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Sudcorea, ministro Difesa nominato: possiamo dotarci di arma nucleare

Sudcorea, ministro Difesa nominato: possiamo dotarci di arma nucleareRoma, 2 set. (askanews) – Il candidato alla carica di ministro della Difesa della Corea del Sud Kim Yong-hyun ha dichiarato oggi di essere propenso all’idea che la Corea del Sud si doti di armamento nucleare per rispondere alla minaccia della Corea del Nord.


L’armamento nucleare “è incluso tra tutte le possibili opzioni” ha affermato Kim durante un’audizione parlamentare di conferma, in risposta a una domanda sulla possibilità di lasciare spazio all’armamento nucleare, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap.. Parlando con i giornalisti il mese scorso, Kim aveva affermato di essere aperto a tutte le possibilità per rispondere alle minacce nucleari della Corea del Nord, pur sottolineando che l’alleanza con gli Stati Uniti rimane la base per affrontare tali minacce.

Xi Jinping riunisce a Pechino i leader dell’Africa

Xi Jinping riunisce a Pechino i leader dell’AfricaRoma, 2 set. (askanews) – La Cina continua a corteggiare i paesi dell’Africa. Il presidente Xi Jinping ha tenuto una serie di incontri con leader africani, affluiti a Pechino per prendere parte al Nono Forum sulla Cooperazione Cina-Africa (FOCAC), che inizierà mercoledì.


La Cina è stata il più grande partner commerciale dell’Africa negli ultimi 15 anni, con un volume commerciale che nel 2023 ha raggiunto un record di 282,1 miliardi di dollari. Il deficit commerciale complessivo dell’Africa rispetto alla Cina è aumentato l’anno scorso a 64 miliardi di dollari, anche se il divario si è ridotto nella prima metà del 2024 grazie alle importazioni in rapida crescita dall’Africa di prodotti agricoli, metalli, materie prime critiche per i nuovi settori energetici cinesi. Gli investimenti diretti dalla Cina hanno raggiunto i 40 miliardi di dollari nel 2023, rendendola una delle principali fonti di investimenti esteri in Africa. Ancora, le istituzioni finanziarie cinesi hanno fornito più di 170 miliardi di dollari in crediti, prestiti e sovvenzioni alle nazioni africane tra il 2001 e il 2022, principalmente per finanziare progetti infrastrutturali legati all’Iniziativa Belt and Road, voluta dal Xi.


Secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua, almeno 50 capi di stato e di governo africani visiteranno Pechino per il forum. Pechino ha definito l’evento di tre giorni come il più grande “evento diplomatico di rilievo” ospitato dalla Cina negli ultimi anni. Xi ha incontrato il presidente della Repubblica democratica del Congo, Félix Tshisekedi, promettendo di approfondire la cooperazione nei settori dell’agricoltura e della lavorazione dei metalli, per aiutare il paese a “trasformare le risorse in slancio per lo sviluppo”. Il leader cinese ha inoltre promesso di consolidare la “fiducia politica reciproca”, affermando che i due paesi sono “compagni di viaggio sulla strada della modernizzazione e dovrebbero essere amici stretti con aspirazioni simili e benefici reciproci”.


La RDC fornisce oltre il 60% del cobalto della Cina, un componente chiave nelle batterie per veicoli elettrici ed elettronica, rendendola un attore chiave nella transizione dell’Asia verso l’energia verde. All’inizio di quest’anno, due società cinesi – Sinohydro Corp e China Railway Group – hanno accettato di investire fino a 7 miliardi di dollari in infrastrutture per sostenere la joint venture Sicomines per rame e cobalto.


Xi ha inoltre incontrato oggi anche i leader di Gibuti, Comore, Mali e Togo, paesi che hanno elevato i loro rispettivi partenariati bilaterali al livello di “partenariato strategico”. Ismail Omar Guelleh, presidente di Gibuti, ha detto a Xi che il suo paese attende con impazienza di “rafforzare la comunicazione e la collaborazione nell’attuale situazione internazionale e regionale” per “promuovere la sicurezza e lo sviluppo regionale”. Gibuti è un paese particolarmente importante per Pechino nel Corno d’Africa, perché ospita l’unica base navale della marina cinese al di fuori del territorio nazionale. Incontrando il colonnello Assimi Goita, presidente ad interim del Mali controllato da una giunta militare, Xi ha dichiarato che la Cina ha “sostenuto l’autodeterminazione del popolo africano nel decidere il proprio destino futuro”. Goita, dal canto suo, ha lodato la posizione di Pechino di “opposizione all’interferenza negli affari interni di altri paesi”. Particolarmente attivo, è anche in queste ore anche il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. Tra gli incontri, di particolare quello con il ministro degli Esteri sudaricano Ronald Lamola, avvenuto ieri. La Cina e il Sudafrica hanno “aderito all’etica diplomatica di sfidare il potere e sostenere la giustizia”, con i loro legami che ispirano e promuovono “l’unità e l’auto-miglioramento” del Sud Globale, ha detto Wang a Lamola, secondo il resoconto dell’incontro fornito dal ministero degli Esteri cinese. Lamola ha detto che il suo paese sostiene il crescente ruolo della Cina nelle piattaforme multilaterali come il G20 e i Brics. Incontrando la ministra degli Esteri senegalese Yassine Fall ieri, Wang ha lodato il ruolo del Senegal come co-presidente del FOCAC e ha detto che Pechino sostiene fermamente i paesi africani nella salvaguardia dei loro legittimi diritti allo sviluppo. Il Senegal ha ospitato l’ultimo FOCAC nella sua capitale Dakar nel novembre 2021, con Xi che ha tenuto un discorso virtuale. Il FOCAC di quest’anno affronterà quattro temi principali: governance, industrializzazione e modernizzazione agricola, pace e sicurezza, e lo sviluppo dell’iniziativa Belt and Road di Pechino. L’evento si concluderà con due documenti – una “dichiarazione d’intenti” e un “piano d’azione” – per guidare la cooperazione Cina-Africa nei prossimi tre anni.

Cina, autorità effettuano arresti per spionaggio “ferroviario”

Cina, autorità effettuano arresti per spionaggio “ferroviario”Roma, 2 set. (askanews) – La principale agenzia di spionaggio cinese, il ministero della Sicurezza di stato, ha annunciato oggi via social media di aver “risolto” il caso di una compagnia che aiutava un’entità straniera a raccogliere dati sulle ferrovie cinesi, effettuando degli arresti. Lo segnala il South China Morning Post.


Si tratta del primo caso noto simile dal settembre 2021, quando è entrata in vigore la nuova Legge sulla sicurezza dei dati, che restringe fortemente le tipologie di dati che possono essere divulgati, venduti, trasferiti senza incorrere nel reato di spionaggio. Nell’annuncio fatto oggi in un post, ricordando alle aziende e ai cittadini cinesi di “tenere una presa salda sulla sicurezza dei dati” e di essere vigili contro le agenzie di intelligence straniere che cercano di rubare dati critici dalla Cina.


La notizia viene dopo ladiffusione di un documentario in cui si raccontano 10 casi “scioccanti” di spionaggio, tra i quali quello perpetrato da uno scienziato cinese che è stato giustiziato nel 2016. Secondo il ministero, una società cinese di tecnologia dell’informazione, non specificata, aveva siglato un contratto commerciale alla fine del 2020 per raccogliere dati elettronici sui segnali lungo le reti ferroviarie cinesi da una società straniera, che si era presentata come interessata a entrare nel mercato ferroviario cinese per fornire servizi di supporto tecnico.


La società straniera, che non poteva inviare il proprio personale in Cina a causa delle restrizioni legate al Covid imposte da Pechino, ha esternalizzato il lavoro a fornitori cinesi. Ma, nell’indagine, il ministero avrebbe scoperto che la compagnia straniera aveva tra i suoi clienti anche agenzie d’intelligence e unità militari straniere. Il ministero ha affermato che la compagnia cinese era consapevole che la società straniera potesse avere “motivi ulteriori” ma, allettata da un contratto lucrativo, ha proceduto con l’acquisto e l’installazione delle attrezzature secondo i requisiti del contratto, raccogliendo dati in posizioni fisse e conducendo test mobili e raccolta dati in più città e lungo le linee ferroviarie ad alta velocità come specificato dal cliente straniero.


Il ministero ha dichiarato che il progetto ha raccolto 500 gigabyte di dati in un mese, inclusi segnali da trasmissioni internet, comunicazioni cellulari e ferroviarie e reti confidenziali. I dati raccolti sono stati successivamente identificati dalle autorità come “informazioni di intelligence” perché direttamente correlati al funzionamento sicuro delle ferrovie ed espressamente contemplati nella Legge sulla sicurezza dei dati. I responsabili sono stati quindi arrestati con l’accusa di spionaggio a favore di forze straniere e di aver illegalmente fornito intelligence, e condannati a diversi anni di carcere, anche se il ministero non ha fornito dettagli. Dal 2021, la Cina ha inasprito le sue normative sui dati attraverso una serie di misure che regolano la valutazione della sicurezza sui trasferimenti di dati transfrontalieri, introducendo revisioni obbligatorie del governo per la maggior parte dei trasferimenti di dati aziendali all’estero. Le comunità d’affari straniere hanno espresso preoccupazione per le ambiguità nella nuova legge anti-spionaggio della Cina e nella legge sulla protezione dei segreti di stato, oltre alle rigorose norme che regolano la condivisione dei dati all’estero.

Rapporto: Cina domina nella ricerca su 90% delle tecnologie critiche

Rapporto: Cina domina nella ricerca su 90% delle tecnologie criticheRoma, 29 ago. (askanews) – La Cina è il paese leader nella ricerca su quasi il 90% delle tecnologie avanzate. E’ questo il dato che, con allarme, ha diffuso l’Australian Strategic Policy Institute (ASPI), un centro finanziato dal governo di Canberra, che mantiene un osservatorio sulle tecnologie critiche, il Critical Technology Tracker.


Questo strumento valuta la competitività della ricerca dei paesi in base al numero di citazioni degli articoli scientifici in 64 categorie tecnologiche. Secondo l’ultimo rapporto, che punta sul periodo 2019-2023, la Cina ha conquistato il primo posto in 57 aree, ovvero quasi il 90%, per gli articoli pubblicati. Si tratta di un dato clamoroso, soprattutto se si considera che poco più di vent’anni fa, cioè nel periodo 2003-2007, erano gli Stati uniti a dominare, capeggiando 60 delle 64 categoerie.


L’ASPI, in particolare, segnala come preoccupante il fatto che la Cina abbia fatto progressi nelle tecnologie “a doppio uso”, civile e militare. Ci sono, inoltre, 24 categorie considerate ad alto rischio di monopolio da parte di un singolo paese, tra cui radar, posizionamento satellitare e droni. Per quanto riguarda le citazioni relative alla rilevazione e tracciamento ipersonico, la Cina detiene una quota del 73%, gli Stati Uniti il 13% e il Regno Unito il 3%. Per i motori aeronautici avanzati, la Cina è in testa con il 63%, mentre gli Stati Uniti seguono con il 7%.


“Le scoperte scientifiche e le innovazioni nella ricerca in tecnologie chiave per la difesa sono sempre più probabili in Cina”, afferma il rapporto dell’ASPI. Un impulso particolare è stato dato con l’iniziativa “Made in China 2025” del presidente Xi Jinping, annunciata nel 2015, che mira a modernizzare l’industria cinese e a rafforzare l’autosufficienza in 10 settori critici, tra cui semiconduttori e robotica.


L’obiettivo della Cina è diventare una potenza manifatturiera globale entro il 2049, l’anno del centenario della fondazione della Repubblica popolare cinese.

Giappone, potente tifone colpisce paese: almeno quattro morti

Giappone, potente tifone colpisce paese: almeno quattro mortiRoma, 29 ago. (askanews) – Il potente tifone Shanshan ha toccato terra oggi sull’isola del Kyushu, una delle quattro principali del Giappone, portando piogge torrenziali e forti venti che hanno causato la morte di almeno quattro persone, la scomparsa di una e più di 94 feriti nelle sette prefetture dell’isola e tre morti nel Giappone centrale. Lo riferiscono le autorità nipponiche, riprese dalla televisione pubblica NHK.


L’Agenzia Meteorologica Giapponese ha esortato i residenti nelle aree colpite a rimanere in massima allerta per il rischio di disastri naturali, mentre gli operatori del trasporto pubblico hanno cancellato treni e voli, e alcune abitazioni sono rimaste senza corrente elettrica mentre la tempesta avanzava. La Central Japan Railway ha annunciato giovedì sera che sospenderà tutti i servizi dei treni ad alta velocità Tokaido Shinkansen per il resto della giornata, poiché un pluviometro installato lungo il percorso ha superato la soglia regolamentare.


La Kyushu Railway, che aveva già sospeso parte delle operazioni dei treni ad alta velocità Shinkansen mercoledì sera, ha dichiarato che le interruzioni del servizio continueranno fino a venerdì a causa del lento movimento del tifone. Anche i treni ad alta velocità Sanyo Shinkansen saranno cancellati per tutto venerdì sulla tratta da Hakata, nel nord di Kyushu, fino a Hiroshima, nel Giappone occidentale, ha dichiarato la West Japan Railway.


Japan Airlines e All Nippon Airways hanno comunicato che alcuni voli da e verso gli aeroporti regionali saranno cancellati venerdì. Il tifone ha toccato terra vicino a Satsumasendai, nella Prefettura di Kagoshima, stamani. Alle 20:00, il tifone si trovava vicino alla città di Shimabara, nella Prefettura di Nagasaki, e si muoveva lentamente verso nord-nordest con venti fino a 162 chilometri all’ora, con pressione atmosferica di 985 hectopascal al centro.


A causa dell’influenza del tifone n. 10, la pioggia e il vento si sono intensificati in tutto il paese, causando finora la morte di 4 persone, 94 feriti e la scomparsa di una persona. Secondo la NHK, finora tre persone, uomini e donne tra i 30 e i 70 anni, sono morte in una frana che si è verificata nella città di Gamagori, nella Prefettura di Aichi, e due persone sono rimaste ferite. Inoltre, a Kamiita, nella Prefettura di Tokushima, il tetto del secondo piano di una casa è crollato, uccidendo un uomo di circa 80 anni. Inoltre, a Kagoshima, un uomo che si trovava a bordo di una piccola imbarcazione è caduto in mare ed è scomparso. La Guardia costiera ha avviato le ricerche e in seguito è stato trovato un corpo nelle acque vicine, ma non c’è ancora conferma che si tratti di quello del disperso. Oltre 260.000 abitazioni nelle sette prefetture della regione di Kyushu hanno temporaneamente perso l’elettricità, ha dichiarato la Kyushu Electric Power Co. Alcune linee telefoniche fisse nelle prefetture di Kagoshima e Miyazaki sono state temporaneamente interrotte, ma il servizio è stato ripristinato intorno alle 14:00, secondo NTT West. I principali produttori di automobili hanno annunciato che sospenderanno le attività in alcune delle loro fabbriche giovedì, principalmente nelle aree colpite dal tifone. Toyota Motor ha dichiarato che 14 dei suoi impianti saranno fermi fino a venerdì. I residenti nelle aree colpite dal tifone sono stati avvertiti di prepararsi a forti venti e onde pericolose, con l’Agenzia meteorologica che ha esortato le persone a essere pronte a evacuare prima che le condizioni peggiorino. Parliamo di centinaia di migliaia di persone. È stata prevista una quantità di pioggia fino a 600 millimetri in 24 ore in alcune aree di Kyushu. Il lento avanzare della tempesta potrebbe aumentare il pericolo, poiché forti venti e piogge intense potrebbero persistere in alcune zone per periodi prolungati, ha detto l’agenzia. Gli avvisi speciali di tifone vengono emessi in caso di eventi meteorologici straordinariamente potenti. Quando il tifone Nanmadol si avvicinò nel 2022, fu emesso un avviso speciale per la Prefettura di Kagoshima, il primo nel paese per un’area diversa da Okinawa. (Immagine tratta dal sito internet dell’agenzie meteorologica giapponese)

Cina-Usa, visita di Sullivan a Pechino: verso vertice Xi-Biden?

Cina-Usa, visita di Sullivan a Pechino: verso vertice Xi-Biden?Roma, 29 ago. (askanews) – La visita a Pechino del consigliore per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, che è stato ricevuto oggi dal leader cinese Xi Jinping, potrebbe aprire la strada all’ipotesi di un nuovo vertice, il terzo, tra il presidente degli Stati uniti Joe Biden, in uscita dalla Casa bianca a novembre, e lo stesso Xi.


Il livello degli incontri di Sullivan a Pechino giustifica un certo ottimismo sull’ipotesi che possa esservi in vista una schiarita nei rapporti, recentemente molto burrascosi, con Washington. Le parti hanno dichiarato oggi che è loro interesse costituire una relazione stabile tra le due sponde del Pacifico. Xi ha ricevuto Sullivan nella Grande Sala del Popolo e – secondo quanto riportato dalla portavoce Hua Chunying – gli ha detto chela Cina vuole rapporti “stabili e sani” con gli Usa, ribadendo che però è ferma nella salvaguardia della propria sovranità (leggi: Taiwan), nel perseguire la propria sicurezza e i propri interessi di sviluppo.


“Speriamo che anche gli Stati uniti lavorino con la Cina nella stessa direzione, guardino alla Cina e al suo sviluppo in modo positivo e razionale, vedano lo sviluppo reciproco come un’opportunità piuttosto che una sfida e lavorino con la Cina per trovare un modo corretto affinché i due grandi paesi possano convivere”, ha detto ancora Xi. La Casa bianca, dal canto suo, in un breve resoconto dell’incontro, che concludeva una visita di tre giorni di Sullivan, ha riferito che i due hanno discusso di cooperazione cotnro il narcotraffico, di comunicazioni militari epr la sicurezza e dei rischi dell’intelligenza artificiale. Hano anche toccato la questione di Taiwan, la guerra ucraina e le aree contese del Mar cinese meridionale. I due hanno anche parlato della possibilità di un colloquio telefonico tra Xi e Bidem nelle prossime settimane.


L’incontro con Xi viene dopo che Sullivan ha incontrato, sempre oggi, Zhang Youxia, il vicepresidente della Commissione militare centrale (il presidente è lo stesso Xi). Con questi, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa bianca ha toccato la questione di Taiwan, un elemento cruciale nelle relazioni Pechino-Washington, e delle modalità per mantenere aperte le comunicazioni a livello militare tra le due potenze. Sullivan è il primo consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca a visitare la capitale cinese in otto anni. Martedì e mercoledì, ha tenuto colloqui con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, con il quale ha parlato di guerra in Ucraina, della guerra commerciale, delle questioni di Taiwan e del Mar cinese meridionale. Secondo i media statali cinesi, Sullivan e Wang hanno discusso della possibilità di tenere un nuovo ciclo di colloqui tra i loro presidenti “nel prossimo futuro” e hanno concordato di tenere videoconferenze tra i comandanti militari “al momento opportuno”.


La visita viene alla fine del mandato di Biden. Ci sono voci che vorrebbero il presidente americano intenzionato ad andare in visita a Pechino prima di lasciare la Casa bianca a gennaio. Questo anche perché, se non dovesse recarvisi, Biden sarebbe il primo presidente americano a non aver visitato la Cina mentre era in carica da decenni a questa parte. L’ultimo incontro tra i due leader è stato a novembre a San Francisco. In quell’occasione Biden e Xi si dissero intenzionati a rafforzare la comunicazione, gestendo la loro rivalità in maniera responsabile. Questo ha portato a un’intensificazione dei contatti diplomatici tra le due capitali, ma le relazioni tra le due potenze sono rimaste tese.

Cina, in crisi demografica, cerca di rallentare i divorzi

Cina, in crisi demografica, cerca di rallentare i divorziRoma, 26 ago. (askanews) – La Cina sta cercando di rendere più facile il matrimonio e più difficile il divorzio, in un momento di grave crisi demografica per il secondo paese più popoloso del mondo. Lo racconta oggi il South China Morning Post.


Il ministero degli Affari civili ha rilasciato questo mese una bozza di emendamento al Regolamento sul registro dei matrimoni, definendolo un cambiamento importante per “costruire famiglie felici e armoniose”. La bozza è aperta ai commenti del pubblico fino all’11 settembre. Secondo i dati ufficiali, circa 3,43 milioni di persone si sono registrate per il matrimonio nei primi sei mesi del 2024, un calo del 12% rispetto all’anno precedente. Si tratta del dato più basso in un decennio, mentre il tasso di natalità è sceso a un minimo record di 9,02 milioni di nascite nel 2023, secondo l’Ufficio nazionale di statistica.


Il regolamento rivisto prevederebbe che le coppie possano sposarsi utilizzando solo le loro carte d’identità in qualsiasi parte del Paese. In precedenza, era necessario anche il registro familiare ufficiale, o “hukou”, e le coppie potevano sposarsi solo nei luoghi dove erano registrate. Il nuovo regolamento include anche un periodo di riflessione di 30 giorni per il divorzio, durante il quale una delle due parti può ritirare la propria richiesta. Questo periodo si applica solo alle richieste di divorzio presentate presso gli uffici di registrazione e non ai divorzi per via giudiziaria.


Secondo il ministero, l’attesa obbligatoria mira a “ridurre i divorzi impulsivi”, ma la mossa ha suscitato dibattito sui social media cinesi, con critiche che sostengono che prolungherà matrimoni infelici e limiterà la libertà personale. Il tema ha registrato oltre 650 milioni di visualizzazioni su Weibo fino a mercoledì.


Un portavoce del ministero ha cercato di rassicurare, dichiarando all’agenzia di stampa statale Xinhua che la revisione mira a facilitare la registrazione del matrimonio poiché molte persone non vivono più nel luogo in cui è registrato il loro hukou. Il portavoce ha affermato che il periodo di riflessione non influenzerà il diritto al divorzio: “Possono ancora fare richiesta di divorzio o avviare una causa. Se un individuo si sente minacciato dall’altra parte, può cercare aiuto tramite canali legali”.

Chiude in Giappone la fabbrica delle sex-doll super realistiche

Chiude in Giappone la fabbrica delle sex-doll super realisticheRoma, 26 ago. (askanews) – Il sesso tira sempre meno nell’un tempo fiorente industria dell’entertainment giapponese. E così un’istituzione del variegato mondo del feticismo nipponico ha deciso di chiudere per sempre i battenti. Si tratta della Orient Industry, la compagnia nota in tutto il mondo per le sue super-realistiche bambole sessuali in silicone.


“Ci dispiace di dare questo annuncio con scarso preavviso, ma il nostro fondatore Hideo Tsuchiya, che guida la nostra compagnia, Orient Industry, da molti anni, ha preso la decisione di ritirarsi e di dare priorità alla sua salute”, si legge sul sito internet in giapponese della compagnia. “Vogliamo cogliere questa occasione per esprimere la nostra più sincera gratitudine a tutti i nostri clienti e partner che hanno creduto e sostenuto Oriental Industry. In considerazione delle condizioni di salute del nostro proprietario e in rispetto alle sue volontà, la compagnia ha deciso di cessare le attività. Se prendiamo in considerazione il lungo periodo in cui siamo stati parte delle vostre vite e il periodo in cui abbiamo camminato per la stessa strada, questo sarà nei nostri ricordi come un periodo estremamente felice”, continua il comunicato.


La storia di Orient Industry è quella di un grande successo industriale che, però, a causa del settore in cui l’azienda operava non è mai stato riconosciuto in pieno. La compagnia – che ha tuttora sede nel vivace quartiere tokiese di Asakusa, fu fondata nel 1977 da Tsuchiya, un ex impiegato che si era trovato catapultato nel colorato mondo del “mizu-shobai”, cioè quell’insieme di locali – bar con hostess, strip-club, massaggi erotici – che riempivano le serate dei sarariman (impiegati) giapponesi negli anni della grande ascesa economica. Tsuchiya investì immediatamente in ricerca, per cercare di produrre bambole sempre più veridiche, finché non uscì la mitica Bosho, che costava come metà del salario annuo di un neo-dipendente, ma che ebbe un successo devastante.


Da allora la fama delle sexy-bambole giapponesi in silicone di Orient Industry si diffuse anche sui media internazionali. Finché il nuovo sentire dei giapponesi, che sono sempre meno interessati al sesso (tanto che alcuni studiosi parlano di “generazione erbivora”), quanto meno quello off-line, ha fatto calare l’interesse per questi prodotti. Vista l’annunciata cessazione di attività, sul sito è stata proposta anche la possibilità di acquistare le bambole con sconti che vanno dal 40 al 70%.


(Immagine tratta dal sito di Orient Industry)

Cina programma esercitazioni a fuoco vivo a confine con Myanmar

Cina programma esercitazioni a fuoco vivo a confine con MyanmarRoma, 26 ago. (askanews) – Le forze cinesi condurranno a partire da domani un’esercitazione a fuoco vivo di tre giorni sul lato cinese del confine tra Cina e Myanmar. Lo ha annunciato oggi il governo provinciale dello Yunnan, nel sud-ovest della Repubblica popolare, secondo quanto riporta il South China Morning Post.


L’area dell’esercitazione è stata definita da punti che includono la città di Ruili, vicino ai villaggi di Huyi e Wanting, la contea di Zhenkang vicino al villaggio di Mengdui, nonché la contea autonoma di Gengma Dai e Wa vicino alla città di Mengding. Il governo provinciale ha dichiarato che veicoli e personale che entrano nell’area definita devono seguire le regolamentazioni sul controllo del traffico, suggerendo che l’accesso non è stato bloccato.


L’annuncio dello Yunnan è arrivato poche ore dopo una dichiarazione del Comando del teatro meridionale in cui si afferma che le truppe si recheranno a Ruili e Zhenkang “per svolgere pattugliamenti armati di frontiera e pattugliamenti congiunti aria-terra”. Lo scopo è “testare le capacità delle truppe del teatro in mobilità rapida, contenimento tridimensionale e combattimento congiunto, per mantenere la sicurezza e la stabilità delle aree di confine”. I pattugliamenti pianificati dall’esercito e dall’aeronautica cinese seguono l’aumento della violenza nella prolungata guerra civile nel vicino Myanmar tra la giunta al potere e i gruppi armati delle minoranze etniche.


Ci sono anche preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei beni e del personale cinese nella regione di confine. Il governo militare del Myanmar ha perso il controllo diretto su buona parte del suo territorio dopo mesi di combattimenti. Pechino ha tenuto due esercitazioni a fuoco vivo ad aprile sul suo confine con il Myanmar, mentre crescono le preoccupazioni per la situazione di sicurezza nel Paese.

Corea del Nord, Kim Jong Un ispeziona fabbrica di droni da guerra

Corea del Nord, Kim Jong Un ispeziona fabbrica di droni da guerraRoma, 26 ago. (askanews) – Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha assistito a un’esibizione di droni bellici e ha ordinato di sviluppare sempre più attivamente la produzione di questi apparecchi senza pilota. Lo afferma oggi un dispaccio dell’agenzia di stampa statale di Pyongyang KCNA.


Kim si è recato sabato all’Istituto di ricerca sui droni dell’Accademia nazionale di difesa della Corea del Nord, accompagnato da alcuni alti funzionari del Partito dei lavoratori di Corea, il partito-stato al suo servizio. A Kim sono stati mostrati droni diverso tipo, in grado d colpire – secondo l’agenzia – qualsiasi obiettivo nemico a terra e in mare. Secondo KCNA, nell’esibizione i velivoli sono riusciti a individuare e colpire gli obiettivi fissati.


Il leader nordcoreano ha espresso soddisfazione per le caratteristiche tattiche e tecniche dei nuovi droni e ha sottolineato che è necessario “aumentare l’intensità” dei test di combattimento per mettere i droni in servizio il prima possibile. “Abbiamo bisogno di sviluppare attivamente e aumentare la produzione non solo di droni da ricognizione strategica e droni d’attacco multiuso, ma anche di vari droni suicidi per unità di fanteria tattica e forze speciali” ha dichiarato il capo nordcoreano, secondo l’agenzia di stampa ufficiale.


Kim jha inolrre invitato a continuare “instancabilmente” a lavorare per lo sviluppo di armi strategiche subacquee a partire dai siluri nucleari, droni suicidi subacquei e anche per l’applicazione dell’intelligenza artificiale alla difesa del paese.