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Rapporto Migrantes: dal 2020 +12% gli emigranti che lasciano l’Italia

Rapporto Migrantes: dal 2020 +12% gli emigranti che lasciano l’ItaliaRoma, 5 nov. (askanews) – In Italia aumenta il numero degli emigranti all’estero. Lo testimonia il nuovo Rapporto “Italiani nel mondo” 2024, della Fondazione Migrantes della Cei, pubblicato oggi.


Nel Rapporto si afferma che “continua la crescita di chi ha deciso di risiedere fuori dei confini nazionali (+11,8% dal 2020)” mentre attualmente la comunità dei nostri cittadini e delle cittadine residenti all’estero è composta da oltre 6 milioni 134 mila unità: da tempo, l’unica Italia a crescere continua ad essere soltanto quella che ha scelto l’estero per vivere”, commenta l’organismo della Cei che parla di evidente “impatto differente ed eterogeno” sui territori. “Ma quanto potente sia la ripercussione dell’attuale emigrazione sui territori già provati da criticità, quali lo spopolamento e la depressione economica, è materia importante da attenzionare a tutti i livelli per introdurre politiche finalizzate al sostegno della ‘riattrattività’ di cui diffusamente si discute oggi in molteplici contesti”, fa rilevare il Rapporto. La Sicilia intanto si conferma nel 2024 la regione con la comunità di iscritti all’AIRE (l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) più numerosa (+826 mila), seguita dalla Lombardia (+641 mila) e dal Veneto (+563 mila). Il 45,8% degli iscritti all’AIRE è di origine meridionale (oltre 2,8 milioni, di cui 956 mila isolani).


Oltre 2,3 milioni sono, invece, del Settentrione (il 19,0% sia per il Nord-Est che per il Nord-Ovest con una leggera differenza in positivo per quest’ultimo di circa 23 mila iscritti). Oltre 966 mila sono, invece, gli iscritti del Centro Italia (15,7%).

L’Istat: il Sud è indietro sugli indicatori del benessere

L’Istat: il Sud è indietro sugli indicatori del benessereRoma, 4 nov. (askanews) – L’analisi degli indicatori del benessere equo e sostenibile in Italia delinea un quadro complesso e articolato delle disuguaglianze, evidenziando differenze significative tra regioni, tra uomini e donne, tra gruppi di popolazione con diverso titolo di studio e diversa classe d’età. In occasione della settima edizione del Forum on Well-Being organizzato da Ocse, a Roma, in collaborazione con Istat e Mef viene diffuso una pubblicazione che, partendo dal progetto sul benessere equo e sostenibile (Bes), offre uno sguardo sulle disuguaglianze tra uomini e donne, tra generazioni, tra territori e tra gruppi di popolazione con diverso titolo di studio, con un approccio che tiene conto anche della combinazione di più caratteristiche, per individuare i gruppi maggiormente svantaggiati in termini di benessere nei vari ambiti della vita.


Le regioni del Nord presentano più spesso indicatori di benessere con valori migliori rispetto alla media nazionale, mentre il Mezzogiorno presenta ancora situazioni di marcato svantaggio, soprattutto nei domini del lavoro e delle relazioni sociali. Dal punto di vista delle disuguaglianze di genere, notevoli sono stati i progressi in ambito educativo e culturale per le donne: una giovane donna su tre, nella fascia d’età 25-34 anni è laureata contro uno su quattro tra gli uomini, inoltre i percorsi di istruzione femminili si distinguono per migliori risultati, con meno abbandoni e competenze più elevate. Nonostante questo le donne continuano a essere penalizzate nel mercato del lavoro, evidenziando un gap persistente nei tassi di occupazione (56,5% rispetto al 76% degli uomini), nella presenza nelle posizioni di rappresentanza politica ai vertici delle istituzioni e nelle condizioni economiche. Tuttavia, il maggiore investimento femminile nell’istruzione costituisce un fattore di potenziale attenuamento di questa disparità in futuro, soprattutto se accompagnato da un parallelo ampliamento delle opportunità e degli strumenti di sostegno alla conciliazione dei tempi di vita.


Il livello di istruzione si conferma un determinante cruciale per il benessere, infatti la maggior parte degli indicatori presenta un forte gradiente per titolo di studio, a sottolineare la crescente associazione positiva con le misure di benessere all’aumentare del livello di istruzione. Le differenze sono particolarmente marcate per la partecipazione culturale (64,6% tra i laureati di almeno 25 anni rispetto al 12,5% tra le persone con al più un titolo di scuola secondaria inferiore) e la formazione continua (25,2% tra le persone di almeno 25 anni con elevato titolo di studio rispetto a 3,2% per le persone con titolo di studio basso), con un forte impatto del titolo di studio posseduto anche sulle condizioni economiche e sulle possibilità di occupazione. “Pertanto politiche educative orientate a migliorare l’accesso all’istruzione superiore e universitaria, particolarmente nelle aree svantaggiate e per le fasce di popolazione più vulnerabili, possono costituire un fattore di crescita dell’equità del benessere”, ha osservato l’Istat. Gli indicatori di benessere presentano un forte gradiente per età, in alcuni casi a vantaggio dei più giovani, ad esempio il 93,9% dei giovani 25-34enni usa regolarmente internet, contro il 57% degli over 55-enni. Per gli stili di vita, i giovani sono meno sedentari degli over 55 (26,8% contro 45,8%) ma è più diffusa l’abitudine al fumo (26,9% contro il 14,4% degli ultra 55enni).


Infine, le disuguaglianze intergenerazionali pongono i giovani adulti in una condizione di vulnerabilità economica, che potrebbe avere ripercussioni nel lungo periodo, non solo a livello individuale ma anche per la coesione sociale e lo sviluppo del Paese. Occorre affrontare queste criticità – ha osservato l’Istat – con strategie mirate a ridurre le barriere di accesso al lavoro, a garantire continuità lavorativa e prospettive di avanzamento e a migliorare le opportunità di realizzazione delle nuove generazioni.


Per mettere in evidenza i gruppi di popolazione in condizioni maggiormente critiche, tuttavia, l’analisi si concentra sull’intersezione tra più fattori, facendo luce sulle disparità che colpiscono sottogruppi specifici della popolazione, incidendo profondamente sulla qualità della vita delle persone coinvolte. Emerge ad esempio come la partecipazione culturale fuori casa tra le donne con titoli terziari residenti al Nord sia oltre otto volte più alta rispetto a quella delle donne con al più la licenza secondaria inferiore del Mezzogiorno. Un altro esempio della multidimensionalità dei fattori di diseguaglianza è quello derivante dal rischio di povertà che tra i 25-34enni residenti nel Mezzogiorno con basso titolo di studio è 25 volte più alto di quello tra i residenti al Nord con alto titolo di studio (56,7% contro 2,2%).

Il sindacato Coisp: 9 milioni per l’alloggio degli agenti in Albania non è spreco

Il sindacato Coisp: 9 milioni per l’alloggio degli agenti in Albania non è sprecoMilano, 2 nov. (askanews) – “In merito alle recenti polemiche sui 9 milioni di euro destinati agli alloggi per il contingente dei circa 300 operatori delle forze dell’ordine in Albania, è necessario chiarire alcuni aspetti. Lo stanziamento economico, infatti, copre una cifra per operatore irrisoria, paragonabile a soli 80 euro giornalieri per vitto e alloggio. Una somma assolutamente inadeguata a garantire le stesse condizioni in Italia, dove è impossibile trovare alloggio e pasti dignitosi con un budget così ridotto. I costi nel nostro Paese per lo stesso numero di operatori, ad esempio a Lampedusa, sarebbero di gran lunga superiori e rappresenterebbero un onere maggiore per lo Stato. Queste critiche, dunque, sono del tutto infondate e, anzi, ignorano il risparmio che questa scelta comporta”. Lo afferma in una nota Domenico Pianese, Segretario Generale del sindacato di Polizia Coisp.


Secondo il sindacalista, “è paradossale parlare di sperpero quando si tratta solo di garantire condizioni adeguate ai nostri agenti, soprattutto considerando che la spesa totale per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione clandestina supera i due miliardi di euro l’anno”. “I costi per ogni migrante negli hotspot italiani – sottolinea Pianese – vanno dai 40 ai 60 euro al giorno, ai quali si sommano le spese di trasporto, di manutenzione, di utenze, di sicurezza antincendio e di assistenza sanitaria. Per i minori non accompagnati, invece, il Ministero dell’Interno rimborsa ai Comuni circa 100 euro al giorno, una cifra nettamente superiore ai costi sostenuti per vitto e alloggio di un agente in Albania”. “Assicurare condizioni dignitose per gli appartenenti alle forze dell’ordine non è un privilegio, ma un dovere di ogni Stato. Ecco perché ribadiamo che garantire un alloggio adeguato a chi rischia la vita per proteggere i confini nazionali non è solo giusto, ma rappresenta una scelta di responsabilità economica e sociale”, conclude il segretario Coisp.

A novembre è quasi estate

A novembre è quasi estateMilano, 2 nov. (askanews) – E’ iniziato un nuovo “mese estivo”: le temperature continuano ad essere ben sopra la media, e si registrano fino a 8°C in più sulle Alpi. Mattia Gussoni, meteorologo del sito ilmeteo.it, conferma che anche il mese di novembre è partito con sole e temperature miti. In alcune zone d’Italia sembra di essere ancora in Estate, specie in montagna e al Centro-Sud.


Da domenica ci saranno lievi disturbi orientali, con venti da est meno caldi e meno umidi, le massime scenderanno di 2-3 gradi, ma avremo anche meno nebbie in Val Padana e meno smog e prevarrà ancora il sole. Almeno fino a mercoledì 6 novembre poi l’anticiclone africano dominerà quasi incontrastato, a garanzia di un tempo ampiamente stabile e prevalentemente soleggiato su gran parte delle regioni. Nelle prossime ore poi le massime saranno sempre simil-estive: ad Oristano toccheremo i 27°C, ad Agrigento e Catania intorno ai 26°C, notevoli poi anche i 23-24°C di Latina, Napoli e Roma. Insomma sembrerà di essere ancora ai primi di settembre. Il sole accompagnerà quasi tutti gli italiani durante il Ponte di Ognissanti: da prestare attenzione solo alle ultime nebbie che potranno insistere in Pianura Padana e a qualche addensamento nuvoloso sulle Isole Maggiori.


Come detto, venti da est (deboli ma continui) porteranno un lieve calo delle massime da domenica in poi: la prossima settimana sarà sempre soleggiata e piacevole, ma con valori pomeridiani tra i 20 e i 23°C al Centro-Sud; al Nord le massime scenderanno intorno ai 13-15°C, abbandonando i 20°C degli ultimi giorni. Saremo comunque sempre sopra la media del periodo. Da giovedì 7 novembre qualcosa, però potrebbe cambiare: le correnti orientali più fresche, a contatto con il mar Mediterraneo ancora caldo per la stagione, potrebbero favorire gradualmente la formazione di una bassa pressione sul Tirreno meridionale in grado di guastare un po’ il tempo al Sud.


Seguiremo l’evoluzione di questa eventuale perturbazione, al momento si può parlare ancora di ‘Novembrata’ a tutti gli effetti. E dunque, che la ‘Novembrata’ continui: il termine, coniato da iLMeteo qualche anno fa, ormai è di uso comune, come lo era solo il termine Ottobrata fino a qualche tempo fa. Adesso usiamo sempre più spesso la coppia di fatto ‘Ottobrata-Novembrata’ per definire un periodo caldo e soleggiato nel cuore dell’Autunno, con temperature decisamente oltre la media.


Chissà se in futuro dovremo iniziare ad usare anche il termine ‘Dicembrata’ per questo caldo anomalo che provoca giornate piacevoli per molti, ma drammatiche per altri: il caldo anomalo, come sappiamo, purtroppo favorisce la formazione di eventi estremi, come quelli accaduti in Spagna e in Italia nelle ultime settimane.

Entra al pronto soccorso nel padovano e ferisce a coltellate medici e Cc

Entra al pronto soccorso nel padovano e ferisce a coltellate medici e CcPadova, 2 nov. (askanews) – Un uomo di 35 anni armato di coltello che, entrando nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Cittadella in provincia di Padova, ha aggredito diverse persone. Sono stati feriti con la lama un medico, un infermiere e due carabinieri intervenuti per fermare l’aggressore. Profonda indignazione e’ stata espressa dal presidente del Veneto, Luca Zaia. “L’aggressione avvenuta questa mattina all’ospedale di Cittadella- ha sottolineato Zaia- è un episodio di una gravità inaudita. È inconcepibile che un luogo di cura e di soccorso, come il Pronto Soccorso, sia trasformato in uno scenario di violenza. Esprimo la mia totale e ferma condanna per quanto accaduto e tutta la mia solidarietà alle persone ferite, in particolare agli operatori sanitari e ai carabinieri intervenuti per proteggere vite umane. Attaccare chi si dedica alla cura del prossimo, spesso in situazioni di emergenza e difficoltà, è un atto ignobile e vergognoso.Medici, infermieri e tutto il personale sanitario lavorano ogni giorno con impegno e sacrificio per garantire la salute e la sicurezza della nostra comunità. Colpirli significa attentare ai valori stessi della nostra società”.


Le autorità sono sul posto per indagare sull’accaduto, e la zona è stata immediatamente posta sotto sequestro. “Chiedo che sia fatta piena chiarezza al più presto, e ritengo urgente una revisione normativa che introduca aggravanti specifiche per le aggressioni contro il personale sanitario. Gli episodi di violenza nei confronti di chi lavora in corsia, in particolare nei Pronto Soccorso, sono ormai all’ordine del giorno e rappresentano un inaccettabile rischio per chi dedica la propria vita a salvare quelle degli altri. Non possiamo più accettare che i nostri operatori siano costretti a lavorare in un clima di paura e insicurezza. Servono misure decise e concrete per garantire a loro protezione e sicurezza adeguate. È il momento di dare un segnale forte e inequivocabile”, ha concluso Zaia.

Spari in piazza nel napoletano, ucciso un 19enne

Spari in piazza nel napoletano, ucciso un 19enneNapoli, 2 nov. (askanews) – Un 19enne incensurato è deceduto, poco dopo la mezzanotte, dopo essere stato ferito in pieno petto da colpi d’arma da fuoco esplosi da uno sconosciuto al culmine di una lite tra gruppi di giovani. Il fatto in piazza Raffaele Capasso a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. Il ragazzo è morto non appena è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale del Mare a Napoli. Ferito al gomito anche un altro giovane di 19 anni, anche lui incensurato, trasportato al pronto soccorso, non in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di San Sebastiano al Vesuvio e della sezione operativa di Torre del Greco che stanno conducendo le indagini.

”I Carabinieri e i giovani” il tema del Calendario Storico dell’Arma

”I Carabinieri e i giovani” il tema del Calendario Storico dell’ArmaRoma, 31 ott. (askanews) – “I Carabinieri e i giovani” è il tema del nuovo Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, edizione 2025, presentato a Roma dal Comandante Generale C. A. Teo Luzi, e realizzato con il contributo di celebri personaggi dello scenario artistico-letterario italiano, Marco Lodola e Maurizio de Giovanni; il primo che ha curato la veste grafica dell’opera è considerato un artista poliedrico del Nuovo Futurismo e della Pop Art italiana, mentre il secondo, scrittore partenopeo di successo, è noto per le collane de “Il Commissario Ricciardi”, “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Mina Settembre”.


I testi che accompagnano le 12 tavole descrivono un dialogo epistolare fra un Maresciallo Comandante di Stazione, vedovo, e suo figlio, studente alle prese con le sfide del quotidiano e con il dolore, condiviso con il padre, per la scomparsa della madre. Il Maresciallo utilizza come chiave di dialogo alcuni racconti del suo lavoro, parlando di alcuni episodi di servizio che toccano temi come il bullismo, le dipendenze, la salvaguardia dell’ambiente e del rispetto per l’altro, l’inclusività e la solitudine sociale. Riesce così a superare gli ostacoli e le difficoltà ricorrenti nel rapporto comunicativo fra adulti e ragazzi con un metodo tanto astuto quanto discreto: conoscendo l’abitudine del ragazzo di sfogliare album di foto che ritraggono anche la madre scomparsa, decide di inserire dei bigliettini al suo interno, chiedendogli di toglierli se letti e, quindi, graditi. In questo modo, Maurizio de Giovanni riesce a romanzare il rapporto fra nuove generazioni e legalità, con un linguaggio diretto ed empatico, riassumendo l’amore paterno, i valori e la fiducia nelle giovani generazioni in una sorta di testamento morale.


Le tavole, invece, raffigurano, nell’inconfondibile stile pop di Marco Lodola, carabinieri delle varie articolazioni dell’Arma e figure giovanili, nella versione cartacea delle “sculture luminose” che lo hanno reso celebre nel mondo. Il calendario vuole valorizzare i giovani, bene inestimabile per tutti e investimento prezioso per il futuro del Paese, richiamando una delle principali attività preventive svolta dall’Arma a loro favore, gli incontri nelle scuole sulla “Cultura delle legalità”, che ambiscono a promuovere conoscenza della legge e cultura civica. Un’opportunità per sviluppare nelle giovani generazioni la sensibilità verso le tematiche sociali più avvertite, della legalità e dei temi ambientali, e accrescere la consapevolezza del proprio prezioso ruolo per la crescita sociale, economica e democratica del Paese. La tavola del mese di novembre, attraverso la rappresentazione di un militare per ciascuna Forza Armata, è dedicata alla “Difesa” e ai suoi valori. La scelta del mese coincide con la ricorrenza della “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”, celebrata il 4 novembre, quest’anno suggellata dalla cerimonia nella città di Venezia e dal “Villaggio della Difesa” allestito al Circo Massimo dal 1 al 4 novembre.


La grande curiosità che suscita il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.200.000 copie e tradotto in otto lingue straniere (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo) oltre che in sardo e friulano, è una chiara dimostrazione della stima e della gratitudine di cui gode l’Istituzione da parte della comunità. La pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 92^ edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.


Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2025 dell’Agenda la cui opera rappresenta la continuità editoriale del Calendario, riportando le storie di de Giovanni come apertura di ogni singolo mese. Altre due opere completano l’offerta editoriale dell’anno 2025. Il Calendario da tavolo, dedicato anche quest’anno al tema “I Carabinieri nei Borghi più Belli d’Italia” e realizzato con gli scatti dei comuni dello stivale più suggestivi e ricchi di tradizioni, da Nord a Sud, fra cui: Sappada (UD), Civitella del Tronto (TE), Suvereto (LI), Posada (NU), Locorotondo (BA) e Gerace (RC). L’intero ricavato della vendita del calendarietto da tavolo è devoluto, come accaduto negli anni precedenti, all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri. Il Planning da tavolo è invece incentrato sul tema “L’impegno internazionale dei Carabinieri. L’attività di cooperazione e i teatri operativi”, con la finalità di illustrare la delicata e preziosa attività che l’Arma svolge fuori il territorio nazionale, assolvendo con professionalità e dedizione sia ai compiti di stability policing che di sicurezza e vigilanza alle sedi diplomatiche, un impegno altamente apprezzato dalla comunità internazionale. Il ricavato di tale prodotto editoriale sarà devoluto nuovamente ad un ospedale pediatrico, individuato quest’anno nel Santobono di Napoli. Oggi, in concomitanza con la presentazione dei prodotti editoriali, la Galleria Deodato Arte, che rappresenta l’artista, apre (fino al 16 novembre, in via Giulia 122 a Roma) la mostra “Marco Lodola. Luci Blu”. La collezione inedita dell’artista espone sculture luminose e bozzetti ispirati all’Arma dei Carabinieri utilizzati per la realizzazione del Calendario Storico ed. 2025. La mostra è nata per rendere omaggio all’Istituzione che con la sua storia di oltre due secoli è ormai diventata un elemento iconografico che appartiene all’immaginario popolare italiano.

Dossieraggio, l’ex superpoliziottto e l’hacker non rispondono al gip di Milano ma “chiariranno tutto”

Dossieraggio, l’ex superpoliziottto e l’hacker non rispondono al gip di Milano ma “chiariranno tutto”Milano, 31 ott. (askanews) – Hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, limitandosi a una serie di dichiarazioni spontanee, l’ex superpoliziotto Carmine Gallo e l’hacker Nunzio Samuele Calamucci, finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta milanese sulla presunta attività di dossieraggio della società Equalize che fa capo al presidente della Fondazione Fiera di Milano Enrico Pazzali (autosospeso dall’incarico). Nessuno di loro ha risposto alle domande del gip Fabrizio Filici, al pari degli altri due indagati (l’investigatore privato Massimiliano Camponovo e il perito Giulio Cornelli) finiti agli arresti domiciliari. Si è invece fatto interrogare dal giudice il poliziotto (colpito da interdittiva e pertanto attualmente sospeso dal servizio) Marco Malerba che avrebbe ammesso di aver effettuato accessi abusivi in banche dati riservate prelevando dati per conto di Gallo, suo ex superiore al commissariato di Rho-Pero.


Per gli avvocati Antonella Augimeri e Paolo Simonetti, difensori di Gallo, l’ex superpoliziotto intende comunque chiarire tutto. La scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere, sottolineano, “risponde all’esigenza di poter instaurare un proficuo confronto con gli inquirenti solo in un momento storico in cui le parti processuali hanno piena cognizione di tutti gli atti”. L’ex superpoliziotto ha reso dichiarazioni spontanee manifestando “la sua intenzione di confrontarsi con i capi di incolpazione non appena avrà un quadro completo e chiaro delle attività inquirenti”. Concluso l’interrogatorio, Gallo è stato preso d’assalto da giornalisti e telecamere senza però rispondere alle loro domande. “Così è la vita”, si è limitato a dire a chi gli aveva chiesto quale fosse l’effetto di presentarsi in Tribunale in veste di indagato anzichè di investigatore. Stessa linea difensiva anche per Calamucci, pure lui difeso dagli avvocati Augimeri e Simonetti: l’hacker del cosiddetto “gruppo via Pattari 6” (dall’indirizzo della società Equalize) non ha risposto al gip ma “ha precisato la sua volontà di chiarire la posizione processuale non appena si andrà a delineare un quadro completo ed univoco delle attività inquirenti”. Anche Calamucci ha resto dichiarazioni spontanee sottolineando che alcune accuse che gli sono contestate “sono empiricamente non realizzabili”. Calamucci, assicurano ancora i due legali, “si confronterà con gli inquirenti nella ricostruzione del mosaico processuale, non appena saranno conosciuti gli atti attraverso i quali sono stati formulati i numerosi capi di incolpazione”.

Tra “carino” e “spaventoso”: Meriem Bennani in Fondazione Prada

Tra “carino” e “spaventoso”: Meriem Bennani in Fondazione PradaMilano, 31 ott. (askanews) – Un ambiente multisensoriale che combina una vasta installazione site-specific con un film d’artista, all’insegna di una ricerca che amplifica la realtà attraverso il ricorso a un immaginario fantastico, all’umorismo e alla commistione tra linguaggi tipici dei video di YouTube, della reality TV, dei documentari, dell’animazione e dell’estetica delle grandi produzioni. Fondazione Prada a Milano ospita la mostra “For My Best Family” dell’artista marocchina classe 1988 Meriem Bennani.


“La mostra – ha detto l’artista ad askanews – è composta di due pezzi: ‘Sole Crushing’ che è un’installazione musicale con 192 ciabatte infradito, e un film intitolato ‘For Aicha’. C’è un legame tra le opere che riguarda il modo in cui si può stare insieme e ciò che significa essere vivi oggi. Sono ovviamente temi molto vasti e non ho risposte, ma mi interessa creare delle sensazioni, che generano delle reazioni nel pubblico, che sono simili a quelle che si provano quando si sta in mezzo alla folla in una protesta o allo stadio o a un concerto, reazioni che nascono da un legame viscerale con gli altri”. “For My Best Family” è il progetto più ambizioso che Bennani abbia mai realizzato in termini di complessità, dimensioni delle opere e durata del processo creativo che ha richiesto più di due anni di lavoro, in dialogo con la visione della Fondazione, come ci ha confermato Chiara Costa, Head of Programs del museo. “Questo progetto – ci ha detto – penso si inserisca molto bene in quella che è la storia, anzi quasi la nascita, della Fondazione ormai 30 anni fa, cioè di supportare, aiutare gli artisti a realizzare dei progetti impossibili, li chiamiamo spesso utopici, cioè progetti che richiedono non solo da un punto di vista concettuale ma anche da un punto di vista produttivo un grande lavoro anche naturalmente di team”.


Elemento importante della narrazione della mostra è quello del confronto tra piani diversi, tra sensazioni diverse, che spesso generano reazioni inattese. “Trovo veramente interessante – ha aggiunto Costa – che questi piani di lettura passino attraverso il contrasto tra quello che è carino e sembra non essere problematico, e invece magari lo è, e quello che fa paura ma invece va magari approcciato con serenità per scoprire che ci sono anche elementi interessanti”. La mostra, che occupa i due livelli del Podium dello spazio milanese, è aperta al pubblico in Fondazione Prada fino al 24 febbraio 2025.

Aeronautica, raccolta fondi per Fondazione Santobono Pausilipon Napoli

Aeronautica, raccolta fondi per Fondazione Santobono Pausilipon NapoliRoma, 30 ott. (askanews) – Come è ormai tradizione per la base aerea di Grazzanise, anche per l’anno 2024, grazie alle tante iniziative portate avanti dagli uomini e donne del Reparto si è organizzata una raccolta fondi per la Fondazione Santobono Pausilipon di Napoli.


La raccolta, organizzata nell’ambito delle iniziative previste nell’anno 100+1 dell’Aeronautica Militare, perseguita dal personale del cavallino rampante si è conclusa venerdì 25 ottobre con una cena solidale che ha permesso a tutto il Reparto di stringersi unanime alla presenza del Comandante Colonnello Pilota Salvatore Florio. La Fondazione Santobono Pausilipon nasce nel 2010 con l’obiettivo di supportare l’AORN Santobono Pausilipon nel costante miglioramento della qualità di vita e di cura per i piccoli pazienti ed i loro familiari con l’obiettivo di perseguire l’eccellenza delle prestazioni sanitarie quale risultato di attività di ricerca e clinica d’avanguardia, non trascurando però l’aspetto sociale e psico-pedagogico.


In questi anni di attività la Fondazione con a capo il presidente avvocato Anna Maria Ziccardi e la Direttrice Dott.ssa Flavia Matrisciano ha visto un incremento costante e progressivo delle donazioni sia da parte di soggetti privati che pubblici attestandosi, sempre più, come strumento privilegiato dell’Ospedale per la realizzazione di progetti di forte impatto sociale che hanno contribuito a rendere l’ “Ospedale Santobono Pausilipon Annunziata” ospedale pediatrico Santobono Pausilipon uno dei migliori centri italiani per la cura e l’assistenza pediatrica. Il 9° Stormo, con i suoi assetti di volo HH-101 svolge operazioni di Supporto Aereo alle Operazioni Speciali (SAOS) nonché di ricerca e recupero di personale di alta valenza in territorio ostile (Personnel Recovery – PR), fornendo il supporto aereo alle forze di superficie e intervenendo, in presenza di feriti, con l’attività di evacuazione sanitaria d’emergenza. Come militari al servizio dello Stato il compito del 9° Stormo è proprio quello di contribuire alla sicurezza del Paese e alla difesa degli interessi nazionali vitali, proteggere vite umane ed essere sempre più utili al Paese. Il Reparto inoltre, concorre al dispositivo di sicurezza di rischieramenti militari all’estero, a operazioni di mantenimento della pace e di soccorso umanitario, nonché all’attuazione in campo nazionale di misure di protezione in occasione di grandi eventi o di mantenimento dell’ordine pubblico. Il 9° Stormo ha dipendenza diretta dalla 1ª Brigata Aerea Operazioni Speciali, e fa capo, quale Alto Comando, al Comando della Squadra Aerea che ha sede a Milano.