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Papa Francesco: le armi non porteranno mai la pace

Papa Francesco: le armi non porteranno mai la paceRoma, 12 nov. (askanews) – “Le armi non porteranno mai la pace. Basta fratelli, basta: a Gaza si soccorrano i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari, si liberino gli ostaggi”: è l’appello lanciato da papa Francesco al termine della preghiera dell’Angelus.

Salutando i fedeli, Francesco si è detto vicino a tutti coloro che soffrono, “israeliani e palestinesi, in questo momento buio”: “Ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolazione e religione è sacro, è prezioso agli occhi di Dio, ha diritto a vivere in pace”, ha concluso.

Il Papa: la Chiesa non si lasci intrappolare dall’attivismo

Il Papa: la Chiesa non si lasci intrappolare dall’attivismoRoma, 12 nov. (askanews) – “Chi svolge un ruolo nella Chiesa, non deve lasciarsi intrappolare dall’attivismo, ma dedicare tempo al Signore, all’ascolto della sua Parola, all’adorazione”: lo ha ribadito papa Francesco nel corso della pregheira dell’Angelus, al termine della quale ha riordato il conflitto mediorentale invitando e mettere fine ai combattimenti.

“Oggi si è molto attenti alle apparenze, l’importante è curare bene la propria immagine e fare bella figura davanti agli altri. Ma Gesù dice che la saggezza della vita sta altrove: nel curare ciò che non si vede, ma è più importante, perché sta dentro di noi. È la custodia della vita interiore. Vuol dire sapersi fermare per ascoltare il proprio cuore, per vigilare sui propri pensieri e sentimenti. Vuol dire saper fare spazio al silenzio, per essere capaci di ascoltare. Vuol dire saper rinunciare a un po’ di tempo passato davanti allo schermo del telefono per guardare la luce negli occhi degli altri, nel proprio cuore, nello sguardo di Dio su di noi”, ha spiegato. “La vita interiore non si improvvisa, non è questione di un attimo, di una volta ogni tanto, di una volta per tutte; va preparata dedicando un po’ di tempo ogni giorno, con costanza, come si fa per ogni cosa importante. Allora possiamo chiederci: io che cosa sto preparando in questo momento della vita? Forse sto cercando di mettere da parte qualche risparmio, sto pensando a una casa o a un’automobile nuova, a dei progetti concretià Sono cose buone. Ma sto pensando anche a dedicare del tempo alla cura del cuore, alla preghiera e al servizio degli altri, al Signore che è la meta della vita?”, ha concluso il Papa. Salutando i fedeli, Francesco si è detto vicino a tutti coloro che soffrono, “israeliani e palestinesi, in questo momento buio”: “Le armi non porteranno mai la pace. Basta fratelli, basta: a Gaza si soccorrano i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari, si liberino gli ostaggi; ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolazione e religione è sacro, è prezioso agli occhi di Dio, ha diritto a vivere in pace”.

Schillaci: Iss al lavoro su linee guida contro prescrizioni inappropriate

Schillaci: Iss al lavoro su linee guida contro prescrizioni inappropriateRoma, 10 nov. (askanews) – “C’è probabilmente un tasso importante di inappropriatezza nella richiesta di alcune prestazioni” e questo influisce sulle liste d’attesa. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto all’evento dedicato alla Sanità, organizzato a Milano dal Corriere della Sera. “Alcuni esami, di alta complessità, devono essere la parte finale di un percorso diagnostico – ha spiegato – non l’inizio per poi magari tornare indietro” ma “quello che si lega all’appropriatezza delle prescrizioni – ha sottolineato – è spesso il discorso della medicina difensiva”. Di qui l’orientamento di raccogliere delle linee guida: “Su questo – ha detto il ministro – l’Istituto Superiore di Sanità si è già messo al lavoro”. “Avendo linee guida – ha spiegato Schillaci – individuiamo percorsi che danno certezza anche ai medici prescrittori. Oltre che a chi chiede le prestazioni”.

Musei, convegno nazionale su “La gestione dei Musei di Enti Locali”

Musei, convegno nazionale su “La gestione dei Musei di Enti Locali”Roma, 10 nov. (askanews) – Qual è lo stato di salute gestionale dei musei degli enti locali? E, soprattutto, qual è la visione nazionale, regionale e locale per il loro rilancio, crescita qualitativa ed evoluzione? Il convegno nazionale su “La gestione dei Musei di Enti Locali. Criticità, modelli innovativi, prospettive di sviluppo” è organizzato dai Musei Civici di Verona, uno dei poli museali fra i più ampi e antichi d’Italia, che hanno ideato e progettato il programma delle giornate di mercoledì 22 e giovedì 23 novembre 2023, nella Sala Convegni della Gran Guardia a Verona, insieme a ICOM Italia, alla Direzione Beni, Attività culturali e Sport della Regione del Veneto e alla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, con il contributo di ANMLI, di ANCI e di numerosi professionisti museali ed altri esperti coinvolti nell’iniziativa.

Responsabili di Musei civici, istituzioni preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali e un più vasto bacino di esperti e portatori di interesse, si sono dati tutti appuntamento a Verona, per riflettere sull’evoluzione delle strutture museali civiche e dei modelli di gestione a circa 60 anni dalla ripartizione operata nel Decreto Ministeriale del 1965 sulla base della Legge 1080 del 1960 sulle Norme concernenti i musei non statali ma soprattutto per avviare un primo costruttivo dialogo sul futuro dei Musei civici di tutta Italia, con strategie e progettazioni nuove e condivise, in grado di rispondere alle sfide innovative della società contemporanea e di generare un complessivo rilancio del settore. Ai musei, investiti di funzioni sempre più ampie e incisive sul territorio, viene richiesto, infatti di assicurare un’offerta elevata dal punto di vista culturale ed efficace sul piano sociale ed economico, in sintonia con gli standard proposti per l’accreditamento nel Sistema Museale Nazionale e con le aspettative dei cittadini e dei turisti. Finalità che richiedono competenza e consapevolezza degli obiettivi e delle compatibilità economiche, tecniche e operative per raggiungerli.

Il convegno è promosso da Comune di Verona – Assessorato alla Cultura e Musei Civici di Verona, Regione del Veneto – Assessorato alla Cultura, ICOM Italia (International Council of Museums) Italia, con la collaborazione di Ministero della Cultura, Direzione generale Musei. Ha il patrocinio di ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e di ANMLI – Associazione Nazionale Musei Locali Italiani e gode del sostegno degli Amici dei Civici Musei di Verona. “Un appuntamento che porta la città di Verona alla ribalta della scena museale nazionale” sottolinea l’Assessora alla Cultura Marta Ugolini. “Per due giorni si rifletterà sulle prospettive di sviluppo ma anche sulle criticità che la gestione di musei di enti locali comporta. Si tratta di un vero e proprio simposio di esperti, che vede la partecipazione della Direzione generale dei Musei del Ministero della Cultura, con interventi di esponenti ministeriali e delle direzioni regionali venete, docenti universitari di diritto amministrativo e autorevoli esponenti del comparto museale italiano. Un’occasione di confronto preziosa, essenziale per fare il punto su istituzioni che hanno una responsabilità anzitutto di presidio e poi di conservazione a livello locale del patrimonio culturale materiale oltre che il compito di valorizzare i rapporti, ciascuno con il proprio territorio e la propria comunità locale. In Italia, di fatto, non esiste un grande museo centrale di Stato, come può nei Paesi che hanno avuto unitarietà (il Louvre in Francia o il British Museum nel Regno Unito). In Italia si contano una ventina di celeberrimi musei statali accanto ad una pluralità di musei locali che nei diversi territori hanno il compito di cura e di valorizzazione di questo immenso, diffuso e unico patrimonio storico, artistico e culturale che sta in tutto il nostro Paese. E’ nostro compito interrogarci sulla validità gestionale di tale assetto”.

“La nuova definizione di museo di ICOM (2022) ha esteso a nuove responsabilità il ruolo dei musei nella società contemporanea. Accessibilità, inclusione, diversità, sostenibilità, etica e partecipazione delle comunità sono valori chiave ineludibili per i musei di oggi e di domani” – spiega la Direttrice dei Musei Civici di Verona Francesca Rossi. “I musei veronesi, che rappresentano uno dei sistemi museali più longevi e variegati d’Italia, rientrando nel 16% dei musei italiani fondati prima del 1960, sono ben consapevoli del profondo cambiamento in atto. In anni recenti sono stati riorganizzati in una struttura unificata che opera intensamente attivando reti di cooperazione ed è orientata verso un’autonomia gestionale secondo le ‘Linee programmatiche dell’Amministrazione comunale’ allineate agli indirizzi della riforma dei musei statali ad autonomia speciale e alle indicazioni della nuova la Legge per la Cultura, n.17 del 2019 della Regione del Veneto, che è molto esplicita al riguardo. Avvertiamo quindi la necessità di rafforzare sempre più i rapporti di collaborazione tra professionisti museali e portatori di interesse e di creare occasioni di incontro per condividere buone pratiche e riflessioni sui modelli di gestione adatti al nostro tempo e alle diverse comunità di riferimento. Queste finalità di fondo hanno animato l’impegno per realizzare questo grande simposio nazionale”. “Innanzitutto le mie congratulazioni all’Amministrazione della Città di Verona e alla Direttrice Francesca Rossi per aver voluto fortemente organizzare questo convegno. A mio avviso il ruolo dei musei di enti locali è una componente fondamentale di quella spina dorsale della cultura in Italia che ci porta a riflettere sui temi della conservazione ma che ci impegna anche fortemente a guardare al futuro. I musei civici hanno reinterpretato la loro missione: da luogo di conservazione ed esposizione a luogo di relazione con le comunità di riferimento. Ecco perché la dimensione civica dei musei sta assumendo un’importanza sempre maggiore, perché sono partner di tante iniziative e stabiliscono un rapporto bidirezionale con i cittadini. Il compito dei musei non è più dunque raccontare qualcosa a qualcuno che non sa, ma di essere luoghi dove riflettere sul futuro, spazi della contemporaneità socialmente rilevanti e utili per le nostre comunità. Inoltre, ci sono dei grandi trend legati alla dimensione europea del Green New Deal per cui è necessario prestare attenzione anche alla dimensione della digitalizzazione. Questo è un momento molto importante e il convegno ci aiuterà ad analizzare questi passaggi, in cui noi siamo soggetti che operano eticamente in modo professionale, ma con la partecipazione della comunità, per offrire esperienze diversificate” afferma Michele Lanzinger, Presidente ICOM-Italia.

Tra i punti cruciali in discussione al convegno, lo status giuridico e la missione, i livelli di autonomia dei musei all’interno dell’ente locale, le forme di governance e di partenariato, le reti e i sistemi locali e territoriali, i contratti, la collaborazione col Terzo Settore, le professionalità e gli strumenti che possano garantire lo studio, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, la piena accessibilità, la condivisione di conoscenze, il piacere e il benessere dei visitatori, nel rispetto delle diverse identità e sensibilità, promuovendo quel ruolo di agenti di trasformazione sociale, che emerge dalla nuova definizione di museo approvata nel 2022 da ICOM, nel territorio di riferimento e nell’ambito del più ampio Sistema Museale Nazionale. Fra i numerosi interventi previsti da segnalare, mercoledì 22 novembre: Massimo Osanna, Direttore Generale Musei – Ministero della Cultura; Fausta Bressani, Direttore Direzione Beni Attività Culturali e Sport – Regione del Veneto; Giuseppe Piperata, Professore ordinario di diritto amministrativo allo Iuav di Venezia; Girolamo Sciullo, già Professore ordinario di Diritto amministrativo all’Università di Bologna; Pierpaolo Forte, Professore ordinario di Diritto amministrativo all’Università del Sannio di Benevento; Ludovico Solima, Professore ordinario di Management e imprenditorialità nelle imprese culturali Dipartimento di Economia – Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’. E, ancora: Stefano Baia Curioni, Direttore Fondazione Palazzo Te; Daniele Ferrara, Direttore Direzione regionale Musei Veneto – Ministero della Cultura. Giovedì 23 novembre, la tavola rotonda dedicata al tema “Per il rafforzamento della rete museale della città di Verona”. Coordinerà l’Assessora alla Cultura Marta Ugolini, con i rappresentanti di: Musei Civici di Verona (Francesca Rossi), Casa Museo Palazzo Maffei (Vanessa Carlon), Fondazione Miniscalchi Erizzo (Giovanna Residori), Museo Archeologico Nazionale (Giovanna Falezza).

Tim, i negozi diventano “Punti Viola” per contrastare violenza di genere

Tim, i negozi diventano “Punti Viola” per contrastare violenza di genereRoma, 10 nov. (askanews) – TIM scende di nuovo in campo a fianco delle donne. Dopo aver recentemente lanciato Women Plus, un’app pensata per sostenere l’occupazione femminile, il Gruppo guidato da Pietro Labriola ha presentato una nuova iniziativa, questa volta coinvolgendo la sua rete di punti vendita. Sfruttandone la capillarità sul territorio, TIM metterà a disposizione i propri negozi per accelerare la diffusione in tutta Italia della rete dei ‘Punti Viola’, ‘luoghi sicuri’ che DonneXStrada, l’associazione no profit per la sicurezza in strada e contro la violenza di genere, sta portando in tutto il Paese. Il personale degli oltre 200 negozi di proprietà della società è stato adeguatamente formato e sensibilizzato per prestare una prima assistenza e contribuire a diffondere consapevolezza e strumenti per contrastare la violenza di genere. L’iniziativa rappresenta un nuovo tassello di ‘La parità non può aspettare’, il progetto di TIM che vuole sostenere, a 360 gradi, l’empowerment femminile, perché, come sottolinea il manifesto dell’iniziativa, “all’Italia che vuole crescere serve il talento, la passione, il coraggio e l’impegno di tutte e tutti” ed è quindi necessario mettersi ‘in connessione’ per “superare gli stereotipi, offrire opportunità alle donne e contrastare la violenza di genere”. Anche per questo il Gruppo punta a far crescere ulteriormente il progetto realizzato con DonneXStrada: all’evento di lancio di oggi, infatti, Marco Sanza, Amministratore Delegato di TIM Retail, ha lanciato una ‘call to action’ per sensibilizzare anche la rete di vendita indiretta ad aderire al progetto.

“Vogliamo fare leva sulla valenza sociale dei nostri negozi e la loro presenza su tutto il territorio nazionale, dalle strade delle più importanti città italiane, alle stazioni e alle gallerie commerciali”, ha dichiarato Marco Sanza, Amministratore Delegato di TIM Retail. “Il progetto favorisce inoltre lo sviluppo di quelle competenze trasversali e relazionali delle nostre persone addette alle vendite che sono necessarie per supportare le persone che possano trovarsi in situazioni di pericolo. Ma vogliamo fare di più: per questo invitiamo anche tutta la rete vendita in franchising a unirsi a questa iniziativa”.“La collaborazione tra DonneXStrada e TIM rappresenta l’impegno concreto di un’azienda che vuole veramente cambiare le cose. Sono entusiasta del supporto di TIM, che è fondamentale per un’associazione non profit come la nostra e per tutta la società: insieme possiamo contribuire a un cambiamento sempre più necessario”, ha aggiunto Laura De Dilectis, fondatrice di DonneXStrada e CEO della startup VIOLA.

TIM ha presentato il suo nuovo progetto all’interno della 4 Weeks 4 Inclusion, la maratona interaziendale sull’inclusione ideata e promossa da TIM, alla cui quarta edizione partecipano oltre 400 partner: sul sito 4w4i sarà possibile vedere la presentazione del progetto, quella di Women Plus e tutti gli altri eventi dell’iniziativa. 

Roma, svastiche su muri del quartiere ebraico. La comunità: siamo preoccupati

Roma, svastiche su muri del quartiere ebraico. La comunità: siamo preoccupatiRoma, 9 nov. (askanews) – Un nuovo episodio di antisemitismo a Roma che desta la preoccupazione della comunità ebraica. Varie stelle di David equiparate alle svastiche naziste sono apparse nell’area di Portico D’Ottavia, in particolare in Piazza delle Cinque Scole, sulle scalette verso piazza Gerusalemme, in piazza di Monte Savello e via di Monte Savello dove c’è un’altra gradinata che conduce verso il lungotevere. “Dopo i tragici eventi del 7 ottobre in Israele, con le barbarie compiute da Hamas in danno di civili israeliani, assistiamo altresì ad un rigurgito di gravi episodi di antisemitismo in Italia, in tutta Europa e anche negli Stati Uniti”, denuncia a “Shalom”, Alessandro Luzon, Assessore ai Rapporti Istituzionali della Comunità ebraica di Roma.

“Eventi come questi destano sconcerto, enorme preoccupazione e riportano alla mente il periodo delle persecuzioni razziali: proprio oggi ricordiamo quando l’odio antisemita si manifestò con tutta la sua forza, tra il 9 e il 10 novembre del 1938, nella “notte dei cristalli”, prosegue Luzon. “Questi eventi ci ricordano anche il clima che ha preceduto l’attentato alla Sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982. Fatti che devono rimanere fermi nelle nostre memorie per non compiere gli errori del passato. Abbiamo grande fiducia nelle istituzioni politiche e negli organi di Pubblica Sicurezza, sempre al nostro fianco, con i quali abbiamo costanti e proficui rapporti di collaborazione e che ringraziamo per il lavoro che costantemente svolgono nei loro ambiti”. Il caso è stato subito segnalato al Campidoglio che ha inviato sul posto gli operatori dell’ufficio Decoro per rimuovere le scritte. Appena scoperto, il simbolo nazista in piazza delle Cinque Scole è stato prontamente coperto con un quadrato per camuffarne il significato, ma la scritta è ancora pienamente visibile sul muro.

Il post scioccante della docente contro gli ebrei, Valditara: odio razziale e discriminazioni incompatibili con la scuola

Il post scioccante della docente contro gli ebrei, Valditara: odio razziale e discriminazioni incompatibili con la scuolaMilano, 9 nov. (askanews) – “Odio razziale e discriminazioni di ogni tipo sono incompatibili con i principi della nostra scuola che è la scuola costituzionale, improntata al rispetto della persona. Come Ministero metteremo in campo tutte le azioni necessarie a debellare atteggiamenti simili”. Così il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, interviene sul caso della docente di matematica della scuola dell’Istituto H-Farm di Roncade (Treviso), che avrebbe pubblicato su Instagram un post, poi rimosso, corredato dalla scritta “Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei”.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, su impulso del Ministro Valditara, si è prontamente attivato chiedendo al legale rappresentante dell’istituto informazioni esaustive e immediate sui fatti e di essere messo a conoscenza delle misure adottate. Trattandosi di una scuola straniera non vigilata dal Mim, l’iter disciplinare di accertamento e di eventuale sanzione può essere avviato solo dall’istituto stesso.

Ippica, Lollobrigida-Gen. Rispoli: Carabinieri e Masaf per sviluppo comparto

Ippica, Lollobrigida-Gen. Rispoli: Carabinieri e Masaf per sviluppo compartoRoma, 9 nov. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida insieme al Comandante delle Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, Gen. C.A. Andrea Rispoli, ha inaugurato il padiglione del Masaf a Fieracavalli di Verona. I carabinieri del C.u.f.a. hanno partecipato all’evento fieristico con diversi stand del comando carabinieri tutela biodiversità e con una nutrita rappresentanza dei militari del comando tutela agroalimentare.

Il ministro Lollobrigida ha evidenziato l’opportunità di rendere più puntuale, anche attraverso controlli più mirati e in sinergia, l’azione nel settore ippico da parte dell’Arma dei carabinieri ed in particolare dei reparti tutela agroalimentare, in stretta collaborazione con la direzione generale per l’ippica. L’obiettivo è promuovere l’incremento migliorativo, qualitativo e quantitativo delle razze equine in italia per sviluppare l’ippicoltura in tutti suoi aspetti, un comparto che rappresenta un importante settore economico e naturalistico dell’intera nazione, tra le prime al mondo. “Le sovvenzioni del Masaf agli ippodromi, per la gestione, il funzionamento ed il miglioramento degli impianti e di tutti i servizi connessi, necessitano di accurati controlli e verifiche da parte di tutte le istituzioni incaricate, per contrastare ogni forma di illecito e cattivo utilizzo di fondi pubblici. La stessa attenzione sarà rivolta alle attività connesse all’organizzazione dei giochi e delle scommesse sportive, che contribuiscono agli investimenti nel settore, oltre che alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del doping animale”, dichiara il Generale Andrea Rispoli.

L’Arma dei Carabinieri potrà fornire un determinante contributo di competenza e specializzazione, per difendere sia il benessere animale del cavallo, sia l’intero comparto dell’ippica da interessi criminali, che ne possono ostacolare lo sviluppo e la competitività a livello internazionale. “Le direttive del ministro sono già in corso di attuazione, con diverse ispezioni e controlli in vari ippodromi da parte dei carabinieri e dei tecnici del ministero, che saranno potenziate e incrementate nei prossimi periodi. Obiettivo è riportare al centro dell’attenzione un settore importantissimo, sia per i risvolti economici, sociali, tecnici e culturali, sia per tutela dell’ambiente e la biodiversità nazionale”, aggiunge il Generale Rispoli.

In questa importante missione, a fianco del comando tutela agroalimentare, opera il raggruppamento carabinieri biodiversità, presente alla fiera con diversi stand di presentazione delle attività istituzionali e con dimostrazioni equestri per tutelare le razze equine autoctone, valorizzandole e preservandone la conservazione attraverso 7 centri di selezione equestre, oltre a dedicarsi ad attività educative e divulgative. I circa 100 puledri che vengono alla luce ogni anno, ricevono immediatamente l’imprinting della doma dolce, allevati e nutriti in ambienti naturali e protetti, contribuendo al mantenimento e alla selezione di alcune razze autoctone particolarmente pregiate e rare, che andranno, tra il resto, ad alimentare i corazzieri, il reggimento carabinieri a cavallo e i reparti ippomontati, operanti nei servizi d’istituto a tutela delle aree protette. “Le attività istituzionali del Comando unità forestali ambientali e agroalimentare carabinieri nel settore ippico e nella tutela delle specie equine, sotto la direzione del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, contribuiranno sempre più alla difesa, al rilancio e allo sviluppo del comparto, anche al fine di migliorare la competitività italiana, tutelandone, al contempo, il prezioso patrimonio naturale”, dichiara il ministro Lollobrigida.

Musicoterapia per i bambini con disturbi dello spettro autistico

Musicoterapia per i bambini con disturbi dello spettro autisticoRoma, 9 nov. (askanews) – I benefici della musicoterapia per i bambini con disturbi dello spettro autistico. A parlarne, in occasione della Giornata Europea della Musicoterapia, il 15 novembre, è la presidente dell’Associazione Italiana Professionisti della Musicoterapia (Aim) e musicoterapeuta del Centro Terapeutico dell’Antoniano di Bologna – che da oltre 40 anni offre trattamenti riabilitativi per bambini con disturbi dell’età evolutiva – Marinella Maggiori.

“La musicoterapia può essere un’importante risorsa per i bambini affetti da disturbi dello spettro autistico, è infatti capace di ridurre lo stress e migliorare le capacità comunicative, relazionali e motorie” ha dichiarato. Tra i servizi più importanti della struttura, che condivide le mura e l’anima con Zecchino d’Oro, i percorsi di musicoterapia. Nel 2022 sono state oltre 1.700 le ore dedicate a questa disciplina, seconda, per quantità di ore, solo alla logopedia. Il Centro rileva negli ultimi anni un aumento di accessi di bambini con disturbi dello spettro autistico, le musicoterapeute, in particolare, dal 2020 hanno accolto il 30% in più di bambini con questa tipologia di disturbo. “La musica non è solo arte, è emozione, sensazioni e coinvolgimento – ha aggiunto Marinella Maggiori – è come se fosse un’altra forma di comunicazione, un linguaggio universale che chiunque comprende e riconosce. È per questo che la musicoterapia è efficace e porta a risultati straordinari, in particolar modo per i soggetti autistici”.

“Che il potere della musica sia immenso – ha spiegato fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano – ce lo ha mostrato Padre Ernesto settant’anni fa quando oltre alla realizzazione della mensa per chi non aveva di che sfamarsi, sognò un luogo che nutrisse anche l’anima e lo riempì di musica e teatro. Il Piccolo Coro e lo Zecchino d’Oro hanno permesso di diffondere allegria e valori preziosi a tante generazioni di adulti e bambini e oggi il nostro Centro Terapeutico di Bologna è un altro esempio di cosa davvero ‘la musica può’ far accadere perché nell’aula della musicoterapia si trasforma anche in sostegno e opportunità di vita nuova per chi ne ha più bisogno. Sono proprio queste le ragioni per cui abbiamo scelto di intitolare la prossima edizione di Zecchino d’Oro, in onda su Rai 1 dal 1 al 3 dicembre, La musica può. Per rendere omaggio ai piccoli miracoli che la musica ci ha mostrato in questi anni”. “Le diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico sono in aumento – ha detto Alessandro Ghezzo, Neuropsichiatra Infantile del Centro Terapeutico di Antoniano – ciò è dovuto in parte a una maggiore consapevolezza e a diagnosi più precoci ed efficaci. In Italia, secondo l’Osservatorio nazionale, co-coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, 1 bambino su 77, nella fascia d’età tra i 7 e i 9 anni, presenta diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico, ma i dati sono fermi al 2019”.

È quindi sempre più fondamentale mettere in atto terapie e percorsi di riabilitazione per sostenere bambini e famiglie toccati da una diagnosi di questo tipo, per garantire supporto alle famiglie e soprattutto maggiore autonomia e una migliore qualità della vita ai bambini. La musicoterapia è una strada. “Recenti ricerche indicano che la musicoterapia può contribuire a migliorare la connettività cerebrale delle aree del cervello che sostengono le capacità comunicative, diminuendo, nel complesso, la severità del quadro clinico e migliorando la qualità della vita” ha proseguito il dott. Ghezzo. “Questi primi dati sono incoraggianti, ma occorre approfondire con altre ricerche. Noi del Centro Terapeutico di Antoniano, grazie al lavoro che facciamo tutti i giorni con questi bambini, possiamo essere un osservatorio per monitorare i risultati che possono essere ottenuti con la musicoterapia”. All’interno del percorso riabilitativo multidisciplinare che offre il Centro Terapeutico di Antoniano, la musicoterapia fornisce un contesto che facilita l’attenzione e l’instaurazione di legami nei bambini con difficoltà relazionali. La musica diventa un linguaggio non verbale universale che supera tutte le barriere. Come esperienza sensoriale piacevole e rassicurante, aiuta a regolare le emozioni e ad affrontare problemi di ipersensibilità sensoriale, molto frequenti in bimbi autistici. Gli stimoli musico-sonori, inoltre, aiutano a sviluppare abilità cognitive, motorie e linguistiche.

Nove milioni di italiani vittime di furti in casa. Primo il Lazio, ultime le Marche

Nove milioni di italiani vittime di furti in casa. Primo il Lazio, ultime le MarcheRoma, 9 nov. (askanews) – È il furto in casa il reato che fa più paura. Il 52,8% degli italiani mette in cima alle proprie paure quella di subire un furto in casa, con percentuali che raggiungono il 58,6% tra chi vive in un’abitazione singola o in una villetta e il 57,6% tra gli anziani. In effetti, informa una nota, il furto in casa è un’esperienza molto diffusa: 9 milioni di italiani (il 18,7% del totale) ne ha subito almeno uno e il 44,5% conosce vicini e amici che sono stati vittime di intrusioni all’interno delle mura domestiche. È quanto emerge dal 2° Rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa di Verisure Italia «La casa che vorrei. Spazio sicuro e che rassicura», realizzato dal Censis con il contributo del Servizio Analisi Criminale del Ministero degli Interni. Il trend dei reati: forte allarme nelle aree metropolitane. Nel 2022 sono stati commessi complessivamente 135.447 furti e rapine in abitazione, con un aumento rispetto all’anno precedente del 7,2%. Ma siamo molto lontani dai numeri pre-Covid e dai valori di inizio decennio. Tra il 2013 e il 2022 si registra, infatti, una diminuzione del 46,9% dei furti e delle rapine in casa. Tuttavia, la situazione non è dappertutto la stessa: questa tipologia di reati si concentra nelle grandi aree metropolitane.

Al primo posto c’è Roma, dove nel 2022 sono avvenuti 11.600 furti in abitazione, pari all’8,7% del totale nazionale. Seguono Milano con 9.081 furti (il 6,8%) e Torino con 5.875 (il 4,4%). In queste tre città metropolitane si concentra il 20% di tutti i furti nelle abitazioni commessi in un anno in Italia. Se si considera l’incidenza dei furti rispetto alla popolazione residente, al primo posto si colloca Bologna con 35,7 reati di questo tipo ogni 10.000 residenti, seguita da Firenze (33,7 per 10.000 abitanti) e Venezia (33,5). L’Indice Regionale della Sicurezza Domestica Censis-Verisure: il Lazio all’ultimo posto. Il primo Indice della sicurezza domestica a livello regionale, elaborato dal Censis per Verisure Italia, consente di posizionare le regioni italiane in una scala che va dalla più sicura, dove è minore la probabilità di rimanere vittima di un reato o di essere esposto ad altri rischi legati alla dimensione abitativa, e perciò tra i cittadini è diffuso un senso di sicurezza, fino alla regione meno sicura, dove l’effettiva possibilità di incorrere in un evento pericoloso all’interno della propria abitazione e l’allarme sociale sono più elevati. Al primo posto nella graduatoria regionale della sicurezza domestica si collocano le Marche, con un valore dell’indice di 117,3 su base 100. Seguono il Friuli-Venezia Giulia (111,9) e il Trentino-Alto Adige (111,7). All’ultimo posto per livello di sicurezza domestica reale e percepita si posiziona il Lazio, con un valore dell’indice pari a 73,8, preceduto da Campania (82,4) e Puglia (89,8). Diciassettesima è la Lombardia, con 93,3 punti. Investire in sicurezza? Ne vale la pena. Il 76,1% degli italiani è convinto che i sistemi di sicurezza sono utili perché scoraggiano i ladri ad entrare in casa e il 75,4% pensa che possedere sistemi di sicurezza a difesa della propria abitazione li fa stare più tranquilli e li fa vivere meglio. Di conseguenza, la metà della popolazione (il 50,6% del totale) è intenzionata ad investire di più nei prossimi anni per la sicurezza domestica. Che cosa si chiede a un sistema di sicurezza? Al primo posto, il 94,4% degli italiani giudica molto (67,1%) o abbastanza importante (27,3%) la capacità di un sistema di rilevare un tentativo di furto o una intrusione prima che avvengano. È proprio verso questo obiettivo che il mercato della protezione domestica si sta muovendo, per potenziare al massimo le capacità predittive dei sistemi di allarme, in modo da creare sistemi integrati con la Centrale operativa che prevedano una serie di barriere all’ingresso. La semplicità di utilizzo è la caratteristica principale che deve avere un sistema di allarme, segnalata dal 36,3% degli italiani. Segue l’assistenza gratuita nelle diverse fasi di vita del prodotto, menzionata dal 23,7%.

«Con questo progetto», dichiara Stefan Konrad, Managing Director di Verisure Italia, «vogliamo offrire un’analisi e un’interpretazione minuta dei cambiamenti che sono in atto nella società italiana riguardo al valore attribuito alla casa e alla sicurezza, per informare, prevenire e presentare soluzioni innovative. È dedicato a istituzioni, addetti ai lavori e a chiunque voglia informarsi sul tema, mettendoci al servizio delle persone e della società per innalzare il livello di sicurezza reale e percepita dagli italiani». «La casa è il bene più prezioso che abbiamo, è uno spazio vitale in cui si esprimono attività quotidiane sempre più diversificate e complesse», aggiunge Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis. «Ecco perché la sicurezza domestica è una componente fondamentale della nostra qualità della vita e del benessere individuale, cui siamo disposti a destinare sempre più risorse, pur di vivere meglio e più tranquilli».