Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Sangiuliano: Festival di Sanremo ricordi l’orrore delle foibe

Sangiuliano: Festival di Sanremo ricordi l’orrore delle foibeMilano, 9 feb. (askanews) – “Domani 10 febbraio è la giornata dedicata al ricordo dell’orrore delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Sono rispettosissimo dell’autonomia dell’arte e del lavoro culturale degli artisti. Ma da cittadino, prima che da Ministro, credo sarebbe un gesto importante che il Festival Sanremo dedicasse un momento, domani sera, proprio al Giorno del Ricordo. Per non dimenticare tutti gli italiani e le italiane che persero la vita nelle Foibe o che furono costretti a fuggire dalle proprie case e dalla propria terra. Uomini, donne, vecchi e bambini che non avevano alcuna colpa. Perché coltivare la memoria è l’unico antidoto affinché tragedie come queste non accadano mai più”. Lo ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, rivolgendo un appello agli organizzatori del Festival di Sanremo affinché si dedichi uno spazio, all’interno dell’evento, al giorno del ricordo delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

Piemonte, sindaci: riaprire linea ferroviaria Cuneo-Saluzzo-Savigliano

Piemonte, sindaci: riaprire linea ferroviaria Cuneo-Saluzzo-SaviglianoRoma, 9 feb. (askanews) – Riaperire la linea ferroviaria Cuneo-Saluzzo-Savigliano. Lo ha chiesto in una lettera la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero assieme ai colleghi di Busca, Marco Gallo, di Costigliole, Giacomo Nasi, di Manta, Paolo Vulcano, di Saluzzo, Mauro Calderoni, di Savigliano, Antonello Portera e di Verzuolo, Giancarlo Panero. La missiva, in cui il territorio compattamente ribadisce l’importanza di sfruttare linee ferroviarie esistenti e di aprire il confronto fra i diversi livelli istituzionali con una tavola rotonda convocata proprio dalla Regione, è stata inviata al presidente del Piemonte, Alberto Cirio, al presidente della Provincia, Luca Robaldo e al presidente della Camera di Commercio cuneese, Mauro Gola.
“La priorità di tutti noi – scrive la prima cittadina di Cuneo – è riportare a pieno regime la linea ferroviaria Cuneo-Saluzzo-Savigliano, anche per il trasporto passeggeri. La Germania riapre 1300 km di tratte soprattutto per le merci, per decongestionare le strade. In Piemonte abbiamo grosso margine, visti i 500 km di linee inutilizzate, pari al 25% del totale. Come richiesto anche dal Consiglio Comunale di Cuneo tramite l’approvazione di un ordine del giorno, ci impegneremo al massimo delle nostre potenzialità per riaprire questa e altre importanti linee di collegamento”.
“È necessario fare ogni sforzo – aggiungono gli altri sindaci del Cuneese – per sfruttare il patrimonio di linee ferroviarie esistenti, immaginare nuovi scali e collegamenti con terminal e porti”.
“La riattivazione della tratta Cuneo-Saluzzo-Savigliano – dichiara Antonello Portera – consentirebbe di decongestionare l’ex statale 589 e agevolerebbe lo sviluppo di un efficiente traffico ferroviario a servizio di ben sette località, oltre a Savigliano anche Cuneo, Busca, Costigliole, Manta, Saluzzo e Verzuolo, e di realtà industriali importanti e caratterizzate da elevati volumi, consolidando sempre più il ruolo dello scalo saviglianese come snodo strategico di tutta l’area”.
I rappresentanti del quadrante Sud-ovest della Regione, area che vale un quarto del Pil piemontese, allargano il discorso e le prospettive anche al potenziamento dei collegamenti con il porto di Vado Ligure, perché “la Granda – aggiungono – lamenta uno sviluppo infrastrutturale sotto la media regionale che limita il potenziale di crescita dell’area e presenta una bassa accessibilità alle dorsali logistiche”.
Le richieste sono a largo raggio e comprendono il potenziamento della ferrovia Cuneo – Ventimiglia, il completamento della Asti-Cuneo, la riapertura del casello di Marene in ingresso e uscita, la messa in sicurezza dei colli della Maddalena e dell’Agnello, la realizzazione di interventi per “snellire” il traffico sull’asse Cuneo-Pinerolo, la cosiddetta “Pedemontana del Monviso”.

Montespaccato Calcio, legalità in campo

Montespaccato Calcio, legalità in campoRoma, 9 feb. (askanews) – Grande pubblico ieri nella serata dello sport e della legalità promossa dall’Asilo Savoia per la presentazione in anteprima nazionale del cortometraggio ‘Montespaccato. Legalità in campo’, realizzato da ‘Sportmemory’ nell’ambito del progetto ‘Roma Sport Sociale’, il docureportage sostenuto dalla Regione Lazio.
Un parterre istituzionale di primissimo livello e oltre 300 giovani e cittadini di Montespaccato hanno condiviso una serata che ha celebrato il rapporto indissolubile tra sport e legalità. Rapporto di cui la storia di Montespaccato è esempio concreto e di cui ciascuno dei presenti si è fatto testimone e protagonista.
Nelle more dell’iter processuale che ha visto la Corte di Cassazione comminare la confisca definitiva dei beni formalmente intestati a Franco Gambacurta, ma disporre per alcuni aspetti formali il rinvio ad un nuovo esame da parte della Corte di Appello per la proprietà dell’impianto sportivo e le quote sociali della Polisportiva, per cui si prospetta quindi un ulteriore prolungamento dell’attuale situazione di incertezza, la serata di sport e legalità promossa da Asilo Savoia ha assunto il significato di un impegno corale siglato tra cittadini e Istituzioni.
Dopo il saluto di Presidente della Fondazione Piccolo America Valerio Carocci e l’apertura del Presidente dell’ASP Asilo Savoia Massimiliano Monnanni, numerosi e significativi gli interventi che si sono alternati alla proiezione del cortometraggio. In apertura il presidente Monnanni ‘L’ulteriore rinvio della confisca definitiva dell’impianto sportivo e della stessa società che lo gestisce – ha dichiarato – pone l’Asilo Savoia di fronte a responsabilità che non possono essere assunte in solitudine. E’ difficile spiegare ai cittadini e a tutti i nostri ragazzi e giovani cavilli ed aspetti formali che mettono a rischio la prosecuzione delle attività e del percorso di rinascita e riscatto di un intero quartiere. Mi auguro che grazie all’impegno assunto dalle Istituzioni presenti, il Montespaccato possa vincere entro giugno la partita più importante della sua intera storia, quella della legalità e che chi è chiamato, per funzioni e compiti istituzionali, ad assumere decisioni sulla Polisportiva in attesa della conclusione dell’iter giudiziario, sappia rapidamente trovare soluzioni legittime e possibili che rendano permanente la nostra presenza e non tradiscano lo spirito che ci vede qui oggi’.
Il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ha tenuto a sottolineare: ‘Terza volta in cinque mesi che ci vediamo. Prima il 2 settembre per la festa scudetto dell’Under 18, poi a Bruxelles per il premio che vi ha riconosciuto la Commissione Europea, valicando i confini nazionali, e ci ritroviamo anche stasera, qui, per un’altra sfida. Il presupposto, per chi conosce Asilo Savoia e il programma Talento & Tenacia, è che è difficile uscirne fuori. Le parole non bastano più, non servono più, viene da chiedersi cosa possiamo continuare a fare. L’obiettivo della serata è rilanciare questa sfida, quella della continuità, dell’occupazione degli spazi di legalità, altrimenti li occupa qualcun altro. Bisogna fare in modo che uno spazio occupato momentaneamente diventi occupato definitivamente. Dobbiamo dimostrare di essere più forti della delinquenza, dobbiamo essere una fabbrica di speranza. Questo avviene solo se riusciamo a umanizzare gli spazi occupati dalla criminalità, o è così o siamo sconfitti. Dobbiamo prenderci tutti delle responsabilità, oltre quello che è possibile fare. Non ci arrenderemo mai. I ragazzi di Montespaccato hanno trovato un punto di riferimento educativo. O costruiamo alleanze oppure siamo condannati a rincorrere, ad accorgerci degli obiettivi mancati. Mi auguro che tutte le autorità si mettano assieme perché abbiamo bisogno di dimostrare che è possibile recuperare marginalità, anche se cadiamo ci dobbiamo rialzare. L’impegno che prendo è quello di dare continuità a questa esperienza, nel rispetto delle norme e delle procedure, perché tutta la rete creata a Montespaccato, tutte le persone coinvolte possano avere dei riferimenti. Mi prendo la responsabilità, insieme alle istituzioni, di fare in modo che questa esperienza possa diventare non più temporanea ma definitiva. Perché lo meriti tu (Presidente Monnanni, ndr), lo merita Asilo Savoia, lo merita Montespaccato. Io rappresento lo sport e i giovani, che in questo progetto trovano un punto di riferimento’.
La presidente del Municipio XIII Sabrina Giuseppetti ha dichiarato: ‘Ringrazio il Presidente Monnanni e l’Asilo Savoia, è un onore essere qua, è un orgoglio sapere che esiste una realtà come questa nel nostro territorio, perché ha permesso al quartiere, attraverso lo sport e l’inclusione sociale, di riscattarsi, offrendo un luogo sicuro ai nostri giovani. Sono parte integrante di questa realtà, fanno sì che di Montespaccato non si parli più in termini di problemi legati a legalità’ Tra gli interventi anche quello del presidente Vito Cozzoli, Presidente Sport e Salute: ‘Grazie per quello che fate Presidente, noi come Sport e Salute, insieme alle altre istituzioni, cerchiamo di promuovere quello che voi realizzate. Stasera sono rimasto particolarmente colpito: in questo progetto possiamo vedere quella che è la forza dello sport, la forza dei valori che trasmette. Ci avete insegnato tanto, vi conosco bene, abbiamo sostenuto il progetto Montespaccato perché vogliamo portare avanti lo sport come strumento di crescita delle comunità e delle persone. E voi l’avete fatto, portando avanti valori come quello della legalità. Il rispetto delle regole può superare la legge del più forte, squadre sportive al posto di clan, socialità sana invece che spaccio di deroga, questo è quello che voi ci insegnate. Grazie, perché siete testimoni reali, al servizio della comunità e della crescita del nostro Paese’.
‘Sportmemory racconta storie emotive, recupera memorie disperse e le riconnette nella trama del futuro. Quella del Montespaccato Calcio è una storia che supera il perimetro del campo, una storia che nasce dalla rivendicazione di una dignità sociale prima ancora che sportiva e che dimostra quanto lo sport possa essere un vero agente di miglioramento di luoghi e persone. La storia del Montespaccato con la sua sfida al contrasto dell’illegalità non parla al passato, ma si proietta tutta nel futuro. L’unico futuro possibile, quello di una legalità coesa, quello di genitori che guardano i figli crescere in un campo di calcio che insegna valori per la vita’ dice Marco Panella, direttore di Sportmemory e autore del cortometraggio. La serata si è chiusa con l’intervento di Bruno Corda, Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata: ‘Dobbiamo riconoscere il gran coraggio di Asilo Savoia per il rilancio di un quartiere così colpito dalla criminalità organizzata. Una cosa è parlare di antimafia, un’altra è fare l’antimafia militante. Dimostra che l’impegno profondo passa attraverso il sacrificio individuale, che attesta la lotta contro l’illegalità. Lo sport è uno strumento di consenso: chi aveva preso la squadra precedentemente lo aveva fatto per condividere valori sbagliati. Una riscossa per le persone che subiscono la criminalità organizzata. È la dimostrazione del fatto che la società civile vince se collabora insieme. Lo si è potuto fare solo perché tutti hanno creduto a questo progetto. Cercheremo di fare tutti del nostro meglio per arrivare a una soluzione di carattere definitivo’.
Vicinanza e solidarietà con il percorso della legalità intrapreso dal Montespaccato è stata manifestata con la loro presenza in sala dalla Presidente del Credito Sportivo Antonella Baldino, dal Presidente della FIGC Gabriele Gravina, dal Presidente della LND Giancarlo Abete, dalla Vice Presidente del CONI, Silvia Salis e dal Vescovo ausiliare Benoni Ambarus, presenti anche il Capo Dipartimento per lo Sport Flavio Siniscalchi e il Capo Dipartimento per le Politiche giovanili Michele Sciscioli, entrambi strutture della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Turismo, Bit Milano: Premio internazionale Voucher – Turismo in onda

Turismo, Bit Milano: Premio internazionale Voucher – Turismo in ondaRoma, 9 feb. (askanews) – Torna lunedì 13 febbraio, alle ore 19.30, nella prestigiosa location “Terrazza Duomo 21” (Sala Galleria) in Piazza del Duomo, a Milano, il Premio Internazionale “Voucher – il Turismo in onda”, il cui fine mira a valorizzare le eccellenze del Turismo, Cinema, della Musica dell’Informazione e dello Spettacolo.
La consegna del Premio, realizzato dall’orafo Michele Affidato, avrà luogo durante il consueto “Aperiviaggi fuori fiera BIT – Borsa Internazionale del Turismo”. Per Anna Di Maria e Paky Arcella, ideatori del Premio, sarà l’occasione per divulgare novità e, soprattutto, accendere il focus sul tema del dialogo tra popoli in un periodo pervaso dalla guerra e per dimostrare come il turismo possa essere la leva ed il veicolo per diffondere la pace tra i popoli e, quindi, il mezzo per diffondere la cultura della fratellanza umana.
Il turismo può unire i popoli in quanto realizza il fine di porre in luce il valore delle loro tradizioni e come esse possano contribuire ad accrescere l’economia, attraverso lo scambio reciproco dei contenuti culturali ad essi connessi, che si traducono in strumenti generativi di nuove forme di mercato. Il turismo genera economia quando pone in moto un interscambio di valori conoscitivi che conducono alla creazione di dinamiche commerciali tra i Paesi coinvolti, i quali escono dal loro isolamento e creano interazioni proficue che incrementano reciprocamente i mercati di riferimento.
Il turismo è legato sempre ad un processo economico in quanto mette in moto uno scambio di beni culturali che, necessariamente, si traducono in attività anche commerciali che da essi si sviluppano. L’economia vive sempre di interscambi reciproci tra popoli che viaggiano Sant’Agostino affermava che il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina, rimanendo chiuso nel suo recinto e non creando quelle interazioni reciproche e vantaggiose che, necessariamente, viaggiando e conoscendo si alimentano.
L’evento vedrà la partecipazione di Istituzioni, Tour Operator, Artisti, Giornalisti, Imprenditori e personaggi di alto profilo, che rappresentano l’intero mondo del turismo e del suo indotto durante il periodo in cui è di scena la Bit (dal 12 al 14 Febbraio), che è una delle più importanti fiere del settore a livello mondiale.
Tra i premiati il Maestro Pupi Avati per il cinema, Vincenzo Frigulti, manager e imprenditore esperto in marketing strategico territoriale del settore turistico e della tecnologia digitale, il Conte Alberto Uva, imprenditore culturale, che ha dato vita al progetto “Arte & cultura Villa Sormani”, con l’obiettivo di divulgare la storia particolare della dimora e valorizzare l’identità culturale del territorio attraverso eventi emozionali www.villasormanimissaglia.com , il cantautore Aleandro Baldi vincitore del Festival di Sanremo negli anni ’90, ed altri ancora.
Sarà anche l’occasione di presentare SEMUA’ Milano, che è un nuovo brand completamente Made in Italy, nato dall’esigenza e dal desiderio di rendere speciali luoghi e situazioni, donando agli ambienti classe, eleganza e unicità con le sue fragranze. Milano e il contesto d’arte in cui la stessa risiede rappresentano gli elementi che hanno ispirato la creazione di SEMUA’ e dei suoi prodotti, mentre People, Aesthetic, Uniqueness, Refinement sono i valori base ai quali essa si attiene.Si tratta di prodotti studiati e realizzati con una nuova concezione del riutilizzo e del riciclaggio, i quali realizzano un connubio perfetto tra design e sostenibilità www.semuamilano.com . Da menzionare la presenza di personaggi internazionali, quale la giornalista Internazionale Nadia Lahhan e il cantante Statunitense Ronnie Jones. Sarà realizzata una puntata del programma multimediale “Voucher – Il Turismo in onda”.

Carmine Volpe nominato presidente aggiunto del Consiglio di Stato

Carmine Volpe nominato presidente aggiunto del Consiglio di StatoMilano, 9 feb. (askanews) – Il Presidente Titolare della Sesta Sezione del Consiglio di Stato, Carmine Volpe, è stato nominato dal plenum del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa (CPGA) Presidente Aggiunto del Consiglio di Stato.
Carmine Volpe, grande ufficiale dell’ordine “al Merito della Repubblica italiana”, nel 1981 entra nei ruoli dell’Avvocatura Generale dello Stato, dapprima come procuratore dello Stato e poi come avvocato dello Stato.
Successivamente, è risultato vincitore dei concorsi come magistrato del TAR, nel 1984, e come Consigliere di Stato, nel 1989. E’ stato Presidente Aggiunto delle Sezioni Prima, Sesta e Quinta del Consiglio di Stato nonché Presidente Titolare della Sezione Consultiva per gli Atti Normativi e Presidente del Tar del Lazio dal 2015 al 2019. È stato due volte componente effettivo del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, membro dell’Adunanza Plenaria e ha svolto numerosi incarichi di collaborazione con il Governo presso organi costituzionali e autorità indipendenti. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche. E’ anche Presidente della Corte Sportiva d’Appello Nazionale della FIGC.
Succede al Presidente Luigi Maruotti, che ha assunto la carica di Presidente del Consiglio di Stato il 23 gennaio 2023.

Fvg, Zannier: 50 milioni da Regione per portare avanti progetti

Fvg, Zannier: 50 milioni da Regione per portare avanti progettiRoma, 8 feb. (askanews) – “Ai 92 milioni di quota Feasr, quest’anno la Regione Friuli Venezia Giulia, in Legge di stabilità ha aggiunto altri 50 milioni di euro per proseguire lungo la strada che porta a rinsaldare i progetti legati all’innovazione e alla gestione del territorio”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier oggi a Udine all’evento di presentazione del “Complemento per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia al PS PAC 2023-2027”.
L’esponente dell’Esecutivo, nel suo intervento, ha posto in risalto lo sforzo finanziario compiuto dalla Regione allo scopo di consentire la conclusione delle progettualità che erano già state avviate nella programmazione che si sta esaurendo.
“Nel nostro territorio – ha detto l’assessore regionale – il sistema legato alla politica agricola è indispensabile. Pertanto la scelta di intervenire iniettando così tante risorse regionali è data dal fatto che molto probabilmente le richieste che verranno avanzate in futuro saranno molto maggiori rispetto a quelle fino ad ora pervenute. Se vogliamo che il processo di crescita e innovazione intrapreso vada avanti, non possiamo permetterci che queste nuove domande rimangano inevase, altrimenti corriamo il rischio che alcuni processi avviati non giungano a completamento. Questi nuovi fondi regionali permetteranno una maggiore flessibilità sul versante amministrativo, per supportare e rendere più facile la gestione in un mondo complesso”.
A tal proposito Zannier ha fatto accenno alla necessità di avviare processi di semplificazione in questo settore. “Dobbiamo registrare – ha detto l’assessore – che, ad oggi, c’è stata una presa di coscienza sulle difficoltà legate alla presenza di azioni che chiedono la cumulabilità di fondi diversi per ottenere determinati obiettivi. Anche nelle impostazioni della nuova Pac vediamo all’orizzonte le stesse problematiche, creando così criticità in settori strategici rispetto allo sviluppo complessivo del sistema. Ed è per questo motivo che sarebbe invece necessaria una semplificazione che renda i processi più agevoli per non frenare la competitività e il raggiungimento degli obiettivi prefissati”.

Sanità, Giani: Toscana ai vertici, ma riforme necessarie

Sanità, Giani: Toscana ai vertici, ma riforme necessarieRoma, 8 feb. (askanews) – “Nella gestione della sanità la Toscana è ai vertici delle classifiche nazionali, ma proprio per questo si impongono una serie di riforme, che hanno il volto di un investimento sulla sanità pubblica, che è e rimane la nostra scelta fondamentale”. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha introdotto così l’iniziativa che si è svolta oggi a Pistoia presso l’ospedale San Jacopo, per presentare i progetti di riforma regionali che riguardano in primo luogo, ma non solo, la continuità assistenziale, l’emergenza urgenza e la riorganizzazione delle reti integrate.
“A dicembre abbiamo approvato – ha aggiunto il presidente – tre delibere, che delineano le linee guida di una riorganizzazione completa del nostro sistema socio sanitario. Abbiamo a che fare con 57.000 operatori, che con l’indotto arrivano a 100.000, cioè con la più grande azienda di questa regione, che è dotata di energie forti. Purtroppo sono le risorse economiche ma anche umane che mancano e il governo deve aumentare le risorse per consentirci maggiori investimenti”.
(segue)

L’Italia anche nel 2022 tra leader mondiali in edilizia certificata

L’Italia anche nel 2022 tra leader mondiali in edilizia certificata

Classifica pubblicata dall’U.S. Green Building Council

Roma, 8 feb. (askanews) – L’Italia si colloca al nono posto nella classifica pubblicata dall’U.S. Green Building Council (Usgbc) dei dieci migliori Paesi al mondo per edifici certificati Leed nel 2022. Si tratta di un risultato di grande prestigio, che manifesta concretamente l’ingente sforzo messo in campo a livello di Sistema Paese da tutti gli stakeholder coinvolti per accelerare il percorso di transizione verso uno sviluppo pienamente sostenibile nel settore dell’edilizia e dell’immobiliare.
“Siamo estremamente entusiasti e orgogliosi di vedere la costante e progressiva crescita dell’Italia come uno dei Paesi leader al mondo nella lotta ai cambiamenti climatici. Questo risultato è la prova della nostra instancabile azione di advocacy pubblica e privata nel promuovere l’adozione di protocolli energetici e ambientali, come quelli della famiglia LEED – GBC”, commenta Marco Mari, presidente del Green Building Council Italia. “Ci aspettiamo che la crescita prosegua costante nei prossimi anni anche in considerazione dell’utilizzo sempre più ampio di strumenti di misurazione basati sulle prestazioni come Arc Skoru; infatti l’Italia è già il terzo Paese al mondo, dopo Stati Uniti e Canada, per numero di progetti attivi sulla piattaforma. Consolidiamo una forte relazione tra USGBC e GBCI per portare avanti la nostra missione comune per la transizione verso un ambiente costruito migliore, più resiliente e sostenibile”, aggiunge.
“L’Italia rimane fortemente impegnata nella sostenibilità: l’adozione di certificazioni LEED e di edilizia green costituisce un sostegno ai governi e alle aziende per raggiungere i loro obiettivi climatici”, afferma Kay Killmann, direttore di Gbci Europe. “Ci auguriamo che il mercato dell’edilizia green continui a crescere non solo in Italia ma in tutta Europa”, sottolinea.
Nel 2022 in Italia sono stati certificati 96 progetti LEED, per una superficie totale di oltre 1,34 milioni di metri quadrati lordi (GSM). Si tratta di dati di grande impatto, che si pongono in continuità con quanto conseguito negli anni precedenti e grazie ai quali l’Italia è uno dei tre Paesi europei, insieme a Svezia e Spagna, presenti nella Top 10.
Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) è il sistema di valutazione e certificazione di edifici green maggiormente diffuso a livello mondiale. Si tratta di un sistema volontario e basato sul consenso, per la progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili, altamente efficienti, salubri e in grado di perseguire logiche di riduzione dei costi. Lavorando sull’intero processo, dalla progettazione fino alla costruzione vera e propria, LEED richiede un approccio olistico, pena il non raggiungimento degli obiettivi preposti.
Nel corso degli anni, dunque, l’Italia è riuscita a confermare la sua salda e strutturata presenza all’interno della classifica individuata dall’USGBC a livello internazionale. Si tratta di un chiaro segnale di un cambiamento culturale che diviene sempre più convinto e radicato, generando una crescente domanda di edifici green certificati, capaci di ridurre l’impatto ambientale, garantendo la salute e il benessere delle persone che li vivono. Ma è anche il concretizzarsi di una fattiva transizione verso un ambiente costruito capace di minimizzare il proprio impatto in attuazione degli obiettivi del Green Deal europeo al 2050. Un percorso, quello verso un’edilizia compiutamente a emissioni zero, che in Italia viene ulteriormente stimolato anche da specifici provvedimenti legislativi emanati proprio in questi ultimi anni, quali i Criteri Ambientali Minimi e dalle procedure di rendicontazione richieste per gli investimenti nell’ambito del PNRR.
La strada intrapresa a livello nazionale è particolarmente sfidante e chiede l’agire cooperativo e continuativo di tutti i soggetti coinvolti. Nell’ottica di definire puntuali strumenti e iniziative in grado di rispondere alle specificità del contesto edilizio italiano, caratterizzato da un’alta percentuale di edifici storici, GBC Italia è giunta anche alla definizione di un protocollo unico a livello mondiale, GBC Historic Building®, col fine di integrare l’impatto ambientale alla tutela della valenza storico-culturale, la resilienza e durabilità delle opere al fine di garantirne la trasmissione alle generazioni future. Anche attraverso queste azioni, l’Associazione, insieme ai suoi Soci, rinnova quotidianamente il proprio impegno nel promuovere la giusta transizione del mercato verso uno sviluppo pienamente sostenibile, che tenga in considerazione in maniera sistemica della componente ambientale, di quella sociale e di quella economica.
La presenza dell’Italia nella classifica pubblicata dall’U.S. Green Building Council è il riconoscimento della corretta direzione degli investimenti sostenuti, è necessario consolidare sforzi e risorse per accelerare il cambiamento verso un’edilizia sempre più sostenibile e climaticamente neutrale.

Sicilia, fondo 200 mln per realizzare parco progetti cantierabili

Sicilia, fondo 200 mln per realizzare parco progetti cantierabiliRoma, 8 feb. (askanews) – “Duecento milioni di euro per il fondo di progettazione voluto dal governo Schifani che assicurerà, nei tempi imposti dai vari Programmi di spesa extraregionali, il pieno utilizzo di tutte le risorse comunitarie e nazionali destinate a investimenti in Sicilia”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò dopo l’approvazione in Aula all’Ars dell’articolo 9 della legge finanziaria. Entro tre mesi, l’assessorato dovrà procedere a stabilire le modalità di accesso al fondo, per assicurare la coerenza delle attività di progettazione.
Dopo la riscrittura del testo presentata da Aricò, i duecento milioni di euro sono stati destinati: alle ex Province (15 milioni); alle Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (10 milioni); alla Regione e agli enti regionali (40 milioni); ai Comuni (120 milioni, dai 160mila euro dell’ente più piccolo ai 7,4 milioni del capoluogo regionale); alle Aree interne (4 milioni); alle isole minori (1,5 milioni); ai Comuni in dissesto finanziario fino a 40mila abitanti (3,5 milioni); alle Aree urbane funzionali (Fua) e ai Sistemi intercomunali di rango urbano (Siru), tre milioni ciascuno.
“I programmi di spesa extra-regionale del ciclo di programmazione 2014-2020, del nuovo ciclo 2021-2027 e del Pnrr – evidenzia Aricò – impongono scadenze stringenti per l’esecuzione delle opere pubbliche oggetto di finanziamento. Per questo motivo, il governo Schifani per superare la maggiore criticità che finora ha rallentato il processo di effettiva infrastrutturazione della nostra Regione ha pensato a questo fondo. L’obiettivo è quello superare l’endemica difficoltà di tutti gli enti pubblici siciliani: avere un “parco progetti” realmente cantierabili a cui potere ricorrere nei tempi imposti dalle autorità nazionali e comunitarie che finanziano i programmi di interventi in materia di opere pubbliche”.

Francesco Moser: per me più facile correre in bici che fare il vino

Francesco Moser: per me più facile correre in bici che fare il vinoMilano, 8 feb. (askanews) – “Per me era molto più facile correre in bici che fare il vino, in bici riuscivo a far bene o meglio di tutti, invece nel vino c’è una concorrenza troppo forte in giro per il mondo, e poi, per una ragione o per l’altra, non sai mai chi arriva primo mentre nelle corse si vede chi arriva primo”. A parlare, con grande ironia, è Francesco Moser, leggenda del ciclismo, che nel 1979 ha fondato in Valle di Cembra in Trentino (terra di origine della famiglia), l’azienda vinicola Moser, oggi guidata dal figlio Carlo e dal nipote Matteo, come quasi tutti i maschi della famiglia cresciuti anche loro tra vigne e pedali.
Ad un incontro a Milano per presentare il “Blauen – Blanc de Noirs 2015”, un Trentodoc Extra Brut affinato per 72 mesi sui lieviti, l’ex campione, oggi 71enne, ha ricordato che “noi ci siamo fatti le ossa lavorando nei campi e oggi a casa a Palù di Giovo (Trento) abbiamo ancora un torchio a mano, che quando era periodo di vendemmia veniva usato giorno e notte dai contadini della zona, perché di macchinari così in giro ce ne erano pochi”. “In Valle di Cembra quasi tutte le famiglie hanno un fazzoletto di terra e coltivano la vigna, e anche chi conferisce le uve si fa il suo vino” ha spiegato il 38enne Carlo Moser, che segue la gestione amministrativa e commerciale di questa consolidata realtà che produce complessivamente 150mila bottiglie, di cui 80mila di quattro spumanti Trentodoc, e le rimanenti della linea “Warth”, costituita da quattro bianchi e tre rossi fermi.
“Il primo spumante lo abbiamo fatto nel 1984 su suggerimento di un amico, Francesco Spagnoli, che era preside dell’Istituto agrario – ha precisato Francesco Moser – e lo chiamammo ‘51,151’, il tempo del record dell’ora di ciclismo che feci a Città del Messico nel 1984”. Da allora, la Cantina ha fatto molta strada e lo dimostra proprio l’ultimo nato “Blauen”, elegante bolla “sboccata” nel marzo 2022 e prodotta in circa tremila bottiglie. Il nome è nato per scherzo da “An der schonen blauen Donau” (“Sul bel Danubio blu”, ndr), titolo di un celebre valzer di Johann Strauss, ed è stato scelto dal 42enne Matteo Moser, enologo e agronomo della cantina, a cui piaceva l’assonanza con “Blauburgunder” (termine tedesco per Pinot Nero).
“Il mio pensiero di fondo è dare una continuità e uno stile molto ben definito ai nostri vini e in questo ci aiuta il fatto di essere noi a lavorare i nostri vigneti e a gestire l’intero processo produttivo” ha spiegato Matteo, ricordando che le uve provengono “da due vigneti di Pinot Nero che sorgono su una collina che noi chiamiamo Dòs dei cedri, entrambi a pergola trentina: una forma di allevamento bistrattata per anni ma che ora, con il cambiamento climatico, sta tornando”. “Questo Blanc de Noirs 2015 ha aggiunto Carlo – è frutto della nostra esperienza di oltre trent’anni nella spumantistica e di una meticolosa ed instancabile dedizione, sia in vigna che nei lunghi anni di affinamento in cantina”.
“Nel 1988, anno in cui ho smesso di correre, ho comperato il Maso Warth che è circondato dalle vigne la maggior parte delle quali erano di Schiava, poi c’erano un po’ di Chardonnay, Lagrein, Moscato e Pinot Nero, i cui ultimi filari li abbiamo tagliati quest’anno” ha aggiunto Francesco (ancora oggi il ciclista italiano con il maggior numero di successi), evidenziando che “l’operazione di sostituzione delle piante vecchie con le nuove iniziata negli anni Novanta è ora conclusa”. La proprietà del maso è di quasi trenta ettari ma la superficie vitata non supera i 13, a cui si aggiungono più o meno altri sette ettari in zone vicine. Anche se non ancora certificata, la coltivazione è quasi interamente biologica, e il maso è riscaldato a biomassa e ha un impianto fotovoltaico che copre il 60% dell’energia elettrica consumata. L’azienda, il cui dipendenti hanno un’età media sotto i 30 anni, ha dichiarato di aver chiuso il 2022 con i medesimi volumi del 2021 ma con una crescita di fatturato dell’8%, mentre l’export è ancora una voce marginale perché riguarda circa il 10% delle bottiglie vendute, di cui la metà sono bollicine.