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Nordcorea, Kim minaccia risposta con armi atomiche se provocati

Nordcorea, Kim minaccia risposta con armi atomiche se provocatiRoma, 21 dic. (askanews) – La Corea del Nord non esiterà a rispondere con le armi atomiche se verrà “provocata” dalle stesse armi nucleari, ha detto il leader Kim Jong un, secondo i commenti riportati dai media statali.

Kim Jong un ha ordinato all’ufficio delle forze missilistiche strategiche del Paese di “non esitare (a lanciare, ndr) anche un attacco nucleare se il nemico provoca con armi nucleari”, secondo l’agenzia di stampa ufficiale di Pyongyang. Washington, Seul e Tokyo hanno immediatamente reagito in una dichiarazione congiunta invitando Pyongyang a “smettere di lanciare nuove provocazioni e ad accettare l’appello a impegnarsi in un dialogo sostanziale senza precondizioni”.

Think tank giaponese: Cina in frenata, non supererà gli Usa

Think tank giaponese: Cina in frenata, non supererà gli UsaRoma, 19 dic. (askanews) – La crescita della Cina sta rallentando sempre più, tanto che la previsione che il suo Pil possa superare quello degli Stati uniti sarebbe ormai velleitaria. Lo afferma uno studio del Japan Center for Economic Research (JCER), un think tank governativo nipponico, nel suo Nona Previsione economia asiatica a medio termine, che effettua proiezioni di crescita di Pil per 18 paesi e regioni dell’Asia-Pacifico fino al 2035.

La stima è che il Pil reale della Cina possa avere un tasso di crescita nel 2029 inferiore al 3% e dell’1% nel 2035. La differenza nel Pil tra Usa e Cina sarebbe nel 2035 di 10.600 miliardi di dollari, circa il doppio della precedente stima pubblicata nel 2022. “I problemi del settore immobiliare e le relative preoccupazioni per la crisi finanziaria, i timori che l’amministrazione Xi Jinping del terzo mandato diventi una dittatura, un declino della popolazione oltre le aspettative e vari altri rischi gettano un’ombra sul futuro della Cina, rendendo quasi impossibile la sua ambizione di diventare la più grande economia del mondo”, afferma la stima del JCER.

Il rallentamento della Cina, però, potrebbe non essere indolore per il resto del mondo. Secondo uno degli scenari prospettati da JCER, questa frenata “si diffonderà al resto del mondo sotto forma di commercio stagnante. Supponendo che il volume del commercio globale scenda allo stesso livello del perio dello shock Lehman, i tassi di crescita reali di paesi e regioni diversi dalla Cina saranno inferiori di circa 1 punto percentuale rispetto allo scenario di base”.

Giappone, capo gigante ENEOS silurato per abbracci inappropriati

Giappone, capo gigante ENEOS silurato per abbracci inappropriatiRoma, 19 dic. (askanews) – Il gigante petrolifero giapponese ENEOS Holdings ha annunciato con un comunicato oggi il licenziamento del presidente Takeshi Saito per aver abbracciato in modo inappropriato una donna durante un incontro sociale “mentre era ubriaco”. Il vicepresidente Tomohide Miyata assumerà l’incarico ad interim fino ad aprile, quando si prevede la nomina del nuovo esecutivo.

Questo è il secondo anno consecutivo che un alto dirigente dell’azienda lascia l’azienda a causa di cattiva condotta nei confronti delle donne. L’anno scorso, Tsutomu Sugimori, allora amministratore delegato e presidente, si è dimesso a causa del linguaggio e del comportamento inappropriati nei confronti delle donne. Nella nota si spiega che anche altri due dirigenti della società erano presenti all’evento “alcolico”.

A segnalare il comportamento “inaccettabilee sconveniente”, secondo il giudizio dato da ENEOS, è stato segnalato alla società da un “whistleblower”. La soffiata è poi stata verificata e si è rivelata corretta. Dopo il licenziamento di Sugimori, ENEOS aveva deciso di rafforzare le sue pratiche interne per garantire “il rispetto dei diritti umani e della conformità” nell’azienda. Tra i dirigenti puniti oggi, però, c’è anche Yasushi Yatabe, che era a capo dell’ufficio di conformità, cioè colui che doveva vigilare affinché comportamenti del genere non si verificassero.

Fondo di Abu Dhabi investe nelle auto elettriche cinesi Nio

Fondo di Abu Dhabi investe nelle auto elettriche cinesi NioRoma, 19 dic. (askanews) – La casa automobilistica cinese Nio, che produce veicoli elettrici, riceverà un investimento strategico di 2,2 miliardi di dollari da un fondo sostenuto da Abu Dhabi. Lo riporta il Nikkei Asia.

CYVN Holdings acquisirà 294 milioni di azioni di nuova emissione di Nio per 7,50 dollari ciascuna entro la fine del mese. L’acquisto aumenterà la partecipazione di CYVN in Nio a circa il 20,1%. A luglio CYVN ha investito 738,5 milioni di dollari in Nio, oltre ad acquistare azioni del produttore di veicoli elettrici da un’affiliata della società cinese Tencent Holdings, acquisendo una partecipazione totale di circa il 7%.

Una volta completato l’ultimo accordo, CYVN avrà il diritto di nominare due amministratori nel consiglio di amministrazione di Nio. Le due parti intendono continuare a collaborare sui mercati internazionali.

Yen perde terreno dopo decisione BoJ di tenere tassi invariati

Yen perde terreno dopo decisione BoJ di tenere tassi invariatiRoma, 19 dic. (askanews) – La decisione della Banca del Giappone (BoJ) di lasciare oggi invariati i suoi tassi d’interesse, deludendo così coloro che avevano scommesso sulla fine della politica ultra-espansiva dell’istituto d’emissione della valuta nipponica e un riallineamento al trend delle principali banche centrali dei paesi più ricchi, ha avuto come ripercussione un ulteriore indebolimento dello yen.

Nel momento di picco negativo, lo yen è sceso a 144,70 rispetto al dollaro, da circa 142, per poi attestarsi attorno a quota 144,20. Nella sua dichiarazione politica rilasciata dopo una riunione del consiglio di due giorni, la BOJ ha mantenuto una linea che indica la sua propensione per una politica monetaria lasca, nonostante le pressioni inflzionistiche. La BOJ “continuerà ad espandere la base monetaria fino a quando il tasso di aumento su base annua dell’indice dei prezzi al consumo osservato supererà il 2% e rimarrà stabile al di sopra dell’obiettivo”, si legge nella dichiarazione finale della riunione del suo Consiglio monetario.

Prima della riunione, gli analisti si attendevano che la BOJ avrebbe preparato i mercati per un cambiamento di politica nella prossima riunione prevista per il 22-23 gennaio, ma le dichiarazioni nella seguente conferenza stampa del governatore Kazuo Ueda non sembrano suggerire la possibilità di una mossa del genere. Ueda ha affermato che ci sono più segnali positivi sul fronte inflazionistico, indicando che i prezzi dei servizi stanno aumentando a un ritmo costante, mentre l’inflazione primaria sembra aver raggiunto il picco e rallenta l’inflazione alimentare.

“La maggior parte dei membri del consiglio di politica monetaria ritiene che sia necessario osservare la situazione ancora per un po’” ha spiegato. I tassi a breve termine saranno resterà negato, -0,1% come prima, mentre il rendimento dei titoli di stato giapponesi a 10 anni (JGB) sarà gestito con un limite superiore dell’1,0% come punto di riferimento, in linea con quanto deciso dalla BOJ a Ottobre. La politica, nota come controllo della curva dei rendimenti, è in vigore dal 2016.

La riunione è venuta dopo che la Federal Reserve Usa ha segnalato, pur mantenendo i tassi fermi, la fine della politica monetaria aggressiva, suggerendo che ci saranno tagli dei tassi nel 2024. La Banca centrale europea, dal canto suo, ha suggerito che seguirà una linea prudente. L’ampliamento del divario tra i tassi di interesse Usa e Giappone ha fatto scendere lo yen di quasi un quarto del suo valore rispetto al dollaro negli ultimi due anni, alimentando l’inflazione interna e creando problemi al consenso anche per il governo del primo ministro Fumio Kishida. Nell’ultimo mese, la pressione sulla BOJ si è leggermente allentata poiché lo yen è salito di quasi l’8% rispetto al dollaro in previsione di una riduzione del divario di interesse nel prossimo anno. Ma resta forte nella BoJ la spinta a proseguire nell’annosa lotta alla deflazione, che ha spinto l’istituto centrale nipponico ad adottare una linea ultra-espansiva onde collocare l’inflazione a un livello superiore al 2% in maniera costante.

Chip, TSMC cambia vertice: il presidente Liu si ritira

Chip, TSMC cambia vertice: il presidente Liu si ritiraRoma, 19 dic. (askanews) – Il presidente del gigante taiwanese dei chip TSMC, Mark Liu, andrà in pensione il prossimo anno, dopo aver guidato il più grande produttore del mondo di microprocessori per terzi nel periodo della sua ascesa.

TSMC, in una nota, ha annunciato che Liu “ha deciso di non chiedere la nomina a membro del consiglio di amministrazione di TSMC per il prossimo mandato e si ritirerà dalla società dopo l’Assemblea annuale degli azionisti del 2024”. Il Comitato per le nomine, la governance aziendale e la sostenibilità del consiglio di amministrazione di TSMC ha raccomandato “il vicepresidente C.C. Wei come prossimo presidente della società, subordinatamente all’elezione del nuovo consiglio di amministrazione nel giugno 2024”. Liu è entrato in TSMC nel 1993 e ha assunto il ruolo di presidente dopo il pensionamento del fondatore Morris Chang da giugno 2018.

“Gli ultimi 30 anni con TSMC sono stati per me un viaggio straordinario. Desidero estendere i miei più sinceri ringraziamenti al nostro team di incredibile talento che ha reso l’azienda il leader globale che è oggi”, ha affermato il presidente Liu. “È stato un privilegio – ha aggiunto – ricoprire la carica di presidente dopo il nostro leggendario fondatore, il dottor Morris Chang, per un’impresa così famosa in tutto il mondo. Ora vorrei dedicare i miei decenni di esperienza nei semiconduttori ad altri scopi, trascorrere più tempo con la mia famiglia e iniziare il prossimo capitolo della mia vita. Continuerò a supervisionare diligentemente la governance aziendale con il Consiglio fino all’ultimo giorno di questo mandato. Sono fiducioso che TSMC continuerà a ottenere risultati eccezionali negli anni a venire”. TSMC ha una quota di mercato globale nel settore dei chip a contratto superiore al 55%. Tra i suoi clienti figurano Apple, Google, Intel e Nvidia.

Liu ha preso il testimone da Chang in un momento in cui l’azienda stava appena iniziando a farsi conoscere al di fuori del settore dei chip. La guerra commerciale Cina-Usa ha messo in TSMC in una posizione strategica nelle forniture globali di semiconduttori. Nel 2020 TSMC ha avviato un’era di aggressivi piani di espansione al di fuori di Taiwan, per rispondere alla richiesta dei governi – Stati uniti, Giappone e Germania – di portare la produzione di chip a livello nazionale. TSMC sta costruendo un impianto di chip all’avanguardia nello stato americano dell’Arizona, nonché una struttura meno avanzata in Giappone.

L’annuncio di Liu arriva anche mentre l’azienda sta portando avanti gli sforzi per realizzare chip sempre più avanzati. TSMC prevede di iniziare la produzione con la tecnologia dei chip da 2 nanometri nel 2025, seguita da quella da 1,4 nm.

Expo2025, Padiglione Italia parte primo: iniziata la costruzione

Expo2025, Padiglione Italia parte primo: iniziata la costruzioneRoma, 19 dic. (askanews) – Si è tenuta stamattina a Osaka la cerimonia “Kuwaire”, “Posa della Prima Pietra” del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka: il primo per il quale siano iniziati i lavori di costruzione.

Alla cerimonia tradizionale hanno partecipato, insieme al Commissario Generale per l’Italia, il diplomatico Mario Vattani, il Governatore della Prefettura di Osaka, Hirofumi Yoshimura, il Segretario generale di Expo Osaka, Hiroyuki Ishige, il Console Generale a Osaka, Marco Prencipe e altri rappresentanti locali e nazionali. Da oggi si avviano quindi ufficialmente i lavori di costruzione del Padiglione Italia sull’isola artificiale di Yumeshima, nella baia di Osaka, sede della prossima Esposizione Universale, che tra aprile e ottobre 2025 attirerà circa 30 milioni di visitatori provenienti dal Giappone e da tutta l’area asiatica.

La notizia ha la sua rilevanza: l’Italia è oggi la prima nazione, tra le 160 partecipanti, a iniziare la costruzione, e l’unica che riuscirà a farlo entro il 2023. “Si tratta di un primo traguardo significativo che siamo riusciti a ottenere grazie alla stretta collaborazione con le aziende di costruzione giapponesi Nishio e Nomura, e gli organizzatori di Expo 2025. È anche un segnale positivo per il pubblico giapponese, perché conferma che i preparativi per Expo Osaka procedono. Obiettivo comune è quello di organizzare un’Esposizione Universale di successo” ha commentato alla fine della cerimonia il Commissario Generale per l’Italia a Expo Osaka 2025, Mario Vattani, che ha preso l’incarico solo lo scorso agosto, rientrando da Singapore dove era Ambasciatore. “Oggi possiamo contare su uno stretto rapporto col Giappone, che da gennaio di quest’anno, con l’incontro del nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni col Primo Ministro giapponese Fumio Kishida, è stato elevato a livello di partenership strategica.”

Nonostante la complessa situazione internazionale che ha reso più difficili l’approvvigionamento delle materie prime e fatto lievitare mediamente i costi di circa il 20%, l’Italia, oltre a rispettare il cronoprogramma previsto sin dalla fase di progettazione, sta riuscendo anche a contenere i costi. “Partire prima significa poter contare su un vantaggio logistico” ha continuato Vattani. “L’isola artificiale oggi è collegata alla terraferma da un unico ponte; quindi, è prevedibile che quando inizieranno gli altri cantieri si vadano a creare colli di bottiglia”.

“Mentre la maggior parte dei paesi partecipanti è ancora alla ricerca di imprese di costruzione disponibili, noi abbiamo optato per una gara design&build che ci ha assicurato la collaborazione dei costruttori giapponesi sin dalla fase di progettazione. Certo, gli ostacoli possibili non mancano ma per ora la nostra scelta ci sta dando ragione”, ha continuato Vattani. “Si tratta di una strategia di efficienza e sostenibilità che adotteremo anche per la promozione dell’Italia a Expo. L’obbiettivo è aggiornare l’immagine dell’Italia, far conoscere la nostra alta tecnologia, l’innovazione e la ricerca, in mercati per noi oggi importantissimi. Il padiglione Italia sarà uno strumento eccezionale di diplomazia della crescita, un grande volano per l’internazionalizzazione delle nostre imprese”, ha concluso Vattani. L’evento di stamane, ripreso ampiamente dai media giapponesi, si è svolto secondo il rituale shinto del Kuwaire, nel quale il terreno dove sorgerà la nuova costruzione viene simbolicamente “zappato” dai dignitari presenti e dai rappresentanti delle imprese di costruzione, utilizzando degli strumenti tradizionali. “L’Italia è un Paese molto amato in Giappone, e noi siamo davvero felici che sia la prima nazione a inaugurare il cantiere del padiglione a Expo 2025 Osaka” ha commentato il Governatore della Prefettura di Osaka, Yoshimura. “Si tratta di un traguardo importante perché diventa uno dei punti di svolta di Expo 2025 Osaka.” “Per Expo 2025 Osaka, l’apertura di questo cantiere è un segno molto importante” ha continuato il Segretario generale di Expo Osaka, Hiroyuki Ishige, “perché con questa inaugurazione l’Italia apre il passo ai lavori di altri padiglioni.” All’evento erano presenti tutte le più importanti testate stampa e Tv nipponiche, nazionali e locali, a testimoniare il grande interesse del pubblico giapponese per l’Italia e in generale per il Made in Italy. Il progetto del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka è dell’architetto Mario Cucinella, che ha reinterpretato la Città Ideale del Rinascimento con la piazza e il teatro quali luoghi simbolo della socializzazione e dell’incontro. Un giardino all’italiana sarà posizionato sul tetto del Padiglione come una terrazza affacciata sul mare aperto, e sarà visibile dalla passeggiata circolare sospesa a 12 metri di altezza, il Ring. Il tema del Padiglione Italia è “L’Arte rigenera la vita” quale interpretazione del tema generale di Expo 2025 Osaka “Progettare la società futura per le nostre vite”.

Chip, ASML e Samsung firmano accordo per centro di ricerca a Seoul

Chip, ASML e Samsung firmano accordo per centro di ricerca a SeoulRoma, 13 dic. (askanews) – ASML e Samsung Electronics hanno concordato di investire 1.000 miliardi di won (705,3 milioni di euro) per costruire un centro di ricerca nell’area metropolitana di Seoul. L’ha comunicato oggi il governo sudcoreano.

Il memorandum d’intesa è stato firmato ieri presso la sede dell’ASML a Veldhoven, nei Paesi Bassi. La firma s’inquadra nell’ambito della visita del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol in Olanda, che ha previsto anche una visita all’azienda olandese, produttrice di macchine avanzate per la produzione di chip. Il presidente di Samsung Electronics Lee Jae-yong ha accompagnato Yoon.

“Il presidente ha affermato che questa visita di Stato darà slancio al rafforzamento dell’alleanza dei semiconduttori tra la Corea del Sud e i Paesi Bassi”, ha dichiarato in un comunicato il portavoce di Yoon, Kim Soo-kyung. L’accordo, confermato da Samsung, arriva mentre i produttori di chip globali competono per sviluppare semiconduttori avanzati utilizzando le apparecchiature di litografia estrema ultravioletta (EUV) di ASML. Samsung, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) e Intel mirano a guidare il settore producendo potenti chip da 2 nanometri prima dei loro rivali.

ASML ha anche firmato un protocollo d’intesa con SK Hynix, un altro produttore di chip sudcoreano, per sviluppare una tecnologia per ridurre il consumo di energia utilizzando EUV. L’ufficio di Yoon ha affermato che l’attenzione sarà focalizzata sul riciclaggio del gas idrogeno utilizzato nell’EUV. SK Hynix ha confermato l’accordo.

La corsa della Cina: domina la produzione nei settori tecnologici

La corsa della Cina: domina la produzione nei settori tecnologiciRoma, 13 dic. (askanews) – La Cina sta imprimendo il suo sigillo sul futuro, grazie alla messa a frutto degli imponenti investimenti dedicati all’industria avanzata. E’ questo quanto afferma l’ITIF (Fondazione per la tecnologia informatica e l’innovazione), un’istituzione di ricerca con base negli Stati uniti, che ha oggi diffuso il suo Indice Hamilton con il quale “misura” l’andamento nelle industrie innovative delle diverse nazioni.

Secondo l’indice, la Cina sta producendo più di qualsiasi altra nazione in termini assoluti e relativi, e più di tutte in sette dei dieci settori strategici censiti. Alla data di aggiornamento dell’indice (2020), le industrie censite dall’indice Hamilton rappresentavano l’11,8 per cento dell’economia globale, sostanzialmente costanti rispetto agli anni precedenti. Segno che la corsa globale nei settori innovativi è una competizione a somma zero. Questo, però, vuol dire che i guadagni della Cina sono avvenuti a scapito degli Stati Uniti e di altre economie del G7 e dell’Ocse.

Dal 1995 al 2020, la Cina ha inoltre assorbito oltre l’80% dei guadagni dei paesi non-Ocse. E’ il 70% più specializzata dell’America nelle industrie avanzate. Secondo il rapporto, la Cina si situa nel 2020 come principale produttore mondiale di computer ed elettronica; sostanze chimiche; macchinari e attrezzature; veicoli a motore; metalli di base; metalli lavorati; e apparecchiature elettriche. Gli Stati uniti, invece, risultano essere i principali produttori mondiali di prodotti farmaceutici, servizi IT e di tecnologia dell’informazione e altri mezzi di trasporto. Per eguagliare la specializzazione della Cina, la produzione statunitense dovrebbe espandersi di 1.500 miliardi di dollari (69%), il che richiederebbe il raddoppio della produzione da parte di tutte le industrie di Hamilton, ad eccezione dei servizi IT.

“La Cina ora domina le industrie strategicamente importanti nell’indice Hamilton dell’ITIF, producendo più di qualsiasi altra nazione in termini assoluti e più di tutte, tranne poche altre, in termini relativi”, ha affermato l’ITIF. L’indice Hamilton dell’ITIF classifica 40 paesi in base alle loro prestazioni in 10 settori avanzati e strategicamente importanti, che nel 2020 hanno rappresentato oltre 10mila miliardi di dollari di produzione globale.

Nel 2020, la Cina ha prodotto il 47% in più rispetto alla media globale in base alle dimensioni della sua economia nei 10 settori, mentre gli Stati Uniti hanno prodotto il 13% in meno rispetto alla media, ha affermato l’ITIF. “La rapida crescita della quota di mercato della Cina nei 10 settori dell’indice Hamilton rispecchia il rapido declino degli Stati Uniti e dei paesi del G7 e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico come blocchi”, rileva l’ITIF, che sostiene la necessità di mettere in atto un piano di reindustrializzazionne nei settori avanzati. “Ma, nonostante l’approvazione del Chips Act, la volontà politica negli Stati Uniti di attuare e finanziare pienamente tale programma – rileva il think tank – sembra essere relativamente bassa, soprattutto perché nessuno dei due partiti politici vuole affrontare l’enorme deficit di bilancio per liberare i finanziamenti necessari per tale programma. una strategia”. Nel luglio 2022, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il Chips and Science Act, che stanzia 52,7 miliardi di dollari per la ricerca, lo sviluppo, la produzione e lo sviluppo della forza lavoro americana nei semiconduttori. Nonostante la forte concorrenza della Cina continentale, Taiwan mantiene un vantaggio sostanziale e un elevato tasso di crescita nella produzione di semiconduttori grazie alla presenza del colosso dei chip, la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, afferma il rapporto ITIF. Il vantaggio di Taiwan, tuttavia, probabilmente si ridurrà, poiché il Chips Act sta stimolando opportunità di reshoring. Nel frattempo, anche i massicci investimenti della Cina nei veicoli elettrici stanno dando i loro frutti, classificandola come leader nella produzione globale di veicoli a motore, con il 24,3% nel 2020, davanti al 14% negli Stati Uniti, al 12,6% in Germania e il 10% del Giappone. Gli Stati Uniti hanno mantenuto la leadership nella categoria “altri trasporti”, soprattutto a causa della loro posizione dominante nella produzione aerospaziale, con il 34,5% della produzione nel 2020.

Giappone, think tank: Pil ottobre cresciuto dell’1,9%

Giappone, think tank: Pil ottobre cresciuto dell’1,9%Roma, 12 dic. (askanews) – L’economia giapponese è cresciuta dell’1,9% annualizzato in ottobre rispetto al mese precedente, segnando l’espansione più rapida in più di un anno. Lo affermano le stime pubblicate oggi dal Centro giapponese per la ricerca economica (JCER).

A guidare questa crescita sono state le esportazioni di beni e servizi, che sono aumentate dell’8,9% in ottobre, rispetto ad un’espansione del 2,5% in settembre. La crescita di ottobre “potrebbe essere una tendenza temporanea”, ha affermato il think tank in una nota, sottolineando che i consumi privati, che rappresentano più della metà del prodotto interno lordo, gli investimenti aziendali e le esportazioni di beni sono aumentati solo modestamente.

I consumi privati sono cresciuti dello 0,1%, rispetto alla contrazione dello 0,4% di settembre, mentre gli investimenti aziendali sono aumentati dello 0,7%, rispetto alla crescita piatta di settembre. Il JCER ha affermato che, se la tendenza di ottobre continuerà, il Pil per il quarto trimestre del 2023 crescerà del 6,1% annualizzato rispetto al trimestre luglio-settembre.