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Teatro Roma, Mollicone (FdI): nessuna forzatura, Gotor disinformato

Teatro Roma, Mollicone (FdI): nessuna forzatura, Gotor disinformatoRoma, 20 gen. (askanews) – “Nessuna forzatura, riunione assolutamente legittima, illegittimo sconvocare Cda soltanto aggiornato. Dispiace che l’assessore Gotor, di cui ho grande stima, sia stato disinformato dalla governance del Teatro di Roma. Come potranno confermare gli organismi di vigilanza, la riunione che si è tenuta questa mattina è assolutamente legale in quanto prosecuzione del Cda sospeso nei giorni scorsi dallo stesso Presidente. Inopinatamente il Presidente Siciliano alle dieci di sera ha mandato una sconvocazione a data da destinarsi del Cda già aperto per seguire la votazione”. Così il presidente della Commissione cultura della Camera e responsabile nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone.

“Nel merito c’è grande rispetto delle prerogative del Comune di Roma ma non si puó pensare di alterare la proporzione della rappresentanza all’interno del Cda nè in questa istituzione culturale né in tutte le altre. La rappresentanza della Regione Lazio e del Ministero resteranno disponibili a mantenere il dialogo aperto. Questo non puó non partire dal riconoscimento dell’elezione del direttore De Fusco che è assolutamente piena e legittima e che sicuramente farà il meglio per il bene del Teatro e per il Comune di Roma. Restiamo disponibili ad un confronto nel rispetto del Teatro di Roma che abbiamo salvato dalla precedente gestione criminogena che l’ha preceduta prima della nascita della Fondazione che abbiamo auspicato e suscitato”, aggiunge. “Credo che questi ritardi rischino di far perdere i finanziamenti ministeriali al Teatro di Roma, teatro nazionale, e per cui presto verrà proposto il riconoscimento di monumento nazionale nell’ambito delle proposte di legge che stanno convergendo e si sono abbinate in VII Commissione in questi giorni”, conclude.

Roma, Gotor: la destra vuole occupare il Teatro di Roma, ci opporremo

Roma, Gotor: la destra vuole occupare il Teatro di Roma, ci opporremoRoma, 20 gen. (askanews) – “Questa mattina è avvenuto un fatto molto grave che riguarda il Teatro di Roma. I consiglieri di amministrazione nominati dal ministero della Cultura e dalla Regione Lazio hanno deciso di svolgere una riunione che ha come oggetto la nomina del nuovo direttore generale della Fondazione Teatro di Roma e hanno proceduto alla sua nomina senza che fossero presenti il presidente del Cda della Fondazione Francesco Siciliano e la consigliera designata dal Comune Natalia Di Iorio. Questo incontro è, nei fatti, abusivo perché non rispetta le prerogative del Presidente Siciliano che ieri sera aveva disposto di aggiornare la riunione del Cda già da lui convocato, come previsto dallo statuto. È evidente quindi che è in corso un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano che denunciamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze. La libertà e l’autonomia della cultura sono valori non negoziabili. Spero che nelle prossime ore prevalgano la ragionevolezza e il buon senso”. Così l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Roma, Assemblea Capitolina: ok unanime a odg per riforma Capitale

Roma, Assemblea Capitolina: ok unanime a odg per riforma CapitaleRoma, 18 gen. (askanews) – L’Assemblea capitolina, al termine del consiglio straordinario dedicato alla riforma dell’ordinamento di Roma Capitale, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo, che impegna il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ad adoperarsi con il governo Meloni perché si adotti “ogni misura necessaria a garantire il completamento della riforma sull’ordinamento di Roma Capitale”.

Il dispositivo approvato segnala, tra le premesse, che “è in atto un percorso di riforme istituzionali e delle autonomie locali nel quali esistono posizioni politiche diverse tra le forze rappresentante in parlamento e in quest’Aula”. I consiglieri segnalano, però, che “anche il dibattito odierno ha evidenziato una larga convergenza politica sull’esigenza di dotare finalmente Roma Capitale di un ordinamento adeguato al suo ruolo e alle sue funzioni”; e come sia necessario “coinvolgere tutti i livelli istituzionali interessati ad adottare specifici provvedimenti legislativi volti a definire il ruolo giuridico della Capitale, a riconoscerne pienamente la funzione politica, sociale, economica e culturale nonché una maggiore autonomia, che includa la potestà legislativa e risorse finanziarie adeguate, sempre nel pieno rispetto del principio di leale collaborazione nei rapporti tra Roma, la Regione e il Paese”. Il dispositivo votato in Aula chiede, inoltre, attenzione per i poteri amministrativi dei Municipi, “come punti nevralgici della gestione amministrativa del territorio” e un pieno coinvolgimento di “tutte le forze politiche e i vari livelli istituzionali trattandosi di un tema non di interesse locale ma di interesse nazionale”.

Roma, Raggi: lavoriamo a legge ordinaria per poteri Capitale

Roma, Raggi: lavoriamo a legge ordinaria per poteri CapitaleRoma, 18 gen. (askanews) – “Se, come dicevo nella scorsa consiliatura, immaginiamo di trovare un’intesa o di aspettare che i parlamentari la trovino sull’assetto costituzionale e organizzativi dei poteri di Roma Capitale, eventualmente conditi con riferimenti alla città metropolitana, cui faceva riferimento l’onorevole Silvestri – ha sottolineato Raggi – , noi non arriveremo a un punto comune. È, invece fondamentale, separare i binari e lavorare su una legge ordinaria che riconosca alcuni poteri speciali alla Capitale, lo dico non solo da cittadina e consigliera, ma da sindaca”. lo ha detto la ex sindaca di Roma, la consigliera M5S Virginia Raggi, intervenendo nel corso del consiglio straordinario dell’Assemblea Capitolina dedicato alla riforma dell’ordinamento di Roma Capitale.

“Oggi ci troviamo per l’ennesima volta a parlare dei poteri speciali per la nostra città e forse, come nel film di Bill Murray ‘Ricomincio da capo’ – ha ironizzato la ex sindaca -, ne usciremo con l’amore che i nostri parlamentari dovrebbero avere per la città. Io ho ascoltato tutti gli interventi, e siamo tutti della stessa idea: Roma ha bisogno di vedersi riconosciuta come Capitale”. Nella scorsa consiliatura – ha ricordato Raggi – abbiamo parlato di Roma Capitale con tre consigli straordinari. Oggi siamo ancora qui e non è cambiato molto. Forse questo governo qualcosa l’ha capita: ha iniziato a fare delle norme speciali per Roma – a sottolineato la ex sindaca- . Una norma con cui è stata salvata Farmacap, una norma per cui è stata salvata Roma Metropolitane. Ha concesso poteri commissariali al sindaco sul Giubileo, perché i fondi sono arrivati talmente in ritardo che senza poter straordinari non si sarebbero potute fare le opere. E poi sulla situazione dei rifiuti. Perché senza deroghe normative non si muove paglia, e lo ha riconosciuto anche il sindaco Gualtieri sulla situazione di Malagrotta”.

“Bisogna fare uno sforzo in più, oltre a parlare di emozioni, ordini del giorno, commissioni speciali in parlamento. Dobbiamo arrivare a concretizzare. Oggi credo che riusciremo a produrre un atto comune, e se siamo riusciti a farlo noi a Roma Capitale, non capisco come possa non riuscire a farlo il parlamento”, ha aggiunto Raggi. “Aiutateci per favore perché non è più tempo di sentirvi dire quanto tutti siete intenzionati affari passi avanti, ma è il momento di vederli realizzare se siete in grado altrimenti alzate bandiera bianca e ce ne faremo una ragione”, è stato l’accorato appello conclusivo di Raggi.

Roma, Gualtieri: verso contratto di servizio tra Capitale e Stato

Roma, Gualtieri: verso contratto di servizio tra Capitale e StatoRoma, 18 gen. (askanews) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri torna in pressing su Governo e Parlamento per ottenere più risorse e più poteri per la Capitale. Aprendo un Consiglio straordinario dell’Assemblea capitolina dedicato alla riforma dell’ordinamento di Roma Capitale, cui partecipano, tra gli altri, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e i parlamentari dem Roberto Morassut e verde Angelo Bonelli, Gualtieri ha chiarito di non voler “riproporre una semplice richiesta di risorse aggiuntive, ma vogliamo legare questo tema a quello dell’ordinamento sulla base di un vero e proprio ‘contratto di servizio tra Roma e lo Stato’, legato all’impegno di Roma di far meglio nell’assolvere le sue funzioni di Capitale, tenuto conto naturalmente delle sue specificità territoriali, di estensione, di abitanti, visitatori, di city users, di istituzioni e ambasciate ospitate, che rendono Roma fuori scala rispetto a tutte le altre città metropolitane italiane”.

Il testo di riforma approvato all’unanimità dalle commissioni parlamentari nella scorsa legislatura, ha ricordato Gualtieri, “da una parte precisa e rafforza le disposizioni già presenti nell’articolo 114 rispetto alla specialità di Roma, quindi all’esigenza di disporre di un ordinamento specifico; dall’altro assegna a Roma poteri legislativi nelle materie non esclusive, con eccezione della sanità, da individuare con la maggioranza dei due terzi dell’Assemblea capitolina. Un testo molto equilibrato, elaborato in un dialogo positivo con Roma Capitale, che penso vada ripreso, senza ricominciare da capo”. La riforma costituzionale dell’ordinamento di Roma, secondo Gualtieri, “costituisce la via maestra, ma ciò non toglie che, nelle more del suo percorso, occorre agire subito con gli strumenti previsti dal quadro normativo attuale, per anticipare più possibile quelli elementi di riforma che la legge costituzionale andrebbe a coronare e a sistematizzare”. Il sindaco ha parlato di “una delega legislativa esercitata dal Governo, in un orizzonte temporale di medio termine con una previsione di correttivi e risorse. Abbiamo anche individuato alcuni elementi specifici intorno ai quali costruire uno strumento normativo di rango primario – ha aggiunto – da definire in accordo con la Regione Lazio, in più Dpcm, che preveda su alcuni punti forme di autonomia amministrativa e finanziaria, quale sede di istituzioni nazionali e internazionali, per la valorizzazione e conservazione del patrimonio storico, culturale e ambientale, lo sviluppo economico, i trasporti, l’industria, il commercio, l’artigianato, il turismo, fiere mercato e grandi eventi, formazione e servizi pubblici”.

Gualtieri ha citato, inoltre, “più decreti legislativi per l’esercizio di funzioni rispetto allo sviluppo urbano e la pianificazione territoriale, l’organizzazione dei servizi pubblici, la protezione civile le edilizia pubblica e privata, la collaborazione con gli altri livelli istituzionali, l’applicazione dei principi di sussidiarietà, anche alla luce del ruolo dei municipi, e la valorizzazione di forme di partecipazione diretta dei cittadini”.

Appalti, Rondinelli (Pd): subito la riforma Ue

Appalti, Rondinelli (Pd): subito la riforma UeRoma, 16 gen. (askanews) – “È necessario riformare subito la direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici per rafforzare concretamente la dimensione sociale del mercato unico europeo. In primo luogo bisogna introdurre la ‘condizionalità sociale’ tra i principali criteri di aggiudicazione. Si tratta di una misura che garantisce il rispetto delle norme del diritto del lavoro e la concorrenza leale nel mercato interno tra aziende europee e soprattutto tra queste e le aziende dei paesi terzi che operano nel continente”. Lo afferma in una nota Daniela Rondinelli, eurodeputata PD e componente della Commissione Lavoro e Affari Sociali del Parlamento europeo.

“Assurdo che proprio le forze politiche che dicono di volere difendere l’interesse nazionale non sostengono tale misura prioritaria per combattere il dumping salariale e sociale, la concorrenza sleale e finanche lo spreco di risorse pubbliche, quando finiscono nelle mani di imprese, comprese quelle dei paesi terzi, competitive solo perché sacrificano il lavoro di qualità”, spiega la parlamentare Pd. “La riforma deve tenere conto che gli appalti pubblici per la realizzazione di mega-progetti sono più esposti alle infiltrazioni della criminalità organizzata e ad abusi legati ai subappalti – continua Rondinelli – occorre perciò procedere speditamente alla revisione della direttiva 2014/24/UE valorizzando gli appalti pubblici di importo ridotto che sostengono le PMI e gli artigiani del territorio”. “La riforma della direttiva 2014/24/UE è cruciale e servirà a garantire anche i progetti legati all’attuazione del PNRR là dove è previsto l’impegno diretto degli enti territoriali. Solo così avremo uno strumento utile per la economia reale del Paese e dell’UE e una concreta esigibilità delle tutele sociali e del lavoro”, conclude l’eurodeputata.

Comunali, Malagò: io sindaco di Roma? Amo mia città, ma non penso

Comunali, Malagò: io sindaco di Roma? Amo mia città, ma non pensoMilano, 10 gen. (askanews) – “Io sindaco di Roma? Amo la mia città ma non penso…”. Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò, ospite a Ping Pong su Radio1 Rai. “Quando mi guardo attorno per le vie di Roma, – ha proseguito Malagò – sono sempre combattuto, mi fanno addolorare certe situazioni di degrado, di disordine urbano, è contro la mia mentalità. Sono un esteta, un organizzatore, un perfezionista, curo il dettaglio e mi rendo conto che è tutto molto complicato. La città ha bisogno di una gestione manageriale per risolvere i nostri problemi. Il mio incarico al Coni finirà nel 2025. Un futuro da sindaco di Roma? Non penso…”.

Malagò ha aggiunto di non pensare ancora al dopo Coni. “Per ora non ci penso. Il mio mandato scadrà nel 2025. Sono e resto un imprenditore, ho le mie attività, anche perché il ruolo al Coni lo esercito praticamente a livello gratuito” ha sottolineato. Il presidente del Coni ha infine detto di avere rapporti “ottimi” con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “così come con il ministro competente, Andrea Abodi. Il mio consiglio a questo esecutivo è che sappia darsi delle priorità” ha proseguito auspicando che l’attuale governo duri fino alla fine della legislatura visto che in passato la breve durata degli esecutivi “è stato un alibi per non realizzare le opere”.

Acca Larentia, Rocca: querela a Droghei? Sì se non chiede scusa

Acca Larentia, Rocca: querela a Droghei? Sì se non chiede scusaRoma, 9 gen. (askanews) – “Se proseguirò con la querela? Se non mi chiede scusa, certo”. Così il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine dell’evento dedicato ai 124 anni della Società Sportiva Lazio, spiegando di essere intenzionato a procedere, a meno che non arrivino le scuse, con la querela contro la consigliera regionale del Lazio del Pd Emanuela Droghei, che domenica aveva affermato che i saluti romani alla commemorazione di Acca Larentia erano avvenuti alla presenza del Presidente della Regione Lazio.

Acca Larentia, Rocca: nessun saluto romano, querelo Droghei

Acca Larentia, Rocca: nessun saluto romano, querelo DrogheiRoma, 7 gen. (askanews) – “La consigliera regionale del Partito democratico Emanuela Droghei, già campionessa di superficialità nel 2023, si aggiudica il primato di prima querelata nel 2024. Le sue accuse sulla commemorazione della strage di via Acca Larenzia sono false, surreali e diffamatorie. La cerimonia istituzionale a cui ho preso parte, e alla quale ha partecipato l’assessore di Roma Capitale Miguel Gotor, è stata estremamente composta e animata dalla sola intenzione di ricordare tre vittime degli Anni di Piombo. Nessun saluto romano davanti ad alcuna carica istituzionale, come lo stesso Gotor può confermare”. Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

“Se ci fossero stati saluti romani non avrei esitato a stigmatizzarli e a prenderne le distanze – prosegue Rocca -. Accusare il sottoscritto di dare copertura istituzionale ad adunanze fasciste è diffamatorio e la Droghei ne renderà conto in Tribunale”.

Gramsci, Gualtieri: bene Sangiuliano. Roma pronta a sostenere targa

Gramsci, Gualtieri: bene Sangiuliano. Roma pronta a sostenere targaRoma, 4 gen. (askanews) – “Esprimo profondo apprezzamento e piena condivisione per l’iniziativa del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha chiesto alla casa di cura Quisisana di apporre una targa commemorativa in ricordo di Antonio Gramsci nel luogo dove morì il 27 aprile del 1937. E’ in discussione in Assemblea Capitolina una mozione a prima firma di Erica Battaglia con lo stesso obiettivo e auspico che anche alla luce di questo ampio consenso abbia un voto unanime”. Lo scrive in una nota il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

“Il ricordo di uno degli uomini politici e intellettuali tra i più importanti del secolo scorso – spiega Gualtieri – è necessario per tenere viva la memoria attorno a una figura che, con la sua vita e il suo pensiero ha influenzato in misura profonda la filosofia e la scienza politica contemporanee e ha fornito le basi teoriche e concettuali alla base dell’originalità del comunismo italiano e della funzione democratica e progressista che ha saputo assolvere nella vicenda storica dell’Italia repubblicana”.