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Netanyahu: Hamas tenta di cambiare gli accordi raggiunti. Altri raid

Netanyahu: Hamas tenta di cambiare gli accordi raggiunti. Altri raidRoma, 16 gen. (askanews) – L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reso noto questa mattina che il capo del governo dello Stato ebraico ha parlato con il team negoziale israeliano a Doha, che lo ha informato che Hamas starebbe tentando di rinnegare gli accordi già raggiunti.


In una dichiarazione, l’ufficio del primo ministro ha affermato che “Hamas chiede che venga determinata l’identità dei terroristi di alto profilo da rilasciare”, contrariamente a una clausola che concede a Israele il potere di veto su individui considerati simboli del terrorismo. Secondo la dichiarazione, Netanyahu ha ordinato al team di respingere questa richiesta a priori, che ha definito “un tentativo di estorsione dell’ultimo minuto di Hamas”.


Israele non ha allentato i suoi attacchi nonostante i mediatori di Qatar e Stati Uniti abbiano annunciato ieri un accordo di cessate il fuoco e per il rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas. L’esercito israeliano deve ancora commentare gli attacchi segnalati dopo l’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco. Intanto Hamas si è impegnato a rispettare un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha ribadito Izzat al-Risheq, membro dell’ufficio politico del movimento integralista islamico palestinese.

Nato, Bauer: nostre partnership migliorano sicurezza internazionale

Nato, Bauer: nostre partnership migliorano sicurezza internazionaleBruxelles, 16 gen. (askanews) – “Ieri, il Comitato Militare della NATO con i Capi di Stato maggiore ha discusso le sfide per la sicurezza transregionale e le opportunità di cooperazione con i Capi di Stato maggiore della Difesa dei partner”. Lo ha scritto l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato Militare Nato sui social. “Le nostre partnership apportano benefici a tutti i soggetti coinvolti e migliorano la sicurezza internazionale”, ha aggiunto.


La Nato ha oltre 40 partnership con Paesi non Nato e organizzazioni nei 5 continenti. Queste partnership rientrano in 4 categorie: Partnership for Peace, Mediterranean Dialogue, Instabul Cooperation Initiative e Partner accross the globe. Ieri il presidente del Comitato militare ha detto nel suo discorso di apertura che il sostegno all’Ucraina è più importante che mai. L’ammiraglio Bauer ha sottolineato che “il nostro sostegno non è carità. È nell’interesse politico e militare dell’Alleanza farlo. Dobbiamo mostrare al mondo che la democrazia può vincere e vincerà. E che vale la pena lottare per la democrazia”. Il Presidente ha sottolineato che per l’Ucraina “la sovranità non è un termine astratto”.


Anche oggi la massima autorità militare della NATO, il Comitato militare, si riunisce in formato Capi di stato maggiore della difesa presso il quartier generale della NATO a Bruxelles. L’occasione si concentra sull’ulteriore rafforzamento della deterrenza e della difesa dell’Alleanza, sul rafforzamento delle partnership della NATO in tutto il mondo e sul supporto all’Ucraina nella sua resistenza contro l’aggressione non provocata della Russia. Sia ieri che oggi, i Capi di stato maggiore della difesa alleati incontrano le autorità militari dei paesi partner della NATO per discutere come affrontare al meglio insieme l’instabilità pervasiva in tutto il mondo. Ieri il Segretario generale della NATO, Mark Rutte nella sessione di apertura ha affermato: “per prevenire la guerra, dobbiamo prepararci. È tempo di passare a una mentalità da tempo di guerra”, sottolinendo la necessità di un aumento della spesa militare. Rutte oggi incontrerà il Ministro degli affari esteri islandese, Katrín Gunnarsdóttir, presso la sede della NATO, a Bruxelles. Mentre sino al 17 gennaio 2025, la vicesegretaria generale della NATO, Radmila Šekerinska, sarà in Lituania per partecipare allo Snow Meeting 2025, a Trakai. A margine dell’evento, Šekerinska incontrerà il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, il Ministro degli Affari Esteri, Kestutis Budrys, e il Ministro della Difesa, Dovile Šakaliene, nonché altri funzionari di alto livello presenti all’evento. Durante la sua visita in Lituania, la signora Šekerinska visiterà anche il NATO Multinational Battlegroup e la Iron Wolf Brigade a Rukla.

L’addio di Biden: credo sempre nell’America ma la democrazia è minacciata

L’addio di Biden: credo sempre nell’America ma la democrazia è minacciataRoma, 16 gen. (askanews) – Joe Biden ha tenuto ieri sera, per l’Italia nella notte tra mercoledì e giovedì, il suo discorso di addio da presidente ancora in carica per pochi giorni e da uomo dello Stato che ha attraversato mezzo secolo di politica americana, mettendo in guardia da quelle che per lui sono concrete minacce in arrivo con il secondo mandato di Donald Trump alla guida degli Stati Uniti.


“Il mio eterno ringraziamento a voi, popolo americano”, ha detto dallo Studio Ovale poco dopo le ore 20.00 sulla East Coast. “Dopo 50 anni di servizio pubblico, vi do la mia parola che credo ancora nell’idea per cui questa nazione si erge, una nazione in cui la forza delle nostre istituzioni e il carattere del nostro popolo contano e devono durare”. Biden ha puntato il dito contro la banda di “baroni ladri” che circondano il suo successore pronto all’insediamento lunedì prossimo. “Stasera voglio mettere in guardia il Paese da alcune cose che mi preoccupano molto”, ha detto Biden. Ha citato “una pericolosa concentrazione di potere nelle mani di pochissime persone ultra ricche” e ha lanciato un allarme sulle “pericolose conseguenze se il loro abuso di potere viene lasciato senza controllo”.


“Oggi in America sta prendendo forma un’oligarchia di estrema ricchezza, potere e influenza che minaccia letteralmente la nostra intera democrazia, i nostri diritti e libertà fondamentali e la possibilità per tutti di fare carriera”, ha detto il presidente uscente. Riecheggiando i toni allarmati con cui il presidente Dwight Eisenhower mentre lasciava la Casa Bianca aveva evocato la minaccia del complesso militare industriale mentre, Biden ha parlato di una nuova era di pericolo rappresentata dai social media, dall’intelligenza artificiale e dai broker tecnologici miliardari e milionari che compongono l’amministrazione entrante di Trump.


“Sono altrettanto preoccupato per la potenziale ascesa di un complesso industriale tecnologico che può rappresentare un pericolo reale anche per il nostro Paese”, ha detto. “Gli americani sono sepolti da una valanga di disinformazione e di informazioni errate, che permettono l’abuso di potere. La stampa libera si sta sgretolando… i social media stanno rinunciando a verificare i fatti. La verità è soffocata dalle bugie raccontate per il potere e per il profitto”.

Tregua per Gaza, il governo israeliano si riunisce oggi per approvare l’accordo

Tregua per Gaza, il governo israeliano si riunisce oggi per approvare l’accordoRoma, 16 gen. (askanews) – Il governo israeliano deve riunirsi oggi per approvare l’accordo di cessate il fuoco e per il rilascio degli ostaggi con Hamas, hanno riferito i media israeliani, all’indomani dell’annuncio dei mediatori sull’intesa che dovrebbe portare alla fine della guerra a Gaza.


La tregua entrerà in vigore domenica e comporterà lo scambio di ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi, dopodiché saranno finalizzati i termini di un accordo di pace più ampio, ha affermato ieri il primo ministro del mediatore Qatar. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato sia con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che con il presidente eletto Donald Trump, ha affermato il suo ufficio, ringraziandoli per il loro aiuto nel garantire l’accordo ma anche avvertendo che i “dettagli finali” sono ancora in fase di definizione.


Fonti mediche a Gaza hanno riferito che 21 persone sono state uccise in tre distinti attacchi aerei israeliani nella notte. Secondo le fonti, almeno 12 persone sono morte e oltre 20 sono rimaste ferite in un bombardamento di un complesso residenziale vicino a una moschea a Gaza City. Un altro attacco nella regione occidentale della città ha ucciso cinque persone e ne ha ferite 10, mentre altre quattro sono state uccise in un bombardamento di un appartamento nel centro di Gaza City, secondo la stessa fonte. Gli americani-israeliani Keith Siegel e Sagui Dekel-Chen saranno tra i 33 ostaggi rilasciati nella prima fase dell’accordo sugli ostaggi annunciato ieri, ha detto un alto funzionario dell’amministrazione di Joe Biden.


Siegel fa parte della categoria degli ostaggi anziani, mentre Dekel-Chen è stato colpito il 7 ottobre ed è quindi considerato tra i feriti. Il terzo ostaggio americano ritenuto ancora vivo, Edan Alexander, è un soldato e quindi non verrà rilasciato prima della seconda fase di 42 giorni, ma gli Stati Uniti sono impegnati a garantirne il rilascio, ha detto l’alto funzionario americano in un briefing ai giornalisti.

Gaza, Guterres: ora imperativo è rimuovere gli ostacoli agli aiuti umanitari

Gaza, Guterres: ora imperativo è rimuovere gli ostacoli agli aiuti umanitariRoma, 15 gen. (askanews) – Per l’Onu è “imperativo” rimuovere gli “ostacoli” agli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza dopo l’accordo per una tregua. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha accolto con favore l’annuncio di una tregua al via domenica a Gaza, un “primo passo cruciale” che deve consentire la rimozione degli ostacoli agli aiuti umanitari nel territorio palestinese.


“È imperativo che questo cessate il fuoco rimuova i significativi ostacoli politici e di sicurezza alla consegna di aiuti umanitari attraverso la Striscia di Gaza, in modo da poter sostenere un aumento importante dell’assistenza umanitaria d’emergenza”, ha dichiarato Guterres, sottolineando che la priorità è quella di ‘alleviare le immense sofferenze causate dal conflitto’.

M.O., accordo Gaza merito di Trump? Biden: “E’ uno scherzo?”

M.O., accordo Gaza merito di Trump? Biden: “E’ uno scherzo?”Roma, 15 gen. (askanews) – Il presidente uscente degli Stati uniti Joe Biden, dopo aver confermato dalla Casa bianca il raggiungimento dell’accordo per il cessate-il-fuoco a Gaza, è stato stuzzicato dai giornalisti presenti, i quali gli hanno chiesto se l’intesa non fosse in realtà merito del presidente eletto Donald Trump – come questi ha suggerito in un post – ha risposto allontanandosi dal leggìo presidenziale: “E’ uno scherzo?” “Questo EPICO accordo di cessate il fuoco sarebbe potuto avvenire solo come risultato della nostra storica vittoria di novembre”, ha scritto Donald Trump su Truth, commentando l’accordo per una tregua a Gaza ancora prima che sia formalizzato.


Biden, rispondendo ad alcune domande dei reporter, ha rivendicato il fatto che l’accordo raggiunto oggi è lo stesso che lui aveva impostato a maggio. “Ha la struttura dello stesso accordo che io ho proposto a maggio”, ha detto aggiungendo che ci sono state poi aggiunte. In quanto al coinvolgimento della prossima amministrazione, il presidente uscente ha chiarito: “Questo accordo sarà stato attuato dalla prossima amministrazione. Io ho detto alla mia squadra di lavorare con loro per parlare con una sola voce, perché è questo che fa un Presidente americano”.

M.O., Qatar conferma accordo Israele-Hamas, tregua a Gaza al via domenica

M.O., Qatar conferma accordo Israele-Hamas, tregua a Gaza al via domenicaRoma, 15 gen. (askanews) – Il primo ministro degli Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha annunciato che il cessate il fuoco tra Israele e Hamas entrerà in vigore domenica 19 gennaio.


Al Thani ha così confermato formalmente l’intesa, dopo numerose fonti e l’annuncio da parte del presidente eletto Donald Trump, che con un messaggio su Truth ha voluto intestarsi il merito dell’accordo arriva dopo un anno e tre mesi di guerra e oltre 46.700 morti. L’accordo c’è, ha detto il premier del Qatar, ma servono alcuni giorni per farlo entrare in vigore in modo adeguato. “Aspettiamo che non ci saranno attacchi nei prossimi giorni”.

Qatar: accordo Israele-Hamas, tregua a Gaza al via domenica

Qatar: accordo Israele-Hamas, tregua a Gaza al via domenicaRoma, 15 gen. (askanews) – Il primo ministro degli Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha annunciato che il cessate il fuoco tra Israele e Hamas entrerà in vigore domenica 19 gennaio.


Al Thani ha così confermato formalmente l’intesa, dopo numerose fonti e l’annuncio da parte del presidente eletto Donald Trump, che con un messaggio su Truth ha voluto intestarsi il merito dell’accordo arriva dopo un anno e tre mesi di guerra e oltre 46.700 morti. L’accordo c’è, ha detto il premier del Qatar, ma servono alcuni giorni per farlo entrare in vigore in modo adeguato. “Aspettiamo che non ci saranno attacchi nei prossimi giorni”.

Tregua a Gaza, cosa si sa dell’accordo

Tregua a Gaza, cosa si sa dell’accordoRoma, 15 gen. (askanews) – Un accordo per un cessate il fuoco tra Hamas e Israele nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi israeliani ancora detenuti nell’enclave palestinese sembra raggiunto oggi dopo più di 15 mesi di guerra, secondo più fonti e con la conferma del presidente Usa eletto Donald Trump, che si è intestato la svola. L’accordo i cui dettagli saranno annunciati prossimamente a Doha, la capitale del Qatar, dove nelle ultime settimane si sono svolti intensi negoziati tra Israele e Hamas prevede tre fasi ed è incentrato sulla proposta avanzata in primavera dal presidente uscente americano Joe Biden.


La prima fase dell’accordo prevede un cessate il fuoco di 42 giorni e il rilascio dei primi 33 ostaggi – tra cui donne, bambini, anziani e feriti – seguito da successivi rilasci durante tale periodo. Alcune fonti hanno parlato di 34 ostaggi. Secondo un alto funzionario statunitense, che ha parlato in condizione di anonimato, tre ostaggi saranno rilasciati entro 48-72 ore dall’accordo, insieme a un numero ancora imprecisato di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane e un altro aumento del flusso di aiuti umanitari a Gaza. Nella seconda fase dell’accordo, si prevede che il cessate il fuoco continuerà, mentre gli ostaggi rimanenti e i prigionieri palestinesi verranno rilasciati. Secondo ufficiali israeliani, si ritiene che 98 ostaggi siano ancora a Gaza, di cui 60 ancora in vita. Israele dovrebbe ordinare il rilascio di “diverse centinaia” di detenuti palestinesi – compresi dei condannati per l’omicidio di cittadini israeliani – il cui numero esatto dipende esattamente da quanti ostaggi sono ancora vivi (l’accordo riguarda anche la restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti).Inoltre, le truppe israeliane inizierebbero il ritiro dai centri abitati pur mantenendo il controllo della frontiera fra la Striscia e l’Egitto, il cosiddetto “Corridoio Phladelphi”, e di una zona cuscinetto all’interno del territorio costiero lungo la frontiera con lo Stato ebraico.


Una terza fase prevede la creazione di una nuova struttura di governo e di sicurezza per Gaza e la massiccia ricostruzione dell’enclave, che è stata in gran parte distrutta dalle operazioni militari israeliane dall’inizio della guerra. L’accordo fa seguito ad un intenso periodo di incontri e appelli negli ultimi giorni, anche da parte del presidente Joe Biden ai leader di Israele e ai partner di mediazione Qatar ed Egitto. Anche Steve Witkoff, inviato speciale del presidente eletto Donald Trump in Medio Oriente, ha svolto un ruolo determinante, incontrando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il fine settimana per esprimere l’interesse di Trump a raggiungere un accordo prima del suo insediamento il 20 gennaio.

M.O., Tajani: ora consolidare la tregua e andare avanti

M.O., Tajani: ora consolidare la tregua e andare avantiRoma, 15 gen. (askanews) – Ora bisogna “consolidare il cessate il fuoco e andare avanti”, ha esortato il ministro degli Esteri, il vicepremier Antonio Tajani, commentando in diretta ai microfoni di RaiNews24 l’intesa per una tregua a Gaza, che “si aggiunge al cessate il fuoco in Libano”, senza dimenticare i “segnali positivi dalla nuova amministrazione siriana”.


Ci sono i presupposti per sperare che nella regione si possa arrivare alla pace, “ma non è sufficiente, dobbiamo arrivare ad altri passi importanti e l’Italia sarà sempre più presente, per incoraggiare e favorire questo processo di pace” ha detto Tajani. Nello specifico, l’Italia continua ad andare avanti con nostro progetto Food for Gaza”.


“Guardiamo al futuro con ottimismo, se il buongiorno si vede dal mattino siamo sulla buona strada”, ha sottolineato il capo della diplomazia italiana, “faremo di tutto perché si possa creare situazione di stabilità in tutta l’area”.