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Nato: nordcoreani a Kursk, pericolosa espansione guerra Ucraina

Nato: nordcoreani a Kursk, pericolosa espansione guerra UcrainaMilano, 28 ott. (askanews) – Anche la Nato riconosce il dispiegamento di truppe nordcoreane nella russa Kursk – dove è in corso un impegnativo braccio di ferro tra le forze russe e quelle di Kiev – e annuncia che questo rappresenta “un’escalation pericolosa” per la guerra di invasione russa contro l’Ucraina. Lo conferma in streaming il segretario generale della Nato, Mark Rutte che oggi ha in programma una conversazione telefonica con il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e con il ministro della Difesa Ucraino Rustem Umerov.


Sia l’intelligence americana che quella ucraina hanno affermato nei giorni scorsi che i soldati nordcoreani sono stati inviati in Russia per combattere in Ucraina. C’è una “crescente disperazione di (Valdimir) Putin” e lo dimostra il fatto che la Russia necessita di truppe straniere per portare avanti la guerra in Ucraina. Ma la situazione resta sempre più complessa e Rutte enumera: “1) una significativa escalation nel caso nordcoreano, con un continuo coinvolgimento nella guerra illegale della Russia (contro l’Ucraina); 2) l’ennesima violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; 3) una pericolosa espansione della guerra”. Annunciando poi la necessità di rafforzare ulteriormente il supporto militare a Kiev. Oggi una delegazione della Corea del Sud, “stretto alleato della NATO” e altri partner indo-pacifici, (Australia, Giappone e Nuova Zelanda) hanno discusso con l’Alleanza del coinvolgimento di Pyongyang nella guerra, confermando che le truppe nordcoreane sono state dispiegate nella regione russa di Kursk, intensificando il conflitto e violando le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.


“La delegazione comprendeva alti rappresentanti del National Intelligence Service della Sudcorea e del Ministero della Difesa nazionale sudcoreano” ha chiarito Rutte. “La NATO chiede alla Russia e alla Corea del Nord di interrompere immediatamente queste azioni. L’approfondimento della cooperazione militare tra Russia e Corea del Nord è una minaccia sia per la sicurezza indo-pacifica che per quella euro-atlantica. Mina la pace nella penisola coreana e alimenta la guerra russa contro l’Ucraina”, aggiunge. Ma non solo: “Pyongyang ha già fornito alla Russia milioni di proiettili e missili balistici che stanno alimentando un conflitto importante nel cuore dell’Europa e minando la pace e la sicurezza globali”. In cambio, il Cremlino sta fornendo alla Corea del Nord tecnologia militare e altro supporto per aggirare le sanzioni internazionali. Ciò sottolinea l’importanza che le democrazie siano unite nel sostenere i nostri valori e affrontare le nostre sfide di sicurezza condivise. Ma lo spiegamento di truppe nordcoreane a Kursk è anche un segno della crescente disperazione di Putin”.


La Russia insomma, alle prese con “oltre 600.000 vittime tra morti e feriti”, sta ricevendo supporto militare dalla Corea del Nord, tra cui munizioni e missili, mentre la Corea del Nord riceve tecnologia da Putin. La NATO sottolinea la necessità di un’azione collettiva per contrastare queste minacce e ha ribadito il suo sostegno alla sicurezza dell’Ucraina, con consultazioni e riunioni pianificate per affrontare la situazione in evoluzione. “Gli ucraini stanno reagendo con coraggio, resilienza e ingegno” ha detto Rutte. “Gli alleati della NATO continueranno a sostenere un’Ucraina libera e democratica, perché la sicurezza dell’Ucraina è la nostra sicurezza. Oggi, discutiamo della necessità di rafforzare ulteriormente il supporto militare all’Ucraina”, ha aggiunto.


Nel mese di agosto, i soldati ucraini hanno lanciato un’offensiva a Kursk, in Russia, dove hanno preso il controllo di diverse località. L’obiettivo è, tra l’altro, quello di rafforzare la posizione negoziale dell’Ucraina e di convincere la Russia a spostare i soldati dal fronte nell’Ucraina orientale. Ciò tuttavia non è avvenuto. L’Ucraina ha precedentemente riferito che i soldati nordcoreani sono stati inviati al fronte per combattere per la Russia. La Corea del Sud, da parte sua, ha riferito che la Corea del Nord intende inviare fino a 12.000 soldati per aiutare la Russia nella guerra contro l’Ucraina.

Nato: presenza nordcoreani a Kursk è una pericolosa espansione della guerra in Ucraina

Nato: presenza nordcoreani a Kursk è una pericolosa espansione della guerra in UcrainaMilano, 28 ott. (askanews) – Anche la Nato riconosce il dispiegamento di truppe nordcoreane nella russa Kursk – dove è in corso un impegnativo braccio di ferro tra le forze russe e quelle di Kiev – e annuncia che questo rappresenta “un’escalation pericolosa” per la guerra di invasione russa contro l’Ucraina. Lo conferma in streaming il segretario generale della Nato, Mark Rutte che oggi ha in programma una conversazione telefonica con il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e con il ministro della Difesa Ucraino Rustem Umerov.


Sia l’intelligence americana che quella ucraina hanno affermato nei giorni scorsi che i soldati nordcoreani sono stati inviati in Russia per combattere in Ucraina. C’è una “crescente disperazione di (Valdimir) Putin” e lo dimostra il fatto che la Russia necessita di truppe straniere per portare avanti la guerra in Ucraina. Ma la situazione resta sempre più complessa e Rutte enumera: “1) una significativa escalation nel caso nordcoreano, con un continuo coinvolgimento nella guerra illegale della Russia (contro l’Ucraina); 2) l’ennesima violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; 3) una pericolosa espansione della guerra”. Annunciando poi la necessità di rafforzare ulteriormente il supporto militare a Kiev. Oggi una delegazione della Corea del Sud, “stretto alleato della NATO” e altri partner indo-pacifici, (Australia, Giappone e Nuova Zelanda) hanno discusso con l’Alleanza del coinvolgimento di Pyongyang nella guerra, confermando che le truppe nordcoreane sono state dispiegate nella regione russa di Kursk, intensificando il conflitto e violando le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.


“La delegazione comprendeva alti rappresentanti del National Intelligence Service della Sudcorea e del Ministero della Difesa nazionale sudcoreano” ha chiarito Rutte. “La NATO chiede alla Russia e alla Corea del Nord di interrompere immediatamente queste azioni. L’approfondimento della cooperazione militare tra Russia e Corea del Nord è una minaccia sia per la sicurezza indo-pacifica che per quella euro-atlantica. Mina la pace nella penisola coreana e alimenta la guerra russa contro l’Ucraina”, aggiunge. Ma non solo: “Pyongyang ha già fornito alla Russia milioni di proiettili e missili balistici che stanno alimentando un conflitto importante nel cuore dell’Europa e minando la pace e la sicurezza globali”. In cambio, il Cremlino sta fornendo alla Corea del Nord tecnologia militare e altro supporto per aggirare le sanzioni internazionali. Ciò sottolinea l’importanza che le democrazie siano unite nel sostenere i nostri valori e affrontare le nostre sfide di sicurezza condivise. Ma lo spiegamento di truppe nordcoreane a Kursk è anche un segno della crescente disperazione di Putin”.


La Russia insomma, alle prese con “oltre 600.000 vittime tra morti e feriti”, sta ricevendo supporto militare dalla Corea del Nord, tra cui munizioni e missili, mentre la Corea del Nord riceve tecnologia da Putin. La NATO sottolinea la necessità di un’azione collettiva per contrastare queste minacce e ha ribadito il suo sostegno alla sicurezza dell’Ucraina, con consultazioni e riunioni pianificate per affrontare la situazione in evoluzione. “Gli ucraini stanno reagendo con coraggio, resilienza e ingegno” ha detto Rutte. “Gli alleati della NATO continueranno a sostenere un’Ucraina libera e democratica, perché la sicurezza dell’Ucraina è la nostra sicurezza. Oggi, discutiamo della necessità di rafforzare ulteriormente il supporto militare all’Ucraina”, ha aggiunto.


Nel mese di agosto, i soldati ucraini hanno lanciato un’offensiva a Kursk, in Russia, dove hanno preso il controllo di diverse località. L’obiettivo è, tra l’altro, quello di rafforzare la posizione negoziale dell’Ucraina e di convincere la Russia a spostare i soldati dal fronte nell’Ucraina orientale. Ciò tuttavia non è avvenuto. L’Ucraina ha precedentemente riferito che i soldati nordcoreani sono stati inviati al fronte per combattere per la Russia. La Corea del Sud, da parte sua, ha riferito che la Corea del Nord intende inviare fino a 12.000 soldati per aiutare la Russia nella guerra contro l’Ucraina.

Il Cremlino: “infondate” le accuse di interferenza nelle elezioni in Georgia

Il Cremlino: “infondate” le accuse di interferenza nelle elezioni in GeorgiaRoma, 28 ott. (askanews) – Non c’è stata alcuna interferenza russa nelle elezioni parlamentari in Georgia. Lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, bollando come “infondate” le accuse mosse contro Mosca e affermando che la Russia “non si intromette negli affari interni georgiani e non si intrometterà”.


“Respingiamo con forza questi accuse. Lo sapete, sono già standard per molti paesi: accusare immediatamente la Russia di interferenza. No, non è così. Non c’è stata alcuna interferenza e le accuse sono assolutamente infondate. Respingiamo con forza queste accuse”, ha detto Peskov nel briefing con la stampa. Peskov ha quindi riferito di “tentativi di destabilizzare la situazione nella repubblica”, precisando che “i tentativi di interferenza sono visibili anche a occhio nudo, ma non da parte della Russia”, perchè “noi non ci intromettiamo negli affari interni georgiani e non ci intrometteremo”.

Israele, manifestanti fermano il discorso di Netanyahu alla cerimonia per le vittime del 7 ottobre

Israele, manifestanti fermano il discorso di Netanyahu alla cerimonia per le vittime del 7 ottobreRoma, 27 ott. (askanews) – Un gruppo di manifestanti ha interrotto il discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante una cerimonia tenutasi oggi in memoria delle vittime dell’attacco di Hamas al sud di Israele del 7 ottobre scorso, in cui circa 1.200 persone sono state uccise e 250 sono state prese in ostaggio.


I manifestanti hanno gridato “vergognatevi” e hanno creato scompiglio, costringendo Netanyahu a interrompere il suo discorso poco dopo l’inizio. Il grande evento commemorativo è stato trasmesso in diretta in tutto il Paese. Molti israeliani accusano Netanyahu per i fallimenti che hanno portato all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e lo ritengono responsabile per non avere ancora riportato a casa gli ostaggi in mano al gruppo estremista palestinese nella Striscia di Gaza. Durante la cerimonia, il primo ministro ha fatto riferimento agli ostaggi trattenuti da Hamas a Gaza, affermando: “Siamo impegnati a riportarli tutti indietro, sia i vivi che i defunti”. Nella stessa occasione, Netanyahu ha affermato che il recente attacco di Israele in Iran ha avuto un impatto grave “sulle capacità difensive dell’Iran e sulla sua capacità di sviluppare missili”. Il premier israeliano ha descritto l’attacco come “preciso e potente” e ha detto “che ha raggiunto tutti i suoi obiettivi”, parlando a una cerimonia ufficiale in memoria dei soldati caduti dell’Idf nella guerra in corso.

Raid israeliani nella striscia di Gaza: almeno 45 morti

Raid israeliani nella striscia di Gaza: almeno 45 mortiRoma, 27 ott. (askanews) – Gli attacchi aerei militari israeliani hanno ucciso oggi almeno 45 palestinesi nella Striscia di Gaza, la maggior parte dei quali nel nord del territorio palestinese, hanno affermato funzionari della Sanità locale, gestita da Hamas. Almeno 20 persone sono state uccise in seguito a un attacco aereo sulle case di Jabalia, il più grande degli otto campi profughi storici della Striscia di Gaza.


Un raid su una scuola che ospitava famiglie palestinesi sfollate nel campo di Shati a Gaza City ha ucciso altre nove persone e ne ha ferite 20, molte delle quali versano in condizioni critiche, hanno affermato i medici. Tre giornalisti locali sarebbero invece tra le persone uccise nella scuola di Shati: Saed Radwan, responsabile dei media digitali presso la televisione Al-Aqsa, Hanin Baroud e Hamza Abu Selmeya. Le loro morti portano il numero totale di giornalisti uccisi a Gaza dall’ottobre scorso a 180, secondo Al Jazeera.

Usa2024, Michelle Obama: voto per Trump è “contro le donne”

Usa2024, Michelle Obama: voto per Trump è “contro le donne”Roma, 27 ott. (askanews) – L’ex first lady Michelle Obama ha lanciato ieri un’aspra accusa contro Donald Trump durante un comizio in Michigan per Kamala Harris, definendo l’ex presidente una minaccia esistenziale per i diritti delle donne. Rivolgendosi agli elettori uomini, ha detto: un voto per Trump “è un voto contro di noi”.


Parlando di Harris, l’ex first lady ha spiegato che “con ogni metro di giudizio, ha dimostrato di essere pronta”. “La vera domanda è, come paese, siamo pronti per questo momento?” ha aggiunto, rivolgendosi a una folla chiassosa e adorante a Kalamazoo. “Per favore, per favore non consegnate il nostro destino a gente come Trump, che non sa nulla di noi, che ha mostrato profondo disprezzo per noi”, ha detto. “Perché un voto per lui è un voto contro di noi, contro la nostra salute, contro il nostro valore”.

M.O., camion sulla folla vicino Tel Aviv: almeno 35 feriti

M.O., camion sulla folla vicino Tel Aviv: almeno 35 feritiRoma, 27 ott. (askanews) – Almeno 35 persone sono rimaste ferite, sei delle quali in modo grave, dopo che un camion si è schiantato sulla folla a una fermata dell’autobus nei pressi della base di Glilot, vicino Tel Aviv. Secondo le prime informazioni dei media locali, molti dei feriti erano anziani scesi da un autobus prima di visitare un museo nelle vicinanze. La polizia israeliana sospetta che si sia trattato di un attacco terroristico. L’area in cui ha avuto luogo l’incidente ospita un’importante sede del Mossad e dei servizi segreti dell’esercito. Gli agenti intervenuti sul posto hanno sparato all’autista del camion e lo hanno “neutralizzato”, hanno confermato le autorità israeliane.


“Alle 10:08 abbiamo ricevuto informazioni (…) su un camion che aveva colpito una stazione degli autobus su Aharon Yariv Boulevard a Ramat Hasharon. I servizi di emergenza stanno attualmente curando dozzine di vittime sul posto”, ha affermato il servizio sanitario Magen David Adom in una nota. Sul posto stanno operando numerose ambulanze, personale di polizia e almeno un elicottero che assicura la sorveglianza aerea. Oggi in Israele si terranno diverse cerimonie per il primo anniversario ebraico del 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco di Hamas sul suolo israeliano che ha scatenato la guerra in corso nella Striscia di Gaza.


Un testimone oculare, Asaf Hujah, ha detto ad Haaretz di avere visto il camion sfrecciare verso la fermata dell’autobus e schiantarsi contro la parte posteriore di un autobus parcheggiato lì. “Ho visto un mucchio di persone schiacciate sotto il camion; è stata una scena difficile e ho chiamato immediatamente la polizia”, ha spiegato. Hujah ha aggiunto che l’autista del camion è rimasto ferito nella collisione e due poliziotti si sono avvicinati a lui per valutare le sue condizioni. “Poi ha alzato la testa e ha cercato di aggredirli, così hanno sparato e lo hanno ucciso”.

M.O., Khamenei: malvagità Israele né ingigantita né sminuita

M.O., Khamenei: malvagità Israele né ingigantita né sminuitaMilano, 27 ott. (askanews) – “La malvagità del regime sionista di due notti fa non deve essere né ingigantita né sminuita. L’errore di calcolo del regime sionista deve essere annullato”. Lo ha scritto su X Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, commentando l’attacco di Israele sull’Iran di ieri notte, in risposta ai bombardamenti del primo ottobre. “Dovrebbero comprendere la forza, la volontà e l’iniziativa della nazione iraniana e dei giovani del Paese”, ha aggiunto Khamenei riferendosi a Tel Aviv.


Secondo il leader storico iraniano, “dovrebbe essere fatto ciò che è meglio per questa nazione e per il Paese”, ha chiosato.

Elezioni in Bulgaria: aperte le urne per settimo voto in 3 anni

Elezioni in Bulgaria: aperte le urne per settimo voto in 3 anniRoma, 27 ott. (askanews) – Gli elettori bulgari, sempre più sfiduciati e distaccati dalla politica, si recano oggi alle urne per la settimana volta in tre anni per nuove elezioni anticipate, dopo il fallimento delle trattative per formare un governo in seguito al voto di giugno. Le urne sono aperte dalle 7:00 alle 20:00(dalle 6:00 alle 19:00 ora italiana).


Secondo i sondaggi che danno la fiducia nel Parlamento ai minimi storici, appena il 6%, e che prevedono un’affluenza ancora inferiore a quella di giugno, meno di un elettore su tre potrebbe recarsi alle urne, il partito dell’ex premier Boyko Borissov GERB si tiene saldo al primo posto intorno al 26%, dato che non gli offre la possibilità di governare da solo. Continua l’ascesa dell’estrema destra filo-russa di Vazrazhdane (Rinascita), ormai ad un passo dal secondo posto. Timori per la tenuta del Movimento della minoranza turca, che dopo la scissione interna potrebbe non giocare il ruolo di ago della bilancia come in passato. In lieve risalita nei sondaggi anche il Partito Socialista Bulgaro (BSP).


Le percentuali deprimenti sembrano riflettere la crescente insoddisfazione della popolazione bulgara nei confronti di un sistema politico che non è riuscito a fornire al paese un periodo prolungato di stabilità e ha visto governi andare e venire con allarmante rapidità, causando anche la mancata ricezione di parte dei fondi del Pnrr. Sette partiti dovrebbero entrare in parlamento dopo il voto di oggi, ma l’instabilità resta dietro l’angolo e potrebbe anche accrescere ulteriormente la popolarità del partito di estrema destra filo-russo che si è classificato terzo nel sondaggio bTV con il 13,1%. In altri sondaggi è arrivato secondo. Potrebbero essere rappresentati in Parlamento (la soglia di sbarramento è al 4%) anche i populisti di C’è un popolo come questo, e Grandezza, ennesimo partito di estrema destra russofila, da subito alle prese con diatribe interne dopo l’entrata in parlamento.

Medio Oriente, l’Onu: tutti gli atti di escalation devono cessare

Medio Oriente, l’Onu: tutti gli atti di escalation devono cessareRoma, 26 ott. (askanews) – Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha espresso “profondo allarme” dopo gli attacchi israeliani della scorsa notte in Iran, sottolineando che “tutti gli atti di escalation sono condannabili e devono cessare”.


In una nota diffusa dal suo portavoce Stephane Dujarric, Guterres ha quindi rilanciato “il suo appello a tutte le parti perché mettano fine a tutte le azioni militari, comprese quelle a Gaza e in Libano, esercitino il massimo sforzo per scongiurare una guerra regionale totale e tornino sulla strada della diplomazia”.