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Cina apre parco eolico sull’Himalaya a quota 5.200 m

Cina apre parco eolico sull’Himalaya a quota 5.200 mRoma, 6 ott. (askanews) – La Cina ha aperto sull’Himalaya quello che apparentemente è il parco eolico più alto del mondo, in una spinta per testare anche i limiti tecnici di una tecnologia che ha un ruolo importante nella transizione energetica.

Nella regione autonoma del Tibet, secondo quanto ha scritto oggi il South China Morning Post, il parco eolico costruito nella contea di Comai, a un’altitudine che arriva a 5.200 metri, è stata collegata alla rete elettrica. Al momento sono attive 15 turbine eoliche. Il progetto è stato finanziato dalla Three Gorges Corporation, di proprietà statale. Si prevede che le 15 turbine, con capacità per singola unità fino a 3,6 megawatt (MW) – un record per i parchi eolici ad alta quota in Cina – genereranno 200 milioni di kilowattora di elettricità pulita all’anno.

Secondo una dichiarazione di Three Gorges su WeChat, ciò equivale al consumo energetico annuo di 140mila famiglie locali, ovvero più del 10% di tutte le famiglie tibetane. La sua produzione annuale di energia, se pienamente realizzata, potrebbe far risparmiare più di 60mila tonnellate di carbone ogni anno, riducendo 173mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica e 20 tonnellate di emissioni di anidride solforosa, secondo quanto ha screitto l’agenzia di stampa statale Xinhua.

Lei Mingshan, presidente della Three Gorges Corp., ha affermato che il progetto “è di grande importanza per lo sviluppo di più impianti eolici ad altissima quota in Cina, nonché per lo sviluppo economico e sociale della regione”. Secondo un rapporto sull’energia elettrica del China Electricity Council di luglio, la Cina, il più grande produttore mondiale di energia rinnovabile, ha generato il 36,2% della sua elettricità da combustibili non fossili nel 2022. In totale, l’8,8% dell’elettricità cinese proviene dal vento.

L’anno scorso la capacità eolica installata nel paese ha raggiunto i 365 gigawatt (GW), pari al 40% del totale globale e al primo posto a livello mondiale per 13 anni consecutivi. La collocazione di un parco eolico ad altitudine così elevata è una sfida tecnica. La quantità di energia generata dalle turbine è correlata sia alla densità dell’aria che alla velocità del vento, l’efficienza di una turbina viene ridotta dall’aria rarefatta nelle aree ad alta quota. Pertanto, per aumentare la produzione di energia da una singola unità, le turbine appena installate hanno un diametro del rotore di 160 metri, ovvero circa 20 metri più lungo rispetto a unità comparabili in altre regioni. Ciò aumenta la circonferenza delle pale rotanti di quasi il 30%. Per funzionare in modo efficiente in un ambiente estremo, tutte le turbine sono dotate di rivestimenti elastici, moduli di protezione UV e contro i fulmini e cavi spessi, secondo i commenti nei media statali del direttore tecnico del progetto, Li Chunshan. Three Gorges Corp., che gestisce anche la più grande diga idroelettrica del paese, ha completato a luglio un altro innovativo parco eolico al largo della provincia del Fujian. Si tratta del primo parco eolico offshore al mondo che utilizza turbine da 16 MW, gestito dalla società. Le turbine dell’impianto sono dotate di torri da 152 metri e ciascuna turbina ha il diametro della girante più lungo del mondo, pari a 252 metri, un’area spazzata di circa 50.000 metri quadrati e il peso per MW più leggero. È in grado di produrre più di 66 gigawatt di elettricità pulita all’anno.

Giappone, ad agosto ancora giù i salari reali

Giappone, ad agosto ancora giù i salari realiRoma, 6 ott. (askanews) – I salari reali in Giappone ad agosto sono calati per il 17mo mese consecutivo, registrando un -2,5%. Lo ha segnalato oggi il ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare di Tokyo.

Questo indica un’ulteriore perdita del potere d’acquisto, alla luce del fatto che l’inflazione “core” al consumo, cioè depurata dagli alimenti freschi, è stata del 3,1% rispetto a un obiettivo della Banca del Giappone del 2%. Ad agosto, il ministero ha annunciato un salario minimo orario medio per il 2023 di 1.004 yen (6,4 euro), con un aumento di 43 yen (27 centesimi di euro) rispetto allo scorso anno. È la prima volta che il salario minimo orario in Giappone supera i 1.000 yen. Lo stesso mese, il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato l’intenzione di aumentarlo a 1.500 yen (9,6 euro) entro la metà degli anni ’30.

Si tratta, per una e forse due generazioni di giapponesi, di una situazione del tutto inedita: le famiglie si trovano in difficoltà perché i salari restano indietro rispetto a un’inflazione in gran parte alimentata dall’indebolimento dello yen, che nei giorni scorsi è sceso a quota 150 per un dollaro. Infatti, sempre oggi sono usciti – a cura Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni – i dati della spesa al consumo dei giapponesi, che è diminuita per il sesto mese consecutivo in agosto, indicando che i recenti aumenti salariali non sono stati sufficienti a rilanciare il potere d’acquisto dei consumatori. In termini reali, escludendo l’effetto delle fluttuazioni dei prezzi, le famiglie composte da due o più persone hanno speso in media 293.161 yen (1.873 euro) in un mese, con un calo del 2,5% rispetto all’anno precedente.

Questa situazione è destinata ad avere un impatto sulle future decisioni della Banca del Giappone che, in controtendenza rispetto alle banche centrali degli altri paesi a economia forte, continua a mantenere una politica monetaria ultra-espansiva con tassi d’interesse bassi. Nei giorni scorsi il governatore della BoJ Kazuo Ueda ha ribadito l’obiettivo d’inflazione del 2%.

Cina su indagine Ue anti-sussidi auto elettrica: protezionismo

Cina su indagine Ue anti-sussidi auto elettrica: protezionismoRoma, 4 ott. (askanews) – Pechino ha reagito oggi duramente al lancio da parte dell’Unione europea di un’indagine anti-sussidi veicoli elettrici cinesi, esprimendo forte insoddisfazione per un comportamento “protezionistico” da parte europea.

In una dichiarazione del Ministero del Commercio, l’indagine è definita “un palese comportamento protezionistico che interromperà e distorcerà gravemente la catena di approvvigionamento dell’industria automobilistica globale, compresa l’Ue”. Nel comunicato quindi è espressa “forte insoddisfazione” per l’indagine. “La parte europea – continua – ha chiesto alla parte cinese di condurre consultazioni in un periodo di tempo molto breve e non ha fornito materiale di consultazione efficace, il che ha messo seriamente a repentaglio i diritti della parte cinese”.

Su X (ex Twitter), il direttore generale per gli Affari europei del Ministero degli Esteri di Pechino, Wang Luton, ha sua volta ha scritto: “La Commissione Europea ha avviato un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici cinesi. La mossa viola le regole dell’OMC e danneggia gravemente gli interessi della Cina e le relazioni Cina-UE. La storia dimostra che coloro che si impegnano nel protezionismo finiranno per vedere danneggiati i propri interessi”.

Giappone, governo non rivela se è intervenuto a sostegno yen

Giappone, governo non rivela se è intervenuto a sostegno yenRoma, 4 ott. (askanews) – Il governo giapponese oggi si è rifiutato di dichiarare se sia o meno intervenuto nel mercato valutario per arrestare il declino dello yen rispetto al dollaro, dopo che la valuta giapponese è aumentata bruscamente a seguito di una caduta temporanea sotto la soglia di 150 durante la notte. Lo scrive l’agenzia di stampa Kyodo.

Il ministro delle Finanze Shunichi Suzuki si è limitato a ribadire che i rapidi movimenti valutari sono “indesiderabili”, aggiungendo che il Giappone è pronto a rispondere adeguatamente con “tutte le opzioni sul tavolo”. Poco dopo che lo yen ha superato quota 150 per dollaro durante la notte a New York, è risalito bruscamente fino a 147 yen. Questa oscillazione ha alimentato l’idea da parte degli investitori che il Giappone sarebbe di nuovo intervenuto acquistando yen e vendendo dollari.

Alla domanda se il Giappone fosse effettivamente entrato nel mercato, Suzuki ha detto ai giornalisti: “Mi asterrò dal rispondere a questa domanda”. E ha aggiunto: “I movimenti valutari dovrebbero essere stabili e quelli rapidi non sono auspicabili”, ha affermato Suzuki. “Il governo segue – ha continuato – con molta attenzione gli sviluppi del mercato e con un senso di urgenza. Adotteremo le misure appropriate contro l’eccessiva volatilità senza escludere alcuna opzione”. L’anno scorso, il Giappone è intervenuto “stealth” acquistando yen in cambio del dollaro in più occasioni.

Intanto la Banca del Giappone continua a mantenere una linea di politica monetaria ultra-espansiva, in controtendenza con le banche centrali delle principali economie mondiali. Tutto ciò mentre si attende che la Federal Reserve Usa continui con la sua politica di alti tassi d’interesse. In tale contesto, il dollaro ad alto rendimento è più attraente dello yen per gli operatori di mercato. Per il Giappone, che dispone di risorse scarse, tuttavia, la debolezza dello yen rappresenta un elemento di fragilità poiché gonfia i costi di importazione di energia e materie prime.

Sudcorea, produzione industriale torna a crescere ad agosto

Sudcorea, produzione industriale torna a crescere ad agostoRoma, 4 ott. (askanews) – La produzione industriale della Corea del Sud è rimbalzata ad agosto rispetto al mese precedente, sulla scia di una robusta ripresa nel settore dei chip. Secondo l’agenzia statistica sudcoreana, la produzione industriale è aumentata del 2,2% in agosto rispetto al mese precedente, dopo essere scesa dello 0,8% in luglio.

Si è trattato della crescita più marcata dall’aumento del 2,3% registrato nel febbraio 2021. “In termini di consumi e investimenti, il robusto mercato del lavoro, i risparmi accumulati dalle famiglie e la persistente domanda di investimenti in settori all’avanguardia sono alcuni dei fattori positivi”, ha commentato il ministero delle Finanze di Seoul. “Tuttavia, il crollo degli ordini di costruzione, insieme ai debiti delle famiglie, rappresentano dei rischi.”

La ripresa è arrivata dopo che la produzione industriale, le vendite al dettaglio e gli investimenti in strutture del paese hanno perso terreno contemporaneamente a luglio, per la prima volta da gennaio. La produzione nei settori minerario, manifatturiero, del gas e dell’elettricità è aumentata del 5,5% grazie alla solida performance del settore dei chip, che nello stesso periodo è cresciuto del 13,4%.

Nel mese di settembre, le esportazioni di semiconduttori, la principale voce dell’export sudocoreano, sono diminuite per il 14mo mese consecutivo a 9,94 miliardi di dollari. Ma le vendite globali di chip hanno mostrato segnali di ripresa negli ultimi mesi e, secondo il ministero del Commercio, settembre ha registrato il valore delle esportazioni mensili più alto finora quest’anno. La produzione di componenti elettrici, invece, è scesa del 3,8% rispetto al mese di agosto.

Il settore dei servizi ha visto la sua produzione aumentare dello 0,3%, trainato dai settori dell’arte, dello sport e del tempo libero, che sono cresciuti del 6,2%. Le vendite al dettaglio, un indicatore della spesa privata, sono diminuite dello 0,3% nel periodo in esame a causa della debole domanda di beni durevoli, come le automobili, che sono scese dell’1,1%. Anche la domanda di beni semidurevoli, compresi i vestiti, è scesa dello 0,6% su base mensile ad agosto, come mostrano i dati. Gli investimenti in strutture, invece, sono aumentati del 3,6%. L’aumento è stato trainato dal settore della costruzione navale, che ha registrato un progresso del 13,1%, mentre anche il settore delle macchine ha registrato un aumento dello 0,6%.

Son: l’intelligenza artificiale supererà quella umana in pochi anni

Son: l’intelligenza artificiale supererà quella umana in pochi anniRoma, 4 ott. (askanews) – Il vulcanico Masayoshi Son, intervenendo oggi all’evento SoftBank World della compagnia che ha fondato e guida, ha affermato che l’intelligenza artificiale supererà ampiamente quella umana in pochi anni e ha annunciato oggi un rafforzamento della sua compagnia nel business dell’Intelligenza artificiale, dopo che la società del gruppo che progetta chip, Arm, è stata protagonista della più importante quotazione in borsa dell’anno a New York.

“E’ un errore dire che l’Intelligenza artificiale non può essere maggiore di quella degli umani, perché da essi creata”, ha detto Son, segnalando che ormai l’Ia sta “imparando da se stessa, si sta addestrando da sé e sta interagendo con se stessa, proprio come fanno gli esseri umani”. In una conferenza a Tokyo, Son ha presentato la strategia del gruppo, segnalando che in essa l’intelligenza artificiale avrà un ruolo orizzontale che andrà dalla telefonia mobile ai pagamenti, fino al sistema di messaggeria del gruppo, LINE.

Arm entrerà a far parte del nucleo centrale di SoftBank e allargherà il suo campo d’azione, in precedenza principalmente legato al progetto di chip per smartphone, all’intelligenza artificiale. Son ha chiarito che vede il Giappone sulla difensiva nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale. “Penso che sia un rompicapo per la società e le aziende giapponesi. La domanda da farci è se continueremo a utilizzare l’intelligenza artificiale o saremo lasciati indietro” ha detto il magnate nipponico.

Son ritiene che l’intelligenza artificiale entrerà nella vita di tutti i giorni per svolgere compiti intellettuali in 10 anni. “Abbiamo avuto – ha sostenuto – 4 miliardi di anni di storia, la Singolarità si dispiegherà in soli 10 anni”.

Giappone, rendimento bond al massimo da 10 anni, interviene BoJ

Giappone, rendimento bond al massimo da 10 anni, interviene BoJRoma, 4 ott. (askanews) – La Banca del Giappone è intervenuta oggi in maniera programmata, acquistando bond nipponici a 10 anni, dopo che il loro rendimento ha raggiunto il suo massimo un decennio, trainato da quello degli US Treasury arrivato al suo picco da 16 anni a questa parte. Lo riferisce il Financial Times.

La BoJ si è offerta di acquistare 675 miliardi di yen (4,52 miliardi di dollari) di bond JGB decennali, aggiungendoli a un’offerta programmata da 1.900 miliardi di yen (12,7 mld di dollari) per tutta una serie di titoli arrivati a maturità oggi. La mossa viene in un momento di forte pressione sulla banca centrale, con lo yen che ha superato la quota critica di 150 rispetto al dollaro. La BoJ, in controtendenza rispetto alle altre banche centrali delle economie più forti, continua a mantenere una politica monetaria ultra-espansiva.

L’intervento della BoJ non sarebbe bastato tuttavia a fermare l’innalzamento dei rendimenti dei JGB a dieci anni, che è salito allo 0,783%, segno che gli investitori scommettono sul fatto che l’istituto di emissione dovrà uscire dalla politica di tassi d’interesse negativi iniziata nel 2016.

Giappone, yen s’indebolisce ancora: toccata quota 150 su dollaro

Giappone, yen s’indebolisce ancora: toccata quota 150 su dollaroRoma, 3 ott. (askanews) – Il dollaro è salito sullo yen brevemente oltre quota 150 contro oggi, nonostante il governo giapponese abbia più volte espresso la volontà d’impedire lo smottamento della valuta nipponica in un momento in cui gli investitori si aspettano che la Federal Reserve Usa continui a mantenere alti i tassi d’interesse.

La debolezza dello yen potrebbe accrescere la pressione sulla Banca del Giappone, che continua a rappresentare un’eccezione tra le principali economie del mondo perché mantiene una politica monetaria ultra-espansiva in una fase di stretta delle altre banche centrali per tenere sotto controllo l’inflazione. Uno yen basso rappresenta un problema per il governo di Fumio Kishida, che potrebbe adottare misure per attenuare l’impatto negativo dell’inflazione, che pesa sulle importazioni di un paese il quale dipende da esse per le materie prime.

Lo yen s’era indebolito superando la soglia psicologica di 150 l’ultima volta a ottobre dello scorso anno. Lo spread dei titoli decennali tra Usa e Giappone, tra l’altro, si è allargato, con il rendimento dei bond Usa al massimo degli ultimi 16 anni, e questo rende per gli investitori ancor meno attrattavo lo yen. E il fatto che gli Usa abbiano per ora evitato lo shutdown del governo federale ha portato gli investitori a sentire di poter rischiare spostandosi sul dollaro. Il ministro delle Finanze Shunichi Suzuki è intervenuto oggi per l’ennesima volta, ribadendo che “tutte le misure sono sul tavolo con un elevato senso di urgenza”. E ha insistito che l’obiettivo è “mantenere il mercato stabile e in linea con i fondamentali” del paese.

Il 22 settembre 2022, di fronte allo smottamento della valuta, per la prima volta in 24 anni il Ministero delle Finanze e la Banca del Giappone intervenirono nel mercato per acquistare yen. Il mese successivo, il 21 ottobre, le autorità hanno acquistato 5.400 miliardi di yen (34,24 miliardi di euro), il più grande intervento mai registrato, riuscendo a fermare lo smottamento dello yen che era arrivato quasi a quota 15e sul dolaro.

India nuova locomotiva d’Asia? Nonostante crisi globale, cresce

India nuova locomotiva d’Asia? Nonostante crisi globale, cresceRoma, 3 ott. (askanews) – L’India si avvia a diventare la nuova locomotiva d’Asia? In un momento di crescita rallentata della Cina, il gigante dell’Asia meridionale – che ormai è dato dagli esperti come il paese più popoloso del mondo – registra una crescita notevole pur in un contesto globale difficile, segnalandosi una delle economie a più rapida crescita nell’anno fiscale 2022-2023. Lo rivela l’ultimo rapporto India Development Update (IDU) della Banca mondiale.

L’IDU è un rapporto semestrale della Banca mondiale sull’economia indiana. Nonostante le difficoltà economiche globali, secondo questo documento, l’India è stata una delle economie in più rapida crescita nell’anno fiscale 2022-23 con un tasso del 7,2%. Il tasso di crescita dell’India è stato il secondo più alto tra i paesi del G20 e quasi il doppio della media delle economie dei mercati emergenti. Questa resilienza è stata sostenuta da una forte domanda interna, da forti investimenti in infrastrutture pubbliche e da un rafforzamento del settore finanziario. La crescita del credito bancario è stata del 15,8% nel primo trimestre dell’anno fiscale 2023-24 rispetto al 13,3% del primo trimestre dell’anno fiscale 2022-23.

L’IDU prevede che i venti contrari a livello globale continueranno a persistere e ad intensificarsi a causa degli elevati tassi di interesse globali, delle tensioni geopolitiche e della stagnazione della domanda globale. Di conseguenza, anche la crescita economica globale è destinata a rallentare nel medio termine in un contesto di questi fattori combinati. In questo contesto, la Banca Mondiale prevede che la crescita del PIL dell’India per l’anno fiscale 23/24 sarà pari al 6,3%. La moderazione prevista è dovuta principalmente alle difficili condizioni esterne e al calo della domanda repressa. Tuttavia, si prevede che l’attività del settore dei servizi rimanga forte con una crescita del 7,4% e anche la crescita degli investimenti dovrebbe rimanere robusta all’8,9%.

“Un contesto globale avverso continuerà a porre sfide nel breve termine”, ha affermato Auguste Tano Kouame, direttore nazionale della Banca mondiale in India. “Sfruttare la spesa pubblica che attira più investimenti privati creerà condizioni più favorevoli affinché l’India possa cogliere le opportunità globali in futuro e raggiungere così una crescita più elevata.” Le condizioni meteorologiche avverse hanno tuttavias contribuito a un’impennata dell’inflazione negli ultimi mesi. L’inflazione complessiva è salita al 7,8% a luglio a causa dell’impennata dei prezzi di prodotti alimentari come grano e riso. Si prevede che diminuirà gradualmente man mano che i prezzi dei prodotti alimentari si normalizzeranno e le misure governative aumenteranno l’offerta di materie prime chiave.

“Anche se il picco dell’inflazione complessiva potrebbe limitare temporaneamente i consumi, prevediamo una moderazione. Le condizioni generali rimarranno favorevoli agli investimenti privati”, ha affermato Dhruv Sharma, economista senior della Banca mondiale e autore principale del rapporto. “È probabile che il volume degli investimenti diretti esteri cresca anche in India man mano che continua il riequilibrio della catena del valore globale”. La Banca Mondiale prevede che il consolidamento fiscale continuerà nell’anno fiscale 2023-24, con il deficit fiscale del governo centrale che, secondo le previsioni, continuerà a scendere dal 6,4% al 5,9% del Pil. Il debito pubblico dovrebbe stabilizzarsi all’83% del Pil. Sul fronte esterno, si prevede che il disavanzo delle partite correnti si ridurrà all’1,4% del Pil e sarà adeguatamente finanziato da flussi di investimenti esteri e sostenuto da ingenti riserve estere.

Binance annuncia l’abbandono della Russia

Binance annuncia l’abbandono della RussiaRoma, 28 set. (askanews) – L’exchange di criptovalute Binance ha dichiarato di aver abbandonato la sua attività in Russia vendendola a CommEX, un exchange di criptovalute appena lanciato. Lo ha riferito la stessa Binance.

“Guardando al futuro, riconosciamo che operare in Russia non è compatibile con la strategia di conformità di Binance”, ha affermato Noah Perlman, Chief Compliance Officer di Binance. “Rimaniamo fiduciosi nella crescita a lungo termine del settore Web3 in tutto il mondo e concentreremo le nostre energie sugli oltre 100 paesi in cui operiamo”. Binance è nel mirino del Dipartimento alla Giustizia Usa per determinare se sia stato utilizzato illegalmente per consentire ai russi di aggirare le sanzioni e spostare denaro.

CommEX è stato lanciato giovedì, secondo il suo sito web, che afferma che la sua società madre CommEX Holding ha sede alle Seychelles. Sia Binance che CommEX utilizzano la legge di Hong Kong per regolamentare le loro piattaforme, secondo i rispettivi termini di servizio. A CommEX è vietato offrire servizi negli Stati Uniti, nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea e in altre nazioni e territori tra cui Singapore, Iran, Cuba, Siria, Corea del Nord e Crimea, secondo i suoi termini di servizio. Anche se i dettagli finanziari dell’accordo non saranno divulgati, “è importante notare che con questa vendita Binance uscirà completamente dalla Russia”, ha precisato Binance. “A differenza di accordi simili da parte di società internazionali in Russia, Binance – ha scritto ancora la compagnia – non avrà alcuna ripartizione dei ricavi derivanti dalla vendita, né manterrà alcuna opzione per riacquistare azioni dell’azienda”.