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Alibaba nega l’esistenza di un maxi-piano di licenziamenti

Alibaba nega l’esistenza di un maxi-piano di licenziamentiRoma, 22 nov. (askanews) – In una lettera interna Alibaba Group Holding ha chiarito i dettagli di un piano del fondo familiare dell’ex presidente e co-fondatore Jack Ma di vendere azioni della società di e-commerce e ha smentito le voci secondo cui prevede di licenziare 25mila dipendenti. Lo segnala oggi il South China Morning Post, testata che fa parte della galassia Alibaba

In un messaggio pubblicato sull’intranet di Alibaba, la responsabile del personale Jane Jiang ha sostenuto che le indiscrezioni sui licenziamenti sono completamente false e che la società ha denunciato la questione alla polizia. “Voci secondo cui Alibaba avrebbe licenziato 25.000 persone si sono diffuse ampiamente negli ultimi due giorni con una trama inventata su come abbiamo esaminato le risorse umane e abbiamo persino chiesto l’approvazione al dipartimento di previdenza sociale”, ha detto Jiang.

La manager ha anche detto che il trust del fondatore Jack Ma ha firmato un contratto con un agente di borsa all’inizio di quest’anno per vendere azioni di Alibaba, e il piano è stato annunciato pubblicamente a metà novembre in conformità con le relative regole. Jiang ha spiegato che Ma intende utilizzare i fondi raccolti per sostenere la sua tecnologia agricola e le sue iniziative di beneficenza. “Il 16 novembre era la data in cui rendere pubblica

Gb e Sudcorea lanciano negoziato per aggiornare area libero scambio

Gb e Sudcorea lanciano negoziato per aggiornare area libero scambioRoma, 21 nov. (askanews) – La Corea del Sud e la Gran Bretagna hanno annunciato l’avvio di colloqui per aggiornare il loro accordo bilaterale di libero scambio in linea con gli sforzi volti a riflettere il mutevole contesto economico. L’ha annunciato oggi il ministero dell’Industria di Seoul, in occasione della visita a Londra del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol.

Il ministro dell’Industria Bang Moon-kyu e il suo omologo britannico, Kemi Badenoch, hanno in programma di firmare una dichiarazione congiunta sull’avvio dei negoziati per aggiornare l’area di libero scambio domani. I due paesi hanno firmato l’accordo per l’area di libero scambio nell’agosto 2019, con efficacia da gennaio 2021, dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.

“I colloqui si concentreranno sulla creazione di un nuovo accordo di libero scambio di terza generazione che rifletta i bruschi cambiamenti nell’economia e nel contesto commerciale, compreso il rafforzamento della sicurezza economica e la stabilizzazione delle catene di approvvigionamento”, ha affermato il ministero sudcoreano. Seoul e Londra stabiliranno nuove regole commerciali, in particolare nei settori dell’energia, del digitale e della bioeconomia, con l’obiettivo di favorire un partenariato “inclusivo e orientato al futuro”, secondo il ministero sudcoreano. Il primo round di negoziati si svolgerà in Corea del Sud a gennaio. I due paesi – ha segnalato ancora il ministero – hanno inoltre concordato di rafforzare la loro cooperazione nel settore dell’energia nucleare, compresa la costruzione di nuove centrali. In particolare, le due parti hanno firmato nove memorandum d’intesa incentrati sulla costruzione di un rapporto di cooperazione che abbracci l’intero ciclo di vita delle centrali nucleari.

Le aziende energetiche sudcoreane gestite dallo stato, tra cui la Korea Electric Power Corp., hanno inoltre stipulato un totale di otto accordi, che comprendono la pianificazione, il funzionamento e lo smantellamento degli impianti nucleari, per cercare “la relazione più ampia possibile”.

Giapponese Komatsu acquista statunitense American Battery Solutions

Giapponese Komatsu acquista statunitense American Battery SolutionsRoma, 21 nov. (askanews) – La compagnia giapponese Komatsu, attraverso la sua controllata al 100% negli Stati Uniti (Komatsu America Corp.) ha annunciato l’acquisizione di American Battery Solutions, Inc. (ABS), un produttore di batterie con sede a Detroit, Michigan. Komatsu prevede di concludere l’acquisizione l’11 dicembre 2023, a condizione che siano completate tutte le procedure necessarie per il closing. L’azienda nipponica non ha fornito dati relativi al valore economico dell’operazione.

ABS sviluppa e produce un’ampia gamma di batterie per carichi pesanti e industriali, utilizzando batterie agli ioni di litio per veicoli commerciali, autobus e veicoli stradali e fuoristrada. L’azienda fornisce sistemi di batterie standard e personalizzati ottimizzati in base alle esigenze di ciascun cliente. La tecnologia di ABS, combinata con la conoscenza avanzata dello sviluppo del prodotto e l’esperienza del suo personale, consente all’azienda di sviluppare e produrre pacchi batteria progettati per offrire prestazioni e durata del prodotto superiori e per migliorare la sicurezza, secondo quanto afferma il comunicato di Komatsu. L’acquisizione di ABS consentirà a Komatsu di sviluppare e produrre le proprie attrezzature per l’edilizia e l’estrazione mineraria alimentate a batteria, attraverso l’integrazione della tecnologia delle batterie di ABS con la conoscenza e la rete di Komatsu. Le prime apparecchiature prodotte con le batterie ABS verranno utilizzate per alimentare attrezzature minerarie nel Nord e Sud America, dove la domanda di elettrificazione è in aumento. In futuro, Komatsu mirerà ad espandere l’uso delle batterie nelle macchine edili e a stabilire un sistema di fornitura globale. Komatsu continuerà a supportare il business delle batterie di ABS per sviluppare ulteriormente l’elettrificazione dopo l’acquisizione.

ABS opererà come entità aziendale autonoma all’interno di Komatsu e proseguirà i propri piani di crescita attuando i programmi per i clienti attuali e potenziali nei segmenti dei veicoli commerciali. Le opportunità di estrazione mineraria e di costruzione offerte da Komatsu consentiranno ad ABS di posizionarsi come uno dei principali fornitori mondiali di sistemi di batterie sia nei mercati su strada che fuori strada. Attraverso l’acquisizione, Komatsu accelererà lo sviluppo di veicoli elettrici alimentati a batteria utilizzando la tecnologia ABS relativa alle batterie, insieme ad altre iniziative che Komatsu sta portando avanti con i suoi partner, per contribuire ulteriormente all’elettrificazione delle attrezzature edili e minerarie e alla realizzazione di una società decarbonizzata. Questi sforzi aiuteranno Komatsu a raggiungere il suo obiettivo gestionale di riduzione del 50% delle emissioni di CO2 derivanti dall’uso dei suoi prodotti entro il 2030 (rispetto ai livelli del 2010), nonché l’obiettivo sfida dell’azienda di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050. Komatsu sviluppa e fornisce tecnologie, attrezzature e servizi per i mercati dell’edilizia, dell’estrazione mineraria, dei carrelli elevatori, dell’industria e della silvicoltura.

Cina, 77% fondi dei esteri arrivati nelle borse nel 2023 andati via

Cina, 77% fondi dei esteri arrivati nelle borse nel 2023 andati viaRoma, 21 nov. (askanews) – Oltre tre quarti dei fondi stranieri investiti nel mercato azionario cinese nei primi sette mesi dell’anni sono defluiti via. Lo riferisce oggi il Financial Times, segnalando che gli investitori globali hanno fatto uscire oltre 25 miliardi di dollari nonostante i tentativi delle autorità di Pechino di ristabilire la fiducia nella seconda economia mondiale.

Le vendite consistenti degli ultimi mesi portano l’incidenza degli investitori offshore al livello più basso dal 2015 nell’ambito del primo anno del programma Stock Connect che lega le piazze cinesi con Hong Kong. Gli investitori offshore nei primi mesi, puntando sul rimbalzo post-Covid e sull’abbandono della politica Zero Covid, hanno investito a un livello record sui mercati cinesi. Ma negli ultimi mesi hanno lasciato le loro posizioni, in particolare preoccupati dalla crisi di liquidità e dai dati della crescita deludenti.

Secondo un calcolo di FT, l’inflow di fondi esteri sulle piazze cinesi, dopo aver toccato il picco di 235 miliardi di yuan (32,6 miliardi di dollari) all’inizio di agosto, è sceso del 77% ad appena 54,7 miliardi di yuan (7,6 miliardi di dollari). Questo ha portato l’indice CSI 300 – che raggruppa le piazze di Shanghai e Shenzhen – a perdere l’11% in termini di dollari quest’anno, mentre quelle di Giappone, Sudcorea e India crescevano tra l’8 e il 10%.

Banche centrali Cina-Arabia saudita firmano accordo swap valutario

Banche centrali Cina-Arabia saudita firmano accordo swap valutarioRoma, 20 nov. (askanews) – Le banche centrali di Cina e Arabia Saudita hanno firmato un accordo per lo scambio di valuta per promuovere il commercio bilaterale denominato in yuan e riyal. Lo hanno annunciato le due istituzioni centrali.

La Banca popolare cinese (PBoC) e la Banca centrale saudita (SAMA) hanno firmato un accordo di swap triennale per un valore massimo di 50 miliardi di yuan (6,3 miliardi di euro), ovvero 26 miliardi di riyal, secondo le dichiarazioni rilasciate lunedì dalle autorità monetarie dei due paesi. Il patto, che può essere prorogato di comune accordo, riflette il rafforzamento della collaborazione tra le due banche centrali, ha affermato SAMA.

L’accordo con SAMA è il 30mo swap firmato dalla PBOC negli ultimi dieci anni, secondo quanto riferisce il South China Morning Post. La banca centrale cinese sta cercando di promuovere il più possibile l’utilizzo dello yuan a livello mondiale per diminuire il peso del dollaro come moneta di scambio e affrancarsi dalla dipendenza dal biglietto verde. La PBoC ha già accordi di swap con diversi paesi del mondo arabo: gli Emirati Arabi Uniti nel 2012, il Qatar nel 2014 e l’Egitto nel 2016. Nell’ultimo anno, l’aumento dei tassi di interesse statunitensi ha aumentato il valore del dollaro, spingendo alcune economie emergenti a passare a transazioni denominate in yuan più economiche.

La seconda economia mondiale è anche il più grande importatore globale di petrolio greggio e prezza le transazioni dei derivati petroliferi nella propria valuta dal 2018. I contratti sono stati concepiti per aiutare la Cina ad acquisire potere di fissazione dei prezzi e a internazionalizzare lo yuan, ad un livello momento in cui le relazioni tra Pechino e Washington cominciavano a diventare tese. Lo scorso anno la Cina ha importato greggio saudita per un valore di 65 miliardi di dollari, circa l’83% delle esportazioni totali del regno verso la Cina.

Giappone, governo punta a bilancio aggiuntivo da 80,8 mld euro

Giappone, governo punta a bilancio aggiuntivo da 80,8 mld euroRoma, 20 nov. (askanews) – Il parlamento giapponese – Dieta – ha avviato oggi il dibattito su un budget aggiuntivo di 13.200 miliardi di yen (80,8 miliardi di euro) per l’anno fiscale 2023, che si conclude alla fine di marzo 2024, mentre il governo si muove per finanziare un pacchetto di sostegno all’economia che mira ad alleviare il peso dell’aumento dei prezzi sulle famiglie. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.

La spesa aggiuntiva porterà la spesa totale dello stato giapponese per l’anno fiscale in corso a 127.580 miliardi di yen (781 miliardi di euro), di cui un terzo sarà garantito dall’emissione di debito pubblico. L’emissione di debito per il solo bilancio supplementare ammonta a 8.880 miliardi di yen (54,3 miliardi di euro).

Il Primo Ministro Fumio Kishida vuole che il bilancio supplementare venga approvato dalla Dieta entro la fine del mese. Il lavoro per redigere un budget iniziale per l’anno fiscale 2024 si intensificherà a dicembre. Parte del budget extra verrà utilizzato per fornire un bonus da 70mila yen alle famiglie (428 euro) a basso reddito che sono esenti dal pagamento delle tasse. Inoltre fondi saranno destinati a estendere i sussidi sul carburante fino alla prossima primavera e dare incentivi fiscali alle piccole e medie imprese che aumentano i salari.

Pechino ordina alle banche di aiutare il settore immobiliare

Pechino ordina alle banche di aiutare il settore immobiliareRoma, 20 nov. (askanews) – Il governo cinese ha chiesto ai più importanti istituti finanziari del paese di fare piani di credito per gli ultimi due mesi di quest’anno e del prossimo anno che prevedano un sostegno al mercato immobiliare, che vive una grave crisi di liquidità. Lo riferisce oggi il giornale economico Caixin.

In un incontro venerdì, la Banca del popolo cinese (BPoC, banca centrale), l’Amministrazione nazionale per la regolamentazione finanziaria e la China Securities Regulatory Commission hanno ordinato agli istituti finanziari di soddisfare le esigenze di finanziamento degli sviluppatori immobiliari, indipendentemente dalla loro struttura proprietaria. Tra le istituzioni finanziarie presenti all’incontro figuravano le principali banche, nonché cinque società nazionali di gestione patrimoniale e quattro grandi intermediari. Hanno partecipato inoltre funzionari delle borse di Shanghai e Shenzhen e dell’Associazione nazionale degli investitori istituzionali dei mercati finanziari.

Le banche non dovrebbero chiedere il rimborso anticipato dei prestiti da parte degli sviluppatori che operano normalmente e dovrebbero sostenere gli sviluppatori nell’emissione di obbligazioni e nel garantire un ragionevole finanziamento azionario attraverso i mercati dei capitali, hanno affermato le autorità di regolamentazione. Le agenzie hanno inoltre incoraggiato fusioni e acquisizioni nel settore immobiliare e hanno chiesto maggiore sostegno per garantire la realizzazione di progetti abitativi e la costruzione di case a prezzi accessibili.

Le autorità di regolamentazione hanno affermato di aver recentemente tenuto un incontro separato con i principali promotori immobiliari per conoscere le loro esigenze di finanziamento. Gli sforzi del settore finanziario per ottimizzare la politica dei mutui hanno dato buoni risultati, hanno detto. Oltre ad affrontare le esigenze di finanziamento del settore immobiliare, alle istituzioni finanziarie è stato anche chiesto di collaborare con i veicoli di finanziamento dei governi locali per estendere o scambiare i loro debiti per ridurre i costi di finanziamento dei governi locali.

In ottobre i prezzi delle case in Cina sono scesi al ritmo più rapido degli ultimi otto anni, segnalando che il crollo immobiliare sta peggiorando anche dopo che il governo ha intensificato gli sforzi per rilanciare la domanda. I prezzi delle nuove case in 70 città sono diminuiti dello 0,38% il mese scorso da settembre, il calo più marcato da febbraio 2015, ha detto giovedì l’Ufficio nazionale di statistica. Le vendite di abitazioni commerciali per area nel mese di ottobre sono diminuite del 28,4% da settembre a 77,73 milioni di metri quadrati, hanno mostrato i dati ufficiali. Alcuni giganti del settore immobiliare – a partire da Evergrande e Country Garden – vivono una difficile situazione finanziaria e hanno mancato i pagamenti di una serie di debiti offshore.

Giappone stanzia 6,1 mld euro per sviluppo industria spaziale

Giappone stanzia 6,1 mld euro per sviluppo industria spazialeRoma, 20 nov. (askanews) – Il governo giapponese ha approvato oggi un disegno di legge per istituire un fondo di 1.000 miliardi di yen (6,1 miliardi di euro) per la JAXA, l’agenzia spaziale del paese, nel tentativo di sviluppare l’industria e l’economia spaziale nipponica.

Il disegno di legge mira a creare una dotazione di migliaia di miliardi di yen nei prossimi 10 anni a cui la Japan Aerospace Exploration Agency attingerà per fornire supporto a lungo termine alle startup, ad altre società del settore privato e alle università. Il disegno di legge prevede lo stanziamento di 300 miliardi di yen (1,8 miliardi di euro) come primo finanziamento già da inserire nel bilancio supplementare dell’anno fiscale in corso, che si conclude a marzo 2024.

L’esecutivo presenterà il disegno di legge all’attuale sessione della Dieta e si prevede che la JAXA inizierà ad accettare le richieste di fondi ad aprile 2024. Il sostegno della JAXA alle aziende al momento assume di solito la forma di consulenza, poiché non dispone di un sistema per fornire importi significativi di finanziamento. Il disegno di legge mira ad affrontare progetti difficili da commercializzare e che non riescono a conquistare gli investitori.

JAXA selezionerà i destinatari in base alla capacità di contribuire a coltivare tecnologie emergenti che hanno il potenziale per svolgere ruoli importanti nelle strategie nazionali, inclusa la sicurezza nazionale. Si prevede che il mercato globale dell’industria spaziale supererà i mille miliardi di dollari entro il 2040, circa tre volte quello del 2015, secondo una previsione di Morgan Stanley.

Capo di Samsung a processo, chiesti cinque anni di carcere

Capo di Samsung a processo, chiesti cinque anni di carcereRoma, 17 nov. (askanews) – I pubblici ministeri sudcoreani hanno chiesto oggi una pena detentiva a cinque anni per il presidente di Samsung Electronics, Lee Jae-yong, con l’accusa di manipolazione del prezzo delle azioni e frode contabile collegata alla controversa fusione del 2015 di due affiliate Samsung. Lo rendo noto l’agenzia di stampa Yonhap.

E’ stata anche richiesta una multa di 500 milioni di won (poco più di 300mila euro) per Lee durante l’udienza finale, tenutasi presso il tribunale distrettuale centrale di Seoul per il caso di fusione. Lee è accusato di manipolazione del prezzo delle azioni, violazione dei doveri e frode contabile nel corso della controversa fusione del 2015 di due affiliate Samsung, Cheil Industries Inc. e Samsung C&T Corp.

La fusione, in cui tre azioni Samsung C&T sono state offerte per un’azione Cheil, ha aiutato Lee a rafforzare il suo controllo su Samsung C&T, la holding di fatto del gruppo Samsung, attraverso la sua partecipazione del 23,2% in Cheil. La fusione è stata considerata cruciale per la successione di Lee come erede del gruppo controllato dalla famiglia, dopo che il padre Lee Kun-hee aveva subito un attacco di cuore l’anno precedente.

Durante l’udienza, Lee ha affermato che la fusione faceva parte di un piano più ampio di Samsung per aumentare la competitività delle affiliate, confutando l’accusa dei pubblici ministeri secondo cui intendeva causare danni ad altri azionisti per aumentare le proprie azioni. “Non ho mai dato priorità ai miei interessi personali nel processo di fusione tra Samsung C&T e Cheil Industries. Io e gli altri imputati credevamo che la fusione sarebbe stata vantaggiosa per entrambe le società”, ha detto Lee nella sua testimonianza. “Come imprenditore – ha aggiunto -, ho la responsabilità di continuare a creare profitti e posti di lavoro. Chiedo l’opportunità di concentrare tutte le mie capacità esclusivamente sull’andare avanti”.

I pubblici ministeri sospettano che il gruppo abbia manipolato il mercato azionario per gonfiare i prezzi di Cheil e abbassare i prezzi di Samsung C&T attraverso varie pratiche sleali, tra cui la diffusione di false informazioni di mercato, l’acquisto di massa di azioni degli affiliati e l’attività di lobbying illegale per acquisire il National Pension Service, un’azienda principale azionista di Samsung C&T. I pubblici ministeri hanno concluso che la sospetta svalutazione di Samsung C&T ha comportato perdite per altri investitori e che Lee era dietro il presunto illecito. Lee è anche accusato di coinvolgimento nella sospetta frode contabile presso Samsung Biologics, una filiale di Cheil Industries. I pubblici ministeri hanno affermato che Lee era nella posizione di decisore finale e beneficiario finale della presunta negligenza mentre chiedevano la condanna per Lee. Una pena detentiva di 4 anni e mezzo e una multa di 500 milioni di won sono state richieste anche per altri due dirigenti senior di Samsung. La richiesta di condanna è arrivata più di tre anni dopo che Lee e i dirigenti Samsung erano stati incriminati nel caso nel settembre 2020. La corte emetterà una sentenza il 26 gennaio.

Giappone, deficit commerciale calato a ottobre del 70% su anno

Giappone, deficit commerciale calato a ottobre del 70% su annoRoma, 17 nov. (askanews) – Il deficit commerciale del Giappone nel mese di ottobre si è ridotto del 70% rispetto all’anno precedente, fermandosi a a 662,5 miliardi di yen (4,4 miliardi di euro): le importazioni hanno continuato a diminuire bruscamente e le esportazioni sono cresciute per il secondo mese consecutivo. Lo si evince dai dati diffusi oggi dal ministero delle finanze di Tokyo.

Le esportazioni sono aumentate dell’1,6% rispetto all’anno precedente a 9.150 miliardi di yen (55,8 miliardi di euro), un livello record per il mese, ma la crescita è risultata rallentata rispetto all’aumento del 4,3% di settembre, a causa dalla decelerazione dell’economia cinese. Le importazioni sono scese del 12,5% a 9.810 miliardi di di yen (60 miliardi di euro), in calo per il settimo mese, riflettendo il calo dei prezzi di carbone, gas naturale liquefatto e petrolio greggio, ha affermato il ministero in un rapporto preliminare.

Il Giappone in particolare ha registrato un surplus commerciale di 915,16 miliardi di yen (5,6 miliardi di euro) con gli Stati uniti, raggiungendo il livello record per il mese, poiché le esportazioni sono aumentate dell’8,4% grazie alle robuste spedizioni di automobili. Le importazioni sono scese del 4,5% a 1.010 miliardi di yen (6,1 miliardi di euro). A favorire l’export verso gli Usa e a sfavorirne l’import è anche l’andamento dello yen che si è fortemente indebolito rispetto al dollaro. Rispetto alla Cina, principale partner commerciale del Giappone, il defici commerciale è stato di 674,3 miliardi di yen (4,1 miliardi di euro). Sono 31 mesi consecutivi che il commercio giapponese segna il rosso rispetto alla Cina.

Le esportazioni alimentari verso la Cina sono crollate del 55% a causa del divieto di importazione di prodotti ittici giapponesi imposto da Pechino, dopo che il Giappone ha iniziato a scaricare in mare l’acqua trattata dalla centrale nucleare di Fukushima da agosto. Le esportazioni complessive del Giappone verso la Cina sono scese del 4% a 1.650 miliardi di yen (10 miliardi di euro) per l’undicesimo calo mensile consecutivo, portati in basso da componenti elettrici e acciaio, mentre le importazioni sono diminuite del 2,9% a 2.330 miliardi di yen (14,2 miliardi di euro).

Con il resto dell’Asia, Cina inclusa, il deficit commerciale del Giappone è diminuito del 62,5% a 63,53 miliardi di yen (387,7 milioni di euro), il primo segno negativo in due mesi, con le esportazioni in calo del 5,3% e le importazioni del 7,2%. In rosso anche la bilancia commerciale con l’Unione europea per il quindicesimo mese consecutivo: il deficit commerciale è risultato essere di 86,63 miliardi di yen (528,7 milioni di euro. Le importazioni sono diminuite del 5,6% e le esportazioni sono cresciute dell’8,9%.