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Bergesio (Lega): grazie a governo, 15 agenti Polizia in più a Cuneo

Bergesio (Lega): grazie a governo, 15 agenti Polizia in più a CuneoRoma, 16 nov. (askanews) – “Stanno per arrivare rinforzi per la sicurezza del nostro territorio. Una notizia che accolgo con grande soddisfazione. Il Viminale ha infatti assegnato a Cuneo 15 agenti di Polizia in più. Si tratta di un passo fondamentale per rafforzare la sicurezza del Cuneese e rispondere alle esigenze dei cittadini. Ancora una volta la Lega e il Governo dimostrano il loro impegno concreto in tema di sicurezza, come evidenziano i dati nazionali: ben 3.351 nuovi poliziotti sono stati annunciati per tutto il Paese entro inizio anno. A fronte di questo le chiacchiere della sinistra, dopo tanti anni di mancanza di turn over del personale, stanno a zero. Un ringraziamento doveroso va al Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni per il suo lavoro prezioso ed attento alle esigenze anche del nostro territorio”. Così il senatore cuneese della Lega, Giorgio Maria Bergesio, commenta il piano di assegnazioni degli ispettori e assistenti e agenti della Polizia di Stato per il mese di dicembre 2024.

Aborto, Gribaudo (Pd): Cirio paga cambiale a Fdi, apre stanza vergogna

Aborto, Gribaudo (Pd): Cirio paga cambiale a Fdi, apre stanza vergognaRoma, 9 set. (askanews) – “Con l’apertura della prima cosiddetta ‘Stanza dell’ascolto’ il presidente Cirio ha gettato la maschera e ha pagato la sua cambiale ideologica a Fratelli d’Italia. Una sconfitta per la Regione Piemonte e un’umiliazione per le donne piemontesi che vedono ancora la peggior destra usare il loro corpo ai propri scopi ideologici e politici”. Così la vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo.


“La giornata di oggi già funestata da questa triste inaugurazione è stata accompagnata dalle orrendi parole dell’assessore Marrone che ha accusato le femministe di ‘blaterare’. Un linguaggio odioso e offensivo di una storia molto più lunga e dignitosa di quella dell’assessore. Anche di questo dovrà rispondere il presidente Cirio”, conclude.

Piemonte, Cirio ha firmato il decreto di nomina della nuova Giunta

Piemonte, Cirio ha firmato il decreto di nomina della nuova GiuntaMilano, 1 lug. (askanews) – Si sono concluse le operazioni di proclamazione dei consiglieri regionali eletti e pertanto stamattina il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato il decreto di nomina della nuova giunta regionale, assegnando le deleghe così come comunicato nei giorni scorsi. Cirio mantiene le deleghe di Coordinamento politiche regionali, legalità, diritti Pnrr, fondi europei e rapporti con le istituzioni Ue Rapporti con la Conferenza Stato-Regioni Affari internazionali e comunicazione, Grandi eventi, Benessere animale.


Elena Chiorino è vicepresidente e assessore all’Istruzione, merito e diritto allo studio universitario; Lavoro, formazione professionale e welfare aziendale; Rapporti con le società a partecipazione regionale. Paolo Bongioanni assessore al Commercio; Agricoltura e Cibo; Parchi; Caccia e Pesca; Peste Suina. Enrico Bussalino assessore all’Autonomia; Sicurezza e Polizia locale; Immigrazione; Logistica e Infrastrutture strategiche; Enti locali. Marina Chiarelli assessore al Turismo; Cultura; Sport e post-olimpico; Pari opportunità e Politiche giovanili. Marco Gabusi assessore ai Trasporti e Infrastrutture; Opere pubbliche e Difesa del Suolo; Protezione civile e Gestione dell’emergenza profughi. Marco Gallo assessore allo Sviluppo e Promozione della montagna; Aree interne e Gal; Sistema neve; Tutela delle Aree protette (foreste, parchi, aree Unesco, Sic e Rete Natura 2000); Attività estrattive; Programmazione territoriale, paesaggistica ed urbanistica; Biodiversità e Tartuficoltura.


Matteo Marnati assessore all’Ambiente, Energia e Coordinamento del Tavolo permanente regionale per l’emergenza alla siccità; Innovazione, Intelligenza artificiale, Ricerca e connessi rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati; Servizi digitali per cittadini ed imprese. Maurizio marrone assessore alle Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria; Emigrazione e Cooperazione decentrata e internazionale; Usura e beni confiscati alla criminalità organizzata; interventi a favore delle vittime delle mafie; Politiche della casa, delle famiglie e dei bambini. Federico Riboldi assessore alla Sanità; Livelli essenziali di assistenza; Prevenzione e Sicurezza sanitaria; Edilizia sanitaria. Andrea Tronzano assessore al Bilancio, Finanze e Programmazione economica e finanziaria; Sviluppo delle attività produttive: Industria, Artigianato, PMI ed Imprese cooperative; Internazionalizzazione e Attrazione investimenti. Gianluca Vignale assessore al Personale, Organizzazione e Patrimonio; Affari legali e contenzioso; Rapporti con il Consiglio regionale; Delegificazione e semplificazione dei percorsi amministrativi; Fondi di Sviluppo e Coesione. Sottosegretari Claudia Porchietto e Alberto Preioni.

Piemonte, Disabato(M5s): ci aspettavamo di più, inutile negarlo

Piemonte, Disabato(M5s): ci aspettavamo di più, inutile negarloMilano, 11 giu. (askanews) – “Ci aspettavamo un esito migliore, è inutile negarlo. Il risultato delle elezioni regionali, però, è in linea con quello delle europee e con le ultime competizioni elettorali delle altre Regioni”. Così la candidata del M5s alla presidenza della Regione Piemonte, Sarah Disabato, commentando sui social l’esito del voto che l’ha vista terza dietro e Cirio e Pentenero.


“Il MoVimento 5 Stelle si è presentato da solo, con una squadra di persone estremamente preparate e con un proprio programma identitario, per un #Piemonte più giusto ed equo. Si poteva fare di più? Sempre, io ci ho messo tutto il mio impegno, paghiamo talvolta lo scotto dell’essere un partito giovane ancora da strutturare per bene” ha osservato. “In queste settimane di campagna elettorale abbiamo girato in lungo e in largo la nostra Regione, abbiamo parlato con migliaia di persone, raccontato le nostre idee, e allo stesso tempo toccato con mano i loro problemi. Ripartiamo da questa esperienza: continueremo ad ascoltare le richieste dei territori e lavoreremo con il solo obiettivo di migliorare il nostro Piemonte” ha continuato Disabato.


“Fin da subito, com’è sempre stato, saremo nuovamente al lavoro per il bene dei cittadini piemontesi e per fare un’opposizione costruttiva. Ci impegneremo per tutelare la sanità pubblica, l’ambiente, il trasporto pubblico locale, per garantire il diritto al lavoro, i diritti civili e sociali e per sostenere le persone in difficoltà” ha assicurato l’esponente pentastellata. “Il MoVimento 5 Stelle non farà sconti, come già dimostrato in questi 5 anni di legislatura insieme ai colleghi Sean Sacco e Ivano Martinetti, che ringrazio ancora una volta per tutto il lavoro portato avanti in Consiglio regionale” ha aggiunto.


“Ringrazio i gruppi territoriali, i nostri iscritti e i candidati per aver messo il cuore in questa intensa campagna elettorale. Ringrazio i nostri portavoce Elisa Pirro, Chiara Appendino, Antonino Iaria M5S e Tiziana Beghin per aver supportato oltre ogni limite la nostra campagna elettorale. Ringrazio il mio team per il grande lavoro di organizzazione. Ringrazio le 144.420 persone che hanno creduto nel nostro progetto. Ringrazio tutti/e voi per avermi sostenuta ogni giorno, ogni ora, durante questo percorso. Siete stati la mia forza in questa durissima campagna elettorale” ha proseguito. “Complimenti ad Alberto Unia e Pasquale Coluccio per il risultato raggiunto: sono sicura che insieme faremo un buon lavoro nell’interesse esclusivo delle comunità che siamo chiamati a rappresentare. Congratulazioni ad Alberto Cirio per la vittoria: auguriamo a lui e alla sua squadra buon lavoro” ha concluso.

Piemonte, Cirio sfonda al centro e si tiene le mani più libere

Piemonte, Cirio sfonda al centro e si tiene le mani più libereTorino, 11 giu. (askanews) – L’aspetto forse più rilevante della vittoria di Alberto Cirio alle elezioni regionali in Piemonte, più della conferma che da 25 anni i suoi predecessori avevano puntualmente mancato, è il successo tra gli elettori moderati di centro. Lo dimostra soprattutto il risultato della sua lista civica, arrivata al 12,2% con punte di quasi il 23% nel Cuneese, suo tradizionale collegio elettorale. Un consenso personale che si aggiunge al 9,8% ottenuto da Forza Italia, partito del quale è vicesegretario nazionale. La somma dei voti delle due formazioni si avvicina così al risultato di Fratelli d’Italia, primo partito del centrodestra e della regione, arrivato al 24,4%. Un dato che assicura a Cirio maggiore libertà di manovra nella formazione della nuova giunta.


“Io sono stato eletto cinque anni fa con la Lega al 34% e altre forze al 6%, abbiamo governato senza mai un problema, con una coalizione che ha sempre saputo fare sintesi, e faremo la stessa cosa perché la coalizione di centrodestra” è “politica, non aritmetica”, ha detto Cirio stamani parlando dei nuovi equilibri politici nella coalizione. Un concetto già espresso ieri, a spoglio ancora in corso, quando aveva negato “preoccupazioni” per i nuovi rapporti di forza e sottolineato che l’alleanza che lo sostiene “ha una base comune di valori, di ideali e di programmi e di progetti”. Di certo il complesso sistema di assegnazione dei seggi previsto dalla legge elettorale piemontese, che dovrà fare i conti con rinunce e subentri, prevede attualmente che al partito di Giorgia Meloni spettino 11 consiglieri regionali, sei al ‘listino’ del presidente, cinque alla lista civica Cirio, quattro a Forza Italia e quattro alla Lega (9,4%). “In una democrazia rappresentativa” bisogna sì rappresentare “gli equilibri politici che vogliono gli elettori”, ma anche “fare sintesi” perché quando dobbiamo governare “apparteniamo sì ai partiti, ma prima di tutto al Piemonte” ha ribadito oggi il presidente.


Il modello per tenere unita la coalizione, ha rivendicato Cirio alla vigilia del primo anniversario della scomparsa di Silvio Berlusconi, è quello tracciato dal fondatore di Forza Italia: “Rappresento un partito che si vuole porre come la parte moderata del centrodestra e questo ha sicuramente un significato, ma essere moderati non vuole dire essere molli, significa far prevalere una forza rassicurante, di equilibrio, di condivisione, che sta saldamente e convintamente nel centrodestra” ed è in grado di parlare “a tutto l’elettorato” che va “da Meloni a Schlein”. Quanto al centrosinistra si può consolare con la tenuta della roccaforte Torino, che il sindaco dem Stefano Lo Russo ha definito “un risultato straordinario”. “Siamo forse gli unici che, con questo vento così forte di destra, hanno resistito con un risulto delle liste molto incoraggiante” ha rivendicato stamani. Lo Russo si è congratulato con Cirio, ma ha anche ringraziato la candidata del centrosinistra ed ex assessore comunale, Gianna Pentenero, che a suo parere “ha fatto una straordinaria campagna in condizioni molto complicate”. Quest’ultima siederà in Consiglio regionale accanto a 12 consiglieri del Pd (23,9%), 3 di Avs (6,48%), e uno della lista Stati Uniti d’Europa (2,43%). Il M5s, che ha candidato alla presidenza Sarah Disabato e ottenuto il 7,68%, avrà infine tre seggi.

Piemonte, Lo Russo: a Torino risultato straordinario centrosinistra

Piemonte, Lo Russo: a Torino risultato straordinario centrosinistraTorino, 11 giu. (askanews) – Le elezioni regionali in Piemonte sono state sicuramente “una competizione molto dura con una vittoria netta del presidente Cirio” e del centrodestra, ma con la “soddisfazione personale” per “il risultato straordinario che abbiamo fatto come centrosinistra a Torino”. Lo ha detto il sindaco del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo, parlando dallo Urban Lab sulle frequenze di TOradio e Radio Gtt. “Siamo forse gli unici che, con questo vento così forte di destra, hanno resistito con un risulto delle liste molto incoraggiante” ha aggiunto. Lo Russo si è congratulato con Cirio, ma ha anche ringraziato la candidata del centrosinistra e ex assessore comunale, Gianna Pentenero, che a suo parere “ha fatto una straordinaria campagna in condizioni molto complicate”.

Piemonte, Cirio: nuovi equilibri in maggioranza? Faremo sintesi

Piemonte, Cirio: nuovi equilibri in maggioranza? Faremo sintesiTorino, 11 giu. (askanews) – “Io sono stato eletto cinque anni fa con la Lega al 34% e altre forze al 6%, abbiamo governato senza mai un problema, con una coalizione che ha sempre saputo fare sintesi, e faremo la stessa cosa perché la coalizione di centrodestra” è “politica, non aritmetica”. Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a Radio24 parlando della sua rielezione e dei nuovi equilibri politici nel centrodestra. “In una democrazia rappresentativa” bisogna sì rappresentare “gli equilibri politici che vogliono gli elettori”, ma anche “fare sintesi” perché quando dobbiamo governare “apparteniamo sì ai partiti, ma prima di tutto al Piemonte” ha ribadito Cirio.

Piemonte, Cirio: vittoria moderazione? Sì, ma non è essere molli

Piemonte, Cirio: vittoria moderazione? Sì, ma non è essere molliTorino, 11 giu. (askanews) – “Io rappresento un partito, Forza Italia, che si vuole porre come la parte moderata del centrodestra e questo è sicuramente un significato, ma essere moderati non vuole dire essere molli, significa far prevalere una forza rassicurante, di equilibrio, di condivisione, che sta saldamente e convintamente nel centrodestra” ed è in grado di parlare “a tutto l’elettorato” che va “da Meloni a Schlein”. Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, rispondendo a chi gli ha chiesto a Radio24 se la sua rielezione sia una “vittoria della moderazione”. Cirio ha vinto con il 12,2% ottenuto dalla sua lista civica e il 9,85% ottenuto da Forza Italia, oltre ai risultati delle altre forze del centrodestra.

Cirio confermato presidente Piemonte col 56,13%, Pentenero a 33,54%

Cirio confermato presidente Piemonte col 56,13%, Pentenero a 33,54%Torino, 11 giu. (askanews) – Il candidato del centrodestra Alberto Cirio è stato confermato presidente della Regione Piemonte col 56,13%. È il risultato quasi definitivo dopo che in oltre dieci ore di spoglio sono state scrutinate 4.764 sezioni su 4.795. La sua sfidante di centrosinistra, Gianna Pentenero, si è fermata al 33,54%, mentre la terza classificata è la candidata del M5s Sarah Disabato con l’7,69%. La candidata di Piemonte Popolare Francesca Frediani ha preso il 1,5%, mentre il candidato della lista Libertà, Alberto Costanzo, l’1,15%. Fdi è il primo partito col 24,44%, seguito dal Pd col 23,91%, la lista Cirio con il 12,2%, Fi col 9,86%, la Lega col 9,41%, il M5s col 7,69 e Avs col 6,48%.


Una volta chiuse la conta dei voti con la distribuzione completa di seggi e preferenze, per questa dodicesima legislatura regionale la stima è che la proclamazione possa avvenire tra il 19 e il 24 giugno 2024. Ci sarà quindi la nomina della nuova giunta da parte del presidente, che per statuto deve essere conclusa entro dieci giorni dalla sua nomina. La prima seduta del nuovo Consiglio potrà essere il 15 luglio, se le proclamazioni dei consiglieri si concluderanno tra il 24 e il 30 giugno, mentre potrebbe slittare al 22, se le proclamazioni avverranno dopo il 30 giugno e comunque entro il 7 luglio. Ciò perché l’insediamento del Consiglio, secondo lo statuto, si svolge il primo giorno non festivo della terza settimana successiva al completamento delle proclamazioni. Nel corso della prima seduta dell’assemblea verrà effettuata la surroga dei consiglieri che abbiano optato per il ruolo di assessore, sarà fatta la proclamazione dei consiglieri supplenti degli assessori, così come verrà eletto l’Ufficio di presidenza.


La procedura prevede poi che entro quattro giorni dalla prima seduta, vengano costituiti i gruppi consiliari (prevedibilmente intorno al 18-19 luglio 2024) e che sia convocata la prima Capigruppo della legislatura (22-23 luglio), che come prima incombenza dovrà stabilire il numero di seggi da attribuire a ciascun gruppo nella Giunta per le elezioni.

In Piemonte Cirio centra il bis, primo confermato in 25 anni

In Piemonte Cirio centra il bis, primo confermato in 25 anniTorino, 10 giu. (askanews) – Le previsioni della vigilia davano Alberto Cirio sicuro vincitore delle elezioni regionali in Piemonte, eppure la sua conferma per un secondo mandato alla guida della regione subalpina (con il 56%), visti i precedenti da quando esiste l’elezione diretta (2000), non era affatto scontata. Un paradosso sottolineato dallo stesso governatore, dopo avere ricevuto nel pomeriggio la telefonata della sua sfidante di centrosinistra, Gianna Pentenero (arrivata al 33%), che ammetteva la sconfitta.


“Sono orgoglioso perché siamo riusciti a confermare un governo. In Piemonte non era naturale se pensiamo a chi mi ha preceduto, tutte persone di valore come Bresso, Chiamparino e Cota, furono eletti in un primo mandato, ma non vennero mai confermati. La conferma diciamo che in Piemonte non era usuale e non era abituale” ha infatti commentato da Alba, nel Cuneese, dove ha atteso che il risultato si consolidasse. Cinque anni fa, ha ricordato, per me “fu straordinario diventare governatore della mia Regione, ma arrivavo da Bruxelles, nuovo nel contesto torinese e piemontese e tanti non mi conoscevano. Oggi, dopo cinque anni, essere confermato vuol dire che ti hanno scelto vedendo pregi e difetti, come ciascuno di noi ha, però questo mi responsabilizza moltissimo e domani saremo in ufficio a lavorare per il Piemonte”, ha aggiunto indicando le liste d’attesa nella sanità e il lavoro come priorità assolute.


La vittoria l’ha poi dedicata a Silvio Berlusconi, scomparso un anno fa, del quale ha ricordato la telefonata che puntualmente arrivava da Arcore: “Mi manca a livello umano ed emotivo, prima ancora che politico”, così come la sua capacità di tenere unito il centrodestra che adotta come modello. “Noi siamo una coalizione politica, non aritmetica” e questa è “la differenza tra noi e il presunto campo largo del centrosinistra, dove si cerca di fare stare insieme le cose per prendere più voti degli altri e vincere”, ha detto lanciando una frecciata a Pentenero. La sua principale avversaria, d’altra parte, si è detta comunque “soddisfatta” per il risultato, considerando che ha tenuto la supremazia del centrosinistra nella roccaforte Torino città e ha avuto solo 90 giorni per promuovere la sua candidatura. Sono “orgogliosa del lavoro che è stato svolto perché i dati ad ora in nostro possesso” dicono “che il Pd ha tenuto e ha tenuto bene, ha saputo dimostrare il proprio radicamento”, ha aggiunto.


Nessun rimpianto dunque per il mancato accordo con il M5s la cui candidata, Sarah Disabato, ha ammesso che si aspettava “un risultato migliore” del 7,7% ottenuto. “Noi – ha osservato il segretario regionale dei dem, Domenico Rossi – abbiamo fatto di tutto” per tenere insieme il campo largo, ma i grillini hanno “scommesso su uno scenario che non si è verificato, cioè di massimizzare una corsa in solitaria, invece ancora una volta è emerso che gli elettori premiano chi dimostra di saper stare insieme”.