Migranti, Bonaccini: Ue sia solidale, Unione non solo moneta unicaRoma, 20 set. (askanews) – “Siamo preoccupati, c’è un arrivo consistente tutte le settimane di migranti, serve l’accoglienza diffusa e la premier dovrebbe ottenere la redistribuzione dei migranti in altri paesi Ue, c’è bisogno di un’Ue che dia solidarietà, che accetti i migranti che arrivano nel continente, non si può essere uniti solo dalla moneta unica”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dopo aver parlato con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Migranti, Bonaccini: con Piantedosi collaborazione, no litigiRoma, 20 set. (askanews) – “Penso che la discussione debba essere portata in Conferenza Stato-Regioni, ho letto le dichiarazioni dei miei colleghi di ieri, colleghi di maggioranze politiche differenti ed appartenenti a partiti diversi, bisogna fare un punto di chiarezza… Mi sono appena sentito con il ministro Piantedosi, c’è stato un piccolo misunderstanding per il fatto di non aver capito che avevo chiesto l’incontro, non ho necessità di litigare con Piantedosi, lo ricordo come un ottimo prefetto di Bologna, c’è volontà di collaborazione e lo ringrazio di avermi chiamato”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, a proposito della telefonata con il titolare del Viminale sui flussi migratori.
Migranti, Bonaccini: Cpr? Non disponibili, parole al ventoRoma, 20 set. (askanews) – “Molti sindaci di centrodestra stanno dicendo che così non può funzionare, io ho scritto al ministro Piantedosi…Abbiamo bisogno di metterci intorno a un tavolo e discutere, serve un’accoglienza diffusa. Siamo di fronte alla confusione”. Lo ha detto intervistato a Radio24 il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini (Pd).
“Ospitare un Cpr? Noi non siamo disponibili a nulla se sono parole al vento, dobbiamo metterci intorno a un tavolo… Il Cpr in Emilia Romagna come in altre regioni per me oggi sono parole al vento”, ha concluso.
Alluvione, Bonaccini: Figliuolo lavora bene, ma non ha le risorseBologna, 16 set. (askanews) – “Puoi mettere anche Mandrake” come commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione in Romagna dello scorso maggio “ma se non ha gli strumenti e le risorse può fare quello che può”. Con Figliuolo il rapporto è buono, “sta lavorando benissimo”, ma “non ha a disposizione le risorse”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervenendo ad Agorà su Rai3.
“Ringrazio il governo per aver messo a disposizione circa 4,5 miliardi – ha detto Bonaccini – anche se ha perso mesi per la nomina del commissario: bastava una settimana e ci hanno messo tre mesi. Oggi siamo a metà settembre e non riescono ancora partire lavori che dovrebbero completare non aprire cantieri entro l’inverno”. Il problema, secondo il governatore, è che “loro hanno messo a disposizione poco più di 4 miliardi: 2,7 miliardi sono per le infrastruttura e di quell’altro 1,5 miliardi ben 1,2 miliardi non è nelle disponibilità del commissario che tra l’altro sta lavorando benissimo”. “Questo governo quando aveva interesse a farlo mi ha prorogato a commissario per il terremoto e mi ha nominato commissario alla costruzione del rigassificatore di Ravenna – ha precisato Bonaccini -. Non è importante chi fa il commissario, era importante farlo subito”. Del resto “puoi mettere anche Mandrake, ma se non ha gli strumenti e le risorse può fare quello che può”.
Alluvione, De Pascale: Meloni torni e si confronti con la RomagnaRavenna, 30 ago. (askanews) – “Faccio un appello alla premier Meloni: torni in Romagna, riceverà un’accoglienza civile perché questa è una terra civile. La presidente del Consiglio deve tornare, si deve confrontare con questi territori, non lo può delegare solo al commissario perché sono due funzioni diverse. Pretendiamo che ritorni a incontrare le istituzioni e il mondo economico romagnolo”. Lo ha chiesto il sindaco di Ravenna e presidente nazionale di Upi, Michele De Pascale, nel suo intervento alla Festa dell’Unità.
“Ci siamo sentiti dire che il Governo non è un bancomat – ha aggiunto De Pascale -. Allora mandiamo un messaggio: neanche i romagnoli sono un bancomat. La Romagna è una terra che paga le tasse e non chiede la carità. Noi non stiamo chiedendo la carità, ma che si faccia in questo territorio quello che è stato fatto da altre parti”. “Noi romagnoli siamo molto orgogliosi della nostra capacità di reagire – ha concluso il sindaco -, ma questa idea dei romagnoli gioiosi e in grado di farcela da soli è un’idea falsa, che non corrisponde alla realtà, al dramma delle famiglie e delle imprese, a chi è ancora fuori casa. In questa festa dell’Unità abbiamo dei volontari che sono ancora fuori casa”.
Schlein: un’emozione aprire Festa nazionale Partito democraticoRavenna, 30 ago. (askanews) – “E’ una bella emozione essere qui per aprire insieme la Festa nazionale del Partito democratico a Ravenna, in Romagna. E’ stata la nostra scelta per continuare, come dal primo giorno, a stare al fianco dei territori e delle comunità colpite dall’alluvione e dalle frane di maggio che ancora aspettano risposte”. Lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, nella giornata inaugurale della Festa nazionale dell’Unità a Ravenna.
“Le imprese, le famiglie e gli agricoltori ancora aspettano di sapere quando arrivano i ristori che sono stati promessi dal governo – ha aggiunto Schlein -. Siamo qui per ascoltarne i bisogno, per metterci a disposizione concretamente di quelle richieste, sapendo che bisogna fare molto in fretta per permettere a queste persone e a questi territori di ripartire”.
Alluvione, domani Figliuolo incontra “patto per lavoro e clima”Bologna, 30 ago. (askanews) – “Domani sarà certamente un incontro utile perché dovremo mettere in fila le cose da fare e da affinare. Ascolteremo con attenzione il generale Figliuolo con cui la collaborazione è molto positiva”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, alla vigilia dell’incontro di tutte le rappresentanze regionali del “Patto per il lavoro e per il clima” con il commissario per la ricostruzione dopo le alluvioni di maggio in Romagna.
“Abbiamo bisogno di capire come si intende procedere e quali risposte arriveranno e, immagino, anche quali proposte sottoporre all’attenzione del commissario che poi ha bisogno della disponibilità del governo per riuscire a utilizzare risorse ad oggi non disponibili – ha spiegato Bonaccini a margine di una conferenza stampa in Comune a Bologna -. Noi certamente ribadiremo alcune cose tra le quali l’oggetto della lettera alla presidente del Consiglio cioè il fatto di mettere a disposizione del commissario immediatamente circa un miliardo di euro che non è utilizzato”. Infatti, come ha chiarito il presidente “se non viene messo a disposizione, quelli messi a disposizione dell’Emilia-Romagna dal governo non sono 4 miliardi in tre anni ma meno di 3 miliardi”. Dall’altra, ha aggiunto Bonaccini “c’è il tema del credito d’imposta: ha funzionato talmente bene durante la ricostruzione post terremoto e tutti in questa regione si domandano come sia possibile che non venga accolta come proposta che serve a dare certezza e sicurezza a chi ha subito dei danni che ci sarà qualcuno – in questo caso lo Stato come è accaduto per la ricostruzione post-sisma – che si fa carico di dare garanzia che si possa ripartire e rimborsare i danni al 100%”.
Alluvione, Bonaccini: ancora niente soldi, governo ha sbagliatoMilano, 30 ago. (askanews) – “Dopo oltre tre mesi” dall’alluvione in Emilia Romagna “le risorse stanziate non sono ancora arrivate, segno che il governo ha scelto una procedura poco efficace. E una parte consistente dei soldi previsti dal primo decreto rischia di non poter essere sesa in Emilia Romagna se non viene messa nella disponibilità di Figliuolo: basterebbe una norma di due righe, ma nel decreto non c’è”. Infine, “imprese e cittadini non stanno ricevendo gli indennizzi e non sanno neanche come rendicontare i danni”. In una intervista al Fatto Quotidiano, il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini torna a lamentare i ritardi nella ricostruzione: “Dopo il sisma del 2012 le regole furono stabilite con un decreto una settimana dopo, qui dobbiamo ancora decidere come periziare i danni. Non voglio credere che tutto ciò stia accadendo perchè siamo di partiti diversi”.
Pd, Ravenna pronta per Festa nazionale Unità: “E’ il nostro tempo”Ravenna, 28 ago. (askanews) – Il confronto e il dialogo con il governo è costante, in particolare sui temi che riguardano gli indennizzi alle popolazioni che hanno subito danni dopo le alluvioni di maggio in Romagna. Adesso, però, serve “uno spazio nostro” per compattare i partiti all’opposizione e per “raccontare agli italiani le nostre idee sulla ricostruzione”, per “prepararci alle prossime elezioni europee” e per cominciare a “costruire un’alternativa alla destra al governo del Paese”. La Festa nazionale dell’Unità che prenderà il via mercoledì 30 agosto e proseguirà nel Parco delle arti e dello sport di Ravenna fino al 10 settembre sarà una festa popolare, aperta come sempre a tutti, ma sul palco non salirà nessun esponente della maggioranza. Lo aveva anticipato la segretaria del Partito democratico Elly Schlein e l’hanno confermato oggi gli organizzatori nel corso della presentazione a Ravenna del programma della kermesse di fine estate.
Il titolo, del resto, è inequivocabile: “Il nostro tempo”. “E’ il tempo di costruire l’alternativa politica per l’Italia – ha raccontato Igor Taruffi, responsabile nazionale dell’organizzazione del Partito democratico -. E’ il tempo di chiedere a chi governa di avere un’attenzione diversa per il tempo, per il clima, per l’ambiente e per il contrasto al dissesto idrogeologico, tenendo conto del taglio alle risorse che erano previste nel Pnrr”. Ad aprire i battenti sarà mercoledì la segretaria Schlein che dialogherà con la presidente dei Socialisti e Democratici, García Pérez. Il 2 settembre salirà sul palco il Commissario europeo per gli affari economici, Paolo Gentiloni, e il 9 settembre il presidente del Partito socialista europeo, Stefan Löfven, lo stesso giorno in cui si confronteranno sul futuro dell’opposizione di centrosinistra il presidente del Pd e governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il leader dei Cinquestelle Giuseppe Conte. Di lavoro si parlerà il 6 settembre con il segretario della Cgil, Maurizio Landini, e il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, mentre l’8 settembre in collaborazione con l’Anpi verrà promosso un dibattito sulla Resistenza e sulla guerra in Ucraina con il direttore di Limes Lucio Caracciolo e l’ex ministro Giuseppe Provenzano.
Oltre alla ricostruzione post-alluvione e al lavoro, si parlerà di clima, legalità, immigrazione, Pnrr, sanità, scuola e tanta Europa a meno di un anno dalle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. Sarà anche l’occasione per far memoria di don Giovanni Minzoni, il prete ravennate morto nel 1923 a seguito di un’aggressione fascista, di don Lorenzo Milani a cent’anni dalla nascita, di Andrea Purgatori, il giornalista recentemente scomparso. La libreria della festa è intitolata a Tina Anselmi. Il programma è in corso di definizione, tutti gli aggiornamenti verranno pubblicati sul sito del Partito democratico. “Alla festa saranno presenti esponenti politici di tutte le forze politiche che stanno all’opposizione” ha detto Taruffi spiegando le ragioni della chiusura verso il centrodestra al governo. “Abbiamo ritenuto che in questo frangente fosse necessario provare a costruire alternativa mettendo assieme le ragioni e le forze che stanno all’opposizione con l’ambizione di costruire un’alternativa in grado di essere maggioranza del Paese e non solo del Parlamento. La spinta che sta sostenendo la raccolta firme sul salario minimo ci dimostra che su alcuni temi c’è una maggioranza nel Paese che è diversa da quella che governa oggi temporaneamente l’Italia. In questo frangente riteniamo che sia più importante dar corso alle nostre proposte e alle nostre idee confrontandosi con tutte le realtà economico e sociali del partito”.
La Festa nazionale dell’Unità, ha aggiunto la deputata del Partito democratico Ouidad Bakkali, è “uno spazio dove vogliamo rappresentare un’alternativa, un pensiero alternativo. Le sedi istituzionali nelle quali parliamo e dialoghiamo col governo ci sono e lo facciamo costantemente. Noi continuiamo a presidiarli e animarli ma in questa festa vogliamo raccontare agli italiani le nostre idee”. Ma ora “abbiamo bisogno di creare una coalizione più larga e complessa e lo possiamo fare sono incontrandoci, parlando e confrontandoci”. La terra martoriata dalle alluvioni si è rimboccata le maniche e, con l’aiuto di mille volontari, ha organizzato a tempo di record la sua terza festa nazionale dell’Unità. “Ritorna la grande tombola, ci saranno cinque punti ristoro, iniziative per tutte le età e tutte le tasche – ha detto il segretario provinciale del Partito democratico di Ravenna, Alessandro Barattoni -. I prezzi dei piatti che vanno per la maggiore (cappelletti e pizza fritta) sono rimasti invariati. Alla festa raccoglieremo le firme sul salario minimo e quelle per l’iniziativa regionale a difesa della sanità pubblica”.
A tirare le fila sarà Elly Schlein che da Ravenna il 10 settembre terrà il suo primo comizio da tesserata e da segretaria del Pd alla sua prima Festa nazionale dell’Unità.
Alluvione, Schlein: dopo passerelle non arrivano soldi da governoModena, 25 ago. (askanews) – “Dopo più di tre mesi e dopo le passerelle e le interviste, le imprese, gli agricoltori e le famiglie non hanno avuto i ristori che erano stati promessi da parte del governo di Giorgia Meloni”. Lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, inaugurando la Festa provinciale dell’Unità di Modena.
“Abbiamo scelto di continuare a stare al fianco dei territori e delle popolazioni colpite dalle alluvioni e dalle frane di maggio” ha detto Schlein ricordando che quest’anno la Festa nazionale dell’Unità che prenderà il via il 30 agosto, è stata organizzata a Ravenna proprio per stare accanto alla popolazione romagnola. “Non si possono far aspettare queste persone che hanno bisogno di prospettive certe – ha aggiunto la segretaria -. Le imprese hanno bisogno di capire con che modalità periziare i danni. Riuscire a far avere una speranza di potersi rimettere in sesto. Non possono essere lasciati soli i sindaci, molti dei quali hanno anticipato risorse per interventi di somma urgenza che non avevano a bilancio. Questo sta rischiando di non far riuscire chiudere i bilanci dei Comuni e non lo possiamo permettere. Quindi come Pd continueremo a insistere perché arrivino in fretta le risposte che servono”, ha concluso Schlein.