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”Ciascuno a suo modo”, il 10 novembre in scena a Castel Sant’Angelo

”Ciascuno a suo modo”, il 10 novembre in scena a Castel Sant’AngeloRoma, 5 nov. (askanews) – “Lo spettatore dovrebbe essere partecipe come se fosse sul palco, sempre in allerta, come se da un momento all’altro dovesse essere chiamato in causa, deve sentire qualcosa di vivo scivolare dal palco al suo luogo protetto, è un legame erotico, vitale, a tratti inopportuno”. Le parole di Liv Ferracchiati raccontano il suo lavoro drammaturgico davanti al testo di Luigi Pirandello. “Ciascuno a suo modo. O la realtà che quasi non esiste” è il lavoro su cui il giovane e pluripremiato drammaturgo si è messo in gioco su invito di Oltre le parole, collettivo teatrale di Roma. L’opera va in scena in sei regioni fino a dicembre, ed ha una chiara intenzione, nel tempo dei like facili e delle certezze prêt à porter, una intenzione che il teatro può rendere concreta: costringere lo spettatore a spostare il punto di osservazione; guardare la realtà diventa “come guardare le varie sfumature di un prisma”.


Il 10 novembre il lavoro, con tutta la sua potenza, arriva nella capitale e andrà in scena a Castel Sant’Angelo, in linea con la precisa scelta degli organizzatori di spazi scenici “non canonici”. In scena, gli attori di Monolocale Produzioni, diretti da Daniele Coscarella. Scritto e rappresentato esattamente cento anni fa, “Ciascuno a suo modo” è uno dei testi più significativi della poetica di Pirandello, da lui stesso definito il suo scritto più “ingarbugliato”, tanto che nel tempo è diventata una delle opere meno rappresentate del grande siciliano.


Ferracchiati si lascia ispirare e cerca di districare la matassa, si muove a passi lievi sul testo originario: “Non si tratta di voler riscrivere un classico, io parto da un altro presupposto: la condivisione. Quando un classico instaura con me un dialogo cerco di enuclearne i temi e mescolare alle strutture drammaturgiche dell’autore la mia percezione. È come se un adulto guidasse un bambino nell’esplorazione di sue curiosità”. Noi, le nostre opinioni e le ragioni degli altri, tutto è in discussione e tutto viene sovvertito. Anche la genesi del testo è di grande interesse, c’è la guerra, un figlio prigioniero, l’incontro di Pirandello con lo psichiatra e padre dello psicodramma Jacob Moreno.


Prima e dopo la pièce teatrale, Castel Sant’Angelo ospiterà due sessioni di lettura, ma di una lettura particolare, che ancora fa incontrare con potenza le ragioni degli altri: chi arriva potrà scegliere un ‘libro vivente’ che racconterà la sua storia, ispirata a episodi locali. Un itinerario artistico, dunque, dove il teatro svolge il suo ruolo di relazione, di messa a fuoco di desideri, bisogni, paure, e dove la narrazione è rispecchiamento, caduta degli stereotipi, possibilità di pensarsi insieme.


Per Pascal La Delfa, direttore artistico del progetto, “il teatro è collettore di comunità e il progetto nasce dalla necessità e dalla bellezza di ri-portare il teatro in mezzo alle persone: la cultura come strumento di confronto con le parti più profonde di noi”. Questa la cifra stilistica di Oltre le Parole, in oltre vent’anni di teatro, cultura e società. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti (domenica 10 novembre, ore 16.30 pièce Ciascuno a suo modo (50 minuti), ore 15.15 e ore 17.45 Librerie viventi), previa prenotazione: segreteria@teatrocivile.it. www.librerieviventi.it, www.teatrocivile.it.

Al via le riprese de “La Gioia”, con Jasmine Trinca e Valeria Golino

Al via le riprese de “La Gioia”, con Jasmine Trinca e Valeria GolinoRoma, 4 nov. (askanews) – Primo ciak per “La Gioia”, il nuovo film di Nicolangelo Gelormini, interpretato da Valeria Golino, Saul Nanni, Jasmine Trinca, Francesco Colella, scritto da Giuliano Scarpinato e Benedetta Mori, in collaborazione con Chiara Tripaldi e Nicolangelo Gelormini e liberamente ispirato ad un fatto di cronaca. Le riprese si svolgeranno tra Torino e Roma.


La fotografia è affidata a Gianluca Palma, il montaggio è di Chiara Vullo, la scenografia di Eugenia F. Di Napoli e i costumi sono di Antonella Cannarozzi. Prodotto da Viola Prestieri per HT Film e Vision Distribution in collaborazione con Sky e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, “La Gioia” uscirà in sala nel 2025 con Vision Distribution.


Nicolangelo Gelormini è regista, sceneggiatore e montatore. Nel 2020 il suo primo lungometraggio, “Fortuna”, viene presentato in Concorso alla Festa del Cinema di Roma. Nel 2022 firma la docuserie Sky “Il Sequestro Dozier”. L’anno successivo torna alla Festa del Cinema di Roma con il documentario “Lucio Amelio” che gli vale un Nastro d’Argento speciale e dirige un episodio della serie “L’arte della gioia”, presentato al Festival di Cannes 2024.

Teatro del Quarticciolo ricorda giornalista e attivista curda Nagihan

Teatro del Quarticciolo ricorda giornalista e attivista curda NagihanRoma, 2 nov. (askanews) – Il Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma domenica 3 novembre ospita “Voce arcaica”, una serata artistica per Nagihan, un’iniziativa con dibattiti, musica e danza per ricordare Nagihan Akarsel, attivista, accademica e giornalista curda uccisa due anni fa.


Una proposta del teatro che arriva dal territorio in attesa dell’inizio della nuova stagione 2024/25 il prossimo 10 novembre. Molte le attività romane, infatti, coinvolte nell’organizzazione dell’iniziativa che si avvia a celebrare la giornata globale contro ogni violenza di genere che, come ogni anno, si commemora il 25 novembre. Il 4 ottobre del 2022 tutto il mondo curdo, in particolare il Movimento di Liberazione delle donne, è stato colto da un gravissimo lutto. Nagihan Akarsel è stata uccisa ad appena 40 anni davanti alla sua casa a Suleimaniyah, nella Regione Autonoma del Kurdistan iracheno, in un agguato dell’intelligence turca. La notizia ha provocato profonda tristezza e forte rabbia. La sua storia e la sua vita, infatti, sono tra le più emblematiche del processo di trasformazione radicale che la società curda sta perseguendo attraverso il progetto del Confederalismo Democratico, teorizzato dal leader curdo Abdullah Öcalan.


Nata in un villaggio nella regione di Konya in Bakur (il Kurdistan del nord colonizzato dalla Turchia), sin dalla sua primissima infanzia Nagihan ha intuito che la sua gente per troppo tempo è stata costretta a nascondere le proprie radici culturali, a partire dal divieto di esprimersi a scuola o in pubblico in lingua curda. Da grande studia editoria, giornalismo e radiodiffusione all’università di Gazi ad Ankara e fonda Jinha Agency, la prima agenzia di informazione curda formata solo da donne. Dal 2001 al 2007 viene arrestata per la sua attività politica nelle università come attivista del YCK (Unione della Gioventù del Kurdistan). Il carcere turco diventa così parte del bagaglio che la convince ancora di più a percorrere il suo cammino: quello della lotta per la liberazione del suo popolo e delle donne del Medio Oriente. Una volta libera, viaggia in gran parte del Kurdistan, in particolare in Rojava, fondando comitati e accademie di donne dedite alla ricerca e allo studio della Jineolojî (scienza delle donne). Negli ultimi anni della sua vita si stabilisce a Suleymaniyah con il proposito di fondare una Biblioteca, archivio e centro di ricerca e di incontro rivolto alle donne ma che, a causa del suo omicidio, non ha avuto modo di inaugurare, poiché è stata ultimata e presentata solo dopo la sua morte dopo varie difficoltà. Per ricordare il suo esempio, il comitato europeo di Jineoloji e il Tjk-e (Comitato del movimento delle donne curde in Europa) hanno coinvolto l’assemblea cittadina di Non una di meno Roma, Quarticciolo ribelle, la Casa delle Donne Lucha y Siesta, il centro Ararat, Uiki onlus e la Rete Kurdistan Italia, per dedicarle un omaggio verso e oltre il 25 novembre, giornata globale contro la violenza di genere.


Si inizia dal tardo pomeriggio al Teatro Biblioteca Quarticciolo (via Ostuni 8) e si va avanti fino a sera, alternando la presentazione della Biblioteca/Centro di Ricerca e Archivio delle donne di Suleymanyah e della fanzine dedicata a Naghian Arkel e al suo percorso di ricerca sulla jineoloji, la scienza delle donne di cui la stessa Arkel era preziosa ricercatrice e divulgatrice esperta, a momenti di performance artistica, musicale e teatrale.

Il Grande Fratello ti spia? In “1984” al Quirino “siamo tutti morti”

Il Grande Fratello ti spia? In “1984” al Quirino “siamo tutti morti”Roma, 29 ott. (askanews) – “La guerra è pace, la libertà e schiavitù, l’ignoranza è forza”. Gli slogan del ministero della Verità risuonano in “1984” nell’adattamento del celebre romanzo di George Orwell creato nel 2013 da Robert Icke e Duncan Macmillan, spettacolo in scena al Teatro Quirino di Roma con un cast d’eccezione (Violante Placido, uno spietato Ninni Bruschetta e Woody Neri e altri 6 attori), in replica fino al 3 novembre e che poi proseguirà nelle principali città italiane. Ma il sipario si alza su tre citazioni che richiamano Trump, Snowden e la Russia.


C’è molta attualità nello spettacolo teatrale di 101 minuti (come la famigerata stanza 101) diretto dal regista Giancarlo Nicoletti e ispirato al capolavoro distopico di fantapolitica che Orwell scrisse nel 1949. La scena si svolge nel 1984 o meglio in un anno di un futuro qualsiasi, per rimbalzare nel presente, per gli spettatori un presente comunque proiettato nel futuro, nella mente del protagonista Winston Smith o compagno 6709, che lavora al ministero della Verità – a interpretarlo un bravissimo Woody Neri – ed è intento ad annotare i suoi ricordi su un diario clandestino, scritto appunto nel 1984, ma che gli storici avrebbero scoperto solo nel 2050. In “1984” è vietato pensare, c’è infatti la polizia mentale pronta a “vaporizzare” chiunque venga colto mentre compie un reato di pensiero, chiamato “psico crimine”. Le telecamere sono ovunque (ce ne sono di vere anche sul palco), prima o poi avrebbero preso Winston e cancellato ogni traccia della sua esistenza. Poi Neri-Winston si innamora di Giulia, che ha il volto magnetico di Violante Placido, una compagna che indossa un fazzoletto rosso che indica gli “ambisesso” e dice di essere pronta a unirsi alla resistenza contro il Grande Fratello assieme a lui. Ma il Grande Fratello, che utilizza anche i bambini per spiare, è in continuo ascolto, niente accade a Oceania, la cui capitale è Londra, senza che lui lo sappia. E sarà il Ministero dell’Amore ad occuparsi di loro, perché “l’individuo è morto” e “il partito è vivo”. Il Grande Fratello saprà trarre in inganno Winston e lo obbligherà alla sottomissione, perché il prezzo della sanità mentale è la “sottomissione”.


“1984” ci spinge a riflettere sul bisogno di verità dell’essere umano, su una società che tutti sappiamo essere sempre più controllata, e anche se ci sembra di essere liberi, forse così liberi non siamo. Un’altra riflessione ci rimanda invece alla crudele quotidianità: “Quando mai c’è stata uguaglianza se ci sono persone con il potere e altre senza? Quando ci sono stati periodi senza guerra?”. Tra le cose più “divertenti” dello spettacolo i due minuti di odio, con gli attori seduti a fissare lo schermo del telefonino per seguire le impiccagioni in streaming. Un metodo di esecuzione che a sua volta si è evoluto, anche quello.


Nel cast anche Silvio Laviano, Brunella Platania, Salvatore Rancatore, Tommaso Paolucci, Gianluigi Rodrigues e Chiara Sacco. Una produzione di Federica Luna Vincenti per Goldenart Production; scenografia imponente firmata da Alessandro Chiti che si avvale di videoproiezioni, telecamere a circuito chiuso ed effetti speciali, completati dal disegno video visionario di Alessandro Papa, dagli iconici costumi di Paola Marchesin e dall’atmosfera delle luci di Giuseppe Filipponio. Musiche originali composte dal duo Oragravit. La produzione esecutiva è di Daniela Piccolo e l’organizzazione generale di Valentina Taddei. Per il suo fortissimo impatto sul pubblico, la visione è consigliata a spettatori di età superiore ai 14 anni.

La “Crocifissione bianca” di Chagall inaugura Museo del Corso a Roma

La “Crocifissione bianca” di Chagall inaugura Museo del Corso a RomaRoma, 28 ott. (askanews) – Sarà l’opera preferita di Papa Francesco, la “Crocifissione bianca” di Marc Chagall, a inaugurare l’apertura del Museo del Corso – Polo Museale, il nuovo spazio espositivo capitolino promosso da Fondazione Roma, che comprende i due edifici storici di Palazzo Sciarra e Palazzo Cipolla, entrambi affacciati su Via del Corso, fra Piazza Venezia e Largo Chigi.


Il dipinto di Chagall – un olio su tela del 1938 attualmente presso l’Art Institute di Chicago, – inaugura il ciclo di esposizioni dedicato agli artisti del Novecento tra cui Picasso, atteso per il 2025. Il nuovo Polo aprirà gratuitamente al pubblico le sale della Collezione permanente di Fondazione Roma e l’Archivio storico, entrambi all’interno di Palazzo Sciarra. Una parte di Palazzo Cipolla sarà invece riservata a mostre temporanee, eventi artistici e spazi espositivi dedicati ad opere provenienti da altre collezioni, come nel caso del capolavoro di Marc Chagall.


“Essere i primi in Italia ad ospitare una delle opere più apprezzate da Papa Francesco alla vigilia del Giubileo rappresenta un evento artistico di eccezionale rilevanza e sicuramente il migliore modo per inaugurare il nuovo Polo museale”, ha dichiarato Franco Parasassi, Presidente di Fondazione Roma. “Quella di creare un unico Polo attivo dal punto di vista artistico e culturale per la città di Roma – ha aggiunto – è un’idea che avevamo in programma da tempo. Con questa iniziativa apriamo le porte della Collezione permanente della Fondazione Roma e dell’Archivio storico, un viaggio nella storia dell’arte che va dal Quattrocento fino ai giorni nostri”. Opere d’arte legate a Roma, o perché significative per la storia della città o perché di autori che hanno vissuto e lavorato nella Capitale saranno fruibili gratuitamente con visite guidate su prenotazione. “Il Museo del Corso – Polo – Museale – ha concluso il Presidente – è uno spazio espositivo dal cuore antico, ma fortemente legato alla contemporaneità. Anche nella scelta di articolare il Polo su due sedi, quella di Palazzo Sciarra a quella di Palazzo Cipolla, c’è l’idea di apertura alla comunità, di inclusione, di impegno per il territorio, in perfetta armonia con lo spirito di Fondazione Roma. Le mostre, programmate già a partire dai prossimi mesi, saranno sempre al servizio di un progetto socio-culturale. Non ci interessa tanto fare cassetta o vendere più biglietti: vorremmo invece migliaia e migliaia di visitatori interessati a opere straordinarie che fanno parte di un percorso che offriamo come esempio di relazione con la città. Il Museo del Corso – Polo Museale non è il primo e non sarà l’ultimo progetto di Fondazione dedicato all’arte, allo spettacolo, all’educazione. Dal Premio Gigi Proietti alle giornate del Fai, dal sostegno alle periferie contro la dispersione scolastica ai corsi di educazione finanziaria nelle scuole”.

Tosca in “Musica Stregata”, con Brancale, Brachetti e Drusilla Foer

Tosca in “Musica Stregata”, con Brancale, Brachetti e Drusilla FoerRoma, 25 ott. (askanews) – Non si ferma il viaggio della residenza artistica di Tosca nel 2024 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Dopo le tre date, a gennaio con lo spettacolo Unico, concerto in 3 atti, pensato appositamente per la Sala Santa Cecilia, e i primi due appuntamenti in Sala Petrassi a febbraio e marzo con D’Altro canto dedicati a “Napoli” e al “Cinema”, l’artista continua a festeggiare il suo viaggio nella musica, iniziato 30 anni fa.


Con D’Altro Canto il 31 ottobre tornerà a esibirsi nella Sala Petrassi con il terzo dei tre appuntamenti a tema, questa volta dedicato alla “Musica stregata”. Gli ospiti sul palco, insieme a Tosca e ai suoi musicisti, saranno Serena Brancale, Arturo Brachetti, Drusilla Foer, Marisa Laurito. La sera di Halloween richiama inevitabilmente il mondo delle streghe e tutto ciò che il mondo della musica e dello spettacolo ha dedicato loro. Ancora una volta, sarà un’occasione per conoscere gli ospiti sul palco nei loro aspetti meno conosciuti. E visto l’enorme riscontro di D’Altro Canto e i sold out in prevendita, si aggiunge un altro appuntamento. Il 13 dicembre sarà la volta, infatti, di uno “Speciale Natale” con una novità: sarà sul palco della Sala Sinopoli. Come sempre, ci saranno grandi sorprese e grandi cast che saranno annunciati a breve.


D’Altro Canto, serie di spettacoli a tema, scritti con Giorgio Cappozzo, Valentina Romano e Alessandro Greggia, per la direzione musicale di Joe Barbieri, parte da lontano tre anni fa, nascendo alla radio per trasformarsi prima in album e poi in evento teatrale. Nel corso di questa metamorfosi si è arricchito di sfumature e contenuti, senza perdere lo spirito originario che è quello del confronto giocoso, planando con leggerezza anche sugli argomenti più delicati. Sul palco la padrona di casa, Tosca, incontra altri amici artisti con cui scambiare canzoni, racconti, idee, visioni e riscoprirsi attraverso la conoscenza di paesaggi sonori poco frequentati, tra brani famosi eseguiti in altre lingue, rivisitazioni di hit, canzoni introvabili di artisti scoperti per caso, omaggi ai maestri. Ogni appuntamento propone uno spunto da cui partire e attraverso la musica (il cui tempo è scandito dalla direttrice d’orchestra Tosca), riflessioni e aneddoti lo spazio si anima, coinvolgendo il pubblico in esplorazioni a volte sconosciute anche ai protagonisti, rivelando spiragli inediti e inaspettate epifanie.


“Una piccola isola felice nel mare magnum di un tempo complesso, da cui non si cerca fuga, ma solo una chiave diversa per interpretarlo, senza subirlo, con grazia e ironia”, racconta Tosca. E aggiunge: “Con i molti amici che mi verranno a trovare sarà un piacere e un onore condividere storie e regalare musica, accomunati da una visione affine dell’arte e della sua funzione emotiva, sociale e di crescita”. Sul palco Tosca e i suoi ospiti saranno accompagnati dai musicisti: Giovanna Famulari violoncello e voce Massimo De Lorenzi chitarra Fabia Salvucci percussioni e voce Luca Scorziello percussioni e batteria Arabella Rustico contrabbasso.


D’Altro Canto è una produzione Don Chisciotte e Do7.

Al Quirino di Roma “1984”, adrenalina, totalitarismo e amore proibito

Al Quirino di Roma “1984”, adrenalina, totalitarismo e amore proibitoRoma, 24 ott. (askanews) – Acclamato dalla critica e dal pubblico a Londra e a Broadway, ha debuttato in prima nazionale al Teatro Quirino di Roma, il nuovo adattamento di Robert Icke e Ducan Macmillan del romanzo di George Orwell 1984, un’esperienza teatrale che lascia il pubblico senza fiato con i suoi 101 minuti di adrenalina pura. La tournée prosegue al Teatro Quirino di Roma in replica fino a domenica 3 novembre e poi proseguirà nelle principali città italiane.


Sotto la guida del regista Giancarlo Nicoletti (vincitore del Premio Franco Enriquez 2023), Violante Placido, Ninni Bruschetta e Woody Neri insieme a Silvio Laviano, Brunella Platania, Salvatore Rancatore, Tommaso Paolucci, Gianluigi Rodrigues, Chiara Sacco danno vita a uno spettacolo straordinario, per raccontare un modern classic della letteratura in maniera innovativa e inaspettata. Il capolavoro orwelliano, ormai un classico contemporaneo, è diventato nel tempo il prototipo di ogni utopia negativa ed è probabilmente la rappresentazione più forte di ogni totalitarismo, oltre che uno dei libri più letti e amati della storia. Nella visione onirica e innovativa di Icke e Macmillan, 1984 mantiene intatta ancora oggi tutta la sua sconvolgente attualità, e si trasforma in un vero e proprio tour de force spettacolare, a metà fra thriller, storia romantica, grande letteratura e noir.


1984 racconta di un gruppo di storici che, nel 2050, scoprono il diario del compagno 6709, Winston Smith, scritto appunto nel 1984, anno in cui il mondo è diviso in tre superstati in guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. L’Oceania, la cui capitale è Londra, è governata dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la Polizia del pensiero che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c’è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare. Tranne amare. Tranne divertirsi. Insomma: tranne vivere, se non secondo i dettami del Grande Fratello. Perfino i bambini sono diventati spie e così sono chiamati; la guerra è permanente, non importa contro quale nemico, e i teleschermi, insieme alle videocamere, controllano tutti. Winston, che ha acquistato un diario clandestino, è pronto a mettere a rischio la propria sopravvivenza quando si innamora di Julia, in un mondo in cui l’amore è proibito. Il libero pensiero della coppia, la loro presa di coscienza della verità del loro tempo e il desiderio di conservare un granello di umanità, li porteranno sull’orlo del baratro. La nuova produzione di Federica Luna Vincenti per Goldenart Production è un progetto trasversale, di ampio respiro e ambizioso, in linea con il gusto e la grandezza delle maggiori produzioni internazionali. Giancarlo Nicoletti dirige una compagnia di talenti di prim’ordine, la scenografia imponente è firmata da Alessandro Chiti che si avvale di videoproiezioni, telecamere a circuito chiuso ed effetti speciali, completati dal disegno video visionario di Alessandro Papa, dagli iconici costumi di Paola Marchesin e dall’atmosfera delle luci di Giuseppe Filipponio. Le musiche originali composte dal duo Oragravity completano una produzione senza precedenti e di grande presa sul pubblico, che passa anche attraverso scene di violenza simulata, sangue finto, effetti sonori improvvisi e disturbanti e l’utilizzo di luci stroboscopiche. La produzione esecutiva è di Daniela Piccolo e l’organizzazione generale di Valentina Taddei. Per il suo fortissimo impatto sul pubblico, la visione è consigliata a spettatori di età superiore ai 14 anni.

Al Teatro Olimpico di Roma lo spettacolo “Trattoria Orchestraccia”

Al Teatro Olimpico di Roma lo spettacolo “Trattoria Orchestraccia”Roma, 24 ott. (askanews) – Dal 7 al 10 novembre 2024 l’Orchestraccia sarà al Teatro Olimpico di Roma (Piazza Gentile da Fabriano, 17) con “Trattoria Orchestraccia”, un concerto spettacolo ambientato appunto in una trattoria immaginaria, Un luogo dell’anima dove la band accoglierà avventori visionari, poeti incastrati e figure carezzevoli, insieme a tanti ospiti e ci saranno, per tutti, storie, canti e balli sfrenati. Una festa ancestrale e poetica in cui il materiale originale del gruppo incontrerà il meglio della tradizione popolare italiana, in cui si riderà ma ci si commuoverà, si ballerà e si rifletterà. Il tutto in una processione pagana che trascinerà il gruppo e il pubblico in uno spettacolo in cui tutti saranno protagonisti sul palco e tra le file del teatro.


Giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 novembre lo spettacolo è alle ore 21, mentre domenica 10 novembre alle ore 18. I biglietti partono da 26 euro e tutti i dettagli si possono trovare a questo link: https://teatroolimpico.ticka.it/ La band è capitanata da Marco Conidi, cantautore e attore,Emanuele Bruno tastiera/fisarmonica, Guglielmo Poggi attore, Salvatore Romano alla chitarra, Angelo Capozzi alla chitarra/ukulele. E ancora Alessandro Vece al violino, Mario Caporilli alla tromba, Claudio Mosconi al basso e Fabrizio Fratepietro alla batteria.

Torna a Roma la seconda edizione di “Cartiera Soundscape”

Torna a Roma la seconda edizione di “Cartiera Soundscape”Roma, 24 ott. (askanews) – Sarà il Forte Antenne nel quartiere Parioli il palco scelto per la seconda edizione di Cartiera Soundscape. La manifestazione che si svilupperà venerdì 25 e sabato 26 vuole valorizzare le sonorità della musica elettronica e tutte le discipline ad essa correlate.


Si parte venerdì 25 con il live di Kyoto, il progetto della musicista Roberta Russo. La sua peculiarità risiede nella fusione della tecnica del beatbox con un’elettronica scura e cinematica. Segue Evita Polidoro, un’eclettica batterista e cantante che si muove con disinvoltura tra jazz, rock e pop. Presenterà il suo ultimo progetto “Nerovivo” dove mescola influenze post-rock, elettronica ambient e un accenno di jazz contaminato e sperimentale. Poi Tyto (nella foto, ndr), progetto del polistrumentista e produttore Beppe Scardino, già membro dei C’mon Tigre. Nella sua esibizione l’album “?? MIRAI”, dove convergono tutti i suoi fiati (sassofoni, flauti, clarinetto basso) e i suoi strumenti elettronici (drum machine, sintetizzatori, sampler, vocoder, string machine) per creare una musica notturna e misteriosa, postmoderna e contemporanea, con groove, suoni alieni e voci suadenti.


La serata si chiude con il live set di Nativo, nome d’arte del DJ romano Alessio Presenti. Suoni allegri e groove ballabili sono al centro della sua scaletta, dove però si aggiungono anche atmosfere più intense e profonde. Il primo live di sabato 26 sarà quello di UENO Collective, collettivo guidato da Maurizio Mazzenga dei Mokadelic. La performance sarà incentrata sull’ultimo lavoro “Dancefloor Cleaning Maintenance Program”, dove la musica cristallizza una rappresentazione astratta della danza. Loop e manipolazioni sonore incontrano figure ritmiche ricercate, bassi profondi e suoni analogici sono contrapposti a glitch digitali. Poi sarà la volta di Key Clef, DJ e produttrice italiana residente a Berlino. Il suo processo creativo si è evoluto in diverse direzioni, spaziando dalla musica da club all’arte performativa e anche elettroacustica. Il terzo slot della serata prevede l’esibizione di Lorenzo BITW. Il suo sound fa della contaminazione tra ritmi e linguaggi la prerogativa fondante: imprevedibile e istrionico, attento e sensibile alle diverse sfumature del dancefloor. Chiude la scaletta la combo tra Clap! Clap! e Violet Scrap. Cristiano Crisci, in arte Clap! Clap!, è un produttore e DJ, noto per il suo mix di musica elettronica e field recordings provenienti da svariate parti e culture del mondo. Le sue produzioni spaziano tra elettronica e suoni etnici, creando esperienze uniche e narrative musicali che lo hanno portato a collaborare con artisti provenienti da universi musicali diversi da tutto il mondo. Sul palco con lui la performer e coreografa nel campo della fusion dance Violet Scrap. In apertura di entrambe le giornate Koba, in un DJ set esclusivamente su vinile, esplora nuove sonorità elettroniche.

Nuove date di Ludovico Einaudi a Roma nel 2025

Nuove date di Ludovico Einaudi a Roma nel 2025Milano, 19 ott. (askanews) – Annunciate le nuove date di Ludovico Einaudi a Roma nel 2025. Sei nuovi appuntamenti che entrano nel cartellone del Roma Summer Fest alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone i prossimi 12, 13, 14, 15, 17 e 18 giugno. Il “Summer Portraits Tour’ ha preso il via il 9 ottobre all’Auditorium del Lingotto di Torino per proseguire a novembre nei grandi teatri d’Europa, già tutti sold out. L’anno musicale si chiuderà al Teatro Dal Verme di Milano con i tradizionali concerti di dicembre che quest’anno saranno diciassette. Tra febbraio e marzo 2025, il tour toccherà le arene di Germania, Svizzera e Francia, molte delle quali registrano già il tutto esaurito. In maggio per la terza volta suonerà al Waldbuhne di Berlino, mentre a giugno tornerà a Londra con una residency di cinque concerti all Royal Albert Hall, già tutti sold out, record di questo teatro per un pianista. Sul palco Einaudi sarà accompagnato da Federico Mecozzi (violino), Redi Hasa (violoncello), Francesco Arcuri (percussioni), Alberto Fabris (basso), Gianluca Mancini (tastiere), Rocco Nigro (firsarmonica) e dall’Ensemble d’archi Rimini Classica. Al centro della performance ci sarà il suo nuovo album, The Summer Portraits, il diciassettesimo della carriera del pianista e compositore, in uscita il 31 gennaio 2025 per Decca. Nel live accanto alle nuove composizioni, troveranno spazio i temi tratti dal suo vasto repertorio, amatissimo dal pubblico di tutto il mondo.