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Conad sostiene l’associazione Donne del retail

Conad sostiene l’associazione Donne del retailMilano, 24 lug. (askanews) – Conad ha deciso di affiancare con una sponsorizzazione l’associazione Donne del retail, per sostenere la diffusione di una visione che ha le sue fondamenta nell’inclusione e nelle pari opportunità.


“Si tratta di una collaborazione che, a mio avviso, potrà generare valore per la nostra azienda e per l’intero comparto – ha dichiarato Mauro Lusetti, presidente Conad – Abbiamo deciso di unirci alla associazione Donne del retail nella convinzione che sia importante portare il nostro settore ad avere una maggiore consapevolezza del valore del contributo che ogni persona può far arrivare nei processi di innovazione e miglioramento che tutte le aziende stanno vivendo. Gli ideali e i principi dell’associazione, infine, sono coerenti con i valori e i principi del mondo Conad e siamo anche per questo felici di aver dato un sostegno a questa giovane organizzazione”. “Ringrazio Conad per aver aderito all’associazione Donne del retail. Mi piace sottolineare che è la prima insegna a farlo e mi auguro che questa scelta venga condivisa e attuata anche da altri brand della grande distribuzione – commenta Eleonora Graffione, presidente dell’associazione – Sono certa che in un momento storico, politico ed economico come quello stiamo vivendo, vada perseguita la strada della collaborazione fattiva, della condivisione di intenti e della presa di coscienza che ogni risorsa può avere competenze e know-how significativi da mettere in campo. Nessun escluso”.

Dalla carta un nuovo materiale per prodotti di design sostenibili

Dalla carta un nuovo materiale per prodotti di design sostenibiliMilano, 23 lug. (askanews) – Alkivio – la start-up lanciatadall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e da Novacart SpA- ed Alessi, esponente di punta tra le fabbriche del design italiano, annunciano una collaborazione che condurrà alla realizzazione di oggetti di uso quotidiano pensati per essere maggiormente sostenibili.


I prodotti, che saranno immessi sul mercato a partire dall’autunno 2024, – informa una nota – rientreranno nella gamma di iconici articoli di Alessi che vedranno le componenti plastiche sostituite dal nuovo materiale realizzato dalla startup, AlkiPaper«, una famiglia di biocompositi brevettati che, pur avendo caratteristiche di lavorabilità simili alla plastica, sono formulati per decomporsi in condizioni controllate a fine vita e rappresentano un’alternativa più sostenibile alle plastiche tradizionali per la loro origine, per il processo produttivo e per le loro caratteristiche. La collaborazione tra Alkivio e Alessi – presegue la nota – si pone l’obiettivo di valorizzare la filiera della carta minimizzando l’utilizzo della plastica tradizionale. AlkiPaper« è infatti un materiale che nasce dalla carta ed è caratterizzato da proprietà meccaniche, quali resistenza e rigidità, che lo rendono un’alternativa alle plastiche tradizionali.


La startup è nata nel 2022 dalla collaborazione tra il team Smart Materials di IIT e Novacart SpA, azienda leader nella produzione delle forme di cottura in carta per il settore alimentare, e ha stabilito il suo impianto produttivo proprio all’interno della sede centrale di Novacart a Garbagnate Monastero (Lecco). Il gruppo cartotecnico, ha investito circa 2 milioni di euro per il lancio della startup, partendo dall’idea di poter utilizzare la carta, inclusi i propri residui di produzione “forme di cottura in carta”, per sviluppare diverse formulazioni di AlkiPaper« che può essere lavorato mediante le principali tecnologie di trasformazione della plastica quali la termoformatura, l’estrusione, la stampa a iniezione, il soffiaggio e la stampa 3D ed è inoltre personalizzabile per poter rispondere agli specifici requisiti di processo e di applicazione. “Per noi questo progetto significa aver raggiunto un obiettivo: condurre il nostro materiale, ‘l’AlkiPaper’ nei negozi e quindi nelle case dei consumatori in Italia e nel mondo con un player di prestigio, Alessi – afferma Fulvio Puzone, AD Alkivio-Società Benefit – Riuscire ad arrivare ‘sul mercato’ con queste tempistiche rappresenta un traguardo per una startup-up manifatturiera. Siamo molto riconoscenti al Gruppo Novacart ed alla Famiglia Anghileri che in Alkivio ha sempre una presenza concreta. Il know-how IIT sui materiali è stato altrettanto determinante. Continueremo a lavorare e creare partnership commerciali con chi crede nella sostenibilità per sviluppare e lanciare nuovi prodotti anche in altri settori”.


“Alkivio durante la collaborazione con Alessi ha portato avanti uno studio sulle caratteristiche tecniche dei prodotti dell’azienda in modo da individuare la formulazione adatta per le esigenze specifiche con prove di laboratorio, prove industriali e produzioni di prototipi Alessi in AlkiPaper – dichiara Carlo Gasparini, Alessi Design director – Nei prossimi mesi verranno realizzati i prodotti che saranno lanciati sul mercato a partire dal prossimo autunno”. (nella foto: Fulvio Puzone, AD Alkivio-Società Benefit)

Cappelli Identity Design firma nuova Brand Identity Nobile Italia

Cappelli Identity Design firma nuova Brand Identity Nobile ItaliaRoma, 18 lug. (askanews) – Nobile Italia Spa, azienda leader nelle soluzioni d’illuminazione professionale da oltre 60 anni, rinnova la sua identità aziendale dopo essere entrata a far parte del Gruppo internazionale CLG – Collingwood Lighting Group.


Il 2024 segna un punto di svolta per Nobile Italia, che lancia una brand identity dinamica e innovativa, basata sul concept materia, sviluppata con Cappelli Identity Design, studio specializzato in brand design, comunicazione e strategie digitali con sedi a Roma, Milano e Torino. Il nuovo posizionamento internazionale, si basa sul concetto che la luce è materia, elemento etereo e impalpabile, ma al contempo sostanziale ed essenziale. La luce rivela la forma, la definisce ed esalta percezioni ed emozioni. Seguendo la metodologia Dynamic brand, Cappelli Identity Design ha progettato un’identità visiva che, attraverso una modularità meccanica degli elementi, valorizza la competenza tecnica di Nobile Italia. La tipografia è variabile e si adatta alla larghezza del modulo di base mutando la forma, ma non la sostanza. In questo modo la tipografia diventa visual, pattern e sistema identitario.


Il General Manager di Nobile Italia, Davide Jurisic, ha dichiarato “siamo soddisfatti della nuova identità realizzata da Cappelli Identity Design perché riflette i nostri valori di qualità, innovazione e sostenibilità e ci permette di proiettare la nostra visione: portare comfort nella vita delle persone attraverso soluzioni di illuminazione. Con questo progetto, abbiamo contribuito a rafforzare la posizione di Nobile Italia come leader nel settore dell’illuminazione nel mercato internazionale.” Emanuele Cappelli, fondatore e direttore creativo di Cappelli Identity Design, ha aggiunto “applicando la metodologia del Dynamic brand abbiamo progettato un’identità visiva che valorizzi la competenza dell’azienda nelle soluzioni di luce attraverso un sistema tipografico variabile che si adatti allo spazio proprio come la luce si adatta alle forme.”

UNGCN lancia il nuovo position paper sulla governance trasformativa

UNGCN lancia il nuovo position paper sulla governance trasformativaRoma, 18 lug. (askanews) – In occasione dell’High-Level Political Forum di New York, l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) ha presentato il suo Position Paper sul tema della Governance Trasformativa. Il documento, realizzato con il supporto allargato di 54 aziende aderenti a UNGCN Italia, evidenzia le strategie innovative implementate dalle imprese per integrare la sostenibilità nelle proprie operation.


Le aziende italiane guardano sempre di più alla sostenibilità come a una priorità e ne riconoscono il ruolo cruciale al livello di competitività e di guida verso un cambiamento sociale, economico e ambientale, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il Position Paper, intitolato “La Governance Trasformativa come driver di condotta responsabile per un business più etico, prospero e sostenibile”, delinea diverse strategie chiave adottate da queste aziende. Il Position Paper presenta 20 case history che dimostrano il forte potenziale trasformativo di una governance sostenibile. Tra le azioni più innovative messe in campo dalle imprese italiane, sono da evidenziare la creazione di Comitati interni ed esterni per supportare il Consiglio di amministrazione nell’elaborazione di strategie di sostenibilità, in particolare nelle azioni per il clima; l’implementazione di programmi di formazione rivolti a dipendenti, fornitori e generazioni future, anche attraverso la collaborazione con le scuole; il coinvolgimento degli stakeholder con la creazione di meccanismi di ascolto, consultazione e attivazione anche al livello locale; l’avvio di progetti di partnership con il Terzo Settore, orientati a favorire l’azione di contrasto al cambiamento climatico, l’ampliamento dell’accessibilità e qualità dei servizi primari per la popolazione e la costruzione della cultura dello sviluppo sostenibile dentro e fuori le organizzazioni. Il documento è stato lanciato ieri nel corso di un evento promosso in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, sottolineando l’impegno dell’Italia nel promuovere pratiche aziendali sostenibili sulla scena globale. Il Position Paper è stato presentato al pubblico da Marco Frey e Daniela Bernacchi, rispettivamente Presidente e Executive Director dell’UN Global Compact Network Italia. Marco Frey, Presidente di UNGCN Italia, ha dichiarato: “Le imprese stanno sempre più riconoscendo la sostenibilità come elemento centrale di competitività, integrandola all’interno della propria governance per orientare il business”. Frey ha, inoltre, sottolineato che l’UN Global Compact propone un approccio denominato “Governance Trasformativa”, secondo il quale la sostenibilità agisce da fattore di accelerazione, orientando la pianificazione strategica e l’allineamento dei processi aziendali, nonché aprendo a un approccio sinergico e collaborativo con attori chiave, quali ad esempio fornitori, mondo della finanza, consumatori e clienti, ma anche Istituzioni e Terzo settore.


L’incontro si è focalizzato sull’impatto che l’approccio di “Governance Trasformativa” può avere nel contrasto all’emergenza climatica. Ne hanno parlato, tra gli altri, Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Sanda Ojiambo, Assistant Secretary-General e CEO del Global Compact delle Nazioni Unite, e Alexandra Bolton, Direttrice di Climate Governance Initiative. “Le imprese italiane aderenti alla rete UN Global Compact hanno presentato un importante documento di posizionamento, focalizzato su questo tema e sui modelli di impresa trasformativi, con l’obiettivo di consentire un più efficace dialogo tra loro, le istituzioni e gli altri stakeholder chiave, al fine di ripensare il contratto sociale per affrontare in modo più efficace e coerente le sfide globali più urgenti.” ha affermato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro, in occasione della presentazione del Paper. “Nel contesto attuale in cui siamo chiamati a trovare soluzioni urgenti all’emergenza climatica, i Governi e le imprese hanno la responsabilità di accelerare la transizione verso modelli economici più sostenibili che limitino il riscaldamento globale a 1,5°C. Il cambiamento climatico porta con sé rischi ma anche opportunità per le imprese, in uno scenario che vede i loro stakeholder sempre più esigenti rispetto ad approcci strategici ed integrati ai temi della sostenibilità, da parte del settore privato. Il concetto di “Governance Trasformativa”, promosso da UN Global Compact, integra la sostenibilità nel sistema di governance aziendale, generando così un impatto sia sulla dimensione interna (purpose aziendale, struttura del Board, policy interne) che su quella esterna (coinvolgimento degli stakeholder, partnership, azioni collettive). Il mio plauso va al Country Network italiano e alle oltre 50 aziende aderenti che hanno preso parte alla redazione di un Position Paper sul tema, che evidenzia alcuni preziosi business case, oltreché il lavoro del Think Lab di UN Global Compact.” ha dichiarato Sanda Ojiambo, Assistant Secretary-General e CEO, UN Global Compact. “Per affrontare quella che è la sfida decisiva per la nostra generazione, ogni azienda è chiamata a fissare obiettivi per il Clima e a delineare un piano per raggiungerli. Nell’ambito di tale percorso, tre requisiti sono fondamentali: il giusto mix di competenze ed esperienza al livello di Board; il riconoscimento, da parte dei massimi vertici aziendali, del carattere di priorità all’impegno per il Clima; infine, un mindset che riconosca le opportunità di business connesse all’approccio sostenibile.” ha dichiarato Alexandra Bolton, Direttrice della Climate Governance Initiative.


“Il cambiamento climatico è una sfida urgente per le imprese e i Consigli di amministrazione sono chiamati a integrare la governance climatica nelle strategie aziendali attraverso un approccio olistico” ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia. “È fondamentale coinvolgere tutti i livelli interni, ma anche la dimensione esterna. Le aziende che lavorano con una logica trasformativa sono in grado di coinvolgere gli stakeholder tradizionali, come le catene di fornitura, le istituzioni e i consumatori, e di dare vita a nuove partnership con il terzo settore per aumentare l’impatto sul territorio o alleanze strategiche con associazioni di categoria per condividere le best practice”. Il Position Paper è stato realizzato da un gruppo di lavoro composto da 54 aziende aderenti a UN Global Compact, di seguito citate in ordine alfabetico: A2A; ACEA; Aeroporti di Roma; Andriani; Automobili Lamborghini; Benetton; CAP Holding; Carbonsink; Cassa Depositi e Prestiti; Edison; Enav; Enel; Eni; Erg; Esselunga; Feralpi Siderurgica; Ferrovie dello Stato Italiane, Ferrari; Fincantieri; FNM Group; Gruppo De Cecco; Gruppo Hera; Gruppo Sofidel; Gruppo Unipol; ICAM Cioccolato; illycaffè; INWIT; Iren; Italmobiliare; Italyum; Legance – Avvocati Associati; Leonardo; Leroy Merlin Italia; Lundbeck Italia; Maire; Marcegaglia Steel; Mindoor (Boyden Italy); Moncler; Nestlé Italy; Pirelli & C; Poste Italiane; Prada; Prometeon Tyre; Prysmian, RCS Mediagroup; RINA; Saipem; Save The Duck; SEA – Società Esercizi Aeroportuali; SNAM; Terna; Tod’s; TPER; Volvo Trucks Italia.

Immobiliare, FIMAA incontra Bitonci su riforma accesso professione

Immobiliare, FIMAA incontra Bitonci su riforma accesso professioneRoma, 18 lug. (askanews) – “È necessario prevedere una prova valutativa finale al termine dei percorsi che consentono di accedere alla professione di agente immobiliare”. È una delle proposte che FIMAA-Confcommercio, tramite il proprio Vicepresidente Vicario Maurizio Pezzetta, ha esposto a Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel corso di un incontro in cui si è discusso del decreto a cui il MIMIT sta lavorando per riformare le modalità di accesso alla professione di agente immobiliare.


FIMAA Italia, con la completa condivisione del Sottosegretario Bitonci, ha riferito tramite il Vicario che “è indispensabile introdurre disposizioni che consentano un praticantato efficace, limitando il numero di praticanti che possono effettuare il praticantato contemporaneamente presso una medesima agenzia”. Il Vicepresidente Vicario, informa una nota, ha quindi sostenuto sia necessario che anche per gli agenti immobiliari, come per qualsiasi altra professione, debba essere previsto “un aggiornamento programmato continuo con crediti formativi. Il lifelong learning continuo è fondamentale per svolgere adeguatamente questa professione e per garantire la necessaria tutela del mercato, a vantaggio soprattutto del consumatore oltre che della categoria stessa”.


Quello dell’adeguata formazione è un tema su cui la Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari si batte da tempo. Anche per questo “la FIMAA – ha spiegato Pezzetta al sottosegretario Bitonci – ha creato con l’Università La Sapienza di Roma un corso di laurea, primo e unico in Italia, in Diritto ed Economia della Proprietà Immobiliare. L’obiettivo non è solo di garantire una formazione puntuale ai giovani che vogliono avvicinarsi alla professione di agente immobiliare, ma anche di consentire a chi già opera di acquisire una preparazione ancor più approfondita”. Al termine dell’incontro, il Sottosegretario Bitonci ha annunciato che nei prossimi mesi il Ministero organizzerà un nuovo tavolo di confronto per discutere del decreto ministeriale che riforma l’accesso alla professione.

Sodexo Italia ottiene la certificazione per la parità di genere

Sodexo Italia ottiene la certificazione per la parità di genereMilano, 17 lug. (askanews) – Sodexo Italia ha ottenuto la Certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere, rilasciata da Dnv, ente di terza parte accreditato per la verifica delle linee guida per il sistema di gestione per la parità di genere.


Per l’azienda questo riconoscimento testimonia come il percorso attuato e intrapreso da molto tempo abbia creato un ambiente inclusivo e una cultura del lavoro funzionale alla valorizzazione delle diversità e all’accoglienza. “Crediamo nella concretezza – dice Nadia Bertaggia direttrice, risorse umane Sodexo Italia – la cultura è stata coltivata negli anni con l’esempio, la formazione e lo scambio di buone pratiche. Si tratta innanzitutto di far evolvere la cultura, questo richiede tempo e il coinvolgimento di tutti, dal management ai collaboratori dell’organizzazione”. La percentuale femminile sul totale dei manager in quattro anni dal 2020 al 2023 è passata dal 36 al 43. Un altro dato importante è la percentuale di donne che fanno parte del comitato direttivo italiano, sempre dal 2020 al 2023 è passata dal 20% al 40%. L’accoglienza e il rispetto per la diversità sono testimoniati anche dal fatto che in Sodexo Italia i collaboratori appartengono a 86 nazionalità differenti, collaborando nel pieno rispetto reciproco e i lavoratori non cittadini italiani dal 2020 al 2023 sono aumentati del 48%.


Cinque sono le direzioni di azione – Genere, Generazioni, Disabilità, Orientamento sessuale, Culture e origini – che Sodexo ha individuato come aree su cui progredire costantemente per migliorare gli impatti sulle persone e sulle performance, favorendo ambienti sicuri ed inclusivi. Il percorso in Sodexo Italia è iniziato da più di dieci anni e permette oggi di sviluppare iniziative di formazione e di coinvolgimento – dal mentoring, agli appuntamenti ricorrenti in cui tutta l’azienda si ferma per fare formazione insieme – fino a decidere, quest’anno, di formalizzare le evoluzioni raggiunte attraverso le verifiche dei certificatori dell’ente Dnv e il riconoscimento della stessa certificazione per la parità di genere. “La cultura della diversità, equità ed inclusione fa parte della storia di Sodexo ed è insita nei nostri valori aziendali. Siamo contenti che la diversità e l’inclusione siano diventati anche un requisito che il business, finalmente, richiede”, conclude Nadia Bertaggia.

Sostenibilità, sfide e contraddizioni: i temi del Salone della Csr 2024

Sostenibilità, sfide e contraddizioni: i temi del Salone della Csr 2024Milano, 10 lug. (askanews) – “Sfidare le contraddizioni” è il titolo e il tema della dodicesima edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale, in programma all’Università Bocconi di Milano dal 9 all’11 ottobre 2024. Ogni visione, affermazione, scelta ha infatti al proprio interno il seme della contraddizione; ciò vale anche per il vasto tema della sostenibilità soprattutto in un contesto economico e geopolitico come quello che stiamo vivendo che impone a chi fa impresa virtuosa non solo di abitare il cambiamento ma anche leggere i problemi in modo nuovo. Per questo il del Salone della CSR e dell’innovazione sociale ha scelto di mettere al centro dei lavori dell’edizione 2024 le sfide e le criticità che le organizzazioni sono chiamate a fronteggiare nelle loro scelte sostenibili.


Il programma culturale del Salone 2024, consultabile nel dettaglio sul sito www.csreinnovazionesociale.it è ricco e articolato, con oltre 100 eventi suddivisi per aree tematiche. Il 9 ottobre sarà dedicata attenzione in particolare all’ambiente, il 10 ottobre il tema principale sarà l’impegno nei confronti delle persone e della comunità; l’11 ottobre il focus sarà sulla governance. Sono oltre 260 le organizzazioni protagoniste, mentre si conta di superare il numero dei partecipanti della scorsa edizione che ha visto 4.600 presenze e 9.000 connessioni da remoto. La tre giorni milanese sarà, anche quest’anno, una palestra dove potranno confrontarsi diverse realtà, condividendo le esperienze positive, ma anche le difficoltà incontrate, così come è accaduto nel corso dell’anno con il Giro d’Itala della CSR 2024, partito da Torino a febbraio e conclusosi a Genova a giugno. Con oltre 200 relatori e 2.000 partecipanti in presenza e online, anche quest’anno il tour promosso dal Salone della CSR si è confermato un appuntamento atteso da chi sui territori vuole confrontarsi su strategie e azioni sostenibili.


“Durante i diversi incontri è emersa dalle imprese, dalle istituzioni, dagli Enti del Terzo Settore la consapevolezza che bisogna imparare a superare difficoltà, ostacoli, contraddizioni di una realtà che diventa sempre più complessa – conferma Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone -. Per costruire soluzioni condivise è però necessario mettersi in gioco e confrontarsi con tutti gli stakeholder”. Il confronto stimolato dal Salone della CSR e dell’innovazione sociale, coinvolgendo in prima persona chi sta sperimentando soluzioni innovative, è anche un termometro per misurare il cambiamento negli stili di vita delle persone e la crescita dell’impegno delle imprese. Nella giornata di apertura del Salone, il 9 ottobre, si terrà la presentazione dei risultati della ricerca realizzata da IPSOS sulle contraddizioni tra le dichiarazioni di individui, aziende e istituzioni e la percezione delle loro azioni concrete.


Il Salone quest’anno comincia – per così dire – con due giorni d’anticipo: il 7 e 8 ottobre, con la prima edizione del Salone CAMP, che precede il Salone nazionale e che ha l’obiettivo di promuovere un’interazione più informale tra soggetti diversi rispetto a quella che avviene durante i tre giorni della manifestazione. Salone CAMP intende infatti favorire ulteriormente il dialogo tra imprese, giovani e organizzazioni della società civile. Saranno organizzati una serie di incontri con modalità diverse (workshop, role play, world cafè etc.) e saranno coinvolti Enti del Terzo Settore, aziende, giovani o organizzazioni informali guidate da giovani. Un’altra novità dell’edizione 2024 è Ideathon, un’iniziativa che rappresenta lo sviluppo degli “Hackathon For Impact” organizzati lo scorso anno. Il tema di quest’anno è come riuscire ad ingaggiare ragazzi diffidenti o indifferenti in azioni concrete per contrastare la crisi climatica. L’attività si svolgerà il 9 ottobre mattina e la proclamazione del team vincitore avverrà nella stessa giornata.


Infine, a conclusione dei lavori della prima giornata, il 9 ottobre, verranno comunicati i vincitori del terzo Premio Impatto, promosso dal Salone per portare l’attenzione sull’importanza di misurare e valutare l’impatto generato. La novità di questa edizione è l’inserimento di una terza categoria dedicata alla pubblica amministrazione, che si affianca alle due categorie imprese e ETS. La scadenza per partecipare al concorso è il 31 agosto 2024: sempre sul sito del Salone è possibile prendere visione del regolamento e presentare la propria candidatura. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Fondazione Global Compact Network Italia, ASVIS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica. Grazie alla collaborazione con Bureau Veritas Italia, anche nel 2023 il Salone ha ottenuto la certificazione ISO 20121, norma internazionale che definisce i requisiti di gestione della sostenibilità degli eventi.

Banca Etica proroga i sostegni per alleggerire le rate dei mutui

Banca Etica proroga i sostegni per alleggerire le rate dei mutuiMilano, 9 lug. (askanews) – Banca Etica – prima e unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica – ha deciso unilateralmente di destinare circa il 10% dell’utile maturato nel 2022 a un pacchetto di misure di sostegno delle persone socie e clienti con mutuo prima casa a tasso variabile in condizioni di particolare fragilità socio-economica. Sebbene ad oggi si sia interrotta la sequela gravosa di rialzi del costo del denaro e del tasso d’inflazione, Banca Etica, tra le altre iniziative, ha deciso di prorogare fino al 31 dicembre 2024 alle stesse condizioni la misura di sostegno per le persone fisiche che ne beneficiarono l’anno scorso, garantendo una riduzione dell’importo delle rate. Inoltre al sostegno per le persone fisiche si affianca ora anche una misura di supporto per le imprese e le organizzazioni clienti cui viene applicato uno sconto del 50% della commissione omnicomprensiva del secondo e terzo trimestre 2024. Le due misure rientrano nell’ambito delle politiche redistributive di Banca Etica.


Il sostegno per le persone fisiche -raddoppiato se si tratta di clientela anche socia di Banca Etica- si traduce in una riduzione transitoria dello spread del tasso variabile con scadenza fissata inizialmente dopo nove mensilità e ora prorogata per altre nove mensilità, a meno di ulteriori eventuali prolungamenti, e la sua assegnazione risponde a criteri di proporzionalità, costruiti a partire dai livelli di reddito certificati tramite il modello Isee dei richiedenti, in modo da favorire persone e nuclei con i redditi più bassi. “La stagione dei rialzi dei tassi di interesse da parte della BCE, dopo un lunghissimo periodo di tassi bassi, ha creato pressione sulle famiglie e sulle piccole e medie imprese con mutui e prestiti a tasso variabile mentre ha favorito la crescita degli utili di tutte le banche – commenta Riccardo Dugini, vicedirettore generale di Banca Etica – C’è un dibattito in corso su come le banche possano e debbano redistribuire alla clientela parte degli incrementi degli utili derivanti dall’aumento dei tassi. Alcune banche hanno offerto ai clienti la possibilità di dilazionare i pagamenti delle rate allungando la durata del mutuo: una misura che può essere utile in alcuni casi, ma che comporta complessivamente un aumento dei costi per il cliente nel lungo periodo. In molti auspicano un aumento generalizzato dei tassi di remunerazione dei conti correnti. Banca Etica nella stagione dei tassi bassi non ha mai applicato tassi negativi sulla raccolta, e dallo scorso anno abbiamo aumentato il rendimento di conti deposito e prestiti obbligazionari. Consapevoli però che l’aumento dei tassi sulla raccolta favorisce principalmente i clienti con maggiori disponibilità sul conto corrente, abbiamo puntato soprattutto su un pacchetto di misure che fosse in grado di concentrare i benefici sulle fasce di clientela più in difficoltà in base all’ISEE che hanno potuto avvalersi di una riduzione tangibile delle rate. Per le persone giuridiche abbiamo deciso invece di agire sulla riduzione delle commissioni. Questo è il nostro modo di fare finanza etica nel segno di una concreta redistribuzione”.


Circa 800 persone e famiglie, pari a oltre il 36% della clientela con mutuo a tasso variabile della banca, hanno beneficiato di questa misura. Per quanto riguarda le persone giuridiche, Banca Etica ha deciso di intervenire orizzontalmente a favore delle organizzazioni che finanzia e che contribuiscono allo sviluppo dell’economia reale rispettando criteri di valutazione sociale e ambientale definiti secondo gli standard della finanza etica e producendo impatti positivi misurati e diffusi pubblicamente ogni anno. La scelta è stata quella di ridurre del 50% la commissione omnicomprensiva -chiamata anche CMDF- del secondo e terzo trimestre 2024, ovvero l’unica commissione che può essere applicata nei contratti con cui si concede un fido.


Tra persone fisiche e persone giuridiche le due iniziative coinvolgeranno approssimativamente 4 mila soggetti beneficiari per un intervento complessivo da circa 1,5 milioni di euro. Entrambe le misure valorizzano il principio di mutualità che sta alla base dell’idea di finanza etica e della forma cooperativa di Banca Etica.

Donne, rifugiati, Mezzoggiorno: accordo BEI e Banca Etica da 60 mln

Donne, rifugiati, Mezzoggiorno: accordo BEI e Banca Etica da 60 mlnMilano, 2 lug. (askanews) – Promuovere l’integrazione nel mondo del lavoro e migliori servizi per i rifugiati, facilitare l’accesso al credito a imprese guidate da donne e sostenere progetti realizzati nelle regioni di coesione. Questi sono gli obiettivi principali dell’accordo da 60 milioni di euro siglato da Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI), e Anna Fasano, presidente di Banca Etica. Si stima che l’operazione contribuirà a stimolare investimenti nell’economia reale per oltre 165 milioni di euro, creando un impatto positivo duraturo nella società.


“Questo accordo rappresenta un passo fondamentale per sostenere tre pilastri cruciali per il futuro dell’Italia e dell’Europa: la parità di genere, migliori condizioni di vita e inclusione sociale per i rifugiati, e lo sviluppo economico del Mezzogiorno – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI – Tramite il nostro supporto finanziario e i servizi di advisory, la BEI si impegna a sostenere l’economia reale, favorire uno sviluppo inclusivo e una società più equa e sostenibile”. “Banca Etica ha nella sua mission l’impegno a finanziare l’economia sociale sostenendo le imprese e le persone maggiormente a rischio di esclusione finanziaria, tra cui le persone rifugiate e le donne. È importante per noi essere la prima banca italiana a stipulare un accordo con la BEI per fare ancora di più in questo campo e un riconoscimento del know-how specifico che abbiamo sviluppato in 25 anni di lavoro per l’erogazione di servizi finanziari a favore di iniziative dal forte impatto sociale che più difficilmente trovano credito nel sistema finanziario mainstream” ha aggiunto la presidente di Banca Etica, Anna Fasano.


Nello specifico, l’accordo è suddiviso in tre segmenti volti a supportare altrettante priorità. Il primo prevede che almeno il 30% delle risorse messe a disposizione dalla BEI venga destinato a sostenere piccole e medie imprese guidate da donne. Il secondo segmento prevede che almeno il 30% dei fondi venga destinato a progetti volti a migliorare le infrastrutture e i servizi sociali per i rifugiati, nonché a supportarne l’integrazione nel mondo professionale. Questo punta a creare condizioni di vita migliori e a favorire l’emancipazione economica dei rifugiati attraverso investimenti in abitazioni, istruzione e formazione professionale. Infine, il terzo e ultimo segmento prevede che almeno il 30% delle risorse sia destinato a progetti promossi da piccole e medie imprese che operano nelle Regioni di coesione, contribuendo a rafforzare il tessuto economico e sociale, creare opportunità di lavoro e ridurre le disparità regionali. Inoltre, nell’ambito del programma Social Inclusive Finance Technical Assistance (SIFTA), la BEI fornirà anche servizi di assistenza tecnica gratuiti. Questi sono finanziati da InvestEU Advisory Hub e contribuiranno ad aiutare Banca Etica nell’allocazione delle risorse a favore delle PMI guidate da donne, dei servizi per i rifugiati e delle imprese operanti nelle regioni di coesione. Lanciato nel 2022, il programma SIFTA ha sostenuto circa 60 operatori di microfinanza e istituti di credito che investono in imprese a forte impatto sociale in oltre 20 paesi dell’Unione Europea, supportando la preparazione di investimenti, analisi del portafoglio e la creazione di una pipeline di operazioni. (nella foto, da sinistra: Anna Fasano, presidente di Banca Etica, Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI)

Visa: partnership con Intesa Sanpaolo per digitalizzazione Pmi

Visa: partnership con Intesa Sanpaolo per digitalizzazione PmiRoma, 2 lug. (askanews) – Visa e Intesa Sanpaolo rafforzano la partnership nei pagamenti digitali per favorire la competitività delle imprese, anche di piccole dimensioni, attraverso un miglior controllo delle spese e dei flussi di cassa. È stato creato un nuovo servizio di rendicontazione evoluta, informa una nota, Visa Business Solutions, sulle carte Credit Commercial Visa, che include Visa Spend Clarity e permette di semplificare i processi interni delle imprese, in particolare, quelli di riconciliazione tra pagamenti, ricevute ed estratti conto a fine mese, portando efficienza e garantendo all’impresa una conseguente maggiore competitività. Non solo in ottica riduzione costi, ma anche in termini di risorse che possono concentrarsi su attività a più alto valore aggiunto.


Il World Economic Forum prevede che il 70% del nuovo valore creato nell’economia in questo decennio si baserà su modelli abilitati dal digitale . In questo scenario, riportare in ambito b2b esperienze di pagamento fluide, simili a quelle della vita di tutti i giorni, rappresenta un trend ormai in atto da diversi anni: gli imprenditori, e le imprese e i dipendenti, sono alla ricerca di strumenti e soluzioni semplici e veloci che possano aiutarli nella pianificazione, nell’ottimizzazione del flusso di cassa, nel budgeting, nel monitoraggio delle spese, etc. Con la crescente integrazione di queste applicazioni, imprenditori e direttori finanziari saranno sempre più in grado di gestire queste attività con un semplice click, dal palmo della propria mano. Claudia Vassena, Responsabile Sales & Marketing Digital Retail di Intesa Sanpaolo: “I pagamenti digitali sono sempre più determinanti per la competitività delle imprese di qualunque dimensione. Il ruolo del nostro Gruppo è quello di accompagnare lo sviluppo di nuove modalità di servizio per migliorare il posizionamento anche digitale delle imprese, attraverso soluzioni transazionali tra le più evolute e con i migliori standard tecnologici”.


“La tecnologia, ancora una volta, si conferma un importante abilitatore della crescita delle imprese in Italia e nel mondo. Come Visa, grazie alla nostra rete, aiutiamo le aziende a semplificare e ottimizzare il modo in cui pagano e vengono pagate, in modo sicuro, semplice e tecnologicamente all’avanguardia. Abbiamo contribuito al commercio globale processando oltre 212 miliardi di transazioni in tutto il mondo – sottolinea Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia che aggiunge: “E negli ultimi tre anni, in sinergia con clienti e partner, ci siamo impegnati ad accelerare la digitalizzazione di 13,5 milioni di PMI in Europa e di oltre 1 milione in Italia. Un impegno che oggi consolidiamo grazie alla collaborazione con Intesa Sanpaolo”.