materia di dinamiche di collaborazione dei team, esplorerà il potere dell’intelligenza connettiva per consolidare i team e guidare l’innovazione aziendale in un’era sempre più digitale. Da pochissimo annunciate anche le tre eccellenze che ogni anno rappresentano i casi di successo nei rispettivi campi in Italia e nel mondo. Tra questi, il regista e scrittore di fama mondiale Ferzan Ozpetek; Gianmarco Tamberi, Oro olimpico a Tokyo 2020 e campione mondiale a Budapest 2023, e Enrico Bartolini, chef pluristellato e imprenditore con ben 14 stelle Michelin all’attivo. Ognuno di loro porterà una testimonianza unica su come visione, passione e determinazione possano diventare motore di successo. Il Leadership Forum è ormai un punto di riferimento per CEO, manager, imprenditori e professionisti che desiderano sviluppare competenze chiave per affrontare le sfide del nostro tempo con consapevolezza e visione strategica. Al tempo stesso rappresenta un’opportunità preziosa per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e creare connessioni strategiche con altri leader e decision-maker. In un contesto caratterizzato da crisi globali, innovazioni disruptive e nuove esigenze sociali, essere un leader oggi significa anticipare il cambiamento, costruire valore e guidare con empatia e intelligenza. Il Leadership Forum 2025 offrirà strumenti concreti, nuove prospettive e connessioni di valore per chi desidera evolvere e far crescere la propria azienda, diventando uno dei leader del futuro.

Imprese, ottimizzare il costo totale dei pagamenti nel 2025

Imprese, ottimizzare il costo totale dei pagamenti nel 2025Roma, 4 mar. (askanews) – Secondo Adyen, piattaforma tecnologico finanziaria scelta da molte aziende leader a livello globale, il 2025 riserva alle aziende diverse strategie che possono essere adottate per trarre il massimo dai pagamenti. I dati emersi dalle sue recenti analisi mostrano, infatti, come adottare un approccio olistico alle operazioni di pagamento sia la chiave per conseguire importanti vantaggi e cogliere opportunità di risparmio.


Le prime 100 aziende a livello globale per volume di transazioni elaborato sulla piattaforma, informa una nota, hanno risparmiato 201 milioni di dollari, instradando, nell’arco di 12 mesi, solo il 5% del loro flusso di pagamenti attraverso i metodi di pagamento locali . Per massimizzare la redditività e ridurre i costi, occorre, dunque, assumere una prospettiva più ampia, implementando in modo efficace le tecnologie di pagamento. Ma quali sono le tattiche maggiormente efficaci per raggiungere l’obiettivo?


1. Metodi di pagamento locali e local acquiring per ottimizzare le commissioni Secondo i dati di Adyen , interchange fee e scheme fee rappresentano in genere l’85% dei costi di pagamento dei clienti della piattaforma. Per riuscire a ottimizzarle, è possibile adottare alcuni accorgimenti, offrendo ad esempio metodi di pagamento locali (LPM) e puntando sul local acquiring. Le preferenze di pagamento, infatti, variano da paese a paese e tenerne conto è fondamentale per massimizzare le conversioni, basti pensare che il 64% dei consumatori italiani ha dichiarato di abbandonare un acquisto se non può pagare come desidera . Allo stesso tempo, i metodi di pagamento locali possono essere fino al 49% più economici delle carte, permettendo di conseguire risparmi significativi . Similmente, il local acquiring permette alle aziende di elaborare le transazioni a livello nazionale anziché come transfrontaliere, riducendone i costi in media del 59% . Lavorare con un PSP che dispone di licenze di acquisizione locali nei principali mercati permette, quindi, di beneficiarne su scala globale con un solo contratto.


2. Network Token e dati per aumentare le conversioni e ridurre le frodi Trovare l’equilibrio perfetto tra ottimizzazione delle conversioni e prevenzione delle frodi rappresenta spesso una sfida. In questo senso, i network token, che sostituiscono i dati sensibili dei clienti dopo una prima autenticazione, sono un valido strumento. Dalle analisi di Adyen, è emerso che l’uso dei network token ha fornito un tasso di autorizzazione superiore del 6% rispetto al PAN, permettendo alle prime 100 aziende della piattaforma di guadagnare più di 7,5 miliardi di dollari di ricavi incrementali in 12 mesi . Inoltre, grazie all’utilizzo di strumenti di gestione del rischio che sfruttano i dati e il machine learning per distinguere più efficacemente i clienti dai truffatori, è possibile evitare di bloccare le vendite legittime, mantenendo il proprio business al sicuro.


3. La giusta tecnologia per migliorare le prestazioni dei pagamenti di persona Scegliere di impiegare le soluzioni più avanzate per i pagamenti di persona significa non solo poter migliorare le conversioni in negozio, ma anche risparmiare tempo e incrementare l’efficienza. Dispositivi sempre più leggeri e mobili permettono di accettare i pagamenti in qualsiasi punto del negozio, mentre la possibilità di operare offline con terminali POS basati su dati mobili o che memorizzano i dettagli fino al ripristino della connessione garantiscono continuità. Inoltre, la gestione della flotta di terminali, particolarmente complessa se si opera in diverse regioni, può essere semplificata, ad esempio, grazie a un back office centralizzato, che facilita al contempo l’implementazione di nuovi dispositivi in pochissimo tempo, riducendo i costi FTE fino al 75% . 4. Una soluzione di pagamento unificata per incrementare l’efficienza operativa Poter gestire tutti i pagamenti online e di persona a livello globale in maniera unificata è un altro elemento da non sottovalutare, soprattutto se si considera che i clienti si aspettano sempre più spesso esperienze di acquisto omnichannel. Ciò comporta un processo di riconciliazione particolarmente lungo e dispendioso in termini di tempo e di risorse, se effettuato manualmente. Al contrario, poter gestire i pagamenti per tutti i canali e le regioni su un’unica piattaforma può accelerare notevolmente questa operazione e garantire un rapido accesso a report dettagliati e approfonditi. Allo stesso modo, scegliere di affidarsi a un unico fornitore di servizi di pagamento con un’infrastruttura tecnologica proprietaria può garantire maggiore agilità, facilitando il processo di integrazione con partner e sistemi esistenti e semplificando, al contempo, il processo di espansione in nuove aree geografiche. “I pagamenti hanno un grande potenziale che le aziende possono sfruttare per proseguire sulla strada di una crescita sostenibile, migliorando l’efficienza e assicurandosi al contempo di offrire la miglior esperienza di acquisto possibile ai propri clienti. Con le tecnologie più innovative e i giusti partner, è possibile ottimizzare tutte le operazioni legate al mondo dei pagamenti, e beneficiare, così, di un vantaggio competitivo nel lungo periodo”, conclude Gabriele Bellezze, Country Manager Adyen Italia.

Comunicazione, Team Lewis nuovo partner strategico di ROI Group per il 2025

Comunicazione, Team Lewis nuovo partner strategico di ROI Group per il 2025Roma, 27 feb. (askanews) – L’agenzia internazionale di comunicazione integrata TEeam Lewis e Roi Group, leader nell’organizzazione di eventi per la crescita professionale, annunciano la sigla di una partnership strategica che le vedrà collaborare per tutto il 2025 fra eventi di prestigio, dibattiti e occasioni speciali di networking. Questa collaborazione nasce da una visione condivisa: supportare le aziende nella trasformazione e la crescita attraverso le relazioni, l’aggiornamento e la comunicazione efficace.


In qualità di Communication Partner, Team Lewis curerà le attività di ufficio stampa e di media relations per tutti gli eventi in programma firmati Performance Strategies, brand di ROI Group. La strategia di comunicazione sviluppata, informa una nota, avrà l’obiettivo di rafforzare il posizionamento del Gruppo, amplificando la visibilità e l’impatto delle iniziative. La stagione eventi 2025 di ROI Group prenderà il via ad aprile con una giornata in compagnia di Julio Velasco e proseguirà con appuntamenti di alto profilo come il Negotiation Forum, il Public Speaking e Storytelling Forum, il Marketing Forum e il Sales Forum, per culminare a settembre con il Leadership Forum, il più grande business event sulla leadership e il management. Questa partnership si fonda su valori comuni e sull’obiettivo di moltiplicare le occasioni di crescita e connessione per le aziende. ROI Group e TEAM LEWIS lavoreranno insieme per creare spazi di confronto esclusivi, favorire lo scambio di idee e costruire nuove opportunità di business per manager, CEO e imprenditori.


“La scelta di collaborare con una realtà internazionale e dinamica come TEAM LEWIS rappresenta un ingrediente importante per noi. Il nostro obiettivo è portare il nostro messaggio a un pubblico sempre più ampio e crediamo che un partner con l’esperienza e la professionalità di TEAM LEWIS abbia la capacità di farlo nel modo più efficace possibile”, ha dichiarato Marcello Mancini, Presidente e CEO di ROI Group. A sua volta, Chiara Morelli, Vice President Italy & Iberia di TEAM LEWIS, ha commentato: “Siamo onorati di affiancare un’eccellenza come ROI Group, una realtà che condivide con noi la passione per l’innovazione, il cambiamento e la crescita continua. La loro missione di diffondere conoscenze di alto valore si sposa perfettamente con il nostro approccio strategico alla comunicazione e lavoreremo insieme con grande entusiasmo”.

Federlegnoarredo e Fed. Carta: bene tavolo su Eudr, necessarie modifiche

Federlegnoarredo e Fed. Carta: bene tavolo su Eudr, necessarie modificheMilano, 25 feb. (askanews) – FederlegnoArredo e Federazione carta e grafica plaudono all’iniziativa del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, di convocare un tavolo sul regolamento Eudr, l’European Deforestation-free products regulation, per concordare con gli stakeholder iniziative che consentano l’attuazione del regolamento per la protezione delle foreste, ma ad un tempo garantire che le imprese italiane possano realmente adempiere a quanto richiesto dall’Europa.


Lo rendono noto le due Federazioni in un comunicato congiunto, a pochi giorni dall’incontro al Masaf in cui ringraziano il ministro per “aver permesso di esporre la complessità di un regolamento di cui condividiamo pienamente le finalità e lo spirito, ma di cui non possiamo condividere i percorsi applicativi. Non ci siamo limitati a esporre le problematiche, ma abbiamo individuato soluzioni, prima tra tutte il coinvolgimento di tutte le categorie interessate, del mondo accademico-scientifico e il prezioso supporto di sintesi del Cluster Italia Foresta Legno, per individuare azioni mirate che semplifichino gli oneri burocratici attualmente insostenibili. Le modifiche proposte nascono anche dall’esperienza maturata proprio dai settori del legno e della carta nei 10 anni di applicazione del precedente regolamento Eutr”. Il regolamento Eudr, la cui applicazione è stata rinviata dal Parlamento europeo di un anno, a fine 2025, comporta, secondo le due federazioni “un aggravio di gestione burocratica e digitale che rischia di mettere in seria difficoltà molte aziende, con conseguenti ripercussioni economiche e occupazionali per interi comparti produttivi: risulta pertanto imprescindibile apportare modifiche per un’applicazione più efficace e realistica, che non ne comprometta i principi fondamentali di tutela ambientale”.


“In attesa che il ministro convochi quanto prima il tavolo – prosegue la nota – il nostro auspicio è che l’Eudr possa essere inserito nel regolamento Omnibus che mira a semplificare vari obblighi di rendicontazione per le aziende e costituisce pertanto un’opportunità per snellire anche gli obblighi informativi individuali, previsti dal Regolamento UE sulla Deforestazione. Questo approccio contribuirebbe a prevenire oneri burocratici inutili, soprattutto per le piccole e medie imprese e supporterebbe l’obiettivo della Commissione Europea di ridurre il carico amministrativo per le pmi di almeno il 35%”. FederlegnoArredo, Federazione carta e grafica confidano inoltre “nell’azione persuasiva da parte del Governo italiano, affinché faccia sentire sui tavoli europei il proprio peso, evitando che alcuni segmenti del nostro tessuto produttivo siano messi in seria difficoltà a causa di norme europee di fatto inapplicabili”.

Edilizia Green, obiettivo riqualificare 2% abitazioni all’anno

Edilizia Green, obiettivo riqualificare 2% abitazioni all’annoMilano, 25 feb. (askanews) – Secondo dati dello studio Symbola Cresme, il patrimonio edilizio italiano è il più grande d’Europa con 599 abitazioni per 1.000 abitanti rispetto a una media europea di 506. Secondo un’indagine ENEA si calcola un totale di 12 milioni di edifici residenziali (88%), rispetto a 1 milione e mezzo di edifici pubblici (pari all’11,9%). il 46,7% di queste strutture si trova in zone fredde, dove il tema dell’efficienza energetica assume un’importanza ancora maggiore. Si pensa erroneamente che questi numeri siano dovuti solo al grande peso degli edifici storici ma, come confermano i dati ISTAT quasi la metà delle costruzioni esistenti è stata edificata tra gli anni ’50 e il 1991, anno in cui è entrata in vigore una prima normativa sull’efficienza energetica. Queste sono le riflessioni emerse in occasione del tavolo di lavoro Changemakers and Policy Dialogue organizzato da Building Performance Institute Europe al quale hanno partecipato Cecilia Hugony, AD di Teicos e presidente di Renovate Italy, la rete italiana che raccoglie numerose realtà imprenditoriali e no profit che promuovono attività e progetti per la riqualificazione energetica del costruito e che fa riferimento a Renovate Europe.


Riqualificare il 2% degli edifici ogni anno: è l’obiettivo posto dall’Europa nell’iniziativa “renovation wave” per aumentare la sicurezza energetica del nostro continente e ridurre le emissioni di CO2. ù “Gli edifici italiani, a seconda della loro destinazione d’uso, hanno un consumo energetico medio compreso tra 150 e 600 kWh/m² annui. Gli edifici NZeb – Nearly Zero Energy Building hanno invece un consumo energetico medio pari a circa 75 kWh/m² annui. Dobbiamo lavorare per ridurre i consumi energetici e al contempo aumentare la salubrità e il comfort delle case in cui viviamo. Quando si parla di “adaptation to climate change” si intende infatti quell’insieme di misure che assicurano la salute delle persone di fronte ai cambiamenti climatici in atto (pensiamo ad esempio alle ondate di calore) e queste comprendono necessariamente gli interventi sugli spazi abitati. Su queste linee guida possiamo proseguire il percorso per la riqualificazione del nostro patrimonio edificato” prosegue Hugony. Hugony ha presentato al Parlamento europeo la metodologia CoRen, che prevede la co-progettazione degli interventi di deep renovation insieme alla comunità condominiale, in un processo decisionale condiviso e fondato sulla comprensione del valore economico ed energetico dell’intervento. Nello specifico, questa metodologia ha permesso la delibera dei lavori in 30 edifici con una media di 3 salti di classe energetica. Tra questi vi è il condominio degli anni ’70 in via Ca’ Granda a Milano; attualmente in lavorazione, dove già quattro delle sei torri del complesso condominiale di 30mila metri quadri hanno ottenuto un salto di classe dalla F alla C. Alla conclusione completa dell’intervento a fine 2025. Vi sono anche diversi casi di realizzazione di interventi molto ambiziosi dove i condòmini, compreso il valore del progetto, hanno deciso di investire il massimo delle risorse per ottenere risultati straordinari. Un esempio il progetto inaugurato nel 2024 a Monza, che ha visto un risparmio energetico del 74% con un salto di 5 classi, dalla E alla A2.


Complessivamente Teicos ha ristrutturato 70 edifici dal 2019 e 2023, in buona parte con la metodologia CoRen e in parte grazie alla spinta data dai bonus vigenti, andando così a riqualificare in Lombardia una superficie complessiva di 213.465,90 metri quadrati che ha consentito un risparmio di energia annuo pari a 1514,50 GWh. È come se ogni anno venissero piantate 28.865 piante, equivalenti a una copertura di 39 campi da calcio, in grado di ottenere un risparmio annuo pari 3.396 tonnellate di Co2. Se valutiamo i 30 anni come durata media di un intervento di qualificazione, i numeri sono ancora più ambiziosi: si risparmiano in prospettiva 101.878,09 tonnellate di Co2. In decine di appartamenti di questi edifici grazie al progetto SPICA, Spica (Sharing Power Information for Citizen Awareness), finanziato da Regione Lombardia, sono stati installati anchr dei sensori per verificare il miglioramento del comfort ottenuto dopo la riqualificazione energetica. I dati rilevati sono stati studiati dall’Università di Padova, dipartimento di Ingegneria Industriale. Dalle analisi è emerso che gli appartamenti riqualificati migliorano notevolmente il comfort termico non solo in inverno ma anche in estate. Infatti, nei mesi più caldi, la riqualificazione ha portato un abbassamento medio di 2 °C dell’aria interna, rispetto alla situazione pre-intervento, addirittura nelle abitazioni prive di impianto di climatizzazione. Tra i vantaggi del perseguimento di queste politiche energetiche, vi è innanzitutto l’aumento della resilienza degli edifici contro i sempre più frequenti disastri naturali causati dal cambiamento climatico in corso: Se consideriamo che uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine, ha certificato che nel 2022 in Europa ci sono stati 61.672 decessi per colpa del caldo eccessivo, di cui 18.010 solo in Italia, e ha stimato che, in assenza di una soluzione efficace, l’Europa dovrà affrontare una media di oltre 68.000 morti premature ogni estate entro il 2030 e oltre 94.000 entro il 2040, è facile comprendere l’importanza di adattare i nostri edifici al riscaldamento globale.

Master di POLIMI Graduate School of Management nella Top 15 mondiale

Master di POLIMI Graduate School of Management nella Top 15 mondialeRoma, 18 feb. (askanews) – POLIMI Graduate School of Management si conferma tra le migliori scuole al mondo, posizionandosi per il secondo anno consecutivo nella Top 15 globale dei QS International Trade Rankings 2025 con il Master in International Business and Digital Transformation.


Il corso, al 12° posto a livello mondiale, risulta ancora una volta l’unico programma formativo italiano presente nella classifica di QS, che quest’anno comprende 87 scuole, 14 in più rispetto al 2024. Il risultato, informa una nota, evidenzia il valore del Master erogato da POLIMI Graduate School of Management in partnership con Henley Business School e pensato per quei manager che desiderano aggiornare le proprie conoscenze teoriche e pratiche sul business internazionale e sulle tecnologie digitali. “Questo riconoscimento conferma la qualità del nostro Master e la solidità del nostro modello formativo. Abbiamo migliorato le nostre performance su quasi tutti i parametri previsti dalla metodologia di QS”, dichiarano Vittorio Chiesa e Federico Frattini, Presidente e Dean di POLIMI Graduate School of Management. “Essere tra le migliori scuole al mondo e il punto di riferimento in Italia per la formazione nel business internazionale e nelle tecnologie digitali è per noi motivo di grande orgoglio. Il nostro posizionamento riflette l’impegno costante nel fornire agli studenti un percorso formativo che integra teoria, pratica e innovazione metodologica, con un Purpose chiaro: formare manager e leader capaci di generare un impatto positivo a livello globale”.


Industry Engagement e Innovative Teaching: un’eccellenza a livello globale L’eccellenza del Master in International Business and Digital Transformation è confermata da diversi indicatori di valutazione di QS, che ha riconosciuto al corso di POLIMI Graduate School of Management l’11° posto a livello globale (+ 2 rispetto al 2024) per Industry Engagement, a ulteriore attestazione della solidità delle collaborazioni avviate dalla business school con i partner industriali e aziendali, in Italia e nel mondo. Un altro risultato di rilievo è quello conseguito nell’area dell’Innovative Teaching, dove il corso ha ottenuto il 12° posto, con un avanzamento di ben 9 posizioni rispetto all’anno precedente e un punteggio di 89,8/100, a conferma dell’efficacia delle sue metodologie didattiche innovative. Nella classifica Trade Programme Content, infine, il Master si è posizionato nuovamente 19°, consolidando la rilevanza del curriculum proposto per il mercato internazionale.


Il Master in International Business and Digital Transformation di POLIMI Graduate School of Management è un percorso unico, di 18 mesi, pensato per quei manager che intendono sviluppare le competenze necessarie per aiutare la propria azienda a progettare e gestire con successo una crescita internazionale facendo leva sulle tecnologie digitali, dando vita così alle Digital Multinational Enterprise (DMNE). Il programma – erogato tra Milano e Reading, in Inghilterra, nella sede di Henley Business School – alterna lezioni teoriche e applicate, con il coinvolgimento degli studenti in diversi progetti e attività di gruppo, per consentire loro di applicare direttamente le conoscenze apprese in contesti reali.

Nel 2024 +30% aziende italiane aderenti a UN Global Compact Network

Nel 2024 +30% aziende italiane aderenti a UN Global Compact NetworkRoma, 10 feb. (askanews) – Sono 141 le aziende italiane che nel 2024 sono entrate a fare parte del Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo. Le imprese aderenti al Network italiano dell’iniziativa onusiana salgono così a 628, con una crescita di quasi il 30% rispetto al 2023. Tra i nuovi ingressi dell’anno appena concluso ci sono Chiesi Farmaceutici, Coesia, Davide Campari Milano, DLA Piper Italy, De’ Longhi, Edizione, Esprinet, Iccrea Banca, Italia Trasporto Aereo, SICIM e TESYA.


Nel 2024 sono ulteriormente aumentare le grandi aziende che si sono unite a UN Global Compact Network Italia, che oggi rappresentano il 47% del totale, mentre le piccole e medie imprese continuano a rappresentare la maggioranza degli aderenti con il 53% del totale. Il tasso più alto di crescita negli ultimi dodici mesi lo fanno registrare la categoria di aziende con un fatturato compreso tra 50 e 250 milioni di dollari (+29%), tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari (+58%) e tra 1 miliardo e 5 miliardi di dollari (+34%). “Siamo molto soddisfatti dei risultati che stiamo raggiungendo”, ha dichiarato Marco Frey, Presidente dell’UN Global Compact Network Italia. “Il numero degli aderenti al nostro Network è cresciuto di oltre 250 negli ultimi due anni: un dato che dimostra come sia sempre più diffusa la consapevolezza del ruolo da protagonista che il settore privato può e deve giocare nel percorso di Agenda 2030. Per il 2025, l’obiettivo del Global Compact delle Nazioni Unite, a cui contribuiremo come rete italiana, è di accelerare e scalare l’impatto collettivo globale del business, integrando i Dieci Principi e contribuendo agli SDGs attraverso aziende ambiziose e affidabili, capaci di agire restando orientate alla sostenibilità in un contesto in continuo mutamento”.


“Il sempre maggiore equilibrio nella composizione delle realtà che fanno parte della nostra iniziativa rappresenta un valore aggiunto, che rafforza la capacità collettiva di affrontare le sfide della sostenibilità anche attraverso un prezioso scambio di esperienze e conoscenze. Facendo rete e creando sinergie, insomma”, ha commentato Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia. “All’interno del nostro Network continua a crescere anche la diversificazione settoriale degli aderenti, a conferma di un impegno trasversale che coinvolge comparti chiave dell’economia italiana. La sostenibilità non è più un tema riservato a pochi pionieri, ma una leva strategica per lo sviluppo responsabile di tutti i settori produttivi. Nel corso dell’anno appena iniziato, UNGCN Italia continuerà a rafforzare la sua value proposition, mettendo al centro la condivisione e la valorizzazione dell’impegno degli aderenti. Attraverso la diffusione di best practice, il potenziamento delle competenze e una formazione sempre più mirata, vogliamo supportare le organizzazioni nel loro percorso verso la sostenibilità. Inoltre, continueremo a promuovere momenti di incontro, dialogo e confronto tra i nostri aderenti e i principali attori nazionali e internazionali del mondo della sostenibilità, per costruire insieme un futuro più equo, resiliente e responsabile”, ha concluso Bernacchi.


Il Global Compact delle Nazioni Unite è un’iniziativa speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite che ha il mandato di guidare e sostenere la comunità imprenditoriale globale nel promuovere gli obiettivi e i valori delle Nazioni Unite attraverso pratiche aziendali responsabili. Con più di 20.000 aziende e oltre 3.500 firmatari non profit con sede in 167 paesi e 62 reti locali, l’UN Global Compact è la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo. Il Global Compact delle Nazioni Unite opera in Italia attraverso l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia), organizzazione costituitasi in Fondazione nel 2013 dopo dieci anni di attività come gruppo informale. Il Network italiano opera anzitutto per promuovere l’UN Global Compact ed i suoi Dieci Principi attraverso il dialogo istituzionale, la produzione di conoscenza e la diffusione di buone pratiche di sostenibilità. È, altresì, impegnato nell’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite per il 2030. Oltre 650 imprese e organizzazioni non profit italiane partecipano all’UN Global Compact.

Pa, Marrella: Confael si candida a elezioni RSU del 14-16 aprile

Pa, Marrella: Confael si candida a elezioni RSU del 14-16 aprileRoma, 31 gen. (askanews) – La Confael rinnova il proprio impegno verso la Pubblica Amministrazione e si candida alle prossime elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) che si svolgeranno il 14, 15 e 16 aprile 2025. Ad annunciarlo è il Segretario generale della Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori, Domenico Marrella, spiegando che “lo scorso novembre presso l’ARAN le confederazioni maggiormente rappresentative hanno sottoscritto un accordo che mette in atto il calendario di queste elezioni che si svolgeranno presso tutti i luoghi di lavoro del pubblico impiego e la Confael per l’ennesima volta si candida ad essere presente con liste proprie tramite le federazioni di propria emanazione”.


Una scelta decisa quella della Confael che punta alla tutela di tutti i lavoratori della pubblica amministrazione. “La Confael – spiega Marrella – parteciperà alle elezioni tramite le proprie federazioni del pubblico impiego, nella sanità, nelle scuole, nelle università, presso le autonomie locali e la pubblica amministrazione. Ci siamo riservati di presentare la nostra candidatura anche presso la presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso l’adesione di una federazione all’interno di Confael oppure presentando la nostra singola diretta sigla di emanazione”. Il leader sindacale si rivolge poi direttamente ai rappresentanti dei lavoratori. “Accoglieremo a braccia aperte – sottolinea Marrella – coloro che vorranno insieme a noi lavorare per un cambiamento, un cambiamento che esiste già con il sindacato autonomo ed operare per un riscatto e per recuperare la dignità del lavoro che onestamente sembra quasi abbandonata sui luoghi di lavoro dalla triplice sindacale, perché il sindacato confederale ha venduto cara la pelle dei lavoratori facendo solo demagogia utilizzando la piazza solo per fini politici”.


Secondo Marrella, quindi, “oggi il lavoratore ha bisogno di un riscatto, ha bisogno di maggiore tutela e soprattutto di maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro. Esiste la possibilità, grazie alla Confael, il primo vero sindacato autonomo scevro da qualsiasi condizionamento e ideologia politica che parla di Europa in Italia, di portare lo schema e il format dei Paesi dell’eurozona in Italia, dove la pubblica amministrazione è molto più avanti di noi e dove esiste un maggiore rispetto verso i lavoratori e le aziende pubbliche e private. Oggi – aggiunge il segretario generale della Confael – siamo nell’era digitale vera e propria, il mondo è già cambiato. L’intelligenza artificiale entrerà anche nella macchina dello Stato e quindi c’è la necessità che il pubblico dipendente diventi un modello di efficienza e per questo deve essere riqualificato e formato prima di essere inghiottito dal progresso, perché l’uomo deve essere al centro ed avere le capacità per gestire il cambio tecnologico e informatico”.

Finanza e Tecnologia per la crescita delle Pmi: la strategicità del CFO

Finanza e Tecnologia per la crescita delle Pmi: la strategicità del CFORoma, 30 gen. (askanews) – “Le aziende che dispongono di un CFO non solo godono di una gestione finanziaria più efficiente, ma anche di una visione strategica che può tradursi in una maggiore competitività sul mercato. Secondo uno studio recentemente condotto da Academy FT su campione di più di 1 milione di aziende italiane, le imprese che integrano una direzione finanziaria strutturata conseguono performance migliori. In particolare, le realtà dotate di un Chief Financial Officer presentano un valore di mercato superiore rispetto a quelle che ne sono prive. In questo scenario, le PMI del nostro Paese, spesso caratterizzate da una carente cultura finanziaria che ostacola una pianificazione a lungo termine delle risorse, faticano a fare proprie le competenze di un CFO a causa dei relativi costi. Per superare questi limiti, è fondamentale garantire loro l’accesso a servizi in outsourcing che, facendo leva sul valore aggiunto oggi garantito dalla tecnologia, possano supportarne le scelte strategiche, operative e quindi la competitività, in tutti i settori”. Lo ha spiegato Raffaele D’Arienzo, Presidente di Academy FT, nel corso del seminario ‘Finanza e Tecnologia per la crescita delle PMI: la strategicità del CFO’, organizzato da Confindustria Salerno mercoledì 29 gennaio in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Salerno.


“Il CFO ricopre un ruolo chiave nel trasformare dati aziendali in informazioni utili all’impresa per prendere decisioni strategiche e consapevoli, a supporto del business e della crescita. La complessità della sua funzione, però, implica un trade-off tra i costi di gestione finanziaria e le dimensioni aziendali. Le piccole e medie imprese italiane, in particolare, per mancanza di risorse adeguate e difficoltà di accesso al credito, spesso incontrano difficoltà nel dotarsi di un Chief Financial Officer interno. In questo scenario, oggi le fintech rappresentano delle alleate centrali delle aziende: grazie a soluzioni e servizi innovativi basati sull’intelligenza artificiale, sono in grado di rivoluzionare le logiche di gestione finanziaria, trasformandola in un processo più efficiente e tecnologico, accessibile anche alle PMI e non solo alle large corporate”, ha commentato Nicola Occhinegro, CEO & Founder di Finanza.tech.