In Russia “Mezzogiorno contro Putin”: code a Mosca, applausi a Nadezhdin
In Russia “Mezzogiorno contro Putin”: code a Mosca, applausi a NadezhdinRoma, 17 mar. (askanews) – Code di elettori a numerosi seggi a Mosca nell’ora indicata per una pacifica e silente protesta contro Vladimir Putin: da diversi quartieri della capitale – e anche da San Pietroburgo – i canali Telegram vicini all’opposizione hanno postato centinaia fotografie di gente in attesa di potere entrare ai seggi proprio in corrispondenza del “Mezzogiorno contro Putin” a cui ha esortato a partecipare Yulia Navalnaya, la vedova dell’oppositore Aleksey Navalnymorto in una colonia penale dell’Artico a metà febbraio.
Molti i giovani, soprattutto nelle immagini che arrivano dalla città natale del presidente russo che oggi otterrà il quinto mandato non consecutivo alla guida del Paese. Molta gente in coda nel centro di Mosca, da tempo più sensibile alle istanze dell’opposizione e dove è più forte l’opposizione alla guerra in Ucraina. Alle ore 12.30 di Mosca il canale Telegram Sota aveva postato decine e decine di foto, segnalando code uori dagli edifici dove sono stati allestiti i seggi. Altri canali hanno pubblicato foto da diverse città russe. Il sito di notizie Meduza ha a sua volta lanciato un live con foto dai seggi più affollati. Il tutto, in un clima apparentemente tranquillo, perlomeno nella capitale: a Kazan, in Tatarstan, secondo il sito di monitoraggio dei diritti Ovd-Info, un uomo è stato fermato per essere arrivato al seggio a mezzogiorno e nel cellulare della polizia si è ritrovato con altre 20 persone. Le forze dell’ordine hanno respinto degli elettori, dicendo di tornare tra una o due ore, “oppure vi arrestiamo”.
“Significativa partecipazione, più di quanto mi aspettassi (..) bassa la capacità dei partecipanti di rovinare la festa al regime”, osserva in un primo tentativo di valutazione il politologo Mikhail Vinogradov di posizioni critiche nei confronti del potere russo. Affollato il seggio n. 338 presso l’Istituto MFTI di Mosca, dove insegna Boris Nadezhdin, il candidato ‘pacifista’ escluso dalle elezioni, ufficialmente a causa di vizi nella raccolta delle firme a suo sostegno. Nadezhdin è arrivato poco dopo meggiorno, accolto dagli studenti che hanno scandito il suo nome, appplaudendo a lungo.
Nadezhdin ha votato stamane e dichiarato che i “russi hanno la possibilità di mostrare quello che pensano su quanto sta accadendo votando non per Putin ma per chiunque altro, come ho fatto io”. Parole che sono state criticate sui social, perchè indiretta “legittimazione” dell’elezione presidenziale. Bocciato Nadezhdin, sulle schede elettorali i russi oltre a Vladimir Putin hanno trovato altri tre nomi: Nikolay Karitonov, 75 anni, presentato dal senescente Partito Comunista (Kprf); Leonid Slutsky, 56 anni, candidato del partito Liberal-democratico (Ldpr, destra nazionalista) orfano dello storico leader Vladimir Zhrinovsky morto l’anno scorso; Vladislav Davankov del partito Nuova Gente: 39 anni, in politica dal 2020 e prima uomo d’affari, è vicino al campo ‘liberal’ ma da intendere come visione economica e secondo gli ultimi sondaggi potrebbe ottenere il secondo turno (molto) dopo Putin.