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Nordcorea lancia raffica di missili a corto raggio verso il mare

Nordcorea lancia raffica di missili a corto raggio verso il mareRoma, 12 set. (askanews) – La Corea del Nord oggi ha effettuato lanci di diversi missili balistici a corto raggio verso il Mar del Giappone.Lo riferisce il Comando congiunto sudcoreano, dopo che stamani era stata rilevata l’attività.


Una settimana fa Pyongyang aveva annunciato che Corea del Sud e Stati uniti avrbbero pagato “a caro prezzo” le loro manovre militari congiunte. “I missili nordcoreani hanno volato per circa 360 chilometri e sono atterrati nel Mar dell’Est” ha dichiarato il comando militare sudcoreano. Ha affermato di aver rilevato i missili lanciati dall’area di Pyongyang alle 7:10 (locali) del mattino, ma non ha fornito ulteriori dettagli, come il numero esatto di missili lanciati.


La distanza coperta dai missili, se fossero stati lanciati verso sud e non verso il mare, sarebbe sufficiente a colpire importanti città sudcoreane come Seoul e Daejeon, oltre a strutture militari chiave a Gyeryong e Gunsan. L’esercito sudcoreano ha condannato l’ultimo lancio come un “atto provocatorio” che minaccia gravemente la pace e la stabilità della penisola coreana e ha promesso una risposta ferma. “Mentre monitoriamo da vicino le varie attività della Corea del Nord con una solida postura di difesa combinata tra Corea del Sud e Stati uniti, manterremo capacità e posture schiaccianti per rispondere a qualsiasi provocazione,” ha dichiaratoancora iul comando sudcoreano.


Il lancio è avvenuto dopo che, la scorsa settimana, la Corea del Nord ha dichiarato che la Corea del Sud e gli Stati Uniti avrebbero dovuto “pagare un caro prezzo” per quelle che ha definito “esercitazioni di guerra provocatorie”, facendo riferimento all’esercitazione congiunta estiva “Ulchi Freedom Shield”. Il lancio è avvenuto anche poche ore dopo che la Corea del Nord ha inviato un altro gruppo di palloni sospetti contenenti spazzatura verso il sud mercoledì sera. Circa 20 palloni sono stati fatti volare, ma non sono riusciti a superare la Linea di demarcazione militare, secondo il comando sudcoreano.

Giappone, partita campagna elettorale per nuovo premier

Giappone, partita campagna elettorale per nuovo premierRoma, 12 set. (askanews) – La grande rinuncia del primo ministro Fumio Kishida a concorrere a un nuovo mandato come leader del Partito liberaldemocratico (e quindi come premier) ha creato una corsa caotica alla successione. Oggi si è aperta la campagna elettorale di due settimane, che porterà al voto interno del 27 settembre, e i candidati che si sono ufficialmente presentati sono ben nove, record assoluto da quando è stato introdotto il sistema elettorale interno nel 1972.


Kishida ha rinunciato assumendosi la responsabilità politica degli scandali di finanziamento irregolare all’interno del partito, che ha portato a una crisi di consensi per la formazione politica che, in maniera quasi ininterrotta tranne due brevi periodi, ha mantenuto il potere in Giappone. Come ricaduta della crisi, sono andate in qualche modo in tilt anche le dinamiche di potere interne, che non si sono dipanate in questi ultimi giorni secondo la tradizionale suddivisioni tra fazioni (habatsu), le quali si sono di fatto sciolte. Questo apre la strada anche a possibili sorprese e all’affermazione eventuale di outsider e candidati di rinnovamento.


Indipendentemente da chi sarà il vincitore, il prossimo presidente del partito – e premier, visto che nel sistema giapponese il capo del partito di maggioranza diventa in maniera quasi automatica anche il capo del govenro – dovrà affrontare la pressione economica che pesa sulle famiglie a causa dell’aumento dei prezzi e le minacce alla sicurezza poste da una Cina sempre più assertiva e dalla Corea del Nord dotata di armi nucleari, che ha lanciato diversi missili proprio poche ore prima dell’inizio della campagna. In questi giorni, tra l’altro, rinnovano le loro leadership anche il partner minore della maggioranza di governo, il partito buddista legato alla Soga Gakkai Komeito, e il principale partito di opposizione progressista, Partito costituzionale democratico del Giappone.


Gli occhi, tuttavia, sono tutti rivolti alla corsa interna al Jiminto, questo il nome in giappinese del Partito liberaldemocratico. La possibile novità sul piatto possono essere l’elezione di un giovane innovatore, il più papabile dei quali pare essere il figlio dell’ex premier Junichiro Koizumi, cioè il 43enne ex ministro dell’Ambiente Shinjiro Joizumi, che è visto dai sondaggi come il più gradito dagli elettori in senso più ampio, ma che gli analisti considerano un peso un po’ leggero. L’altro under-50 è l’ex ministro per la sicurezza economica Takayuki Kobayashi, che ha 49 anni ma che non sembra tra i favoriti. Un’altra possibilità è che, per la prima volta, leader del partito e del governo diventi una donna. In questo caso, sono due le opzioni: l’attuale ministra degli Esteri Yoko Kamikawa, 71 anni, che ha ottenuto le necessarie firme di 20 parlamentari all’ultimo momento ma che proviene dalla fazione più forte del partito, o l’ex ministra della Sicurezza economica Sanae Takaichi, 63 anni, che si vanta della sua vicinanza al defunto ex premier Shinzo Abe e si candida per la seconda volta, promettendo di rendere il Giappone “più forte e più ricco”.


A parte Koizumi jr., tra i favoriti c’è anche l’ex ministro della Difesa Shigeru Ishiba, 67 anni, che si candida per la quinta e (dice lui) ultima volta come capo del Jiminto. Dopo quasi 40 anni di carriera politica, è considerato un politico esperto in sicurezza, agricoltura e rapporto con gli enti locali. Ma è anche visto come una personalità troppo ingombrante nelle delicate dinamiche interne del partito. Sostanzialmente, si colloca al polo opposto rispetto a Koizumi. Altri nomi di peso che si giocano la successione a Kishida, sono il ministro per il Digitale Taro Kono, 61 anni, un politico fuori dagli schemi e molto attivo sui social media; il braccio destro di Kishida ed ex ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi, 63 anni, entrambi al secondo tentativo di diventare leader. Della partita sono anche l’ex ministro della sanità Katsunobu Kato, 68 anni, e l’attuale segretario generale del partito, Toshimitsu Motegi, 68 anni. Durante la prima apparizione congiunta, oggi, dopo aver presentato le candidature, i nove hanno svelato le loro visioni per il Giappone, sottolineando la necessità che il paese, ora la quarta economia mondiale dopo la Germania, sia “rinnovato”, “più forte”, più “competitivo” e “autosufficiente”. Per il momento non ci sono grandi differenze tra loro, ma i candidati hanno 15 giorni per giovare le loro carte. Il voto è tutto interno al Jiminto. La platea degli elettori è fatta da 367 parlamentari e 367 membri di base. Se nessuno dei candidati dovesse raggiungere la maggioranza assoluta, si terrà un ballottaggio tra i primi due classificati e voteranno i 367 parlamentari e ognuna delle 47 articolazioni territoriali del partito esprimeranno un voto. Il termine per il voto dei membri di base è fissato per il 26 settembre e il prossimo capo del PLD sarà selezionato per un mandato di tre anni il 27 settembre. Il leader sarà poi eletto primo ministro in parlamento, probabilmente il primo ottobre.

Li Qiang a Riad: rafforzare relazioni Cina-Arabia saudita

Li Qiang a Riad: rafforzare relazioni Cina-Arabia sauditaRoma, 12 set. (askanews) – Il premier cinese Li Qiang ha promesso oggi di rafforzare il commercio e gli investimenti con l’Arabia Saudita in settori che spaziano dall’energia tradizionale e infrastrutture alle nuove energie, tecnologia e economia digitale, in un incontro con il principe ereditario Mohammed bin Salman a Riad, nel suo primo viaggio in Medio Oriente come premier. Lo riferisce il South China Morning Post.


“Cina e Arabia Saudita dovrebbero espandere ulteriormente il commercio bilaterale, approfondire la cooperazione in settori tradizionali come il petrolio, il gas, i prodotti petrolchimici e la costruzione di infrastrutture, e allo stesso tempo espandersi verso nuove energie, comunicazioni, economia digitale e verde, oltre a lavorare insieme per mantenere la stabilità della catena di approvvigionamento industriale globale,” ha dichiarato Li. Il principe ereditario, vero leader del regno wahhabita, gli ha fatto eco, aggiungendo che Riad e Pechino condividono una “posizione simile e la stessa responsabilità” negli affari regionali e internazionali. Riad è disposta a cooperare con Pechino sulla sicurezza globale, ha riferito il rapporto.


All’incontro hanno partecipato anche il ministro del Commercio cinese Wang Wentao e il ministro dell’Industria e delle Tecnologie dell’informazione Jin Zhuanglong, olte ad almeno nove ministri sauditi. L’Arabia saudita è il principale partner commerciale della Cina nella regione e il suo principale fornitore di petrolio. Nel 2023, il volume commerciale tra i due paesi ha superato i 107 miliardi di dollari, con la Cina che ha importato merci per un valore di 64 miliardi di dollari.


Inoltre dallo scorso anno le banche centrali dei due paesi hanno firmato un accordo di swap valutario da 50 miliardi di yuan (circa 7,02 miliardi di dollari). Riad, dal canto suo, ha espresso apertura a un’espansione dell’uso dello yuan come valuta di transazione per il petrolio greggio. Nel 2022, la Cina ha mediato un accordo di pace tra Arabia Sausita e Iran, contribuendo al ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due paesi islamici dopo quasi un decennio di tensioni.


Successivamente, Li visiterà anche gli Emirati Arabi Uniti.

Putin: con Xi ci sarà anche vertice bilaterale a ottobre

Putin: con Xi ci sarà anche vertice bilaterale a ottobreRoma, 12 set. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping terranno il prossimo mese il loro terzo summit di quest’anno, a margine del vertice BRICS a Kazan, segno di un sempre maggiore allineamento politico tra Pechino e Mosca.


Putin – secondo quanto hanno riferito i media russi – ha dichiarato oggi, durante un incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che prevede di discutere questioni di cooperazione bilaterale con il presidente cinese Xi Jinping, a suggello del successo in molti settori, nelle relazioni tra le due potenze, a partire dalla collaborazione politica, economica e umanitaria. “Tutto questo rimane nella nostra agenda. E sarà anche oggetto delle nostre discussioni con il presidente della Repubblica Popolare Cinese durante gli incontri multilaterale e bilaterale a Kazan”, ha detto Putin.


Putin si è anche congratulato del fatto che il raggruppamento BRICS si allargha sempre più, condividendo l’approccio politico di Mosca e Pechino: “Molti paesi che condividono il nostro approccio all’ordine mondiale aspirano a diventare membri di questa organizzazione e a cooperare con essa. Faremo tutto il possibile per preparare decisioni appropriate in questo ambito sulla base del consenso, come è consuetudine nelle nostre relazioni”. Il vertice BRICS avrà luogo tra il 22 e il 24 ottobre.

Cina, verso obbligo addestramento militare in scuole e università

Cina, verso obbligo addestramento militare in scuole e universitàRoma, 11 set. (askanews) – La Cina potrebbe imporre un addestramento militare di base agli studenti delle scuole superiori e delle università. Una bozza di legge è attualmente al Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo e verrà esaminata questa settimana. Lo riferisce Nikkei Asia.


L’emendamento si riferisce alla Legge sull’istruzione alla difesa nazionale ed è già stato oggetto di una prima lettura ad aprile. Potrebbe essere approvato entro la fine dell’anno. Secondo le modifiche proposte, le autorità educative nazionali e militari locali guideranno esercitazioni di marcia e tiro nelle scuole superiori e nelle università. I governi locali saranno responsabili delle coperture economiche.


Le università che non si conformeranno potrebbero essere sottoposte a procedimenti penali. Alcune scuole stanno già conducendo esercitazioni utilizzando fucili automatici, lanciarazzi e veicoli corazzati. Il presidente Xi Jinping ha definito la sicurezza nazionale “una priorità assoluta” e ha detto che è necessario costruire un esercito “di livello mondiale” per competere con le altre potenze.


Nel 2014, Xi ha introdotto il concetto di “sicurezza nazionale olistica”, che comprende non solo la difesa, ma anche l’economia, la cultura, la tecnologia e altri settori. Per coltivare nuovi talenti in questo ambito, a marzo il ministero dell’Istruzione ha aggiunto gli studi sulla sicurezza nazionale all’elenco dei corsi universitari approvati. Ad agosto, il ministero dell’Istruzione ha pubblicato anche un manuale di sicurezza nazionale destinato agli studenti universitari. Inoltre, Xi sta spingendo sul tema dell’educazione patriottica: una nuova legge entrata in vigore a gennaio promuove messaggi patriottici su internet e nelle istituzioni culturali.

In Sudcorea boom di deepfake pornografici, vittime giovani donne

In Sudcorea boom di deepfake pornografici, vittime giovani donneRoma, 11 set. (askanews) – In Corea del Sud c’è sempre più allarme rispetto all’ultima tendenza dei reati online. L’Agenzia nazionale di polizia sudcoreana ha riferito oggi che negli ultimi 40 giorni c’è stato un incremento del 70% dei casi di deepfake a sfondo sessuale che coinvolgono giovani donne ritratte a loro insaputa in pose intime creando falsi con l’intelligenza artificiale.


La polizia – secondo quanto riferisce oggi l’agenzia di stampa Yonhap – ha sostenuto che sono 513 i fascicoli aperti relativi a casi del genere, rispetto ai 297 che erano stati segnalati alla fine del mese di luglio. Se la tendenza attuale continuerà, il numero annuo di casi di reati legati ai deepfake segnalati alla polizia potrebbe raggiungere un record. Il numero di questi casi è in costante aumento, dai 156 casi nel 2021, a 160 nel 2022 e a 180 nel 2023.


Da gennaio a settembre di quest’anno, 318 sospetti sono stati arrestati e 251 di questi, pari al 78,9%, erano adolescenti. D’altronde anche le vittime di questi crimini sono per lo più adolescenti: lo scorso anno il 62% del totale erano minorenni. Il regolatore dei media della Corea del Sud ha annunciato l’intenzione di organizzare a breve un incontro operativo con i responsabili di Telegram, la piattaforma su cui sono spesso scambiate queste immaginim per discutere una risposta congiunta ai contenuti pornografici deepfake presenti sulla piattaforma.

Cina: sosteniamo “voci equilibrate” per soluzione politica Ucraina

Cina: sosteniamo “voci equilibrate” per soluzione politica UcrainaRoma, 11 set. (askanews) – La Cina intende sostenere “voci equilibrate, obiettive e razionali” che si spendano per creare le condizioni di un cessate-il-fuoco in Ucraina. Questo il succo di quanto ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi nel suo incontro di ieri con il segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergey Shoigu, secondo il resoconto che ne ha dato oggi il ministero degli Esteri di Pechino.


“La Cina ha sempre mantenuto un atteggiamento obiettivo e imparziale sulla questione ucraina e continuerà a lavorare per promuovere voci equilibrate, obiettive e razionali nella comunità internazionale, al fine di costruire un maggiore consenso internazionale e accumulare le condizioni necessarie per un rapido cessate-il-fuoco e una soluzione politica della crisi”, ha affermato Wang, che ha incontrato ieri Shoigu. Pechino si è fatta promotrice col Brasile di un appello per una de-escalation nel conflitto ucraino e ha l’ambizione di fungere da mediatrice tra Mosca e Kiev. La Cina, che non si è unita alla condanna in sede Onu dell’invasione russa, è stata criticata dagli Usa e dai paesi occidentali, i quali hanno visto un’eccessiva vicinanza di Pechino alla Russia. Gli Stati uniti hanno anche espresso il sospetto che la Cina fornisca armi alla Russia.


Di recente, la Cina ha intensificato i suoi sforzi per ottenere sostegno per un piano in sei punti, in particolare dai paesi del Sud del mondo, ottenendo – a suo dire – il supporto parerefavorevole da più di 100 paesi. Il presidente russo Vladimir Putin la scorsa settimana ha espresso apertura all’ipotesi che Cina, Brasile e India (anche questi ultimi due paesi non hanno votato la condanna di Mosca all’Onu) facciano da mediatori in eventuali futuri colloqui di pace. Durante l’incontro di martedì, Wang ha anche auspicato sforzi congiunti con la Russia per una maggior coordinamento tra le potenze emergenti, in particolare “approfondendo la fiducia reciproca e la cooperazione tra le nazioni BRICS” in modo da rendere questa piattaforma appetibile per organizzar e il Sud del mondo.


La visita di Wang in Russia è considerata propedeutica per un viaggio del presidente Xi Jinping, che dovrebbe partecipare al vertice Brics il mese prossimo nella città russa di Kazan. Putin ha dichiarato nei giorni scorsi di aspettarsi che Xi partecipi al summit dal 22 al 24 ottobre e che tenga anche un bilaterale, che sarebbe il terzo incontro di persona quest’anno.

Giappone, ministra degli Esteri Yoko Kamikawa si candida premier

Giappone, ministra degli Esteri Yoko Kamikawa si candida premierRoma, 11 set. (askanews) – La ministra degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa ha annunciato oggi la sua candidatura per diventare leader del Partito liberaldemocratico e, di conseguenza, il primo premier donna della storia nipponica. Lo segnala l’agenzia di stampa Kyodo.


Kamikawa, 71 anni, si è di fatto candidata all’ultimo giorno utile, perché solo oggi è riuscita a ottenere le firme dei 20 parlamentari necessari per presentare la candidatura. Il voto per per la presidenza del partito si terrà il 27 settembre. “Non scappando mai di fronte a nessuna difficoltà, costruirò un nuovo Giappone”, ha dichiarato Kamikawa, che è parlamentare alla settima legislatura nella Camera dei rappresentanti e non si era mai presentata prima per la leadership.


La sua corsa, tuttavia, non appare facile nelle elezioni interne del partito più affollate della sua storia. L’annuncio del primo ministro Fumio Kishida che non intende concorrere a un nuovo mandato, a causa della crisi di consensi del partito indotta dallo scandalo dei fondi neri di cui si è assunto la responsabilità politica, ha di fatto reso contendibile la carica di primo ministro. Tra l’altro, in seguito allo scandalo, diverse fazioni interne (habatsu) si sono sciolte, rompendo tradizionali fedeltà personali. Nel sistema politico giapponese, il leader del partito di maggioranza diventa in maniera quasi automatica anche il premier.


Il numero di candidati a questo punto è salito a nove. L’altra donna nel mazzo è Sanae Takaichi, 63 anni, ministra della Sicurezza economica, mentre Seiko Noda – ex ministra degli Interni – ha deciso di non presentare la candidatura e ha fatto il suo endorsement a favore del 43enne Shinjiro Koizumi, il figlio dell’ex premier Junichiro Koizumi, che appare nei sondaggi il favorito, seguito dall’ex primo ministro Shigeru Ishiba e dal ministro per il Digitale Taro Kono.

Camera Usa approva legge contro Uffici commerciali Hong Kong

Camera Usa approva legge contro Uffici commerciali Hong KongRoma, 11 set. (askanews) – Un ulteriore fronte polemico si è aperto tra Stati uniti e Cina. Ieri la Camera dei Rappresentanti Usa, che è a maggioranza repubblicana, ha votato per procedere con le proposte di legge che puntano a ridimensionare il commercio con il territorio semi-autonomo cinese di Hong Kong, chiudere gli uffici commerciali hongkonghesi negli Usa e tagliare gli scambi accademici. Una mossa, questa, che ha fatto infuriare Pechino, la quale oggi ha espresso “ferma opposizione”.


I progetti di legge sono stati approvati come parte della “China Week”, un’iniziativa voluta dai repubblicani della Camera per spingere una dozzina di di proposte di legge mirate ridimensionare l’influenza economica, politica e tecnologica di Pechino. Tutte le norme approvate dalla Camera devono essere esaminate anche dall’intero Senato prima di poter essere inviate al presidente degli Stati uniti Joe Biden per essere firmate e diventare legge.


In particolare, l’”Hong Kong Economic and Trade Office (HKETO) Certification Act”, è stato votato in maniera bipartisan bipartisan e chiede al segretario di Stato di esaminare le tre missioni commerciali hongkonghesi negli Usa – che si trovano a New York, San Francisco e Washington – e di revocare loro i privilegi se si ritiene che non operino con un “alto grado di autonomia” da Pechino. Esistono 14 uffici HKETO al di fuori della Cina. Questi uffici svolgono principalmente attività di promozione commerciale e diplomazia culturale, ma non sono missioni diplomatiche poiché Hong Kong non è uno stato sovrano. Tuttavia, godono di alcuni privilegi e immunità concessi alle missioni diplomatiche in molti paesi.


La portavode del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, oggi, ha condannato il voto della Camera americana. “Esprimiamo la nostra forte insoddisfazione e ferma opposizione al cattivo comportamento degli Stati uniti nel manipolare le questioni relative a Hong Kong e sopprimere lo sviluppo di Hong Kong, e abbiamo fatto solenni rappresentazioni agli Stati uniti”, ha detto Mao, precisando che gli Uffici economici e commerciali sono istituzioni del governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong. Favoriscono l’espansione della cooperazione economica e commerciale tra Hong Kong e i paesi e le regioni in cui si trovano, che è una questione reciprocamente vantaggiosa e vantaggiosa per tutti. Il disegno di legge americano “politicizza e strumentalizza la normale cooperazione economica e commerciale e diffama deliberatamente le istituzioni d’oltremare di Hong Kong”. Alla fin fine, secondo Mao, a pagarne il prezzo saranno le imprese americane: “Ci sono più di 1.200 imprese negli Stati uniti che investono a Hong Kong e la mossa degli Stati uniti alla fine danneggerà solo gli interessi degli Stati uniti stessi”.

Kim chiede rafforzamento nucleare, ma Nordcorea è già una potenza

Kim chiede rafforzamento nucleare, ma Nordcorea è già una potenzaRoma, 10 set. (askanews) – La Corea del Nord, il cui leader Kim Jong Un oggi ha chiesto di accelerare lo sviluppo delle proprie testate nucleari, è già oggi una potenza nucleare di grandi dimensioni, fatto questo che contrasta con la fragilità della sua situazione economica.


Kim, nel celebrare il 76mo anniversario della fondazione della Repubblica democratica popolare di Corea (nome ufficiale della Corea del Nord, ndr.), ha evidenziato oggi l’importanza per Pyongyang d’investire in un rafforzamento ulteriore del proprio arsenale nucleare. Il leader supremo ha sottolineato come ha le mosse guidate dagli Stati Uniti per espandere un blocco militare nella regione rappresentano una grave minaccia alla sicurezza. “La conclusione ovvia è che la forza nucleare e una postura in grado di attivarla per garantire il diritto alla sicurezza dello Stato in qualsiasi momento devono essere perfezionate in modo più approfondito”, ha detto Kim. Un rafforzamtno “accelerato e continuo”, che consenta di “affrontare pienamente qualsiasi atto minaccioso da parte suoi stati rivali, armati di nucleare”.


Durante una riunione di fine anno nel 2022, il leader nordcoreano aveva già chiesto di aumentare esponenzialmente l’arsenale e di produrre in massa armi nucleari tattiche. Nel settembre 2023, il paese ha inserito la politica di rafforzamento della forza nucleare nella propria Costituzione. E, in effetti, la Corea del Nord è già oggi una potenza nucleare di primo livello. Secondo un recente rapporto della Federation of American Scientists (FAS), a gennaio 2024 Pyongyang aveva già in arsenale 50 testate nucleari e in deposito materiale fissile per assembleare 90 testate.


“Dall’anno 2006, la Corea del Nord ha fatto esplodere sei dispositivi nucleari, aggiornato la sua dottrina nucleare per riflettere il ruolo irreversibile delle armi nucleari per la sua sicurezza nazionale, e ha continuato a introdurre una varietà di nuovi missili testati su nuove piattaforme di lancio”, ha dichiarato Hans Kristensen, direttore del progetto di informazione nucleare della FAS. La situazione di questo arsenale resta incerta rispetto alla sua utilizzabilità, ma la Corea del Nord ha ormai anche sviluppato una forza missilistica altamente diversificata in tutte le principali categorie di gittata. I ricercatori della FAS hanno documentato come siano stati sviluppati missili tattici a corto raggio, missili basati sul mare e nuove piattaforme di lancio, come i silo e le piattaforme sottomarine. Inoltre, hanno rilevati progressi della Corea del Nord nella tecnologia dei missili a combustibile solido, che migliorerà la sopravvivenza e la mobilità della sua forza missilistica.