Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

LETS, la mappatura delle start up tech leader in Europa

LETS, la mappatura delle start up tech leader in EuropaParigi, 21 set. (askanews) – Una mappatura delle start up e scale up europee leader nel campo dell’innovazione e della tecnologia. Per puntare i riflettori su queste aziende, 20 associazioni di start-up provenienti da 16 paesi dell’Ue e dall’Ucraina si sono riunite per iniziativa di France Digitale che ha lanciato LETS: Leading European Tech Scale-ups. Si tratta di un progetto presentato a Parigi, nel corso di FDDay2023. Questa mappatura, unica nel suo genere, mette in evidenza 135 aziende made in Europe che si distinguono per la loro portata internazionale e la sostenibilità del loro modello di business. Nella mappatura sono presenti anche tre aziende italiane: Casavo, Prima, Shopfully.

“Il mapping ha come minimo tre elementi da sottolineare – ha spiegato da Parigi Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance, l’associazione che in Italia riunisce e rappresenta le esigenze di investitori, startup, aziende tech e professionisti dell’innovazione – Innanzitutto è un primo tentativo organico di alleanza vera tra le principali associazioni di settore europee che già tanto hanno fatto a livello di policy per migliorare le norme del settore a livello comunitario. Oggi uniscono le forze anche per mettere in evidenza in maniera molto forte quali sono i campioni a livello europeo quando si tratta di startup”. “Il secondo elemento che mi sento di sottolineare – ha aggiunto – è la necessità, soprattutto nel nostro paese ma anche in altri a livello europeo, di far passare forte un messaggio: le startup non sono le imprese del futuro, le imprese dei ragazzotti con la felpa nel cappuccio nel garage che pure rispettiamo moltissimo. Le startup sono le imprese del presente, sono le imprese che oggi riescono a creare posti di lavoro, a migliorare la situazione sociale economica dei paesi e riescono in tante situazioni a concorrere a risolvere alcuni dei problemi più importanti appunto per i paesi stessi”.

“Il terzo elemento – ha sottolineato Cerruti – è la grande necessità per il nostro paese di recuperare il distacco molto grande che l’Italia ha nei confronti di altri paesi europei. E’ necessario mettere, sia in senso letterale sia in senso figurato, l’Italia nella mappa dell’Innovazione del nostro continente. E questo è un primo passaggio che va in quel senso”. Le aziende selezionate nella mappatura si distinguono per aver promosso l’innovazione europea sviluppando soluzioni innovative per i problemi attuali; per aver creato valore in Europa avendo la sede centrale e almeno il 50% della forza lavoro nell’UE; per aver realizzato in patria e all’estero almeno 15 milioni di euro di entrate annuali in almeno due mercati (incluso il paese di origine), generando almeno 1 milione di euro di entrate annuali in ciascuno di questi mercati.

Sulla base di questi criteri le 20 associazioni hanno individuato 135 aziende ambasciatrici della tecnologia europea a livello internazionale. In soli 10 anni queste aziende (89 sono scale up) hanno ampliato la propria attività oltre i confini europei e, insieme, hanno generato circa 80.754 posti di lavoro.

Ogyre è sulla blockchain, fishing for litter diventa tracciabile

Ogyre è sulla blockchain, fishing for litter diventa tracciabileRoma, 20 set. (askanews) – Ogyre, la startup italiana che utilizza il modello di fishing for litter per pulire gli oceani dai rifiuti con l’aiuto dei pescatori, presenta la sua nuova piattaforma digitale basata su blockchain ideata con l’obiettivo di aumentare la trasparenza e la tracciabilità all’interno della filiera circolare di raccolta dei rifiuti marini.

La nuova piattaforma, informa una nota, è stata elaborata grazie alla partnership tecnologica con KNOBS, società di sviluppo software specializzata in consulenza e realizzazione di progetti in ambito blockchain e permette di salvaguardare l’integrità del processo di raccolta dei rifiuti e dei dati, attraverso un sistema di notarizzazione che ne registra e certifica le diverse fasi su blockchain. In questo modo, ogni azione relativa al recupero e alla gestione del materiale viene documentata in modo tracciabile e trasparente su un registro pubblico, universale e condiviso e diventa impossibile falsificare, alterare o manomettere le informazioni relative alla quantità di rifiuti pescati inserite dai pescatori di Ogyre.

Ogni operazione di raccolta può così non solo essere rendicontata all’interno della piattaforma, ma anche diventare pienamente certificata, in linea con le regolamentazioni normative, i requisiti di documentazione e verifica in ambito sostenibilità e smaltimento dei rifiuti e le esigenze di trasparenza della supply chain anche verso i consumatori e gli utenti finali. “Digitalizzare in modo pienamente tracciabile il processo di raccolta e la filiera di recupero dei rifiuti marini è un ulteriore passo per offrire ad aziende, interlocutori istituzionali e a tutte le persone che scelgono di aderire al nostro progetto la certezza che i chili di rifiuti marini pescati con Ogyre sono reali e sempre monitorabili”, commentano Antonio Augeri e Andrea Faldella, i due founder di Ogyre. “Il passaggio della nostra piattaforma su blockchain è un’evoluzione tecnologica necessaria, non solo per tracciare e validare le quantità di plastica raccolte dai nostri pescatori, ma anche per dimostrare l’effettivo impatto positivo prodotto da ciascuna azione di recupero rifiuti”.

Dal 2021 la startup ha raccolto più di 354.260 chili di rifiuti dagli oceani, coinvolgendo in progetti di sostenibilità e CSR un centinaio di aziende in diversi settori, tra cui spiccano nomi rilevanti come Luna Rossa Prada Pirelli (di cui Ogyre è anche Sustainability Partner dal 2022), Panerai, Illumia e Yoox solo per citarne alcuni. Grazie al passaggio della propria piattaforma su blockchain, Ogyre vuole rendere ancora più forte e solido il rapporto di fiducia con la propria community con l’obiettivo di costruire un futuro migliore per il Pianeta, a partire dalla salvaguardia dei mari.

Startup, Carne Genuina spinge sulla sostenibilità ambientale

Startup, Carne Genuina spinge sulla sostenibilità ambientaleRoma, 4 set. (askanews) – A metà 2022, Carne Genuina, chiudeva la sua prima campagna di equity crowdfunding su Opstart. A distanza di un anno e mezzo e con un importante patrimonio di crescita e promesse mantenute, l’azienda torna in raccolta con obiettivi ancora più ambiziosi.

“In questo ultimo anno abbiamo lavorato duro. Oggi carnegenuina.it è il sito di settore più visitato in Italia con una media di 90mila utenti unici mensili. Tutti i numeri ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta: assicurare ai consumatori carne di qualità abbattendo drasticamente l’impatto ambientale tipico di un settore come il nostro. Lo abbiamo fatto grazie ai pannelli fotovoltaici installati su tutte le nostre strutture, ai baobab piantumati in Kenya e al bambuseto adottato in Italia, ma lavoriamo a un progetto ancora più ambiziosi ed è per questo che abbiamo deciso di riaprire il capitale a una nuova campagna di crowdfunding”. A raccontarlo è Mattia Assanelli, Ceo di Carne Genuina startup innovativa fondata a Treviglio in provincia di Bergamo nel 2020, ma con l’esperienza di tre generazioni di allevatori. La nuova campagna di Carne Genuina ha immediatamente destato l’interesse degli investitori e nelle prime 24 ore ha raccolto più di 150mila euro di adesioni. La startup della carne a impatto zero si rivolge a una clientela premium alla costante ricerca di prodotti sostenibili e di alta qualità (difficili da reperire nella grande distribuzione) e molto attenta alle tematiche del benessere animale negli allevamenti e all’utilizzo di pratiche agronomiche in grado di favorire la biodiversità. “La letteratura ci dice che un chilo di carne di manzo produce 25 Kg di CO2 equivalente”, racconta Assanelli. “Oggi riusciamo a compensare totalmente queste immissioni, ma vogliamo fare di più. Stiamo lavorando a un progetto di innovazione molto più strutturato che ci vede come capofila ma che coinvolge anche altre aziende con competenze verticali che ci permetteranno di ridurre la nostra carbon footprint all’origine”.

Carne Genuina si pone l’obiettivo di rendere realmente sostenibile la filiera della carne, diventando facilitatore di best practices e aggregatore di dati relativi a tracciabilità, benessere, sostenibilità e biodiversità per accompagnare al meglio le scelte del proprio cliente. Il progetto su cui sta lavorando Carne Genuina si fonda su tre pilastri: sostenibilità, benessere animale e biodiversità. Ogni principio viene interpretato e progettato in un’ottica di oggettività e misurabilità prediligendo tecniche e strumenti moderni e ingegneristici.

I 3 pilastri del nuovo progetto innovativo Benessere animale. La sfida è rendere tale concetto misurabile e oggettivabile attraverso sensori IoT in grado di misurare una serie di parametri ambientali di stalla e integrarli con parametri proporzionali al benessere animale. Questi dati saranno validati secondo un protocollo studiato dall’Università Federico II di Napoli, resi disponibili in tempo reale sul sito e salvati in Blockchain. La soluzione di Carne Genuina prevede l’utilizzo delle tecnologie IoT sviluppate dell’azienda Cynomys.

Sostenibilità ambientale. Dopo le varie iniziative adottate da Carne Genuina per la riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti in vendita sul proprio e-commerce, l’azienda vuole portare questo progetto a un livello ulteriore promuovendo la riduzione della CH4 e CO2 dagli allevamenti attraverso soluzioni innovative già selezionate. Anche in questo caso, tutti i dati saranno salvati in Blockchain e consultabili in tempo reale attraverso una dashboard online. Queste azioni saranno poi oggetto di un Life Cycle Assessment (LCA) e di opportuna certificazione. Tutela della biodiversità. Verrà perseguita installando dei sensori innovativi creati da 3Bee, startup fondata da ex dottorandi di ricerca del Politecnico di Milano e in grado di misurare la biodiversità attraverso dispositivi che verranno posizionati nelle coltivazioni delle aziende conferenti. La misura della biodiversità sarà solo l’inizio e determinerà una serie di azioni di miglioramento che porteranno negli anni un miglioramento della biodiversità delle aziende conferenti. Il Food&Grocery è tra i comparti più performanti tra quelli che popolano gli acquisti online e i numeri parlano chiaro: nel 2020 in Italia ha raggiunto un valore di 2,9 miliardi di euro, segnando un’impennata del +84%. Nel 2021 si registra un ulteriore balzo in avanti, con un incremento del +38% rispetto all’anno precedente, per un valore di oltre 4 miliardi di euro. La startup bergamasca sta dimostrando di muoversi da protagonista in questo settore e i suoi numeri lo dimostrano: oltre 10 aziende coinvolte nel progetto, oltre 7.500 ordini evasi in soli due anni con il 38% di clienti fidelizzati. Sono questi i dati che hanno convinto gli investitori a puntare per la seconda volta sulla campagna di equity crowdfunding appena partita su Opstart. “Con i fondi della raccolta realizzeremo il nostro progetto innovativo segnando un punto di svolta epocale nel settore in cui operiamo e diventando a tutti gli effetti un’azienda Food Tech. Investire in Carne Genuina vuol dire diventare soci di un progetto solido che ha dimostrato il proprio valore e mira sempre più in alto”, conclude Mattia Assanelli.

Cdp Vc: nasce Farming Future, Polo per il tech transfer nell’Agrifood

Cdp Vc: nasce Farming Future, Polo per il tech transfer nell’AgrifoodMilano, 26 lug. (askanews) – CDP Venture Capital annuncia la nascita di Farming Future, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico dedicato al finanziamento e al potenziamento imprenditoriale dei risultati delle attività di ricerca scientifica e industriale nell’Agrifood Tech. L’obiettivo è incentivare e sostenere l’approdo sul mercato delle invenzioni provenienti dai laboratori di eccellenza delle Università e dei Centri di ricerca italiani in un settore strategico per l’economia del Paese, il quarto al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche in Agricoltura e Scienze biologiche.

Il Polo ha una dotazione target complessiva di 20 milioni di euro, di cui 10 milioni già stanziati dal fondo di Technology Transfer di CDP Venture Capital Sgr per investire nei prossimi 3 anni in più di 20 tecnologie in fase di prototipazione (investimenti POC) e in oltre 18 startup in fase di avvio (investimenti in fase seed). Il focus di investimento di Farming Future sarà su progetti e startup con tecnologie innovative applicabili all’intera filiera agro-alimentare, dall’ambito della produzione (biotecnologie verdi, bioenergia e biomateriali, robotica, nuovi metodi di agricoltura) a quello della distribuzione (food safety and traceability, supply chain and logistics, tecnologie di processing e packaging, veicoli a guida autonoma per consegne alimentari).

Il Polo Farming Future mette a disposizione dei progetti selezionati un programma di Incubazione tecnica curato da To Seed Partners per offrire un supporto tecnico e di business ai team di ricerca delle Università Promotori Scientifici, per aumentare la probabilità di successo del trasferimento delle loro competenze e tecnologie sul mercato. Anche per le startup selezionate a livello nazionale per gli investimenti seed, purché nate nell’ambito della Ricerca scientifica, sarà consentito l’accesso ad un programma di Business Creation, sviluppato in collaborazione con partner internazionali comprovato valore e finalizzato ad accelerare la generazione di metriche di mercato. “L’innovazione digitale e la tecnologia sono elementi cruciali per lo sviluppo di tutta la filiera agroalimentare”, ha detto Enrico Resmini, amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital. “L’apporto che la ricerca scientifica può fornire in questo settore può portare un enorme valore aggiunto all’economia del made in Italy con ampie prospettive di ricaduta anche ti tipo occupazionale e sociale. Con il Polo di Trasferimento Tecnologico Farming Future – ha concluso – vogliamo investire proprio nel potenziamento di queste attività di Ricerca che possono offrire soluzioni sostenibili ed efficaci alle sfide dell’intero settore agroalimentare”.

Round da 1mln per Holidoit, entra in programma Genesis di Goodwater

Round da 1mln per Holidoit, entra in programma Genesis di GoodwaterMilano, 18 lug. (askanews) – Round seed da oltre 1 milione di euro per Holidoit, la piattaforma per prenotare esperienze per il weekend e le vacanze lanciata a luglio 2021 da Marcello Pelucchi e Luca Silva, che va ad aggiungersi ai 400 mila euro raccolti a marzo 2022 per sostenere la crescita della startup.

Il closing del round è coinciso con l’ingresso di Holidoit nel programma Genesis di Goodwater Capital, il fondo di VC fondato dagli investitori statunitensi Chi-Hua Chien e Eric Kim, investitori in Facebook e Spotify. “Rispetto a quanto proposto da altre aziende, l’offerta di Holidoit è più legata al territorio e dedicata a destinazioni locali”, spiegano Marcello Pelucchi e Luca Silva, founder della startup. “Fino ad ora nel settore ci si è dedicati ad una clientela internazionale e ai turisti, mentre siamo convinti che il mercato dei viaggi locali, abbia un enorme potenziale e possa cambiare il modo in cui trascorriamo i weekend e le vacanze”, aggiungono. “Il nuovo round rappresenta un’iniezione di risorse che ci consentirà di crescere, e soprattutto siamo felici di essere la prima realtà italiana che Goodwater ammette nel suo programma pre Serie A, Genesis. Questo – concludono i founder – ci sprona a continuare a lavorare”.

Triulza e PlusValue: al via call Match I.S. per imprese social tech

Triulza e PlusValue: al via call Match I.S. per imprese social techMilano, 14 giu. (askanews) – Startup, scale-up, cooperative o imprese sociali “social tech” possono candidarsi fino al 30 giugno alla seconda fase della Call “MATCH I.S. Light on your social innovation” che mira a promuovere l’innovazione sociale in Lombardia attraverso l’incontro tra aziende medio-grandi con esigenze di innovazione sociale e start-up/cooperative locali, nazionali e internazionali in grado di fornire soluzioni innovative.

MATCH I.S. è un progetto innovativo lanciato su Open Innovation Lombardia da Fondazione Triulza e PlusValue con il supporto di Finlombarda e degli stakeholder di Mind-Milano Innovation District. Le aziende che in questa prima edizione hanno lanciato le open challenge sono state A2A e Lendlease: Le tematiche poste da A2A riguardano: la promozione di nuove modalità di raccolta dei rifiuti RAEE ingaggiando la cittadinanza per innescare un rapporto virtuoso che incentivi riuso e riduzione di tali rifiuti: l’identificazione di tecnologie innovative per le smart city per abbattere il livello di inquinamento atmosferico nelle città; la promozione di comportamenti sostenibili tramite l’innovazione nei consumi degli utenti finali.

Questo il link alle “sfide” di A2a https://www.openinnovation.regione.lombardia.it/it/iniziative/open-challenge/matchis/a2a Lendlease cerca una soluzione tecnologica per raccogliere e interpretare i dati sui potenziali utilizzatori dei servizi di una ‘food court’ con 120 posti a sedere all’interno di una struttura temporanea e una zona ‘dehors’ da realizzare presso Mind: gli orari di maggiore affluenza, le zone del distretto da dove proviene la maggiore richiesta e altre informazioni per poter successivamente valutare l’impatto sociale di questa struttura temporanea, anche nell’ottica di scalare questa esperienza su altre strutture temporanee e adattare la policy societaria in questo ambito. Questo il link alle tematiche di Mind: https://www.openinnovation.regione.lombardia.it/it/iniziative/open-challenge/matchis/lendlease La Social Innovation Challenge prevede un premio per i vincitori per ogni sfida lanciata dalle imprese.

Le start-up, scale-up, imprese sociali e cooperative partecipanti a MATCH I.S. beneficeranno di: opportunità di collaborazione con aziende medio-grandi italiane e internazionali per incrementare la rete aziendale con possibili futuri partner e sviluppare la cultura dell’innovazione coinvolgendo i dipendenti e diventando più attraenti per i nuovi talenti; opportunità di accedere agli incontri B2I “Investors Days” (che si svolgeranno tra ottobre e novembre 2023) per incontrare una vasta gamma di investitori, dai business angels ai fondi di venture capital. Una partecipazione importante per presentarsi ad un pubblico qualificato, ottenere finanziamenti e accedere a risorse, competenze e opportunità di crescita. I partecipanti potranno avere il supporto di esperti per preparare il pitch in modo efficace, accedere a nuove reti di contatti all’interno dell’ecosistema imprenditoriale; ricevere riscontri sull’idea imprenditoriale o sul progetto di crescita. Link per ulteriori informazioni e per partecipare: https://www.openinnovation.regione.lombardia.it/it/iniziative/open-challenge/matchis

Tips Here, la startup che innova il real estate

Tips Here, la startup che innova il real estateRoma, 13 giu. (askanews) – L’app Tips Here permette di creare un mercato affidabile delle segnalazioni legate alle intenzioni di vendita, esterno al mondo immobiliare, che si basa su notizie e lead verificati. Dal punto di vista dell’utente segnalatore il servizio offre l’opportunità di arrotondare le proprie entrate. Le agenzie invece guadagnano maggiori possibilità di trovare immobili da vendere e quindi di aumentare il proprio fatturato, risparmiando le risorse che tradizionalmente vengono investite in una vera e propria attività di ricerca delle case porta a porta. La startup innovativa Tips Here è attualmente in crowdfunding su CrowdFundme e in pochi giorni ha già superato l’obiettivo minimo di raccolta.

Un mercato in rapida trasformazione Il mercato immobiliare sta vivendo una rapida trasformazione e l’intero settore avrebbe un grande bisogno di digitalizzazione. Molte agenzie però non hanno gli strumenti per restare al passo con i tempi. “Uno dei problemi più sentiti dagli agenti immobiliari è quello legato alla difficoltà di intercettare in tempi rapidi le intenzioni di vendita – racconta Tommaso Fantechi Co-Founder & CEO di Tips Here -. Quando nel 2021 abbiamo lanciato i servizi della nostra startup per rispondere a questa specifica esigenza, abbiamo ricevuto subito un grande riscontro e la validazione dell’idea sul mercato. Dopo poco più di un anno siamo presenti in 9 regioni, collaboriamo con 80 agenzie immobiliari partner e abbiamo all’attivo oltre 1000 segnalatori”. Quello del reperimento degli immobili da vendere è storicamente un lavoro energivoro per le agenzie, perché richiede tantissimo tempo. Oggi, questa attività sta diventando ancora più difficile, per una serie di ragioni.

Secondo un’indagine recente, svolta da Nomisma intervistando gli agenti immobiliari dei più grandi centri cittadini italiani, è in aumento il gap sulle compravendite. La domanda di acquisto nel 2023 dovrebbe salire del 20% circa, mentre cala l’offerta di case in vendita del 30%. I dati condivisi da Standard and Poor’s Corporation (S&P) parlano di un rilascio dei permessi a costruire diminuito del 40%. Il settore edilizio lavora a pieno regime e non ha la possibilità di assorbire la domanda aggiuntiva. Quindi la richiesta di case si concentra ancora di più sull’usato, ma trova comunque poca offerta. Di conseguenza, i prezzi, nonostante l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione, sembrano resistere alla tendenza ribassista.

Come soddisfare una domanda di acquisto che c’è e che è anche profittevole ma non trova offerta? Spesso le notizie che riguardano le intenzioni a vendere circolano in canali esterni al mercato immobiliare: Tips Here intercetta queste informazioni in tempi rapidi, coinvolgendo le persone che abitano in un determinato condominio, quartiere o paese. Il funzionamento dell’app è semplice ed efficace: l’utente effettua una segnalazione attraverso l’applicazione il team di Tips Here verifica la bontà della segnalazione il lead verificato viene inviato all’agenzia interessata l’agenzia prende in carico l’immobile segnalato Tips Here monitora e verifica la vendita; Il segnalatore riceve la sua remunerazione.

Il modello di business di Tips Here ha l’obiettivo di allargare la platea dei possibili segnalatori non solo attraverso l’app ma anche sfruttando partnership esclusive con agenzie immobiliari qualificate. A fine estate 2023 è previsto il rilascio di una nuova versione dell’app, che punterà sulla gamification e su una remunerazione in tempi più rapidi dei segnalatori. Parallelamente, Tips Here è impegnata a estendere il business in tutte le regioni d’Italia e successivamente proporrà il servizio anche ai mercati immobiliari europei, simili per caratteristiche, bisogni e potenzialità. Parliamo di una grande platea di fruitori, perché solo in Italia sono attive oltre 40mila agenzie. In un prossimo futuro, una potenziale exit potrebbe concretizzarsi grazie all’interessamento di grandi Gruppi Immobiliari di franchising come Gabetti o Grimaldi ma anche di marketplace online specializzati. La campagna su CrowdFundMe Come sta andando il round di raccolta? Il modello di business di Tips Here ha fin da subito intercettato l’interesse di alcuni business angels del gruppo Open Seed e di investitori industriali come Betacom. Il team della startup ha scelto il crowdfunding come strumento di raccolta perché essendo un modello B2B2C ha, tra gli altri, anche l’obiettivo di creare una community di segnalatori, e renderli partecipi della crescita aziendale. Tra i portali autorizzati da Consob è stata scelta la piattaforma CrowdFundMe per il suo forte interesse sul real estate data la recente acquisizione di Trusters, piattaforma di crowdfunding immobiliare.

Mimit: 108 mln per rifinanziare incentivo alle Startup innovative

Mimit: 108 mln per rifinanziare incentivo alle Startup innovativeRoma, 1 giu. (askanews) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato due decreti per lo stanziamento di 108 milioni di euro che rifinanziano “Smart&Start Italia”, incentivo che sostiene la nascita e la crescita di startup innovative. Lo comunica il ministero in una nota.

La misura agevola i progetti d’impresa per la produzione di beni e servizi nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things. L’incentivo è rivolto a startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi, gruppi di persone che vogliono costituire una startup innovativa e imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede sul territorio italiano. I progetti possono essere realizzati anche in collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa e Digital Innovation Hub. Nello specifico, i decreti firmati dal Ministro assegnano: 8 milioni di euro del Fondo per la crescita sostenibile, agli investimenti di startup innovative localizzate nelle regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo e 100 milioni di euro del Programma nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027” alle iniziative imprenditoriali innovative delle regioni Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

“Con il finanziamento di Smart&Start – ha commentato il ministro Urso – rafforziamo e supportiamo la crescita di startup e attività imprenditoriali innovative di giovani under 35 e donne, con particolare riguardo alle regioni del Mezzogiorno d’Italia.”

Ogyre rafforza la presenza in Brasile e in Italia anche a Cagliari e Salerno

Ogyre rafforza la presenza in Brasile e in Italia anche a Cagliari e SalernoRoma, 18 mag. (askanews) – Ogyre, la startup italiana che ha implementato la prima piattaforma globale di “fishing for litter” con l’aiuto dei pescatori locali per ripulire gli oceani dai rifiuti marini, cresce ancora e rafforza la presenza in Brasile e in Italia, arrivando anche nei porti di Cagliari e Salerno.

Ogyre conta oggi 6 porti in Italia (Cesenatico, Santa Margherita Ligure, Marina di Ravenna, Teulada, Salerno e Cagliari) all’estero in Brasile e Indonesia, coinvolgendo 64 pescatori impegnati a raccogliere fino a 22.000 kg di rifiuti marini al mese. Di questi, attualmente il 70% proviene da Rio de Janeiro, il 23% da Bali e il 7% dai mari italiani. In Brasile, alle due comunità di pescatori già attive nella baia di Guanabara, a Rio de Janeiro, si aggiunge un ulteriore gruppo di dieci pescatori, di cui una donna, per un totale di 30 coinvolti. Qui la pesca avviene per coppie di pescatori e ogni barca esce in mare due giorni alla settimana al solo scopo di raccogliere i rifiuti. I materiali raccolti vengono poi riportati a terra dove vengono smistati tra materiali non riciclabili, che finiscono nelle discariche locali, e riciclabili, che vengono invece prelevati da una cooperativa locale per essere successivamente smistati e destinati al riciclo.

Il progetto di Ogyre in Brasile, che ha preso piede ufficialmente a inizio aprile 2022 dopo una prima fase pilota avviata a dicembre 2021, ha permesso sino ad oggi di recuperare un totale di 167 tonnellate di rifiuti, e in media porta al recupero di oltre 100 kg di rifiuti marini a persona alla settimana. L’apertura della nuova colonia sta contribuendo al riassestamento della zona circostante alla baia di Guanabara, sede di vaste mangrovie e di una vita marina pesantemente afflitta dall’inquinamento. “Purtroppo, il problema dei rifiuti in mare è estremamente più allarmante in Brasile rispetto quello presente nei nostri mari. Qui i nostri pescatori trovano in mare davvero di tutto: materassi, televisori, divani e addirittura sanitari”, sottolinea Antonio Augeri, co-founder di Ogyre. “Inoltre, è proprio in queste aree del mondo che la dimensione sociale di Ogyre ha un impatto significativo, perché il contributo che viene riconosciuto ai pescatori per l’attività di raccolta dei rifiuti è uguale al compenso delle normali giornate di pesca. La raccolta dei rifiuti in mare diventa così, in molti casi, un vero e proprio lavoro da integrare alle normali battute di pesca a cui dedicare dei giorni di lavoro esclusivi”.

A Cagliari, invece, la raccolta di Ogyre è stata avviata dalla metà di aprile con quattro pescherecci grazie alla collaborazione con il progetto FLAGS, capitanato dall’Università di Cagliari e dai quattro FLAG della Sardegna, che si concentra sull’attività di ricerca per identificare e quantificare i rifiuti in mare della Sardegna, con una particolare attenzione agli attrezzi da pesca dispersi o abbandonati. Le attività di smaltimento sono in carico a ECO.GE.M.M.A. società che gestisce il carico, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti, mentre le operazioni a terra sono affidate a un ricercatore dell’Università di Cagliari. L’obiettivo è quello di includere nella flotta di Ogyre anche cinque pescherecci del progetto FLAGS entro la fine del mese di giugno.

Infine, la raccolta nel porto di Salerno ha preso il via all’inizio del mese di aprile con il coinvolgimento di otto pescherecci (sei di Unci Pesca e due di Coldiretti) e permettendo di ripulire dai mari della Campania un totale di 436 kg rifiuti marini sino ad oggi. L’apertura delle attività è stata resa possibile grazie al supporto di Sole 365 e grazie al progetto FIRM del CNR di Napoli, nato con la finalità di sperimentare e creare le basi per lo sviluppo di una innovativa filiera dei rifiuti marini nella Regione Campania. L’attività vede inoltre il supporto del Comune di Salerno con cui Salerno Pulita si impegna ad occuparsi dello smaltimento dei rifiuti. Per le operazioni a terra di rendicontazione dei rifiuti, Ogyre si affida a Coldiretti Pesca e Unci Pesca. “La quantità di plastica che finisce nei nostri mari ogni giorno è preoccupante, parliamo di 53 mila tonnellate ogni anno, pari a 145 chili in un solo giorno”, commenta Andrea Faldella, co-founder di Ogyre. “Le nuove collaborazioni e il supporto della nostra community si rivelano quindi essenziali per farci proseguire nell’obiettivo di creare la più grande piattaforma globale di fishing for litter e coinvolgere così nel processo di pulizia degli oceani sempre più persone e aziende. I primi possono contribuire a distanza, scegliendo di iscriversi a Ogyre.com per supportare direttamente uno o più dei nostri pescatori, mentre le aziende possono avviare con Ogyre progetti di sostenibilità contribuendo concretamente alla pulizia degli oceani”.

Viceversa chiude round da 10 milioni guidato da Cdp Venture Capital

Viceversa chiude round da 10 milioni guidato da Cdp Venture CapitalMilano, 8 mag. (askanews) – Round da 10 milioni di euro per Viceversa, la fintech che ha introdotto in Italia il revenue based financing per sostenere la crescita delle aziende digitali. L’operazione è stata guidata da CDP Venture Capital attraverso il comparto Service Tech del fondo Corporate Partners I, che vede tra i suoi limited partners corporate BNL insieme a un pool di co-investitori.

Il nuovo round segue il seed completato dalla startup a fine 2021 e guidato da Fasanara Capital. Dall’avvio dell’attività la raccolta totale della società è stata di 33 milioni tra equity e debito. Lanciata a novembre 2021 da Matteo Masserdotti e Pedro Salvi, Viceversa si rivolge alle aziende che gestiscono un business online come marketplace, ecommerce B2C e B2B o servizi in abbonamento, con l’obiettivo di rendere la loro crescita sostenibile. La startup ha introdotto in Italia il revenue based financing, uno strumento di accesso a capitali flessibili e veloci, caratterizzato dalla condivisione di una percentuale dei ricavi dell’azienda finanziata per il rimborso degli importi ricevuti: una soluzione finanziaria alternativa che fornisce alle imprese il capitale necessario e consente loro di continuare a crescere in modo sostenibile.

In meno di un anno e mezzo dal lancio, Viceversa ha raggiunto un valore complessivo del portafoglio di oltre 25 milioni di euro, con clienti in 6 diversi Paesi (Italia, Germania, Austria, Irlanda, Svizzera e UK), e un tasso di crescita medio registrato dalle aziende che usano la piattaforma, del 150%. “Il primo anno completo di attività ci ha permesso di affermare il nostro prodotto in sei Paesi in Europa. Ora siamo pronti a entrare nella prossima fase della nostra espansione, sempre focalizzati sullo sviluppo di soluzioni data-driven per supportare al meglio la crescita delle aziende del futuro”, ha detto Matteo Masserdotti, Co-founder e Ceo di Viceversa.

Laura Scaramella, Partner di CDP Venture Capital Sgr e Responsabile del Comparto ServiceTech del fondo Corporate Partners I, si è detto lieto “di aver guidato un importante round di investimento series A in Viceversa, una realtà fintech italiana con footprint paneuropeo che sta registrando tassi di crescita significativi e sta diffondendo anche nel nostro Paese una soluzione di financing molto innovativa che interviene colmando un gap nell’offerta dei servizi finanziari tradizionali molto sentito dagli operatori digital, quello delle spese di marketing, uno dei principali drivers di crescita del settore”.