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Oms: causa COVID-19 in due anni persi 337 milioni di anni di vita

Oms: causa COVID-19 in due anni persi 337 milioni di anni di vitaRoma, 19 mag. (askanews) – I primi due anni della pandemia di Covid-19 sono costati quasi 337 milioni di anni di vita, causando la morte prematura di milioni di persone. Lo ha rivelato oggi l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mettendo in evidenza l’impatto devastante della crisi sanitaria causata dalla malattia.

Solo nel 2020 e nel 2021, il Covid ha portato alla perdita di 336,8 milioni di anni di vita in tutto il mondo, secondo l’Organizzazione. “È come perdere 22 anni di vita per ogni morte in eccesso”, ha spiegato ai giornalisti Samira Asma, vice capo dell’Oms per i dati e l’analisi. E questo calcolo si basa sui dati disponibili nel 2022. Da allora, il bilancio delle vittime ha continuato a salire anche se a un ritmo più lento, spingendo l’Oms a revocare il massimo livello di allerta sanitaria, non senza avvertire che il Covid non era scomparso. Il bilancio ufficiale delle vittime attribuito alla malattia, aggiornato regolarmente dall’Oms, è di 6,9 milioni di persone al 17 maggio. Ma molti Paesi non hanno fornito dati affidabili all’Oms, che stima che la pandemia abbia causato quasi il triplo delle vittime in tre anni, pari ad almeno 20 milioni di morti.

Per questo si basa sul calcolo dell’eccesso di mortalità, definito come la differenza tra il numero effettivo di decessi e il numero di decessi stimati in assenza di pandemia. Questi 20 milioni includono morti dirette per Covid ma anche morti legate all’impatto della pandemia sui sistemi sanitari. Il rapporto odierno ha evidenziato che “disuguaglianze significative sono alla base della distribuzione dei casi e dei decessi di Covid-19, nonché dell’accesso alle vaccinazioni”. L’Oms ha avvertito che la pandemia ha contribuito a far deragliare molti indicatori relativi alla salute migliorati da anni.

Uomo forza ingresso in Vaticano, la Gendarmeria spara all’auto

Uomo forza ingresso in Vaticano, la Gendarmeria spara all’autoRoma, 18 mag. (askanews) – Un uomo di circa 40 anni – risultato poi in “grave stato di alterazione psicofisica” – nella serata di oggi ha forzato con la sua auto l’ingresso in Vaticano. Guidando “a forte velocità” è riuscito ad entrare: la Gendarmeria ha esploso un colpo di pistola in direzione delle gomme anteriori del veicolo, che però ha colpito il mezzo sul parafango. L’autovettura è riuscita così ad arrivare al Cortile di San Damaso, dove l’uomo è sceso autonomamente ed è stato bloccato e arrestato. Nessun pericolo comunque per Papa Francesco: l’accesso a Santa Marta era stato nel frattempo sbarrato.

“Questa sera dopo le 20:00 – fa sapere la Sala stampa vaticana – un automobile ha raggiunto l’ingresso di Sant’Anna al Vaticano. Noncurante delle indicazioni fornitegli dal Corpo della Guardia Svizzera Pontificia, che gli impedivano l’accesso nello Stato senza le relative autorizzazioni, è uscito temporaneamente dall’Ingresso e, dopo aver fatto manovra, è rientrato a forte velocità, forzando i due varchi di controllo, della Guardia Svizzera e del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano. Nel tentativo di fermare l’autovettura, l’ispettore della Gendarmeria, di guardia al varco, ha esploso un colpo di pistola in direzione delle gomme anteriori del veicolo. Pur avendo colpito il mezzo sul parafango anteriore sinistro, l’auto ha proseguito la propria corsa”. “Essendo stato rapidamente diramato via radio il codice di allarme, il corpo di guardia ha chiuso il Portone della Zecca, che permette l’accesso alla parte posteriore della Basilica di San Pietro, ai giardini vaticani e a Piazza Santa Marta. L’autovettura nel frattempo ha raggiunto il Cortile di San Damaso, e il conducente è sceso autonomamente ed è stato bloccato e posto in stato di arresto dal Corpo della Gendarmeria”.

“L’uomo, di circa 40 anni, è stato sottoposto immediatamente a una visita dei medici della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, che riscontravano un grave stato di alterazione psicofisica. Attualmente la persona si trova in una cella detentiva presso i nuovi locali della Caserma della Gendarmeria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”, conclude la Sala stampa vaticana.

Maltempo, sono 9 i morti in Emilia Romagna. Acqua e fango, case e campagne distrutte, “è come il terremoto”

Maltempo, sono 9 i morti in Emilia Romagna. Acqua e fango, case e campagne distrutte, “è come il terremoto”Roma, 18 mag. (askanews) – Sono 9 morti, 23 fiumi esondati, 280 frane, circa 13mila persone allontanate dalle loro case per sicurezza. In Emilia Romagna si contano le tragiche conseguenze delle inondazioni dopo l’intensa pioggia che si è abbattuta sulla regione. Resta l’allerta rossa, le scuole rimangono chiuse così come le attività. Forlì, Cesena e Ravenna sono le zone più colpite, “Abito qui dal 79 ne ho viste passare di piene, così non l’ho mai vista”, dice un abitante di Cesena. “Una tragedia che si può paragonare al terremoto che ha colpito l’Emilia undici anni fa”, ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini mentre il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato che sarà dichiarato lo stato di calamità.

Ha smesso di piovere per diverse ore, ma resta ancora l’allerta rossa, mentre proseguono le evacuazioni e le scuole restano chiuse. In molte zone il livello dei fiumi ha iniziato leggermente a calare. L’allerta è ancora rossa su tutta la Romagna, nell’area metropolitana di Bologna e in gran parte delle zone collinari e montane tra Reggio Emilia e Modena. Si teme ancora per l’ingrossamento dei fiumi e per le frane – se ne contano circa 300 – che stanno provocando danni alle strade secondarie. In due giorni sono state evacuate circa 13mila persone e si contano nove vittime per l’esondazione di tutti i fiumi che bagnano oltre 40 comuni della regione a causa delle persistenti piogge delle ultime ore. Le scuole resteranno chiuse anche oggi così come la maggior parte delle attività produttive. Nella notte i sindaci di Forlì, Cesena e Ravenna – le zone più colpite dall’alluvione – hanno continuato ad aggiornare la popolazione e a chiedere di abbandonare le abitazioni ai piani terra. “La nostra priorità adesso è salvare le vite, poi avremo tempo per la conta dei danni. E’ una tragedia che si può paragonare al terremoto che ha colpito l’Emilia undici anni fa”, ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in contatto costante con la Protezione civile. Il maltempo ha messo a dura prova il traffico veicolare e ferroviario in Emilia-Romagna e nelle Marche. Oltre alle provinciali, chiuse per allagamenti e smottamenti, resta chiusa la A14 in alcuni tratti e le uscite interdette tra Forlì, Cesena, Faenza, Ravenna, Lugo. Anche sulla A1, continuano i disagi dopo lo smottamento dovuto alle forti piogge, nel tratto compreso tra Sasso Marconi nord e il bivio con la A1 Direttissima in direzione Firenze. La task force di Autostrade per l’Italia ha terminato le attività di messa in sicurezza dello smottamento, ma il traffico deve transitare su due corsie e si registrano 9 km di coda, anche se in diminuzione.

Proseguono anche oggi la riduzione del numero di corse, le deviazioni e i rallentamenti per i treni Alta Velocità, Intercity e regionali che percorrono le linee fra Firenze e Bologna. Rallentamenti e cancellazioni si ripercuoteranno su tutta la circolazione lungo la dorsale nord-sud, sull’asse Milano-Roma e Venezia-Roma. Riaperta la maggior parte dei tratti autostradali chiusi ieri per allagamenti, bloccato il transito tra Cesena nord e Faenza in direzione Bologna. Sorvegliati speciali sono i ponti in tutte le province emiliano-romagnole per l’attesa della piena dei fiumi prevista nelle prossime ore. “C’è il più assoluto impegno da parte del governo a stare a fianco delle realtà” emiliano-romagnole colpite dall’alluvione degli ultimi giorni e “cercare, passo per passo, le soluzioni più opportune, più giuste e più compatibili. La domanda non è quanto si stanzia, che avverrà successivamente, ma prima di tutto cosa bisogna fare”, lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, annunciando che il governo farà richiesta a Bruxelles per “attivare la richiesta per il fondo di solidarietà europeo”. “Siamo nella Pianura padana, la più grande area d’Europa con problemi di aria, che una sfida che abbiamo tutti, un’area che ha problemi di polveri sottili e pm10 e che deve impegnarci e che incide per un milionesimo rispetto al riscaldamento terrestre” ha spiegato Pichetto Fratin durante la conferenza stampa nella sede della Protezione civile a Bologna con il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla Protezione civile Irene Priolo. “La mia presenza è per dire che il governo è impegnato. C’è un tema di solidarietà complessiva – ha aggiunto – che impegnerà il governo italiano con i rappresentati a Bruxelles ad attivare la richiesta per il fondo di solidarietà europeo” visto che siamo in presenza di “un evento che ha tutte le condizioni per vedere questo tipo di azione”. Poi, superata la prima emergenza, “nella ripresa della vita dovremo porci i problemi della dimensione degli interventi da farsi valutando concretamente, bisogna trovare i punti di intervento di convivenza fra uomo e natura, tenendo conto che questi fenomeni rischiamo di averli sempre più frequenti a livello nazionale”. “Questo è un territorio che ha il più alto rischio idrogeologico a livello nazionale, più del doppio del mio Piemonte – ha aggiunto il ministro -. Per una caratteristica idrogeografica del sistema. Si è verificato qualcosa che non è usuale, il Mar Adriatico ha fatto da muro al deflusso delle acque. Una serie di concomitanze tutte in negativo che hanno portato a questa situazione”.

“In queste ore sono in corso interlocuzioni con i ministri per i primi adempimenti, per le sospensioni mutui, gli adempimenti fiscali. Ieri abbiamo incontrato i sindacati e le associazioni di categoria e i rappresentanti delle banche. Oggi arriveremo a scrivere un documento unitario con le parti sociali da trasmettere al governo per fare le cose tutti insieme e cercare il massimo di unità possibile. Avremo bisogno di provvedimenti urgenti e straordinari”, ha spiegato il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, durante la conferenza stampa nella sede della Protezione civile a Bologna con il ministro Pichetto Fratin. “Abbiamo bisogno quotidianamente di capire come rispondere ai primi interventi – ha aggiunto Bonaccini – come pianificare una mole di lavori che durerà tempo e che dovrà essere accompagnata da una rigida, severa, ma importante programmazione comune. Dovremo fare opere che aiutino nella prevenzione e non solo nell’emergenza. Noi siamo pronti assieme a tutto il sistema delle amministrazioni locali”. “Ci troviamo di fronte ad un altro terremoto per vastità di danni e quantità di territorio e popolazione colpita, dobbiamo avere fiducia e forza di reazione, quella esperienza ci ha detto che ce la si può fare noi: ricostruiremo tutto io non ho dubbi”, ha aggiunto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, ricordando l’anniversario del terremoto del 20 maggio 2012. E – ha concluso amaro – “l’unica cosa impossibile da recuperare è la vita delle persone”, aggiungendo le condoglianze alle famiglie delle nove vittime da parte della Regione.

Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara si fa: ci sono le condizioni di sicurezza (ma è polemica)

Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara si fa: ci sono le condizioni di sicurezza (ma è polemica)Roma, 18 mag. (askanews) – Il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara si farà. Nonostante le drammatiche immagini che arrivano dall’Emilia-Romagna devastata dall’alluvione, stasera, la prima delle tre date italiane del Boss sfiderà il maltempo. Sold out da mesi, per lo show di Ferrara al Parco Urbano sono attesi circa 50.000 spettatori.

La conferma è arrivata direttamente da Claudio Trotta, fondatore dell’organizzatore Barley Arts, intervenuto ai microfoni di Radiofreccia. “Partiamo dal fatto che sono 15 giorni che in Emilia-Romagna piove, in particolar modo a Ferrara. La statistica degli ultimi 30 anni ha visto a Ferrara 55mmm di pioggia nel mese di maggio, in dieci giorni ne abbiamo avuto tipo 500-600, primo fatto”, ha esordito l’organizzatore storico dei tour di Bruce Springsteen in Italia. “In questi 15 giorni abbiamo avuto una grandissima esperienza di persone, di aziende e di tanta passione e amore per il proprio lavoro che ci hanno permesso oggi di essere in condizione – dal punto di vista dello spettacolo e dell’allestimento dell’arena – di essere in sicurezza e di essere tranquilli che domani, quando apriremo le porte, il pubblico sarà servito in maniera adeguata e lo spettacolo si svolgerà regolarmente.” Entrando nel dettaglio dell’allerta meteo e di tutto il discorso legato alla viabilità, Trotta aggiunge: “Dopodiché, ovviamente, negli ultimi giorni c’è stata una condizione metereologica in tutta l’Emilia-Romagna di grande significato ma vorrei ricordare che Ferrara non è stata toccata così gravemente, non era zona rossa ma arancione. In questo momento le dichiarazioni delle 16:39 del Vice Ministro dicono che, ad esempio, per quanto riguarda la viabilità, la situazione sull’A14, che è l’unica autostrada che ha dei tratti chiusi, sia verso il nord che verso il sud, con costante monitoraggio per aprire il prima possibile, ricordo che comunque c’è l’Adriatica. Poi, l’ Assessore regionale alla Protezione Civile, Irene Priolo, dice che gli eventi meteo sono in esaurimento e questa è la notizia più importante, basta andare su qualsiasi meteo per vedere che molto probabilmente l’intera giornata di domani sarà soleggiata in tutta l’Emilia-Romagna”.

Alcuni disagi, ovviamente, sono da tenere in conto ma il fondatore di Barley Arts si dice certo di riuscire a garantire la migliore esperienza possibile per i fan che si recheranno a Ferrara per la prima data italiana di Springsteen, grazie anche ad una situazione che, da previsioni, tenderebbe ad essere in miglioramento. “Ci sono sicuramente dei problemi per chi vive in alcune zone come Ravenna, come Rimini, Forlì e Cesena ma anche lì c’è una situazione in movimento. Ad esempio, a Rimini, il sindaco ha dichiarato che la circolazione sta lentamente tornando alla normalità e che domani riapriranno le scuole. I treni speciali che avevamo approntato noi sono confermati, ci sono alcuni treni locali al momento chiusi ma altri ripartiranno. C’è una situazione in netta evoluzione. Vorrei precisare che la Protezione Civile di Ferrara è intervenuta con un camion oggi per trasportare materiale a Cesenatico e Forlì e i Vigili del fuoco di Ferrara non sono stati impediti di fare il loro lavoro perché qui da noi, perché non erano qui ma a fare il loro lavoro per la comunità. Ovvio che ci sia un disagio vissuto noi tutti per 15 giorni e che vivrà una parte delle persone che faticosamente raggiungeranno Ferrara ma, per il resto, noi stiamo lavorando. La commissione di vigilanza è qui come doveva essere e stiamo lavorando tutti per far sì che domani sia una giornata memorabile”.

Non sono però mancate le polemiche sui social, che hanno chiesto rispetto per le vittime dell’alluvione.

Diecimila sfollati in Emilia-Romagna a causa del maltempo (e 250 strade chiuse per frane)

Diecimila sfollati in Emilia-Romagna a causa del maltempo (e 250 strade chiuse per frane)Bologna, 18 mag. (askanews) – Sono 42 i comuni coinvolti dall’alluvione in Emilia-Romagna. Oltre ai danni per l’esondazione di tutti i fiumi che attraversano la regione, si contano danni per frane e smottamenti su 250 strade in Romagna e sull’Appennino. Lo ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo. “Le piogge dei prossimi giorni non ci preoccupano tanto per innalzamento dei fiumi – ha spiegato -, ma perché contribuiscono alla fragilità dei nostri territori in Appennino”. “Il nostro impegno in queste ore – ha precisato Priolo – è quello di trovare un’accoglienza dignitosa alle persone che sono state evacuate dalle proprie abitazioni e ospitate nelle palestre e nei punti di accoglienza temporanei”.

“Particolarmente critica è la situazione in Appennino di Forlì e Cesena con comuni che hanno frazioni isolate – ha aggiunto Priolo -. Enel sta intervenendo per ripristinare il prima possibile l’elettricità. Dobbiamo comprendere qual è il fabbisogno per l’approvvigionamento eventuale di derrate alimentari”. Inoltre “abbiamo attivato oggi il Coordinamento nazionale di Anci per mettere in campo l’assistenza tecnico-amministrativa a tutti i Comuni. C’è già stata l’attivazione ufficiale di Anni in questa direzione”. “Stasera attiveremo un numero verde dedicato – ha spiegato l’assessore – per fare in modo che le persone possano avere le informazioni o l’indirizzamento alle strutture corrette a seconda del bisogno che hanno”.

Il Papa prega per le vittime in Emilia Romagna e ringrazia i soccorritori

Il Papa prega per le vittime in Emilia Romagna e ringrazia i soccorritoriCittà del Vaticano, 18 mag. (askanews) – Un messaggio per esprimere vicinanza e preghiera per le vittime dei nubifragi che stanno devastando l’Emilia Ronagma ed un “grazie” ai soccorritori e a quanti, in queste ore, si stanno prodigando nei soccorsi. E’ quello che Papa Francesco ha fatto oggi con un telegramma, inviato dal Sostituto per gli Affari Generali, Mons. Edgar Pena Parra, al Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

“Informato del violento nubifragio abbattutosi sulla regione dell’Emilia Romagna, specialmente sulle province della parte orientale, il Santo Padre – si legge ne telegramma – incarica vostra eminenza a volersi rendere interprete presso congiunti e amici delle vittime dei suoi sentimenti di viva partecipazione per l’impressionante disastro che ha colpito codesto territorio. Mentre assicura fervide preghiere di suffragio per i defunti esprimendo cordoglio ai familiari, il sommo pontefice invoca da Dio conforto per i feriti e consolazione per quanti soffrono conseguenze per la grave calamità”. “Papa Francesco – si legge ancora – ringrazia tutti coloro che in queste ore di particolare difficolta’ si stanno adoperando per portare soccorso e alleviare ogni sofferenza, come pure le comunita’ diocesane per la manifestazione di comunione e fraterna vicinanza alle popolazioni piu’ provate”.

Papa prega per vittime in Emilia Romagna e ringrazia soccorritori

Papa prega per vittime in Emilia Romagna e ringrazia soccorritoriCittà del Vaticano, 18 mag. (askanews) – Un messaggio per esptimere vicinanza e preghiera per le vittime dei nubifragi che stanno devastando l’Emilia Ronagma ed un “grazie” ai soccorritori e a quanti, in queste ore, si stanno prodigando nei soccorsi. E’ quello che Papa Francesco ha fatto oggi con un telegramma, inviato dal Sostituto per gli Affari Generali, Mons. Edgar Pena Parra, al Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

“Informato del violento nubifragio abbattutosi sulla regione dell’Emilia Romagna, specialmente sulle province della parte orientale, il Santo Padre – si legge ne telegramma – incarica vostra eminenza a volersi rendere interprete presso congiunti e amici delle vittime dei suoi sentimenti di viva partecipazione per l’impressionante disastro che ha colpito codesto territorio. Mentre assicura fervide preghiere di suffragio per i defunti esprimendo cordoglio ai familiari, il sommo pontefice invoca da Dio conforto per i feriti e consolazione per quanti soffrono conseguenze per la grave calamità”. “Papa Francesco – si legge ancora – ringrazia tutti coloro che in queste ore di particolare difficolta’ si stanno adoperando per portare soccorso e alleviare ogni sofferenza, come pure le comunita’ diocesane per la manifestazione di comunione e fraterna vicinanza alle popolazioni piu’ provate”.

Pichetto: l’Emilia Romagna ha una pericolosità altissima di rischio idrogeologico

Pichetto: l’Emilia Romagna ha una pericolosità altissima di rischio idrogeologicoRoma, 18 mag. (askanews) – “L’Emilia Romagna ha una pericolosità altissima di rischio idrogeologico”, rispetto all’aggravarsi delle condizioni climatiche che possono causare eventi estremi. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto a Radio24 sul maltempo nella Regione. Parlando della capacità di spesa Pichetto ha evidenziato come in Italia sia “bassissima non solo per le opere di contenimento se pensiamo che sui fondi strutturali europei dell’ultima programmazione abbiamo speso 50 mld su 110. Purtroppo abbiamo un percorso burocratico di controlli e monitoraggio che non è modermo e su questo bisogna intervenire. L’Emila Romagna tra l’altro è una regione in cui le opere vengono fatte”. L’Emila Romagna “è un catino” e ha una situazione molto particolare, ha evidenziato il ministro: “siamo di fonte a un’enorme inondazione che ha determinato frane”. “Ci possono essere tante opere di mitigazione ma il mondo ha un clima che sta cambiando”, ha aggiunto Pichetto. “Stiamo facendo il piano di adattamento climatico. Dobbiamo parlare di mitigazione e di adattamento del sistema rispetto a un quadro climatico che è completamente cambiato. Piove mediamente tra 80 e 90 giorni all’anno rispetto a prima che pioveva 110-120 giorni” ha Fratin, che ha evidenziato, parlando dell’emergenza maltempo in Emilia Romagna, la necessità di “superare questa questione del sempre no, del non volere nessuna opera”. “Dobbiamo trovare il punto di equilibro della convivenza dell’uomo con la natura e quindi ci sono delle opere che vanno fatte, vanno fatte le dighe che servono, le vasche, gli argini in alcuni luoghi e quindi vanno crete le condizioni perchè possa vivere anche l’uomo”, ha aggiunto Pichetto. “C’è un pezzo di clutura ambientalista in alcuni casi di quelli che vivono nel loft magari al 20esimo piano di un grattacielo, ma credo era anche la comodità che tutti avevamo di dire no piuttosto che sì”, ha sottolineato il ministro. “Martedì sarà dichiarato lo stato di calamità perchè è evidente che ci vuole un atto normativo per farlo e si risponderà ai primi interventi con il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie, tutti interventi che necessitano di un provvedimemento per decreto. Nel contempo c’è uno strettissimo rapporto con le autorità locali con la Regione prima di tutto e tra oggi e domani e si cercherà di capire lo stato della gravità dell’emergenza e i primi interventi e poi le valutazioni complessive”.

Maltempo in Veneto, Zaia firma il decreto di Stato d’emergenza

Maltempo in Veneto, Zaia firma il decreto di Stato d’emergenzaRoma, 18 mag. (askanews) – Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha firmato il Decreto di Stato di Emergenza per le eccezionali avversità atmosferiche che si sono verificate martedì 16 maggio e ieri, 17 maggio, nei territori della provincia di Rovigo e della Città Metropolitana di Venezia (n. 33 del 17/05/2023 recante “Eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nei giorni 16 e 17 maggio 2023 nei territori della provincia di Rovigo e della Città metropolitana di Venezia. Dichiarazione dello stato di crisi a seguito delle criticità riscontrate”.) “Dopo la ricognizione dei danni effettuata dalle strutture regionali, – ha detto il Presidente -, sono state individuate le aree del territorio maggiormente colpite dalle intense precipitazioni di questi giorni, che hanno provocato danni soprattutto alle zone costiere. Non sono emerse criticità che hanno coinvolto direttamente la sicurezza dei cittadini ma il maltempo, che si è abbattuto senza pietà in Emilia Romagna, ha interessato anche il Veneto, fortunatamente in maniera più mitigata, lasciando comunque il segno”. “Le forti piogge ed il vento – ha spiegato – hanno colpito, in particolare, il litorale centro-meridionale, fino al Delta del Po e la pianura limitrofa tra il Basso Veneziano e il Basso Polesine, oltre la zona di Bibione e le spiagge dei territori limitrofi. Qui, infatti, si sono registrate frequenti precipitazioni a carattere di rovescio con quantitativi complessivi anche abbondanti, fino a massimi di 50-70 mm circa. Inoltre, la persistenza dell’area ciclonica ha determinato nelle stesse aree un significativo rinforzo dei venti dai quadranti orientali fin dalle prime ore di martedì 16. Si sono registrati numerosi e diffusi interventi da parte dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile regionale”.

“Il maltempo – ha aggiunto il Presidente Zaia – ha provocato anche una marea sostenuta sull’Alto Adriatico, dove i venti hanno soffiato in maniera forte durante tutta la giornata, in particolare lungo il litorale, con intensità media in prevalenza compresa tra 10 e 15 m/s, a tratti anche intorno ai 16-18 m/s e con raffiche massime di 25-26 m/s”. Colpite le nostre spiagge che hanno subito l’asporto di importanti metri cubi di sabbia e l’accumulo di importanti quantità di rifiuti, soprattutto di legname. Siamo veneti e come ci insegna il nostro DNA ci stiamo già rimboccando le maniche: alcuni Sindaci mi hanno riferito che hanno già cominciato a ripulire per riportare il litorale alla normalità, pronto per accogliere a braccia aperte i turisti e dare inizio al meglio alla nuova stagione estiva”.

Caro affitti, Brugnaro: basta uscire dal centro e i prezzi scendono

Caro affitti, Brugnaro: basta uscire dal centro e i prezzi scendonoRoma, 18 mag. (askanews) – “Rispetto chi protesta ma il mio messaggio ai giovani è: non è detto che aspettare la paghetta sociale o che lo Stato vi risolva i problemi sia la scelta migliore. Se poi la protesta delle tende è un momento di socialità, e dentro le tende si divertono anche, fanno benissimo. Dopodiché ribadisco: il mondo va avanti in un certo modo e gli adulti hanno il dovere di dire la verità ai ragazzi”. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, dopo aver detto a uno studente che si è lamentato con lui per l’emergenza abitativa “se paghi 700 euro per un posto letto ti fai fregare e non meriti di laurearti”, rincara la dose: “Se vuoi laurearti e fare la classe dirigente del Paese ti devi svegliare. Sennò avremo una classe dirigente che non riesce a fare i suoi interessi, figuriamoci quelli degli altri”, ha commentato.

La colpa sarebbe quindi dello studente che spende 700 euro per un letto. “Certo che è colpa sua”, ha insistito il sindaco di Venezia. E che alternative ci sarebbero? “A Milano non è che uno deve per forza andare ad abitare sotto il Duomo o a Venezia in piazza San Marco. Un appartamento con un paio di stanze e una cucina, in periferia, si trova anche a 600-800 euro. Se dividiamo quella cifra per quattro non vengono certo fuori 700 euro a testa”, ha argomentato Brugnaro.