Charles Michel: se vogliamo la pace, prepariamo la guerra
Charles Michel: se vogliamo la pace, prepariamo la guerraRoma, 19 mar. (askanews) – “Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”. Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un intervento su alcuni quotidiani internazionali, tra cui La Stampa. “A due anni dall’inizio della guerra è ormai chiaro che la Russia non si fermerà in Ucraina, così come non si è fermata 10 anni fa in Crimea”, ha detto Michel. “La Russia rappresenta una seria minaccia militare per il nostro continente europeo e per la sicurezza globale. Se la risposta dell’Ue non sarà adeguata e se non forniamo all’Ucraina sostegno sufficiente per fermare la Russia, saremo i prossimi”, ha aggiunto.
Secondo Michel, “dobbiamo quindi essere pronti a difenderci e passare a una modalità di ‘economia di guerra’”. “E’ giunto il momento di assumerci la responsabilità della nostra propria sicurezza. Non possiamo più contare sugli altri o essere in balia dei cicli elettorali negli Stati Uniti o altrove”, ha insistito Michel. “Dobbiamo rafforzare la nostra capacità, sia per l’Ucraina che per l’Europa, di difendere il mondo democratico. Un’Europa più forte contribuirà anche a rafforzare l’alleanza Nato e potenzierà la nostra difesa collettiva”. Michel ha quindi ricordato che “sono decenni che l’Europa non investe a sufficienza nella nostra sicurezza e difesa”. “Oggi siamo di fronte alla più grande sfida di sicurezza dalla Seconda guerra mondiale per cui dobbiamo rafforzare la nostra prontezza alla difesa”, ha proseguito. “Per farlo sarà necessario che il nostro pensiero compia una transizione radicale e irreversibile verso una forma incentrata sulla sicurezza strategica. Dobbiamo dare priorità all’Ucraina e dobbiamo anche spendere di più, in modo più intelligente e meno frammentato”. “In questo momento cruciale della storia mondiale”, ha concluso Michel, “l’Europa deve essere pronta a difendersi ed essere all’altezza dell’urgenza della minaccia. Questa battaglia richiede una leadership forte: per mobilitare i nostri cittadini le nostre imprese e i nostri governi a favore di un nuovo spirito di sicurezza e di difesa in tutto il continente europeo. Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”.