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Elon Musk, è vero uso ketamina, ma è un vantaggio per investitori

Elon Musk, è vero uso ketamina, ma è un vantaggio per investitoriRoma, 19 mar. (askanews) – Elon Musk ha ammesso di far uso di ketamina ma ha aggiunto che il suo ricorso alla droga è vantaggioso per gli investitori di Tesla. Musk in un’intervista ha spiegato che prende ketamina su prescrizione per curare la sua “mentalità negativa”.


Di fronte alle preoccupazioni degli investitori diffuse dai media americani, il magnate 52enne ha confermato che stava assumendo questo anestetico, normalmente usato contro il dolore e la depressione, ma anche utilizzato per scopi stimolanti o euforici. Affermando che uno dei modelli di Tesla è stata “l’auto più venduta al mondo l’anno scorso”, ha detto: “dal punto di vista degli investitori, se prendo qualcosa, allora devo continuare a prenderlo. » Il capo di Tesla, SpaceX e X (ex Twitter) ha parlato con Don Lemon, ex conduttore della CNN. Il miliardario ha negato di aver abusato della ketamina, dicendo che ne prende “una piccola dose una volta ogni due settimane circa”, aggiungendo che gli è stata prescritta per “uscire da uno stato mentale negativo”.


Nell’intervista durata quasi un’ora, Elon Musk ha parlato anche del suo incontro con Donald Trump a marzo, ma non ha specificato chi sosterrà alle elezioni presidenziali di novembre. Ha detto che si stava “allontanando” dal presidente democratico Joe Biden pur non sostenendo Trump, dicendo che “molto può succedere da qui alle elezioni”. Venerdì Elon Musk ha scritto su X che gli americani devono votare per i repubblicani a novembre, altrimenti “l’America è condannata”. “Immaginiamo che la situazione peggiori per altri quattro anni”, ha detto, riferendosi all’immigrazione clandestina, uno dei temi fastidiosi della campagna elettorale della tribuna repubblicana.

Alla Corte dell’Aia Israele dice che le richieste del Sudafrica sono moralmente ripugnanti

Alla Corte dell’Aia Israele dice che le richieste del Sudafrica sono moralmente ripugnantiRoma, 19 mar. (askanews) – Israele ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia di non emettere ordini di emergenza per aumentare gli aiuti umanitari a Gaza allo scopo di far fronte all’incombente carestia, respingendo la richiesta del Sudafrica in tal senso come “moralmente ripugnante”.


In un documento legale presentato alla Corte delle Nazioni Unite, Israele ha affermato di “avere una reale preoccupazione per la situazione umanitaria e per le vite innocenti, come dimostrato dalle azioni che ha intrapreso e sta intraprendendo” a Gaza durante la guerra. Gli avvocati di Israele hanno negato le accuse di aver deliberatamente causato sofferenze umanitarie nella zona, dove migliaia di persone sono morte e la fame è in aumento, ed hanno affermato che le ripetute richieste del Sudafrica di misure aggiuntive costituiscono un abuso di procedure.Nel documento si afferma che le accuse del Sudafrica, nella sua richiesta di nuove misure depositata il 6 marzo, sono “del tutto infondate in fatto e in diritto, moralmente ripugnanti, e rappresentano un abuso sia della Convenzione sul genocidio che della Corte stessa”.


Israele nega di aver preso di mira i civili palestinesi, affermando che il suo unico interesse è annientare Hamas, ma le agenzie umanitarie affermano che gli aiuti sono severamente limitati ai 2,3 milioni di abitanti di Gaza. Le misure di emergenza della Corte, ricorda Haaretz, servirebbero come ingiunzioni temporanee intese a evitare che la situazione si deteriori prima che il tribunale possa esaminare l’intero caso, un processo che di solito richiede diversi anni.

La Cina dice sì a una conferenza di pace in Ucraina sostenuta da Kiev e Mosca

La Cina dice sì a una conferenza di pace in Ucraina sostenuta da Kiev e MoscaRoma, 19 mar. (askanews) – “La Cina sostiene la convocazione di una conferenza internazionale di pace appoggiata da Russia e Ucraina al momento opportuno, con la partecipazione di tutte le parti su un piano di parità e una discussione equa di tutte le proposte di pace”: lo ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, nel briefing con la stampa.


Come riporta il Global Times, il portavoce ha tenuto a rimarcare “la posizione obiettiva e imparziale” tenuta fin dall’inizio da Pechino sulla crisi ucraina.

Tajani: la parole di Salvini sulle elezioni russe non minano la coesione del centrodestra

Tajani: la parole di Salvini sulle elezioni russe non minano la coesione del centrodestraRoma, 19 mar. (askanews) – Dopo le parole di Salvini “mi pare che sia tutto chiarito, la maggioranza è coesa, siamo uniti per le regionali in Piemonte e Basilicata”: così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio 24. Quella di Salvini “non è una frase che mina la coesione del centrodestra, i problemi semmai sono nell’altro campo, non nel nostro”, ha aggiunto Tajani, ricordando che “ogni forza politica ha posizioni che possono essere difefrenti”, ma “il Parlamento è quello che conta e abbiamo sempre votato nello stesso modo, sempre coesi”.

Blinken: il 100% di civili di Gaza si trova a livelli gravi di insicurezza alimentare

Blinken: il 100% di civili di Gaza si trova a livelli gravi di insicurezza alimentareRoma, 19 mar. (askanews) – L’intera popolazione di Gaza sta vivendo “gravi livelli di insicurezza alimentare acuta”, ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken, sottolineando l’urgenza di aumentare la consegna di aiuti umanitari nel territorio palestinese.


Secondo quanto riferito da Blinken, “il 100% della popolazione di Gaza si trova a livelli gravi di insicurezza alimentare acuta”. “È la prima volta che un’intera popolazione viene classificata in questo modo”, ha spiegato Blinken in una conferenza stampa nelle Filippine, dove è in visita ufficiale. Le osservazioni di Blinken arrivano alla vigilia del suo ritorno in Medio Oriente – questa volta in Arabia Saudita ed Egitto – per discutere gli sforzi per garantire un accordo sugli ostaggi e una tregua temporanea a Gaza, e aumentare le consegne di assistenza umanitaria.

Charles Michel: se vogliamo la pace, prepariamo la guerra

Charles Michel: se vogliamo la pace, prepariamo la guerraRoma, 19 mar. (askanews) – “Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”. Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un intervento su alcuni quotidiani internazionali, tra cui La Stampa. “A due anni dall’inizio della guerra è ormai chiaro che la Russia non si fermerà in Ucraina, così come non si è fermata 10 anni fa in Crimea”, ha detto Michel. “La Russia rappresenta una seria minaccia militare per il nostro continente europeo e per la sicurezza globale. Se la risposta dell’Ue non sarà adeguata e se non forniamo all’Ucraina sostegno sufficiente per fermare la Russia, saremo i prossimi”, ha aggiunto.


Secondo Michel, “dobbiamo quindi essere pronti a difenderci e passare a una modalità di ‘economia di guerra’”. “E’ giunto il momento di assumerci la responsabilità della nostra propria sicurezza. Non possiamo più contare sugli altri o essere in balia dei cicli elettorali negli Stati Uniti o altrove”, ha insistito Michel. “Dobbiamo rafforzare la nostra capacità, sia per l’Ucraina che per l’Europa, di difendere il mondo democratico. Un’Europa più forte contribuirà anche a rafforzare l’alleanza Nato e potenzierà la nostra difesa collettiva”. Michel ha quindi ricordato che “sono decenni che l’Europa non investe a sufficienza nella nostra sicurezza e difesa”. “Oggi siamo di fronte alla più grande sfida di sicurezza dalla Seconda guerra mondiale per cui dobbiamo rafforzare la nostra prontezza alla difesa”, ha proseguito. “Per farlo sarà necessario che il nostro pensiero compia una transizione radicale e irreversibile verso una forma incentrata sulla sicurezza strategica. Dobbiamo dare priorità all’Ucraina e dobbiamo anche spendere di più, in modo più intelligente e meno frammentato”. “In questo momento cruciale della storia mondiale”, ha concluso Michel, “l’Europa deve essere pronta a difendersi ed essere all’altezza dell’urgenza della minaccia. Questa battaglia richiede una leadership forte: per mobilitare i nostri cittadini le nostre imprese e i nostri governi a favore di un nuovo spirito di sicurezza e di difesa in tutto il continente europeo. Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”.

Biden: Israele ha diritto alla difesa, ma ora serve il cessate il fuoco

Biden: Israele ha diritto alla difesa, ma ora serve il cessate il fuocoRoma, 19 mar. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato di avere chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “di inviare una squadra a Washington per discutere come colpire Hamas senza una grande operazione di terra a Rafah”.


Scrivendo sulla piattaforma di social media X, Biden ha ribadito “la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza”. “Ho parlato nuovamente con il Primo Ministro Netanyahu degli ultimi sviluppi in Israele e Gaza. Ho continuato ad affermare che Israele ha il diritto di perseguire Hamas, un gruppo di terroristi responsabile del peggior massacro del popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto”, ha scritto Biden.”E ho ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza”, ha aggiunto.


“Ho chiesto al Primo Ministro di inviare una squadra a Washington per discutere come colpire Hamas senza una grande operazione di terra a Rafah”, ha concluso Biden.

Be Comics: Svelate le date prossima edizione, appuntamento al 2025

Be Comics: Svelate le date prossima edizione, appuntamento al 2025Roma, 18 mar. (askanews) – Si è conclusa l’edizione 2024 di Be Comics!, il tradizionale festival dedicato alla cultura pop e geek del nord-est. Nel weekend, la città si è riempita di appassionati desiderosi di condividere e scoprire tutte le ultime novità dal mondo del fumetto, dei manga, degli anime, del videogioco e del cosplay. Oltre 20.000 visitatori hanno reso Be Comics! una vera e propria festa, confermando gli ottimi risultati degli anni precedenti e il grande interesse manifestato dal territorio verso l’evento. Visto il grande successo, Fandango Club Creators, l’organizzatore in partnership con Padova Hall, società che gestisce la fiera di Padova, ha già fissato l’appuntamento per il prossimo anno: l’edizione 2025 si svolgerà il 15 e il 16 marzo.


Be Comics! 2024 ha accolto nei due giorni oltre 160 espositori provenienti da tutta Europa. È stato possibile scoprire il meglio dell’editoria, con case editrici e comic store; giochi da tavolo con numerose postazioni demo, oltre ai tanti rivenditori di gadget e oggetti da collezione. Ma quest’anno anche il gaming è stato protagonista grazie all’area di 300 mq in collaborazione con Nintendo, Pokémon Millennium e il team eSport QLASH e alle quasi 90 postazioni di gioco presenti in manifestazione, tra videogame cult, new release e titoli indipendenti. Tutti gli appassionati hanno potuto provare le ultime novità e mettersi in gioco con i numerosi tornei organizzati. Il padiglione 7 e la galleria 78 della fiera di Padova sono stati animati da fan di tutte le età per celebrare insieme le passioni comuni, confermando come la cultura pop sia un fenomeno completo e transgenerazionale. Il Be Stage!, palco centrale della manifestazione, è stato il fulcro dell’evento. Nei due giorni si sono susseguiti numerosi panel e incontri che hanno abbracciato tutte le sfaccettature del mondo geek grazie a numerosi ospiti nazionali e internazionali, il tutto sapientemente condotto dall’host ufficiale Beatrice Lorenzi insieme a Giovanni “Zeth Castle” Zaccaria. Tra gli ospiti impossibile non citare Marco Checchetto, vera e propria leggenda dell’universo Marvel che ha presentato il suo nuovo Ultimate Spider-Man e Nobuyoshi Habara, artista giapponese, esponente di spicco del genere anime mecha. Sono stati imperdibili i meet & greet con due vere e proprie star del web, CiccioGamer89, che ha presentato la prima tappa del CiccioBurger Battle Truck; e Dario Moccia che con il suo quiz dedicato ai Giochi di Carte Collezionabili ha messo a dura prova i suoi amici e il pubblico.


Immancabile il mondo del cosplay. Con il Community Partner Epicos, tutti i cosplayer hanno potuto mostrare al pubblico i propri personaggi sul palco centrale durante la Cosplay Parade e l’Epic Cosplay Contest per un vero e proprio viaggio all’interno di questa affascinante arte. La nuova Fantasy Area ha trasportato grandi e piccoli nel mondo del fantastico, grazie alle rinomate community che con le loro scenografie e photo opportunity, hanno regalato dei ricordi indelebili. La 501st Italica Garrison, la Rebel Legion Italian Base, The Dark Empire – Darkghast Spire e Ori’Cetar Clan – MMCC hanno portato a Padova un pezzetto della galassia lontana lontana, mentre La Fortezza ha ricreato un piccolo villaggio in pieno stile Medieval Fantasy. Infine, l’ormai celebre e consolidata Artist Alley che ha ospitato quasi 40 artisti di caratura nazionale ed internazionale. Per continuare la tradizione delle precedenti edizioni, grande spazio è stato dato all’affascinante mondo orientale. Panel e dimostrazioni hanno fatto conoscere a tutti i visitatori il Giappone e la Corea del Sud, due paesi che negli anni hanno attratto sempre più le nuove generazioni. K-ble Jungle ha coinvolto il pubblico con i travolgenti ritmi del K-pop, fenomeno musicale coreano da milioni di ascolti mensili. Si sono potute ammirare le spettacolari coreografie di numerose crew e solisti in gara alla selezione per il campionato europeo K-pop Dance Fight Fest.


Nicola Rossi, Presidente di Padova Hall conferma che “il grande successo di questa edizione mostra il profondo interesse del territorio per un evento dedicato all’intrattenimento. L’attivo coinvolgimento del pubblico più giovane è segno del potere che la manifestazione ha nel riunire le persone al di fuori del mondo virtuale, diventando un punto di ritrovo per socializzare e condividere le proprie passioni. Padova Hall è quindi pronta, grazie alla collaborazione con Fandango Club Creators, a ospitare la prossima edizione, lavorando ad un’ulteriore crescita, anche dimensionale”. Marco Moretti, Amministratore Delegato di Fandango Club Creators, continua affermando che “”Be Comics! è ormai una realtà consolidata e un punto di riferimento per il nord-est. Grazie all’ampliamento dell’offerta degli ultimi anni, da quando abbiamo iniziato ad occuparcene, insieme a Padova Hall, Be Comics! – capace di rappresentare tutte le anime della cultura pop, attrarre brand di alto livello grazie alle opportunità offerte dal branded content e rivolgersi al sempre più appetibile e ricercato pubblico dei kidult – è cresciuto in maniera esponenziale, acquisendo un’autorevolezza anche culturale che quest’anno abbiamo rafforzato ulteriormente, investendo per la prima volta sulla partecipazione di grandi star internazionali. L’obiettivo per la prossima edizione è di migliorare ancora, per offrire un’esperienza sempre più completa nel mondo del fumetto, del gioco e del videogioco, tanto che si potrebbe seriamente iniziare a parlare di Be Comics… and Games!”.

Biden e Netanyahu hanno discusso al telefono della situazione a Rafah e degli aiuti

Biden e Netanyahu hanno discusso al telefono della situazione a Rafah e degli aiutiRoma, 18 mar. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno discusso telefonicamente degli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza, compresa la situazione a Rafah e gli sforzi per aumentare gli aiuti umanitari nell’enclave palestinese, ha detto la Casa Bianca Lunedi.


“Il presidente Biden ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere gli ultimi sviluppi in Israele e Gaza, compresa la situazione a Rafah e gli sforzi per aumentare l’assistenza umanitaria a Gaza”, ha detto la Casa Bianca in un comunicato stampa. I media hanno riferito che l’amministrazione Biden sta esplorando le opzioni di risposta se Israele lanciasse un’operazione militare a Rafah contrariamente agli avvertimenti di Washington e senza un piano credibile per proteggere i civili.

Tajani: Macron? Noi non siamo in guerra con i russi

Tajani: Macron? Noi non siamo in guerra con i russiBruxelles, 18 mar. (askanews) – Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ribadito oggi a Bruxelles, parlando con la stampa a margine della riunione del Consiglio Ue, la sua posizione critica riguardo alle affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui gli europei e la Nato dovrebbero essere pronti anche a intervenire militarmente, se sarà necessario, al fianco dell’Ucraina contro l’aggressione russa.


“L’ho ribadito anche oggi durante l’incontro con Antony Blinken”, il segretario di Stato americano, che ha partecipato alla riunione del Consiglio Ue in videoconferenza. “La posizione dell’Italia è molto chiara: le decisioni della Nato – ha detto Tajani – vengono prese da tutti i paesi della Nato; non c’è un paese o un gruppo di paesi che decide per gli altri. Noi siamo grandi sostenitori dell’Ucraina. E siamo pronti a fare ancora di più, sia per quanto riguarda gli aspetti finanziari, sia per quanto riguarda gli aspetti della ricostruzione, sia per quanto riguarda anche l’invio di materiale”. “Però, tra questo e dire che mandiamo le truppe a combattere contro i russi – ha sottolineato il ministro degli Esteri – c’è una bella differenza”. “Non credo – ha continuato Tajani – che sia un buon messaggio: noi dobbiamo lavorare per la pace cercando di fare in modo che l’Ucraina possa resistere e non essere sconfitta dai russi. Perché soltanto quando c’è equilibrio tra le parti ci si può sedere ad un tavolo della pace. Questo è il nostro obiettivo: sostenere l’Ucraina. Ma non siamo in guerra con la Russia. Noi stiamo difendendo” l’Ucraina. “E’ una cosa ben diversa difendere il diritto internazionale, difendere l’indipendenza dell’Ucraina, dal fare guerra alla Russia. Lo abbiamo sempre detto e continuiamo a ripeterlo”.


“Credo che l’Europa debba parlare unita e non divisa. Non voglio fare polemiche con nessuno – ha aggiunto il ministro, con implicito riferimento alla riunione del ‘Triangolo di Weimar’ dei dirigenti di Francia, Germania e Polonia dei giorni scorsi -, però credo che a Putin si debba dare un messaggio di forza essendo uniti e avendo sempre delle posizioni comuni”. A un giornalista che chiedeva quale sia la posizione italiana riguardo all’uso dei profitti generati dagli asset russi congelati dalle sanzioni europee, se debbano essere impiegati per la ricostruzione dell’Ucraina o per finanziare la difesa Ucraina già durante la guerra, Tajani ha replicato: “Inizialmente erano per la ricostruzione dell’Ucraina; adesso vedremo. Intanto bisogna vedere se dal punto di vista giuridico questo si può fare. E’ una decisione che dobbiamo prendere insieme. Ma ripeto: non è che siamo contrari all’utilizzo sia dei fondi” congelati, “sia degli extra profitti, chiamiamoli così; ma c’è un problema giuridico sulla possibilità di utilizzare questi fondi. Quindi l’ostacolo era soprattutto quello: non vorrei” una situazione in cui “utilizziamo quei fondi e poi, dopo, bisogna restituirli; questo assolutamente non sarebbe giusto”.


“Però in linea di principio siamo favorevoli, anche attraverso gli extra profitti dei fondi russi, sostenere l’Ucraina”, ha concluso il ministro degli Esteri.