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Giappone, numero degli ultracentenari supera 95mila

Giappone, numero degli ultracentenari supera 95milaRoma, 17 set. (askanews) – Il numero dei centenari in Giappone ha superato all’inizio di questo mese quota 95mila. Lo segnala oggi il Ministero del Welfare e del Lavoro nipponico, avvertendo che rispetto allo stesso momento dello scorso anno, il numero delle persone che hanno superato questa è età è cresciuto di 2.980 unità.


Sono 54 anni di seguito che la crescita degli ultracentenari prosegue ininterrotta. Il primo settembre il loro numero era precisatente di 95.119. Di questi, l’88% (83.958) dono donne, mentre gli uomini sono 11.161. La giapponese più vecchia si chiama Tomomi Itooka e ha 116 anni. E’ nata insomma quando in Giappone era ancora imperatore Meiji, il grande riformatore del Giappone moderno, e il mondo non era ancora entrato nell’”inutile carneficina” della Prima guerra mondiale. Per quanto riguarda gi uomini, invece, il più vecchio si chiama Kiyotaka Mizuno e ha “solo” 110 anni.


L’area con più centenari in rapporto alla popolazione resta, come da 12 anni a questa parte, quella sudoccidentale della prefettura Shimane, mentre quella con meno centenari da 35 anni a questa parte è la prefettura di Saitama, nell’area della Grande Tokyo. Un’indicazione ulteriore del fatto che la grande città non aiuta a vivere più a lungo.

Nordcorea cambierà Costituzione per definire Sud “nemico principale”

Nordcorea cambierà Costituzione per definire Sud “nemico principale”Roma, 17 set. (askanews) – La Corea del Nord terrà il 7 ottobre una riunione chiave dell’Assemblea suprema del popolo, organo legislativo del regime di Kim Jong Un, per emendare la Costituzione in termini bellicosi rispetto alla Corea del Sud, la quale non sarà più indicata come un possibile partner per l’unificazione, a un “nemico principale invariabile”. Lo riferisce l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.


“L’11ma sessione della 14,a Assemblea Suprema del Popolo (SPA) si terrà a Pyongyang il 7 ottobre”, secondo quanto ha comunicato il giornale ufficiale del Partito dei lavoratori coreani, il partito unico del regime nordcoreano. Durante una riunione dello stesso organo a gennaio, il leader nordcoreano ha ordinato di rivedere la Costituzione per definire la Corea del Sud come “nemico principale invariabile” e codificare l’impegno a “occupare completamente” il territorio sudcoreano in caso di guerra. Dalla Costituzione andranno quindi eliminate tutte le definizioni che suggeriscono un accordo per l’unificazione e tutte le precedenti clausole di accordi per i confini.


Si tratta della presa d’atto di un deterioramento delle relazioni tra le due Coree con la presidenza a Sud di Yoon Suk Yeol e la nuova piattaforma dei rapporti intercoreani elaborata da Kim, che vede le due Coree come “Stati ostili”. Il prossimo passo potrebbe essere anhce l’abrogazione di un accordo firmato da Seoul e Pyongyang nel 1991, che definisce i rapporti tra i due Stati come una “relazione speciale”. L’Assemblea suprema del popolo, secondo la Costituzione, sarebbe il massimo organo del potere statale in Corea del Nord, ma in effetti è semplicemente un organo che si limita a prendere atto e formalizzare le decisioni del leader supremo.

I giapponesi non viaggiano più: crollo dei turisti in uscita

I giapponesi non viaggiano più: crollo dei turisti in uscitaRoma, 17 set. (askanews) – I folti gruppi di turisti giapponesi che, macchina fotografica alla mano, invadono l’Europa sono solo un ricordo del passato. Oggi, nonostante il boom impressionante dei flussi di visitatori in entrata in Giappone, sono sempre più scarsi quelli in uscita e questo sta contribuendo a creare un problema per “lo sviluppo di una mentalità globale”, oltre a rischiare di diventare un limite anche per l’evoluzione del turismo in ingresso. L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Associazione giapponese dei tour operator Hiroyuki Takahashi.


Un po’, a deprimere la voglia di viaggiare dei giapponesi, ci si è messo il lungo periodo del Covid-19. Ma anche il cambio particolarmente sfavorevole, con lo yen debole rispetto a valute che si sono rafforzate – il dollaro e l’euro, su tutte – a causa della politica di alti tassi delle banche centrali, rende sempre meno propensi i giapponesi a mettere il naso fuori dai confini. Sicché, secondo quanto segnala Takahashi in un’intervista all’agenzia di stampa Kyodo, nel 2023 soltanto circa il 17% dei giapponesi possedeva un passaporto e, in particolare, erano i giovani ad avere poche “opportunità di viaggiare all’estero”. Da qui a sua proposta: il governo dovrebbe immediatamente e gratuitamente offrire passaporti ai più giovani, non appena abbiano raggiunto i 18 anni d’età.


Secondo l’Organizzazione nazionale del turismo del Giappone (JNTO), il numero di cittadini giapponesi che hanno viaggiato all’estero tra gennaio e luglio 2024 è stato di 6,85 milioni, con un calo del 38,9% rispetto allo stesso periodo nel 2019, prima della pandemia. Takahashi ritiene che regalare ai nuovi adulti un passaporto di cinque anni potrebbe incoraggiare i viaggi all’estero, e che un’altra opzione sarebbe fornire passaporti ai ragazzi al termine della scuola media, per aumentare il numero di scuole superiori che organizzano viaggi di studio all’estero.


Oltre al problema della mentalità aperta al mondo, c’è anche un problema pratico a muovere la proposta di Takahashi. Se il Giappone non esprimerà numeri più consistenti di turismo in uscita, le compagnie aeree straniere non saranno incentivate ad “aprire nuove rotte verso il Giappone”. Questo perché, per aprire una rotta, c’è bisogno che il traffico sia bidirezionale. Il governo giapponese punta ad arrivare a un flusso turistico in entrata di 60 milioni di visitatori entro il 2030. Ma, se entro quell’anno, non ci saranno anche 30 milioni di visitatori in uscita, l’idea diventa insostenibile, secondo Takahashi. Si tratta, insomma, entro il 2025 di tornare allo stesso livello del 2019, per poi salire ancora.

Giappone, si alzano le quotazioni per possibile primo premier donna

Giappone, si alzano le quotazioni per possibile primo premier donnaRoma, 17 set. (askanews) – Nell’appassionante gara per la leadership del Partito liberaldemocratico in Giappone e, di conseguenza, per la premiership, si alzano le possibilità che, per la prima volta nella storia, a capo del governo di Tokyo possa esserci una donna. Secondo l’ultimo sondaggio odierno condotto dall’agenzia di stampa Kyodo, l’ex ministra della Sicurezza economica Sanae Takaichi sarebbe in testa tra i sostenitori del partito di maggioranza.


In realtà la gara e assolutamente aperta ed equilibrata, in una tornata elettorale interna al partito che non ha mai avuto così tanti candidati da quando, nel 1972, è stato istituito questo sistema di selezione. In nove hanno presentato le 20 firme di parlamentari necessarie a concorrere. Takaichi, nel sondaggio Kyodo, appare in testa con il 27,7%, seguita dall’ex ministro della Difesa, il veterano Shigeru Ishiba, con il 23,7%. Al terzo posto il 43enne figlio dell’ex primo ministro Junichiro Koizumi, Shinjiro Koizumi (ex ministro dell’Ambiente), con il 19,1%. Quest’ultimo era segnalato in testa in sondaggi precedenti, condotti da altre testate giornalistiche. Le elezioni del partito si terranno il 27 settembre e si sono aperte in questa maniera assai concorrenziale dopo che il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato che non avrebbe concorso, assumendosi la responsabilità politica degli scandali sull’uso irregolare di fondi politici che ha provocato uno smottamento nei consensi del suo governo e del partito.


La corsa non sarà affatto semplice, sia per l’aleatorietà dei dati che escono dai sondaggi – nella platea degli elettori, il sondaggio Kyodo vede in testa Koizumi con il 27,9%, seguito da Takaichi con il 21,4% e Ishiba con il 19,7% – sia per il sistema elettorale in sé. La platea dei grandi elettori è fatta da 367 parlamentari e 367 membri di base. Se nessuno dei candidati dovesse raggiungere la maggioranza assoluta al primo turno, si terrà un ballottaggio tra i primi due classificati e voteranno i 367 parlamentari e ognuna delle 47 articolazioni territoriali del partito esprimeranno un voto. Il termine per il voto dei membri di base è fissato per il 26 settembre e il prossimo capo del PLD sarà selezionato per un mandato di tre anni il 27 settembre. Il leader sarà poi eletto primo ministro in parlamento, probabilmente il primo ottobre. Chiunque vinca la corsa diventerà primo ministro, poiché la coalizione guidata dal Partito liberaldemocratico e il suo partner di minoranza, Komeito, controllano entrambe le camere del parlamento. Tuttavia, il campo affollato di candidati, con un numero record di nove, rende difficile prevedere chi si assicurerà la vittoria.


La campagna è iniziata giovedì scorso e tutti i candidati hanno promesso di rinnovare l’immagine del partito. Secondo l’ultimo sondaggio, il 66,1% dei sostenitori ritiene che i legislatori del partito che hanno ricevuto fondi neri dalle loro fazioni interne debbano spiegare in parlamento come e perché sono stati in grado di accumulare tali somme. Dal fine dello scorso anno, l’LDP è sotto intenso controllo per alcune delle sue fazioni, tra cui quella più grande guidata dal defunto ex primo ministro Shinzo Abe, che non hanno dichiarato parte dei loro introiti provenienti da feste di raccolta fondi, creando fondi neri.


Sul fronte delle politiche, i nove candidati sono divisi sulla possibilità di permettere alle coppie sposate in Giappone di usare cognomi diversi, un punto controverso per il LDP da oltre 30 anni, in quanto il partito dà importanza ai valori tradizionali della famiglia. Secondo il sondaggio di Kyodo News, il 41,4% dei sostenitori del partito favorevole all’introduzione del sistema opzionale di cognomi separati per le coppie sposate, mentre il 43,2% è contrario.

Nella Tv cinese mostrato come potrebbe avvenire attacco a Taiwan

Nella Tv cinese mostrato come potrebbe avvenire attacco a TaiwanRoma, 17 set. (askanews) – La Cina mostra i denti. Con un docuntentario, trasmesso sulla televisione di Stato CCTV, l’Esercito di liberazione del popolo ha mostrato una simulaizone di come potrebbe essere uno sbarco anfibio contro Taiwan, in un momento di tensione tra le due sponde dello Stretto, con Pechino che intensifica le sue manovre militari.


Secondo quanto riporta il South China Morning Post, la serie di documentari “Quenching” include un episodio trasmesso ieri sera, in cui si mostrano esercitazioni di forze di terra, di marina e della brigata missilsitica dell’esercito, descrivendo in maniera dettagliata uno sbarco. Tra le operazioni mostrate, un assalto aereo su larga scala con elicotteri da parte dell’unità di aviazione delle forze di terra, contromisure elettroniche da parte di un gruppo d’attacco di portaerei e un’esercitazione con missili a lungo raggio. Il programma di 20 minuti si è aperto con un soldato che esprimeva un desiderio di unificare il paese.


Il documentario ha poi dettagliato l’uso di droni da ricognizione e da attacco per aiutare gli elicotteri a consegnare le truppe di sbarco sull’isola. Durante l’esercitazione simulata, i droni di sorveglianza ad alta quota sono stati inviati all’inizio dell’operazione, mentre gli elicotteri volavano a bassa quota per portare i sub più vicino possibile alle aree di sbarco previste. Gli elicotteri e le truppe di sbarco hanno incontrato resistenza da parte delle forze nemiche, che hanno cercato di fermarli con missili portatili antiaerei (MANPADS).


Un ufficiale del PLA ha sottolineato che le armi portatili antiaeree rappresentano una minaccia significativa per gli elicotteri e ha aggiunto che “dobbiamo trovare nuovi modi per vincere nelle battaglie reali”. Taiwan ha acquistato 250 missili MANPADS FIM-92 Stinger dagli Stati Uniti e, all’inizio del mese, ha annunciato l’intenzione di procurarsene altri 1.985. Nel documentario, il PLA ha mostrato l’impiego di contromisure a infrarossi, manovre di evasione e il lancio di missili per eliminare le difese aeree nemiche.


Il segmento navale del programma ha evidenziato il ruolo di sentinella del più avanzato cacciatorpediniere della Cina, il Type 055 da 12.000 tonnellate, durante un’esercitazione di guerra elettronica orchestrata da un gruppo di portaerei.

Di fronte al rapido invecchiamento, la Cina innalza età pensionabile

Di fronte al rapido invecchiamento, la Cina innalza età pensionabileRoma, 13 set. (askanews) – La Cina ha deciso di aumentare l’età pensionabile fino a cinque anni, in un momento in cui Pechino affronta un’inedita crisi economica e la crescente pressione dovuta all’invecchiamento della popolazione. Lo riferisceil South China Morning Post.


L’età pensionabile per gli uomini aumenterà da 60 a 63 anni, mentre per le donne passerà da 55 a 58 anni, in seguito alla decisione presa del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo, il principale organo legislativo del paese. L’aumento maggiore riguarda le operaie, che in precedenza potevano andare in pensione a 50 anni ma ora dovranno aspettare fino ai 55 anni.


Le vecchie età pensionabili erano ben al di sotto di quelle della maggior parte delle economie sviluppate. In Giappone, ad esempio, le persone possono iniziare a ricevere la pensione a 65 anni, mentre in Corea del Sud l’età pensionabile è fissata a 63 anni. L’Accademia cinese delle scienze ha recentemente avvertito che, con le tendenze attuali, il sistema pensionistico esaurirà i fondi entro il 2035.

Kim ispezione fabbrica bombe nucleari: pronti contro minaccia Usa

Kim ispezione fabbrica bombe nucleari: pronti contro minaccia UsaRoma, 13 set. (askanews) – Il leader supremo nordcoreano Kim Jong Un, visitando la struttura che si occupa di produrre materiali necessari alla costruzione di ordigni nucleari, ha affermato oggi che “le minacce nucleari perpetrate dalle forze vassalle guidate dagli imperialisti statunitensi sono diventate più palesi e hanno superato la linea rossa”, pertanto Pyongyang deve continuare a rafforzare il suo arsenale nucleare per “confrontarsi costantemente con gli Stati Uniti e contenerli”.


L’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana KCNA ha mostrato alcune foto della visita del numero uno del regime nordcoreano, in cui si vede Kim ispezionare una sala fitta di centrifughe, dando indicazioni a quattro persone, due in divisa militare, due in abiti civili con la caratteristica spilletta del Partito dei lavoratori coreani, il partito unico. Secondo la KCNA, il “rispettato compagno” Kim era accompagnato da Hong Sung Mu, primo vicesirettore del Comitato centrale del Partito dei lavoratori di Corea. Il dispaccio dell’agenzia ha sottolineato come il leader ha “elogiato altamente gli scienziati, i tecnici e i funzionari del settore della produzione di armi nucleari per aver portato a termine senza fallire il piano di produzione di materiali nucleari necessari alla fabbricazione di testate, nutrendo uno spirito rivoluzionario fermo e incrollabile”.


Kim ha visitato la sala di controllo della base di arricchimento dell’uranio e le centrifughe separatrici. Ha sottolineato “la necessità di aumentare ulteriormente il numero di centrifughe per incrementare esponenzialmente le armi nucleari per autodifesa, fedeli alla linea del Partito sulla costruzione delle forze armate nucleari, senza accontentarsi dei successi ottenuti”. La visita segue un forte invito da parte del leader a spingere ulteriormente sul fronte della produzione di armi nucleari dei giorni scorsi, in un momento in cui Pyongyang sta stringendo fortemente la sua partnership con la Russia, anche a costo di qualche mal di pancia da parte dell’altro grande alleato storico del paese, la Cina.


L’enfasi sullo sviluppo nucleare, però, potrebbe anche essere legato alla necessità di sviare l’attenzione sui problemi interni che si sono determinati con le recenti alluvioni, le quali hanno provocato ingenti danni a un’economia già particolarmente fragile. Secondo il servizio d’intelligence della Corea del Sud, NIS, diversi funzionari sono stati giustiziati perché ritenuti responsabili della scarsa risposta all’emergenza. In ogni caso, la Corea del Nord è già oggi una potenza nucleare con un considerevole arsenale. Secondo un recente rapporto della Federation of American Scientists (FAS), a gennaio 2024 Pyongyang aveva già pronte 50 testate nucleari e in deposito materiale fissile per assembleare 90 testate.


“Dall’anno 2006, la Corea del Nord ha fatto esplodere sei dispositivi nucleari, aggiornato la sua dottrina nucleare per riflettere il ruolo irreversibile delle armi nucleari per la sua sicurezza nazionale, e ha continuato a introdurre una varietà di nuovi missili testati su nuove piattaforme di lancio”, ha dichiarato Hans Kristensen, direttore del progetto di informazione nucleare della FAS. La situazione di questo arsenale resta incerta rispetto alla sua utilizzabilità, ma la Corea del Nord ha ormai anche sviluppato una forza missilistica altamente diversificata in tutte le principali categorie di gittata. I ricercatori della FAS hanno documentato come siano stati sviluppati missili tattici a corto raggio, missili basati sul mare e nuove piattaforme di lancio, come i silo e le piattaforme sottomarine. Inoltre, hanno rilevato progressi della Corea del Nord nella tecnologia dei missili a combustibile solido, che migliorerà la sopravvivenza e la mobilità della sua forza missilistica.

Iniziato il processo per l’assassinio “Don Giovanni del Giappone”

Iniziato il processo per l’assassinio “Don Giovanni del Giappone”Roma, 12 set. (askanews) – In un’aula di tribunale di Wakayama, in Giappone, si sta svolgendo uno dei processi più clamorosi degli ultimi anni per il Sol levante. Si tratta del procedimento contro la 28enne Saki Sudo, accusata di aver ucciso il ricco anziano marito, che non era una persona qualunque ma quello che era soprannominato il “Don Giovanni del Giappone”.


Kosuke Nozaki era famoso per aver pubblicato un’autobiografia intitolata “Don Giovanni di Kishu: L’uomo che ha dato 3 miliardi di yen a 4.000 belle donne” nel 2016, paragonandosi al leggendario seduttore spagnolo. Kishu è il nome storico per la regione della prefettura in cui viveva e 3 miliardi di yen corrispondono a poco meno di 20 milioni di euro. Nozaki era il ricco proprietario di una società che produceva alcolici e di un’altra attività che operava nel settore finanziario e immobiliare. Uno, insomma, che non aveva problemi economici. Nel 2016 aveva raccontato nel suo libro, che era assurto a immediata, come era stato in grado di spendere una cifra-monstre in regali alle “4.000 donne” della sua vita. Questa pubblicazione l’aveva portato in televisione e quindi lo aveva reso famoso, a 75 anni.


Poi però aveva incontrato la giovane Saki Sudo e l’aveva sposata nel 2018. Lui 77 anni, lei 22. E, nell’accordo matrimoniale, era inserito anche il fatto che alla moglie doveva spettare 1 milione di yen (6.400 euro) al mese, neanche troppo in fondo. Peccato che, secondo la ricostruzione portata oggi in tribunale, “Don Giovanni” non fosse soddisfatto della scarsa presenza della giovane moglie, la quale viaggiava un po’ troppo spesso a Tokyo. E, quindi, avesse deciso di divorziare. Fu in quel contesto che il corpo di Nozaki fu trovato senza vita a giugno 2018. Tre anni dopo la giovane moglie fu arrestata, con l’accusa di averlo assassinato. Le prove? Innanzitutto, a quanto sostiene l’accusa, Sudo da febbraio ricercava sui motori di ricerca internet parole chiave come “crimine perfetto”, “uccidere”, “droga”. Inoltre sarebbe riuscita ad acquistare 3 grammi di uno stimolante da uno spacciatore, una dose che poteva essere letale.


Sudo ha dichiarato di aver trovato Nozaki collassato nella loro casa, secondo le fonti investigative. L’autopsia ha confermato come causa della sua morte un’intossicazione acuta da stimolanti, ma sul corpo dell’uomo non sono stati trovati segni di aghi. E, ancora, le telecamere di sicurezza della casa non mostrano che altre persone siano entrate o uscite quando l’uomo è morto. Da queste considerazioni, la ricostruzione fatta dall’accusa: Sudo fatto assumere al marito lo stimolante a sua insaputa.


Le prove, in realtà, sono esclusivamente circostanziali e, quindi, la corte è chiamata a esprimere una sentenza sulla base di un materiale sdrucciolevole. E’ anche vero, però, che il sistema giudiziario giapponese tende spesso a favorire l’accusa rispetto al diritto di difesa. Sudo, dal canto suo, oggi si è dichiarata del tutto innocente. “Non l’ho ucciso – ha detto durante l’udienza – né gli ho mai fatto ingerire alcuna droga stimolante”. La sentenza è attesa per il 12 dicembre. Oltre all’opinione pubblica, ci sono anche diversi spettatori interessati nella famiglia, visto che va decisa anche la sorte di un’eredità da 13 miliardi di yen, più di 80 milioni di euro che “Don Giovanni” non ha fatto in tempo a sperperare.

Nordcorea lancia raffica di missili a corto raggio verso il mare

Nordcorea lancia raffica di missili a corto raggio verso il mareRoma, 12 set. (askanews) – La Corea del Nord oggi ha effettuato lanci di diversi missili balistici a corto raggio verso il Mar del Giappone.Lo riferisce il Comando congiunto sudcoreano, dopo che stamani era stata rilevata l’attività.


Una settimana fa Pyongyang aveva annunciato che Corea del Sud e Stati uniti avrbbero pagato “a caro prezzo” le loro manovre militari congiunte. “I missili nordcoreani hanno volato per circa 360 chilometri e sono atterrati nel Mar dell’Est” ha dichiarato il comando militare sudcoreano. Ha affermato di aver rilevato i missili lanciati dall’area di Pyongyang alle 7:10 (locali) del mattino, ma non ha fornito ulteriori dettagli, come il numero esatto di missili lanciati.


La distanza coperta dai missili, se fossero stati lanciati verso sud e non verso il mare, sarebbe sufficiente a colpire importanti città sudcoreane come Seoul e Daejeon, oltre a strutture militari chiave a Gyeryong e Gunsan. L’esercito sudcoreano ha condannato l’ultimo lancio come un “atto provocatorio” che minaccia gravemente la pace e la stabilità della penisola coreana e ha promesso una risposta ferma. “Mentre monitoriamo da vicino le varie attività della Corea del Nord con una solida postura di difesa combinata tra Corea del Sud e Stati uniti, manterremo capacità e posture schiaccianti per rispondere a qualsiasi provocazione,” ha dichiaratoancora iul comando sudcoreano.


Il lancio è avvenuto dopo che, la scorsa settimana, la Corea del Nord ha dichiarato che la Corea del Sud e gli Stati Uniti avrebbero dovuto “pagare un caro prezzo” per quelle che ha definito “esercitazioni di guerra provocatorie”, facendo riferimento all’esercitazione congiunta estiva “Ulchi Freedom Shield”. Il lancio è avvenuto anche poche ore dopo che la Corea del Nord ha inviato un altro gruppo di palloni sospetti contenenti spazzatura verso il sud mercoledì sera. Circa 20 palloni sono stati fatti volare, ma non sono riusciti a superare la Linea di demarcazione militare, secondo il comando sudcoreano.

Giappone, partita campagna elettorale per nuovo premier

Giappone, partita campagna elettorale per nuovo premierRoma, 12 set. (askanews) – La grande rinuncia del primo ministro Fumio Kishida a concorrere a un nuovo mandato come leader del Partito liberaldemocratico (e quindi come premier) ha creato una corsa caotica alla successione. Oggi si è aperta la campagna elettorale di due settimane, che porterà al voto interno del 27 settembre, e i candidati che si sono ufficialmente presentati sono ben nove, record assoluto da quando è stato introdotto il sistema elettorale interno nel 1972.


Kishida ha rinunciato assumendosi la responsabilità politica degli scandali di finanziamento irregolare all’interno del partito, che ha portato a una crisi di consensi per la formazione politica che, in maniera quasi ininterrotta tranne due brevi periodi, ha mantenuto il potere in Giappone. Come ricaduta della crisi, sono andate in qualche modo in tilt anche le dinamiche di potere interne, che non si sono dipanate in questi ultimi giorni secondo la tradizionale suddivisioni tra fazioni (habatsu), le quali si sono di fatto sciolte. Questo apre la strada anche a possibili sorprese e all’affermazione eventuale di outsider e candidati di rinnovamento.


Indipendentemente da chi sarà il vincitore, il prossimo presidente del partito – e premier, visto che nel sistema giapponese il capo del partito di maggioranza diventa in maniera quasi automatica anche il capo del govenro – dovrà affrontare la pressione economica che pesa sulle famiglie a causa dell’aumento dei prezzi e le minacce alla sicurezza poste da una Cina sempre più assertiva e dalla Corea del Nord dotata di armi nucleari, che ha lanciato diversi missili proprio poche ore prima dell’inizio della campagna. In questi giorni, tra l’altro, rinnovano le loro leadership anche il partner minore della maggioranza di governo, il partito buddista legato alla Soga Gakkai Komeito, e il principale partito di opposizione progressista, Partito costituzionale democratico del Giappone.


Gli occhi, tuttavia, sono tutti rivolti alla corsa interna al Jiminto, questo il nome in giappinese del Partito liberaldemocratico. La possibile novità sul piatto possono essere l’elezione di un giovane innovatore, il più papabile dei quali pare essere il figlio dell’ex premier Junichiro Koizumi, cioè il 43enne ex ministro dell’Ambiente Shinjiro Joizumi, che è visto dai sondaggi come il più gradito dagli elettori in senso più ampio, ma che gli analisti considerano un peso un po’ leggero. L’altro under-50 è l’ex ministro per la sicurezza economica Takayuki Kobayashi, che ha 49 anni ma che non sembra tra i favoriti. Un’altra possibilità è che, per la prima volta, leader del partito e del governo diventi una donna. In questo caso, sono due le opzioni: l’attuale ministra degli Esteri Yoko Kamikawa, 71 anni, che ha ottenuto le necessarie firme di 20 parlamentari all’ultimo momento ma che proviene dalla fazione più forte del partito, o l’ex ministra della Sicurezza economica Sanae Takaichi, 63 anni, che si vanta della sua vicinanza al defunto ex premier Shinzo Abe e si candida per la seconda volta, promettendo di rendere il Giappone “più forte e più ricco”.


A parte Koizumi jr., tra i favoriti c’è anche l’ex ministro della Difesa Shigeru Ishiba, 67 anni, che si candida per la quinta e (dice lui) ultima volta come capo del Jiminto. Dopo quasi 40 anni di carriera politica, è considerato un politico esperto in sicurezza, agricoltura e rapporto con gli enti locali. Ma è anche visto come una personalità troppo ingombrante nelle delicate dinamiche interne del partito. Sostanzialmente, si colloca al polo opposto rispetto a Koizumi. Altri nomi di peso che si giocano la successione a Kishida, sono il ministro per il Digitale Taro Kono, 61 anni, un politico fuori dagli schemi e molto attivo sui social media; il braccio destro di Kishida ed ex ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi, 63 anni, entrambi al secondo tentativo di diventare leader. Della partita sono anche l’ex ministro della sanità Katsunobu Kato, 68 anni, e l’attuale segretario generale del partito, Toshimitsu Motegi, 68 anni. Durante la prima apparizione congiunta, oggi, dopo aver presentato le candidature, i nove hanno svelato le loro visioni per il Giappone, sottolineando la necessità che il paese, ora la quarta economia mondiale dopo la Germania, sia “rinnovato”, “più forte”, più “competitivo” e “autosufficiente”. Per il momento non ci sono grandi differenze tra loro, ma i candidati hanno 15 giorni per giovare le loro carte. Il voto è tutto interno al Jiminto. La platea degli elettori è fatta da 367 parlamentari e 367 membri di base. Se nessuno dei candidati dovesse raggiungere la maggioranza assoluta, si terrà un ballottaggio tra i primi due classificati e voteranno i 367 parlamentari e ognuna delle 47 articolazioni territoriali del partito esprimeranno un voto. Il termine per il voto dei membri di base è fissato per il 26 settembre e il prossimo capo del PLD sarà selezionato per un mandato di tre anni il 27 settembre. Il leader sarà poi eletto primo ministro in parlamento, probabilmente il primo ottobre.