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Autonomia, Todde: noi continueremo a lottare per la Sardegna

Autonomia, Todde: noi continueremo a lottare per la SardegnaRoma, 20 gen. (askanews) – “La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua. Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”, così la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.

Sardegna, Conte: decadenza Todde illegittima e infondata

Sardegna, Conte: decadenza Todde illegittima e infondataRoma, 17 gen. (askanews) – “Ho letto le carte e il provvedimento del Collegio di Garanzia e ho consigliato ad Alessandra Todde di citare per danni i firmatari che a maggioranza hanno concluso per la sua decadenza. Noi confidiamo sempre nella magistratura ed è per questo che le ho suggerito di chiedere al Tribunale civile di pronunciarsi perché accerti se ci siano dei profili di colpa dei firmatari del Collegio di Garanzia, che è un organo amministrativo, per avere tratto una conclusione palesemente illegittima e infondata, che non ha riscontro in nessuna previsione di legge”. Così il leader di M5s Giuseppe Conte arrivando a Montecitorio per partecipare alla Giunta delle elezioni.

Sardegna, Meloni: non gioisco per Todde, da sinistra due pesi e misure

Sardegna, Meloni: non gioisco per Todde, da sinistra due pesi e misureMilano, 9 gen. (askanews) – Il provvedimento giudiziario che colpisce la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde “è intanto un atto non definitivo, quindi non voglio entrare nel merito. Poi non sono il tipo che gioisce se qualcuno che vince le elezioni poi decade per questioni burocratiche o giudiziarie”. Ma in ogni caso, osserva la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa, da parte della sinistra “vediamo i soliti due pesi e due misure cui siamo abituati”.


“Ricordo che la lista dell’allora Pdl alle regionali del Lazio non fu intermamente ammessa per 10 minuti, il famoso panino… Sono cose che sono sempre accadute. Poi io non gioisco, vedremo cosa accadrà, quali saranno le determinazioni, il percorso è ancora lungo. Poi ho letto che tanto il Pd quanto il M5s intendono nel caso non convalidare la decisione dei magistrati: è una scelta libera dei partiti, mi permetto sommessamente di segnalare che quando si trattava della decadenza di Berlusconi si disse che il compito del Parlamento era banalmente quello di ratificare la decisione della magistratura. Anche qui vediamo i soliti due pesi e due misure cui siamo abituati… Ma ripeto – ha concluso Meloni – non sono di quelli che gioiscono per queste vicende”.

Sardegna, Toninelli: Todde cammina politicamente su una gamba sola

Sardegna, Toninelli: Todde cammina politicamente su una gamba solaRoma, 7 gen. (askanews) – “Il caso Todde è una questione nazionale, perché rappresentava la prima vittoria del cosiddetto campo largo. Todde era infatti la punta di diamante di Conte, che ora non parla perché il danno di immagine che ha subìto è enorme. Probabilmente la questione rimarrà nell’ambito dell’illecito amministrativo, ma Conte e Todde dovranno capire se possono andare avanti politicamente. Todde sarà continuamente sottoposta al giudizio di tutti, dei tribunali e della politica, come potrà fare il suo lavoro in queste condizioni? Politicamente parlando cammina su una gamba sola, al primo errore fatto crollerà inevitabilmente”. Così Danilo Toninelli, ex parlamentare M5s, su Radio Cusano, in merito alle accuse di irregolarità dei rendiconti elettorali pronunciate nei confronti della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.

Governo, Meloni: con accordo Sardegna investimenti per 3,55 miliardi

Governo, Meloni: con accordo Sardegna investimenti per 3,55 miliardiRoma, 28 nov. (askanews) – “Con questo Accordo assegniamo complessivamente alla Regione Autonoma della Sardegna 2,48 miliardi di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione, comprensivi anche dei 156,8 milioni di anticipazioni assegnate nel 2021. Se alle risorse FSC aggiungiamo anche i cofinanziamenti di Regione e Comuni e gli altri fondi statali ed europei per i progetti, questo Accordo garantisce investimenti per 3,55 miliardi a favore dell’Isola”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Cagliari per la firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il governo e la Regione Sardegna.


“Con queste risorse – ha sottolineato – finanziamo molti progetti che sono tutti progetti strategici per il territorio, progetti concentrati su alcune direttrici. Io ne individuo prevalentemente 5: il tema della messa in sicurezza del territorio è sicuramente la parte più significativa, parliamo di 735 milioni di euro complessivamente sui temi ambientali” in particolare per “rinnovare gli acquedotti e le infrastrutture per la l’approvvigionamento e la distribuzione dell’acqua”. “Poi la seconda direttrice si concentra sui trasporti e la mobilità, qui investiamo circa 450 milioni di euro”; c’è “il tema dell’edilizia residenziale anche io lo considero estremamente importante e qui complessivamente 230 milioni di euro”; c’è “la questione della salute e quindi tanto l’ospedale di Sassari quanto quello di Cagliari verranno rafforzati, implementati, complessivamente 136 milioni di euro di investimento sulla priorità della sanità”. Scuola e università “sono un’altra direttrice fondamentale, circa 187 milioni per l’edilizia scolastica, circa 104 milioni per la ricerca e l’infrastrutturazione dell’Università di Cagliari”.


“Quindi – ha concluso – ambiente, viabilità, casa, scuola, università, salute che sono priorità trasversalmente riconosciute da tutti noi che hanno come unico obiettivo quello di tentare di migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

Autonomia, Todde: Consulta ripristina legalità costituzionale violata

Autonomia, Todde: Consulta ripristina legalità costituzionale violataRoma, 14 nov. (askanews) – “La Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di numerosi passaggi della legge sull’autonomia differenziata”. E “la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde esprime piena soddisfazione perché i giudici costituzionali hanno ritenuto fondate le ragioni illustrate nel ricorso sardo”. Lo sottolinea la presidenza della Regione Sardegna.


“Tutte le disposizioni dichiarate incostituzionali infatti – prosegue la presidenza della Sardegnba- figurano tra quelle impugnate dalla Regione Sardegna, la quale colleziona tra le regioni ricorrenti il più alto numero di motivi di impugnazione accolti. A riprova del fatto che l’iniziativa sarda non aveva carattere pretestuoso, né era indotta da motivazioni propagandistiche, ma era sinceramente animata dal proposito di contribuire al ripristino della legalità costituzionale violata”. In particolare, “viene ribadito dalla Corte che questa legge non si può applicare automaticamente alle Regioni speciali come la Sardegna. Grazie a questa fondamentale pronuncia, che scrive un pezzo importante della storia del regionalismo italiano, possiamo finalmente reimpostare su basi più solide il rilancio di una nuova stagione di riforme del regionalismo speciale e ordinario, che vedrà la Sardegna in prima linea nella difesa e nello sviluppo del principio autonomistico”.


“Come più volte dichiarato, la Sardegna – afferma Todde- non può accettare una legge che mina la nostra specialità, che ci danneggia e che rappresenta una minaccia per il principio fondamentale di uguaglianza tra tutti i cittadini. Per come è stata pensata, questa è una legge che favorisce le Regioni più ricche a discapito dell’equità e della solidarietà nazionale oltre che delle prerogative costituzionali che ci sono state riconosciute attraverso il nostro Statuto. La Sardegna si è battuta con tutti gli strumenti possibili per difendere la Costituzione, i diritti, l’uguaglianza e la dignità dei sardi e di tutti i cittadini”-.

Sardegna, Cappellacci (FI): Aeroitalia rispetti diritto a mobilità sardi

Sardegna, Cappellacci (FI): Aeroitalia rispetti diritto a mobilità sardiRoma, 13 nov. (askanews) – “Più che indipendenza dalla politica, è un’indipendenza dalla realtà”. Così Ugo Cappellacci, deputato e responsabile del Dipartimento nazionale Insularità di Forza Italia, replica alle affermazioni dell’Ad di Aeroitalia, Gaetano Intrieri.


“Sul presunto ‘servizio eccellente’, può trovare già una nutrita rassegna stampa con l’elenco dei disagi e delle segnalazioni di viaggiatori senza bandiere partitiche. Forse farebbe bene a fare un giro tra i passeggeri. Per quanto riguarda il blocco delle prenotazioni 3 ore prima sull’app e sul sito, non può liquidare con sufficienza un fatto gravissimo, che lede il diritto alla mobilità dei sardi. Non tollera le critiche, che prova a etichettare come ‘strumentalizzazioni politiche’? Si rassereni perché i sardi non hanno l’anello al naso e accetti un consiglio: rilegga bene il contratto che ha firmato con la Regione perché sul diritto alla mobilità dei sardi siamo intransigenti”.

Consulta: illegittime alcune norme Regione Sardegna su riuso edilizio

Consulta: illegittime alcune norme Regione Sardegna su riuso edilizioRoma, 7 nov. (askanews) – Sono illegittime alcune norme della Regione Sardegna in materia di riuso edilizio e di aggiudicazione dei contratti pubblici. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, con la sentenza n. 174, depositata oggi, dichiarandoto l’illegittimità costituzionale di due disposizioni della legge della Regione Sardegna n. 17 del 2023, impugnate dal Governo.


La prima disposizione (art. 4, comma 1, lettera a, numero 1), modificando l’art. 124, comma 2, della legge regionale n. 9 del 2023, prevede che gli interventi di riuso dei seminterrati, piani pilotis e locali al piano terra degli immobili destinati ad uso abitativo sono consentiti anche mediante il superamento degli indici volumetrici e dei limiti di altezza e numero dei piani previsti dalle vigenti disposizioni urbanistico-edilizie comunali e regionali. La Corte ha ritenuto che una simile disciplina contrasta con la necessità che le deroghe agli indici di densità edilizia introdotte dal legislatore regionale siano connotate dall’eccezionalità e dalla temporaneità, nel rispetto del principio di pianificazione urbanistica espresso dall’art. 41-quinquies della legge n. 1150 del 1942. La disposizione impugnata è stata dichiarata illegittima nella parte in cui consente, in via stabile, di superare gli indici volumetrici, in violazione del suddetto principio, che limita la competenza legislativa regionale primaria in materia di «edilizia ed urbanistica» (art. 3, primo comma, lettera f, dello statuto).


La seconda disposizione (art. 7, comma 16) inserisce nell’art. 37 della legge regionale n. 8 del 2018 un nuovo comma 3-bis, prevedendo che nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa «costituisce requisito di ammissione dell’offerta tecnica il raggiungimento del punteggio minimo pari al 60 per cento del valore massimo attribuibile all’offerta tecnica stessa». La Corte ha ritenuto che il legislatore regionale, imponendo un inderogabile punteggio minimo dell’offerta tecnica, abbia leso l’autonomia di scelta delle stazioni appaltanti, precludendo ad esse una diversa ponderazione dei criteri di valutazione delle offerte, in contrasto con l’art.108 del vigente codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 36 del 2023). Di conseguenza, la disposizione impugnata ha superato i limiti che le norme di tale codice sulla scelta del contraente, adottate dallo Stato in nome della tutela della concorrenza, pongono alla potestà legislativa regionale primaria in materia di «lavori pubblici di esclusivo interesse della Regione» (art. 3, primo comma, lettera e, dello statuto).


La Corte ha osservato che la garanzia di un confronto concorrenziale effettivo necessita dell’autonomia delle stazioni appaltanti nella valutazione caso per caso della migliore offerta. Ha sottolineato, inoltre, che tale autonomia – anche al fine di favorire la concorrenza – è stata rafforzata dal nuovo codice dei contratti pubblici del 2023 rispetto alle precedenti sue versioni, come è chiaramente dimostrato dalle importanti norme contenute nei primi tre articoli del codice, dedicate ai «principi generali» che regolano la contrattualità pubblica: principio del risultato (art. 1), principio della fiducia (art. 2) e principio dell’accesso al mercato (art. 3). L’autonomia delle stazioni appaltanti, dunque, risulta potenziata: limitarla significherebbe pregiudicare la competizione tra le imprese che aspirano all’aggiudicazione del contratto.

Consulta boccia legge Sardegna su dimensionamento scolastico

Consulta boccia legge Sardegna su dimensionamento scolasticoMilano, 28 ott. (askanews) – La Corte costituzionale, con la sentenza n. 168 del 2024, ha affrontato nuovamente il tema del sistema di dimensionamento della rete scolastica, recentemente riformato dalla legge statale n. 197 del 2022 e ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Sardegna n. 2 del 2024, che prevedeva l’avvio di una procedura per il mantenimento di tutte le autonomie scolastiche esistenti nell’anno scolastico 2023-2024, ignorando dunque l’indicazione delle legge nazionale sul contingentamento.


Spiega una nota della Consulta: “Alla luce della sua precedente sentenza n. 223 del 2023, la Corte ha osservato che resta ferma la competenza delle regioni a definire il tipo e l’ubicazione delle istituzioni scolastiche e a istituire nuovi plessi ovvero ad aggregare quelli esistenti, tenendo anche conto delle peculiari esigenze di ciascun territorio. Tuttavia, la riforma statale impone alle regioni di rispettare il contingente di dirigenti scolastici e amministrativi determinato tramite decreto ministeriale”. La Corte ha, pertanto, “ritenuto che la legge della Regione Sardegna n. 2 del 2024, nel porsi l’obiettivo di mantenere tutte le autonomie scolastiche esistenti, dunque a prescindere dal contingente dirigenziale definito dallo Stato, si ponga in contrasto con l’art. 117, secondo comma, lettera n), Cost., che attribuisce alla competenza legislativa statale esclusiva la materia ‘norme generali sull’istruzione’. La legge regionale, infatti, viola il principio della necessaria corrispondenza tra dirigenti assegnati alle regioni e istituzioni scolastiche presenti sul territorio. La disposizione impugnata è anche in contrasto con la lettera g) del secondo comma dell’art. 117 Cost., in quanto, come esplicitato dalla sentenza n. 223 del 2023, la determinazione del contingente scolastico riguarda personale inserito nel pubblico impiego statale”.

M.O., Consiglio regionale Sardegna vota mozione per Stato Palestina

M.O., Consiglio regionale Sardegna vota mozione per Stato PalestinaRoma, 24 ott. (askanews) – Il Consiglio regionale della Sardegna si schiera formalmente per l’immediato cessate il fuoco a Gaza. Lo fa con una mozione, presentata dal capogruppo di Sinistra Futura, Luca Pizzuto, e approvata stamattina, in cui l’Assemblea sarda dichiara anche di riconoscere lo stato di Palestina come nella risoluzione Onu del 2012. Il documento, sottoscritto anche dai gruppi M5S e Uniti per Alessandra Todde, propone anche la Sardegna come sede per una conferenza di pace in Medio Oriente. Lo riferisce una nota del Movimento 5 stelle.


“Un risultato storico, condiviso e determinato – si legge in una dichiarazione dei consiglieri regionali del M5S sardo – che non solo vede il consiglio regionale sardo schierato in difesa della pace e del cessate il fuoco a Gaza, ma impegna la nostra Giunta regionale a sostenere ogni iniziativa per perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia”.