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Slovacchia, l’ex premier Robert Fico vince le elezioni

Slovacchia, l’ex premier Robert Fico vince le elezioniMilano, 1 ott. (askanews) – L’ex primo ministro anti-Ucraina e filo russo Robert Fico ha vinto le elezioni in Slovacchia. Robert Fico e il suo partito nazionalista Smer hanno ottenuto più del 23% dei voti, piazzandosi davanti a Michal Šimecka e al suo partito liberale Slovacchia Progressista che si è fermato al 18%, secondo i risultati preliminari diffusi nelle prime ore di domenica, con quasi il 100% dei voti scrutinati. Lo riporta il Financial Times, sottolineando che il partito di Šimecka era in testa agli exit poll di sabato.

Il nuovo governo, evidenzia ancora la testata britannica, potrebbe minare gli sforzi occidentali per rimanere uniti nell’aiutare Kyiv nella sua guerra contro la Russia.

Il capo della diplomazia dell’Ue è andato in visita a Odessa

Il capo della diplomazia dell’Ue è andato in visita a OdessaRoma, 30 set. (askanews) – Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, è giunto oggi in visita a Odessa, in Ucraina.

“Odessa è una bellissima città storica. Dovrebbe essere sulle prime pagine dei giornali per la sua vibrante società multietnica, per la sua bellezza, per la sua storia. Invece è sulle prime pagine dei giornali per la barbara aggressione russa”, ha detto Borrell in un video pubblicato sul suo account Twitter. “Sono qui per testimoniare le conseguenze di questa guerra e del caro prezzo che l’Ucraina e Odessa stanno pagando”, ha aggiunto. Borrell ha quindi ricordato che oggi “è passato un anno dall’annessione illegale da parte della Russia delle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, come avvenuto prima per la Crimea”. “L’Unione europea sostiene l’Ucraina nella sua lotta per la propria integrità territoriale. La mia presenza qui a Odessa vuole dare prova del nostro sostegno all’Ucraina”, ha concluso.

Medvedev dice che altre regioni ucraine torneranno alla Russia

Medvedev dice che altre regioni ucraine torneranno alla RussiaRoma, 30 set. (askanews) – “L’operazione militare speciale continuerà fino a quando il regime nazista di Kiev non sarà completamente distrutto e le terre originarie russe non saranno liberate dal nemico. La vittoria sarà nostra e ci saranno altre nuove regioni russe”: è quanto ha scritto su Telegram l’ex presidente russo Dmitri Medvedev, attuale numero due del Consiglio di sicurezza russo in occasione del primo anniversario dei referendum tenuti nelle regioni ucraine occupate di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson per l’annessione alla Russia.

Migranti, Tajani a Berlino: nessuna guerra alle ong ma non possono essere una calamita. Baerbock: salvano vite umane

Migranti, Tajani a Berlino: nessuna guerra alle ong ma non possono essere una calamita. Baerbock: salvano vite umaneRoma, 28 set. (askanews) – “Nessuno fa la guerra alle organizzazioni non governative. Diciamo soltanto però, come ha detto Frontex, che non possono essere una sorta di calamita per attrarre migranti irregolari che poi guarda caso vengono portati sempre e soltanto in Italia, perchè l’Italia è il Paese più vicino e che ha porti sicuri. Questo è quello che noi abbiamo detto, quindi le navi delle ong possono fare soccorso in mare una volta, poi accompagnano nel porto sicuro dell’Italia – e questo sta accadendo – ma non si può trasformare l’Italia nel luogo dove tutte le organizzazioni non governative accompagnano migranti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante il punto stampa congiunto a Berlino con l’omologa tedesca Annalena Baerbock.

“Perché sono migranti che non vogliono venire in Italia”, ha sottolineato il titolare della Farnesina, “io ho parlato con i sopravvissuti del naufragio di Cutro e nessuno di loro voleva venire in Italia. Questo è il punto politico, per questo noi chiediamo solidarietà europea. Solidarietà per i migranti è una cosa, solidarietà europea nei confronti dell’Italia Paese di primo approdo per quelli che vengono dall’Africa è un’altra. Per questo chiediamo una strategia europea, per questo sono d’accordo con Annalena sul fatto che si devano fare accordi con i Paesi d’origine, che si debba molto nel continente africano come si deve lavorare molto nei Balcani”. “L’Italia non ha detto no alla proposta presentata stamane dalla Repubblica Federale tedesca, ha soltanto preso tempo, il ministro dell’Interno, per esaminare i contenuti di questa proposta da un punto di vista giuridico”, ha chiarito in precedenza Tajani, “Ma esaminare da un punto di vista giuridico i contenuti di una proposta, non significa assolutamente pensare che non si debbano salvare le persone in mare. Le nostre forze armate e forze dell’ordine salvano ogni giorno centinaia e centinaia di persone, noi siamo contro coloro che organizzano il traffico di esseri umani, siamo contro queste organizzazioni criminali che come ho detto sono le stesse che fanno il traffico di droga e il traffico di armi. Nel continente africano e anche nell’area dei Balcani”.

“Noi vogliamo proprio per questo salvare il maggior numero possibile di persone, per questo insistiamo sul diritto a non emigrare, per questo insistiamo con accordi con i Paesi di partenza, per questo insistiamo con la possibilità di rimpatriare gli illegali”, ha chiarito il ministro degli Esteri, “Non voglio ci siano fraintendimenti sulla posizione del governo: ieri, durante la riunione del Consiglio dei Ministri, abbiamo definitivamente approvato il decreto sui flussi migratori legali e abbiamo stabilito che – da quest’anno e nei prossimi tre – ci saranno oltre 400mila migranti legali che potranno venire a lavorare nell’industria dell’agricoltura. A questi oltre 400mila se ne potranno aggiungere altri, che avendo una formazione nel Paese di origine e già con un posto di lavoro, che potranno venire anch’essi a lavorare in Italia”. Il problema, quindi, “sono i trafficanti di essere umani, il rispetto della legge”, ha concluso Tajani, “Anche per quanto riguarda la dignità delle donne, abbiamo fatto sì ieri durante il Consiglio dei Ministri di approvare una norma che tutela non soltanto le donne incinte ma tutte quante le donne. Il rispetto dei diritti umani è una cosa, la lotta all’immigrazione clandestina è un’altra, la lotta contro i trafficanti di esseri umani è un’altra ancora”.

“Molti dei migranti che attraversano il Mediterraneo vengono salvati, oltre il 95% dei salvati in mare che arrivano in Italia vengono portati in salvo dalle autorità statali e grazie all’impegno della Guardia costiera italiana che svolge un lavoro umanitario importantissimo di cui siamo grati, ma anche i soccorritori volontari, e ne abbiamo parlato a lungo, svolgono un lavoro per salvare vite, contrapponendo alla morte l’umanità, il loro impegno trova il nostro sostegno e appoggio”, ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock nella conferenza stampa congiunta con il vicepremier Antonio Tajani a Berlino. Baerbock ha anche sottolineato il supporto ai Paesi di confine: “La nostra Europa comune inizia ai confini esterni, pertanto come Germania non lasceremo soli alcuni stati europei, cerchiamo soluzioni europee che abbiamo la parola Europa non solo in copertina ma che radichino la solidarietà vera in Europa. Serve un sistema comune che metta ordine, esprima regole chiare e procedimenti. Il sistema comune di asilo europeo deve essere messo in atto”, ha detto Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca nella conferenza stampa congiunta con il ministro Antonio Tajani.

La ministra ha ringraziato il vicepremier della visita: “Grazie di essere venuto finalmente a Berlino per un grande incontro bilaterale”. “L’intera Europa sta guardando ai nostri confini esterni, anche noi due ne abbiamo parlato ampiamente e non è un caso che in questo momento in cui le cose diventano interessati a Bruxelles ci siamo incontrati per parlare delle politiche migratorie. Nell’Europa unita ciò che succede altrove in Europa ha ripercussioni su di noi. Fa parte del dna europeo trovarci e discutere per trovare soluzioni europee congiunte”.

Due sparatorie a Rotterdam, la polizia olandese: ci sono morti. Arrestato un uomo

Due sparatorie a Rotterdam, la polizia olandese: ci sono morti. Arrestato un uomoRoma, 28 set. (askanews) – Ci sono dei morti in due sparatorie che hanno coinvolto un ospedale universitario e un’abitazione nella città portuale olandese di Rotterdam. Lo ha annunciato la polizia dei Paesi Bassi, che non ha chiarito immediatamente il numero delle vittime.

La polizia di Rotterdam su X, l’ex Twitter, ha spiegato che si sta cercando di mettere al corrente i familiari delle vittime prima di rilasciare ulteriori dettagli. Un sospetto è stato arrestato dopo le sparatorie al Centro medico Erasmus e in un vicino appartamento. Le autorità locali hanno dichiarato che in entrambi i luoghi della sparatoria è scoppiato un incendio. La polizia ha spiegato che un uomo in divisa militare e armato di pistola ha aperto il fuoco in un’aula dell’ospedale universitario. Ha anche riferito di una sparatoria in un’abitazione vicina.

Le forze dell’ordine hanno dichiarato di aver arrestato un uomo di 32 anni sull’eliporto dell’ospedale e di stare indagando sul suo possibile coinvolgimento in entrambe le sparatorie.

Giuliano Amato e Leon Panetta parlano di democrazia

Giuliano Amato e Leon Panetta parlano di democraziaRoma, 28 set. (askanews) – Importante appuntamento al Centro Studi Americani con il dibattito “Le nuove frontiere della democrazia”. Giuliano Amato, presidente emerito della Corte Costituzionale e Leon Panetta, già direttore della CIA ed ex Segretario della Difesa degli Stati Uniti hanno dato vita a un dibatto che, partendo dalla ricorrenza del 60° anniversario della visita in Italia del Presidente John Fitzgerald Kennedy, ha analizzato il valore della democrazia, i principi che ne costituiscono il fondamento e i rischi a cui è esposta.

L’evento, nato da un’idea del Centro Studi Americani e Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine, è stato organizzato in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia e con la Robert F. Kennedy Human Rights Italia, grazie anche al supporto di Intesa Sanpaolo, BV-Tech American Chamber of Commerce in Italy. Dopo i saluti iniziali di Gianni De Gennaro, Shawn Crowley, Kerry Kennedy e Simone Crolla e l’introduzione di Daniele Fiorentino, è stato proiettato il filmato “‘JFK Europa-Italia 23 giugno-2 luglio 1963” a cura di Rai Cultura, media partner dell’evento.

Nel suo intervento Simone Crolla, Consigliere delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy, ha affermato: “Non posso non ricordare in questo lungo viaggio in Europa di Kennedy le celebri frasi “Ich bin ein Berliner” e ”la libertà ha tante difficoltà; la democrazia non è perfetta ma non dobbiamo costruire muri”. Per Daniele Fiorentino, Professore di Storia degli Stati Uniti presso La Sapienza, “Nelle continue sfide alla stabilità dell’Europa, il viaggio di Kennedy e la sua acclamazione da parte del pubblico delle varie città europee dimostrano come il modello americano avesse già iniziato ad attecchire sugli italiani. Un giovane presidente che rappresenta le speranze dei giovani europei”. Inoltre “La democrazia non è un qualcosa che può esser lasciato andare da solo, bensì è un processo che va accompagnato e guidato”.

Estremamente interessante poi il dibattito tra Giuliano Amato e Leon Panetta. “Quando mi chiedevano ”sei italiano o americano” rispondevo ”tutti e due” “, ha esordito Panetta, che sollecitato dalla giornalista Giovanna Pancheri su una continuità tra la Russia del Telefono Rosso, dell’Unione Sovietica, e quella odierna di Putin, ha spiegato come a suo avviso “la Russia di oggi comporti un pericolo maggiore di quella Sovietica, perché abbiamo a che fare con un leader che ha preso la decisione di invadere una democrazia sovrana e che di conseguenza ha indebolito la Russia. L’economia russa è stata indebolita, i militari russi sono stati indeboliti. Sia l’intelligence americana che quella russa ipotizzavano che l’invasione sarebbe durata un paio di giorni: ma ci siamo sbagliati”. Inoltre “rende il tutto ancora più pericoloso la combinazione di un leader che è stato indebolito non solo dall’Ucraina, ma anche da quello che è successo nel tentativo di colpo di stato. Il leader ormai è messo in un angolo, con un’economia debole, e dentro Mosca ci sono molte divisioni: questo rappresenta per noi una minaccia ancora più grande. È fondamentale per Stati Uniti, Italia, Nato rimanere uniti a sostegno dell’Ucraina, perché non ha solo a che fare con la democrazia in Ucraina ma con il mantenimento della democrazia in tutto il mondo”.

Dal canto suo Amato ha detto di rimpiangere “quell’America, perché quella di oggi mi fa soffrire: una democrazia che non sa più dare spazio alle sue parti, dando spazio a posizioni estreme, radicali. E quella statunitense è solo la massima espressione di una modalità presente anche nelle altre democrazie”. Per Amato poi ”Ich bin ein Berliner” è una solidarietà fatta di diritti, fatta di libertà. Oggi, invece, abbiamo di fronte un futuro pericoloso. Oggi, la Russia è un regime monocratico in mano ad un leader debole”. “Il mondo – ha concluso Amato – ha ancora bisogno della leadership degli Stati Uniti, ma non più da soli. Sta qui il significato del grande discorso che Obama fece al Cairo: ”Noi dobbiamo essere solidali nelle nostre responsabilità”.

La Bce: negli ultimi 3 mesi i maggiori rialzi dello spread sono stati registrati per l’Italia e la Spagna

La Bce: negli ultimi 3 mesi i maggiori rialzi dello spread sono stati registrati per l’Italia e la SpagnaRoma, 28 set. (askanews) – I differenziali di rendimento dei titoli di Stato nei diversi Paesi dell’area euro (gli spread) “sono aumentati in modo disomogeneo” tra metà giugno e metà settembre. “I differenziali italiani e spagnoli hanno registrato gli incrementi maggiori, rispettivamente pari a 20 e 15 punti base”. Lo rileva la Bce nel bollettino economico. “I mercati dei titoli di Stato hanno mostrato capacità di tenuta non solo rispetto al deterioramento delle prospettive macroeconomiche – osserva l’istituzione – ma anche alla minore presenza dell’Eurosistema sul mercato”.

“L’assenza di significative pressioni al rialzo sui differenziali, nonostante l’interruzione dei reinvestimenti” nell’ambito del piano di acquisti della stessa Bce a partire da luglio (App) “e il consueto minimo che le condizioni di liquidità registrano nei mesi estivi, suggerisce che gli investitori privati stiano continuando ad assorbire le obbligazioni non più acquistate dall’Eurosistema senza gravi difficoltà”, aggiunge la Bce.

Secondo sversamento in mare delle acque di Fukushima la prossima settimana

Secondo sversamento in mare delle acque di Fukushima la prossima settimanaRoma, 28 set. (askanews) – Il Giappone prevede di iniziare la seconda fase dello scarico in mare dell’acqua trattata dalla centrale nucleare di Fukushima-1 il 5 ottobre, lo ha annunciato l’operatore Tokyo Electric Power Company (TEPCO). “I preparativi per la fuoriuscita inizieranno il 3 ottobre. Se non ci saranno controindicazioni la fuoriuscita dovrebbe iniziare il 5 ottobre”, hanno detto alla stampa gli specialisti della TEPCO. Secondo il gestore, la seconda fase, come la prima, durerà 17 giorni, durante i quali si prevede che verranno scaricati nell’oceano 7.800 metri cubi d’acqua. La concentrazione media di trizio dopo la diluizione con acqua di mare sarà di 190 becquerel per litro.

Il 24 agosto, il Giappone ha iniziato a riversare in mare l’acqua che era stata utilizzata per raffreddare i reattori danneggiati della centrale nucleare di Fukushima-1, e che è stata poi sottoposta a purificazione nell’Advanced Liquid Processing System (ALPS), un processo che consente l’eliminazione di radionuclidi di 62 tipi, ad eccezione del trizio. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) sostiene che questi scarichi sono sicuri e ha istituito un ufficio presso l’impianto di Fukushima per monitorarli e garantire che siano rispettati gli standard di sicurezza pertinenti, ma il piano continua a suscitare preoccupazioni da parte di Russia, Cina, due Coree e gli abitanti dei comuni vicini alla centrale nucleare. Il ministero degli Esteri cinese ha descritto lo scarico dell’acqua dall’impianto come “un comportamento estremamente egoista e irresponsabile” e ha aggiunto che in risposta a queste azioni, la Cina e le altre parti coinvolte hanno il diritto di adottare misure preventive legittime, ragionevoli e necessarie per garantire la sicurezza dell’ambiente marino e della salute umana. In questo senso, l’Amministrazione Generale delle Dogane della Cina ha annunciato il 24 agosto la decisione di sospendere l’importazione di prodotti dell’acquacoltura dal Giappone.

Il Ceo di Airbnb Brian Chesky: possiamo coesistere con gli alberghi

Il Ceo di Airbnb Brian Chesky: possiamo coesistere con gli alberghiTorino, 28 set. (askanews) – “Ci siamo sforzati di non diventare nemici degli alberghi: per ogni 1.500 dollari spesi in ospitalità, solo uno va ad Airbnb. Questo fa crescere la torta e non toglie nulla a nessuno”. Lo ha sottolineato il fondatore e ceo di Airbnb, Brian Chesky, che a Torino ha dialogato con John Elkann nel corso dell’Italian Tech Week. “Gli spazi sono abbastanza ampi perché tutti possano crescere”, ha aggiunto il numero uno della piattaforma. “Quando ho fondato Airbnb l’idea era completamente diversa: è nata come qualcosa di ben diverso da un hotel. Airbnb viene utilizzato da famiglie o da gruppi che non potrebbero permettersi un hotel”, ha sottolineato Chesky. “Prima della pandemia eravamo a 1 miliardo di persone: gli hotel per quanto crescano non possono mantenere un ritmo di crescita. Penso – ha concluso – che possiamo coesistere”.

Appello di Von der Leyen ai 27: trovate l’accordo sul Patto sull’immigrazione

Appello di Von der Leyen ai 27: trovate l’accordo sul Patto sull’immigrazioneBruxelles, 28 set. (askanews) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha rivolto un “appello urgente” ai ministri dell’Interno dei Ventisette affinché trovino un accordo sull’ultima parte ancora controversa del Patto sull’immigrazione e l’asilo, durante la riunione del Consiglio Ue oggi a Bruxelles.

Von der Leyen ne ha parlato stamattina, durante le dichiarazioni alla stampa insieme al presidente del Ppe Manfred Weber e al primo ministro croato Andrej Plenkovic, all’apertura degli “Study Days” del Ppe a Spalato, Croazia. La parte del Patto Ue su cui i ministri cercheranno l’accorso è la proposta di regolamento sulle crisi migratorie, che prevede in determinati casi di emergenza (riconosciuti e dichiarati dalla Commissione europea) una forma di solidarietà obbligatoria, con la redistribuzione dei migranti irregolari fra gli Stati membri o, in alternativa, contributi finanziari ai paesi più esposti ai flussi migratori.”Dobbiamo far fronte alla sfida dell’immigrazione irregolare: gli ultimi eventi a Lampedusa evidenziano la necessità di aggiustare il nostro sistema di asilo immigrazione”, ha detto von der Leyen.

Finora, ha osservato la presidente della Commissione, “abbiamo fatto buoni progressi, anche grazie al Ppe e alla leadership di Manfred Weber, nell’adottare proposte che sono al cuore della proposta del Patto sull’immigrazione e l’asilo”. Ma ora, ha sottolineato, “faccio un appello urgente agli Stati membri affinché trovino un accordo sulla proposta di regolamento delle crisi (migratorie, ndr), durante la riunione del consiglio Affari interni di oggi. Ora dobbiamo finire il lavoro, dobbiamo assicurare un’appropriata attuazione del Patto sull’immigrazione e l’asilo. Nell’Unione europea – ha insistito – abbiamo bisogno di queste regole comuni”.

“I nostri cittadini – ha ricordato infine von der Leyen – si aspettano, giustamente, che sia l’Europa a decidere chi entra da noi e in quale circostanze, e non i trafficanti di esseri umani. Il crimine organizzato e i trafficanti devono essere combattuti”, ha concluso.