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Vaticano: transessuale può essere battezzato ed essere testimone nozze

Vaticano: transessuale può essere battezzato ed essere testimone nozzeCittà del Vaticano, 8 nov. (askanews) – “Un transessuale – che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e ad intervento chirurgico di riattribuzione di sesso – può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli. Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo”. E’ quanto stabilito dal Dicastero per la Dottrina della Fede che ha così risposto ad alcuni quesiti giunti lo scorso 14 luglio dal Vescovo brasioiano di Santo Amaro ,mons. José Negri. Il presule aveva posto alcuni quesiti, che ora hanno avuto una risposta e sono stati controfirmati da Papa Francescocirca la possibile di partecipare ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali o omoaffettive. “A determinate condizioni, si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. – afferma ancora nelle sue risposte il Dicastero della dottrina della fede – Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale”. Ed ancora, per quanto riguarda il fatto che un transessuale possa essere testimone di un matrimonio, si afferma che “non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona transessuale di essere testimone di un matrimonio”.

Il Papa lancia un nuovo appello di pace per la Palestina, Israele e l’Ucraina

Il Papa lancia un nuovo appello di pace per la Palestina, Israele e l’UcrainaCittà del Vaticano, 8 nov. (askanews) – “Pensiamo e preghiamo per i popoli che soffrono la guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, e pensiamo al popolo palestinese e a quello israeliano, che il Signore ci porti ad una pace giusta”. Il nuovo appello alla pace è stato rivolto da Papa Francesco al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro.

“Si soffre tanto, soffrono i bambini, gli ammalati e i vecchi e muoiono tanti giovani. La guerra sempre è una sconfitta, non dimentichiamo, sempre è una sconfitta!…”, ha concluso Papa Francesco.

Papa, nuovo appello di pace per Palestina, Israele e Ucraina

Papa, nuovo appello di pace per Palestina, Israele e UcrainaCittà del Vaticano, 8 nov. (askanews) – “Pensiamo e preghiamo per i popoli che soffrono la guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, e pensiamo al popolo palestinese e a quello israeliano, che il Signore ci porti ad una pace giusta”. Il nuovo appello alla pace è stato rivolto da Papa Francesco al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro.

“Si soffre tanto, soffrono i bambini, gli ammalati e i vecchi e muoiono tanti giovani. La guerra sempre è una sconfitta, non dimentichiamo, sempre è una sconfitta!…”, ha concluso Papa Francesco.

Maltempo a Sud e poi arriva una nuova perturbazione atlantica su tutta l’Italia

Maltempo a Sud e poi arriva una nuova perturbazione atlantica su tutta l’ItaliaRoma, 8 nov. (askanews) – Da metà ottobre il tempo è cambiato: dopo una lunga fase siccitosa e caldissima sono arrivate le piogge e, proprio a causa del calore accumulato nei mesi precedenti, i fenomeni sono risultati anche violenti.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che questa fase, a luoghi alluvionale, è associata all’Estate senza fine del 2023: il mese di ottobre è risultato il più caldo dal 1800, tutto questo calore ha causato fenomeni violenti e continua a generare nubifragi in spostamento verso il Sud. In particolare è il nostro mare che dimostra un’ottima ‘memoria termica’: dopo i mesi bollenti estivi il calore sta ancora ‘uscendo’ dalle nostre acque mediterranee in modo molto lento; in questo modo si formano ancora temporali e grandine dal sapore estivo in pieno novembre. Nelle prossime ore avremo dunque ancora fulmini e saette verso il meridione, con accumuli di pioggia localmente importanti. Il fronte instabile nel corso della giornata si sposterà da ovest verso est, lasciando gradualmente libere da nubi le regioni tirreniche. Da domani, però, sarà subito pronta un’altra perturbazione atlantica con nuove piogge anche sulle zone alluvionate della Toscana. Nel dettaglio al mattino avremo gli ombrelli aperti solo in Liguria e sulle Alpi occidentali, altrove inizieranno a soffiare miti ma umidi venti di Scirocco; dal pomeriggio, come spesso accade con le perturbazioni atlantiche, il maltempo si sposterà verso Est invadendo gran parte del Nord, la Sardegna e le coste toscane. In serata tutto il Centro-Nord e la Campania saranno pronte a riaprire gli ombrelli, con una certa preoccupazione per le zone colpite dai recenti eventi alluvionali.

Venerdì 10 novembre la situazione non sarà migliore: avremo ancora delle piogge su gran parte dell’Italia, con schiarite più ampie solo al Nord-Ovest ed in Sicilia. Insomma il mese di novembre continuerà ad essere bagnato, ma non particolarmente freddo e con temperature in linea perlopiù con le medie del periodo. Un autunno 2023 in piena regola purtroppo anche alluvionale, mentre l’anno scorso si gridava alla siccità estrema: cambiamenti climatici sempre più evidenti. Un accenno al weekend: ci saranno momenti soleggiati prima dell’ingresso di una nuova perturbazione atlantica nella giornata di domenica; dal pomeriggio del 12 novembre sono attese altre gocce d’acqua dalla Toscana alla Sicilia con i fenomeni più intensi tra Lazio e Basso Tirreno.

Giustizia, nei primi 6 mesi del 2023 in calo la durata processi

Giustizia, nei primi 6 mesi del 2023 in calo la durata processiRoma, 7 nov. (askanews) – Si riduce la durata dei processi ed accelera l’abbattimento dell’arretrato, in linea con gli obiettivi del PNRR concordati con l’Europa. Questo il quadro che emerge dai dati di monitoraggio del primo semestre 2023, il primo dopo l’entrata in vigore delle riforme del processo civile e penale, e che registra gli effetti dei cambiamenti organizzativi attuati dagli uffici giudiziari, anche con l’arrivo degli addetti all’Ufficio per il processo.

La relazione, curata dalla Direzione generale di statistica e analisi organizzativa (DgSTat) del Dipartimento per la transizione digitale della giustizia l’analisi statistica e le politiche di coesione del Ministero della Giustizia, pubblicata sul sito del Ministero insieme con i dati di monitoraggio, esamina gli andamenti considerando i fattori che incidono sugli stessi, incluse le positive influenze dovute alla riduzione del numero degli iscritti accaduto durante il periodo pandemico. I valori al 30 giugno 2023, confrontati con quelli del 2019 (anno di riferimento fissato nel PNRR) segnalano una decisa accelerazione nella riduzione della durata dei processi calcolata in base al disposition time, l’indicatore di durata che misura il rapporto tra i processi pendenti e quelli definiti, con valori di: – 19,2% nel settore civile; – 29,0% in quello penale.

(segue)

La Guardia di Finanza sequestra oltre 779 mln di euro ad Airbnb

La Guardia di Finanza sequestra oltre 779 mln di euro ad AirbnbRoma, 6 nov. (askanews) – La Guardia di Finanza, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Milano, ha sequestrato oltre 779 milioni alla società Airbnb Ireland, la piattaforma per gli affitti brevi.

Dalle indagini, si legge in una nota della Procura della Repubblica di Milano, la società si è sottratta alla dichiarazione e al versamento di ritenute, in qualità di sostituto d’imposta, per un ammontare pari al sequestro disposto, in relazione ai canoni di locazione breve per il periodo 2017-2021.

L’attrice e regista Sibilla Barbieri è morta in Svizzera con il suicidio assistito (dopo il no della Asl)

L’attrice e regista Sibilla Barbieri è morta in Svizzera con il suicidio assistito (dopo il no della Asl)Roma, 6 nov. (askanews) – Dopo essersi autosomministrata il farmaco letale in una clinica svizzera la regista Sibilla Barbieri ‘ha potuto vedere le sue volontà rispettate’. L’autrice, di 58 anni – si spiega in una nota – ‘era paziente oncologica terminale e consigliera generale dell’associazione ‘Luca Coscioni’, dopo il diniego della sua Asl – si sottolinea ‘era stata costretta ad andare all’estero per poter ricorrere all’aiuto medico alla morte volontaria. La richiesta alla Azienda sanitaria locale di Roma era stata inviata ad agosto perché Barbieri aveva tutti i requisiti previsti dalla sentenza n. 242/19 della Corte costituzionale e quel diniego è ingiusto e crudele per potersi addormentare nella sua casa’ della Capitale. Ma ‘dopo le verifiche effettuate a metà settembre’ in seguito ad una diffida, l’Asl ha ‘comunicato alla donna il diniego motivato dal fatto che non possedeva tutti e 4 i requisiti previsti dalla sentenza CappatoAntoniani della Corte costituzionale per poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita (1. che la persona sia capace di autodeterminarsi, 2. affetta da patologia irreversibile, 3. che tale malattia sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputi intollerabili e 4. che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale)’.

Quindi si spiega: ‘In particolare l’équipe medica ha ritenuto che alla donna mancasse il requisito della dipendenza da trattamento di sostegno vitale. Sibilla Barbieri era invece dipendente da ossigenoterapia e da farmaci per il dolore che, se interrotti, avrebbero portato velocemente a una morte dolorosa’. Sibilla Barbieri è stata accompagnata in Svizzera dal figlio e da Marco Perduca, già senatore radicale, dell’associazione Luca Coscioni e iscritto all’associazione Soccorso Civile – si spiega in un comunicato – che a oggi conta oltre 50 persone pronte ad assumersi il rischio di conseguenze penali per aiutare persone malate a porre fine alle proprie sofferenze. ‘Il figlio e Perduca rischiano fino a 12 anni di carcere’.

Domani mattina si autodenunceranno ai carabinieri (Comando Stazione Roma Vittorio Veneto, Via Barberini, 1) alle ore 10.30 circa. Anche Marco Cappato, si autodenuncerà in quanto legale rappresentante dell’associazione Soccorso Civile che ha organizzato e sostenuto il viaggio di Sibilla Barbieri. Ad accompagnarli Filomena Gallo, legale difensore e segretario nazionale dell’associazione Luca Coscioni e coordinatrice del collegio legale di studio e difesa. L’avvocato Gallo ha detto: ‘Con il team legale che coordino abbiamo seguito Sibilla Barbieri sollecitando l’ASL Roma 1 a effettuare le verifiche sullo stato di salute della nostra assistita e a procedere come indicato dalla sentenza di incostituzionalità della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani. I dirigenti dell’azienda sanitaria hanno predisposto le verifiche e inviato un diniego di accesso all’aiuto alla morte volontaria perché, secondo una Commissione Aziendale istituita ad hoc, la persona malata non dipendeva da trattamenti di sostegno vitale’. Al diniego della commissione medica nei confronti di Sibilla Barbieri – secondo l’avvocato Gallo – ‘non era allegata la relazione medica e neppure il parere del Comitato etico competente, documenti che avevamo richiesto’. Così ‘dopo avere verificato con il dottor Mario Riccio la documentazione medica che Sibilla Barbieri aveva prodotto, è emerso che invece’ la stessa ‘era sottoposta a plurime forme di sostegno vitale. Motivo per cui abbiamo presentato opposizione al diniego, informando i dirigenti dell’azienda sanitaria che la nostra assistita aveva intrapreso anche la procedura per andare in Svizzera, ma che avrebbe voluto concludere i suoi pochi giorni con i suoi cari in Italia’. Ma non c’è stata nessuna risposta da parte dei dirigenti Asl. ‘Solo venerdì 3 novembre (quando Barbieri era già morta), abbiamo ricevuto il parere del Comitato etico che conferma la sussistenza per Sibilla Barbieri dei requisiti indicati dalla Corte costituzionale mentre apprendiamo dal verbale della Commissione Aziendale che non possono aderire al parere positivo del Comitato Etico in quanto ritengono che non vi sia il trattamento di sostegno vitale e spiace e mortifica leggere perfino ‘che le condizioni attuali non sono coerenti con sofferenze fisiche intollerabili’. Sibilla Barbieri ha deciso di andare in Svizzera per porre fine alle sue sofferenze’.

Dall’associazione ‘Luca Coscioni’ si ricorda che ‘in assenza di una legge nazionale che regolamenti l’aiuto alla morte volontaria, ovvero l’accesso al suicidio assistito, in Italia questa scelta di fine vita è regolamentato dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso CappatoAntoniani, che ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a precise condizioni di salute delle persone da verificare con modalità indicate dalla Corte, in assenza delle quali si applica il precetto penale senza le modifiche introdotte dal giudicato costituzionale’. Poi ‘la Consulta ha disposto, con una sentenza di incostituzionalità parziale dell’articolo 580 del codice penale, che la persona malata che vuole accedere all’aiuto alla morte volontaria (suicidio assistito) deve essere in possesso di determinati requisiti: che sia capace di autodeterminarsi, affetta da patologia irreversibile, che tale malattia sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputi intollerabili e che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale’. E ‘questi requisiti, insieme alle modalità per procedere, devono essere verificati dal Servizio Sanitario Nazionale con le modalità previste dalla legge sulle Dat agli articoli 1 e 2 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, 219/17), previo parere del comitato etico territorialmente competente’.

Insomma ‘nonostante la possibilità di ottenere questo tipo di aiuto, il Servizio Sanitario non garantisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate che hanno diritto di porre fine alla propria vita. Così le persone che intendono interrompere la propria vita rimangono in attesa di Asl e Comitati Etici territoriali che, per svolgere le loro funzioni di verifica delle condizioni, possono impiegare mesi. Un tempo che molte persone che hanno bisogno di essere aiutate a morire non hanno’. Per questo – si aggiunge – nel rispetto delle competenze territoriali, l’associazione Luca Coscioni ha promosso a livello nazionale la campagna ‘Liberi Subito’ con raccolta firme per proposte di legge regionali che garantiscano il percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi certi, adeguati e definiti. Finora le regioni Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, hanno ritenuto che le norme contenute nella proposta di legge sostenuta dall’associazione ‘Luca Coscioni’ rientrino nelle loro competenze e siano rispettose della Costituzione italiana. Oltre a queste anche Sardegna, Puglia e Marche hanno depositato la pdl, ma tramite l’iniziativa di alcuni consiglieri regionali, così da rendere non necessaria la raccolta firme. Analoga proposta verrà depositata in Basilicata e Lazio, grazie all’azione dei Comuni. Piemonte e Friuli Venezia Giulia invece hanno visto il deposito della proposta popolare ma attendono ancora l’ammissibilità. Nelle prossime settimane raccolte firme analoghe partiranno in Toscana e Lombardia. La morte in Svizzera della regista Sibilla Barbieri non esaurisce la vicenda del suicidio assistito. Perché sono tante le persone che in Italia si sentono discriminate – spiega l’associazione ‘Luca Coscioni’ – e pronte a disobbedire. Come ‘Anna’, affetta da sclerosi multipla dal 2010, dopo undici mesi di attesa può accedere alla morte volontaria assistita. È la prima cittadina friulana, la quinta persona nel nostro Paese. Gli altri che hanno ricevuto il via libera per la morte volontaria assistita in Italia con il supporto della ‘Luca Coscioni’ sono: ‘Federico Carboni (nelle Marche) e la signora Gloria (in Veneto), che in seguito hanno confermato la propria volontà ricorrendo alla tecnica. Mentre Stefano Gheller (in Veneto) e ‘Antonio’ (sempre nelle Marche) e la signora ‘Anna’ (in Friuli Venezia Giulia) dopo il ‘semaforo verde’ da parte del Comitato etico sono ora liberi di scegliere il momento più opportuno per confermare le proprie volontà o eventualmente attendere o modificare le proprie intenzioni iniziali’. Oltre a loro, ‘numerosi invece, perché potenzialmente discriminati dalla sentenza della Corte costituzionale, sono i connazionali ancora costretti a emigrare in Svizzera, tra quelli assistiti da Marco Cappato e i ‘disobbedienti civili’ iscritti a Soccorso Civile. Oltre a Sibilla Barbieri si ricordano Elena (Veneto), Romano (Lombardia), Massimiliano (Toscana) e Paola (Emilia Romagna), le cui condizioni di ‘dipendenza da trattamenti classici intesi di sostegno vitale’ potrebbero essere potenzialmente riconducibili a una interpretazione restrittiva della sentenza della Consulta’. Motivo per cui ‘dopo l’aiuto fornito da Marco Cappato, Felicetta Maltese, Chiara Lalli, Virginia Fiume, assistiti dall’Avvocata Filomena Gallo e dal collegio legale dell’Associazione Luca Coscioni, hanno esposto i fatti alle autorità competenti, affinché la magistratura chiarisca se l’aiuto fornito a queste persone malate rientra nell’area di non punibilità previsto dalla Corte costituzionale con la sentenza Cappato’. Ed ‘i tribunali coinvolti stabiliranno se la condizione di queste persone malate siano elementi che rientrano nell’area di non punibilità definita con sentenza 242/19 della Corte costituzionale’. Perché altri ‘vorrebbero accedere alla morte volontaria assistita e sono in attesa della verifica delle condizioni, ma son finiti intrappolati nelle sabbie mobili delle lungaggini burocratiche e vittime del reato di ‘tortura’ da parte dello Stato (attualmente è nota la vicenda di Laura Santi in Umbria) e costretti a un interminabile percorso nei tribunali contemporaneo e direttamente proporzionale a un peggioramento delle condizioni di salute’. Si ricordano le vicende, quindi, di Fabio Ridolfi e Giampaolo ‘costretti a rinunciare al lungo e faticoso percorso scegliendo loro malgrado il ricorso alla sospensione delle terapie e una lenta morte sotto sedazione profonda con distacco della nutrizione e dell’idratazione, un epilogo che non avrebbero desiderato’.

Il Papa condanna fermamente ogni manifestazione antisemita

Il Papa condanna fermamente ogni manifestazione antisemitaCittà del Vaticano, 6 nov. (askanews) – Papa Francesco condanna “fermamente” ogni manifestazione antisemita mentre torna a dirsi preoccupato per “la violenza e la guerra” in Medio Oriente. Lo ha fatto nel suo discorso, consegnato ma non pronunciato, stamane in Vaticano dove ha ricevuto in Udienza la Delegazione della Conference of European Rabbis.

“Il primo pensiero e la preghiera vanno però soprattutto a quanto accaduto nelle ultime settimane. – afferma il Papa nel suo discorso – Ancora una volta la violenza e la guerra sono divampate in quella Terra che, benedetta dall’Altissimo, sembra continuamente avversata dalle bassezze dell’odio e dal rumore funesto delle armi. E preoccupa il diffondersi di manifestazioni antisemite, che fermamente condanno”. “Cari fratelli, nella notte dei conflitti noi, credenti nell’unico Dio, guardiamo a Colui che il profeta Isaia chiama ‘giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli’, aggiungendo, quasi come conseguenza del suo giudizio, una meravigliosa profezia di pace”.

In questo tempo di distruzione noi credenti siamo chiamati, per tutti e prima di tutti, a costruire la fraternità e ad aprire vie di riconciliazione, in nome dell’Onnipotente che, come dice un altro profeta, ha ‘progetti di pace e non di sventura’. Non le armi, non il terrorismo, non la guerra, ma la compassione, la giustizia e il dialogo sono i mezzi adeguati per edificare la pace”, afferma ancora Francesco rivolgendosi ai rabbini europei.

Il Papa ha dei problemi di salute e non legge il discorso in udienza

Il Papa ha dei problemi di salute e non legge il discorso in udienzaRoma, 6 nov. (askanews) – Ricevendo in udienza in Vaticano la Delegazione della Conference of European Rabbis, Papa Francesco non ha letto il discorso che avrebbe dovuto pronunciare: lo ha consegnato spiegando di avere leggeri problemi di salute. “Buongiorno, saluto tutti voi e vi dò il benvenuto. – ha dettoPapa Francesco – Grazie per questa visita che a me piace tanto, ma succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso ma darvelo a voi e che voi lo portiate”, ha concluso.

Giani: in Toscana il maltempo ha provocato danni per oltre mezzo miliardo di euro

Giani: in Toscana il maltempo ha provocato danni per oltre mezzo miliardo di euroRoma, 6 nov. (askanews) – “A grandi linee, per poter chiedere lo Stato di emergenza, io avevo quantificato in circa mezzo miliardo la conta dei danni, ma poi quando andiamo a guardare cosa si è perso nei capannoni, nei luoghi di lavoro, questa cifra sale”. Lo ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani, intervenendo a ‘Il caffè di Radio 1 Rai’.

Sulla sua nomina a commissario delegato per l’emergenza, Giani ha detto che in questo modo “si dà la possibilità al presidente della Regione di incidere in maniera più diretta, non solo usufruendo delle strutture della Regione già preposte alla protezione civile e alla difesa del suolo, ma anche di quelle dello Stato, degli apparati che rispondono al ministro e all’ordinamento dello Stato. Questo indubbiamente mi agevolerà nella tempestività e nella capacità di azione. Però tutto questo sarà molto legato alle risorse”. Per Giani occorre “cambiare anche la nostra cultura. Per esempio, ci sono state molte politiche sulla decisione che martedì scorso, due giorni prima, ha preso il sindaco di Livorno Salvetti, sulla base dell’allerta arancione che è un’allerta molto grave, di chiudere le scuole; si è gridato all’allarmismo. Dobbiamo renderci conto che noi abbiamo una spada di Damocle sulla testa, che è la delicatezza e la fragilità ambientale, su cui noi dobbiamo misurare comportamenti di responsabilità e comprensione, che non è qualcosa di marginale ma di fondamentale”.

“In questi anni mi si è rivelata una Toscana bella, attrattiva, che richiama turisti da tutto il mondo, ma che è però anche fragile. Dunque così come ne siamo orgogliosi, dobbiamo essere consapevoli della responsabilità che abbiamo per far si che questa fragilità non si trasformi in tragedia come è successo in questi giorni”, ha aggiunto. Per il presidente della Regione “la situazione più difficile è quella che coinvolge nove comuni, nella piana fra Firenze, Prato e Pistoia, da Campi Bisenzio sino a Serravalle. Arriva il momento in cui l’acqua rivuole i suoi spazi, a danno e a dramma di un territorio che ha visto sette morti e dispersi, e la distruzione di piccole e medie imprese che fanno la forza economica della Toscana; ieri con l’unità di crisi valutavamo che ci sono almeno 44 mila utenze Tari, fra imprese e famiglie, che in questo momento sono con le mani nel fango per togliere dalle abitazioni e dagli scantinati tutto quello che è stato distrutto. C’anche una forte dimensione umana nel dramma, e nei miei incontri molte persone mi dicono ‘abbiamo perso tutto quello che ci siamo conquistati in una vita’. Sarà fondamentale dunque, stare vicino a queste persone ed incidere nella ricostruzione”.