Papa, Bruni: è in buone condizioni generaliCittà del Vaticano, 8 giu. (askanews) – “Lo staff medico che segue il decorso post operatorio del Pontefice informa che Papa Francesco ha trascorso una notte tranquilla riuscendo a riposare in modo prolungato; è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo. Gli esami di controllo di routine sono buoni. Per l’intera giornata osserverà il necessario riposo post operatorio”. Lo comunica il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
“Il Papa – ha aggiunto – è informato dei messaggi di vicinanza e affetto giunti nelle ultime ore ed esprime la sua gratitudine, chiedendo nel contempo di continuare a pregare per lui”.
La prima notte di Papa Francesco all’ospedale Gemelli “è trascorsa bene”Città del Vaticano, 8 giu. (askanews) – La prima notte di degenza per Papa Francesco all’ospedale Gemelli di Roma “è trascorsa bene”. Lo si apprende dal Vaticano che fa sapere che ulteriori informazioni sul decorso post operatorio del pontefice saranno fornite in tarda mattinata.
Ieri pomeriggio Papa Francesco è stato sottoposto ad un intervento di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Un “intervento programmato” e che si è svolto “senza complicazioni”, ha detto dopo l’intervento il chirurgo del Policlinico Gemelli di Roma, Sergio Alfieri che, con la sua equipe, ha operato il Papa. La patologia per la quale Papa Francesco è stato operato – ha spiegato – è una “patologia benigna, non c’è nessuna traccia come quella di due anni fa, non ha altre malattie”. La degenza per questo tipo di interventi è di cinque, sette giorni. L’intervento chirurgico al quale si è sottoposto Papa Francesco nel primo pomeriggio al Policlinico Gemelli di Roma era “programmato per un laparocele incarcerato in corrispondenza della cicatrice delle pregresse operazioni chirurgiche laparotomiche effettuate negli anni passati” ha detto Alfieri. Un laparocele, ha spiegato Alfieri, che “causava al Santo Padre, da alcuni mesi, una sindrome subocclusiva intestinale dolorosa”. Durante l’intervento sono state quindi liberate le aderenze (cicatrici interne) per poi procedere ad una plastica della parete addominale con una rete protesica. L’intervento chirurgico e l’anestesia generale – ha concluso il chirurgo – si sono svolte senza complicazioni. Il Santo Padre ha reagito bene all’intervento chirurgico”.
”Il Papa sta bene ed è vigile” (assicura il chirurgo)Città del Vaticano, 7 giu. (askanews) – “Il Santo Padre sta bene è vigile ed ha fatto la prima battuta”. Lo ha detto il chirurgo del Policlinico Gemelli di Roma, Sergio Alfieri che, con la sua equipe, ha operato questo pomeriggio Papa Francesco di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Nel corso della conferenza stampa, Alfieri ha confermato che si è trattato di un “intervento programmato” e “senza complicazione”. La patologia per la quale Papa Francesco è stato operato questo pomeriggio, è una “patologia benigna, non c’è nessuna traccia come quella di due anni fa, non ha altre malattie”. La degenza per questo tipo di interventi è di cinque, sette giorni. “Papa Francesco è vigile e cosciente e ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e di preghiera che lo hanno da subito raggiunto”. Lo ha dichiarato il portavoce vaticano, Matteo Bruni al termine dell’operazione al Gemelli di Roma alla quale è stato sottoposto Papa Francesco.
La pandemia, il Tribunale dei Ministri ha archiviato le indagini su Conte e SperanzaMilano, 7 giu. (askanews) – Il Tribunale dei Ministri ha archiviato la posizione dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza nell’indagine sulla gestione della prima fase dell’emergenza Covid in provincia di Bergamo. I giudici hanno accolto la richiesta della Procura di Brescia. Conte e Speranza erano accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa.
Delusione e amarezza da parte dei familiari della vittime riuniti nell’Associazione “Sereniesempreuniti”: “Ancora una volta ci è stato negato di poter conoscere la verità sulla morte dei nostri cari e di migliaia di persone che, come emerso dalle risultanze della coraggiosa indagine della Procura di Bergamo, si sarebbero potute salvare. Questa archiviazione è uno schiaffo in faccia a tutti noi e all’Italia intera che si merita un sistema politico e di giustizia più trasparente. Siamo intransigenti con quanto fatto dalla Procura di Brescia e dal Tribunale dei Ministri: l’archiviazione è un vilipendio alla memoria dei nostri familiari, un bavaglio, l’ennesimo in un’Italia corrosa dall’omertà contro cui ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo nelle sedi che ci restano, come quella civile”. “Siamo amareggiati per la decisione che va in senso opposto alle risultanze cui era pervenuta la Procura di Bergamo dopo tre anni di indagini – aggiunge Consuelo Locati, del team legale dei familiari -. Attendiamo di conoscere le motivazioni addotte a fondamento della richiesta”. L’ex presidente del Consiglio e attuale leader del M5s, Giuseppe Conte, è “confortato” dalla decisione del Tribunale dei Ministri di archiviare la sua posizione e quella dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’indagine sulla gestione della prima fase dell’emergenza Covid in provincia di Bergamo. Lo ha detto a Cinque minuti su Raiuno.
“Non è mai scontato un provvedimento dopo un’inchiesta di tre anni che ha raccolto tantissimo materiale e mi conforta il fatto che il Tribunale dei ministri abbia chiarito che sarebbe stata addirittura irragionevole una decisione diversa in quel momento e in quella situazione, con quella conoscenza molto carente di quelle informazioni. Ricordo che non eravamo più di fronte ai focolai iniziali, ma a un virus che ormai galoppava tant’è che dopo qualche giorno ci fu la decisione di chiudere la Lombardia, l’Emilia-Romagna e altre ragioni in modo molto stringente” ha evidenziato. “È chiaro- ha ribadito il leader pentastellato – che la sentenza mi conforta perché chiaramente abbiamo avuto, e abbiamo ancora adesso, il dolore della nostra comunità nazionale, la perdita di tante vite umane, qualcosa che pesa sulla nostra coscienza collettiva e questi passaggi con estrema chiarezza del Tribunale dei ministri mi confortano e ci confortano sul fatto di avere agito con equilibrio e responsabilità e addirittura massima ragionevolezza”.
Mattarella a Papa Francesco: auguri, il popolo italiano le è vicinoRoma, 7 giu. (askanews) – “Santità, in vista del Suo ricovero al Policlinico Gemelli desidero farLe pervenire i miei migliori auguri per il positivo esito dell’operazione cui Ella sarà sottoposto questo pomeriggio. Il popolo italiano tutto Le è vicino con sentimenti di affetto e solidarietà, che faccio pienamente miei”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio a Papa Francesco.
“Ella – aggiunge – può contare in questo momento, oltre che sulle preghiere dei fedeli cattolici, sul partecipe pensiero di innumerevoli persone, credenti e non credenti. Rinnovo a Vostra Santità il più sincero augurio di una serena convalescenza, e di pronto e completo ristabilimento”.
Pestaggi alla Questura di Verona, Piantedosi: se confermati fatti di enorme gravitàRoma, 7 giu. (askanews) – “Le vicende che emergono dall’inchiesta di Verona, ove fossero confermate, sarebbero di enorme gravità, lesive innanzitutto della dignità delle vittime ma anche dell’onore e della reputazione di migliaia di donne e uomini della Polizia di Stato che quotidianamente svolgono il proprio servizio ai cittadini con dedizione e sacrificio. La magistratura e la stessa Polizia di Stato faranno piena chiarezza su quanto avvenuto”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
“La Polizia di Stato che conosco e a cui rinnovo la mia stima e gratitudine per le delicate attività che svolge quotidianamente è quella che senza esitazioni e pregiudizi riesce a fare pulizia al suo interno. Lo dimostrano – ha aggiunto il titolare del Viminale – la fiducia accordata dalla Procura della Repubblica che ha delegato alla Squadra mobile della Questura di Verona lo svolgimento delle indagini e il riconoscimento nell’ordinanza del gip dell’efficienza e della sollecitudine con cui queste sono state svolte”.
Il Papa sarà operato nel pomeriggio al Policlinico GemelliCittà del Vaticano, 7 giu. (askanews) – Stamattina Papa Francesco, dopo aver tenuto l’udienza generale in piazza San Pietro non dando segni esteriori di sofferenza o affaticamento, e dopo aver svolto due udienze nel suo studio ricevendo il Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, il card. Luis Antonio Tagle ed il Segretario del King Abdullah International Centre for Interreligious and Intercultural Dialogue, Zuhair Alharthi, si è recato in auto al Policlinico Gemelli di Roma dove, nel primo pomeriggio, si sottoporrà ad un intervento chirurgico all’addome con anestesia totale. Si tratta del suo terzo ricovero nel nosocomio romano dove la sua stanza al 9 piano del grande edificio centrale, era già stata allestita da ieri, quando si era recato per controlli ed affettuato una Tac che ha, evidentemente, suggerito allo staff medico che lo ha in cura di sottoporlo all’intervento.
“Il Santo Padre al termine dell’Udienza Generale – ha riferito la Santa Sede – si è recato presso il Policlinico Universitario A. Gemelli dove nel primo pomeriggio sarà sottoposto in anestesia generale ad un intervento chirurgico di Laparotomia e plastica della parete addominale con protesi”. Una operazione, concertata nei giorni giorni precedenti, che si è resa necessaria “a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti”. Era stato lo stesso pontefice recentemente, incontrando le famiglie nel corso dell’incontro sui temi della natalità, ad accennare al suo rapporto con la malattia, rivelando con una confidenza di non sopportare il dolore mentre non aveva neppure nascosto, in precedenti occasioni, di temere le anestesie e di non volersi, quindi, operare come quacuno gli aveva consigliato, per risolvere i suoi problemi di deambulazione.
Dunque, quella di questo pomeriggio sarà evidentemente un passo necessario anche se doloroso e che potrebbe essere una conseguenza dell’operazione chirurgica alla quale Francesco era stato costretto a sottoporsi il 4 luglio del 2021 per una “stenosi diverticolare sintomatica del colon”. Ma questo scorcio di 2023 è apparso particolarmente complicato per papa Bergoglio che non più tardi del 29 marzo scorso era stato ricoverato per una bronchite su base infettiva con relativi problemi respiratori.
Il Papa al Policlinico Gemelli: sarà operato all’addome, prevista una degenza di diversi giorniRoma, 7 giu. (askanews) – Papa Francesco “al termine dell’Udienza Generale si è recato presso il Policlinico Universitario Gemelli dove nel primo pomeriggio sarà sottoposto in anestesia generale ad un intervento chirurgico di Laparotomia e plastica della parete addominale con protesi”. Lo comunica il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
“L’operazione, concertata nei giorni scorsi dall’equipe medica che assiste il Santo Padre, sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale”, conclude Bruni.
Il Papa oggi operato per laparocele, degenza di diversi giorniRoma, 7 giu. (askanews) – Papa Francesco “al termine dell’Udienza Generale si è recato presso il Policlinico Universitario A. Gemelli dove nel primo pomeriggio sarà sottoposto in anestesia generale ad un intervento chirurgico di Laparotomia e plastica della parete addominale con protesi”. Lo comunica il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
“L’operazione, concertata nei giorni scorsi dall’equipe medica che assiste il Santo Padre, sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale”, conclude Bruni.
L’Italia si candida ad ospitare l’Einstein Telescope, il più grande rilevatore europeo di onde gravitazionaliRoma, 6 giu. (askanews) – L’Italia si candida per ospitare il rivelatore europeo di onde gravitazionali Einstein Telescope, nelle miniere di Sos Enattos, in Sardegna. “L’Einstein Telescope sarà un’infrastruttura di osservazione dell’Universo dalle straordinarie potenzialità di rivelazione di sorgenti di onde gravitazionali associate ai fenomeni più energetici del cosmo”, lo ha detto il presidente dell’Inaf-Istituto nazionale di astrofisica, Marco Tavani, in merito alla presentazione della candidatura italiana. “L’interesse di Inaf per oggetti peculiari quali stelle di neutroni e buchi neri che saranno rivelati dal telescopio – ha continuato Tavani – è pluridecennale, sia dal punto di vista osservativo che teorico. L’enorme contributo dell’Astronomia alla scienza di Einstein Telescope, oltre a consolidare linee di ricerca precedenti, sarà focalizzato sulle osservazioni delle sorgenti di onde gravitazionali con telescopi da terra e dallo spazio utilizzando tutte le frequenze, dal radio all’ottico fino ai raggi X e gamma”.
Perché “è questa un’attività di reazione rapida alle rivelazioni improvvise dei segnali gravitazionali che la comunità INAF sta già svolgendo e che sarà fortemente potenziata nell’immediato futuro nella prospettiva di realizzazione di Einstein Telescope. Quasi un centinaio di ricercatori e ricercatrici Inaf partecipano attualmente alla preparazione del telescopio e al progetto Etic nell’ambito del Pnrr”. In particolare, Inaf “è coinvolto nella definizione di parti opto-meccaniche del telescopio e nel potenziamento e sviluppo di strumentazione innovativa a multi-frequenza. Tra le infrastrutture osservative Inaf è importante ricordare il potente radiotelescopio Srt in Sardegna che potrà essere collegato alle rivelazioni di Einstein Telescope in modo sinergico. L’annuncio della candidatura dell’Italia per questo progetto, da parte del Governo, è un importante passo in avanti per il nostro Paese. La rete degli enti di cicerca italiani si conferma ancora una volta protagonista dell’eccellenza scientifica italiana nel mondo”. “In Einstein Telescope credono tutti: è da 15 anni che la comunità internazionale sta lavorando a questo straordinario telescopio che rappresenterà una fonte di benessere per tutti”, ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, alla presentazione della candidatura italiana per Einstein Telescope, a Roma. “Da parte nostra come Paese stiamo mettendo a disposizione i fondi ma anche quel network importantissimo fra Istituzioni, Università, imprese, enti territoriali: è quell’insieme che fa la forza”, ha sottolineato. “La caratteristica di queste infrastrutture – ha aggiunto il ministro – è portare bene e welfare. E medicina: nessuno avrebbe mai detto che un acceleratore di particelle avrebbe potuto poi rappresentare una cura per il cancro. Ma così è stato. Ed è esattamente questo il modo in cui le infrastrutture strategiche di ricerca diventano parte della Comunità”.
“Einstein Telescope rappresenta la più grande sfida scientifica e tecnologica, un progetto straordinario che consente di consolidare l’immagine di una Sardegna come ecosistema favorevole agli investimenti in innovazione, ricerca, sviluppo. Stiamo svolgendo un importante percorso di riconversione di tutto il nostro sistema minerario con progetti di questo tipo, a partire dal pozzo della miniera del Sulcis, che diventerà una torre di distillazione di un gas nobile come l’argon, fino alla Einstein Telescope e al radiotelescopio di San Basilio che già esiste. Tutto questo consolida anche un modello di sviluppo alternativo che, attraverso l’investimento nella scienza, rappresenta anche una ricetta contro lo spopolamento e per il rilancio delle zone interne”, ha detto il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che ha partecipato, a Roma, alla presentazione ufficiale della candidatura italiana per ospitare, nelle miniere di Sos Enattos appunto, l’Einstein Telescope alla presenza, tra gli altri, del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il Presidente Solinas, ringraziando il Governo per il supporto senza il quale, ha detto, la Sardegna non avrebbe potuto arrivare a questo punto, e la Comunità scientifica nazionale, ha ricordato l’impegno della Regione in un progetto che “metterà la Sardegna e l’Italia per i 50 anni successivi alla sua realizzazione al centro della comunità scientifica internazionale. Per la Sardegna – ha proseguito il governatore Solinas – la realizzazione dell’Einstein Telescope a Lula è una scommessa sulla quale siamo pronti a mettere, oltre a tutto il supporto politico, burocratico, amministrativo, anche uno stanziamento importante che è in concorrenza con quello che sta facendo e farà il Governo”.
“Per la prima volta la Sardegna ha una straordinaria possibilità di riscatto economico e sociale: con la candidatura ufficiale del sito di Sos Enattos la Sardegna avrà un’opportunità di sviluppo unica nel suo genere, un motore di sviluppo, innovazione e crescita che investirà non solo la nostra Isola ma l’Italia e l’intera Europa. La possibilità che la Sardegna, e il territorio di Lula in particolare, possa ospitare il più grande e sensibile telescopio di onde gravitazionali mai realizzato, già compreso tra le grandi infrastrutture di ricerca sulle quali l’Europa ha deciso di puntare nel prossimo futuro, è oggi un fatto concreto, una possibilità reale. Continueremo a lavorare affinché a settembre del 2024 la Sardegna possa davvero essere la scelta dell’Europa”, ha concluso il presidente Solinas.