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A teatro “Stai Zitta!”, dal libro di Murgia lotta agli stereotipi

A teatro “Stai Zitta!”, dal libro di Murgia lotta agli stereotipiRoma, 13 mag. (askanews) – Lo Spazio Rossellini di Roma, polo culturale multidisciplinare della Regione Lazio gestito da ATCL, presenta, dal 16 al 19 maggio, “Stai Zitta!” dal libro di Michela Murgia con, Antonella Questa, Valentina Melis, Teresa Cinque, regia Marta Dalla Via.


Antonella Questa, Valentina Melis, Teresa Cinque e Marta Dalla Via hanno sempre avuto qualche difficoltà a stare zitte e lo dimostrano in questi anni i loro tanti spettacoli, video e libri, che affrontano, con ironia e intelligenza, tematiche sociali e anche femministe. Inevitabile quindi si incontrassero un giorno per dare vita a uno spettacolo comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio. Le “frasi che non vogliamo più sentirci dire!” contenute nel libro, offrono l’occasione di raccontare la società contemporanea attraverso una carrellata di personaggi e di situazioni surreali. Dal mansplaining (atteggiamento paternalistico, ndr) all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura “mamma e moglie di”, Questa, Melis e Cinque, guidate dalla sapiente regia di Dalla Via, sapranno coinvolgervi nella lotta contro gli stereotipi di genere, annullando già di fatto, con questo spettacolo, quello secondo cui “le donne sono le peggiori nemiche delle donne”.

”Marta – il delitto della Sapienza”, docu-serie a 27 anni da omicidio

”Marta – il delitto della Sapienza”, docu-serie a 27 anni da omicidioRoma, 8 mag. (askanews) – È il 9 maggio del 1997 quando Marta Russo, studentessa di 22 anni, viene raggiunta alla testa da un proiettile vagante mentre cammina nel campus universitario de La Sapienza a Roma con un’amica. Muore in ospedale cinque giorni dopo. Attraverso le registrazioni audio del diario intimo e segreto di Marta, sinora mai reso pubblico, ripercorriamo il racconto inedito di una storia che ha sconvolto l’Italia.


In occasione del 27esimo anniversario della morte di Marta Russo, arriva la docu-serie in due puntate “Marta – Il delitto della Sapienza”, giovedì 9 e venerdì 10 maggio alle 22, su Sky Crime e in streaming su NOW. La giustizia riconosce colpevoli Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, ma lascia aperti molti interrogativi inquietanti. La morte della giovane studentessa è infatti una delle vicende giudiziarie più controverse d’Italia. Tra interviste e documenti inediti e intimi la docu-serie prodotta da Minerva Pictures evidenzia come i lati oscuri di questa terribile vicenda siano ancora moltissimi e che come sottolineato da uno dei teste “la verità va detta, sostenuta e difesa” e che come ha sempre sostenuto la mamma di Marta “Bisogna arrivare alla verità non per vendetta ma per giustizia”.

”Tris di cuori” dal 9 al 19 maggio al Teatro Golden di Roma

”Tris di cuori” dal 9 al 19 maggio al Teatro Golden di RomaRoma, 7 mag. (askanews) – Tutte le sfumature dell’amore al centro di una nuova e divertente commedia, “Tris di cuori” in scena al Teatro Golden dal 9 maggio al 19 maggio. I protagonisti, Simone Montedoro, Paola Barale, Mauro Conte e Ilaria Canalini, sono alle prese con una serie di intrecci e colpi di scena che portano la firma di Toni Fornari (che cura anche la regia dello spettacolo).


Una squadra, per la prima volta insieme sul palco, che dimostra un grande affiatamento e riesce a dare vita ad una storia fatta di emozioni, rottura di rapporti, divorzi, strascichi amari. Maria Teresa (Paola Barale) scrittrice di romanzi rosa, porta alle estreme conseguenze l’incapacità di scegliere tra due legami differenti. Diventa così Maria moglie di Giorgio (Simone Montedoro) professore di matematica intellettuale vecchio stampo con sfumature decisamente noiose, e allo stesso tempo, per tre giorni alla settimana è Teresa moglie di Danny (Mauro Conte) musicista di belle speranze con zero incisioni, il cui comportamento quotidiano è influenzato dai saggi consigli dello “sciamano” Jim Morrison. Sette giorni, due mariti e la certezza che la felicità si raggiunge con un numero perfetto: il tre. D’altronde è proprio quello che l’autrice di romanzi racconta all’amica editrice Sara (Ilaria Canalini) spiegandole che se manca qualcosa in un primo partner si cerca di colmare quel vuoto cercando rifugio tra le braccia di un nuovo uomo. Naturalmente arrivano gli imprevisti e il “castello di bugie” ad un certo punto inevitabilmente crolla vertiginosamente.

”Il principe del varietà”, tributo a icone comicità con Antonello Costa

”Il principe del varietà”, tributo a icone comicità con Antonello CostaRoma, 7 mag. (askanews) – Un tributo ai simboli della comicità, quei volti così familiari entrati nella case degli italiani, che sono rimasti impressi nel cuore. È questo lo spirito che anima lo spettacolo “Il principe del varietà”, pronto al debutto il 10 maggio (e fino al 12 maggio) al Nuovo Teatro Orione di Roma per poi partire in tournée, con cui il protagonista Antonello Costa intende omaggiare i grandi artisti senza tempo che hanno ispirato la sua carriera, tra i quali: Ettore Petrolini, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, Alberto Sordi, Claudio Villa, Franco Califano ed altri. Un viaggio tra parole e note che porterà sul palco alcuni numeri originali di Costa con diverse tecniche di comicità: il mimo, la caratterizzazione, la canzone comica, il numero cantato e ballato, la macchietta, il tributo, lo sketch, il tormentone, la parodia e tante altre apprese proprio dai celebri personaggi.


La cosa straordinaria è che a tutte queste tecniche darà sempre vita il talento di Antonello Costa, da anni considerato uno degli artisti più originali ed eclettici dello spettacolo italiano, che sul palco sarà accompagnato come in un varietà d’altri tempi da una spalla, Gianpiero Perone, da una soubrette, la sorella Annalisa Costa, e da un corpo di ballo. La prima partecipazione di Antonello a uno spettacolo teatrale risale a marzo 1987. Quest’anno “compirà” 37 anni di carriera, nei quali ha accumulato quasi 4 mila spettacoli, più di 2 milioni di km, 35 spettacoli di varietà, oltre 120 numeri di repertorio, e così Costa per coinvolgere la platea in una vera festa ha deciso rendere il pubblico “giudice”. Seduti dalla poltroncina rossa gli spettatori potranno semplicemente inquadrare con il proprio telefonino il Qrcode presente in teatro e scegliere il gran finale.

Al Monk di Roma il block party Uppercut, anche Don Ciccio e Dj Craim

Al Monk di Roma il block party Uppercut, anche Don Ciccio e Dj CraimRoma, 6 mag. (askanews) – Al via domenica 12 maggio Uppercut, la prima edizione del block party dedicato alla cultura Hip-Hop tra musica, arte e danza pensato per celebrare le discipline che hanno reso famosa quest’arte nel mondo.


Negli spazi del Monk un festival che coinvolge molte realtà dell’underground nazionale e internazionale, pensato per creare un hub di confronto per gli artisti, come per il pubblico. Dai laboratori per i più piccoli agli stand d’autore di urban artist, dagli spettacoli di break dance ai concerti e DJ set. I Il programma parte dalla mattina il live painting non stop dalle 11 alle 21 a cui parteciperanno quattro tra i writer più stimati nel mondo dell’arte. Does con i suoi disegni e dipinti celebri per richiamare le radici del lettering 3D, si concentra su una paziente ricerca di schemi di colore ben equilibrati e sul controllo della precisione dei contorni; Zeus40, artista campano attivo dai primi anni 2000, che ha tratto ispirazione dagli graffiti del circondario napoletano, fino a collaborare alla scenografia del film “L’Amico di famiglia” del regista Paolo Sorrentino; Fabrizio De Tommaso docente della scuola internazionale di Comics a Roma e attualmente lavora per diversi editori Sergio Bonelli, Marvel e Disney; Drak e 180 All Stars è un collettivo di writers che insieme esplorano il mondo dei graffiti, del graphic design, dell’illustrazione e di tutte le sfaccettature dell’arte urbana.


Dalle 11 alle 21 saranno a disposizione del pubblico vari stand con esposizione di oggetti artistici come diorama, poster, stampe e la possibilità di customizzare le proprie sneakers. Dalle 11 alle 19 il laboratorio per bambini a cura dell’Associazione Per Fare un Gioco, dove i più piccoli saranno accompagnati della colorazione di piccoli animali di cartapesta.


Dalle 11 alle 13 il laboratorio di stencil art a cura del writer LA180, mentre dalle 14:30 alle 16:30 è in programma il laboratorio di calligrafia con il writer Daniele Tozzi. Dalle 15 alle 17 il laboratorio dedicato ai bambini dove sarà possibile realizzare passo dopo un passo un mosaico. Dalle 16:30 alle 17:30 spazio alla danza con il laboratorio di break dance a cura della crew Wild Up. Dalle 17:30 alle 19 sonorizzazioni a cura di DJ Gafeto e lo spettacolo di ballo Hip-Hop con la crew Wild Up.


Dalle 19 alle 20 selezioni Hip-Hop a cura di DJ Seiv, mentre dalle 20 alle 21 sarà protagonista l’afrobeat di DJ Koba. La seconda parte serale dell’evento prevede concerti e DJ set, dalle 21.30 il live del rapper romano Lord Madness che assieme al DJ Promo L’Inverso presenterà dal vivo i brani del suo ultimo album Heath Ledger. Celebre per le sue capacità tecniche e per il suo acuto sarcasmo, Lord Madness è un MC dalle rime e dagli incastri taglienti, che scorrono un low mozzafiato con i beat e le sonorità del rap old school ma aperto al presente. A seguire il concerto di Don Ciccio con Mama Marjas DJ, produttore e conduttore radiofonico, Don Ciccio è uno dei pionieri della black music in Italia dai primi anni ’90. Mama Marjas è una delle voci più apprezzate del panorama reggae, roots e R&B nazionale. Sul palco di Uppercut porteranno il meglio dei loro successi che in coppia hanno già presentato dal vivo nei più importanti club e festival internazionali. In chiusura l’esibizione di DJ Craim (nella foto, ndr), un pilastro della scena rap italiana, produttore e virtuoso del turntablism, ha collaborato negli anni con artisti come Colle der Fomento e Kaos One. La sua ultima fatica è stata la produzione dell’ultimo album di Nex Cassel “Fegato”.

UnArchive Fest, film e performance sul riuso creativo delle immagini

UnArchive Fest, film e performance sul riuso creativo delle immaginiRoma, 6 mag. (askanews) – Torna per la sua seconda edizione UnArchive Found Footage Fest, a Roma dal 28 maggio al 2 giugno 2024. Ideato e prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS in collaborazione con Archivio Luce – Cinecittà, con il patrocinio del MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, il primo festival interamente dedicato al riuso creativo delle immagini è diretto da Alina Marazzi e Marco Bertozzi.


Frutto di una profonda riflessione sulla funzione degli archivi audiovisivi e cinematografici nel mondo contemporaneo, nello sviluppo dell’arte, della cultura e più in generale della società civile, UnArchive Found Footage Fest ricerca e prova a raccontare il paesaggio vasto e multiforme del found footage, un orizzonte iconico in continuo mutamento che accoglie in sé una moltitudine di materiali, immaginari, supporti e tecnologie. Un cinema rivolto al presente che scruta, interroga, riaccende, a volte ribalta le proprie fonti. Un cinema che ‘brucia’, come campeggia sul manifesto di questa edizione, realizzato dall’artista Gianluca Abbate. Il programma – 115 opere tra lungometraggi, cortometraggi, installazioni e performance – ha le fattezze di un mosaico multidimensionale, composito, imprevedibile, che racconta le diverse modalità di riuso creativo, i suoi protagonisti, le loro pratiche ed estetiche. Forme molteplici accolte in altrettanti spazi nel quartiere Trastevere: le tre sale del Cinema Intrastevere ospitano le proiezioni di film; il locale Live Alcazar è dedicato alle performance dal vivo; l’Accademia di Spagna a Roma è la sede di panel e tavole rotonde; il Tempietto del Bramante e Vicolo Moroni sono luoghi estemporanei di installazioni artistiche. Tutto alla presenza di importanti ospiti internazionali, che accompagnano le loro opere in un aperto dialogo con il pubblico.


Al centro del programma di UnArchive il Concorso internazionale, dedicato a opere audiovisive di qualunque genere, formato, durata e nazionalità, caratterizzato dall’uso libero e creativo di materiali d’archivio. 11 lungometraggi dai confini porosi – dichiarano i direttori – in grado di restituire creatività non imbrigliate, sguardi non stereotipati provenienti da diversi continenti e identità culturali. Storie personali che intrecciano esperienze, condizioni e mutamenti condivisi; oppure potenti narrazioni collettive che si declinano in sguardi vissuti da singoli. Tra i 12 cortometraggi, sempre con temi e provenienze eterogenee, una maggiore varietà di sperimentazione linguistica e di tecniche adottate.


Le opere della sezione competitiva concorrono per i premi del Festival UnArchive Award (€ 3.000) aperto a tutte le opere selezionate; Best Feature Film Award (€ 1.500) per il miglior lungometraggio, Best Short Film Award (€ 1.500) per il miglior cortometraggio, assegnati da una giuria internazionale composta dai registi Bill Morrison e Firouzeh Khosrovani (tra i vincitori della prima edizione) e dalla montatrice e regista Sara Fgaier. Ad assegnare tre omologhi riconoscimenti una giuria studenti, composta da allievi di scuole e università e coordinata dal regista Giovanni Piperno. Ricchissima e articolata la programmazione Fuori Concorso. Una novità di questa edizione è la sezione Processi d’archivio, focus che ci porta dentro le aule dei tribunali grazie alle immagini d’archivio di alcuni tra i più famosi processi della storia, guidati dallo sguardo degli autori – Loznitsa, Sivan, De La Orden – che interrogano la natura umana, le radici della violenza, l’idea di giustizia.


Ed è proprio Sergei Loznitsa ad aprire il festival con il suo ‘The Kiev Trial’, la sera del 28 maggio, mentre alla ricerca di Eyal Sivan è dedicato il focus Politics of Memory e la proiezione a 25 anni dalla sua uscita di ‘Uno specialista – Ritratto di un criminale moderno’, sul processo ad Adolf Eichmann. Tra gli eventi speciali: il focus ‘An unusual archive’, dedicato al regista palestinese Kamal Aljafari e al suo incessante tentativo di ricomporre e mostrare in una prospettiva inedita l’archivio disperso di un paese non tratteggiato sulle carte geografiche, e l’evento Archiveology, sull’opera di Bill Morrison e sul suo film-manifesto Decasia, proiettato e discusso in un dialogo tra l’autore e la studiosa Rossella Catanese. Ancora fuori concorso: Frontiere presenta 4 titoli internazionali per una riflessione sui confini geografici ed estetici del found footage; Panorami italiani offre uno sguardo su opere che mostrano la varietà di pratiche e poetiche nel found footage italiano; la Carte blanche di Philippe Alain Michaud propone due nuovi programmi con film provenienti dagli archivi del Centre Pompidou; la sezione Riuso di classe si arricchisce di nuove collaborazioni con scuole nazionali e internazionali per presentare i lavori di giovanissimi cineasti. Alla collaborazione con il ReFrame Award di IDFA si aggiunge quella con un altro festival internazionale, il MUTA, Festival Internacional de Apropiación Audiovisual di Lima, con una selezione di cortometraggi peruviani. Infine quest’anno prende vita anche la sezione AAMOD Reloaded, che ripropone in forma monocanale alcune tra le più interessanti live performance prodotte dall’Archivio. Oltre le pareti della sala cinematografica, nella sezione UnArchive//Expanded, due lavori di Studio Azzurro che rivolgono uno sguardo inedito ai propri archivi: l’installazione site specific La cesta del montatore, accolta nell’inaspettata cornice del Tempietto del Bramante, e il loop audiovisivo Radici iconiche. Per la stessa sezione un appartamento in Vicolo Moroni, Casa Borelli, si apre all’installazione Afterimage. All’Alcazar Live la sezione Live performance promette un viaggio lungo le diverse pratiche di riuso e musicazione dal vivo delle immagini, dal montaggio di materiali Luce – in occasione dei cent’anni dell’Istituto – tutto dedicato all’elemento dell’acqua, diretto da Roland Sejko per le musiche di Teho Teardo, alla sonorizzazione dal vivo di film sperimentali di Gianfranco Brebbia, al VJing collagista di Gianluca Abbate e Alessandro D’Alessandro. Il Festival propone nella sala conferenze dell’Accademia di Spagna a Roma due momenti più strutturati di approfondimento e confronto: il panel L’immagine situata. Pensieri e pratiche d’archivio tra femminismo e decolonialità, con interventi di artiste, ricercatrici, e teoriche, e la tavola rotonda Poetiche del riuso nel contemporaneo. Forme, pratiche, esperienze a confronto con le autrici e gli autori presenti in questa edizione. Infine, due degli ospiti d’eccezione, Sergei Loznitsa e Eyal Sivan sono anche protagonisti di altrettante masterclass incentrate sulle pratiche di riuso, la prima organizzata in collaborazione con l’Università IULM, la seconda con la NABA di Roma. UnArchive Found Footage Fest è ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD); in collaborazione con Archivio Luce – Cinecittà; con il patrocinio di MIC- direzione generale cinema e audiovisivo, Comune di Roma, Accademia di Spagna a Roma, Ambasciata del Québec, Istituto polacco di Roma, Universidade de Lisboa, Faculdade de Belas-Artes, Centro de Investigação e Estudos em Belas-Artes (CIEBA), Ambasciata del Canada; Partner NABA – Nuova Accademia delle Arti, Università IULM; con la collaborazione di Centre Pompidou Studio Azzurro, IDFA, Locarno Film Festival, MUTA Festival Internacional de Apropiación Audiovisual, Pordenone Docs Fest, Cineteca di Milano, CSC sede Sicilia, Università Roma Tre DAMS, Università di Roma La Sapienza, Università Tor Vergata, Accademia di Belle Arti Roma, Accademia di Belle Arti Bologna, Accademia di Belle Arti Napoli, John Cabot University, Zelig Bolzano, IUAV Università di Venezia, SudTitles, Alpe Adria Cinema – Trieste Film Festival . Si ringraziano: Casa Internazionale delle Donne, Academy of Art in Szczecin Biblioteca Totiana Lab80 Cinescatti Archivio Aperto Casale del Giglio, gli staff di Cinema Intrastevere, Alcazar Live. Si ringraziano inoltre Enrico Bufalini, Luca Carinci, Fabio Capalbo, Riccardo Costantini, Roberto De Gaetano, Antonio Medici, Minas Lourian, Luca Mazzei, Monica Maurer, Andrea Minuz, Cristiano Migliorelli, Maria Nadal, Antonio Falduto, Gabriella Gallozzi, Alessandro Giovannini, Daniele Guastini, Monica Repetto, Matteo Rubagotti, Paola Scarnati, Pierluca Sforza, Giovanni Spagnoletti, Cesare Zavattini.

Al Festival “Jazz Idea” Elena Camerin Young e Francesco D’Errico 4et

Al Festival “Jazz Idea” Elena Camerin Young e Francesco D’Errico 4etRoma, 4 mag. (askanews) – Con tutto esaurito e grandi consensi, prosegue fino al 19 maggio, sempre a ingresso libero, la 3a edizione del Festival “Jazz Idea” del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, con la direzione artistica della cantante e docente Carla Marcotulli.


Caratteristica del Festival, la presenza di grandi artisti affermati nel panorama musicale italiano e internazionale, che si esibiscono accanto ai giovani talenti provenienti dal Dipartimento Jazz del Conservatorio, sul palco della bellissima Sala Accademica del Conservatorio, caratterizzata da una delle migliori acustiche al mondo e dal Grande Organo Walcker-Tamburini. Anche domani, 5 maggio, dalle 18, due concerti. Prima protagonista, con The creative voice workshop, la cantante Elena Camerin Young con un live che include brani improvvisati, originali e jazz standards. Nata a Venezia, inizia lo studio del canto con Carla Marcotulli. Dopo aver vinto il “Best Student Award” a Spoleto, si trasferisce a New York dove entra a far parte della scena underground e collabora con musicisti, attori, filmografi e danzatori. Dal 2015 vive a Boulder dove insegna alla Naropa University e continua a lavorare con artisti di ogni disciplina.


A seguire, il Francesco D’Errico 4et, guidato dal pianista Francesco D’Errico, con Giulio Martino ai sassofoni, Pietro Leveratto al contrabbasso ed Ettore Fioravanti alla batteria. Il quartetto omaggerà a Duke Ellington, di cui quest’anno ricorre il cinquantenario dalla scomparsa e a cui è dedicato l’intero Festival, con il progetto originale Ellington Prospective: un sentiero intrapreso tra scrittura e interpretazione. Brani originali nati dallo stupore che affiora dal mondo musicale di Ellington e la lettura di alcune sue pagine cercando un sentire che risuoni sincero e attuale. (segue)

’Star Wars: L’impero colpisce ancora’, cineconcerto a Milano e Roma

’Star Wars: L’impero colpisce ancora’, cineconcerto a Milano e RomaRoma, 3 mag. (askanews) – È la pellicola della grande rivelazione (quel Sono tuo padre, svelato a Luke Skywalker, che nel 1980 ha lasciato a bocca aperta gli Stati Uniti), del duello a colpi di spade laser, di uno scanzonato Harrison Ford che bacia sul Millennium Falcon la principessa Leila, interpretata dalla scomparsa e compianta Carrie Fisher. È “Star Wars: L’impero colpisce ancora”, il secondo capitolo in ordine cronologico della saga, forse quello più amato.


Roma Film Music Festival ha deciso di celebrarlo quest’anno, per la prima volta in Italia, con la formula del cineconcerto (qui il video trailer): “Star Wars: L’Impero Colpisce Ancora In Concerto” arriva con quattro date e sei repliche in scena al Teatro Arcimboldi di Milano sabato 4 maggio (ore 20,30) e domenica 5 maggio (ore 15 e 19,30); mentre a Roma l’appuntamento è all’Auditorium Conciliazione sabato 11 maggio (ore 20,30) e domenica 12 (ore 15 e 20,30). Un evento realizzato su licenza ufficiale Disney Concert in collaborazione con Disney Italia, prodotto e presentato da Marco Patrignani per Forum Studios, i leggendari studi di registrazione fondati da Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Piero Piccioni e Luis Bacalov.


Un cineconcerto voluto non a caso a maggio, il “mese della Forza”, e nel capoluogo lombardo in coincidenza con il 4 maggio, ovvero lo “Star Wars Day”. Una giornata celebrativa nata grazie al gioco di parole con la frase May the Force be with you (che la Forza sia con te), un suono simile a May the Fourth (4 Maggio, appunto). Per questo sabato 4 maggio il Teatro Arcimboldi è aperto dal pomeriggio (dalle ore 14,30 alle 18) per diventare scenario di una festa stellare: all’interno del foyer e nella piazza di fronte si schierano truppe di figuranti in costume appartenenti ai gruppi ufficialmente riconosciuti da LucasFilm: gli imperiali della 501st Italica Garrison, i ribelli della Rebel Legion Italian Base, i duellanti con spade laser della Saber Guild, i mandaloriani dell’Ori’Cetar Clan, i sith del Dark Empire – Darkghast Spire e i piccoli della Galactic Academy.


Il pubblico è invitato a partecipare in costume e a scattare foto con i propri eroi preferiti, che siano i cavalieri Jedi o Darth Vader, potrà mettersi alla prova con la nobile arte della spada e attendere le altre soprese previste nella giornata. A distanza di 44 anni torna quindi sul grande schermo – in alta definizione – il capolavoro di George Lucas come non lo avete mai sentito, con un’orchestra di oltre 80 elementi che in perfetto sincrono con le immagini eseguiranno la colonna sonora composta da John Williams, che proprio in questo lungometraggio ci ha regalato l’immortale ritornello della Marcia Imperiale.


Una colonna sonora registrata all’epoca dalla London Symphony Orchestra e oggi eseguita dal vivo dall’Orchestra Italiana del Cinema, il primo ensemble sinfonico italiano a essersi dedicato esclusivamente all’interpretazione di colonne sonore, diretta per l’occasione dal Maestro Ernst Van Tiel. “Due anni fa abbiamo portato il primo capitolo della serie a Roma ed è stato un trionfo”: ricorda Marco Patrignani, fondatore dell’Orchestra Italiana del Cinema e direttore artistico di Roma Film Music Festival. “Da allora ci hanno continuamente chiesto di tornare con gli episodi successivi. Quindi eccoci qua, il momento è arrivato, saremo ancora una volta a Roma e per la prima volta a Milano”, ha aggiunto. Roma Film Music Festival è la manifestazione internazionale dedicata al mondo delle colonne sonore, che per la sua terza edizione targata 2024 ha portato a Roma per la prima volta 007 Skyfall In Concert, realizzato concerti immersivi e ospitato compositori e registi quali Andrea Guerra, Beppe Vessicchio, Carlo Verdone, Lele Marchitelli e Stefano Fresi. Il festival gode del patrocinio del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e di Roma Capitale – Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda. Main Sponsor: Unipol Gruppo; Media Partner: RDS Network; Mobility Partner; MooneyGo; Hospitality Partner Raddison Blu GHR – Rome; Official Wine: Musiké Vini. Confermate anche le partnership con: Nuovo Imaie, Anec, ACMF, SoundTrackFest e Colonnesonore.net.

A Torpignattara a Roma la quarta edizione di Hip Hop Cinefest

A Torpignattara a Roma la quarta edizione di Hip Hop CinefestRoma, 3 mag. (askanews) – Al via venerdì 10 e sabato 11 maggio presso la Casa della Cultura di Torpignattara a Roma, la quarta edizione di Hip Hop Cinefest. L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali. La forte vocazione internazionale dell’Hip Hop Cine Fest conferma l’evento come punto di incontro di culture e idee che arrivano da tutto il mondo. Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale.


L’Hip Hop Cine Fest esplora le intersezioni tra cinema, musica e le sfide culturali del nostro tempo, celebrando la ricchezza della cultura Hip-Hop e il suo impatto trasformativo nella società. Durante la due giorni, si terranno dibattiti e workshop, con una particolare attenzione ai processi educativi non formali dell’Hip-Hop come strumento pedagogico innovativo. Le categorie in gara includono documentari, fiction, video musicali, e opere sperimentali, sia lunghe che corte. Per l’edizione 2024 sono stati selezionati 112 progetti provenienti da 26 paesi: 22 documentari lunghi, 19 documentari corti, 6 cortometraggi di finzione, 20 progetti sperimentali, 6 progetti web/seriali e 39 videoclip musicali. Tra le opere in concorso i documentari: “Street Heroines” di Alexandra Henry dagli Stati Uniti, la celebrazione del lavoro di tre artiste latine attive nella scena dei graffiti tra NY, Città del Messico e San Paolo, e “Olossa” diretto da F.Randrianambinana, J.O.Tsibeny E M.A.Ramangason, un viaggio nella drill del Madagascar. Tra i progetti di finzione “The last Carreo” dal Perù di P.Malek, 24 ore nella vita di Lucho freestyler di Lima, un action tra contraddizioni e dura realtà. Tra i progetti sperimentali “The graffiti mistery” dalla Francia di C.Diaz, un progetto che esplora il lettering attraverso la settima arte; per i best of the web “Fazilona” di Z.Bandido, M.A.Verdiell, E.d.G.Koperuna, web serie dedicata alla scena delle fanzine di Barcellona. Tra i videoclip musicali “Survaival” del regista cubano A.V.D’Mente. Per tutta la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra d’arte curata dalla galleria Croma e una selezione espositiva dell’Italian Hip Hop Museum. Tutti progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com dal 29 aprile al 19 maggio.

Circo Massimo gremito per Concertone, edizione più social di sempre

Circo Massimo gremito per Concertone, edizione più social di sempreRoma, 2 mag. (askanews) – Il Concertone del Primo Maggio di Roma, che si è tenuto ieri sera in un Circo Massimo gremito nonostante la pioggia, ha ottenuto un grande successo, confermandosi come uno degli eventi più attesi e celebrati dell’anno, anche sui social. Oltre 50 artisti e ospiti hanno reso l’edizione 2024 un momento indimenticabile, per chi ha partecipato in presenza e per chi lo ha seguito in TV, alla radio o sui social media.


Il Concertone ha catturato l’attenzione di milioni di spettatori registrando record di interazioni su ogni media, coniugando la potenza della musica con un messaggio di speranza, solidarietà e cambiamento. “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale” è lo slogan che CGIL, CISL e UIL hanno scelto per la Festa dei Lavoratori 2024. Così i tre sindacati confederali hanno dedicato la giornata del Primo Maggio 2024 al ruolo strategico dell’Europa quale costruttrice di pace, lavoro e giustizia sociale, in un momento storico attraversato da molte crisi, ambientali, sociali, fino alle troppe guerre ancora in corso.


Alla conduzione Noemi ed Ermal Meta, affiancati da BigMama. Quest’ultima ha raccontato l’importanza di affrontare la paura: “Il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Ermal Meta ha parlato dell’istruzione scolastica: “L’equità nell’istruzione è essenziale per garantire un futuro in cui ogni individuo possa realizzare se stesso. Dobbiamo eliminare i pregiudizi e le barriere che limitano l’inclusione, affinché nessuno venga lasciato indietro. Perché il futuro è una promessa che dev’essere mantenuta per tutti”.


Noemi delle difficoltà che incontrano le donne nel mondo del lavoro e delle conseguenze che ne derivano: “In Italia una donna su due non ha un lavoro, lo stipendio di una donna è di quasi 8mila euro più basso di quello di un uomo, una donna su cinque lascia il lavoro dopo aver avuto un figlio. Non lavorare o guadagnare troppo poco rende le donne vulnerabili, solo con l’autonomia e l’indipendenza economica si possono difendere da soprusi, ricatti e da uomini violenti”. Le scelte artistiche e di comunicazione hanno premiato ancora una volta il Concerto del Primo Maggio Roma permettendogli di superare lo share dello scorso anno, già uno dei più alti di sempre. In diretta su Rai 3, lo share medio è stato di 11,9%, con pomeridiano 1.5 milioni di telespettatori e 12,56% e una prima serata con una media di quasi 2 milioni di telespettatori. In termini di share, è stato quindi il miglior risultato dal 2009 e in termini di ascolto, il miglior risultato dal 2011. Il Concertone è anche su RaiPlay e Rai Italia.


La strategia digitale del Concertone volta ad amplificare il concept “Ascoltiamo il Futuro” conquista dati record per l’edizione più social di sempre: con oltre 32 mila contenuti rintracciati dall’audit digitale, l’hashtag progettuale #1M2024 raggiunge una copertura mediatica di circa 42M con oltre 227M di impression. Accanto alla crescita organica delle follower base dei profili ufficiali social di Primo Maggio Roma, l’hub integrativo di collaborazioni e visibilità è stato Instagram: sul social media, dove il target principale è rappresentato da una fascia di età 25-34 anni, i diversi partner e attori del Concertone hanno interagito con collab e menzioni conquistando un engagement di 497,237 (fonte https://keyhole.co/). Anche il pubblico dei giovanissimi ha utilizzato #1M2024 su Tiktok raggiungendo oltre 8M di visualizzazioni overall e 1M di views in Italia su una fascia di pubblico composta al 86% da user di 18/24 anni. (fonte tiktok.com). Lo storytelling diffuso e condiviso dai numerosi utenti, sponsor, talent e influencer presenti al Circo Massimo, ha conquistato le vette anche su X che ha visto in trending topic, con oltre 40mila contenuti, #1M2024 e #concertone (15mila contenuti) per l’intera giornata. Tra le menzioni principali, anche la canzone “Hallelujah”, improvvisata da Ermal Meta durante un momento di intensa pioggia. Il Contest 1MNEXT è stato vinto da Giglio, cantautrice di Torino, che ha presentato il suo nuovo singolo “Santa Rosalia”. Il Concerto del Primo Maggio di Roma è promosso da CGIL, CISL e UIL, organizzato per il nono anno da iCompany con la direzione artistica di Massimo Bonelli e la regia di Fabrizio Guttuso Alaimo.