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Conclusa con successo la prima missione suborbitale italiana

Conclusa con successo la prima missione suborbitale italianaMilano, 29 giu. (askanews) – È partita oggi alle ore 16.30, dallo spazioporto America di Virgin Galactic (in New Mexico – USA), la missione Virtute-1 (Volo Italiano per la Ricerca e la Tecnologia sUborbiTalE) che ha visto l’equipaggio italiano, composto da due Ufficiali dell’Aeronautica Militare e un ingegnere del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), decollare a bordo della navicella spaziale Vss Unity (classe SpaceShipTwo), per un volo dalla durata totale di novanta minuti. “Il Ministero della Difesa ed in particolare l’Aeronautica Militare, con il proprio patrimonio di competenze, è proiettato naturalmente alla valorizzazione e la tutela della space defense e security – ha commentato il generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare – Il volo spaziale è un dominio aeronautico tutto da esplorare e rappresenta una sfida tecnologica dove competenze tecniche e industriali nazionali possono fare la propria parte a pieno titolo. Lo sviluppo scientifico, imprenditoriale e militare devono lavorare insieme per assicurare anche in questo dominio la giusta rilevanza. Ciò garantirà il mantenimento della dell’eccellenza nel comparto Aerospaziale Nazionale”, ha concluso il generale Goretti. Al comando della missione Virtute-1, nata da un accordo commerciale tra l’Aeronautica Militare e Virgin Galactic, il Col. Walter Villadei, ingegnere spaziale e cosmonauta, che ha anche coordinato le attività operative e addestrative dell’equipaggio italiano, che include il Ten. Col. Angelo Landolfi, medico aerospaziale con il ruolo di responsabile per gli aspetti medici dell’equipaggio italiano e degli esperimenti di medicina proposti dall’Aeronautica Militare, e Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), con il ruolo di responsabile degli esperimenti di bordo proposti dal Cnr stesso. Durante il volo suborbitale, a seguito allo spegnimento del motore, la cabina della Vss Unity è infatti diventata un laboratorio scientifico all’interno del quale l’equipaggio ha potuto condurre test – in condizioni di microgravità – relativi a medicina, materiali avanzati, fisica dei fluidi, fisiologia. I progetti di ricerca sono stati coordinati dall’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (Imas) di Milano; dall’Ospedale Maggiore Policlinico e l’Università degli Studi di Milano; dal Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche.

Le informazioni acquisite forniranno dati utili per la ricerca scientifica applicabile, oltre che al settore tecnologico, a quello medico: i risultati consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo, alla base di molte patologie e principale causa di invecchiamento cellulare. La missione Virtute-1, che per Virgin Galactic inaugura l’era dei voli commerciali, è in linea con il Piano Spaziale della Difesa, che ha lo scopo di incrementare – con il supporto del mondo della ricerca e dell’industria -, le attuali conoscenze in materia spaziale, aerospaziale e sul volo suborbitale, verificando e valutando i possibili sviluppi delle tecnologie oggi disponibili.

Identificato il vandalo che ha inciso il nome dell’amata su un muro del Colosseo

Identificato il vandalo che ha inciso il nome dell’amata su un muro del ColosseoMilano, 29 giu. (askanews) – “Sono grato all’Arma dei Carabinieri per aver prontamente individuato il presunto responsabile del gesto incivile quanto assurdo commesso al Colosseo. Un atto che ha offeso tutti coloro che nel mondo intero apprezzano il valore dell’archeologia, dei monumenti e della storia. Ora auspico che la giustizia faccia il suo corso applicando rigorosamente le leggi. Se si arriverà a un processo, il Ministero della cultura si costituirà parte civile”. Lo dichiara il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che aggiunge: “Intanto, prosegue l’iter in Parlamento del disegno di legge presentato dal Governo per fare in modo che chi oltraggia il nostro patrimonio ne risponda in prima persona anche dal punto di vista patrimoniale. Chi danneggia paga”.

Strage di Bologna, i giudici d’appello hanno ordinato l’arresto di Paolo Bellini

Strage di Bologna, i giudici d’appello hanno ordinato l’arresto di Paolo BelliniMilano, 29 giu. (askanews) – E’ stato arrestato Paolo Bellini, l’ex componente Avanguardia nazionale che circa un anno fa condannato all’ergastolo in primo grado dalla corte d’assise di Bologna come uno degli esecutori materiali della strage della stazione del capoluogo emiliano del 2 agosto 1980. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa della corte d’assise d’appello di Bologna.

L’arresto di Bellini è scattato perchè, secondo gli inquirenti, l’ex componente di Avanguardia Nazionale avrebbe pianificato una serie di vendette e ritorsioni anche nei confronti dell’ex moglie, colpevole di aver testimoniato contro di lui nel processo di primo grado che aveva portato alla sua condanna all’ergastolo. Nel mirino di Bellini, sempre secondo l’accusa formulata dagli investigatori bolognesi, sarebbe finito anche il figlio del presidente del collegio di giudici che lo avevano emesso il verdetto.

Avrebbe venduto cocaina ai vip, a Palermo arrestato un noto chef

Avrebbe venduto cocaina ai vip, a Palermo arrestato un noto chefPalermo, 29 giu. (askanews) – Arresti domiciliari per lo chef palermitano Mario Di Ferro. Il gip Antonella Consiglio ha disposto una misura cautelare per sei persone alle quali vengono contestati, a vario titolo, diversi episodi di vendita e cessione di droga a clienti della “Palermo bene”. Tra gli indagati c’è appunto lo chef di “Villa Zito” Mario Di Ferro, accusato nel provvedimento di aver procurato e ceduto cocaina, tra gli altri, all’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che però non è indagato. I primi approfondimenti hanno rivelato che Di Ferro era protagonista di un’intensa attività di vendita di cocaina a una selezionata clientela. “Non andavo da Di Ferro per comprare droga, certamente. Non andavo lì per rifornirmi. Non capisco come si possa affermarlo. Escludo di avere usato macchine con lampeggianti per queste cose, comunque”. Lo ha detto l’ex vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, oggi deputato nel parlamento nel siciliano. Tra i presunti clienti dello chef arrestato a Palermo con l’accusa di essere un pusher, ci sarebbe stato anche lui. “Andavo lì per stare bene con gli amici, per rilassarmi, con persone di enorme simpatia. Non per comprare droga – dice Micciche a LiveSicilia – io sono una persona specchiata. Non ho mai rubato. Non ho mai fatto del male a nessuno. La droga? Non nego il passato. Ma ho settant’anni e non ne faccio uso. Certo, questo trambusto non lo avevo messo nel conto. Ma mi prendo le mie responsabilità”.

Il Papa: abbiamo bisogno di persone vere come Pietro e Paolo

Il Papa: abbiamo bisogno di persone vere come Pietro e PaoloRoma, 29 giu. (askanews) – “Pietro e Paolo sono state persone vere, e noi, oggi più che mai, abbiamo bisogno di persone vere”. Lo dice il Papa all’Angelus nella solennità di Pietro a Paolo.

“Guardiamoci dentro e facciamoci qualche domanda a partire dalla roccia, dalla pietra, dal sasso. Dalla roccia: c’è in noi l’ardore, lo zelo, la passione per il Signore e per il Vangelo, o è qualcosa che si sgretola facilmente?”, osserva il Papa. “E poi, siamo pietre, non d’inciampo ma di costruzione per la Chiesa? Lavoriamo per l’unità, ci interessiamo degli altri, specialmente dei più deboli?”, prosegue Francesco ricordando le tre caratteristiche di Pietro (roccia, pietra, sasso). “Infine, pensando al sasso: siamo consapevoli della nostra piccolezza? E soprattutto: nelle debolezze ci affidiamo al Signore, che compie grandi cose con chi è umile e sincero?”, conclude Bergoglio. In fine il Papa ha rivolto “saluti e affettuosi auguri ai romani nella festa della solennità dei Santi Pietro e Paolo. Ringrazio la Proloco di Roma che ha organizzato l’infiorata storica” con anche dei “bellissimi tappeti floreali ispiriati alla pace. Per favore non stancatevi di pregare per la pace specialmente per il popolo ucraino che è ogni giorno nel mio cuore”.

Vandalismo al Colosseo, la storia arriva anche sul New York Times

Vandalismo al Colosseo, la storia arriva anche sul New York TimesMilano, 29 giu. (askanews) – L’occasione è stata offerta da un turista che ha voluto incidere il proprio nome e quello della fidanzata sui muri millenari del Colosseo a Roma: partendo da qui il New York Times ha raccontato i rischi a cui il patrimonio culturale italiano è esposto a causa dei numerosi episodi di vandalismo che si stanno susseguendo. Nell’ultimo caso, poi, l’eco è diventata enorme, perché il video del Colosseo è passato – e ovviamente diventato virale – sul Web.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha condannato l’accaduto e ha rilanciato sui social la campagna per identificare l’autore della scritta – “Ivan + Hayley 23/06/23”. “Mobilitazione della stampa internazionale e del Web per rintracciare il responsabile dello scellerato gesto al Colosseo”, ha scritto il ministro su Twitter. L’obiettivo è quello di identificare e sanzionare il vandalo in base alla legge. Il NYT ha sottolineato anche l’inasprimento delle misure prevista per chi danneggia i beni culturali, in particolare in relazione alle azioni degli attivisti climatici, caso che comunque presenta elementi di fondo diversi rispetto, per esempio, ad altri episodi simili a quello del Colosseo, come il lancio di uno scooter elettrico sulla scalinata di Piazza di Spagna (25mila euro di danni, riporta il NYT), che hanno visto i turisti nei panni di quantomeno incuranti fruitori dei luoghi e dei beni artistici italiani. Il caso di Ivan e del Colosseo però fa più rumore, non solo per la diffusione del video, ma anche perché, come ha detto Alfonsina Russo, direttore del Colosseo, è uno dei primi episodi di questo tipo che avvengono al famosissimo monumento. E il mondo ne parla.

Valditara: i bulli a scuola andranno a fare attività di cittadinanza solidale

Valditara: i bulli a scuola andranno a fare attività di cittadinanza solidaleRoma, 28 giu. (askanews) – Gli studenti che si comportano da bulli o infrangono gravemente le regole durante le lezioni non vanno sospesi ma indirizzati ad “attività di cittadinanza solidale, cioè il concetto di una solidarietà nei confronti degli altri, che è il presupposto della cultura del rispetto e che passa dal ridare centralità alla figura del docente ma anche a una cultura che voglia rispettare la persona dello studente. Spesso il bullismo si esercita nei confronti del compagno più fragile e debole e noi vogliamo difendere questi ragazzi, così come le istituzioni”. A Morning News, su Canale 5, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha anticipato alcune novità relative alla condotta scolastica di cui parlerà anche al question time di oggi alla Camera dei Deputati.

“Oggi – ha spiegato in tv – annunceremo alcune riforme sul tema del bullismo, della condotta, delle sospensioni: una serie di provvedimenti abbastanza efficaci per ridare serenità e responsabilità, due principi cardine per una scuola in linea con i valori della nostra Costituzione”. “Oltre a valorizzare il voto di condotta”, si interverrà dunque sulle “sospensioni: non credo nella sospensione così come è concepita oggi. Lasciare a casa un ragazzo, solo, non gli fa bene: il ragazzo ha bisogno di più scuola, di più impegno, anche di lavori socialmente utili, di rendersi conto che è inserito in una comunità e che la cultura del rispetto è fondamentale. Ha bisogno di essere responsabilizzato, con più studio e con lavori a favore della comunità”.

Quanto al caso di Rovigo, Valditara si è detto “soddisfatto” della decisione di abbassare il voto in condotta ai ragazzi che ‘spararono’ alla prof.: “Dobbiamo affermare la cultura del rispetto nelle nostre scuole e aule, che va di pari passo con il ridare autorevolezza ai docenti. Da qui l’esigenza che la condotta degli studenti venga presa in considerazione e questo ha ispirato anche la mia decisione di mandare gli ispettori” a Rovigo, “che hanno accertato che la valutazione è stata fatta con riferimento solo al secondo quadrimestre, quando invece le norme stabiliscono che ci deve essere una valutazione complessiva riferita a tutto l’anno scolastico”, ha concluso.

Papa: povertà resta grande ingiustizia della nostra società

Papa: povertà resta grande ingiustizia della nostra societàCittà del Vaticano, 28 giu. (askanews) – I poveri sono oggi “coloro che attirano l’attenzione su questa grande ingiustizia che è la grande povertà del mondo. Si spendono i soldi per fabbricare le armi, e non per combatterla”. Lo ha detto Papa Francesco, parlando a braccio, nel corso della sua catechesi durante l’udienza generale in piazza San Pietro.

“Non dimenticate: – ha poi aggiunto parlando ai fedeli raccolti nella piazza – non c’è santità se non c’è in qualche modo la cura per i poveri, per i bisognosi, per coloro che sono ai margini della società”.

Il Vaticano invia il cardinale Zuppi in missione di pace a Mosca

Il Vaticano invia il cardinale Zuppi in missione di pace a MoscaCittà del Vaticano, 27 giu. (askanews) – Prosegue la missione di pace vaticana, voluta da Papa Francesco e affidata all’ Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Matteo Zuppi. Dopo la visita a Kiev, il porporato sarà a Mosca fino al 29 giugno, per incontrare le autorità russe dopo aver visto il presidente ucraino, Zelensky il 6 giugno scorso. A darne notizia la stessa Santa Sede che ha precisato che il card. Zuppi sarà accompagnato da un Officiale della Segreteria di Stato.

Il card. Zuppi sarà a Mosca “quale inviato di Papa Francesco. Scopo principale dell’iniziativa – si sottolinea – è incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace”. Non è escluso che il card. Zuppi, tra i suoi incontri in agenda, includa anche quello con il Patriarca della Chiesa ortodossa russa, Kirill.

Vino, focaccia, frutta e spezie: natura morta scoperta a Pompei

Vino, focaccia, frutta e spezie: natura morta scoperta a PompeiRoma, 27 giu. (askanews) – Sembra una pizza, quello che si vede su un dipinto pompeiano di 2000 anni fa, ma ovviamente non lo può essere, dato che mancavano alcuni degli ingredienti più caratteristici, ovvero pomodori e mozzarella. Tuttavia, come risulta da una prima analisi iconografica di un affresco con natura morta, emerso in questi giorni nell’ambito dei nuovi scavi nell’insula 10 della Regio IX a Pompei, ciò che era rappresentato sulla parete di un’antica casa pompeiana potrebbe essere un lontano antenato della pietanza moderna, elevata a patrimonio dell’umanità nel 2017 in quanto “arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano”.

Come spiegano gli archeologi del Parco Archeologico di Pompei, si suppone che accanto a un calice di vino, posato su un vassoio di argento, sia raffigurata una focaccia di forma piatta che funge da supporto per frutti vari (individuabili un melograno e forse un dattero), condita con spezie o forse piuttosto con un tipo di pesto (moretum in latino), indicato da puntini color giallastro e ocra. Inoltre, presenti sullo stesso vassoio, frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni. Tale genere di immagini, noto in antico con il nome xenia, prendeva spunto dai “doni ospitali” che si offrivano agli ospiti secondo una tradizione greca, risalente al periodo ellenistico (III-I secolo a.C.). Dalle città vesuviane si conoscono circa trecento di queste raffigurazioni, che spesso alludono anche alla sfera sacra, oltre a quella dell’ospitalità, senza che tra le attestazioni rinvenute finora ci sia un confronto puntuale per l’affresco recentemente scoperto, che colpisce anche per la sua notevole qualità di esecuzione.

Da un passo nell’Eneide di Virgilio (libro VII, v. 128 sgg.), si può dedurre il posizionamento di frutta e altri prodotti dei campi su pani sacrificali che fungono da “mense”: nel momento in cui gli eroi troiani mangiano dopo la frutta, anche i pani usati come contenitori (mense) , si accorgono nell’epos virgiliano, che si è verificata la profezia secondo la quale avrebbero trovato una nuova patria, quando “spinto a lidi sconosciuti, esaurito ogni cibo,” la fame li avrebbe portati a “divorare anche le mense”. “Pompei non finisce mai di stupire, è uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori”, afferma il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano: “Al di là della questione di merito su cui parleranno gli studiosi, va sottolineato il valore globale di questo sito al quale stiamo dedicando le nostre cure, con la chiusura del Grande Progetto Pompei ma anche con l’avvio di nuove iniziative. La tutela e lo sviluppo del patrimonio, in ossequio all’art. 9 della Costituzione, sono una priorità assoluta”.

“Oltre all’identificazione precisa dei cibi rappresentati – commenta il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – ritroviamo in questo affresco alcuni temi della tradizione ellenistica, elaborata poi da autori di epoca romana-imperiale come Virgilio, Marziale e Filostrato. Penso al contrasto tra un pasto frugale e semplice, che rimanda a una sfera tra il bucolico e il sacro, da un lato, e il lusso dei vassoi d’argento e la raffinatezza delle rappresentazioni artistiche e letterarie dall’altro. Come non pensare, a tal proposito, alla pizza, anch’essa nata come un piatto ‘povero’ nell’Italia meridionale, che ormai ha conquistato il mondo e viene servito anche in ristoranti stellati”. L’affresco è stato rinvenuto nell’atrio di una casa dell’Insula 10 della Regio IX in corso di scavo, a cui era annesso un panificio, già esplorato in parte tra il 1888 ed il 1891 e le cui indagini sono state riprese a gennaio scorso. Le strutture scavate nell’800 e parzialmente a vista facevano già supporre la presenza di un ampio atrio con la classica successione degli ambienti sul lato orientale e, sul lato opposto, l’ingresso al settore produttivo del forno. L’atrio è stato liberato dal materiale di risulta degli scavi ottocenteschi rivelando il crollo delle coperture, all’interno dello strato di pomici bianche e una porzione residuale degli strati vulcanici da flusso (cineriti) nel settore meridionale. Negli ambienti di lavorazione vicini al forno, nelle settimane passate, sono stati rinvenuti gli scheletri di tre vittime.

L’intero cantiere di scavo dell’insula 9 interessa un’area di circa 3.200 mq, quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dal Vesuvio e si inserisce in un più ampio approccio, sviluppato durante l’ultimo decennio e teso a rettificare e risolvere i problemi idrogeologici e conservativi dei fronti di scavo, ovvero il confine tra la parte scavata e quella inesplorata della città antica. Quest’ultima ammontante a circa 22 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere, quasi un terzo dell’abitato antico. Il Parco Archeologico di Pompei ha pubblicato un primo inquadramento storico-archeologico dell’affresco sull’E-Journal degli Scavi di Pompei, consultabile sul sito www.pompeiisites.org e funzionale alla condivisione tempestiva di dati scientifici provenienti da scavi e ricerche in corso nel sito UNESCO e nel suo territorio.