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Le nuove produzioni Max Adv, tanti giovani e si punta sul web

Le nuove produzioni Max Adv, tanti giovani e si punta sul webRoma, 19 set. (askanews) – Si riflette con “La Notizia in Comune”, lo spettacolo è protagonista in “Kasting show”, a caccia di nuove amicizie ne “La Posteggia”, si tifa con “Ultimo Stadio”, Cupido scaglia le sue frecce in “Mon Amour”; torna la “Casa dei Figli di Mouse”. In “T’apparamm” soluzioni per la riconciliazione. “Street Music” un trampolino per i professionisti. Pronta la piattaforma Maxadv.tv


Il futuro? I giovani ed il web. Max Adv, la società di produzione che fa capo a Massimiliano Triassi è da sempre fucina di nuovi format, di nuove idee, nuovi trend e mode che nascono dagli studi di Napoli. E anche i palinsesti 2024-2025 non smentiscono la tendenza con l’arrivo di tante novità. Innanzitutto, l’arrivo di una piattaforma, Maxadv.tv, nella quale saranno presenti tutti i programmi della casa di produzione napoletana che saranno tutti trasmessi sul web con la possibilità di rivederli più volte ed inoltrarli sui social. Poi nella collaborazione con un gruppo di lavoro molto giovane scelto sulla base delle professionalità più richieste del momento: social, influencer, tecnici, registi e operatori specializzati per pensare dalla parte del web oltre che della televisione. Massimiliano Triassi spiega la scelta: “Abbiamo scelto di trasportare gran parte della nostra produzione televisiva perché crediamo fermamente nel contatto diretto con il pubblico che ci segue. Anche la scelta dei personaggi dei vari format è fatta da persone comuni. Nulla è costruito, tutto arriva in maniera diretta senza filtri e senza copioni. Questo è la strada che abbiamo deciso di seguire”. Solo un programma degli otto prodotti andrà in tv, Ultimo Stadio dedicato alle gesta del Napoli con un pizzico di leggerezza. Per tutti gli altri lo sbarco esclusivo sulla rete è nello stesso tempo una scommessa e la certezza di un passo verso il futuro. La prima produzione a partire (20 settembre) è “Mon Amour” alla ricerca di persone comuni con la voglia e il desiderio di innamorarsi perdutamente. Uomini, donne, giochi e corteggiatori a caccia dell’amore giusto. collegamenti da New York a Londra passando per l’europarlamento di Bruxelles per discutere delle tematiche più scottanti di attualità. Torna per la terza edizione “La Notizia in Comune” il talk che ospita i personaggi della vita cittadina condotto da Matilde Andolfo, diretto da Gianluca Agata in redazione Paolo Trapani. Ne “La casa dei Figli di Mouse”, seconda edizione dell’esperimento sociale in cui diversi influencer si ritrovano rinchiusi in una casa per alcune settimane. In “T’apparamm” a tutte le liti c’è una soluzione. E così in ufficio, a casa, nel condominio, nell’attività lavorativa si cerca un punto di incontro per dirimere questioni spinose. “Kasting Show” è un programma dedicato a tutte le persone che vogliono affacciarsi nel mondo dello spettacolo. Tutte le settimane saranno ospitate persone di qualsiasi genere per un provino. Aspiranti ai quali sarà chiesto di svolgere attività assurde e divertenti. “La Posteggia” è un esperimento sociale, ruota principalmente su tre concorrenti (uomini o donne) che nell’arco di una giornata, in una città a scelta dalla redazione, con i loro metodi di approccio, dovranno trovare il modo di conoscere la loro partner ideale da invitare ufficialmente ad un appuntamento per trascorrere quei 10 minuti insieme. Il primo pretendente che riuscirà ad avere il numero di cellulare della “Posteggia” vincerà una cena per due. “Ultimo Stadio” è un programma televisivo argomentato sul calcio in chiave comica. Le squadre di serie “A” regalano forti emozioni ai tifosi, in virtù di tale entusiasmo, la produzione ha realizzato un format sul calcio, accentuato dalla satira e improntato sulla comicità per offrire agli utenti ulteriori emotività accompagnate da un buon umore. Il cast è composto da una showgirl conduttrice, Marco Giordano e Ferruccio Fiorito, giornalisti sportivi, Marco Lanzuise e Salvatore Turco attori”. Infine “Street Music” dedicato agli artisti emergenti in città. I registi scelti per le produzioni di questa nuova stagione sono Roberto Aiena, Fabio Ruffo, Olindo Doria. Nutrita anche la squadra di autori con Marco Lanzuise, Salvatore Turco, Rosario Verde e Daniele Violante.

Arriva Gennaro Esposito nato netturbino l’ultimo di Felice Romano

Arriva Gennaro Esposito nato netturbino l’ultimo di Felice RomanoRoma, 17 set. (askanews) – Felice Romano, cantautore napoletano, si prepara all’uscita del suo nuovo album, dal titolo “Gennaro Esposito nato netturbino”, prevista per il 15 ottobre. L’artista continua a far musica mettendoci cuore, anima e ispirandosi agli anni Ottanta e Novanta. “Per il mio nuovo lavoro, ho utilizzato un linguaggio musicale di fine anni Ottanta-inizi Novanta – precisa Felice Romano – molto particolare. L’idea di partenza è stata creare un “alter ego” a Felice Romano, che si chiama appunto Gennaro Esposito, di professione netturbino. È differente dagli altri netturbini perché non spazza la sporcizia dalle strade della città e del mondo, ma quelle che ognuno di noi ha nell’animo, nel cuore. Con il suo strumento, la musica, con la quale cerca di fare riflettere e fare uscire fuori tutte le cose brutte che sono nell’animo di una persona. Nell’album ci sono dieci canzoni che affrontano cose brutte che sembrano piccole, ma che messe insieme fanno capire come il mondo potrebbe essere migliore se ognuno si pulisse l’anima dalle cattiverie. Ci sono anche canzoni d’amore come “Allora vasame” con un quartetto contrabbasso, piano, violoncello e fisarmonica”. I musicisti che hanno affiancato Felice Romano nella realizzazione dell’album sono grandi artisti, Ivano Petti e Davide Frezza alla batteria, Catello Tucci al violoncello, Franco Ponzo alle chitarre, Giacomo Buffa al contrabbasso e al basso. Alle tastiere e al piano Saverio Carpine che ha curato anche gli arrangiamenti. Il missaggio e mastering è stato curato da Francesco Di Tullio, gli arrangiamenti piano e fisarmonica da Antonio Ottaviano. Il video editor è Alessandro Freschi. In effetti il disco non è altro che il racconto del modo di vedere la vita da parte di Romano. “Sì, è proprio questo. In particolare il senso del lavoro si trova nel brano che chiude l’album che è appunto “Gennaro Esposito nato netturbino”, una sorta di livella rivista. In esso ci sono lo spazzino che per tanti anni ha spazzato i sentimenti dei napoletani e il nobile che si pente per i tanti anni che non gli ha rivolto la parola e lo ha visto spazzare per anni guardandolo come se fosse l’ultima delle persone e invece qui viene rivalutato. Questo è il mio messaggio: se ognuno di noi mettesse più cuore il mondo sarebbe diverso e di certo migliore”. Ma cosa pensa Romano della musica di oggi? “La musica oggi è fatta di loop e sequenze scaricate dal pc, ma non è musica questa. Viviamo un periodo oscurantista che spero finisca presto”.

Napoli Film Festival, preapertura con “La bambina segreta” di Asgari

Napoli Film Festival, preapertura con “La bambina segreta” di AsgariRoma, 16 set. (askanews) – “La bambina segreta” di Ali Asgari sarà il film di preapertura del Napoli Film Festival, in programma giovedì 19 settembre alle ore 20 al Cinema Vittoria (via Piscicelli, 8). Il regista iraniano autore già di “Kafka a Teheran”, incontrerà il pubblico introdotto dal critico Alberto Castellano (ingresso 3,50 €).


Il film, che arriverà nelle sale italiane sempre dal 19 settembre grazie a Cineclub Internazionale Distribuzione, ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International Italia ed è dedicato all’Iran contemporaneo e alla generazione dei millennials che lo abitano, in lotta per il riconoscimento dei loro diritti in uno Stato repressivo, partendo dal coraggio di una ragazza madre che dovrà ricorrere a misure estreme per nascondere la figlia illegittima ai propri genitori. La giovane protagonista Fereshteh si ritroverà così a vagare per le strade di Teheran alla disperata ricerca di qualcuno che possa occuparsi per un po’ della sua bambina di appena due mesi, facendo emergere l’isolamento e la subalternità della donna in un sistema repressivo. Il Napoli Film Festival, diretto da Mario Violini e organizzato da WooW e l’Istituto Francese di Napoli, si svolgerà dal 24 al 28 settembre all’Istituto Francese di Napoli (via Crespi, 86). Tra i primi eventi speciali annunciati nel programma della 25a edizione gli omaggi a Salvatore Piscicelli, con la proiezione di “Vita segreta di Maria Capasso” il 26 settembre alle ore 20.30 e a Gaetano Di Vaio, con “Glory Hole” di Romano Montesarchio il 28 settembre alle ore 19. Sempre il 28 settembre le opere fuori concorso “Il fuoco nella balena – I devoti dello Spartak San Gennaro” di Gianfranco Gallo che sarà ospite alle ore 18.15, e l’anteprima “Riverbero” di Enrico Iannaccone alle ore 21.


Due i concorsi competitivi con lo SchermoNapoli Corti, dedicato ai talenti della Campania, e il Nuovo Cinema Italia per lungometraggi di giovani registi. Ai vincitori un premio in denaro rispettivamente 1.000 e 2.000 euro per il noleggio di macchine da presa, ottiche e accessori ARRI, grazie allo sponsor tecnico del festival CIAK.rent, azienda campana di service audiovisivo. Selezionati in Nuovo Cinema Italia “Desirè” di Mario Vezza, “Global Harmony” di Fabio Massa, “Kalavrìa” di Cristina Mantis, “Tre regole infallibili” di Marco Gianfreda e “Il vangelo secondo Ciretta” di Caroline Von der Tann.


Nella sezione SchermoNapoli Corti: Il suono del tempo di Mario Pistolese, Mariangela Correale: libera di volare di Elio Nubes De Filippo, Jessica Squillante, Api di Luca Ciriello, Chello ‘ncuollo / impure di Olga Torrico, Fratelli di carne di Paola Beatrice Ortolani, Kore di Fabiana Russo, Due battiti di Marino Guarnieri, Medley di Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis, Un natale del 1954 di Fabio Rosi, Actos por partes di Sergio Milàn, A piedi nudi di Luca Esposito, Ho ballato di tutto di Sarah Narducci, Era ora! di Valerio Manisi, Z.O. (zona orientale) di Loris G. Nese, Bordovasca di Giuseppe Zampella, I fiori sbocciano a Napoli di Andrea La Puca e Vittoria Mengoni, Kvara, una storia d’amore e di calcio di Raffaele Iardino e Mario Leombruno, L’attesa di Antonello Novellino e Antonio Quintanilla. A decretare il vincitore le giurie composte dal regista Romano Montesarchio, dall’attore Nando Paone e dalla giornalista Ilaria Urbani per Nuovo Cinema Italia e dal regista Enrico Iannaccone, dall’attrice Antonella Stefanucci e il critico cinematografico Ignazio Senatore per SchermoNapoli Corti.

Un grande cast di artisti per rassegna benefica “Napoli nel cuore”

Un grande cast di artisti per rassegna benefica “Napoli nel cuore”Milano, 13 set. (askanews) – Un nuovo affascinante viaggio nella cultura napoletana attraverso la testimonianza di grandi protagonisti della musica, del teatro e della cultura: sabato 21 settembre alle ore 21.00, arriva al Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma la 12a edizione di “Napoli nel cuore”, rassegna benefica dedicata alla cultura napoletana. Danilo Rea, Raiz, Peppe Servillo, Joe Barbieri, Marina Confalone, Gianluca Guidi, Marzio Honorato, Vittorio Viviani e Cinzia Tedesco sono solo alcuni dei grandi ospiti che si avvicenderanno sul palco per l’evento benefico che sostiene il progetto della Comunità di Sant’Egidio di Napoli “La casa di Gigi” ai Quartieri Spagnoli. L’edizione di quest’anno è realizzata in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma che ospita l’evento negli spazi dell’Auditorium. La rassegna, attraverso undici edizioni di successo, ha affascinato il pubblico portandolo in viaggio nella Napoli di ieri e di oggi, con la preziosa partecipazione di grandi artisti come Renzo Arbore, Tosca, Noa, Alex Britti, Teresa De Sio, Nino D’Angelo, Mogol, Edoardo Bennato. Con un ricchissimo cast pieno di soprese, lo spettacolo vuole raccontare quell’universo sociale e culturale che Napoli ha espresso nella storia. Dal palco del Teatro Studio i tanti artisti di questa dodicesima edizione racconteranno con note, canzoni, racconti e testimonianze il loro rapporto con Napoli e la sua cultura. Tra i graditi ritorni e le novità, tanti come di consueto gli ospiti attesi per questa 12sima edizione. Tra i primi artisti attesi che hanno aderito in primis le due “colonne portanti” della rassegna: i due grandi attori italiani Pino Ammendola e Vittorio Viviani che hanno portato sul palco la loro “napoletanità” sin dalle primissime edizioni. Per celebrare poi, i 40 anni di un film culto per la cultura napoletana come “Così parlò Bellavista” è atteso l’arrivo di Marina Confalone, grande attrice di teatro e di cinema (vincitrice di cinque David di Donatello) ma anche di fiction televisive di successo come la recente “Mina Settembre” e di Paola De Crescenzo, figlia del grande Luciano. Altra ricorrenza che Napoli nel cuore vuole celebrare in questo 2024: i quaranta anni dalla scomparsa di un gigante di questa cultura come Eduardo De Filippo il cui ricordo verrà anche da un altro attore oggi amatissimo anche per il suo lungo successo in “Un posto al sole” ma che proprio con Eduardo ha iniziato (ancora memorabile la sua interpretazione in “Natale in casa Cupiello”): Marzio Honorato. Attesi quest’anno per la loro prima volta a “Napoli nel cuore” altri due grandi artisti di cultura partenopea. Attore, cantante, compositore, voce storica degli Avion Travel con cui ha vinto Sanremo nel 2000, Peppe Servillo proporrà sul palco un suo omaggio alla canzone napoletana. Debutto tra i protagonisti di questa manifestazione anche per Raiz: cantante, autore, attore, voce storica degli Almamegretta, recentemente partecipe anche del successo di “Mare fuori”, Raiz darà il suo contributo autentico allo spettacolo tra tradizione e innovazione. Ma quello di “Napoli nel cuore” è da sempre un palco aperto non solo ad artisti partenopei. Altra novità di questa edizione, infatti, la presenza di un grande protagonista della commedia musicale italiana come Gianluca Guidi che, dopo i successi ottenuti con classici come “Aggiungi un posto a tavola” o con i suoi show musicali dedicati a Sinatra, questa volta testimonierà il suo amore per la cultura e la canzone napoletana. Torna poi per una sua nuova affascinante dedica alla musica napoletana uno dei più grandi pianisti Italiani: Danilo Rea. Attesi poi altri due graditi ritorni a Napoli nel cuore: quello di un grande cantautore come Joe Barbieri che ha recentemente dedicato un disco alla musica della sua Napoli e quello della raffinata ed eclettica vocalist jazz Cinzia Tedesco e della grande violoncellista Giovanna Famulari, insieme alla chitarra di Roberto Guarino. Ad arricchire la fitta scaletta tornano anche Michele Simonelli voce e ideatore del progetto “Pino Daniele Opera” e dopo il successo delle passate edizione, anche i contributi di Amedeo Colella, scrittore, storico ed umorista napoletano, seguitissimo sul web per le sue pillole sulla cultura campana. Ma queste sono solo alcune anticipazioni del ricco cast di quest’anno e delle tante soprese dedicate agli spettatori di questa XII edizione che in un unico spettacolo, come da tradizione, potranno assistere a una carrellata di performance – tra note, aneddoti, poesie e contenuti non solo napoletani – sempre di grande rilievo. La serata, ideata e condotta da Fabrizio Finamore e ricca di sorprese teatrali e musicali, sarà così ancora una volta l’occasione per raccontare quell’universo sociale e culturale che Napoli ha espresso nella storia e che fa sì che alla Cultura Napoletana si rimanga profondamente, visceralmente legati. Com’è il caso della persona cui questa serata è nata, Mario Finamore: il suo quarantennale impegno in Rai, in cui la sua Napoli era sempre presente, è il caso di molti napoletani nel mondo da sempre ambasciatori della propria cultura in pectore. Fondamentale anche quest’anno la finalità sociale dello spettacolo che si conferma come un grande evento nato per abbinare cultura e solidarietà. In questi anni infatti “Napoli nel cuore”, grazie all’impegno di quasi 100 artisti, e di chi come la Production Group continua a sposare questa causa, è riuscita ad ottenere risultati concreti e tangibili. E concreta è anche la finalità di quest’anno legata a sostenere ancora una volta i significativi progetti della Comunità di Sant’Egidio ai Quartieri Spagnoli. Sul sito della manifestazione napoli-nel-cuore.it è possibile ripercorrerne la storia e le testimonianze attraverso foto, commenti, video e rassegna sia delle serate teatrali che dei risultati della raccolta degli scorsi anni. Biglietti disponibili su TicketOne

Napoli Film Festival, dal 24 al 28 settembre la 25a edizione

Napoli Film Festival, dal 24 al 28 settembre la 25a edizioneRoma, 12 set. (askanews) – Due concorsi competitivi, incontri e omaggi a Salvatore Piscicelli e Gaetano Di Vaio. Tutto pronto per la 25a edizione del Napoli Film Festival che si terrà dal 24 al 28 settembre all’Istituto Francese di Napoli, diretto da Mario Violini e organizzato da WooW e l’Istituto Francese di Napoli.


«Il Napoli Film Festival – racconta Violini – ha raggiunto un importante traguardo: i 25 anni, diventando la manifestazione cinematografica cittadina più longeva o tra le più longeve. Un giro di boa, i 25 anni, che prevedono una serie di cambiamenti a partire dalla prossima edizione, a cui si sta già lavorando. L’edizione 2024 mantiene alcuni elementi ricorrenti, con una particolare attenzione al cinema che si realizza a Napoli e in Campania, un omaggio a questa terra ricordando operatori che l’hanno resa grande e presentando alcune delle recenti produzioni». Le opere in concorso


Spazio come sempre ai talenti della regione Campania con lo SchermoNapoli Corti, affiancato dal concorso Nuovo Cinema Italia per lungometraggi di giovani registi. A contendersi il Vesuvio Award in Nuovo Cinema Italia saranno i lungometraggi “Desirè” di Mario Vezza, “Global Harmony” di Fabio Massa, “Kalavrìa” di Cristina Mantis, “Tre regole infallibili” di Marco Gianfreda e “Il vangelo secondo Ciretta” di Caroline Von der Tann.


Nella sezione SchermoNapoli Corti sono stati selezionati: Il suono del tempo di Mario Pistolese, Mariangela Correale: libera di volare di Elio Nubes De Filippo, Jessica Squillante, Api di Luca Ciriello, Chello ‘ncuollo / impure di Olga Torrico, Fratelli di carne di Paola Beatrice Ortolani, Kore di Fabiana Russo, Due battiti di Marino Guarnieri, Medley di Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis, Un natale del 1954 di Fabio Rosi, Actos por partes di Sergio Milàn, A piedi nudi di Luca Esposito, Ho ballato di tutto di Sarah Narducci, Era ora! di Valerio Manisi, Z.O. (zona orientale) di Loris G. Nese, Bordovasca di Giuseppe Zampella, I fiori sbocciano a Napoli di Andrea La Puca e Vittoria Mengoni, Kvara, una storia d’amore e di calcio di Raffaele Iardino e Mario Leombruno, L’attesa di Antonello Novellino e Antonio Quintanilla. A decretare il vincitore le giurie composte dal regista Romano Montesarchio, dall’attore Nando Paone e dalla giornalista Ilaria Urbani per Nuovo Cinema Italia e dal regista Enrico Iannaccone, dall’attrice Antonella Stefanucci e il critico cinematografico Ignazio Senatore per SchermoNapoli Corti.


Omaggi a Salvatore Piscicelli e Gaetano Di Vaio Il 26 settembre è in programma un omaggio al regista Salvatore Piscicelli con la proiezione di uno dei suoi film. Sabato 28 settembre, nella giornata di chiusura, sarà proiettato il film Glory Hole, di Romano Montesarchio, che vede l’ultima interpretazione di Gaetano Di Vaio, anche produttore del film, scomparso quest’anno. Il protagonista è Francesco Di Leva che interpreta Silvestro, un camorrista che dopo aver commesso un crimine imperdonabile, si dà alla fuga aiutato dai suoi amici dell’epoca, un prete in crisi e un gestore di un night club. La sua latitanza sarà un momento per fare i conti con i propri sensi di colpa. Proiezioni speciali Sabato 28 ottobre ore 18.15 ospite del NFF Gianfranco Gallo con “Il fuoco nella balena – I devoti dello Spartak San Gennaro”, un documentario che racconta la storia dell’omonima squadra di calcio giovanile che raggruppa i ragazzi del quartiere Montesanto dando loro una nuova opportunità sociale nonché sportiva. Alle 20.45 la serata di premiazione, a seguire in anteprima la proiezione del film “Riverbero” di Enrico Iannaccone, una produzione sperimentale in uscita al cinema il prossimo ottobre, girato in soli nove giorni, e nella massima libertà, con un iPhone 14 Pro e una troupe ridotta all’osso.

Domani sulla Spiaggia Grande di Positano torna il premio Massine

Domani sulla Spiaggia Grande di Positano torna il premio MassinePositano (Salerno), 6 set. (askanews) – Il Premio Positano Léonide Massine, il riconoscimento più antico del mondo per l’arte della danza, celebra i suoi 52 anni domani sul palco della spiaggia grande sotto le stelle, con un eccezionale programma tra classico e contemporaneo e un palmarès di premiati sempre più ricco.


Interamente finanziato e organizzato dal Comune di Positano, con la direzione artistica di Laura Valente, che lo guida dal 2016, il Léonide Massine 52/ma edizione assegna il Premio alla Carriera alla sudafricana Dada Masilo, una delle più innovative coreografe e danzatrici contemporanee, famosa per le sue versioni rivisitate dei grandi classici del balletto romantico (Lago, Carmen, Romeo e Giulietta, Giselle etc). La sua poetica si fonde brillantemente con la danza africana, riuscendo a parlare della società in cui vive, delle questioni della tolleranza e dei sentimenti senza frontiere che ne fa una delle più amate e apprezzate artiste del mondo. La coreografa di Johannesburg, una formazione europea cresciuta al P.a.r.t.s. di Bruxelles, è maestra nell’ intrecciare i linguaggi e da collabora da sempre con grandi artisti contemporanei come William Kentridge, riuscendo a trasformare le sue coreografie in simboli di battaglia e preghiera. Potenti e attuali.


Premio Speciale Danzatrice dell’anno “per la trasversalità e poliedricità della sua Carriera” va a Lucía Lacarra (Spagna), étoile internazionale, una delle più grandi danzatrici del mondo. La spagnola Lacarra, si è esibita in tutti i palcoscenici internazionali più prestigiosi. Nel 1999 ha ricevuto il premio “Isadora Duncan” per la sua interpretazione di The Cage di Jerome Robbins. Nel 2002 vince il premio Nijinsky come “migliore ballerina del mondo”. Sono solo alcuni dei riconoscimenti tributati a questa ballerina dalle doti incredibili che sa fondere tecnica granitica a intensa espressività in maniera inconfondibile e per questo amata dai più grandi coreografi contemporanei. Premiata nel 1995 a Positano per il ruolo di Angelica ne Il Gattopardo di Roland Petit, quello di Lacarra è il ritorno al Massine, dopo quasi 30 anni, di una grande artista. Molti altri i premi e gli artisti nella serata di gala di domani, presentata dalla giornalista Maria Cava. Ecco il programma:


“Il lago dei cigni” Atto II, passo a due Musica: Piotr Ilitch Tchaïkovski Coreografia: Rudolf Nureyev Interpreti: Rebecca Bianchi, Marco Agostino “Talisman” Musica: Riccardo Drigo Coreografia: Marius Petipa Interprete: Tomás Ruão


“You turn me on” Musica: Joni Mitchell Coreografia: Christopher Weeldon Interprete: Paloma Livellara “Fiamme di Parigi” Musica: Boris Asafiev Coreografia: Vassili Vainonen Interprete: Shale Wagman “Il Corsaro” Atto II, passo a due Musica: Riccardo Drigo Coreografia: Marius Petipa Interpreti: Paloma Livellara, Tomás Ruão “Silvia” Musica: Léo Delibes Coreografia: Manuel Legris Interpreti: Martina Arduino, Marco Agostino “After the rain” Musica: Arvo Pärt Coreografia: Christopher Wheeldon Interpreti: Lucia Lacarra, Matthew Golding “The Swan to the Music” Musica: Camille Saint-Saëns Coreografia e interprete: Dada Masilo “Le parc” Musica: Wolfgang Amadeus Mozart Coreografia: Angelin Preljocaj Interpreti: Sae Eun Park, Germain Louvet

Trionfo per Libetta al Ravello Festival: omaggio a Bosso entusiasma

Trionfo per Libetta al Ravello Festival: omaggio a Bosso entusiasmaRavello (Salerno), 5 ago. (askanews) – Un vero trionfo nella città della musica, per Francesco Libetta, già definito dal critico Paolo Isotta “il più grande pianista vivente”. La 72esima edizione del Ravello Festival, sotto la direzione artistica di Maurizio Pietrantonio, ha proposto con successo al suo pubblico – nel primo degli appuntamenti agostani, domenica 4 – un grande recital del pianista con parte del programma dedicato all’indimenticato Ezio Bosso e pubblicato per Sony Music nel doppio album “Lighting Bosso”. Il risultato è stato grande entusiasmo e applausi prolungati con la concessione di due bis.


Nella Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo è risuonata anche la sinfonia “Oceans” e altri omaggi di Libetta a Bosso, con riletture e trascrizioni dalla musica per piano solo e sinfonica del compositore scomparso nel 2020, oltre a pagine di Chopin, Gluck, Mozart e Bach. Acclamato per le sue straordinarie doti e per la sua versatilità, Libetta è anche saggista, compositore, direttore d’orchestra e italiano che si è fatto valere all’estero: oltre che docente presso la Miami Piano Festival Academy nella NSU (Fort Lauderdale, Florida), l’Accademia Musical Arts di Madrid, l’Accademia di AIMA di Roma, nei master di Alta Especialización, è direttore dei corsi di perfezionamento di pianoforte organizzati dalla Fondazione “P. Grassi” di Martina Franca. È il direttore artistico dell’Accademia su strumenti antichi, tenuta a Briosco dalla Fondazione statunitense Patrons of Exceptional Artist.


Si è guadagnato innumerevoli ed entusiastiche recensioni: per il New York Times è “un poeta aristocratico della tastiera con il profilo e il portamento di un principe del Rinascimento”, mentre per Le Monde de la Musique “è l’erede di Moritz Rosenthal, Busoni e Godowsky”. La Fondazione Ravello promuove la musica tra i giovani under 25 mettendo a disposizione biglietti a tariffa agevolata (10 euro) per tutti gli eventi.

Giffoni, dopo sit-in lettera aperta di Gubitosi: ora devo licenziare?

Giffoni, dopo sit-in lettera aperta di Gubitosi: ora devo licenziare?Roma, 2 ago. (askanews) – “Sono ritornato a Giffoni dopo la mia protesta silenziosa e rispettosa al ministero della Cultura: due giorni durante i quali ho sentito la vicinanza di centinaia di migliaia di italiani, di giffoner, di uomini e donne, di rappresentanti dei partiti politici, di giornalisti e di tanta gente comune. Da qualche giorno, cerco di chiarire le motivazioni che mi hanno spinto a chiedere al ministro Sangiuliano dialogo e attenzione, purtroppo a volte si mischiano le acque e si tende a riportare su altre strade un argomento per noi vitale. Cerco di ribadirlo un’altra volta”: inizia così la lettera aperta del fondatore di Giffoni, Claudio Gubitosi, che il 31 luglio e 1 agosto ha intrapreso un sit-in davanti al ministero della Cultura a Roma per chiedere che siano ripristinati i fondi tagliati allo storico festival cinematografico per bambini e ragazzi in provincia di Salerno.


“Negli ultimi cinque anni, Giffoni ha ricevuto dal ministero della Cultura un finanziamento annuo di 950mila euro, dopo di noi vengono sostenuti altri soggetti che non hanno mai superato i 250mila euro. Ci sarà o no un motivo?”, scrive Gubitosi. “Sono proprio queste ragioni che non si vogliono comprendere, perché il progetto Giffoni non ha nulla a che vedere con tutti gli altri festival. Il ministro ha la facoltà di fare le scelte che vuole ma nei tempi dovuti, tra gennaio e febbraio, non far pubblicare quel bando che pone un tetto massimo di 400mila euro a due settimane dall’inizio di Giffoni”, ha precisato.


“Noi abbiamo già impegnato e speso tutte le risorse. Per il prossimo anno ci regoleremo di conseguenza. Certo è strano che l’esempio virtuoso di Giffoni debba essere tagliato per allinearsi. Sarebbe utile adesso fare un serio ragionamento su come e in che modo si promuove il cinema. Ma ci sarà tempo. Sono due anni che cerco di incontrare il ministro, non ci sono mai riuscito e certo non mi stupisce che lui non mi abbia voluto incontrare in questi due giorni romani. Mi sembra molto imbarazzante che io debba spiegare che cos’è veramente Giffoni e come e in che modo esercita la sua funzione nella vita di milioni di ragazze e di ragazzi, nel contesto culturale italiano e internazionale”. “Si è conclusa da qualche giorno la 54esima edizione, benché tormentata dalle varie criticità è stata certamente una delle più potenti in assoluto”, ha ricordato. “Chi c’è stato non smette di elogiare e raccontare i momenti trascorsi tra migliaia di ragazzi. E all’indomani dalla fine dell’evento sono stato costretto a prendere la decisione della protesta, da solo ma consapevole di rappresentare milioni di italiani, che amano e sostengono questa grande e unica idea. Mi confortano le decine di migliaia di post, commenti, reazioni che ho ricevuto. In pieno agosto. Ho avuto modo di ascoltare i loro messaggi, struggenti, potenti, come ad esempio quelli di alcuni genitori che scrivono frasi come: ‘Giffoni è un esempio per tutti. Se si potesse monetizzare la capacità di tenere 5000 ragazzi senza smartphone, per dieci giorni, avremmo assicurato il finanziamento a vita’”.


“E ancora, le parole di un noto giornalista: ‘Il Giffoni Film Festival è cresciuto perché gli è stata dedicata la cura che si deve ai luoghi cari dell’infanzia. E i ragazzi, in cambio, lo riempiono di magia. Ai ‘grandi’ spetta il compito di preservare il festival così com’è; libero e figlio dei tempi. Un patto semplice, che nonostante l’alternanza dei colori politici, le diverse visioni e le stagioni turbolente della nostra Repubblica, ha tenuto per oltre 50 anni. E così i giovani giurati di un tempo sono diventati attori, sceneggiatori, agenti, registi, giornalisti ma soprattutto Adulti migliori. E anche se lo elogiano (e lo imitano) in mezzo mondo, Oggi, dopo 54 edizioni il Festival è a rischio. E non perché i ragazzi lo abbiano abbandonato, anzi, anche quest’anno ha registrato un’affluenza record. Giffoni è a rischio perché i ‘grandi’ della politica di oggi, hanno deciso di non difenderlo più’. Oltre alle migliaia di voci dei giffoner: ‘Se non dovesse andare bene saremo con te Direttore, in prima linea a protestare perché Giffoni è un bene comune che non può e non deve finire’”. Gubitosi, infine, ringrazia quanti hanno voluto sostenere il festival, tra cui: “Il presidente Giuseppe Conte, i deputati Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, l’onorevole Elisabetta Piccolotti, la senatrice Anna Bilotti e tutti quelli che hanno deciso di supportarci in queste ore, come i tantissimi altri rappresentanti di tutti gli schieramenti politici, compresi quelli dell’area di centro destra”.


“Mille volte ho detto che non ce l’ho con questo Governo e con i partiti che lo sorreggono – sottolinea Gubitosi – Sono amico di tanti ministri e godo del privilegio della loro attenzione, ma il ministro Sangiuliano ha voluto colpire Giffoni solo perché, nel momento in cui si paventava l’ipotesi di non avere i fondi per il 2024, ho preso una posizione netta e chiara con la mia Regione e con il suo presidente Vincenzo De Luca. Alla fine una prima importante parte del finanziamento regionale ci è stata assegnata, ma Sangiuliano non solo ci ha tagliato i fondi, dimenticandosi che se oggi è successo quello di cui stiamo parlando è perché la regione Campania ci ha sostenuto. Lui no. Questi sono i fatti”. “Devo stare zitto? Aspettare? Licenziare centinaia di persone? Chiudere un’azienda leader nel mondo? Distruggere l’economia di un territorio così faticosamente sviluppatasi in oltre mezzo secolo? Come lo spiego ai ragazzi? Forse avrebbe preferito far fare anche una brutta figura all’Italia nel mondo e noi ci siamo tutti sacrificati perché ciò non avvenisse. È tempo quindi di ripensare al posizionamento di Giffoni nell’ambito dei fondi statali, per assicurare ancora di più stabilità, continuità, crescita e ulteriore sviluppo. Più volte ho detto che con la cultura non si fanno battaglie e questo è il momento in cui le parti in causa sono chiamate a ragionare, a capire e a trovare intese. Quello che sto chiedendo al ministro Sangiuliano da due anni”, denuncia. “Ho una vasta esperienza e ho visto quanta cattiveria è venuta fuori. La mia vita l’ho dedicata al mio paese, sollecitando una trasformazione strutturale imponente. Qui a Giffoni non c’era niente e ho lottato per avere la Cittadella del Cinema, poi la Multimedia Valley e tante importanti strutture capaci di contenere l’evoluzione culturale e progettuale. Non c’è esempio di festival al mondo che possa presentarsi con dati, analisi, economie, occupazione, attività in Italia e all’estero. E lo dico con la fierezza di chi sa di essere l’unico direttore e fondatore al mondo ancora in carica dopo 54 anni. Non può essere una colpa essere bravi, né tantomeno che ho iniziato a soli 18 anni. Il mio compito oggi è ancora più forte: stabilizzare l’istituzione per i prossimi anni. Sono consapevole che tutto questo è nel cuore degli italiani e di tante generazioni che ho cresciuto come un padre. Chi non è stato a Giffoni non ha il diritto di parlare e questa dovrebbe essere una regola per tutti quelli che sparano a zero, senza sapere nemmeno cosa dicono. Sentire forte questa vicinanza mi spinge sempre di più ad andare avanti per il bene comune”, conclude.

Talento supremo di Libetta al Ravello Festival con omaggio a Bosso

Talento supremo di Libetta al Ravello Festival con omaggio a BossoRavello (Salerno), 1 ago. (askanews) – Nella città della musica, arriva Francesco Libetta, già definito dal critico Paolo Isotta “il più grande pianista vivente”. La 72esima edizione del Ravello Festival, sotto la direzione artistica di Maurizio Pietrantonio, propone al suo pubblico – nel primo degli appuntamenti agostani, domenica 4, ore 19 – parte del programma dedicato dal pianista all’indimenticato Ezio Bosso e pubblicato per Sony Music nel doppio album “Lighting Bosso”.


Nella Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo risuonerà anche la sinfonia “Oceans” e altri omaggi di Libetta a Bosso, con riletture e trascrizioni dalla musica per piano solo e sinfonica del compositore scomparso nel 2020, oltre a pagine di Chopin, Gluck, Mozart e Bach. Acclamato per le sue straordinarie doti e per la sua versatilità anche saggista, compositore, direttore d’orchestra, Libetta è italiano che si è fatto valere all’estero: oltre che docente presso la Miami Piano Festival Academy nella NSU (Fort Lauderdale, Florida), è direttore dei corsi di perfezionamento di pianoforte organizzati dalla Fondazione “P. Grassi” di Martina Franca. È poi il direttore artistico dell’Accademia su strumenti antichi, tenuta a Briosco dalla Fondazione statunitense Patrons of Exceptional Artist.


Si è guadagnato innumerevoli ed entusiastiche recensioni: per il New York Times è “un poeta aristocratico della tastiera con il profilo e il portamento di un principe del Rinascimento”, mentre per Le Monde de la Musique “è l’erede di Moritz Rosenthal, Busoni e Godowsky”. Per La Tribune de Genève (L. Sabbatini) è “figure-culte”, per ElnuevoPaís è “un caso storico di abilità” (R. Poleo). A. Ciccolini scrisse di Libetta: “il più dotato strumentista della sua generazione”. E per il Corriere della Sera F. M. Colombo ha definito il pianista “uno spolvero di signorilità che credevamo perduto negli archivi dell’interpretazione pianistica”.


Francesco D’Avalos gli ha dedicato tutti i suoi pezzi per pianoforte solo mentre sempre Paolo Isotta lo definì come compositore “poeta doctus” sancendo il profilo di uno degli artisti italiani più stimati nel mondo, dalla direzione d’orchestra all’attività di saggista musicale, registra d’arte visuale e a sua volta protagonista dei documentari di Monsaingeon e Battiato. La Fondazione Ravello promuove la musica tra i giovani under 25 mettendo a disposizione biglietti a tariffa agevolata (10 euro) per tutti gli eventi.

Domani “Pompei Inn… Jazz”, con Fabrizio Bosso e Nico Gori

Domani “Pompei Inn… Jazz”, con Fabrizio Bosso e Nico GoriRoma, 28 lug. (askanews) – Tornano le notti del jazz nell’estate pompeiana: piazza Schettini ospiterà la 12esima edizione di “Pompei Inn… Jazz”. L’appuntamento ormai fisso per gli appassionati di musica jazz, quest’anno è ispirato al tema universale dell’incontro/confronto fra “mondi”, realtà, culture ed esperienze artistiche a volte anche molto distanti tra loro (almeno in apparenza). Nei 6 spettacoli in programma da domani al 31 luglio (due per ogni serata del festival) si altereranno artisti di fama internazionale e giovani talenti emergenti. Ingresso gratuito, senza prenotazione.


La serata inaugurale (lunedì 29 luglio, alle 20.30) vedrà sul palco Igor Caiazza con il suo progetto “All’opera”, accompagnato da Nico Gori e dal celebre trombettista Fabrizio Bosso. La formazione comprende anche Julian Oliver Mazzariello al piano, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Igor Caiazza alla batteria, supportati da un quartetto d’archi composto da Luca Bagagli (violino), Simona Sorrentino (violino), Elena Favilla (viola) e Marco Pescosolido (violoncello). A seguire (alle 21.50), Amedeo Ariano alla batteria con il suo quintetto “Afrodance”, che include Sandro Deidda (sax tenore e clarinetto), Dario Deidda (basso elettrico), Alfonso Deidda (pianoforte e sax alto) e Pierpaolo Bisagno (vibrafono e percussioni), con la partecipazione speciale di Gegè Telesforo.


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