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Il gelato italiano ambasciatore del Made in Italy nel mondo

Il gelato italiano ambasciatore del Made in Italy nel mondoRoma, 29 gen. (askanews) – L’estate e il gran caldo sono ancora lontani, ma il gelato si conferma un piacere irrinunciabile in ogni periodo dell’anno. Gli italiani sono riusciti a esportare questa abitudine oltre i confini del Bel Paese, dove il gelato è apprezzato anche in inverno, come dimostrato dall’indagine di AstraRicerche per l’Istituto del Gelato Italiano.


L’IGI (Istituto del Gelato Italiano), dal 1991 tutela e promuove la cultura del gelato confezionato italiano, garantendo alti standard qualitativi attraverso un Codice di Autodisciplina Produttiva. Il sondaggio commissionato dall’IGI ha coinvolto oltre duemila persone, tra i 18 e i 65 anni, abitanti di Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Francia e Germania, per analizzare le loro abitudini di consumo di gelato. La ricerca conferma la naturale popolarità estiva del gelato: durante la bella stagione, il 59,3% degli intervistati lo consuma con frequenza settimanale, con il 29,8% che lo mangia 1-2 volte a settimana e il 29,5% che lo consuma 3 o più volte. Sebbene in inverno il consumo sia meno frequente, quasi due terzi degli intervistati (63,5%) continua a gustarlo almeno una volta al mese, soprattutto nei Paesi più freddi – contrariamente alle aspettative – come Germania, Regno Unito e USA, dimostrando un apprezzamento trasversale per genere ed età. Dai giovani agli adulti, il gelato riesce a conquistare tutti, in qualsiasi periodo dell’anno.


All’estero, non sembra influire sul consumo la differenza tra lo stare in casa o fuori: il 45,4% dichiara di mangiarlo in egual misura in entrambe le situazioni. Inoltre, il gelato resta sinonimo di convivialità: il 43,8% lo associa a momenti con amici e persone care. Curiosamente, oltre due consumatori su dieci preferiscono gustarlo da soli, una scelta più diffusa tra statunitensi e inglesi. I fattori che influenzano la scelta


Il gusto personale è cruciale nella scelta del gelato, ma altri elementi giocano un ruolo importante. Nella mente dei consumatori, il gelato è varietà: per l’83,2% degli intervistati esistono gusti adatti ad ogni esigenza, per l’81,7% il gelato è un classico intramontabile e piace a tutti (78,2%). Il 77% apprezza il fatto che sia sempre a disposizione, grazie alla lunga conservazione in freezer, così come piace la varietà dei formati esistenti (75,3%). Emerge anche la consapevolezza di aspetti positivi legati al consumo: per il 53,8%, infatti, mangiare gelato ha effetti benefici sul corpo e per il 44,7% può far parte tranquillamente di una corretta alimentazione, se consumato nelle giuste dosi. Come si riconosce un gelato italiano


Il sondaggio ha esplorato anche il peso dell’italianità del prodotto nella scelta. Il 62,1% degli intervistati, per riconoscere un gelato come italiano, ritiene fondamentale che sia prodotto secondo ricette tradizionali, mentre il 32,6% privilegia un prodotto di un’azienda italiana o realizzato in Italia (31,6%). Poco rilevante per la scelta del gelato è l’aspetto della confezione che richiama l’Italia, che interessa solo il 17%. Perché il gelato italiano piace così tanto La risposta è chiara: per il gusto. Il 76,6% degli intervistati sceglie il gelato italiano per il suo sapore unico, seguito dalla cremosità e consistenza vellutata (75,2%), dall’alta qualità delle materie prime (67,3%) e in quanto prodotto simbolo del Made in Italy (63,5%). Il gelato italiano è inoltre percepito come sano e genuino (56,1%). In generale, su 10 gelati consumati, da 4 a 6 sono italiani per il 33,6% degli intervistati, mentre il 27,1% sceglie il gelato italiano abitualmente in 7 casi su 10. Ancor più buono se mangiato in Italia L’esperienza positiva del gelato italiano si amplifica per chi visita il nostro Paese. Sebbene il 43,8% degli intervistati non abbia mai viaggiato in Italia, tra chi lo ha fatto, il gelato confezionato è stato scelto dal 68,1% degli intervistati. Gli americani, in particolare, mostrano una predilezione per il gelato confezionato proprio quando viaggiano nel Belpaese. La curiosità e il desiderio di gustare qualcosa di tipico e unico spingono i turisti ad assaggiare il gelato italiano: il 45,1% lo prova per la sua reputazione, mentre il 35,5% ricerca gusti assaporati durante il viaggio in altri alimenti o bevande. Un dato è certo: dopo l’esperienza in Italia, oltre il 54% degli intervistati continua più convintamente a scegliere il gelato italiano anche nel proprio Paese. Dalla ricerca AstraRicerche per IGI emerge, dunque, chiaramente come il gelato italiano non sia solo un piacere per il palato, ma un vero e proprio ambasciatore del Made in Italy nel mondo. La sua capacità di conquistare i cuori di chi lo assaggia, sia d’estate che d’inverno, ne fa un simbolo di qualità, tradizione e creatività. Che lo si gusti in compagnia o in solitudine, a casa o in viaggio, il gelato italiano porta con sé un pezzo della nostra cultura, lasciando un ricordo dolce e indimenticabile. I numeri del gelato confezionato in Italia e all’estero La produzione di gelati confezionati in Italia nel 2023 ha riguardato un volume di 168.170 tonnellate per un valore di quasi 1,9 miliardi di euro (1.864 milioni di euro) con un consumo pro-capite di 2,14 kg. (Dati UNIONE ITALIANA FOOD. Nel periodo gennaio-settembre 2024 le vendite nel nostro Paese si sono attestate sui 3,3 miliardi di porzioni*, mostrando sostanziale tenuta rispetto al 2023 (*Dati UNIONE ITALIANA FOOD e CIRCANA- Totale Italia + Discount). Va segnalato che la produzione nazionale di gelati industriali è prima in Europa per valore e al terzo posto in volume, dopo Germania e Francia, confermando, anche per questo segmento, la proverbiale eccellenza del Made in Italy (dati EUROSTAT, nel 2023). In dipendenza delle caratteristiche del prodotto, oltre che dalla configurazione del mercato globale, governato da abitudini alimentari diverse a differenti latitudini, l’export del comparto ha raggiunto nel 2023 un volume di 80.400 tonnellate per un valore di 345 milioni di euro (Elaborazioni UNIONE ITALIANA FOOD su dati ISTAT). L’analisi dei principali mercati di destinazione del gelato italiano evidenzia, sul totale esportato, il predominio dell’UE e il maggior peso dei Paesi vicini: guardando ai continenti, quello europeo copre circa il 75% dei volumi e valori delle esportazioni (60.537 tonnellate e 257,3 milioni di euro). In generale, le destinazioni maggiori sono state USA e Germania, entrambe con quote attorno ai 43 milioni di euro. A questi Paesi hanno fatto seguito, fra i primi cinque sbocchi, Spagna, Regno Unito e Francia.

G7, ministro agricoltura Germania: pensare a ecologia sostenibile

G7, ministro agricoltura Germania: pensare a ecologia sostenibileSiracusa, 26 set. (askanews) – “Il diritto all’alimentazione è importantissimo, senza accesso ad acqua e terreni un’agricoltura mirata al futuro non sarà possibile. Ecco perché dobbiamo pensare ad un’ecologia agricola. Tutti vogliamo che la dichiarazione di Kampala sia coronata di successo”. E’ quanto ha spiegato il ministro dell’Agricoltura tedesco Cem Özdemir al Forum Africa che apre il G7 Agricoltura a Siracusa. “Siamo molto lieti che l’Unione africana guardi a noi come partner e noi come Germania vogliamo dare il nostro contributo”, ha commentato.

Lo chef Andrés Torres vincitore premio mondiale cucina basca 2024

Lo chef Andrés Torres vincitore premio mondiale cucina basca 2024Roma, 20 giu. (askanews) – E’ lo chef Andrés Torres il vincitore del Basque Culinary World Prize 2024. Il premio gli è stato attribuito per il suo lavoro con la ONG Global Humanitaria a favore della sicurezza alimentare in 10 paesi, per il suo intervento nel campo della gastronomia in diverse situazioni di crisi a livello globale, nonché per la creazione di Casa Nova, un ristorante che, basandosi su pratiche sostenibili, dimostra che un altro sguardo alla gastronomia è possibile. Lo chef, per questo, ha ottenuto anche una Stella Verde Michelin.


Cucina, sostenibilità, aiuto umanitario e giornalismo di guerra si fondono nella poliedrica figura di Andrés Torres, a capo di due progetti interconnessi: è fondatore e presidente della ONG Global Humanitaria. È anche chef e proprietario del ristorante Casa Nova a Penedés e parte dei suoi profitti viene utilizzata per finanziare Global Humanitaria e alcune delle sue pratiche e preparazioni di cucina sostenibili si basano sulle conoscenze acquisite nelle comunità in cui ha sede la ONG.

Mercato Centrale Roma: appuntamento con “l’Arte presa per la gola”

Mercato Centrale Roma: appuntamento con “l’Arte presa per la gola”Roma, 3 mag. (askanews) – Racconti attorno al cibo in una narrazione che attinge da novelle, vite di santi, romanzi, documenti d’archivio, opere d’arte, storie di chef e delle loro invenzioni, dal mondo antico alla contemporaneità. E’ il ciclo di conferenze “L’Arte presa per la gola. Racconti di arte cibo e letteratura”, a cura di Fabiana Mendia, organizzati al Mercato Centrale di Roma. L’evento è un dibattito d’arte, ma anche un aperitivo e un menù degustazione ispirato al tema della serata.


Ogni incontro è approfondito dall’analisi di opere d’arte (mosaici, affreschi, dipinti, sculture, incisioni) che illustrano il racconto attraverso una selezione iconografica legata alla tavola e agli alimenti. Accompagna il percorso una selezione di testi critici e letterari che lasciano spazio all’immaginazione. L’ultimo incontro, in programma lunedì 6 maggio dalle 19, si chiama “AL LARGO E SOTTOCOSTA Non parliamo di pesci in barile. Le orate di Velázquez, l’aragosta di Dalì”. La narrazione intende ripercorrere la storia dell’arte e l’evoluzione della cucina di mare attraverso l’analisi di dipinti di autori italiani, fiamminghi, olandesi, francesi, tedeschi, spagnoli e brani letterari, ispirati dai caleidoscopici giochi di luce dei pesci rovesciati sui banchi dei mercati del Mar del Nord o boccheggianti sugli arenili e nelle grotte del Mediterraneo.


L’excursus storico e iconografico dai mosaici romani, simili a ricchi fondali marini, all’epoca d’oro della natura morta con il Seicento italiano e fiammingo, fino a Velázquez, Goya, Manet, e al più contemporaneo Salvador Dalí, approfondisce la storia della cucina e l’evoluzione dell’arte culinaria dal mondo antico alla contemporaneità. La tela di Velazquez intitolata Cristo in Casa di Marta e Maria (1619-20) è un superbo brano di vera e propria natura morta dove viene suggerita la ricetta spagnola dell’orata in crosta di sale in salsa alioli. Goya trasfigura gli “orrori della guerra” in tranci di salmone, Chardin ritrae una razza “tinta di sangue rosso, di nervi blu e di muscoli bianchi, come la navata di una cattedrale policroma”, una forza espressiva che colpì e attrasse Proust. Infine, l’aragosta diventa icona surrealista, nell’opera Lobster Telephone realizzata da Dalì nel 1938.

Fao: nel 2023 in 59 paesi 282 milioni di persone con fame acuta

Fao: nel 2023 in 59 paesi 282 milioni di persone con fame acutaRoma, 24 apr. (askanews) – Quasi 282 milioni di persone in 59 paesi e territori del mondo hanno sperimentato livelli elevati di fame acuta nel 2023, con un aumento mondiale di 24 milioni rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dall’ultimo Rapporto Globale sulle Crisi della Fao. Un aumento dovuto alla maggiore copertura del rapporto sui contesti di crisi alimentare, nonché a un forte deterioramento della sicurezza alimentare, soprattutto nella Striscia di Gaza e in Sudan.


Per quattro anni consecutivi, la percentuale di persone che affrontano insicurezza alimentare acuta è rimasta costantemente elevata, pari a quasi il 22% di quelle valutate, superando significativamente i livelli pre-COVID-19. I bambini e le donne sono in prima linea in queste crisi alimentari, con oltre 36 milioni di bambini sotto i 5 anni di età gravemente malnutriti in 32 paesi, mostra il rapporto. La malnutrizione acuta è peggiorata nel 2023, in particolare tra le persone sfollate a causa di conflitti e disastri. La Rete Globale contro le Crisi Alimentari chiede quindi urgentemente un approccio trasformativo che integri la pace, la prevenzione e l’azione per lo sviluppo insieme agli sforzi di emergenza su vasta scala per spezzare il ciclo della fame acuta che rimane a livelli inaccettabilmente elevati.


Dal 2016, trentasei paesi sono stati costantemente inclusi nelle analisi del GRFC, riflettendo i continui anni di fame acuta e rappresentando attualmente l’80% dei paesi più affamati al mondo. Si è registrato anche un aumento di 1 milione di persone che affrontano livelli di insicurezza alimentare acuta di emergenza (IPC/CH Fase 4) in 39 paesi e territori, con l’aumento maggiore in Sudan.

A Vinitaly il “Focus Africa, mercato pilota per il vino italiano”

A Vinitaly il “Focus Africa, mercato pilota per il vino italiano”Roma, 12 apr. (askanews) – “Focus Africa, un mercato pilota per il vino italiano”: questo il titolo della tavola rotonda promossa dal mensile “Africa e Affari” il 16 aprile a Vinitaly a Verona (PalaExpo, Sala Vivaldi dalle 15 alle 16.30), per ragionare sui trend che vedono il continente africano come nuovo mercato per i produttori di vino di tutto il mondo.


Moderato dal direttore editoriale della rivista, Gianfranco Belgrano, all’incontro parteciperanno gli esperti kenioti Victoria Mulu-Munywoki e Eric Kyalo della società di importazione Beverex Africa, e il ghanese Mark Artivor e il nigeriano Ozi Ayewoh fondatori di VinPodium Ltd, società di consulenza nel settore vinicolo. “L’Africa è al centro di una serie di megatendenze che stanno ridefinendo il suo panorama economico e sociale: la rapida urbanizzazione sta creando nuovi centri di consumo e influenza le preferenze dei consumatori, mentre la crescita demografica porta a un aumento generale della domanda” spiega “Africa e Affari”, aggiungendo che la crescita della classe media “sta inoltre innescando un aumento del potere d’acquisto e una maggiore predisposizione per i prodotti di alta qualità, compresi i vini pregiati”.


Tuttavia, il mercato africano “presenta sfide uniche che richiedono un approccio strategico e adattabile da parte dei produttori di vino italiani: dalla complessità della distribuzione ai requisiti normativi che variano da Paese a Paese, la comprensione delle sfumature del mercato è essenziale”. Inoltre, il mensile evidenzia che la sensibilità culturale e la diversità dei gusti “rendono necessaria una strategia di marketing mirata e personalizzata per catturare l’attenzione dei consumatori africani”.

Fao: preoccupati per aumento fame negli Stati arabi

Fao: preoccupati per aumento fame negli Stati arabiRoma, 4 mar. (askanews) – La fame negli Stati arabi ha raggiunto nel 2022 il valore più alto dall’inizio del millennio, con 59,8 milioni di persone denutrite, con un aumento del 75,9% rispetto al 2000, che corrisponde al 12,9% della popolazione, ben al di sopra della media globale del 9,2%. La situazione ha raggiunto un punto critico a Gaza, dove la popolazione sta sperimentando livelli catastrofici di insicurezza alimentare indotti dal conflitto e un alto rischio di carestia.


A lanciare l’allarme è stato il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, intervenuto alla 37esima sessione della Conferenza Ministeriale Regionale della FAO per il Vicino Oriente e il Nord Africa. La conferenza di Amman ha riunito funzionari governativi, accademici e rappresentanti del settore privato e della società civile della regione e si è svolta sullo sfondo di un preoccupante aumento delle stime sulla fame e sulla malnutrizione. Durante il suo intervento alla conferenza, Qu ha sottolineato il ruolo cruciale svolto dalla FAO a Gaza, in particolare in termini di fornitura di aiuti di emergenza e partecipazione agli sforzi di ricostruzione. La FAO ha anche lanciato un appello per 20 milioni di dollari nell’appello flash interagenzia delle Nazioni Unite del novembre 2023 e prevede di riattivare la produzione di alimenti deperibili e altamente nutrienti che non possono essere importati come aiuti alimentari, tra cui latte fresco, carne e verdure.


La crisi a Gaza si aggiunge alle tante sfide di lunga data che la regione deve affrontare. Questi includono gli impatti negativi della crisi climatica, la bassa disponibilità pro capite di acqua dolce, l’aumento della popolazione e l’urbanizzazione, nonché la forte dipendenza dal cibo importato. Inoltre, la sovrapposizione di crisi come la pandemia di Covid-19, gli effetti dei conflitti in corso e delle guerre in altre parti del mondo, insieme alle crescenti sfide economiche e fiscali, in particolare l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, hanno aggravato queste difficoltà. Tutte queste sfide stanno influenzando i sistemi agroalimentari globali, sottolineando la necessità di una trasformazione urgente dei nostri sistemi agroalimentari per diventare più efficienti, più inclusivi, più resilienti e più sostenibili, ha affermato Qu Dongyu.


“Nella regione NENA in particolare, stiamo assistendo ad una tendenza preoccupante di un continuo aumento della fame e della malnutrizione negli ultimi anni”, ha detto Qu. Con circa il 60% della popolazione della regione che soffre la fame e più della metà della popolazione non può permettersi una dieta sana, vi è una forte dipendenza dal cibo importato, che porta ad una rapida erosione del suolo e all’esaurimento delle risorse agricole.

4-19 maggio seconda edizione Antigua and Barbuda restaurant week

4-19 maggio seconda edizione Antigua and Barbuda restaurant weekRoma, 27 feb. (askanews) – E’ in programma dal 4 al 19 maggio l’Antigua and Barbuda Restaurant Week: due settimane all’insegna di una varietà di esperienze culinarie per approfondire la ricca scena gastronomica delle due isole gemelle organizzate dalla Antigua e Barbuda Tourism Authority. Quest’anno l’evento vede anche il ritorno della chef Andi Oliver, protagonista degli eventi al “The Pepperpot Rum Shop”, un pop-up food e culturale di 100 giorni.


“La celebrazione annuale della Restaurant Week mette in evidenza le migliori esperienze culinarie che l’isola ha da offrire, dai locali casual ai menu a più portate dei ristoranti più raffinati”, ha detto Shermain Jeremy, Special Projects and Events Manager presso l’Antigua and Barbuda Tourism Authority. Dopo il successo della prima edizione, quella di quest’anno è stata arricchita con la presenza di un vasto numero di chef celeb e professionisti dei cocktail di origine caraibica per promuovere l’eccellenza culinaria delle isole sia a livello regionale che globale. La Restaurant Week coinciderà con l’apertura del Pepperpot Rum Shop, un pop-up di 100 giorni ideato dall’Antigua and Barbuda Tourism Authority, dal Treehouse Beach Club e dalla chef britannica di origini Antiguane, Andi Oliver.


Il Pepperpot è il piatto nazionale di Antigua e Barbuda e per 100 giorni, a partire dalla fine di aprile, il pop-up ospiterà contenuti culturali curati ed eventi che spazieranno dal cibo ai drink fino ad arrivare alla musica, all’arte e al cinema, in una cornice sostenibile ed eco-friendly.

Agrifish approva possibilità pesca 2024 in acque Ue e paesi terzi

Agrifish approva possibilità pesca 2024 in acque Ue e paesi terziRoma, 12 dic. (askanews) – Dopo tre giorni di negoziati, i ministri della pesca dell’Unione Europea hanno concordato le possibilità di pesca nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2024. L’accordo politico raggiunto dal Consiglio, si spiega in una nota, è “in linea con l’obiettivo di garantire la pesca a lungo termine sostenibilità degli stock ittici, tutelando allo stesso tempo i mezzi di sussistenza delle comunità che dipendono dalla pesca”.

Nel complesso, l’accordo politico raggiunto dal Consiglio prevede limiti di cattura (TAC) per oltre 200 stock ittici commerciali. “Dopo due giorni e una lunga notte di intensi negoziati abbiamo raggiunto un accordo politico che aiuterà a mantenere gli stock ittici a livelli sostenibili, proteggendo allo stesso tempo i mezzi di sussistenza delle flotte pescherecce europee”, ha detto Luis Planas Puchades, ministro spagnolo dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione. Gli stock interessati dalle due proposte sono quelli che l’UE gestisce da sola, insieme ai paesi terzi vicini, o tramite accordi raggiunti nelle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP). Circa 100 di questi stock nell’Atlantico e nel Mare del Nord sono gestiti congiuntamente con il Regno Unito.

A seguito del parere scientifico positivo e del miglioramento dello stato degli stock, i ministri hanno deciso di aumentare i limiti di cattura per rombo rombo (11%) e rana pescatrice (7%) nelle acque iberiche; passera di mare nel Kattegat (19%); nasello nel Golfo di Biscaglia meridionale, nelle acque iberiche e nelle acque intorno alle Azzorre (10%); sugarello nelle acque iberiche (5%). Per salvaguardare gli stock seguendo i pareri scientifici e trovare un equilibrio con le implicazioni socioeconomiche, i ministri hanno concordato di ridurre i limiti di cattura per il merlano nel Golfo di Biscaglia del 41%, la passera di mare nelle acque iberiche del 20%, lo scampo nelle acque portoghesi e nelle Azzorre. Dato il perdurante stato critico dell’anguilla europea, il Consiglio ha deciso di prorogare il periodo di chiusura di sei mesi per qualsiasi attività di pesca commerciale dell’anguilla, con alcune esenzioni, e di vietare la pesca ricreativa.

Per quanto riguarda Mediterraneo e Mar Nero, i ministri hanno concordato di ridurre del 9,5% lo sforzo di pesca dei pescherecci da traino nel Mediterraneo occidentale al fine di proteggere gli stock demersali. Inoltre, i ministri hanno concordato di continuare a utilizzare il meccanismo di compensazione istituito per la prima volta per il 2022, assegnando fino al 6% di giorni aggiuntivi ai pescherecci da traino ammissibili che soddisfano requisiti specifici, come incentivo per aumentare la protezione dello stock. Il Consiglio ha inoltre convenuto di ridurre i limiti massimi di cattura per il gambero blu e rosso nelle sottozone 1, 2, 5, 6 e 7 del 5%, per il gambero blu e rosso nelle sottozone 8, 9, 10 e 11 del 3% e per il gambero rosso gigante gamberetti nel Mar Mediterraneo occidentale nelle sottozone 8, 9, 10 e 11 del 3% rispetto al 2023. Nel Mar Nero, il Consiglio ha deciso di rinnovare il TAC per il 2024 nel caso del rombo chiodato e di mantenere un periodo di chiusura per la pesca del rombo chiodato dal 15 aprile al 15 giugno. Inoltre, i ministri hanno concordato di riportare la quota UE di rombo chiodato inutilizzata dal 2022.

Il regolamento sarà messo a punto dal Consiglio legale, dopo di che sarà adottato formalmente dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Le disposizioni si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2024.

Il 10-11 dicembre Agrifish: a odg mercati, pesca, Pac e Tea

Il 10-11 dicembre Agrifish: a odg mercati, pesca, Pac e TeaRoma, 7 dic. (askanews) – Le possibilità di pesca per il 2024, la situazione dei mercati alla luce del perdurante conflitto tra Russia e Ucraina, un bilancio sul primo anno di attuazione dei piani strategici della PAC, la proposta di nuovo regolamento sulle tecniche genomiche. Sono i punti all’ordine del giorno dell’Agrifish che si terrà il 10 e 11 dicembre.

I ministri della Pesca punteranno a raggiungere un accordo politico sulla proposta relativa alle possibilità di pesca nell’Atlantico e nel Mare del Nord per il 2024 e per il 2025 e il 2026, nonché nel caso di alcuni stock, nonché sulla proposta relativa alle possibilità di pesca nel Mediterraneo e il Mar Nero per il 2024. I ministri discuteranno anche della situazione del mercato alla luce della guerra d’aggressione della Russia contro l’Ucraina e di come l’invasione russa abbia ulteriormente aggravato la crisi alimentare globale.

Ancora, il Consiglio discuterà pubblicamente il primo anno di attuazione dei piani strategici della PAC, sulla base delle informazioni fornite dalla Commissione e dalla presidenza e, nel corso di una sessione pubblica, mirerà a raggiungere un approccio generale (una posizione comune degli Stati membri) sulla proposta di nuovo regolamento sulle tecniche genomiche. Infine, nella due giorni la presidenza fornirà pubblicamente ai ministri una relazione sullo stato di avanzamento della proposta sull’uso sostenibile dei pesticidi e informerà i ministri sui progressi compiuti riguardo alle proposte relative alle piante e ai materiali riproduttivi forestali.