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Sardegna, Schlein: nostra prima ‘reconquista’ e non sarà l’ultima

Sardegna, Schlein: nostra prima ‘reconquista’ e non sarà l’ultimaRoma, 28 feb. (askanews) – “Sapevo che ce la potevamo giocare perché la campagna di Alessandra Todde era andata in crescendo, specie nella settimana prima del voto avevo notato un cambiamento di clima e nutrivo la speranza di una risalita, però qualche timore restava. Era dal 2015 che non strappavamo una regione alla destra. Nove anni, un’eternità. Dalla Sardegna è arrivato un bel segnale: è la nostra prima reconquista e non sarà l’ultima, questo è il mio messaggio per Giorgia Meloni”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a la Repubblica.


“La sfida in Abruzzo, dove il centrosinistra stavolta al completo ci può regalare un’altra sorpresa. Ma anche la costruzione del campo dell’alternativa, a cui lavoro sin dal principio con spirito testardamente unitario. La vittoria di domenica dimostra due cose: che la premier non è imbattibile e che se stiamo insieme tutto diventa possibile”, aggiunge.

Sardegna, Conte: quella di Todde è la vittoria del campo giusto

Sardegna, Conte: quella di Todde è la vittoria del campo giustoRoma, 28 feb. (askanews) – “Sono molto felice. La vittoria straordinaria di Alessandra Todde è il segno di un nuovo vento che inizia a soffiare dalla Sardegna e che si potrà diffondere in tutta Italia. È anche la vittoria di tutti gli italiani che non hanno mai creduto alle facili promesse di Giorgia Meloni e di quelli che in buona fede ci avevano creduto, ma sono rimasti fortemente delusi. I cittadini cominciano a stufarsi”. Così il leder di M5s, Giuseppe Conte, sul Corriere della Sera, commenta i risultati delle elezioni regionali in Sardegna. “È la vittoria del campo giusto. Ed è la prima regione che il M5s conquista. Una grande soddisfazione per il nuovo corso del M5s e perché Todde è la prima donna presidente della Sardegna”, sottolinea.


“L’emozione più grande è aver partecipato alla costruzione di un progetto politico competitivo, di cui il M5s è stato protagonista. Abbiamo fornito una candidata credibile, che ha dimostrato serietà e accettato il rischio, rinunciando al ruolo di parlamentare e alla vicepresidenza del M5s. Abbiamo fatto un lavoro serio con le altre forze progressiste, costruendo un progetto autentico sulle esigenze dei territori, mettendo da parte ambizioni di singoli partiti e scacciando via la tentazione di affidarsi a un mero cartello elettorale acchiappavoti”, spiega. L’affermazione di Todde è “un primo mattone che va a scalfire il castello di giravolte e false promesse costruito da Giorgia Meloni. È una grande sconfitta per lei, che ha voluto guidare in prima persona la coalizione con arroganza, imponendo il suo candidato più fedele. Parla tanto di meritocrazia, ma ha scelto uno dei meno amati tra i sindaci e lo ha spinto con una campagna personalizzata, in cui giganteggiavano manifesti con la sua foto e la scritta ‘Forte e fiera’”, aggiunge.


E sull’ipotesi di allargare la coalizione di centrosinistra anche a Renzi e Calenda dice “un campo giusto non può essere minato da personalismi, tatticismi e poteri di interdizione e condizionamento. Nel nuovo corso del M5s noi lavoriamo con grande impegno sui territori per offrire al Paese una classe dirigente adeguata, motivata, estranea a pratiche clientelari e che si vuole distinguere per competenze, serietà e capacità”.

Sardegna, Todde: forse Calenda ha capito che deve parlare con Conte

Sardegna, Todde: forse Calenda ha capito che deve parlare con ConteMilano, 27 feb. (askanews) – “Calenda dice che non ha senso correre da soli alle Regionali e che si deve parlare con Conte? Meglio tardi che mai, forse ora lo ha capito visto gli ultimi risultati”. Così Alessandra Todde, vincitrice delle elezioni regionali in Sardegna.


“Ho trovato bizzarro che Calenda abbia deciso di non sostenermi visto che per anni mi ha elogiato parlando di competenza e professionalità. Ognuno fa le sue scelte ma se ne assume anche le responsabilità”, ha aggiunto Todde a margine della conferenza stampa di questa mattina a Cagliari.

Sardegna, M5s Senato: orgogliosi di prima presidente Regione

Sardegna, M5s Senato: orgogliosi di prima presidente RegioneRoma, 27 feb. (askanews) – “La vittoria della nostra Alessandra Todde dimostra che la determinazione, l’amore per la propria terra e la competenza valgono più delle passerelle che politici come Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno fatto in questi giorni ma senza una reale offerta politica sul territorio. È un successo per il Movimento 5 Stelle, che con orgoglio accoglie la sua prima presidente di regione, ed una sconfitta che pesa tutta su Giorgia Meloni. Ma soprattutto è una vittoria per i cittadini sardi, che dopo 5 anni di malgoverno della destra voltano pagina e spingono nella direzione di un cambiamento che arriverà anche sul Continente”. Così il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato.

Todde festeggia conquista Sardegna, Truzzu:sconfitta mia.

Todde festeggia conquista Sardegna, Truzzu:sconfitta mia.Roma, 27 feb. (askanews) – Alessandra Todde, candidata dal centrosinistra, è la nuova presidente – la prima donna nella storia – della regione Sardegna. L’esponente M5s, appoggiata dal Pd e dai partiti di area centrosinistra, ha vinto sul filo di lana sul candidato del centrodestra Paolo Truzzu. Mancano ancora 19 sezioni da scrutinare su 1844 ma la vittoria, nonostante lo spoglio lunghissimo iniziato alle 7 di ieri, è acquisita: Todde ha raccolto 331.109 voti ottenendo il 45,4% dei consensi, Truzzu ne ha presi 328.494 fermandosi al 45%. Renato Soru candidato da Azione ha ottenuto 63.100 voti pari all’8,6% e Lucia Chessa 7.158, pari all’1%.


Come ha spiegato Truzzu in conferenza stampa “abbiamo perso davvero per uno ‘sputo’, circa duemila voti su 750mila sardi che sono andati a votare. La responsabilità della sconfitta è solo mia” perchè, ha aggiunto, se a Cagliari “avessimo preso 3-4 punti percentuali in più oggi si parlerebbe di vittoria della Meloni”. Proprio la città dove ha svolto il suo mandato di sindaco lo ha ‘tradito’ premiando la candidata del centrosinistra Alessandra Todde con circa “13mila voti” in più. Colpa “del voto disgiunto”, ha osservato Truzzu, e dei molti “cantieri” disseminati per la città. Proprio sul voto disgiunto “matematico” punta il dito Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia secondo il quale però quello che giunge dalla Sardegna “non è un segnale politico nazionale ma locale”. Gli alleati di centrodestra, invece, da Forza Italia, alla Lega, a Noi Moderati assicurano sulla tenuta del governo ma chiedono di “riflettere” (“faremo le nostre riflessioni – dice Maurizio Gasparri – ma non ci abbattiamo”). Dalla Lega, con il vice segretario, Andrea Crippa giunge un gelido “prendiamo atto delle scelte degli elettori sardi” e poi Matteo Salvini rilancia: “Ogni tanto cadere può servire a fare un esame per fare di più e meglio”. “Non do la colpa a Truzzu”, aggiunge il vice premier, “ma sicuramente quando cambia un candidato in corsa, anche un sindaco al primo mandato, è più complicato”. “Il governo è comunque saldo al suo posto. Il dato elettorale delle regionali non tocca l’azione del governo, certo avremmo preferito vincere, ma il governo continua la sua attività senza problemi e guarda in avanti”, assicura il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Todde da parte sua rivendica una vittoria che rappresenta anche una conquista per le donne perchè “dopo 75 anni siamo riusciti a rompere questo tetto di cristallo e ad assumere un ruolo che nessuna di noi era riuscita ad avere. Sono contenta per ruolo avuto dalle donne nella mia squadra”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della campagna elettorale per le regionali in Sardegna “è venuta qua a passeggiare, ha fatto una apparizione vergognosa. I sardi non si meritano il cabaret”, rilancia Todde. Il campo largo del centrosinistra? “Io credo che la Sardegna non sia un laboratorio perché i sardi non sono delle cavie” taglia corto. Nei partiti che l’hanno sostenuta c’è aria di festa perchè “il vento è cambiato”, osserva la segretaria Dem Elly Schlein guardando già alle regionali in Abruzzo, la strada intrapresa, il campo largo del centrosinistra con i Cinquestelle è quella “giusta”, “l’alternativa c’è” ed “essere testardamente unitari dà i suoi frutti”. Insomma, in Sardegna “ha perso Truzzu, ha perso Giorgia Meloni che l’ha imposto con una forzatura e ha perso pure Salvini”, conclude Schlein. Sorride il leader Cinquestelle Giuseppe Conte perchè “con questo passaggio diamo la sveglia al governo a Roma, la presidente Meloni ha molto da interrogarsi: l’arroganza con cui ha gestito la politica nazionale ma anche questa partita locale non paga”. Quanto alle future alleanze con il centrosinistra Conte tiene il freno a mano tirato: i “cartelli elettorali” non funzionano, dice, e “servono compagni di viaggio affidabili”.

Sardegna, Mulè (FI): guai non ammettere che qualcosa non è andato

Sardegna, Mulè (FI): guai non ammettere che qualcosa non è andatoRoma, 27 feb. (askanews) – “C’è sicuramente qualcosa che non è andato bene e guai a non ammetterlo. Il problema è che Truzzu ha preso meno voti anche delle liste, e questo vuol dire che non siamo stati capaci di scegliere il candidato da mettere in lista. Qualcosa dobbiamo pur perdere, allora impariamo dalla lezione sarda: impariamo che i candidati si scelgono nella condivisione e non guardando al dato ultimo elettorale che consegna a Fratelli d’Italia, a Forza Italia, alla Lega la leadership in quel territorio”. Così ai microfoni di Radio Cusano Campus, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, sui risultati delle elezioni regionali in Sardegna.

Schelin: Meloni ha imposto Truzzu con arroganza, Todde è risposta

Schelin: Meloni ha imposto Truzzu con arroganza, Todde è rispostaMilano, 27 feb. (askanews) – “Con arroganza Giorgia Meloni ha fatto una forzatura per imporre una candidatura, quella di Paolo Truzzu. Sono venuti qui in pompa magna con premier e vicepremier schierati insieme, direi che Cagliari e la Sardegna hanno risposto con una vittoria straordinaria di Alessandra Todde”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a “L’aria che tira” su La7.


“Sono ancora dell’idea che questa sia una vittoria dei sardi, il riscatto di una comunità orgogliosa che è stata governata male e con arroganza per cinque anni”, ha aggiunto ribadendo che, a suo parere, la Sardegna non è un “laboratorio nazionale”. La vittoria di Todde “dimostra che era la persona giusta, competente, appassionata, preparata, sarà una grande presidente, e per noi la gioia di essere il primo partito in Sardegna, siamo felicissimi”, ha concluso Schlein.

Sardegna, Todde: sardisti hanno punito promesse mancate

Sardegna, Todde: sardisti hanno punito promesse mancateRoma, 27 feb. (askanews) – “Quello che ha inciso in maniera importante è il rapporto con i sardisti: credo che il popolo sardista si sia indignato per i 5 anni di Solinas, quando si va in giro a promettere e non mantenere… i sardi hanno buona memoria”. Lo ha detto la neoeletta presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, espressione dell’alleanza Pd-M5S, nel corso di una conferenza stampa a Cagliari.


“C’era molta stanchezza – ha aggiunto – rispetto a quello che questa giunta ci ha lasciato e soprattutto per quello che non ha fatto. Penso che il popolo sardista abbia stigmatizzato questo fatto, anche col voto disgiunto”. Quanto al rapporto con la Lega di Matteo Salvini, “è emersa la contraddizione – ha osservato ancora Todde – fra un simbolo così importante per la Sardegna e il fatto di averlo portato a Pontida come se fosse una bandiera qualsiasi”.

Sardegna, Todde: Soru? Intollerabile campagna basata su diffamazione

Sardegna, Todde: Soru? Intollerabile campagna basata su diffamazioneRoma, 27 feb. (askanews) – “Il confronto si farà sui problemi della Sardegna, non ho dubbi che abbia a cuore la Sardegna ma quello che non è tollerabile è una campagna elettorale che è stata condotta con la diffamazione, uno stile che non mi appartiene”: così Alessandra Todde, neoeletta presidente della Regione Sardegna, ha risposto, nel corso di una conferenza stampa a Cagliari, a una domanda sulla possibile ricostruzione del rapporto con Renato Soru, che ha rifiutato l’alleanza con il M5s ed ha tentato l’avventura delle elezioni regionali con una coalizione autonoma dai poli principali.

Sardegna, Todde: si è visto che le destre non sono imbattibili

Sardegna, Todde: si è visto che le destre non sono imbattibiliRoma, 27 feb. (askanews) – “Io voglio lavorare per la mia isola, per il mio popolo e mettere a disposizione la mia competenza, il contesto nazionale mi interessa fino a un certo punto ma un segnale positivo è che si sia visto che anche loro non sono imbattibili”. Lo ha detto la neoeletta presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, espressione dell’alleanza Pd-M5S, parlando, nel corso di una conferenza stampa a Cagliari, della sconfitta nelle regionali sarde della coalizione che sostiene il governo nazionale.


“E’ emersa un po’ la strafottenza, l’arroganza, l’arroganza dopo un po’ stufa”, ha aggiunto l’esponente del Movimento 5 stelle, secondo la quale la premier Giorgia Meloni è stata “strafottente: è venuta qua convinta che avrebbe fatto una passeggiata di salute, le passeggiate di salute noi sardi abbiamo dimostrato che si fanno altrove”.