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Nordcorea lancia un nuovo missile balistico

Nordcorea lancia un nuovo missile balisticoRoma, 15 giu. (askanews) – La Corea del Nord ha lanciato oggi un missile balistico. L’hanno annunciato oggi lo Stato maggiore congiunto sudcoreano e il ministero della Difesa giapponese.

Il missile, la cui gittata non è stata ancora oggetto di vlautazione. è stato sparato verso il Mare orientale, secondo quanto hanno riferito i militari sudcoreani. Il lancio è avvenuto mentre Sudcorea e Stati uniti stavano svolgendo le più grandi esercitazioni a fuoco vivo del dopoguerra in Corea in un poligono di tiro a soli 25 km dal confine intercoreano.

“Stiamo facendo le nostre valutazioni, faremo un’analisi minuziosa”, ha commentato il primo ministro giapponese Fumio Kishida interpellato dai giornalisti dopo l’annuncio del lancio. Quello odierno è l’11mo lancio di un missile balistico nordcoreano. L’ultimo lancio che era stato effettuato dalla Corea del Nord era quello del 31 maggio, fallito, di un missile con un satellite spia da mettere in orbita.

Usa trattano per dislocare in Giappone task-force multidominio

Usa trattano per dislocare in Giappone task-force multidominioRoma, 15 giu. (askanews) – Gli Stati Uniti hanno avviato discussioni con il Giappone dislocare nel paese asiatico una nuova task-force multidominio. L’ha affermato la segretario all’Esercito Usa Christine Wormuth, secondo quanto riporta oggi Nikkei Asia.

Le task-force multidominio gestiscono capacità ad ampio spettro come l’attacco a lungo raggio, la difesa aerea, l’intelligence, la guerra informatica, la guerra elettronica e il supporto logistico. “Le nazioni ospitanti devono decidere cosa sono disposte a ospitare e voglioni farlo su base permanente oa rotazione”, ha detto martedì Wormuth a un gruppo di giornalisti. “Penso che conversazioni siano in corso con i giapponesi, per esempio”, ha detto Wormuth. “Abbiamo un ottimo rapporto con le Forze di autodifesa nipponiche”.

La dislocazione di questa unità in Giappone si collocherebbe nell’attività Usa per la riconfigurazione della sua presenza nel Pacifico alla luce della crescente potenza cinese che Washington punta a contenere compattando le sue alleanze nella regione. L’unità dovrebbe operare missili terrestri con una portata di oltre 1.000 chilometri.

L’esercito Usa ha al momento task-force multidominio negli stati americani di Washington e Hawaii. All’estero per ora ce n’è una solo in Germania.

Usa-Sudcorea, esercitazioni a fuoco vivo vicino confine Nordcorea

Usa-Sudcorea, esercitazioni a fuoco vivo vicino confine NordcoreaRoma, 15 giu. (askanews) – Stati uniti e Corea del Sud hanno concluso oggi le esercitazioni a fuoco vivo su più larga scala mai effettuate nella Penisola coreana, a pochi chilometri dal confine intercoreano. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap, segnalando che il presidente Yoon Suk-yeol ha supervisionato le operazioni.

La “Combined Joint Live-Fire Exercise”, la prima del suo genere in sei anni, si è tenuta presso il poligono di tiro Seungjin Fire Training Field di Pocheon, a soli 25 chilometri a sud del confine intercoreano, per celebrare il 70mo anniversario dell’alleanza tra Seoul e Washington e il 75mo anniversario della fondazione delle forze armate della Corea del Sud. Per le esercitazioni sono stati mobilitati più di 610 asset militari, tra i quali caccia F-35A e obici semoventi K9 da parte sudcoreana; caccia F-16 e droni Grey Eagle da parte statunitense. Sono state inoltre coinvolte oltre 2.500 truppe sudcoreane e americane.

L’esercitazione si è svolta ipotizzando lo scenario di una provocazione nordcoreana, con la prima parte incentrata sulla risposta alle minacce nucleari e missilistiche della Corea del Nord e sul respingere il suo possibile attacco. La seconda parte ha mostrato le capacità di contrattacco degli alleati.

Giappone, Kishida potrebbe convocare elezioni anticipate

Giappone, Kishida potrebbe convocare elezioni anticipateRoma, 15 giu. (askanews) – Il Giappone potrebbe avviarsi, a dispetto di un’apparente stabilità, verso nuove elezioni anticipate. A fare il probabile passo sarà il primo ministro Fumio Kishida, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sua presa sulla Dieta, il parlamento nipponico, puntando ad avere i numeri per procedere a una complicata riforma costituzionale, ma soprattutto per imporre al suo stesso partito – il Partito liberaldemocratica – la forza della sua candidatura in vista delle elezioni interne per la leadership.

L’occasione a Kishida potrebbe venire paradossalmente dalla decisione del principale concorrente d’opposizioone, il Partito democratico costituzionale, di procedere con la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del premier, motivata dal no a una controversa proposta di legge sull’emissione di nuove carte d’identità digitali, ma anche dalla spinosa vicenda dell’ex segretario personale di Kishida, cioè suo figlio Shotaro Kishida, licenziato per aver avuto comportamenti inappropriati al ruolo. In realtà la mossa del premier avrebbe la sua motivazione profonda nella volontà di capitalizzare un’impennata nel sostegno pubblico registrata dopo la sua visita a Kiev e con il summit G7 di Hiroshima (19-21 maggio) e fotografata dai sondaggi. Negli ultimi cinque mesi il gabinetto Kishida è uscito da una fase di bassa fiducia e il consenso si è attestato tra il 45 e il 50 per cento, come ha segnalato il Nikkei.

Nelle ultime settimana, il primo ministro si è impegnato in maniera molto attiva a definire una serie di politiche, un vero e proprio programma, da realizzare entro la fine dell’anno. I campi toccati vanno dall’assistenza all’infanzia (in un paese che vive un rapido invecchiamento), alle catene di approvvigionamento, fino alla sfida della decarbonizzazzione. Gli obiettivi posti sono ambiziosi, meno chiare le fonti di finanziamento. E questo ha fatto pensare a molti osservatori che l’aspetto elettoralistico abbia un suo peso nella definizione di questi programmi. “Vogliamo risolvere i problemi sociali e creare nuovi motori di crescita per costruire una società più sostenibile e inclusiva”, ha affermato Kishida.

Le elezioni anticipate potrebbero essere così indette per l’autunno, in tempo per avviare una serie di discussioni per un budget aggiuntivo in sede di sessione straordinaria della Dieta. Quindi, sciogliere questo mese il parlamento, darebbe a Kishida l’agio di poter presentare il suo programma senza troppo preoccuparsi di definire da subito anche le coperture. Inoltre consentirebbe a Kishida di capitalizzare l’onda economica post-pandemica, dopo che gli anni duri del Covid-19, da lui traghettato fuori dalla pandemia.

I principali assi del suo programma sono la politica di sostegno alla natalità, la riforma del mercato del lavoro con l’obiettivo di aumentare la mobilità, le catene di approvvigionamento e la strategia di transizione ecologica. Per la politica di sostegno alla natalità e all’infanzia, Kishida vorrebbe mettere in campo qualcosa come 3.500 miliardi di yen (23 miliardi di euro). Il Giappone sta vivendo una profonda crisi demografica che potrebbe intaccare in maniera decisiva le prospettive di crescita economica e l’efficienza del sistema-paese. Le modifiche proposte sul tema del mercato del lavoro includono il sostegno ai lavoratori che desiderano acquisire nuove competenze e l’allentamento del sistema di indennità di disoccupazione per coloro che lasciano il lavoro per motivi personali, consentendo potenzialmente un flusso più agevole di lavoratori nei settori in crescita. Inoltre il premier vorrebbe metter mano ai sistemi previdenziali, rendendo più facile per le persone cambiare lavoro . Kishida ancora punta a rafforzare il ruolo del Giappone nelle catene di approvvigionamento per i componenti strategici, a partire dai chip. Il governo ha annunciato una strategia per triplicare le vendite di semiconduttori di produzione giapponese entro il 2030. Inoltre il capo del governo vede per il Giappone un futuro come hub finanziario globale per gli investimenti diretti alla trasformazione energetica e verde. La gara che Kishida si troverà ad affrontare col voto non sarà contro l’opposizione – che è debole e frammentata – ma soprattutto contro sé stesso e la sua capacità di compattare il partito e attirare il consenso. Le formazioni dell’opposizione sono fragili e l’unica, parziale preoccupazione esterna, è rappresentata dal rischio che qualche piccolo partito conservatore possa far perdere qualche voto a destra. Invece il rischio principale per il primo ministro è interno: se non riuscirà a ottenere un risultato migliore della vittoria delle ultime elezioni politiche, che si sono tenute il 31 ottobre 2021 e che Kishida anche sull’onda emozionale dell’uccisione dell’ex primo ministro Shinzo Abe, potrebbe risultare indebolito nella corsa per la leadership il prossimo anno.

Cina: da Canada bugie sulla Banca di sviluppo asiatica

Cina: da Canada bugie sulla Banca di sviluppo asiaticaRoma, 15 giu. (askanews) – L’ambasciata cinese in Canada ha respinto come “vere e proprie bugie” affermazioni secondo cui l’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) è dominata da membri del Partito comunista cinese, dopo che ieri Ottawa ha annunciato che non avrà più alcuna transazione con l’istituzione finanziaria promossa da Pechino in collegamento con la sua strategia di proiezione infrastrutturale e geopolitica denominata Iniziativa Belt and Road.

L’ambasciata ha reagito, ore dopo che il direttore delle comunicazioni globali della banca Bob Pickard – cittadino canadese – ha rassegnato le dimissioni, dichiarando su Twitter di essersi dimesso dalla banca perché “dominata” dai membri del partito e perché i “clienti occidentali” non sono “avvantaggiati dalla loro appartenenza all’AIIB”. La vicepremier canadese Chrystia Freeland ha annunciato, subito dopo, l’”interruzione immediata” di tutte le attività del governo con la banca.

Un portavoce dell’ambasciata cinese ha affermato che “le osservazioni di individui rilevanti sull’AIIB sono montature puramente sensazionali e vere e proprie bugie”. E ha aggiunto: “In qualità di membro importante dell’AIIB, la Cina ha sempre seguito regole e procedure multilaterali e ha partecipato al processo decisionale attraverso meccanismi di governance multilaterali come il Consiglio e il Consiglio di amministrazione” Tra i 106 membri della banca ci sono la maggior parte dei paesi asiatici, ma anche l’Australia, la Russia, la Francia, la Gran Bretagna e l’Italia, ma non il Giappone o gli Stati uniti. Il Canada ha aderito ufficialmente all’AIIB nel marzo 2018 per promuovere “una crescita economica globale inclusiva”, secondo il sito web del ministero delle finanze canadese.

Calorosi auguri di Kim Jong Un a Xi Jinping

Calorosi auguri di Kim Jong Un a Xi JinpingRoma, 15 giu. (askanews) – Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha inviato oggi una lettera al presidente cinese Xi Jinping in occasione del suo 70mo compleanno, affermando che la Cina si è “notevolmente rafforzata”. Lo hanno riferito i media di stato di Pyongyang.

Nel messaggio, Kim ha affermato che Pechino ha “costruito una società complessivamente benestante” e che il suo “potere nazionale e la sua posizione internazionale si sono notevolmente rafforzati” sotto la guida “energica” di Xi, secondo l’agenzia di stampa ufficiale KCNA. “Il messaggio esprime la convinzione che la lotta per la prosperità della Cina sarà sicuramente vittoriosa poiché ci sono la leadership di Xi Jinping, il Partito comunista cinese e il popolo riuniti attorno al Comitato centrale del partito, con il presidente Xi al suo nucleo”, ha affermato la KCNA.

Kim ha affermato di essere lieto di vedere i risultati di Xi e gli ha augurato ancora più successo nel suo “lavoro importante e responsabile” alla guida della Cina. Il leader nordcoreano ha anche inviato un cesto di fiori a Xi, che l’ambasciatore nordcoreano in Cina ha consegnato martedì al vice capo del dipartimento di collegamento internazionale del Partito comunista cinese, secondo la KCNA.

Lo scorso ottobre, Kim ha anche inviato una lettera al presidente russo Vladimir Putin in occasione del suo 70mo compleanno, lodando la sua leadership ed esprimendo la speranza che i legami bilaterali tra i loro paesi si sviluppino ulteriormente.

Inno manifestanti Hong Kong rimosso da piattaforme streaming

Inno manifestanti Hong Kong rimosso da piattaforme streamingRoma, 15 giu. (askanews) – Il servizio di streaming Spotify ha annunciato oggi che le diverse versioni della canzone “Glory to Hong Kong”, considerata un inno dai manifestanti pro-democrazia del territorio semi-autonomo cinese, sono state rimosse dal suo distributore. Lo riferisce il South China Morning Post.

Le versioni in cantonese e strumentale della canzone, popolare tra i manifestanti durante i disordini antigovernativi del 2019, non sono più disponibili a gli utenti di Spotify e di altre piattaforme di streaming musicale, tra cui KKBox di Taiwan, Moov di Hong Kong e Apple Music. Il governo di Hong Kong aveva presentato una settimana fa un’ingiunzione del tribunale per vietare di “trasmettere, eseguire, stampare, pubblicare, vendere, offrire in vendita, distribuire, diffondere, visualizzare o riprodurre” la melodia in ogni modo”.

Oggi una portavoce di Spotify ha dichiarato in una breve dichiarazione fornita al Post che le canzoni sono state rimosse dal distributore invece che dalla piattaforma. “ThomasDGX & HongKongers”, che ha creato e distribuito le versioni in questione, aveva detto che stava gestendo problemi tecnici estranei alle piattaforme di streaming e si è scusata per la temporanea interruzione del servizio. La natura dei “problemi tecnici” affrontati dal creatore e la durata dell’interruzione, tuttavia, sono rimasti poco chiari. Un video musicale di “Glory to Hong Kong” caricato dallo stesso creatore era ancora disponibile su YouTube stamani.

BBC riesce a intervistare gente in Nordcorea: situazione drammatica

BBC riesce a intervistare gente in Nordcorea: situazione drammaticaRoma, 14 giu. (askanews) – La BBC ha realizzato un pericoloso e clamoroso reportage pubblicato oggi: con l’aiuto di Daily NK, è riuscita a intervistare tre persone all’interno della Corea del Nord – paese sigillato ai media esteri – i quali hanno parlato di una situazione drammatica, di un paese alla fame.

Una donna che vive nella capitale Pyongyang ha detto alla BBC di conoscere una famiglia di tre persone che era morta di fame a casa. “Abbiamo bussato alla loro porta per dar loro dell’acqua, ma nessuno ha risposto”, ha detto Ji Yeon. Quando le autorità sono entrate, le hanno trovate morte. I nomi delle persone intervistate sono stati cambiati per proteggere la loro sicurezza.

Un operaio edile che vive vicino al confine cinese, Chan Ho, ha detto che le scorte di cibo sono così scarse che cinque persone nel suo villaggio erano già morte di fame. “All’inizio avevo paura di morire di Covid, ma poi ho iniziato a preoccuparmi di morire di fame”, ha detto. La Corea del Nord non è mai riuscita a produrre cibo a sufficienza per i suoi 26 milioni di abitanti e negli anni ’90 ha vissuto una devastante crisi alimentare provocata dal collasso del sistema statale di distribuzione.

A gennaio 2020 il leader Kim Jong Un ha ordinato la chiusura ermetica dei confini per impedire l’arrivo della pandemia Covid-19. Ma le autorità hanno interrotto anhce tutto il commercio, impedendo così anche l’afflusso di fertilizzanti, macchinari e componenti necessari all’agricoltura. Anche il contrabbando è stato impedito in maniera draconiana. Una commerciante di un mercato del nord del Paese – illegale, ma in passato tollerato – ha detto che quasi tre quarti dei prodotti nel suo mercato locale provenivano dalla Cina, ma che ora è “vuoto”. Lei, come altri che si guadagnano da vivere vendendo merci contrabbandate da oltre confine, ha visto scomparire gran parte del suo reddito. Ha raccontato che la sua famiglia non ha mai avuto così poco da mangiare e che di recente le persone hanno bussato alla sua porta chiedendo del cibo perché erano così affamate.

Da Pyongyang, Ji Yeon ha detto di aver sentito di persone che si sono suicidate in casa o sono scomparse tra le montagne per morire, perché non potevano più guadagnarsi da vivere. Lei stessa fa fatica a nutrire i suoi figli. Una volta è rimasta due giorni senza mangiare e ha pensato che sarebbe morta nel sonno. Lo stesso leader nordcoreano Kim Jong Un ha accennato alla gravità della situazione, a un certo punto parlando apertamente di una “crisi alimentare”, mentre compiva vari tentativi per rilanciare la produzione agricola. Gli intervistati dalla BBC hanno anche confermato che il governo ha utilizzato gli ultimi tre anni per aumentare il controllo sulla vita delle persone, rafforzando le pene e approvando nuove leggi. Il numero dei fuggiaschi verso la Cina è crollato a causa del controllo diventato asfissiante. Prima della pandemia, più di 1.000 persone fuggivano dal paese ogni anno, attraversando il fiume Yalu verso la Cina, secondo i numeri diffusi dal governo sudcoreano. La commerciante di mercato ha detto che è diventato impossibile scappare. “Se ti avvicini al fiume ora ti verrà data una dura punizione, quindi quasi nessuno sta attraversando”, ha detto. L’operaio edile Chan Ho ha detto che il figlio del suo amico ha recentemente assistito a diverse esecuzioni a porte chiuse. In ognuna, tra le tre e le quattro persone erano state uccise per aver tentato la fuga. “Ogni giorno diventa più difficile vivere”, ci ha detto. “Una mossa sbagliata e sei di fronte all’esecuzione”.

Presidente Sudcorea attacca l’ambasciatore cinese

Presidente Sudcorea attacca l’ambasciatore cineseRoma, 13 giu. (askanews) – Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha lanciato oggi un attacco contro l’ambasciatore cinese Xin Haiming, dopo che lo stesso diplomatico è stato convocato dal ministero degli Esteri di Seoul per una serie di dichiarazioni.

Durante una riunione del governo – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap – Yoon ha dato un giudizio duro sul diplomatico. “Guardando l’atteggiamento dell’ambasciatore Xing, è dubbio che come diploimatico abbia un atteggiamento di rispetto reciproco o punti alla promozione dell’amicizia”, ha detto. “La nostra gente è scontenta del suo comportamento inappropriato”. Xing è finito nel mirino per aver messo in guardia Seoul dal fare una “scommessa sbagliata” tra Cina e Usa e per aver invitato la Corea del Sud a liberarsi dell’influenza di Washington nell’impostare il suo rapporto con Pechino.

A Seoul questo atteggiamento è parso arrogante e ha rimandato al mittente gli inviti. La presidenza Yoon, infatti, appare molto orientata a rinserrare le fila con gli Usa e il Giappone di fronte alle minacce nordcoreane e alla crescente influenza cinese. La Cina, dal canto suo, è corsa in difesa del suo diplomatico, comunicando all’ambasciatore sudcoreano Chung Jae-ho la propria insoddisfazione. Alla domanda sulla situazione, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha affermato che gli attuali dissaporti tra Cina e Sudcorea “non sono stati causati dalla Cina”.

Giappone, camera bassa approva controversa legge LGBT

Giappone, camera bassa approva controversa legge LGBTRoma, 13 giu. (askanews) – La Camera bassa della Dieta giapponese, il ramo più importante del parlamento bicamerale nipponico, ha approvato oggi un controverso disegno di legge contro la discriminazione delle minoranze sessuali, aprendo la strada all’emanazione della legislazione entro la fine dell’attuale sessione parlamentare che si conclude la prossima settimana.

Dopo l’approvazione della camera bassa del parlamento con il sostegno del blocco di governo e di alcuni partiti di opposizione, il disegno di legge LGBT dovrebbe passare nella Camera dei consiglieri, o camera alta, già venerdì. Il Partito liberaldemocratico, guidato dal primo ministro Fumio Kishida, e il suo partner minore di coalizione Komeito hanno accettato diverse proposte dei partiti di opposizione e le hanno incorporate nella versione originale del disegno di legge, tracciata dal campo al potere.

I legislatori conservatori, che sostengono i valori familiari tradizionali, hanno tenuto conto del desiderio di Kishida di garantirne l’approvazione durante la sessione della Dieta prevista per la chiusura del 21 giugno. Il Giappone è in ritardo rispetto alle altre nazioni avanzate del Gruppo dei Sette in termini di protezione legale per le minoranze sessuali.

In Giappone mancano leggi che proibiscano la discriminazione contro le persone LGBT e legalizzino il matrimonio tra persone dello stesso sesso o le unioni civili. L’opposizione di centrosinistra ha giudicato il testo passato alla camera bassa come troppo timido e ambiguo e ha votato contro. Uno degli aspetti più controversi del disegno di legge è una clausola la quale stabilisce che “tutti i cittadini ha diritto a vivere con tranquillità”: i critici sostengono che questa formulazione dà centralità alla alla salvaguardia dei diritti della maggioranza nella società piuttosto che delle minoranze sessuali.

Alla vigilia delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Tokyo del 2021, a livello interpartitico si era cercato di approvare una legislazione LGBT, ma l’ala conservatrice del partito liberaldemocratico alla fine aveva ostacolato la presentazione del disegno di legge al parlamento. Dopo mesi di negoziati tra i partiti di governo e di opposizione all’inizio di quest’anno, la versione rivista del disegno di legge del 2021 è stata presentata alla Dieta il 18 maggio, un giorno prima dell’inizio del vertice di tre giorni del G7 a Hiroshima.