Mandato d’arresto Netanyahu e Gallant, Borrell: Stati membri (tra cui Ue) devono attuare decisione CpiRoma, 21 nov. (askanews) – La decisione della Corte penale internazionale (Cpi) di spiccare mandati di arresto contro il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, per crimini di guerra e contro l’umanità “non è una decisione politica” e “deve essere rispettata e attuata”. Lo ha detto il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, durante la conferenza stampa tenuta ad Amman con il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi.
“Quindi prendo atto della decisione della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto contro il premier Netanyahu, l’ex ministro della Difesa Gallant e il leader di Hamas Deif – ha aggiunto – questa decisione è una decisione vincolante e tutti gli stati membri della Corte, che includono tutti i membri dell’Unione Europea, sono tenuti ad attuare questa decisione della corte”.
La Corte penale internazionale emette mandati di arresto per Netanyahu e GallantRoma, 21 nov. (askanews) – La Corte Penale Internazionale ha respinto la ricusazione di Israele per difetto di giurisdizione e ha emesso i mandati di arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e del suo ex Ministro della Difesa, Yoav Gallant. I capi di imputazione comprendono crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi da almeno l’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio del 2024, data in cui la Procura aveva chiesto i mandati.
Il tribunale ritiene che vi siano delle basi ragionevoli per credere sia Netanyahu che Gallant abbiano possibilità penali insieme ad altre persone per “i seguenti reati: il crimine di guerra di utilizzare la fame come arma di guerra; e il crimine contro l’umanità di omicidio, persecuzione ed altri atti disumani”. Inoltre, i due imputati hanno responsabilità penali in quanto autorità superiori civili del “crimine di guerra di effettuare un attacco deliberato contro la popolazione civile”.La Corte penale internazionale (Icc) ha emesso un mandato d’arresto anche per Mohammed Diab Ibrahim al Masri, noto come Mohammed Deif, per il massacro del 7 ottobre 2023 che ha scatenato la guerra. Israele afferma di aver ucciso Deif in un attacco aereo, ma Hamas non ha mai riconosciuto formalmente la morte dell’oscuro capo della sua ala militare.
Crosetto: continueremo sostenere Ucraina. Atacms? Missili tatticiMilano, 20 nov. (askanews) – “I missili a lungo raggio sono quelli che hanno una portata superiore al migliaia di chilometri, non è quello di cui stiamo parlando”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, durante l’odierno question time alla Camera, ha specificato che i missili Atacms – di cui il presidente Usa Joe Biden ha consentito l’uso a Kiev su Kursk – “definiti armi a lungo raggio, sono in realtà dei semplici missili tattici, cioè di portata entro i 300 chilometri”.
Crosetto, in un’interrogazione sull’impegno militare ed economico a sostegno dell’Ucraina, in considerazione della minaccia di escalation nucleare e dei recenti sviluppi dello scenario internazionale, ha spiegato perché è “necessario continuare a fornire sostegno all’Ucraina”. Peraltro il presidente russo Vladimir “Putin in questi mille giorni non ha mai smesso di ordinare il lancio di micidiali attacchi missilistici anche su civili inermi e installazioni civili. Seguiamo in ogni caso con attenzione ogni nuovo sviluppo della situazione”, ha detto.
Crosetto ha sottolineato che “alla decisione americana, Mosca ha reagito annunciando di aver rivisto la sua dottrina nucleare, prevedendo la possibilità di attivare una risposta limitata ad eventuali attacchi convenzionali perpetrati da Paesi sostenuti da potenze nucleari, o che ne mettano a rischio l’integrità territoriale. Va da a sé che quello in corso è un frangente di particolare gravità, che richiede un surplus di prudenza e attenzione. Le nostre scelte non possono basarsi su ipotesi o promesse che vorranno fare altri soggetti, ne’ possiamo farci influenzare da talune emotive dichiarazioni da cui rimaniamo comunque stupiti. Siamo e restiamo saldi all’interno delle alleanze e organizzazioni internazionali che costituiscono il cardine dell’architettura e sicurezza e sono baluardo del nostro sistema di valori”. Di conseguenza “la posizione dell’Italia non cambia, non viene modificata e rimane ancorata al caposaldo del diritto internazionale. In questo contesto si inquadra la decisione, la cessione di materiale ed equipaggiamento militare all’Ucraina, che è avvenuta finora e che aveva la finalità di difendere la popolazione e le infrastrutture di Kiev, attaccate dalla Russia. Un contributo molto importante in relazione alle nostre capacità, che aveva e continua a avere lo scopo di creare le condizioni per una pace giusta e di difendere i civili”, ha chiosato.
Nuova Commissione Ue, accordo politico tra Ppe, SD e RenewBruxelles, 20 nov. (askanews) – Ci sarebbe l’accordo politico, fra i tre gruppi della “maggioranza europeista” (Ppe, S&D, Renew) che ha rieletto a luglio Ursula von der Leyen per il suo secondo mandato alla presidenza della Commissione, per sbloccare la situazione di stallo nel provesso delle audizioni di conferma dei vicepresidenti esecutivi designati per il nuovo Esecutivo comunitario. Lo hanno annunciato questo pomeriggio a Bruxelles fonti del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D), aggiungendo che i dettagli dell’accordo saranno resi noti più tardi.
Sono già state fissate per questa sera, intanto le riunioni dei coordinatori dei gruppi poltici di tutte le commissioni europarlamentari competenti che hanno tenuto le audizioni dei sei vicepresidenti esecutivi designati, compresi i due che sono stati oggetto dei veti incrociati, l’italiano Raffaele Fitto e la spagnola Teresa Ribera, e dell’audizione del commissario designato ungherese Oliver Varhelyi, pure lui bloccato. Secondo fonti del Parlamento europeo, tutte le riunioni dei coordinatori delle commissioni responsabili (con una riunione distinta per ogni audizione) cominceranno in parallelo alle 19; se necessario, i coordinatori possono essere sostitutiti da altri eurodeputati, su decisione del gruppo pertinente.
Oltre a Varhelyi, Fitto e Ribera, le riunioni riguarderanno i vicepresidenti esecutivi designati Kaja Kallas (nuovo Alto Rappresentante per la Politica estera comune), Roxana Minzatu, Stéphane Séjourné, Henna Virkkunen.
Gli Usa daranno all’Ucraina mine antiuomo per rallentare l’avanzata russaRoma, 20 nov. (askanews) – Gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina mine antiuomo per rallentare l’avanzata russa. Lo ha confermato Lloyd Austin, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti. Parlando ai giornalisti durante un viaggio in Laos, Lloyd Austin ha spiegato che questo sviluppo nell’uso delle mine antiuomo è il risultato di cambiamenti nelle tattiche russe. Ha sottolineato che adesso è la fanteria russa a manovrare sul campo di battaglia, piuttosto che i veicoli corazzati. Secondo il ministro, l’Ucraina “ha bisogno di mezzi per rallentare questo sforzo russo”.
Il segretario alla Difesa ha aggiunto: “Le mine che stiamo considerando di fornire loro sarebbero mine non persistenti, che possiamo controllare quando si auto-attivano e si autodistruggono, il che in definitiva le rende molto più sicure di quelle che producono loro stessi”. Queste mine “non persistenti” hanno generalmente bisogno di batterie e diventano incapaci di esplodere quando la batteria si scarica. Ha aggiunto che l’Ucraina sta attualmente producendo le proprie mine antiuomo. Gli Stati Uniti forniscono già all’Ucraina mine anticarro.
A Roma il più famoso gruppo folkloristico polacco “Mazowsze”Roma, 20 nov. (askanews) – Grandi emozioni, meravigliosi colori, gioia, energia: sul palcoscenico dell’Auditorium Parco della Musica la ricchezza della cultura polacca nelle tradizionali danze e melodie popolari eseguite da 150 artisti del corpo di ballo, coro e orchestra sinfonica. Il più famoso ensemble di danza e canto polacco ha regalato al pubblico della capitale uno spettacolo davvero unico. Una serata indimenticabile con cui l’Ambasciata di Polonia a Roma ha celebrato il 106esimo anniversario della riconquista dell’Indipendenza del Paese. Il concerto ha concluso inoltre l’anno commemorativo dell’80esimo anniversario della Battaglia di Montecassino in cui ebbero un ruolo cruciale i soldati del secondo Corpo d’Armata polacco guidato dal generale Wladyslaw Anders.
Una accoglienza calorosa e una lunga standing ovation per i 150 artisti del corpo di ballo, coro e orchestra sinfonica che in una sala stracolma si sono esibiti con una carrellata di melodie e danze più belle e famose del loro repertorio. A 60 anni dal primo concerto italiano, la famosa compagnia di canto e danza polacca ha rallegrato il pubblico con la sua giovinezza, vigore, entusiasmo e impareggiabili coreografie accompagnate dal virtuosismo dell’orchestra sinfonica di “Mazowsze”, diretta magistralmente dal maestro Jacek Boniecki. A salutare il pubblico romano l’ambasciatore Ryszard Schnepf. “Grazie per la vostra numerosa presenza – siamo oltre duemila persone a festeggiare stasera l’Indipendenza della Polonia in questa splendida cornice. La realizzazione di questo evento non sarebbe stata possibile senza l’impagabile collaborazione della Fondazione Musica per Roma” – ha detto il capo della missione diplomatica polacca a Roma.
La Festa dell’Indipendenza cade l’11 novembre ed è una data molto importante per i polacchi. E’ il giorno in cui si celebra l’anniversario dell’Indipendenza della Polonia, riconquistata nel 1918 dopo che per 123 anni il paese era scomparso dalla carta dell’Europa a causa delle spartizioni compiute da Austria, Prussia e Russia (1795). L’11 novembre 1918 venne firmato l’armistizio che metteva fine alla Grande Guerra anche sul fronte tedesco e quel giorno il Maresciallo Józef Pilsudski, comandante delle Legioni Polacche, prese il controllo della Polonia diventando il primo Capo del rinato Stato polacco. La data è perciò rimasta simbolica anche se ancora un anno di rivolte doveva passare perché fosse consolidata quella conquista e un ulteriore anno doveva trascorrere perché il Trattato di Versailles ratificasse i nuovi confini polacchi.
Ucraina, Macron: richiamo Russia alla ragione, ha responsabilitàRoma, 19 nov. (askanews) – “Voglio veramente richiamare alla ragione la Russia. Ha delle responsabilità come membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo ha dichiarato Emmanuel Macron ai giornalisti dopo il vertice del G20 a Rio de Janeiro. “La Russia sta diventando una potenza destabilizzatrice globale”, ha accusato il presidente francese, che ha parlato di postura “da escalation” da parte di Mosca.
“Vogliamo la pace nel 2025”, ha aggiunto, “La nostra aspirazione è quella della pace (…), abbiamo un approccio semplice: stiamo aiutando l’Ucraina a resistere e vogliamo la pace, ma non per capitolazione”. Il capo dello Stato ha auspicato una discussione tra le due parti. “Quali impegni sono disposti a prendere gli ucraini e i russi?”. “Perché ci sia pace nella regione, devono esserci garanzie da entrambe le parti, (in particolare) di non aggressione”, ha aggiunto.
Netanyahu: Hamas non governerà più Gaza. E offre 5 milioni di dollari a chi consegna un ostaggioRoma, 19 nov. (askanews) – Hamas non governerà la Striscia di Gaza in futuro: lo ha ribadito il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha visitato il Territorio costiero insieme al ministro della Difesa, Israel Katz, e ai vertici delle forze armate.
Netanyahu ha ribadito inoltre che Israele sta facendo tutto il possibile per riportare indietro gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, e ha reiterato l’offerta di 5 milioni di dollari per chiunque a Gaza consegni un ostaggio. “La scelta è vostra, ma il risultato sarà lo stesso, porteremo tutti a casa”, ha concluso.
Difesa, Rauti: per formazione servono modello e dottrina interforzeRoma, 19 nov. (askanews) – Si è svolto a Roma, presso il Centro Alti Studi Difesa – Scuola Superiore Universitaria il “1° FORUM NAZIONALE DELLA FORMAZIONE INTERFORZE – Le competenze come dominio strategico”, evento promosso dal Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa, Senatrice Isabella Rauti con delega alla Formazione del personale civile e militare della Difesa. L’evento si è aperto con un videomessaggio del Ministro della Difesa Guido Crosetto ed è stato seguito in videoconferenza da oltre 70 tra Istituti, Enti e Scuole formativi e addestrativi della Difesa.
Il Sottosegretario Rauti ha sottolineato che “nonostante l’offerta formativa della Difesa sia elevatissima, il Forum è stato importante perché ha delineato un metodo, ovvero ha promosso un’iniziativa che non ha precedenti e che mette insieme tutte le Scuole, le Accademie e gli Istituti di Formazione con l’obiettivo di condividere non solo le buone prassi ma soprattutto di arrivare a creare un modello e una dottrina che siano davvero interforze. Una condivisione e anche una contaminazione che dobbiamo replicare oltre l’appuntamento di oggi. Il Forum è stato, quindi, come una esercitazione interforze, perché l’interforzizzazione è nel metodo e la multidisciplinarità nel merito e oggi lo abbiamo dimostrato”. L’emersione di sfide nuove e multidimensionali, di minacce ibride, simmetriche e asimmetriche da parte di attori – statuali e non – capaci di operare nei domini tradizionali, ma anche in quelli nuovi come il cyberspazio, nonché in quelli cosiddetti emergenti, come l’ambiente cognitivo, richiede secondo Rauti la necessità di “ingaggiare una sfida che riguarda tutti coloro che fanno Formazione che è quella della complessità che dobbiamo governare. Per governare questa complessità è necessario conoscerla ed analizzarla, esercitando competenze abilitanti ed avendo una preparazione sempre più all’avanguardia attraverso le nuove e nuovissime tecnologie come l’uso positivo l’Intelligenza artificiale. La formazione è come un Teatro Operativo e come un dominio strategico che si confronta con domini vecchi e nuovi.”
Per Rauti il Forum “è stato un punto di partenza perché significa prendere un impegno a tenere ogni anno un forum ma anche a convogliare tutto ciò che c’è nella specificità delle singole Forze Armate e ad integrarlo in una prospettiva interforze che coinvolga il reclutamento, l’addestramento e la formazione”.
Otto razzi contro la base italiana Unifil in LibanoRoma, 19 nov. (askanews) – Otto razzi da 107 millimetri hanno colpito il quartier generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite) a Shama, nel sud del Libano.
I razzi – spiega una nota del ministero della Difesa – hanno impattato su alcune aree all’aperto e sul magazzino ricambi della base, dove non era presente alcun soldato. Il comunicato della Difesa ha chiarito che non sono stati registrati feriti, ma cinque militari italiani sono sotto osservazione nell’infermeria della base: le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Sono in corso gli accertamenti, conclude il comunicato, per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili.