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Cina-Francia: rafforzare controllo armamenti e non proliferazione

Cina-Francia: rafforzare controllo armamenti e non proliferazione




Cina-Francia: rafforzare controllo armamenti e non proliferazione




















Roma, 7 apr. (askanews) – Cina e Francia hanno espresso oggi disponibilità a rafforzare la loro cooperazione per rafforzare il sistema di controllo degli armamenti e non proliferazione nucleare. Lo si legge nella dichiarazione congiunta licenziata dai due paesi al termine della visita del presidente francese Emmanuel Macron in Cina.

Pechino e Parigi “ribadiscono il loro sostegno alla ‘Dichiarazione congiunta sulla prevenzione della guerra nucleare e sulla prevenzione della corsa agli armamenti’ emessa dai leader di Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti (i cinque membri permanenti) il 3 gennaio 2022”, si legge nella dichiarazione congiunta. “Come sottolineato nella dichiarazione: ‘Una guerra nucleare – prosegue – non può essere vinta e non può essere combattuta’. I due paesi non hanno promosso alcuna azione che possa aumentare il rischio di tensioni”. I due paesi “sono disposti a rafforzare il coordinamento e la cooperazione nel mantenere congiuntamente l’autorità e l’efficacia del sistema di controllo degli armamenti e di non proliferazione e promuovere il processo internazionale di controllo degli armamenti”, si legge ancora nella dichiarazione.

Cina e Francia – continua – “hanno riaffermato il loro impegno a promuovere in modo equilibrato i tre pilastri del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari – disarmo nucleare, non proliferazione nucleare e uso pacifico dell’energia nucleare – e a rafforzare costantemente l’universalità, l’autorità e efficacia del trattato di non proliferazione delle armi nucleari”.

Cina-Francia: sosteniamo sforzi per ripristinare pace in Ucraina

Cina-Francia: sosteniamo sforzi per ripristinare pace in Ucraina




Cina-Francia: sosteniamo sforzi per ripristinare pace in Ucraina




















Roma, 7 apr. (askanews) – Cina e Francia sostengono “tutti gli sforzi” per ripristinare la pace in Ucraina” sulla base del “diritto internazionale e degli scopi e dei principi della Carta internazionale”. Lo si legge nella dichiarazione congiunta licenziata oggi dai due paesi al termine della visita di tre giorni del presidente transalpino Emmanuel Macron.

“Entrambe le parti sostengono tutti gli sforzi per ripristinare la pace in Ucraina sulla base del diritto internazionale e degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite”, afferma il comunicato congiunto. Le due parti, inoltre, si oppongono “agli attacchi armati alle centrali nucleari e ad altri impianti nucleari civili e sostengono il ruolo costruttivo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica nel promuovere la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari pacifici, compresi gli sforzi per garantire la sicurezza e la protezione della centrale nucleare di Zapororizhzhia”.

Macron agli studenti cinesi: scambi di ricerca vettore di amicizia

Macron agli studenti cinesi: scambi di ricerca vettore di amicizia




Macron agli studenti cinesi: scambi di ricerca vettore di amicizia




















Roma, 7 apr. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha sollecitato “legami accademici” più profondi con la Cina nella sua visita in un’università del Guangzhou nel terzo giorno del suo viaggio di Stato. Lo racconta il South China Morning Post.

Macron ha ricordato un episodio storico: l’attracco a Canton (oggi Guangzhou) della nave francese Anfitrite nel 1698, portando a bordo “non soldati ma matematici”. E, rivolgendosi a studenti e docenti della Sun Yat-sen University della città cinese, ha affermato che questo episodio storico è una metafora per significare il fatto che la collaborazione scientifica può “nutrire l’amicizia”. Questa università, una delle più prestigiose del Paese, ha un rapporto con la Francia da più d’un secolo e ha collaborazioni con 24 istituti francesi tra cui l’Ecole Normale Superieure, la Lyon School of Management e l’Università di Angers. È inoltre associata a un consorzio di scuole di ingegneria nell’ambito dell’Istituto franco-cinese per l’energia nucleare.

All’incontro erano presenti oltre 1.000 studenti dei dipartimenti d’ingegneria nucleare e lingue straniere dell’università, prima di dirigersi verso una cena informale con il presidente cinese Xi Jinping, un incontro con gli investitori cinesi e il volo di ritorno. La rara uscita di Xi con un leader straniero fuori dalla capitale Pechino si è svolta al Songyuan Hotel, un lussuoso e tradizionale luogo in stile giardino cinese che i leader provinciali di solito usano per ospitare i principali leader nazionali e di partito. Nel 2018, Xi e il primo ministro indiano Narendra Modi hanno tenuto un vertice in riva a un lago nel centro della città di Wuhan.

Quando Macron è entrato nel campus della Sun Yat-sen University, è stato acclamato e accolto da un’enorme folla, con studenti che cantavano il suo nome e tendevano il braccio per stringergli la mano mentre si avvicinava. Dopo aver pronunciato il suo discorso in francese, tre studenti hanno condiviso i loro pensieri e hanno sollevato domande anche in francese. “La ricerca è assolutamente essenziale” per una comprensione continua e per andare avanti, ha affermato Macron, aggiungendo che oltre a lavorare nei tradizionali campi di cooperazione, come l’energia nucleare, i due Paesi dovrebbero adottare partenariati simili per la decarbonizzazione e la biodiversità.

Macron ha incoraggiato più scambi di persone, in un momento in cui gli scambi accademici sono sotto pressione negli Stati Uniti che li percepiscono sempre più come un canale di spionaggio da parte cinese. Il leader francese ha anche toccato il tema della guerra in Ucraina, che ha definito una “manifesta violazione del nostro diritto internazionale”, e ha fatto appello a sforzi congiunti per “evitare qualsiasi escalation e preservare e reinventare un ordine internazionale di pace e stabilità”.

Pechino: il futuro di Taiwan è nella riunificazione cinese

Pechino: il futuro di Taiwan è nella riunificazione cinese




Pechino: il futuro di Taiwan è nella riunificazione cinese



















Roma, 7 apr. (askanews) – Il futuro di Taiwan risiede nella riunificazione con la Cina e le differenze sistemiche tra Pechino e Taipei non saranno d’ostacolo alla riunificazione. L’ha affermato oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning nella quotidiana conferenza stampa.

“Il futuro di Taiwan risiede nella riunificazione della Cina e il benessere delle persone a Taiwan dipende dal ringiovanimento della nazione cinese. La differenza nei sistemi attraverso lo Stretto non è una barriera alla riunificazione o una scusa per la divisione”, ha detto Mao, aggiungendo che il principio “un paese, due sistemi” terrà “in piena considerazione” la realtà di Taiwan ed è la base per risolvere la questione intorno all’isola. Gli sforzi per sostenere l’indipendenza dell’isola in modo da contenere la Cina sono pericolosi e non porteranno da nessuna parte, ha detto ancora la portavoce.

Nel corso della giornata, l’ex presidente di Taiwan Ma Ying-jeou, in conclusione della sua prima visita nella Cina continentale, ha criticato l’attuale leadership taiwanese per aver aggravato la situazione nella regione. “I nostri politici continuano a mettere in pericolo Taiwan. Il futuro è una scelta tra pace e guerra”, ha dichiarato Ma . Mercoledì la presidente taiwanese Tsai Ing-wen ha incontrato il presidente della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy e altri legislatori a Los Angeles, in California, durante il suo “transito” negli Usa.

JOOP 2023: gli oli Evo più prestigiosi si sfidano a Tokyo

JOOP 2023: gli oli Evo più prestigiosi si sfidano a Tokyo




JOOP 2023: gli oli Evo più prestigiosi si sfidano a Tokyo



















Roma, 7 apr. (askanews) – La Camera di Commercio Italiana in Giappone (ICCJ) ha annunciato oggi durante la cerimonia di premiazione tenutasi a Tokyo, i vincitori di Japan Olive Oil Prize (Joop) e Joop Design Award.

Un concorso ormai affermatosi come una delle competizioni più rigorose e importanti del mondo, che da 11 anni persegue l’obiettivo di promuovere le eccellenze olearie in Giappone e in Asia. In quest’edizione hanno partecipato 538 etichette, provenienti da 23 Paesi. Gli oli finalisti sono stati sottopposti all’analisi in blind tasting della giuria di 11 giudici internazionali certificati, supervisionati da tre panel leader: Konstantinos Liris (Grecia), Antonio G. Lauro (Italia), Miciyo Yamada (Giappone).

La rigorosa selezione ha proclamato i vincitori nelle categorie IGP, DOP, Biologico, Monocultivar, Blend e Aromatizzato. A seconda del punteggio ottenuto, agli oli sono stati attribuiti i premi Best in Class, Gold e Silver. “JOOP dopo 11 anni, una grande partecipazione di etichette internazionali, una giuria eccellente e un’ attenta selezione e’ diventato il concorso leader in Asia. Un olio premiato in questa competizione può avere buone possibilità di entrate nel mercato Giapponese oltre a quello di altri Paesi del sud est asiatico, compresa la Cina. E’ importante per i produttori la costanza, ogni azienda dovrebbe avere ogni anno 2 o 3 premi importanti per mantenere la propio credibilità sul mercato. Il Joop e’ sicuramente un concorso che risponde a questa necessità – ha affermato il panel leader Konstantinos Liris

Nell’ambito di JOOP, da 4 anni il concorso JOOP Design Award premia i produttori che si sono distinti nel comunicare l’identità del loro prodotto, attraverso il logo, l’etichettatura e il design della bottiglia. Anche quest’anno il concorso vede la partecipazione di una giuria di creativi di fama internazionale: Hasuike Makio (Giappone), Ashizawa Keiji (Giappone), Araki Kosuke (Giappone), Bret Recor (USA), Giulio Iacchetti (Italia), Anselmo Tumpic (Croazia), Prompong Hakk (Thailandia) e Yesim Eröktem, Doganberk Demir (Turchia).

“Il nostro lavoro non finisce con la premiazione, ma continua tutto l’anno, attraverso il coordinamento di attività di promozione nella grande distribuzione, partecipazione a fiere, organizzazione di eventi ad hoc rivolti agli importatori come gli Open Day, oltre a master class dedicate a promuovere la cultura dell’ olio Evo nelle più prestigiose scuole di cucina in Giappone” ha commentato Davide Fantoni, General Manager della Camera di Commercio Italiana in Giappone. ll Giappone continua a mostrare buone prospettive di ampliamento per un valore totale di importazione di olio extra vergine d’ oliva pari a 220 milioni di euro nel 2022 (+ 8 % dal 2020) e con volumi pari a 47 mila tonnellate . Le importazioni dall’Italia rappresentano il 40% del valore importato complessivamente dal Sol Levante, per un valore di 88 milioni di euro e con volumi pari a 16 mila tonnellate nel 2022 (fonte:elaborazione su dati Dogane giapponesi).

Xi: Europa sia autonoma da Usa; Macron risponde: aiutaci su Ucraina

Xi: Europa sia autonoma da Usa; Macron risponde: aiutaci su Ucraina




Xi: Europa sia autonoma da Usa; Macron risponde: aiutaci su Ucraina




















Roma, 6 apr. (askanews) – Mentre sul fianco orientale la Cina sconta un’accresciuta pressione statunitense attorno alla questione di Taiwan, tenta di evitare l’accerchiamento geopolitico mantenendo aperto il dialogo con l’estremo opposto del continente euroasiatico: l’Europa. E chiede che questa esprima “un’autonomia strategica” (dagli Stati uniti), ricevendo dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in visita congiunta a Pechino, la richiesta di contribuire a un processo di pace in Ucraina esercitando la propria influenza sulla Russia.

E’ stata, questa, una giornata importante per Pechino, che ha visto due summit bileterali tra il presidente Xi Jinping e Macron, da un lato, e tra Xi e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, oltre a un incontro trilaterale. Ma è stata anche la giornata in cui si sono ufficializzati – sempre a Pechino – i risultati della mediazione che ha portato da oggi al ripristino delle relazioni tra Arabia saudita e Iran, acerrimi nemici per decenni nel mondo islamico, in un miracolo diplomatico che rafforza il prestigio cinese. Tutto ciò mentre lo Stretto di Taiwan e le sue immediate vicinanze sono piuttosto affollati di navi da guerra, sia cinesi che americane, all’indomani dell’incontro a Los Angeles tra la presidente taiwanese Tsai Ing-wen e il presidente della Camera dei rappresentanti Usa Kevin McCarthy, che ha fatto infuriare Pechino, pur non portando a una reazione dura come quella alla visita dell’allora speaker della Camera Usa Nancy Pelosi otto mesi fa.

Dal punto di vista di Pechino, è evidentemente in corso una sfida strategica a distanza con gli Stati uniti, in cui le diverse regioni del mondo rischiano di dover fare una scelta di campo. L’Europa oggi si è presentata alla Grande Sala del Popolo con le facce di Macron – considerato una colomba nell’attuale contesto geopolitico – e di von der Leyen, dopo che negli ultimi mesi si erano già recati in Cina il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier spagnolo Pedro Sanchez.

Macron ha detto a Xi di contare su di lui per “riportare la Russia alla ragione”, rispetto all’invasione dell’Ucraina. E von der Leyen ha chiesto al presidente cinese – che dopo la presentazione di un “position paper” sul conflitto è andato a incontrare il leader russo Vladimir Putin – di sentire anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Xi ha risposto che, quando ci saranno le condizioni, intende parlare con il leader di Kiev. Sul tema della pace in Ucraina, Xi ha di fatto ripetuto la formula cinese – enunciata nel “position paper” – che prevede sia il rispetto della sovranità e integrità territoriale di tutti paesi, ma anche la considerazione per le “legittime preoccupazioni di sicurezza” di tutti (e, nello specifico della crisi ucraina, quelle di Mosca rispetto all’espansione della Nato). Mentre von der Leyen ha ribadito il suo sostegno per il piano di pace di Zelensky, che prevede tra l’altro il ritiro russo, anche dalla Crimea, e la creazione di un tribunale speciale per i crimini di guerra. Inoltre, la leader europea ha chiarito che un eventuale sostegno militare, “sia diretto sia indiretto”, all’invasore russo sarebbe una “chiara violazione della legge internazionale” e danneggerebbe i rapporti Ue-Cina. Apprezzamento, invece, è stato espresso da von der Leyen per la contrarietà di Pechino rispetto non solo all’uso di armi nucleari, ma anche alla minaccia di utilizzarle.

Dal punto di vista cinese, invece, è stata evidenziata la necessità che l’Europa agisca come un attore autonomo, non vincolato a paesi terzi nei rapporti con Pechino. “La Cina sostiene l’Europa del raggiungimento dell’autonomia strategica e afferma che la relazione Cina-Europa non può essere sottoposta o controllata da terze parti”, ha detto Xi. Gli ha sostanzialmente risposto Macron, segnalando la centralità della questione ucraina per l’Europa: “Un’architettura di sicurezza dell’Europa è impossibile finché l’Ucraina rimarrà occupata”. Il rapporto con l’Europa, grande e ricco mercato, è cruciale per la Cina. La situazione deteriorata con gli Stati uniti, che stanno sostenendo un riarmo dei propri alleati regionali (Giappone e Corea del Sud) e rafforzando la propria presenza aumentando le basi militari nelle Filippine, in vista di un possibile showdown a Taiwan (a sua volta sempre più armata da Washington) o di ulteriori tensioni nel conteso Mar cinese meridionale, mettono la Cina a rischio accerchiamento anche rispetto alle supply-chain. Un asse più compatto con Mosca non sarebbe sufficiente a controbilanciare la situazione. Quindi, dal punto di vista cinese, il canale euroasiatico, che Xi punta ad aprire dal suo primo mandato con l’iniziativa Belt and Road, deve restare aperto. In questa partita, però, entra anche la variabile economica. La relazione Ue-Cina, ha chiarito von der Leyen, è “estesa e complessa” con un “impatto significativo sulla prosperità e sicurezza di entrambi”. L’Europa è il primo mercato d’esportazione per la Cina, mentre la Cina è la terza destinazione per l’export Ue. Il giro d’affari è stato di 2,3 miliardi di euro al giorno nel 2022. Ma nello stesso tempo è “un bilancio commerciale squilibrato” e nell’ultimo decennio il deficit commerciale a favore di Pechino è più che triplicato. Tale situazione – ha spiegato ancora von der Leyen – va affrontata, anche alla luce del fatto che in Cina vengono messe in atto pratiche “inique” che impediscono l’accesso al mercato. Ma, mentre c’è chi pensa che questo debba portare a un “decoupling”, un “disaccoppiamento”, con la Cina, von der Leyen ha detto di “dubitare che possa essere una soluzione possibile o desiderabile”. Invece va adottata una strategia di contenimento del rischio nei diversi settori, intraprendendo la strada del dialogo e della diplomazia. In questo senso, le due parti hanno deciso una ripresa del dialogo economico ad alto livello.

Von der Leyen: Xi sentirà Zelensky quando ci saranno condizioni

Von der Leyen: Xi sentirà Zelensky quando ci saranno condizioni




Von der Leyen: Xi sentirà Zelensky quando ci saranno condizioni – askanews.it



















Roma, 6 apr. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha assicurato, nei colloqui con il presidente francese Emmanuel Macron e con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che intende sentire il leader ucraino Volodymyr Zelensky per promuovere la ripresa di colloqui di pace con la Russia. Lo ha riferito la numero uno dell’esecutivo europeo in una conferenza stampa dopo l’incontro trilaterale.

“Ho incoraggiato il presidente Xi a contattare il presidente Zelensky, so dalle mie telefonate che il presidente Zelensky l’ha chiesto, anche pubblicamente, ed è stato interessante sentire che il presidente Xi ha ribadito la sua volontà a parlargli quando le condizioni e il momento lo consentiranno”, ha detto van der Leyen rispondendo a una domanda. “La posizione della Cina è cruciale per l’Unione europea. Come membro del Consiglio di sicurezza Onu la Cina ha una grande responsabilità e noi ci attendiamo che la Cina svolga questo compito promuovendo una giusta pace che rispetti la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha detto ancora la leader dell’esecutivo europeo.

Von der Leyen ha anche segnalato di aver “sottolineato nell’incontro che sono fermamente favorevole al piano di pace del presdidente Zelensky”, ma ha riferito di aver “accolto favorevolemente alcuni dei principi posti dalla Cina. In particolare in relazione alla sicurezza nucleare e alla diminuzione del rischio nucleare e le affermazioni della Cina sull’inaccettabilità dell’uso delle armi nucleari o delle minacce d’uso delle armi nucleari”. Van der Leyen ha anche detto che nell’Ue si conta “anche sul fatto che la Cina non fornisca alcun aiuto militare alla Russia né direttamente né indirettamente, perché armare l’aggressore sarebbe contro la legge internazionale e danneggerebbe significativamente le nostre relazioni”.

Cina: accordo Iran-Arabia saudita esempio di come risolvere conflitti

Cina: accordo Iran-Arabia saudita esempio di come risolvere conflitti




Cina: accordo Iran-Arabia saudita esempio di come risolvere conflitti – askanews.it




















Roma, 6 apr. (askanews) – La normalizzazione delle relazioni tra Arabia saudita e Iran, sancita formalmente oggi a Pechino con la benedizione cinese, rappresenta un “esempio importante ai paesi di tutto il mondo per risolvere i conflitti attraverso il dialogo e la consultazione”. L’ha affermato il ministro degli Esteri di Pechino Qin Gang, incassando una vittoria diplomatica che aumenta lo standing di Pechino e ne accresce l’influenza in Medio Oriente.

I ministri degli Esteri della Repubblica islamica d’Iran e dell’Arabia Saudita – rivali storiche in Medio Oriente nel mondo islamico, l’una rappresentante del mondo sciita l’altra di quello sunnita – hanno avuto colloqui bilaterali per la prima volta dal 2016, al termine dei quali hanno firmato una dichiarazione congiunta con la quale sono stati ristabiliti con decorrenza immediata i rapporti bilaterali. Il principe saudita Faisal bin Farhan al Saud e il ministro iraniano Hossein Amir-Abdollahian si sono incontrati a Pechino facendo seguito all’accordo raggiunto con la mediazione cinese il mese scorso per ripristinare le relazioni diplomatiche durante colloqui di livello inferiore.

Qin Gang ha affermato che, dopo i colloqui di marzo, “in base al consenso raggiunto tra il presidente Xi Jinping e i leader di Arabia Saudita e Iran, e con gli sforzi congiunti di Cina, Arabia Saudita e Iran, il dialogo Arabia Saudita-Iran-Cna ha ottenuto risultati importanti”. Da allora, sia Riad sia Teheran hanno ulteriormente espresso la loro “buona volontà per la riconciliazione, hanno condotto buone interazioni ad alto livello e hanno dimostrato pienamente il loro atteggiamento costruttivo e sincero”, ha detto ancora Qin.

Il ministro cinese ha affermato che il miglioramento delle relazioni Arabia Saudita-Iran ha tre vantaggi. Il primo è “quello di fornire una garanzia più forte per il mantenimento della pace e della stabilità regionali, che è di grande importanza per rafforzare l’unità e la cooperazione dei paesi regionali e per allentare le tensioni regionali”, ha segnalato Qin. “Il secondo – ha continuato – è quello di fornire un esempio importante ai paesi di tutto il mondo per risolvere i conflitti attraverso il dialogo e la consultazione, per conformarsi alla volontà dei popoli, per adeguarsi alla tendenza dei tempi e agli interessi comuni dei paesi della regione”.

Infine, il terzo vantaggio è quello di “fornire una pratica ottima per sostenere iniziative di sicurezza globale e costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”. Qin Gang ha sottolineato che la Cina “sostiene fermamente i paesi della regione per sostenere l’indipendenza strategica, rafforzare la solidarietà e il coordinamento, sbarazzarsi delle interferenze esterne e tenere nelle proprie mani il futuro e il destino del Medio Oriente”. In questo senso, intende continuare a svolgere il ruolo di “mediatore di buona volontà e affidabile”, fornendo “il sostegno necessario sia all’Arabia Saudita che all’Iran e contribuendo a promuovere la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente”. I ministri saudita e iraniano, dal canto loro, hanno espresso apprezzamento per l’azione svolta dalla Cina come paese mediatore e hanno ringraziato la Cina per il suo sostegno.

Xi Jinping-Macron-von der Leyen, vertice trilaterale a Pechino

Xi Jinping-Macron-von der Leyen, vertice trilaterale a Pechino




Xi Jinping-Macron-von der Leyen, vertice trilaterale a Pechino – askanews.it




















Roma, 6 apr. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha tenuto un incontro trilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen oggi a Pechino, dopo il vertice sino-francese. L’ha riferito la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying.

Nell’incontro a tre “il presidente Xi ha sottolineato che in un mondo complesso e volatile, la Cina e l’Ue devono impegnarsi al dialogo e alla cooperazione, sostenere la pace e la stabilità mondiali, promuovere uno sviluppo e una prosperità comuni e affrontare assieme le sfide globali”, ha riferito Hua. La Cina “è pronta – ha detto ancora Xi secondo Hua – a lavorare con l’Ue per indirizzare nella giusta direzione e nel giusto tono i legami Cina-Ue e rivitalizzare la cooperazione reciprocamente favorevole in vari campi, iniettando un fresco impedo nelle relazioni Cina-Ue”.

Xi Jinping: l’Europa sia “autonoma” (dagli Stati uniti)

Xi Jinping: l’Europa sia “autonoma” (dagli Stati uniti)




Xi Jinping: l’Europa sia “autonoma” (dagli Stati uniti) – askanews.it




















Roma, 6 apr. (askanews) – L’Europa deve raggiungere un’”autonomia strategica” che consenta di sviluppare la relazione con la Cina senza che sia “sottoposta o controllata da terze parti”, cioè gli Stati uniti. L’ha affermato oggi il presidente cinese Xi Jinping dopo il vertice col presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riferisce su Twitter, la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying.

“La Cina sostiene l’Europa del raggiungimento dell’autonomia strategica e affemra che la relazione Cina-Europa non può essere sottoposta o controllata da terze parti”, ha detto Xi secondo Hua. I due presidenti, ha riferito ancora la funzionaria cinese, “hanno concordato di focalizzarsi sull’agenda positiva delle relazioni Cina-Ue e sulla ripresa degli scambi bilaterali, del dialogo e della cooperaizone in tutte le aree”.