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Il Wwf denuncia: è allarme plastica, superato il limite planetario

Il Wwf denuncia: è allarme plastica, superato il limite planetarioMilano, 1 giu. (askanews) – C’è un solo materiale prodotto dall’uomo che possiamo trovare ovunque nel mondo: nei suoli, nei fiumi, nell’aria, nel cibo. Se da un lato la plastica porta benefici all’umanità, dall’altro, il suo impatto su ogni essere vivente e habitat è sempre più devastante. I danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili. Una contaminazione globale e diffusa in ogni ambiente naturale (mari, fiumi, laghi, terra e aria), tanto che l’inquinamento da plastica in Natura ha superato il “limite planetario” (Planetary boundary), oltre il quale non c’è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita. E’ l’allarme lanciato dal Wwf che nella Giornata mondiale dell’ambiente pubblica il nuovo report “Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire”, chiedendo al governo di andare oltre il riciclo dei soli imballaggi e di estendere la raccolta differenziata a tutti i prodotti in plastica di largo consumo allo scopo di far crescere l’economia circolare come valore condiviso. Secondo l’associazione ambientalista, la plastica deve essere gestita in maniera più efficace ed efficiente, coordinata e integrata, coinvolgendo tutti gli attori (dalle istituzioni, alle aziende, fino alle persone e alle città in cui vivono) e agendo in tutte le fasi – dalla sua produzione, al suo impiego e fino allo smaltimento. Il report conferma che l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo, contribuendo all’inquinamento soprattutto in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa.

Sono innumerevoli e significativi i danni causati da ogni fase del ciclo di vita della plastica, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento: a fronte di una produzione in costante crescita, infatti, lo smaltimento della plastica è oggi ancora altamente inefficiente e inefficace, con tassi di riciclo inferiori al 10% a livello globale. Il risultato è che fino a 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano nell’ambiente marino e altrettanti nell’ambiente terrestre ogni anno, in gran parte plastica monouso. Inoltre, attualmente, la produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra e si prevede che questa percentuale possa aumentare fino al 4,5% entro il 2060, se le tendenze attuali continueranno senza controllo. Senza un miglioramento nella gestione della plastica e dei suoi rifiuti, entro il 2050 la quantità totale di plastica prodotta si è calcolato che potrebbe triplicare, con conseguente aumento dell’immissione di rifiuti di plastica nell’ambiente: 12 miliardi di tonnellate di plastica potrebbero finire negli ambienti naturali. Se accadrà, tra 30 anni nel mare ci potrebbero essere più plastiche che pesci. “Per attuare un cambio di rotta, ormai indispensabile, la soluzione è l’economia circolare in cui le materie prime, come la plastica, di un oggetto non più funzionante restino in circolo, in un lungo e possibilmente infinito succedersi di produzione e riuso/riciclo, eliminando le fasi di estrazione di materie prime e smaltimento. L’efficienza nell’utilizzo delle risorse, promossa dall’economia circolare, deve diventare un fattore cruciale per orientare nuovi modelli di produzione e di consumo, e consentire una transizione verso stili di vita e dinamiche socioeconomiche più rispettose dell’ambiente – afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del Wwf Italia-. Per questo vogliamo muovere alle istituzioni richieste più ambiziose. Non c’è più tempo da perdere”. Per il WWF serve agire sui primi tre livelli della scala gerarchica dei rifiuti: la prevenzione, il riuso e il riciclo. “L’obiettivo comune è porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2040 e per raggiungerlo è urgente l’adozione da parte delle nazioni del mondo di un Trattato globale sulla plastica, in accordo con il mandato stabilito nella risoluzione del marzo 2022 dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) perché i danni all’ambiente causati dalla plastica e dalle sostanze chimiche ad essa associate sono di portata planetaria e trascendono i confini nazionali, avendo effetti sulla salute del pianeta e delle persone di tutto il mondo”, conclude Eva Alessi.

Ambiente, Wwf: è allarme plastica, superato il limite planetario

Ambiente, Wwf: è allarme plastica, superato il limite planetarioMilano, 1 giu. (askanews) – C’è un solo materiale prodotto dall’uomo che possiamo trovare ovunque nel mondo: nei suoli, nei fiumi, nell’aria, nel cibo. Se da un lato la plastica porta benefici all’umanità, dall’altro, il suo impatto su ogni essere vivente e habitat è sempre più devastante. I danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili. Una contaminazione globale e diffusa in ogni ambiente naturale (mari, fiumi, laghi, terra e aria), tanto che l’inquinamento da plastica in Natura ha superato il “limite planetario” (Planetary boundary), oltre il quale non c’è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita. E’ l’allarme lanciato dal Wwf che nella Giornata mondiale dell’ambiente pubblica il nuovo report “Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire”, chiedendo al governo di andare oltre il riciclo dei soli imballaggi e di estendere la raccolta differenziata a tutti i prodotti in plastica di largo consumo allo scopo di far crescere l’economia circolare come valore condiviso.

Secondo l’associazione ambientalista, la plastica deve essere gestita in maniera più efficace ed efficiente, coordinata e integrata, coinvolgendo tutti gli attori (dalle istituzioni, alle aziende, fino alle persone e alle città in cui vivono) e agendo in tutte le fasi – dalla sua produzione, al suo impiego e fino allo smaltimento. Il report conferma che l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo, contribuendo all’inquinamento soprattutto in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa. Sono innumerevoli e significativi i danni causati da ogni fase del ciclo di vita della plastica, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento: a fronte di una produzione in costante crescita, infatti, lo smaltimento della plastica è oggi ancora altamente inefficiente e inefficace, con tassi di riciclo inferiori al 10% a livello globale. Il risultato è che fino a 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano nell’ambiente marino e altrettanti nell’ambiente terrestre ogni anno, in gran parte plastica monouso. Inoltre, attualmente, la produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra e si prevede che questa percentuale possa aumentare fino al 4,5% entro il 2060, se le tendenze attuali continueranno senza controllo. Senza un miglioramento nella gestione della plastica e dei suoi rifiuti, entro il 2050 la quantità totale di plastica prodotta si è calcolato che potrebbe triplicare, con conseguente aumento dell’immissione di rifiuti di plastica nell’ambiente: 12 miliardi di tonnellate di plastica potrebbero finire negli ambienti naturali. Se accadrà, tra 30 anni nel mare ci potrebbero essere più plastiche che pesci.

“Per attuare un cambio di rotta, ormai indispensabile, la soluzione è l’economia circolare in cui le materie prime, come la plastica, di un oggetto non più funzionante restino in circolo, in un lungo e possibilmente infinito succedersi di produzione e riuso/riciclo, eliminando le fasi di estrazione di materie prime e smaltimento. L’efficienza nell’utilizzo delle risorse, promossa dall’economia circolare, deve diventare un fattore cruciale per orientare nuovi modelli di produzione e di consumo, e consentire una transizione verso stili di vita e dinamiche socioeconomiche più rispettose dell’ambiente – afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del Wwf Italia-. Per questo vogliamo muovere alle istituzioni richieste più ambiziose. Non c’è più tempo da perdere”. Per il WWF serve agire sui primi tre livelli della scala gerarchica dei rifiuti: la prevenzione, il riuso e il riciclo. “L’obiettivo comune è porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2040 e per raggiungerlo è urgente l’adozione da parte delle nazioni del mondo di un Trattato globale sulla plastica, in accordo con il mandato stabilito nella risoluzione del marzo 2022 dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) perché i danni all’ambiente causati dalla plastica e dalle sostanze chimiche ad essa associate sono di portata planetaria e trascendono i confini nazionali, avendo effetti sulla salute del pianeta e delle persone di tutto il mondo”, conclude Eva Alessi.

Papa: con la pace si guadagna. Forse poco. Ma con guerra si perde sempre

Papa: con la pace si guadagna. Forse poco. Ma con guerra si perde sempreRoma, 4 giu. (askanews) – “Con la pace si guadagna sempre, forse poco, ma si guadagna. Con la guerra si perde tutto”. Lo ha detto papa Francesco nella trasmissione A sua immagine su RaiUno.

“Impariamo ad avere compassione, a ‘carezzare’: solo così potremo essere vicibi a Dio”, ha aggiunto. “Chi aggredisce, bullizza, può sembrare forte ma è uno sconfitto. La vera vittoria è la mitezza. Oggi non si educa ad esser miti. Dobbiamo aiutare i bimbi o i ragazzi bullizzati con l’affetto, con le carezze”, ha detto. E poi tornando all’Ucraina: “La malvagità è una delle possibilità delle persone. C’è chi sente piacere nel torturare. E’ una malattia, ma lo stiamo vedendo con la guerra, nelle torture ai soldati ucraini: c’è piacere nel torturare. Purtroppo questo succede anche fra i ragazzi, ma i ragazzi vanno educatio alla mitezza. Bisogna fare sentire loro la via dell’amore, della tenerezza”. “Oggi si pensa che chi è mite sia un po’ stupido – ha aggiunto – ma in realtà chi è mite è un vincente. Chi aggredisce è uno sconfitto”.

In poche ore più di dieci sbarchi a Lampedusa, arrivati oltre 600 migranti

In poche ore più di dieci sbarchi a Lampedusa, arrivati oltre 600 migrantiLampedusa, 3 giu. (askanews) – Il meteo più clemente ha nuovamente aperto agli arrivi di migranti sull’isola di Lampedusa. Nelle ultime ore si registrano più di dieci sbarchi, con l’arrivo di almeno 600 persone. Aumentano quindi anche le presenze al centro d’accoglienza di contrada Imbriacola, formalmente passato in mano alla Croce Rossa. Se il bel tempo dovesse durare, gli arrivi nei prossimi giorni potrebbero aumentare cospicuamente. Intanto la prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di almeno 200 migranti verso altri hotspot.

Uomo nudo (per protesta) sull’Altare di San Pietro, dopo la profanazione celebrato il rito penitenziario

Uomo nudo (per protesta) sull’Altare di San Pietro, dopo la profanazione celebrato il rito penitenziarioRoma, 3 giu. (askanews) – L’arciprete della Basilica di San Pietro, cardinale Mauro Gambetti, ha celebrato presso l’Altare della Confessione un rito penitenziale dopo che, giovedì sera, un cittadino polacco si era denudato ed era salito sul piano di marmo mostrando sulla schiena la scritta in inglese “Salvate i bambini dell’Ucraina”.

Lo ha riferito la Sala Stampa vaticana. L’uomo, emotivamente alterato, aveva compiuto il gesto poco prima che la Basilica chiudesse. Quando i custodi sono accorsi per farlo scendere e rivestire non ha gridato né ha opposto resistenza. Preso in consegna dalla Gendarmeria vaticana che lo ha condotto negli uffici per l’identificazione, il cittadino polacco, che avrebbe però origini russe, è stato poi consegnato alla polizia italiana che gli ha consegnato un foglio di via, con obbligo di lasciare il territorio italiano. Il rito penitenziale è stato celebrato con i canonici del Capitolo di San Pietro e con i fedeli presenti.

Roma, incendio in un edificio: un morto e diversi feriti, 3 ustionati gravi. Le fiamme hanno avvolto 7 piani

Roma, incendio in un edificio: un morto e diversi feriti, 3 ustionati gravi. Le fiamme hanno avvolto 7 pianiRoma, 2 giu. (askanews) – Si aggrava il bilancio del rogo che ha avvolto uno stabile in zona Colli Aniene a Roma: una persona è morta, sette sono rimaste ustionate, di cui tre in modo grave, altri 10 sono rimasti intossicati. Nell’edificio, in via D’onofrio, all’incrocio con Largo Nino Franchellucci, si stavano svolgendo lavori di ristrutturazione. Le fiamme hanno coinvolto circa sette piani. Sul posto i vigili del fuoco sono intervenuti con quattro veicoli di soccorso, due autobotti, due autoscale, carro teli, carro autoprotettori. Le squadre e i funzionari di servizio dei vigili del fuoco sono ancora sul posto, insieme a polizia e mezzi di soccorso del 118.

Omicidio Luca Sacchi, confermati 27 anni al killer

Omicidio Luca Sacchi, confermati 27 anni al killerRoma, 1 giu. (askanews) – Cambia in appello la sentenza per l’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer ucciso con un colpo di pistola alla nuca nella notte tra il 23 e il 24 ottobre del 2019, nei pressi di un pub in zona Appio, a Roma. I giudici della corte d’assise di seconda istanza hanno da una parte confermato la condanna per Valerio Del Grosso, il presunto killer, a 27 anni di pena. Per Paolo Pirino e Marcello De Propris è stata riformata invece la sentenza di penale responsabilità, facendo passare da 25 anni a 14 anni ed 8 mesi. La fidanzata di Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, accusata di violazione della legge sulla droga, ha avuto ancora 3 anni.

Urla, spintoni, calci e pugni fuori dalla corte d’assise d’appello in occasione della sentenza per l’omicidio del personal trainer Luca Sacchi. I familiari ed amici di alcuni imputati si sono scontrati nel corridoio antistante l’aula e per il servizio d’ordine di carabinieri e polizia è stato molto difficile riuscire a riportare la calma. I rumori dovuto ai colpi inferti contro le porte di legno hanno fatto pensare sulle prime, complice l’effetto rimbombo dei corridoi, all’azione di una o più armi da fuoco. In breve è stato il panico. In tanti hanno cercato rifugio negli uffici mentre il fuggi fuggi e lo scontro dei diversi gruppi ha riempito lo sguardo di tutti i presenti.

”Troppi femminicidi”, Senago piange Giulia Tramontano

”Troppi femminicidi”, Senago piange Giulia TramontanoSenago (Mi), 1 giu. (askanews) – C’è una rosa bianca infilata nella cassetta della posta di Giulia Tramontano, davanti alla casa di Senago, a nord di Milano, in cui abitava con Alessandro Impagnatiello, padre del bambino che portava in grembo e reo confesso del suo omicidio.

Uno dei tanti gesti di affetto lasciati dopo il ritrovamento del corpo della ragazza, scomparsa dal 27 maggio, morta accoltellata a 29 anni mentre era incinta di 7 mesi e non solo davanti alla sua abitazione, ora con le finestre chiuse e i sigilli alla porta, al primo piano di una palazzina in una via tranquilla e riparata della cittadina lombarda, ma anche sul luogo in cui è stato rinvenuto il corpo, a circa 500 metri di distanza, oltre una fila di garage. Tanti, conoscenti, amici ma anche sconosciuti, hanno voluto lasciare un mazzo di fiori, accanto a quello portato dai familiari della ragazza di prima mattina, o anche solo passare, come gesto di vicinanza. “Io abito qua vicino e sono rimasta esterrefatta, ho immaginato subito c’entrasse il ragazzo, di femminicidi ne succedono troppi casi, ma questo proprio, sono due vite, non ci sono parole”, ha commentato una donna fra le tante persone che si sono raccolte di fronte al luogo in cui è stato rinvenuto il corpo della giovane, dove ora c’è una sua foto col suo nome, circondata da decine di mazzi di fiori.

“Sarebbe potuta essere mia sorella”, ha detto una ragazza molto giovane, in lacrime. “Da mamma so come ci si possa sentire, mio figlio conosceva lei perché andavano in palestra insieme. Era una persona squisitissima, educatissima, non se la meritava una fine del genere”, ha raccontato un’altra donna, commossa. “La storia mi ha colpito tanto, oltre a essere un femminicidio è stato ucciso anche il bambino, mi ha lasciato senza parole. Ho pensato di venire a lasciare dei fiori, il minimo che si può fare”, ha spiegato una ragazza che abita in zona prima di appoggiare il suo mazzo vicino agli altri.

L’assassino, che aveva una relazione con un’altra donna, scoperta dalla vittima pochi giorni fa, è accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso. Secondo gli inquirenti il 30enne avrebbe cercato online come uccidere e liberarsi del cadavere, un omicidio premeditato dunque. Dopo l’assassinio, avrebbe cercato di incontrare anche l’altra donna che frequentava, che però si è rifiutata.

Uccide una poliziotta e poi si toglie la vita

Uccide una poliziotta e poi si toglie la vitaRoma, 1 giu. (askanews) – Una agente donna della Polizia di Stato è stata uccisa all’ingresso di un un palazzo, in via Rosario Nicolò, nella zona del quartiere San Basilio, a Roma. La donna è stata trovata senza vita nell’androne. A far scattare l’allarme sono stati alcuni inquilini che hanno sentito dei colpi d’arma da fuoco. L’uomo che ha sparato ed ucciso una agente di Polizia stamane nell’androne di un palazzo a San Basilio è stato trovato senza vita nella zona di Torraccia, poco distante. L’uomo si è suicidato all’interno di una automobile.

A Senago i familiari depongono fiori nel luogo del ritrovamento del corpo di Giulia

A Senago i familiari depongono fiori nel luogo del ritrovamento del corpo di GiuliaRoma, 1 giu. (askanews) – “Per Giulia e Thiago. Per sempre nei nostri cuori. Mamma, Chiara e Mario”. Sono le parole affidate a un bigliettino, accompagnato da un mazzo di gerbere, che i familiari di Giulia Tramontano hanno lasciato sul luogo del ritrovamento del cadavere della ragazza, scomparsa nel weekend, ritrovato a circa 500 metri dalla casa a Senago che divideva col suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio.

Il saluto dei genitori e del fratello e la sorella è rivolto a Giulia, incinta di 7 mesi e al bambino che aspettava dal suo assassino e di cui aveva già scelto il nome, Thiago. Davanti alla fila di garage dietro cui è stato ritrovato il corpo una foto della giovane, molti mazzi di fiori e biglietti di saluto. “Ti voglio bene” si legge su uno di questi, “Piccoli angeli che Dio abbia cura di voi”, recita un altro.Tante persone sono arrivate fin dalla mattina sul posto per lasciare un ricordo o un saluto. “Non la conoscevo ma la storia mi ha colpito tanto – ha spiegato una ragazza che abita in zona mentre porta un mazzo di fiori per la donna uccisa – non solo è un femminicidio, è stato ucciso anche un bambino. Non ci sono parole”.