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Cambio al vertice Sony Playstation, Jim Ryan lascia

Cambio al vertice Sony Playstation, Jim Ryan lasciaRoma, 28 set. (askanews) – Sony Group Corporation e Sony Interactive Entertainment (SIE) hanno annunciato che il presidente e CEO di SIE Jim Ryan ha preso la decisione di ritirarsi nel marzo 2024 dopo quasi trent’anni d’attività di PlayStation. Per supportare Ryan nella sua transizione, il presidente, COO e CFO di Sony Group Corporation, Hiroki Totoki, assumerà il ruolo di presidente di SIE a partire dall’ottobre 2023.

“Dopo 30 anni, ho deciso di ritirarmi dalla SIE nel marzo 2024. Ho apprezzato l’opportunità di svolgere il lavoro che amo in un’azienda molto speciale, lavorando con persone fantastiche e partner incredibili. Ma ho trovato sempre più difficile conciliare la vita in Europa e il lavoro in Nord America”, ha spiegato Ryan. “Lascerò la mia funzione – ha continuato – dopo aver avuto il privilegio di lavorare su prodotti che hanno toccato milioni di vite in tutto il mondo; PlayStation farà sempre parte della mia vita e mi sento più ottimista che mai riguardo al futuro di SIE. Voglio ringraziare Yoshida-san per aver riposto così tanta fiducia in me e per essere stato un leader incredibilmente sensibile e solidale”. A partire dal primo aprile 2024, Totoki sarà nominato CEO ad interim di SIE mentre continuerà a il suo attuale ruolo presso Sony Group Corporation. Totoki lavorerà a stretto contatto con il presidente e CEO di Sony Group Corporation Kenichiro Yoshida e il team di gestione di SIE per aiutare a definire il prossimo capitolo del futuro di PlayStation, inclusa la successione del ruolo di CEO di SIE.

“Vorrei esprimere la mia sincera gratitudine a Jim Ryan per i suoi eccezionali risultati e contributi nel corso dei suoi 30 anni di carriera in Sony, incluso il grande successo del lancio di PlayStation 5. L’attività PlayStation gestita da SIE è una parte essenziale dell’attività del Gruppo Sony. intero portafoglio aziendale. Lavorerò a stretto contatto con Jim e il team dirigenziale senior per garantire il nostro continuo successo e un’ulteriore crescita. Non vedo l’ora di creare l’entusiasmante futuro di PlayStation e dell’industria dei giochi insieme a tutti in SIE e ai suoi partner commerciali”, ha detto Totoki. Jim Ryan è entrato a far parte dell’entità europea di Sony Interactive Entertainment, Sony Interactive Entertainment Europe (SIEE) — che allora era Sony Computer Entertainment Europe — nel 1994. In seguito, ha ricoperto numerose posizioni senior presso l’azienda, tra cui Presidente di SIEE, Responsabile delle vendite e del marketing globali di SIE e vicepresidente di SIE da gennaio 2018, prima di essere nominato presidente e amministratore delegato di SIE.

Giappone, governo vuole sgravi tech e pacchetto per aumento salari

Giappone, governo vuole sgravi tech e pacchetto per aumento salariRoma, 28 set. (askanews) – Il governo giapponese sta valutando la possibilità di offrire agevolazioni fiscali per le aziende che investono in settori strategicamente importanti come i semiconduttori e le batterie di accumulo, nel tentativo di aumentare il potenziale di crescita del Giappone e garantire la sicurezza economica. Lo riferisce l’agenziadi stampa Kyodo, dando conto del progetto di programmazione economica presentato ieri dal governo guidato da Fumio Kishida.

Inoltre, il governo Kishida vorrebbe espandere le misure di riduzione fiscale per le piccole e medie imprese che sono rimaste indietro rispetto alle aziende più grandi nell’aumento delle retribuzioni, il che sarebbe in linea con la spinta del Primo Ministro Fumio Kishida ad aumentare la ridistribuzione della ricchezza. I cambiamenti previsti fanno parte degli sforzi volti a sostenere l’economia mitigando gli effetti dell’aumento dell’inflazione sulle famiglie attraverso la promozione di aumenti salariali e maggiori investimenti.

Il governo intende proporre anche un nuovo regime che offra agevolazioni fiscali sui profitti aziendali derivanti dalla proprietà intellettuale nella speranza che questo incoraggi le aziende ad aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, nonché in beni immateriali. “Trasformeremo l’economia in un’economia orientata alla crescita, guidata da una crescita sostenuta dei salari e da investimenti attivi”, ha detto Kishida a un comitato governativo nel presentare il progetto.

I dettagli verranno definiti verso la fine dell’anno, quando i partiti al potere discuteranno su come riformare il sistema fiscale del paese.

Cina, crisi Evergrande accelera dopo presunto arresto fondatore

Cina, crisi Evergrande accelera dopo presunto arresto fondatoreRoma, 28 set. (askanews) – La crisi del gigante immobiliare cinese Evergrande sta subendo una rapida accelerazione. Dopo che ieri l’agenzia di stampa Bloomberg ha scritto che il fondatore – Hui Ka-yan (Xu Jiayin) – sarebbe finito in stato di arresto domiciliare, stamane in diverse comunicazioni al mercato China Evergrande, Evergrande Property Seevices Groiup e China Evergrande New Energy Vehicle – cioè le diverse unità di Evergrande – hanno annunciato la sospensione delle contrattazioni di borsa a Hong Kong, senza fornire una specifica motivazione.

Dopo la notizia data dall’agenzia di stampa americana, i media cinesi hanno affermato che Hui è sotto “sorveglianza residenziale in un luogo designato”. Martedì, inoltre, il rispettato portale economico cinese Caixin aveva anche riferito che Pan Darong, l’ex direttore finanziario del gruppo, sarebbe stato arrestato dalle autorità cinesi e che l’ex amministratore delegato Xia Haijun sarebbe stato sottoposto a restrizioni dopo essere tornato nel paese intorno alla metà del 2022. Il 27 settembre le tre società avevano una capitalizzazione di mercato combinata di 16,7 miliardi di dollari di Hong Kong (2 miliardi di euro), quasi l’80% in meno rispetto al ritorno in borsa dopo 17 mesi di sospensione dovuta alle difficoltà dello sviluppatore immobiliare che non è riuscita a ripagare una serie di obbligazioni.

La scorsa settimana Evergrande ha annullato sei incontri con i creditori previsti per il 25 e 26 settembre e ha rivelato la sua incapacità di soddisfare i requisiti normativi per emettere nuove obbligazioni, un punto chiave nella sua proposta per sanare 20 miliardi di dollari di debiti e crediti inadempienti. Anche la sua principale unità della Cina continentale, Hengda Real Estate Group, non è riuscita a rimborsare una cedola questa settimana. Evergrande, un tempo il più grande promotore immobiliare del paese, è alle prese con pesanti debiti accumulati nel corso di diversi anni, mentre un crollo delle vendite ha colpito la sua posizione di cassa a seguito di un giro di vite del governo nel settore.

OpenAI tratta col designer dell’iPhone per un primo device IA

OpenAI tratta col designer dell’iPhone per un primo device IARoma, 28 set. (askanews) – OpenAI vuole costruire l’”iPhone” dell’intelligenza artificiale e a questo scopo è in trattativa con il designer Jony Ive – l’ex designer della Apple – e con la SoftBank di Masayoshi Son per lanciare il device che dovrà rendere popolare l’IA. Il fondo giapponese, in particolare, dovrebbe finanziare l’operazione con un miliardo di dollari. Lo riferisce oggi il Financial Times.

Sam Altman, il numero uno di OpenAI, ha intercettato Ive – che dopo essere uscito da Apple ha fondato LoveFrom – per chiedergli di sviluppare il primo device consumer, secondo tre fonti interpellate da FT. E i due avrebbero già avuto delle riunioni a San Francisco per mettere assieme le idee. L’idea è quella di creare un oggetto che consenta agli utenti un’esperienza intuitiva e diretta, così come Apple fece con l’iPhone.

Masayoshi Son entra nell’operazione perché vorrebbe un ruolo centrale per il designer di chip Arm, di proprietà di SoftBank, recentemente sbarcato in borsa con la IPO più ricca dell’anno. La prospettiva è quella di creare una nuova compagnia con la presenza delle tre entità, in cui SoftBank metterebbe un miliardo di dollari. Le discussioni sono state definite “serie”.

Mitsubishi Motors smette di produrre auto in Cina

Mitsubishi Motors smette di produrre auto in CinaRoma, 27 set. (askanews) – Mitsubishi Motors ha deciso di ritirarsi dalla produzione automobilistica in Cina. Lo scrive oggi il ha appreso Nikkei. La società ha avviato i colloqui finali per il ritiro con la cinese Guangzhou Automobile Group (GAC), con la quale Mitsubishi ha una joint venture.

Le vendite di Mitsubishi in Cina sono state intaccate dalla popolarità dei veicoli elettrici e dell’ascesa dei marchi locali. Anche altre case automobilistiche giapponesi sono in difficoltà e potrebbero rivedere le loro strategie nel paese. GAC Mitsubishi Motors ha una fabbrica nella provincia di Hunan. L’azienda ha interrotto la produzione a marzo e non riprenderà le operazioni. Lo stabilimento di Hunan è l’unico stabilimento Mitsubishi in Cina.

Si prevede che GAC utilizzerà lo stabilimento di Hunan per la produzione di veicoli elettrici e cercherà di mantenere un certo livello di occupazione. GAC possiede una partecipazione del 50% in GAC Mitsubishi, Mitsubishi Motors possiede il 30% e la società commerciale Mitsubishi Corp. detiene il 20%. GAC Mitsubishi rimarrà un’entità aziendale, ma Mitsubishi Motors e Mitsubishi Corp. ritireranno i loro investimenti. Mitsubishi nel 2022 ha venduto 38.550 auto in Cina, in calo di circa il 60% rispetto all’anno precedente. Per invertire la tendenza, lo scorso autunno ha lanciato un ibrido, il SUV Outlander, per il mercato cinese, anche se le vendite sono state inferiori alle previsioni.

Con il ritiro dalla Cina, Mitsubishi dedicherà risorse al Sud-Est asiatico e all’Oceania, regioni che rappresentano circa un terzo delle vendite consolidate di Mitsubishi.

Alibaba lancia a Hong Kong IPO per ramo logistico Cainiao

Alibaba lancia a Hong Kong IPO per ramo logistico CainiaoRoma, 26 set. (askanews) – Alibaba Group Holding lancerà sulla Borsa di Hong Kong un’offerta pubblica iniziale (IPO) per il suo spin-off nel campo della logistica – Cainiao Smart Logistics Network – in un’operazione da cui punta di ricavare un miliardo di dollari e che viene presentata come la seconda grande collocazione dell’anno dopo il produttore di chip Arm da parte di Softbank.

Cainiao Smart Logistics Network – secondo quanto riferisce oggi il South China Morning Post – ha presentato domanda per raccogliere fondi a Hong Kong in quella che si prevede sarà la seconda più grande offerta pubblica iniziale (IPO) del mondo quest’anno. Secondo le fonti, la società punta a raccogliere almeno un miliardo di dollari, subordinatamente alle condizioni di mercato. Una volta completato lo spin-off proposto, Alibaba continuerà a detenere oltre il 50% di Cainiao, mantenendola come filiale. Alibaba detiene attualmente il 69,54%.

La dichiarazione di Cainiao, con sede a Hangzhou, arriva in un momento cruciale per il mercato azionario di Hong Kong, poiché il suo indice di riferimento Hang Seng fatica a uscire dal crollo dell’11,7% di quest’anno. Il sentimento negativo ha tenuto le start-up lontane dalle nuove collocaziomni nel 2023. Fondata nel 2013, Cainiao è diventata un colosso da 100 miliardi di yuan (13,7 miliardi di dollari) e uno dei più grandi cosiddetti unicorni della Cina, come vengono chiamate le società private con una valutazione di oltre un miliardo di dollari. Nel trimestre terminato il 30 giugno, i ricavi di Cainiao sono cresciuti del 34% a 23,2 miliardi di yuan (156 miulioni di dollari).

L’azienda è il centro logistico del gigantesco business di e-commerce di Alibaba, promettendo la consegna in giornata nelle aree della Cina continentale. L’azienda si è espansa anche nei mercati esteri, come l’Europa, in seguito all’espansione di AliExpress, l’unità di e-commerce che serve i clienti esteri, e sta ora migliorando il proprio servizio per consegnare nel Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Corea del Sud all’interno cinque giorni.

Ministro Finanze Giappone: nulla è escluso per stabilizzare yen

Ministro Finanze Giappone: nulla è escluso per stabilizzare yenRoma, 26 set. (askanews) – Il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki ha ribadito oggi che “tutte le opzioni sono sul tavolo” per contrastare lo smottamento dello yen nel mercato valutario, mentre la divisa giapponese si avvicina pericolosamente a quota 150 rispetto al dollaro.

Suzuki ha tenuto una conferenza stampa, nella quale ha sostenuto che le autorità monetarie del Giappone e di altre nazioni condividono l’opinione secondo cui un’eccessiva volatilità è un problema e che il governo sta osservando da vicino gli sviluppi del mercato con un accresciuto senso di urgenza. “I tassi di cambio dovrebbero essere determinati dalle forze di mercato, riflettendo i fondamentali”, ha detto Suzuki. “Risponderemo in modo appropriato all’eccessiva volatilità senza escludere alcuna opzione”. Lo yen si è ulteriormente indebolito dopo che la scorsa settimana la Banca del Giappone ha respinto le attese del mercato di un cambio dalla politica ultra-espansiva a una stretta che metta anche Tokyo sulla scia del trend attualmente in auge negli istituti centrali come la Fed e la Bce.

Suzuki ha affermato che il governo sta tenendo sotto controllo la volatilità, non i livelli specifici del dollaro-yen. Tuttavia, il continuo declino dello yen ha aumentato le pressioni inflazionistiche per il Giappone, paese povero di risorse, che dipende fortemente dalle importazioni di energia e altre materie prime.

Expo Osaka 2025: cresce ancora la stima dei costi di costruzione

Expo Osaka 2025: cresce ancora la stima dei costi di costruzioneRoma, 26 set. (askanews) – L’organizzazione dell’Esposizione Mondiale del 2025 a Osaka aumenterà per la seconda volta la sua stima dei costi di costruzione della venue, portandola a circa 230 miliardi di yen (1,45 miliardi di euro) a causa dell’aumento dei costi dei materiali e della manodopera. L’ha dichiarato oggi la stessa Associazione giapponese per l’Expo 2025.

A dicembre 2020 l’organizzazione aveva già portato la stima del costo di costruzione a 185 miliardi di yen (1,1 miliardi di euro), superando la stima iniziale di 125 miliardi di yen (792 milioni di euro). L’inflazione, unita alla carenza di manodopera, ha portato a un ritardo nell’inizio della costruzione dei padiglioni presso il sito da parte dei paesi e delle regioni partecipanti.

L’associazione ha effettuato la nuova stima dopo che il governo centrale le ha dato istruzioni in tal senso. Il governo centrale si farà carico di parte dell’aumento dei costi, con l’intenzione di stanziare la spesa nel bilancio supplementare per l’anno fiscale 2023. Il governo centrale, i governi locali di Osaka e un gruppo di società private hanno concordato di sostenere i costi di allestimento della sede dividendoli equamente. L’evento si terrà dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 sull’isola artificiale di Yumeshima nella baia di Osaka, presenterà mostre tecnologiche e culturali di circa 150 paesi e regioni, con un numero di visitatori previsto che raggiungerà circa 28 milioni.

Da novembre in vendita in Cina auto elettrica Huawei-Chery

Da novembre in vendita in Cina auto elettrica Huawei-CheryRoma, 26 set. (askanews) – Partirà da novembre la produzione del primo modello di auto elettrica prodotta da Luxeed, il marchio nato da una joint venture tra la Chery Automobile – produttore di auto statale cinese – e il gigante della telefonia mobile Huawei sottoposto a restrizioni negli Stati uniti. L’ha reso noto il ministero dell’Industria cinese.

L’S7, un veicolo elettrico (EV) simile a una coupé, sarà basato sulla piattaforma E0X di Chery, progettata per veicoli elettrici a due motori e trazione integrale. “L’auto farà il suo debutto a fine novembre”, ha detto Richard Yu, capo dell’unità automobilistica di Huawei, durante una cerimonia di lancio di nuovi prodotti, senza fornire dettagli sul prezzo, l’autonomia o le caratteristiche intelligenti. “Sarà – ha detto – superiore alla Model S di Tesla sotto vari aspetti”.

Chery, che ha sede nella provincia orientale cinese di Anhui, sta passando ai veicoli elettrici nel contesto della loro rapida adozione in Cina e all’estero. Nel 2018 ha fondato Jetour, una filiale, per sfruttare questo mercato. Jetour ha consegnato più di 180mila veicoli elettrici nel 2022, con un aumento del 17% su base annua. Huawei, sottoposta alle sanzioni statunitensi, è entrata nel settore dei veicoli elettrici con la sua soluzione automobilistica intelligente Huawei HI nell’aprile 2021. Alla fine dello stesso anno, ha lanciato il marchio Aito con la casa automobilistica Seres per costruire veicoli elettrici di lusso venduti nei negozi Huawei in tutta la Cina continentale. L’M9 di Aito, un SUV elettrico di lusso a grandezza naturale, arriverà sul mercato continentale a dicembre, ha detto Yu.

Crisi Evergrande, arresti nel gigante immobiliare cinese in crisi

Crisi Evergrande, arresti nel gigante immobiliare cinese in crisiRoma, 26 set. (askanews) – La crisi del gigante immobiliare cinese Evergrande si sta allargando sempre più e, con essa, il rischio che il contagio possa investire anche il settore finanziario. Ieri Evergrande ha annunciato di non poter emettere nuovi bond ed è partito uno smottamento in borsa a Hong Kong, continuato anche oggi. La motivazione fornita dallo sviluppatore cinese è Evergrande non può “soddisfare i requisiti per l’emissione di nuove obbligazioni”, poiché la sua principale controllata, Hengda Real Estate Group, è oggetto di indagine, si leggeva in un comunicato depositato domenica alla borsa di Hong Kong.

E’ però il rispettato giornale economico cinese Caixin che ci fornisce qualche dettaglio in più su tali indagini. Sono diversi i dirigenti attuali e passati del gruppo, oltre che alcune filiali, a essere sotto il vaglio delle autorità. Pan Darong, ex direttore finanziario del gruppo, è stato recentemente arrestato dalle autorità della Cina continentale, che hanno anche imposto restrizioni all’ex amministratore delegato Xia Haijun dopo il suo ritorno nel continente intorno alla metà del 2022, secondo le fonti interpellate da Caixin. Entrambi erano responsabili delle operazioni finanziarie del colosso immobiliare e si sono dimessi nel luglio dello scorso anno per il loro presunto coinvolgimento in uno scandalo sui depositi bancari.

Evergrande è una delle società immobiliari più indebitate al mondo, quotata a Hong Kong, sta combattendo problemi su più fronti, inclusa un’indagine sulla sua controllata di gestione patrimoniale, la Evergrande Financial Wealth Management (Shenzhen). La crisi dell’immobiliare ha provocato una spirale con al centro proprio Evergrande. Sul veicolo di gestione patrimoniale, in particolare, è cresciuta la pressione affinché ripaghi i prodotti d venduti agli investitori al dettaglio, mentre lo sviluppatore ha disperato bisogno di liquidità per cercare ci comopletare i suoi progetti immobiliari in tutto il paese, già venduti ai clienti. La filiale ha dichiarato in una dichiarazione di agosto di non aver effettuato i pagamenti per il mese, alimentando le oriteste.

Più di 10 persone che lavorano per la filiale, spiega Caixin, e si tratta principalmente di dirigenti, tra cui il direttore generale Du Liang e il vice direttore generale Yao Bencai. Questi sono stati arrestati dalla polizia per presunta raccolta fondi illegale da parte della società, riferisce ancora Caixin. Tra gli arrestati ci sarebbe anche Xu Tenghe, secondo figlio del presidente di Evergrande Xu Jiayin e conosciuto anche come Peter Xu, che era il dirigente del gruppo incaricato di supervisionare la filiale di gestione patrimoniale nel 2021, quando il suo mancato rimborso agli investitori portò a proteste. Inoltre, Zhu Jialin, ex presidente di Evergrande Life Assurance, che ora lavora per Zhongrong Life Insurance, sarebbe stato fermato dalle autorità il 17 settembre.

Nei documenti depositati a luglio presso la borsa di Hong Kong, lo sviluppatore ha riportato una perdita attribuibile agli azionisti di 105,9 miliardi di yuan (13,6 miliardi di euro) per il 2022, dopo una perdita di 476 miliardi di yuan (61,3 miliardi di euro) dell’anno precedente. Le sue passività totali hanno raggiunto quasi 2.600 miliardi di yuan (335 miliardi di euro) alla fine del 2021, prima di scendere leggermente a circa 2.400 miliardi di yuan (309 miliardi di euro) nel 2022.