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R. Toscana: bando giovani agricoltori, risorse da 3,2 a 13,2 mln

R. Toscana: bando giovani agricoltori, risorse da 3,2 a 13,2 mlnRoma, 18 nov. (askanews) – E’ in corso di approvazione da parte degli uffici della Commissione europea la modifica del piano finanziario del Programma di sviluppo rurale 2014-2022 della Regione Toscana. Grazie a questa modifica sarà possibile destinare altri 10 milioni di euro per incrementare la dotazione finanziaria del bando “Aiuti all’avviamento di imprese per giovani agricoltori”, portando così la dotazione da 3,2 milioni a 13,2 milioni.


“Aiutare lo sviluppo del lavoro dei giovani imprenditori agricoli – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – favorisce una maggiore dinamicità con conseguente aumento della competitività del settore e della vitalità del sistema produttivo perché i giovani sono naturalmente più propensi all’innovazione, all’ammodernamento e alla diversificazione delle attività aziendali”. “La Toscana ha bisogno di investire nel ricambio generazionale, soprattutto in un settore, come quello agricolo, dove l’età media degli operatori è di oltre 60 anni. Perciò riteniamo questo bando particolarmente importante – ricorda la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – perché ha lo scopo di sostenere i giovani, che non abbiano compiuto 41 anni, ad avviare nuove imprese agricole”.


La modifica del piano finanziario prevede anche di integrare le risorse di altre due misure del PSR 2014-2022 su cui la Regione Toscana punta molto: la Misura 13 cioè “Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici” e la Misura 14 ovvero “Benessere degli animali”, che consentiranno la prima, di mantenere l’attività agricola in zone svantaggiate e, dunque, presidiare il territorio nella Toscana diffusa; la seconda, di incrementare le performance degli allevamenti zootecnici, con lo scopo sia di innalzare il benessere animale sia di migliorare la sostenibilità ambientale.

Pesca, in arrivo il bando per ammodernare le aree portuali

Pesca, in arrivo il bando per ammodernare le aree portualiRoma, 28 ott. (askanews) – E’ di prossima pubblicazione il bando della Regione Toscana per le aree portuali dedicate alla pesca che potranno esser ammodernate attraverso l’uso del Fondo Comunitario FAEAMPA 21-27. La giunta ha approvato gli elementi essenziali del bando che prevedono tra i beneficiari i soggetti pubblici e le imprese di pesca che operano in Toscana.


I finanziamenti saranno finalizzati all’ammodernamento degli ormeggi, delle strutture e infrastrutture a servizio della pesca e dell’acquacoltura. “In continuità con l’ultima programmazione – ha detto la vicepresidente e assessora all’agricoltura e pesca Stefania Saccardi – nella quale si sono utilizzate il 100% delle risorse assegnate, la Regione si propone di raggiungere gli obiettivi individuati dalla politica comunitaria e nazionale della pesca e dell’acquacoltura orientati, alla sostenibilità degli interventi in chiave socioeconomica e ambientale”, ha concluso.

Abi chiede di sostenere la fiducia e rassicura su tassi e costi

Abi chiede di sostenere la fiducia e rassicura su tassi e costiRoma, 23 ott. (askanews) – In questa fase la priorità per l’economia italiana è rinsaldare il clima di fiducia. E dall’Associazione bancaria italiana giungono rassicurazioni sia sui tassi, che continueranno a calare, sia sui costi per la clientela, che non saliranno a dispetto del “sacrificio” richiesto al settore dalla manovra di Bilancio in preparazione. A fare il punto della situazione sono stati il presidente, Antonio Patuelli, e il direttore generale, Marco Elio Rottigni, che oggi a Firenze hanno chiuso la due giorni di seminario dell’associazione.


“La prima esigenza dell’economia italiana, in cui banche sono determinanti, è favorire un clima di maggiore fiducia”, ha detto Patuelli, notando come “prossimamente” vi saranno diversi “eventi che dovrebbero dissipare se non altro delle incertezze”. Ha citato le elezioni presidenziali negli Usa – dopo “una campagna elettorale devastante” – e i voti del Parlamento europeo sulla nuova Commissione e i nuovi commissari Ue. E alle autorità europee e italiane quello che le banche italiane chiedono è “innanzitutto che vi sia stabilità del quadro normativo: il terremoto normativo europeo confidiamo si sia sedimentato con 10 anni di Unione bancaria – ha proseguito il presidente -. E anche quello italiano necessità di una stabilità di prospettiva, perché banche e imprese riescono a operare e investire se hanno un quadro stabile, laddove se vi è incertezza prevale l’attesa”.


“Abbiamo bisogno di certezza e semplificazione. Secondo, chiediamo realismo alla Unione europea, non velleitarismo: 10 anni hanno evidenziato che il terzo pilastro dell’Unione bancaria non si è realizzato per ataviche diffidenze. Il punto principale è non rimanere inerti, sarebbe un gravissimo errore”. Inoltre bisogna “realizzare codici europei di diritto bancario, utilissimo anche per far crescere dei giganti europei”. Il direttore generale ha ricordato il momento di profonda trasformazione che il sistema bancario sta attraversando e ha tracciato le dimensioni delle sfide alle porte, a cominciare da innovazione e digitalizzazione; cyber sicurezza e lotta ai crimini finanziari; tutela dei dati; regolamentazione e attuazione delle normative fiscali; cambiamenti climatici e sostenibilità.


Ma poi c’è anche la concorrenza che giunge da operatori finanziari che non fanno parte del settore tradizionale, a volte chiamate “non banche”, in precedenza settore bancario “ombra”, segmento che è lievitato anche per il moltiplicarsi di nuove realtà digitali. Alcune banche stanno creando partnership con Fintech per integrare soluzioni innovative nei loro servizi. Rottigni tuttavia ha voluto rimarcare la necessità di una concorrenza paritetica: “Non ci piace e non è corretto creare degli effetti distorsivi nell’offerta di un servizio, tra chi è obbligato a rispettare tutte le regole”, come le banche commerciali, “e alcuni che sono più liquidi” anche perché non tenuti a osservare le stesse normative.


“Desidererei che tutto il campo di gioco fosse lo stesso. Noi – ha aggiunto Rottigni – siamo aperti a tutti quelli che hanno una licenza bancaria e che svolgono la loro attività all’interno di regole condivise”. In primo piano in questi giorni resta il dibattito sulla manovra di Bilancio. Su questo Patuelli ha ribadito la posizione di no comment fino a quando non sarà disponibile “lo stampato” ufficiale con i correttivi apportati dal governo. Ma poi, incalzato dai giornalisti sull’articolato provvedimento di sospensione di due anni delle deduzioni sulle imposte differite attive (Dta), ha replicato che sebbene rappresenti “un sacrificio” per le banche, non dovrebbe portare ad aumenti di tariffe o costi nei servizi alla clientela, perché “sarà assorbito nei conti economici”, ha assicurato. Piuttosto andrebbe ridotta la tassazione sul risparmio (e non sulle attività speculative). Patuelli ha anche lanciato un richiamo: “le banche sono oggi un elemento essenziale per la prosperità e la solidità dell’economia italiana, io chiedo di sottrarre i temi bancari dalla propaganda politica. Sono organismi assai complessi e delicati, soprattutto con l’Unione bancaria europea e la Vigilanza unica”. Ma il richiamo non riguarda solo la politica italiana: in Europa “bisogna far crescere chi ha la possibilità di crescere e rispettare la assoluta indipendenza della Bce, come prevista e definita dai trattati Ue. Perché solo la Bce decide sulle autorizzazioni delle operazioni di mercato. E nessun Parlamento e nessun governo può interferire sulle procedure e le decisioni della Bce”. Un chiaro riferimento al caso UniCredit-Commerzbank, che il presidente Abi non ha menzionato esplicitamente. Intanto sul versante del credito all’economia “i tassi di mercato hanno anticipato e anticipano tutt’ora ulteriori riduzioni dei tassi della Bce. Ieri sera i tassi Euribor hanno segnato una riduzione record al 3,14%, e qui va fatto il confronto con tassi del 3,25% (depositi Bce) e del 3,40% (principali operazioni di rifinaziamento Bce). Quindi l’Euribor è già più basso di ambedue. E il tasso Irs a 10 anni ieri era ridotto al 2,43% – ha rassicurato Patuelli – un centinaio di punti base in meno” della media dei tassi ufficiali della Bce. Ma ci sono anche elementi di allerta. “Attenzione il Pnrr non è eterno, non mancano più diversi anni: mancano diversi mesi e io non faccio affidamento sulla possibilità di ottenere un rinvio delle scadenze, perché se non venisse concesso l’Italia, che ne è il maggiore beneficiario, non deve trovarsi in una situazione di impreparazione e di incapacità di spenderne le risorse”, ha detto. E nel frattempo “la Bce sta comprando sempre meno titoli di Stato, anche italiani, è vero l’asta di Btp di ieri è andata molto bene, ma attenzione. Perché la Bce che rinnova sempre meno titoli e che lo dichiara nel comunicato, da vari mesi, è una notizia che gira poco ma che ha un grandissimo rilievo bancario e finanziario”. Questa manovra farà sì “che si svilupperà ancora di più sul mercato una competizione sulla liquidità investita a tempo, certamente ne occorre di più per i titoli di Stato, perché meno la Bce ne compra più sarà il mercato che dovrà acquistarli. E parallelamente – ha proseguito – le banche di fronte alle attese di mutui per le famiglie e prestiti per le imprese avranno bisogno di più depositi a tempo, perché l’equilibrio della liquidità delle banche tra depositi e prestiti è fondamentale”.

Al via in 100 ristoranti toscani la settimana Dop e Igp

Al via in 100 ristoranti toscani la settimana Dop e IgpRoma, 22 ott. (askanews) – Saranno sette giorni all’insegna del gusto e delle eccellenze gastronomiche quelli dal 23 al 29 ottobre. E’ questa la settimana delle DOP e IGP e riguarderà 100 ristoranti toscani. L’iniziativa, promossa dall’associazione QUORE – Qualità e Origine Rete Toscana DOP e IGP – punta a diffondere l’impiego dei prodotti ad Indicazione geografica nei ristoranti toscani con l’obiettivo di raggiungere i consumatori che frequentano i ristoranti, non solo coloro che vivono in Toscana ma anche turisti italiani e stranieri che scelgono di venire nella nostra regione.


Il progetto è stato avviato lo scorso giugno attraverso la costituzione di una partnership con l’Unione Regionale Cuochi Toscani e Vetrina Toscana che ha visto il coinvolgimento della ristorazione e in particolare dei cuochi che presidiano le ricette dei loro ristoranti. Oggi la presentazione a Palazzo Strozzi Sacrati alla quale sono intervenuti il presidente Eugenio Giani e la vice presidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi. “In Toscana – ha detto il presidente Giani – il 37,5% del territorio coltivato ha certificazione bio, un dato che indica una regione da tempo impegnata a ottenere un numero sempre maggiore di prodotti naturali secondo tecniche sostenibili. Gli stessi che vengono promossi e valorizzati attraverso questa iniziativa dell’associazione QUORE, un modo per dar loro visibilità ed incentivarne il consumo”.


“I cuochi e i ristoratori – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – rappresentano da sempre il valore della tradizione toscana fatto di ricette semplici. Con questa iniziativa potranno diventare gli ambasciatori del cibo toscano di qualità certificata DOP e IGP”. Protagonisti della sette giorni: il Pane Toscano Dop, la Mortadella di Prato Igp, il Pecorino delle Balze Volterrane Dop, il Farro della Garfagnana Igp, l’Olio di Seggiano Dop, l’Olio delle Terre di Siena Dop, il Miele della Lunigiana Dop, il Fagiolo di Sorana Igp, il Marrone del Mugello Igp, la Farina di Marroni del Mugello Igp, la Castagna del Monte Amiata Igp, il Vitellone Bianco dell’Appennino centrale Igp.

Accordo Toscana Promozione e Ais su turismo enogastronomico

Accordo Toscana Promozione e Ais su turismo enogastronomicoRoma, 21 ott. (askanews) – Arrivare alla definizione di un programma di iniziative ed attività per promuovere e valorizzare il turismo enogastronomico, la cultura del vino ed il vino di qualità. Il tutto finalizzato ad educare al bere responsabile e consapevole e all’arte dell’accoglienza. Questo l’obiettivo generale del protocollo d’intesa siglato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati tra Toscana Promozione Turistica e l’Associazione Italiana Sommelier Toscana.


L’accordo rientra nell’ambito del progetto Vetrina Toscana, creato da Regione in collaborazione con Unioncamere per promuovere e valorizzare tipicità e tradizione nell’offerta enogastronomica regionale. “La Toscana – ha spiegato Stefania Saccardi – è stata tra le prime in Italia a comprendere importanza e potenzialità del turismo legato al vino e al cibo. E tanti operatori del settore si sono dati da fare per cercare di sfruttarlo a vantaggio del territorio e dell’ambiente. Nasce in questo contesto il progetto Vetrina Toscana. Il ruolo delle aziende vitivinicole diventa così fondamentale per conservare porzioni di territorio e creare opportunità di lavoro e sviluppo”. Alla firma sono intervenuti, oltre al direttore di TPT Francesco Tapinassi e al presidente AIS Toscana Cristiano Cini, la vice presidente con delega all’agricoltura Stefania Saccardi e l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras.


Punto chiave dell’accordo è l’individuazione di tutta una serie di azioni congiunte che abbiano come scopo favorire la conoscenza del vino, i luoghi di produzione e i ristoranti e le botteghe di Vetrina Toscana in cui il vino viene commercializzato. Tra quelle allo studio, la realizzazione di ‘pillole di degustazione’, sotto forma di brevi video girati in collaborazione con i Sommelier di AIS Toscana che saranno pubblicati sul sito di Vetrina per far capire come si degusta il vino e l’importanza della qualità e della cultura identitaria di un prodotto che è parte della storia della regione. Altre ipotesi di azioni congiunte riguardano la valorizzazione dell’incontro tra vino e prodotti tipici agroalimentari all’interno della lezione del terzo livello del corso AIS, la presentazione agli iscritti del progetto Vetrina Toscana ed in generale una collaborazione reciproca nell’ideazione di ulteriori attività da promuovere in mostre, fiere, esibizioni ed eventi.


“Il vino in Toscana – ha dichiarato Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozione Turistica – rappresenta molto più di un semplice prodotto: è l’essenza stessa del territorio, un elemento culturale profondamente radicato che attrae visitatori da tutto il mondo e racconta una storia di armonia tra uomo e natura, dove la sapienza vitivinicola si intreccia con l’arte e la bellezza del paesaggio. L’accordo con AIS, all’interno del progetto di Vetrina Toscana, dunque, è un connubio naturale visto l’impegno di entrambi nel promuovere il turismo enogastronomico e il racconto del vino di qualità. Insieme per valorizzare al meglio l’enoturismo: importante attrattore e chiave di lettura del territorio che tocca i temi dell’accoglienza, del turismo sostenibile e dell’identità Toscana”.

In Toscana 2,6 milioni per 2 bandi Feampa pesca e acquacoltura

In Toscana 2,6 milioni per 2 bandi Feampa pesca e acquacolturaRoma, 25 set. (askanews) – Ammontano a oltre 2 milioni e 660mila euro le risorse in Toscana a disposizione dei due bandi del Feampa il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura 2021-2027 che sostiene progetti innovativi per la gestione sostenibile delle risorse acquatiche e marittime. La giunta regionale ha approvato gli elementi essenziali dei due bandi che raccolgono le domande per la concessione degli aiuti e che usciranno a ottobre.


I destinatari sono le piccole e medie imprese del settore ittico che operano nelle fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca ed acquacoltura. Fra gli interventi che si sostengono c’è primariamente la promozione di condizioni favorevoli a settori della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione economicamente redditizi competitivi e attraenti. “La pesca è una delle eccellenze toscane, abbiamo tanti chilometri di costa ed una mare di qualità – ha detto la vicepresidente e assessora all’agricoltura e alla pesca Stefania Saccardi – E’ un segmento importante di economia, che vede protagoniste soprattutto piccole imprese familiari. E questi bandi sono rivolti a loro. Prevediamo anche che le risorse destinate alla copertura dei bandi Feampa possano essere incrementate con successivi atti per dare maggiori sostegni e continuare a investire in favore delle imprese del settore”.

AI, Fondazione Fair: 115 mln Pnrr a ricerca e Pmi

AI, Fondazione Fair: 115 mln Pnrr a ricerca e PmiRoma, 4 mar. (askanews) – La Fondazione Fair, che gestisce il finanziamento del PNRR di 115 milioni di euro sul tema dell’Intelligenza Artificiale, lancia i bandi nazionali ‘a cascata’ per grandi aziende, Pmi e startup interessate a sviluppare progetti sull’Ai.


Oggi a Firenze sono stati annunciati i dieci ambiti di ricerca fra i quali le aziende potranno scegliere, spaziando dall’intelligenza artificiale green alla cosiddetta ‘human-centered AI’, cioè l’AI costruita intorno agli umani che la utilizzano, disegnata per potenziare le loro capacità e immaginare servizi sempre più performanti. Ma ci sono anche i grandi argomenti teorici destinati a disegnare l’AI del futuro, che sia robusta, affidabile, basata su dati di qualità, resiliente in caso di attacchi o problemi, adattabile ai contesti più diversi. I bandi sono coordinati dalle principali università e enti di ricerca italiani che si occupano di AI e usciranno a partire dalla fine di marzo per tutto il mese di aprile. Le aziende potranno contare su di un totale di circa 12 milioni di euro, ma soprattutto sui risultati ottenuti dai 350 ricercatori riuniti in Fair, il più grande ‘cervello italiano’ sull’intelligenza artificiale.


L’obiettivo di lungo termine è di riunire l’ecosistema dell’Ai italiana, affiancando aziende che sviluppano tecnologie su questo tema alle 27 realtà che compongono il Partenariato Esteso FAIR, costituito da 14 università, 4 enti di ricerca, 7 grandi aziende e altri 100 soggetti tra aziende e PA che hanno dato il loro endorsement al progetto. “La Fondazione nasce per riunire mondo della ricerca e dell’impresa dentro un grande progetto comune per disegnare la via italiana all’intelligenza artificiale – commenta Giuseppe De Pietro, presidente della Fondazione FAIR -. Il progetto del partenariato esteso pubblico-privato FAIR ha tra i suoi obiettivi anche quello di coinvolgere tutto l’ecosistema italiano sul tema dell’AI. Vi è la necessità di fare squadra, perché sfida internazionale che si gioca sull’AI vede coinvolte le big company del settore e l’unico modo per le nostre aziende di essere competitive è collaborare con il mondo della ricerca e della pubblica amministrazione”.


“L’avvio dei bandi a cascata della Fondazione rappresenta una straordinaria opportunità per le tante imprese ad alto tasso tecnologico che operano nel nostro Paese – ha dichiarato la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza -. E’ un passo concreto per favorire nuovi modelli di partenariato tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale e avviare collaborazioni per sviluppare il potenziale di innovazione”.

Invest in Tuscany, pil pro capite cresce più di media nazionale

Invest in Tuscany, pil pro capite cresce più di media nazionaleFirenze, 17 gen. (askanews) – Perché un’impresa dovrebbe insediarsi in Toscana ? Perché una famiglia dovrebbe decidere di risiedere in Toscana? Perché un turista dovrebbe decidere di venire o uno studente studiare in Toscana e non altrove? E’ a questo tipo di domande che cerca di dare elementi concreti per una risposta la seconda edizione del Rapporto “Community Toscana” 2024 di The European House – Ambrosetti, che ha reso disponibile ai decision maker il Tableau de Bord regionale per il supporto alle decisioni strategiche. Una fotografia aggiornata, presentata oggi a Firenze durante il meeting annuale Invest in Tuscany, delle performance ottenute dal territorio su diverse aree-chiave dello sviluppo utile a predisporre politiche coerenti per orientare e gestire in maniera efficace lo sviluppo della Regione.

Secondo i dati elaborati dal Rapporto, il Pil per abitante in Toscana nel 2022 è pari a 31.891 euro, il 6,5% in più della media italiana, collocando la regione all’ottava posizione a livello nazionale. La variazione rispetto al 2021 è stata del 6,3 per cento, rispetto al 3,9 per cento nazionale. Il dato del Pil pro capite toscano nel 2022 risulta in crescita dello 0,8 per cento rispetto a quello pre pandemia del 2019. Sul fronte demografico la Toscana nel 2023 presenta un’età media della propria popolazione superiore rispetto al dato nazionale (47,8 anni rispetto a 46,4 in Italia). Inoltre, la quota della popolazione compresa tra i 15 e i 24 anni ammonta nel 2023 al 19,1%, un dato leggermente inferiore rispetto alla media nazionale del 20,4%, che colloca la regione al diciottesimo posto in Italia. In questa fascia di età comunque, rispetto al 2019 la quota di popolazione è in Toscana in leggero aumento (+0,3%).

Sul fronte produttivo, si legge nel Rapporto, “la Toscana vanta una solida vocazione manifatturiera. Il settore infatti, incide sul Valore aggiunto regionale per il 19,2%, circa il 2 per cento in più rispetto alla media nazionale e circa un punto in più rispetto al Valore aggiunto regionale del 2019”. Osservando l’andamento della quota del Valore aggiunto manifatturiero della Toscana tra il 2000 e il 2021 è possibile notare come l’andamento regionale segua il trend nazionale. Con una contrazione in corrispondenza del periodo 2008-2009 caratterizzato dalla crisi finanziaria e durante l’anno pandemico 2020. Considerando i dati del 2021, il valore registrato nel 2008 a livello nazionale e regionale è stato progressivamente recuperato (17,2 e 20%). Va tenuto conto, in ogni caso, che l’incidenza del Valore aggiunto manifatturiero sul totale regionale si è progressivamente contratto di 4,4 punti percentuali rispetto agli anni Duemila, quando ammontava al 23,6%: tale variazione è stata quasi doppia rispetto al decremento registrato a livello nazionale tra il 2000 e il 2001 (-2,3%). Tale andamento evidenzia non solo il crescente peso del settore dei servizi in Toscana, ma anche la riduzione del peso economico di alcune produzioni industriali tradizionalmente insediate nel territorio.

Invest in Tuscany, la Regione spinge su ricerca e innovazione

Invest in Tuscany, la Regione spinge su ricerca e innovazioneFirenze, 17 gen. (askanews) – Con un prodotto interno lordo pro capite sopra la media nazionale (6,5% in più), un valore aggiunto manifatturiero in crescita rispetto agli ultimi due anni e un’occupazione femminile che sfiora il 70% la Regione Toscana rilancia la propria strategia di attrazione di investimenti esteri in occasione dell’Annual Meeting di Invest in Tuscany, la direzione che da oltre 10 anni lavora per sostenere le aziende che vogliono mettere radici sul territorio.

“Tra gli obiettivi immediati – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – vorrei sottolineare il bando di prossima apertura in ricerca e sviluppo per l’attrazione di investimenti. Si tratta di un nuovo bando sperimentale, complementare ad altre misure, messo a punto dialogando con Confindustria e altre associazioni, con l’obiettivo di portare nuove attività di ricerca in Toscana e favorire l’insediamento di nuove attività. Si parte con una dotazione di 5 milioni di euro di fondi europei che potrà salire a 10 milioni di euro ed è una scommessa per avere uno strumento in più con cui dialogare e attirare nuovi investitori sul territorio o favorire anche imprese che hanno già qui l’attività produttiva e potrebbero aggiungere la funzione della ricerca. Sarà fondamentale – ha aggiunto – la collaborazione con altri soggetti per diffondere la cultura dell’attrazione, mappare le opportunità nel territorio, creare competenze e favorire il radicamento delle imprese e la valorizzazione delle competenze degli addetti. Stiamo inoltre studiando – ha proseguito – altre misure come la mappatura di aree industriali dismesse, per favorire l’insediamento di nuove imprese senza aumentare il consumo di suolo, la creazione di un gruppo di lavoro interdirezionale, per velocizzare e semplificare il rapporto tra imprese e Regione e la messa a punto di ‘pacchetti’ di incentivi multimisura che supportino i nuovi insediamenti relativamente a costi di insediamento, ricerca e sviluppo, formazione del personale. Con un possibile punto di approdo di questo lavoro: dotarsi di una legge specifica sull’attrazione, così come fatto in tempi recenti da altre Regioni”. Sono circa 3000 le unità locali di aziende multinazionali in Toscana (il 6,2% del dato nazionale), con oltre 80mila lavoratori: rappresentano lo 0,9% delle unità locali toscane ma contribuiscono al 19,5% del valore aggiunto (11,2 miliardi) e al 18,1% del fatturato (37,2 miliardi). I vertici delle imprese multinazionali a controllo estero in Toscana risiedono principalmente in Francia, seguono gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Numeri in aumento tra il 2017 e il 2023, nonostante le incertezze che hanno segnato l’economia a livello globale. Secondo il Rapporto della Community Toscana 2024 realizzato da The European House – Ambrosetti e presentato oggi, il 74% degli indicatori economici analizzati in Toscana a confronto con le altre regioni, presentano una variazione positiva nell’ultimo anno (26 su 35). Cinque le aree strategiche prese in esame per valutare la competitività: apertura al business verso l’esterno (a partire da export, imprenditoria e turismo), innovazione e transizione digitale, mercato del lavoro e istruzione/formazione, transizione verde ed energetica, dotazione infrastrutturale materiale e immateriale (ovvero infrastrutture legate ai trasporti e alla connettività).

Tra gli ambiti su cui la Toscana supera la media nazionale la percentuale di nuove imprese avviate in rapporto alla popolazione (seconda regione in Italia), l’incidenza delle rinnovabili al netto dell’idroelettrico (95,4% rispetto al 74,5% di media nazionale, che rende la regione tra le meno vulnerabili rispetto alla dipendenza dalle fonti fossili), l’export che rappresenta il 42,4% del PIL regionale contro una media del 31,9% (+14,3% rispetto al 2021). Ampie potenzialità di crescita invece sulle vendite online da parte delle aziende toscane (ancora solo l’11,8% del totale, percentuale su cui incide anche la dimensione media delle imprese), le infrastrutture ferroviarie con particolare riferimento ai collegamenti tra i principali porti toscani – tra i più importanti in Italia – e il resto del Paese, e l’incidenza dell’esportazione di prodotti hi-tech.

“Le analisi della Community Toscana 2024 hanno fatto emergere, anche dal confronto con la comunità imprenditoriale della regione – tre macro-ambiti di intervento: innanzitutto l’importanza di adeguare l’offerta formativa alle nuove esigenze del mercato del lavoro, soggetto sempre più a una forte accelerazione sul fronte tecnologico. Ad oggi il 41,9% delle assunzioni è di difficile reperimento, così come si dovrebbe favorire una maggiore specializzazione del sistema post-diploma (ITS e Università) sulle discipline STEM. In seconda battuta, dalla transizione green possono derivare importanti opportunità per la decarbonizzazione dell’economia e l’abbattimento dei costi energetici, ad esempio favorendo investimenti sulle fonti rinnovabili e su nuove tecnologie (come l’idrogeno). Infine le aziende richiedono una migliore connettività a livello regionale per i flussi delle merci, aspetto strategico insieme alla promozione di una crescente digitalizzazione dei processi e dei modelli di business”, afferma Pio Parma, Senior Consultant The European House – Ambrosetti e responsabile della Community Toscana. La mattinata ha visto anche l’insediamento Advisory Board di Invest in Tuscany – il tavolo consultivo regionale previsto dal protocollo tra Confindustria, Confindustria Toscana e Regione Toscana – che si occupa di favorire il confronto e la risposta istituzionale alle esigenze delle imprese estere o di rilevanza nazionale già presenti nel territorio regionale o che intendono investire in Toscana. All’Advisory hanno partecipato i componenti della Commissione multinazionali di Confindustria Toscana. “Siamo convinti che lavorando fianco a fianco, la Regione potrà rappresentare un acceleratore dei nuovi progetti industriali e che sarà possibile tracciare una via toscana all’innovazione non solo per le grandi corporation, ma anche e soprattutto per le PMI a cui esse sono legate da consolidati rapporti di filiera”, ha spiegato Paolo Ruggeri, coordinatore della Commissione multinazionali di Confindustria Toscana e vice presidente Baker Hughes – Nuovo Pignone.

Abi, sabato a Firenze Nardella consegna il Fiorino d’Oro a Patuelli

Abi, sabato a Firenze Nardella consegna il Fiorino d’Oro a PatuelliRoma, 11 gen. (askanews) – Sabato 13 gennaio, alle 11.30, nella Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio a Firenze, il Sindaco Dario Nardella consegnerà il Fiorino d’Oro ad Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana. Ne riferisce la stessa Associazione, spiegando con un comunicato come il Fiorino d’Oro sia la massima onorificenza della città di Firenze, assegnato su proposta del Sindaco, a cittadini che per la “notoria opera nell’ambito della cultura, delle arti, del lavoro in ogni sua espressione, della politica, dell’assistenza, della filantropia, dello sport e delle attività internazionali abbiano dato lustro particolare alla Città ed alle istituzioni e reso servizio alla comunità nazionale ed internazionale e siano degni, pertanto di essere additati al pubblico encomio”.

Il Fiorino d’Oro, antica moneta istituita nel momento di grande espansione di Firenze, nel 1252, quando sempre più mercanti, banchieri e uomini d’affari stavano eleggendo la città toscana come la Wall Street del Medioevo, ha un valore simbolico straordinario per Firenze, rappresenta con il suo Giglio Fiorentino e l’immagine di San Giovanni Patrono della Città, un riconoscimento speciale per l’attività svolta, oltre che un simbolo ambito di identità e vicinanza alla città. Una vicinanza che Antonio Patuelli, aggiunge l’Abi, ha dimostrato fin dal periodo degli studi, laureandosi nel 1975 nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze e che poi ha proseguito negli anni sia nella sua intensa attività culturale, sia in quella economica e bancaria come Presidente dell’Abi.