Papa Francesco dall’Ungheria ai giovani: non accontentatevi di un cellulareCittà del Vaticano, 29 apr. (askanews) – “Oggi c’è la grande tentazione di accontentarsi di un cellulare e di qualche amico. Ma, anche se questo è ciò che fanno tanti, anche se fosse quello che ti va di fare, non fa bene. Non chiudiamoci nei piccoli gruppi o parliamo con il cellulare, questa è una cosa un po’ stupida”. A spronare così i giovani ungheresi è stato Papa Francesco che li ha incontrati nel pomeriggio nel palazzo dello sport a Budapest.
“Oggi tutto vi dice che bisogna essere veloci, efficienti, praticamente perfetti, come delle macchine! Ma poi – ha fatto notare Francesco – ci accorgiamo che spesso finiamo la benzina e non sappiamo cosa fare. Fa tanto bene sapersi fermare per fare il pieno, per ricaricare le batterie. Ma attenzione: non per immergersi nelle proprie malinconie o rimuginare sulle proprie tristezze, non per pensare a chi mi ha fatto questo o quello, facendo teorie su come si comportano gli altri; questo non fa bene!”. Altro consiglio dato ai giovani, quello di ritagliarsi momenti di silenzio. “Il silenzio – ha detto Francesco – è il terreno su cui coltivare relazioni benefiche, perché permette di affidare a Gesù ciò che viviamo, di portargli volti e nomi, di gettare in Lui gli affanni, di passare in rassegna gli amici e dire una preghiera per loro”.
“Il silenzio – ha insistito il Papa parlando ai giovani – ci dà la possibilità di leggere una pagina di Vangelo che parla alla nostra vita, di adorare Dio ritrovando così la pace nel cuore. Il silenzio permette di prendere in mano un libro che non sei costretto a leggere, ma che ti aiuta a leggere l’animo umano, di osservare la natura per non stare solo a contatto con cose fatte dagli uomini e scoprire la bellezza che ci circonda. Ma il silenzio non è per incollarsi ai cellulari e ai social; no, per favore: la vita è reale, non virtuale, non avviene su uno schermo, ma nel mondo! Non virtualizzare la vita che è concreta”.
Per il ponte del Primo Maggio previsti traffico e cattivo tempoRoma, 29 apr. (askanews) – Per il week-end di oggi 29 e domenica 30 aprile, al quale si collega la festività di lunedì Primo maggio, si prevede un significativo incremento della circolazione stradale verso le principali località di villeggiatura italiane, con anche una previsione di traffico intenso in occasione dei rientri di molti utenti che hanno potuto approfittare di alcuni giorni di riposo infrasettimanali.
I maggiori flussi di traffico da “bollino rosso” sono attesi per la mattinata di sabato 29 aprile, mentre le proiezioni indicano che per il pomeriggio di lunedì Primo maggio è atteso molto traffico di rientro verso le maggiori città, anche in questo caso da “bollino rosso”. Si prevede inoltre che la fine del rientro possa interessare anche la mattinata di martedì 2 maggio. Domenica 30 aprile e lunedì Primo maggio i mezzi superiori alle 7,5t non potranno circolare nella fascia oraria compresa tra le 09:00 e le 22:00. Al fine di fornire ai cittadini informazioni utili per favorire partenze consapevoli e per aumentarne la sicurezza, Viabilità Italia, che monitorerà costantemente le condizioni di percorribilità della rete viaria di interesse nazionale, ha messo a disposizione dei documenti consultabili sul sito internet www.poliziadistato.it, tra cui il calendario con i bollini di traffico con indicazione delle fasce orarie di divieto di circolazione per i veicoli di portata superiore alle 7,5t e l’elenco dei cantieri inamovibili presenti lungo la rete autostradale e le principali strade statali. Gli enti proprietari e concessionari stradali provvederanno comunque a rimuovere i cantieri di lavoro temporanei.
Il centro Viabilità Italia richiama l’attenzione di quanti si metteranno in viaggio affinché adottino comportamenti di guida prudenti e rispettosi delle norme di comportamento stradale. E il tempo non aiuta. Anticiclone africano timido sull’Italia; in queste ore di caldo record sulla Spagna, l’alta pressione regala al nostro Paese solo una breve tiepida fase stabile: nel weekend cambierà tutto nuovamente con un brusco peggioramento tra domenica e martedì 2 maggio.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, prevede l’arrivo di un’intensa perturbazione nordatlantica già da domenica, con le prime avvisaglie domani sera sul Nord-Ovest: potremo avere addirittura 1 metro di neve fresca oltre i 1900 metri sulle Alpi occidentali con quantitativi di pioggia che non si vedevano da mesi sul siccitoso settore nordoccidentale. Un’ottima notizia contro l’estrema crisi idrica che attanaglia in particolare Piemonte e Valle d’Aosta da più di 2 anni. Oggi arriveranno le prime precipitazioni, a tratti intense in serata sul Piemonte; durante la giornata il sole sarà comunque ancora prevalente al Centro-Sud con massime intorno ai 30°C sulle Isole Maggiori. Il vero peggioramento è atteso tra domenica e lunedì 1 maggio ad iniziare dal Nord Italia con piogge alluvionali al Nord-Ovest, oltre 100-150 mm di pioggia: in altre parole fino a 150 litri di acqua per ogni metro quadrato, il contenuto di una vasca da bagno rovesciato su ogni metro quadro. Gli accumuli maggiori sono previsti sul Piemonte occidentale, ma va seguito attentamente lo sviluppo della bassa pressione tra Mar Ligure e Mare di Corsica: dalla posizione dell’occhio di questo piccolo ciclone dipenderà la distribuzione delle piogge di domenica e lunedì, le giornate peggiori dal punto di vista meteo, le giornate migliori contro la crisi idrica del Nord Italia. Al momento mancano circa 500 mm in Piemonte, se ne cadessero 100-150 mm saremmo comunque in grado di invertire una pesante tendenza e senz’altro di dare ossigeno ed acqua all’agonizzante fiume Po.
In sintesi, qualche pioggia domani sul Nord-Ovest e a ridosso della dorsale appenninica, piogge forti domenica in Piemonte e sparse a macchia di leopardo su quasi tutto il Centro-Nord, fenomeni alluvionali lunedì 1 maggio tra Piemonte e Liguria; infine, da martedì sera il ciclone punterà decisamente il Sud dove potrebbe insistere almeno fino all’alba del 5 maggio.
L’RT del Covid-19 è risalito al di sopra della soglia epidemicaRoma, 28 apr. (askanews) – Secondo il monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia di Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, nel periodo 5 – 18 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,08 (range 0,85-1,37), in aumento rispetto al periodo precedente (era a 0,93) e al di sopra della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,96 (0,91-1,02) al 18/04/2023 vs Rt=1,07 (1,02-1,13) al 11/04/2023. In calo anche l’incidenza settimanale a livello nazionale: 39 ogni 100.000 abitanti (21/04/2023 -27/04/2023) vs 48 ogni 100.000 abitanti (14/04/2023 -20/04/2023).
Covid, Schillaci: con ordinanza su mascherine usciamo dalla pandemiaRoma, 28 apr. (askanews) – “Ho firmato oggi l’ordinanza che limita l’obbligatorietà delle mascherine negli ospedali ai reparti a maggior intensità di cura e con i pazienti più fragili oltre alle Rsa. Questo testimonia che finalmente stiamo uscendo da questa terribile pandemia che ha limitato le nostre vite negli ultimi tre anni e confido molto che il prossimo 20 maggio anche l’Oms dichiari la fine della pandemia. Guardiamo con ottimismo al futuro, ma siamo pronti in caso di nuove emergenze a intervenire tempestivamente per continuare a salvaguardare la salute pubblica e i nostri cittadini”. È quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Covid-19, le nuove regole: obbligo delle mascherine solo nei reparti con pazienti fragiliRoma, 28 apr. (askanews) – Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato l’ordinanza che prevede l’obbligo di mascherine solo in determinati casi in relazione all’accesso alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali. In particolare, si legge, “è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all’articolo 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017”.
“Nei reparti delle strutture sanitarie diversi da quelli indicati al comma 1 e nelle sale di attesa – chiarisce l’ordinanza – la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria. Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda i connettivi e gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza”. “Per quanto riguarda gli ambulatori medici – chiarisce la norma – la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali”.
E ancora: “Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo”. L’ordinanza è in vigore dal primo maggio 2023 al 31 dicembre 2023.
Papa: cultura gender o ‘diritto all’aborto’ colonizzazioni ideologicheCittà del Vaticano, 28 apr. (askanews) – C’è una “via nefasta” che l’Europa deve evitare. Ed è quella “delle ‘colonizzazioni ideologiche’, che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, o antepongono alla realtà della vita concetti riduttivi di libertà, ad esempio vantando come conquista un insensato ‘diritto all’aborto’, che è sempre una tragica sconfitta”. A mettere in guardia da questi pericoli è stato stamane Papa Francesco nel suo discorso a Budapest alle autorità politiche e religiose, ai rappresentanti della società civile e della Cultura e ai membri del Corpo Diplomatico incontrate a Budapest. Francesco, ha anche detto di pensare “a un’Europa che non sia ostaggio delle parti, diventando preda di populismi autoreferenziali, ma che nemmeno si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovranazionalismo astratto, dimentico della vita dei popoli”. “Che bello, invece, costruire un’Europa centrata sulla persona e sui popoli, dove vi siano politiche effettive per la natalità e la famiglia, perseguite con attenzione in questo Paese, dove nazioni diverse siano una famiglia in cui si custodiscono la crescita e la singolarità di ciascuno”, ha aggiunto Francesco. In questo senso il Papa ha auspicato però un dialogo che unisca ed ha invitato proprio l’Ungheria a “fare da ‘pontiere’”, ricordando che “i valori cristiani non possono essere testimoniati attraverso rigidità e chiusure”.
L’Istat: il Pil italiano è aumentato dello 0,5% nel primo trimestre, +1,8% su base annuaRoma, 28 apr. (askanews) – Nel primo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo italiano è aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell’1,8% su base annua, secondo la stima flash diffusa dall’Istat, che individua in 0,8% la crescita acquisita per il 2023. L’istituto spiega che la stima preliminare riflette dal lato dell’offerta una crescita sia del comparto industriale, sia di quello dei servizi, mentre il settore primario registra una stazionarietà. Dal lato della domanda il contributo alla crescita del Pil risulta positivo sia per la componente nazionale sia per la componente estera.
“L’ambizione responsabile paga. Alle illazioni rispondono i fatti”, così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato i dati Istat sul pil.
L’Rt sale sopra la soglia epidemica: è 1,08. Scende l’incidenza dei contagi da Covid-19Roma, 28 apr. (askanews) – Secondo il monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia di Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, nel periodo 5 – 18 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,08 (range 0,85-1,37), in aumento rispetto al periodo precedente (era a 0,93) e al di sopra della soglia epidemica.
L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,96 (0,91-1,02) al 18/04/2023 vs Rt=1,07 (1,02-1,13) al 11/04/2023. In calo anche l’incidenza settimanale a livello nazionale: 39 ogni 100.000 abitanti (21/04/2023 -27/04/2023) vs 48 ogni 100.000 abitanti (14/04/2023 -20/04/2023).
Secondo il monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia di Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 aprile) vs l’1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 20 aprile); il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale leggermente al 4,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 aprile) vs il 4,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 20 aprile).
Trattativa Stato-mafia, assoluzione definitiva per Dell’Utri e gli ex del Ros Mori, Subranni, De DonnoRoma, 27 apr. (askanews) – Assoluzione definitiva per l’ex senatore Marcello Dell’Utri nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia. I giudici della Cassazione hanno in particolare annullato senza rinvio il giudizio d’appello. Nei confronti di Dell’Utri anche la procura generale in sede di requisitoria aveva chiesto la conferma dell’assoluzione. È definitiva l’assoluzione per non aver commesso il fatto nei confronti del generale dei carabinieri Mario Mori, per il generale Antonio Subranni e dell’ufficiale dell’Arma Giuseppe De Donno, tutti ex Ros. Questa la sentenza della Cassazione nel processo sulla trattativa Stato-Mafia. I supremi giudici della VI sezione hanno annullato senza rinvio la sentenza di appello.
Nell’ambito del giudizio sulla trattativa Stato-mafia i giudici della Cassazione hanno anche riqualificato la contestazione di violenza e minaccia a un corpo politico dello Stato nella forma del tentativo. Così facendo il reato è andato prescrizione per i boss Leoluca Bagarella ed Antonino Cinà.
Il Pg chiede la conferma dell’ergastolo per i fratelli Bianchi per l’omicidio di Willy MonteiroRoma, 27 apr. (askanews) – I fratelli Bianchi devono essere condannati all’ergastolo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, anche dai giudici della corte d’assise appello di Roma. Così sostituto procuratore generale di Roma, Bruno Giangiacomo, e il pm di Velletri, Francesco Brando, hanno concluso nel processo di secondo grado per il delitto avvenuto nella notte tra il 5 ed il 6 settembre del 2020 a Colleferro, nell’hinterland della Capitale. Willy, giovane studente che lavorava come aiuto cuoco in un pub, venne ucciso a calci e pugni. Era intervenuto in difesa di un suo amico aggredito da alcuni ragazzi di Artena. Nel processo di primo grado è stata riconosciuta il massimo della pena ai fratelli Marco e Gabriele Bianchi, mentre 21 anni sono stati dati a Mario Pincarelli e 23 anni a Francesco Belleggia. Il pg, nella sostanza, chiede la conferma del giudizio di primo grado nella sua interezza. Willy Monteiro Duarte, che era originario di Capo Verde, abitava a Paliano. Nell’ottobre 2020 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dato la medaglia d’oro al valor civile nel suo ricordo. Il ragazzo “con eccezionale slancio altruistico e straordinaria determinazione, dando prova di spiccata sensibilità e di attenzione ai bisogni del prossimo, interveniva in difesa di un amico in difficoltà, cercando di favorire la soluzione pacifica di un’accesa discussione. Luminoso esempio anche per le giovani generazioni, di generosità, altruismo, coraggio e non comune senso civico, spinti fino all’estremo sacrificio”. Willy venne aggredito e colpito con tecnica di lotta Mma, in piazza Oberdan, davanti al locale ‘Due di picche’ e lasciato esanime sull’asfalto. Il processo, oggi, è stato aggiornato all’11 maggio prossimo. Per allora prenderanno la parola i legali di parte civile ed i difensori. I nuovi avvocati dei Bianchi hanno depositato una richiesta di riapertura del dibattimento. “La morte di Willy è un evento indecente – hanno spiegato i rappresentnati dell’accusa nel corso della requisitoria – è assurda nei motivi e nelle modalità che l’hanno determinata”. Si è trattato di “un’azione che, nel caso di specie, ha avuto una durata apprezzabile, quantificabile in circa 50 secondi, e, in questo lasso temporale, tutti gli imputati non solo non hanno mai desistito ma, anzi, hanno intensificato la condotta: lo hanno fatto agendo in quattro contro uno, proseguendo per tutto questo tempo a martoriare Willy, infierendo su un corpo che, sin dai primi secondi, già appariva totalmente remissivo”.
Il magistrato ha poi ricordato che i fratelli Bianchi “hanno ricevuto condanne ormai passate in giudicato per estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti; sono soggetti conosciuti per avere la fama di picchiatori e infatti in passato sono stati arrestati per fatti analoghi e rinviati a giudizio (sempre aggressioni di più soggetti contro uno, peraltro ai danni di soggetti extracomunitari; quindi sempre in una situazione in cui il soggetto è in una situazione di minorata difesa). Sono persone che andavano a fare gli arroganti in giro. Sono persone che vivevano nel lusso senza fare nulla e che quindi vivevano di delitti. Sono persone, infine, che hanno dimostrato di non aver avuto alcuna revisione critica del loro operato, come emerge dal loro esame in occasione del quale hanno reso dichiarazioni miranti a dare la responsabilità esclusiva dell’evento a Belleggia (e, badate, non è un caso, visto che ritengono Belleggia il ‘traditore’) e nel corso del quale hanno addirittura mostrato un atteggiamento quasi offensivo nei confronti dei familiari della persona offesa”. Secondo quanto ricostruito dal pg Giangiacomo e dal pm Brando l’omicidio è “un fatto concitato” che è avvenuto in un contesto di confusione. “Dobbiamo prenderne atto e con vaglio critico dobbiamo anche accettare che un teste credibile possa essersi confuso su un aspetto. E di fronte ad un fatto concitato bisogna contrapporre un processo che sia ragionato”. Inoltre “non è vero che il clamore mediatico ha condizionato la testimonianza e l’eccezione della difesa sul punto, é un auto gol”. Secondo i rappresentanti dell’accusa c’è “un tentativo inaccettabile di far entrare nel processo atti di indagine che non possono entrare – hanno detto – Le difese vogliono prendere stralci di altre indagini. Si tratta di argomentazioni senza appigli giuridici. Non va consentita l’operazione che è un tentativo di rifare il processo”.