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Lavrov: per gli Usa la Russia è un nemico? Mosca è pronta a qualsiasi sviluppo

Lavrov: per gli Usa la Russia è un nemico? Mosca è pronta a qualsiasi sviluppoMilano, 28 dic. (askanews) – “Gli Usa chiamano la Russia nemico, se è così, allora Mosca è pronta per qualsiasi sviluppo di eventi”. Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che si dice fiducioso che “l’intero popolo russo, guidato dal presidente” Vladimir Putin, garantirà il cammino verso la vittoria, anche nel conflitto in Ucraina.

“La nostra vittoria non è stata solo diplomatica. Prima di tutto, è una vittoria forgiata in prima linea, nella zona del distretto militare settentrionale” afferma il capo della diplomazia russa, evidentemente in piena campagna elettorale per Putin, verso le presidenziali russe che si svolgeranno a marzo. Lavrov parlava in un’intervista a RIA Novosti e al canale televisivo Rossiya 24, rispondendo a una domanda sulla principale vittoria diplomatica della Federazione Russa nel 2023. “Quasi tutto il Paese, tutti gli strati della società hanno lavorato per la vittoria e continuano a lavorare per la vittoria”, ha sottolineato il ministro.

Lavrov ha dato una lunga intervista al presentatore televisivo e amministratore delegato del gruppo media russo Rossiya Segodnya, Dmitry Kiselev.

L’Onu chiede di porre fine alle uccisioni illegali dei palestinesi

L’Onu chiede di porre fine alle uccisioni illegali dei palestinesiRoma, 28 dic. (askanews) – Le Nazioni Unite avvertono che la situazione in Cisgiordania si sta rapidamente deteriorando e sollecitano Israele a “porre fine alle uccisioni illegali” contro la popolazione palestinese” in un nuovo rapporto.

“L’uso di tattiche e armi militari in contesti di applicazione della legge, l’uso della forza non necessaria o sproporzionata e l’applicazione di restrizioni di movimento ampie, arbitrarie e discriminatorie che colpiscono i palestinesi sono estremamente preoccupanti”, afferma in una nota il capo dei diritti delle Nazioni Unite Volker Turk.

Casa, idealista: quest’anno prezzi in aumento dell’1,7%

Casa, idealista: quest’anno prezzi in aumento dell’1,7%Roma, 28 dic. (askanews) – I prezzi delle abitazioni usate in Italia fanno registrare un incremento dell’1,7% nel corso del 2023, per attestarsi ad un valore medio di 1.843 euro al metro quadro. secondo l’ultimo report di idealista, il portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia. Rispetto allo scorso trimestre, i prezzi sono aumentati dell’1,6% nell’ultima parte dell’anno.

“Il mercato immobiliare nel corso del 2023 – afferma Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di idealista – è stato notevolmente influenzato da una ‘tempesta perfetta’ rappresentata dall’incremento dei tassi ipotecari e dalla persistente carenza di immobili. Tale congiuntura ha reso l’acquisto di una casa fuori portata per molte persone, in particolare per gli acquirenti di prima casa, determinando un rallentamento della domanda dopo un biennio di notevole attività, possibilmente stimolato dalla previsione di un aumento dei tassi e dalla prepotente crescita dei canoni di locazione”. Nel prospettare il 2024, idealista prevede una stabilizzazione dei prezzi delle abitazioni, principalmente a causa della limitata disponibilità di immobili sul mercato, con dinamiche che mostreranno variazioni significative da capoluogo a capoluogo, con possibili cali maggiormente concentrati in zone centrali e meridionali. Tuttavia, per i giovani acquirenti, l’atto di acquistare sarà fortemente condizionato da diversi fattori, tra cui le pressioni salariali, la situazione finanziaria delle famiglie, il rallentamento dell’economia e, soprattutto, dalle oscillazioni dei tassi sui mutui, che si registrano notevolmente più alti rispetto a quelli di 12 mesi fa.

Il panorama dei prezzi immobiliari nelle principali città italiane presenta un andamento prevalentemente positivo nel corso di quest’anno, con 70 capoluoghi che registrano aumenti annuali, mentre 34 città su 104 monitorate da idealista evidenziano dei ribassi. I maggiori incrementi annuali spettano a Oristano (12,3%), Napoli (11,8%) e Barletta (11,2%), mentre ulteriori aumenti variano in un’ampia forchetta che va dal 9,8% di Biella allo 0,1% di Siena. Nei mercati con maggiori ribassi troviamo Vercelli (-5,8%), Trapani ed Enna (entrambe con un calo del 3,8%) seguite da Ragusa (-3,5%).

Gli Usa propongono al G7 la confisca alla Russia di 300 miliardi di dollari in asset

Gli Usa propongono al G7 la confisca alla Russia di 300 miliardi di dollari in assetRoma, 28 dic. (askanews) – Gli Stati Uniti avrebbero proposto al G7 tre gruppi di lavoro per studiare la possibilità di confiscare asset russi per 300 miliardi di dollari già congelati. Lo scrive il Financial Times, secondo il quale l’argomento sarebbe già stato discusso nell’ultima riunione dei ministri delle Finanze del G7.

Il giornale della city londinese, citando fonti vicine alla situazione, aggiunge che gli Stati Uniti, sostenuti da Giappone, Canada e Regno Unito, vorrebbero portare avanti i lavori di questi tre gruppi per essere pronti a un possibile incontro dei leader del G7 per il 24 febbraio prossimo, ricorrenza dell’attacco russo all’Ucraina.

L’Oms dice che la popolazione di Gaza è “in grave pericolo”

L’Oms dice che la popolazione di Gaza è “in grave pericolo”Roma, 28 dic. (askanews) – La popolazione di Gaza è in “grave pericolo”, ha avvertito il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, citando la fame acuta e la disperazione in tutto il territorio palestinese devastato dalla guerra.

Tedros ha invitato la comunità internazionale ad adottare “misure urgenti per alleviare il grave pericolo che affligge la popolazione di Gaza e che mette a repentaglio la capacità degli operatori umanitari di aiutare le persone con ferite terribili, fame acuta e a grave rischio di malattie”.Il personale dell’Oms ha riferito che “oggi persone affamate hanno fermato nuovamente i convogli” dell’organizzazione “nella speranza di trovare cibo”. “La capacità dell’Oms di fornire medicinali, forniture mediche e carburante agli ospedali è sempre più limitata dalla fame e dalla disperazione delle persone in viaggio verso e all’interno degli ospedali che raggiungiamo”, si legge in un comunicato.

La Turchia uccide 59 membri del Pkk nel Nord dell’Iraq e della Siria

La Turchia uccide 59 membri del Pkk nel Nord dell’Iraq e della SiriaRoma, 27 dic. (askanews) – La Turchia ha lanciato attacchi aerei contro le postazioni del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), nel nord dell’Iraq e della Siria, uccidendo 59 paramilitari. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa di Ankara, Yashar Guler. “In risposta agli attacchi alle nostre posizioni, abbiamo lanciato attacchi aerei contro 71 obiettivi nel nord dell’Iraq e della Siria. Circa 59 terroristi sono stati neutralizzati”, ha dichiarato Guler.

Nella notte tra il 23 e il 24 dicembre, sei soldati turchi sono stati uccisi nel nord dell’Iraq in un attacco di militanti del Pkk. Secondo il Ministero della Difesa turco, quel giorno altri sei soldati sono stati uccisi e uno è rimasto ferito in uno scontro con i militanti del Pkk. Il giorno successivo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che la Turchia aveva eliminato 12 combattenti nel nord della Siria e dell’Iraq. Il comandante del ministero della Difesa turco si è recato domenica al confine con l’Iraq. Il conflitto armato tra il Pkk e la Turchia è iniziato nel 1984 ed è ripreso nel 2015, da quando gli aerei turchi attaccano costantemente le basi curde nel nord dell’Iraq. La presenza dei militari turchi nel campo di Zlican, a nord-est di Mosul (Iraq settentrionale), è da tempo un punto di scontro tra Baghdad e Ankara, che giustifica la presenza con la necessità di combattere il Pkk. In più di un’occasione Damasco ha definito illegittima la presenza in territorio siriano di truppe turche che lanciano operazioni contro gruppi curdi e ha chiesto ad Ankara di ritirarle.

Le milizie curdo-arabe delle Forze Democratiche Siriane (Sdf), di cui fanno parte le milizie curde delle Unità di Protezione del Popolo (Ypg, considerate terroristiche da Ankara), con il sostegno dell’esercito statunitense, controllano la maggior parte delle province siriane di al Hasaka e al Raqa e località nelle province di Aleppo e Deir Ezzor. Secondo la Turchia, le milizie curde del Ypg sono un’estensione del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk, bandito in Turchia come organizzazione terroristica), mentre Damasco non riconosce l’amministrazione autonoma nel nord-est della Siria.

Il New York Times ha denunciato Microsoft e OpenAI sul copyright

Il New York Times ha denunciato Microsoft e OpenAI sul copyrightNew York, 27 dic. (askanews) – Il quotidiano New York Times ha citato in giudizio Microsoft e OpenAI per violazione del copyright, poiché le due società tecnologiche hanno sfruttato i suoi contenuti senza permesso per creare i loro prodotti di intelligenza artificiale e allenare sia il chatbot ChatGPT di OpenAI che Copilot di Microsoft. Secondo il Times questi due strumenti sono stati addestrati su milioni di contenuti del Times e continuano ad attingere materiale dal quotidiano per fornire risposte alle richieste degli utenti.

Il Times chiede alla Corte del distretto meridionale di New York il risarcimento dei danni, il divieto alle aziende tecnologiche di utilizzare i suoi contenuti e la distruzione di quel set di dati che fanno riferimento al lavoro del media. “Il giornalismo del Times è il lavoro di migliaia di giornalisti, il cui impiego costa centinaia di milioni di dollari all’anno”, ha dichiarato il quotidiano nella denuncia, sottolineando che le due aziende hanno evitato di “spendere i miliardi di dollari che il Times ha investito nella creazione di quell’opera, usandola senza permesso o compenso”.

La maggior parte delle navi ora evita il Canale di Suez

La maggior parte delle navi ora evita il Canale di SuezMilano, 27 dic. (askanews) – Secondo la Reuters, la maggior parte delle più grandi compagnie di navigazione del mondo stanno attualmente evitando il Mar Rosso e il Canale di Suez. Le grandi navi portacontainer ora devono fare il giro dell’Africa, il che aumenta i tempi di viaggio e i costi di trasporto, sperando che l’operazione navale “Prosperity Guardian” riesca a proteggere le navi da potenziali tentativi di attacco da parte degli Houthi.

Fa eccezione la compagnia danese Maersk, che prevede di dirottare gradualmente le sue navi per passare attraverso il Canale di Suez. Lo stesso per la società francese CMA CGM. Ma la decisione di Maersk e CMA CGM potrebbe cambiare. I ribelli Houthi che operano nello Yemen, situato nella parte meridionale del Mar Rosso, hanno lanciato missili su diverse navi mercantili. Gli Houthi sostengono i palestinesi contro Israele.

”Il 7 ottobre una vendetta per Soleimani”. Ma Hamas smentisce l’Iran

”Il 7 ottobre una vendetta per Soleimani”. Ma Hamas smentisce l’IranRoma, 27 dic. (askanews) – Hamas ha smentito quanto riportato dai Guardiani della Rivoluzione iraniani, secondo cui il massacro del 7 ottobre ha rappresentato una risposta all’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani. “Neghiamo ciò che è stato trasmesso da un portavoce dei Guardiani della Rivoluzione riguardo all’operazione e alle sue motivazioni”, si legge nel comunicato di Hamas. “Abbiamo sottolineato più volte i motivi, tra cui il principale è la minaccia alla moschea di al Aqsa. Qualsiasi risposta della resistenza palestinese è una reazione all’occupazione e all’aggressione contro il popolo palestinese e i luoghi santi”, ha aggiunto il movimento integralista islamico palestinese.

M.O., Erdogan paragona Netanyahu a Hitler: “Quale differenza c’è?”

M.O., Erdogan paragona Netanyahu a Hitler: “Quale differenza c’è?”Milano, 27 dic. (askanews) – Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha parlato a una cerimonia ufficiale paragonando il premier israeliano Benjamin Netanyahu ad Adolf Hitler. “Quale differenza c’è tra te e Hitler? C’è qualcosa che è rimasto indietro, rispetto a ciò che ha fatto Netanyahu? No”, ha detto secondo l’agenzia di stampa Anadolu, che ha pubblicato il discorso in home page.

Erdogan ha anche aggiunto: “Voglio che si sappia che gli atroci attacchi terroristici volti a ostacolare l’ascesa della Turchia non fermeranno mai la nostra sacrosanta marcia”. E poi: “Sfortunatamente, non solo le organizzazioni internazionali ma anche prestigiose università occidentali hanno fallito su Gaza. Proprio come avvenuto nella Germania nazista 80 anni fa, gli scienziati che osano chiamare ‘persecuzione’ l’oppressione a Gaza vengono sottoposti a pressioni e minacce”.