Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Papa: ho un raffreddore che mi impedisce di parlare. E consegna discorsi

Papa: ho un raffreddore che mi impedisce di parlare. E consegna discorsiCittà del Vaticano, 23 feb. (askanews) – “Sono ammalato. Ho un raffreddore che mi impedisce di parlare”. Lo ha detto oggi Papa Francesco iniziando le sue udienze in Vaticano. Di qui la decisione, spiegata dallo stesso pontefice, di consegnare i discorsi che doveva pronunciare.
Una indisposizione, quella di Francesco, confermata poi dalla Sala stampa della Santa Sede che, ha reso noto che Papa Francesco “a motivo di un forte raffreddore ha optato per consegnare il discorso preparato” durante l’udienza, la prima della mattinata, ai giovani sacerdoti e monaci delle Chiese Ortodosse Orientali.

Tra pandemia e vita digitale: viaggio nel disagio dei giovani

Tra pandemia e vita digitale: viaggio nel disagio dei giovaniMilano, 23 feb. (askanews) – Post pandemia, soffocamento digitale, aspettative e tensioni familiari. Essere giovani nel 2023 è complesso e gli stati di disagio sono sempre più diffusi. Ne abbiamo parlato con lo psichiatra Furio Ravera, della Casa di cura Le Betulle, specializzato in disturbi della personalità e tossicodipendenze. “Da un rilievo fatto nella seconda metà del 2020 – ha detto ad askanews – sembra che i suicidi giovanili siano aumentati del 10% rispetto alla percentuale del 5% di tutta la suicidaràietà giovanile come causa di morte. Però il punto è che non dobbiamo parlare di disagio per la pandemia, dobbiamo parlare di disagio globale”.
Disagio che, durante la pandemia, ha riguardato anche i genitori e l’ulteriore difficoltà di esercitare il proprio ruolo. Soprattutto in un mondo in cui la vita digitale sta diventando sempre più pervasiva. “La prima cosa da dire sul processo di digitalizzazione – ha aggiunto il medico – è il fatto che il corpo è meno presente nelle relazioni, che sono a mezzobusto, che hanno lo schermo come protezione difensiva; sottrae molta della comunicazione che c’è tra esseri umani attraverso il linguaggio del corpo, l’espressività e così via”.
Un fenomeno preoccupante riguarda l’aumento dei casi di depersonalizzazione, legati per esempio all’abuso di videogiochi. Ma anche i social network sono ambienti che possono indurre disturbi della personalità. “I quadri peggiori con i quali mi sono confrontato – ha detto Ravera – non sono quelli dell’ossessione per i like, che riguarda un po’ di malumore, quanto piuttosto lai potenza di emarginazione che riesce ad avere il mezzo che utilizza il like, perché ci sono ragazzine che si sono trovate di fronte al collasso dei like da parte dei cosiddetti amici e amiche e questa è come la materializzazione dell’isolamento, percepito attraverso la macchina”.
Isolamento che, e questo vale anche per le sfide autolesionistiche che spesso coinvolgono i ragazzi in Rete, non ha un reale motivo su cui fondarsi. “Il concetto sostanziale – ha concluso Furio Ravera – è che oggi ci troviamo di fronte a delle manifestazioni che non hanno nessuna narrativa, non c’è dietro niente. E questo secondo me è molto pericoloso, perché la psiche sta in piedi per narrative coerenti”.
E nel vuoto di senso la deriva diventa più frequente.
(Leonardo Merlini)

Aperte candidature per XII Premio Gambelli a miglior giovane enologo

Aperte candidature per XII Premio Gambelli a miglior giovane enologoMilano, 23 feb. (askanews) – Sono aperte le candidature per la XII edizione del Premio Gambelli per il miglior enologo under 40. Per inviarle c’è tempo fino al 15 novembre ma è necessario essere un professionista che nell’anno solare di emanazione del bando non abbia superato i 40 anni e abbia una laurea in enologia.
Il riconoscimento è promosso dall’Associazione stampa enogastroagroalimentare toscana (Aset) e dal network IGP-I Giovani Promettenti, per ricordare Giulio Gambelli, “l’uomo che parlava al Sangiovese”. Ogni anno una giura di giornalisti specializzati premia, con una degustazione “alla cieca” dei campioni di vino selezionati, l’enologo il cui lavoro abbia saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti da Gambelli: “esaltazione delle tipicità di ogni vitigno, delle caratteristiche del territorio e dell’annata vendemmiale”. Un giovane professionista che dimostri con i suoi vini di essere vicino al modo di fare vino dell’indimenticato “non enologo” di Poggibonsi. Il riconoscimento premia infatti un “modo di fare vino” che valorizza non solo la qualità e la denominazione del prodotto, ma la coerenza con le sue premesse: ovvero il vitigno, l’annata, il terroir: una filosofia, oltre la tecnica. Un premio che nel tempo ha acquisito notorietà e spessore, raccogliendo nel suo albo d’oro nomi di spicco del vino italiano.
La premiazione si terrà a San Gimignano, in occasione della Settimana delle Anteprime di Toscana 2024. Il premio sarà infatti ospitato dal Consorzio della Vernaccia di San Gimignano. Al vincitore, oltre alla targa, va un assegno di 1.500 euro.
Sono partner del concorso il Consorzio Vino Chianti Classico, il Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, il Consorzio Vino Brunello di Montalcino e il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano.

Enogastronomia, Acetaia Giusti: in 2022 fatturato 13,6 mln (+25% su 2021)

Enogastronomia, Acetaia Giusti: in 2022 fatturato 13,6 mln (+25% su 2021)Milano, 23 feb. (askanews) – Nel 2022 Acetaia Giusti, la più antica acetaia del mondo fondata a Modena nel 1605, ha registrato un fatturato di 13,6 milioni, con un incremento del 25% rispetto al 2021, proseguendo il trend di crescita già riscontrato nell’anno precedente. Nel corso del 2022 l’azienda ha raggiunto 70 Paesi, che complessivamente incidono per il 60% nel fatturato totale. Tra i mercati principali ci sono la Germania (con volumi stabili), la Corea del Sud e gli Stati Uniti che registrano rispettivamente una crescita del 20% e di oltre il 40%.
La società ha aperto nel corso degli anni nuove filiali all’estero e tre flagship store in Italia, parallelamente a un incremento del personale commerciale. L’ultima inaugurazione di Acetaia Giusti è avvenuta nell’aprile scorso, con l’apertura della terza (dopo Milano e Modena) “Boutique Giusti” in Italia, nel centro storico di Bologna. Altro luogo strategico per la promozione dell’Aceto Balsamico di Modena è il Museo Giusti che, aperto nel 2018, nel corso del 2022 ha accolto oltre 20mila visitatori, il 65% dei quali stranieri.
Tra gli obbiettivi principali annunciati da Acetaia Giusti, “oltre al continuo sviluppo commerciale, c’è il consolidamento della struttura organizzativa e il completamento dei lavori di ampliamento dello stabilimento produttivo con circa tremila mq adibiti a magazzino e produzione e un investimento complessivo di 10 milioni di euro”. Entro fine anno è poi prevista la ristrutturazione degli uffici “con l’obiettivo di incrementare il benessere dei dipendenti grazie a spazi più accoglienti e confortevoli e l’inserimento di aree verdi e zone ricreative”.

Vino, Avvinamenti chiude con 1.500 presenze e a Milano aggiunge Como

Vino, Avvinamenti chiude con 1.500 presenze e a Milano aggiunge ComoMilano, 23 feb. (askanews) – Sono state oltre 1.500 le persone che hanno partecipato alla prima edizione di Avvinamenti, la cinque giorni al Phyd di via Tortona 31 a Milano dedicata al vino, nata da un’idea di Daniele Sottile, sviluppata con Luca Carraro e Sergio Ronchi. Avvinamenti però non solo non si ferma ma si allarga, annunciando che alla sede milanese, si aggiunge già da marzo la Canottieri Lario di Como, gioiello dell’architettura razionalista del 1931 affacciato sul lago.
“Ci piace considerare le prime bellissime 5 giornate da poco trascorse come il vernissage di una mostra permanente che andrà avanti fino alla prossima edizione del 2024 alla quale stiamo già lavorando” ha affermato Carraro, aggiungendo che “quello che ora vogliamo fare è dare continuità ad Avvinamenti durante tutto l’anno qui in via Tortona, ma anche riuscire a trasportare lo stesso mood in altri posti, purché sempre coerenti con il progetto, come nel caso della Canottieri Lario a Como.”
A Como Avvinamenti andrà in scena il 1 marzo con una cena dedicata a Costa Tirolo, per proseguire il 22 marzo con Il Colombaio, il 5 aprile con Monteruello, il 19 aprile con Crodarossa, il 3 maggio con Cantine Colosi. Mentre tra i primissimi incontri milanesi, con date ancora da definire, ci saranno una masterclass dedicata a Palmeri e un evento con Pagnoncelli Folcieri oltre alle cene che avranno come protagonisti Tenuta di Ghizzano, Seirole, Le Rogaie.

“In 10 anni sbarcati in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati”

“In 10 anni sbarcati in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati”Milano, 23 feb. (askanews) – Negli ultimi dieci anni sono arrivati via mare da soli in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati (Msna), prevalentemente adolescenti e preadolescenti, ma non di rado anche bambini, con una media di 15mila presenze annue. E’ quanto spiega Save the Children, sottolineando che “nonostante i minori non accompagnati siano quindi una presenza regolare nel nostro Paese, non sono mai nati i centri governativi di prima accoglienza previsti dalla legge, e anche i Centri di accoglienza straordinaria, che dovrebbero rappresentare la soluzione di ultima istanza, contavano al 31 dicembre 2021 soltanto 519 posti”. Guardando al trend relativo ai posti finanziati nei CAS dal 2018 al 2021, “appare evidente che l’intento di distribuire i minorenni sull’intero territorio nazionale al loro arrivo è stato via via disatteso, sino a concentrare in Sicilia e in Calabria la quasi totalità dei CAS minori attivi a fine 2021”.
Nel solo 2021, nei Paesi di ingresso UE (Grecia, Italia (10.053), Bulgaria, Spagna, Cipro e Malta) sono stati registrati in arrivo 17.200 minori non accompagnati, che hanno rappresentato il 71% di tutti i minorenni, compresi quelli arrivati con le famiglie, che hanno fatto ingresso in Europa. Sempre nel 2021 Germania (73.245) e Francia (25.750) hanno registrato il maggior numero di richieste di asilo da parte di minori (anche in famiglia), in Italia le domande di minori sono state 11.569, di cui 3.257 di non accompagnati.
“Per proteggere i minori stranieri non accompagnati e garantire il rispetto dei loro diritti, a cinque anni dalla sua approvazione, è necessario dare piena attuazione alla legge 47 sulla protezione e l’accoglienza dei Msna e intervenire per migliorare il sistema di protezione e accoglienza per non rischiare di rendere vani i principi enunciati nel testo normativo” sostiene Save the Children, aggiungendo che “è necessario partire dalla promozione di politiche di accesso regolare e sicuro al territorio e dal rafforzamento dei canali di ingresso esistenti, quali i ricongiungimenti familiari, gli ingressi per motivi di studio e lavoro, i corridoi umanitari così da ridurre il rischio di traffico di esseri umani e favorire una migrazione sicura e regolare”.
“C’è la necessità di dare vita ad un sistema di accoglienza per i minori soli che sia strutturato su tutto il territorio nazionale e che sia in grado di assicurare ai minorenni che arrivano senza genitori nel nostro Paese la possibilità di trovare in tempi rapidi tutela e protezione” ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children, evidenziando che “per raggiungere questo obiettivo è necessario, a nostro avviso, attivare almeno un centro per la prima accoglienza in ogni regione, una rete coordinata al livello nazionale con standard qualitativi e gestionali comuni ed una copertura di 2000 posti”. “Ciascun centro dovrebbe agire in coordinamento con i Tribunali dei minori, le aziende sanitarie e le questure per realizzare speditamente le procedure di identificazione, di accertamento della minore età e per avviare, se necessario, le procedure di ricongiungimento familiare” prosegue l’organizzazione non-profit, ricordando che “entro i 30 giorni dall’arrivo, così come previsto dalla Legge 47, ogni minore dovrebbe essere collocato nella seconda accoglienza della rete SAI dove è necessario raddoppiare i posti, nella seconda accoglienza gestita dai Comuni o nel circuito di affido familiare”.

Dal 18 al 21 maggio c’è “Monferrato Wine Festival-Monferrato Identity”

Dal 18 al 21 maggio c’è “Monferrato Wine Festival-Monferrato Identity”Milano, 22 feb. (askanews) – Si terrà dal 18 al 21 maggio 2023 la prima edizione di “Monferrato Wine Festival – Monferrato Identity”, una quattro giorni di visite e degustazioni dedicate alle eccellenze vitivinicole delle colline piemontesi Patrimonio dell’Umanità. Ideato e promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato volto a celebrare le tredici Denominazioni piemontesi del Monferrato, la manifestazione è realizzata in partnership con SOPEXA Italia e The Wine Hunter.
“Siamo felici e orgogliosi di poter finalmente presentare al pubblico questo evento che, come Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, abbiamo fortemente voluto” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Filippo Mobrici, spiegando che questo evento “sarà un momento significativo per noi e per le aziende che rappresentiamo volto a celebrare e presentare al mondo ciò che ci distingue: i nostri panorami disegnati proprio da quelle viti che ci hanno permesso di diventare nel 2014 Patrimonio dell’Unesco”.

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato capofila di AGEBA

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato capofila di AGEBAMilano, 22 feb. (askanews) – Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato è da tempo impegnato per salvaguardare e tutelare il patrimonio vitivinicolo del territorio. Un cammino intrapreso per rispondere ai cambiamenti climatici, e proseguito insieme a Crea-Ve (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia Agraria – Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Asti), all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, all’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore G. Penna e a dieci aziende agricole del territorio per dare vita al progetto AGEBA, del quale il Consorzio è capofila. Si tratta di un’iniziativa volta al recupero e alla valorizzazione del germoplasma antico del vitigno Barbera per il suo adattamento ai cambiamenti climatici in corso che stanno investendo anche il mondo del vino.
“Nella zona dell’astigiano, assenza di precipitazioni temperature medie sempre più elevate, sono un problema reale e tangibile: la vendemmia di quest’anno è stata una delle più asciutte degli ultimi secoli” ha affermato il presidente del Consorzio, Filippo Mobrici, aggiungendo che “per queste ragioni il Consorzio ha voluto prendere in mano il tema della viticoltura del futuro e, insieme agli istituti di ricerca, cercare le risposte nel genoma delle viti antiche più resistenti”. “È probabile infatti – ha proseguito – che queste viti, sopravvissute con resilienza e adattamento alle sfide del passato, saranno più facilmente in grado di affrontare le sfide future”.
Il progetto AGEBA, dunque, ha un approccio genetico volto a individuare dei genotipi con caratteristiche di maggior adattabilità al cambio climatico. Tali caratteristiche vanno ricercate nei singoli ceppi di Barbera, messi a dimora nel periodo di preselezione clonale (fino agli anni ’70 del secolo scorso) in quanto questi ceppi hanno dimostrato di essere incredibilmente adattivi e resistenti agli agenti biotici ed abiotici. Essendo sopravvissuti per diversi decenni, infatti, queste piante risultano essere anche esenti dalle principali virosi e dalla Flavescenza Dorata, un flagello che ancora oggi colpisce la Barbera.
“Questo progetto è sicuramente un progetto molto ambizioso: ci troviamo ancora in fase preliminare e come sempre, quando si parla di ricerca sperimentale, non si può avere certezza di esito positivo” ha precisato Mobrici, concludendo “i presupposti però fanno ben sperare e il Consorzio continuerà a impegnarsi e a dare il suo contribuito, affrontando con ottimismo le sfide presenti e future”.
Fondato nel 1946, il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato conta oggi più di 400 aziende associate e 13 denominazione tutelate.

Ass. viticoltori Castellina in Chianti festeggia 20 anni con un libro

Ass. viticoltori Castellina in Chianti festeggia 20 anni con un libroMilano, 22 feb. (askanews) – L’Associazione viticoltori di Castellina in Chianti (Siena) compie 20 anni e si racconta in un libro di Armando Castagno che ha raccolto le interviste di 37 produttori. Il volume si intitola “Castellina in Chianti – territorio, vino, persone” ed è stato presentato per la prima volta oggi al Beef Baazar di Roma.
“I produttori di Castellina in Chianti da tempo sentivano la necessità di iniziare un percorso comune nel tentativo di promuovere il territorio e valorizzare i vini straordinari e l’immagine di Castellina” ha affermato il presidente dell’Associazione, Enrico Pozzesi, sottolineando che “da qui è nata l’idea di affidare ad Armando Castagno il compito di raccontarci”.
Castagno ha intervistato dai titolari delle aziende più antiche e blasonate a quelle più piccole e meno conosciute, disegnando fuori un ritratto molto personale di ciascuno di loro, fatto di aneddoti, retroscena, passioni e curiosità, che rivela il lato più umano e autentico di chi con il proprio lavoro è riuscito a rendere grandi i vini di questa zona del Chianti Classico. Al di là di una parte descrittiva e didattica sul territorio di Castellina in Chianti, nel libro non troverete numer, ettari o presentazioni dettagliate delle singole aziende, se non quanto riferito dagli stessi intervistati sulle loro attività” ha spiegato Castagno, aggiungendo che “quello che mi interessava, infatti, era cogliere l’umanità dei produttori, raccontare il loro vissuto che poi si ritrova nel calice”.
Ad accompagnare le parole di Castagno, i ritratti di Caroline Aspas che con le sue foto ha saputo catturare la parte più intima dei produttori. Ad immortalare, invece, i paesaggi di Catellina, il fotografo Andrea Federici.
Castellina in Chianti occupa una superficie di poco meno di 10mila ettari, a cavallo tra la Val d’Elsa, la Val di Pesa e la Valle del fiume Arbia. Grazie ai suoi 1.682 ettari coltivati a vigneto, è il Comune con più superficie vitata di tutto il Chianti Classico. Circa il 70% dei vigneti è a conduzione biologica o in conversione, una percentuale in progressiva crescita: delle 39 aziende che fanno parte dell’Associazione, infatti, ben 36 sono già certificate bio o in regime di conversione. L’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti è nata nel 2003 per valorizzare e tutelare i produttori locali.

Siccità, Paparella (RemTech Expo): grave pericolo per l’Italia

Siccità, Paparella (RemTech Expo): grave pericolo per l’ItaliaMilano, 22 feb. (askanews) – “L’estrema stabilità e l’aumento delle temperature stanno amplificando in maniera considerevole un grave pericolo per l’Italia: il rischio siccità su molte regioni. Il 2023 si è aperto con temperature record non solo in Italia ma su diversi Paesi europei. A livello italiano, il Nord in particolare torna sotto la morsa di una siccità ma non va meglio al Centro-Sud dove le precipitazioni dell’ultimo periodo non sono ancora riuscite a colmare il gap stagionale. Quasi metà del territorio del Piemonte risulta affetto da deficit di pioggia severo-estremo di lunghissimo periodo. Le altre regioni settentrionali si attestano mediamente intorno al 30%”. E’ l’allarme lanciato da Silvia Paparella, general manager di RemTech Expo, l’Hub Tecnologico Ambientale specializzato sui temi del risanamento, della rigenerazione e dello sviluppo sostenibile dei territori.
“La stagione nevosa – prosegue Paparella – si sta mantenendo ben al di sotto della media. Le nevicate importanti sono state poche e spesso seguite da temperature ben oltre la media che ne hanno accelarato il processo di fusione. Le precipitazioni nevose, come sappiamo, sono fondamentali per garantire il necessario serbatorio di approvigionamento in vista della stagione primaverile-estiva. La situazione dei fiumi e dei laghi è decisamente grave, in larga parte in sofferenza e sotto i livelli idrometrici medi. Il lago di Garda è riempito del 36% e risulta 50cm più basso rispetto alla media storica”.
“I livelli di molti fiumi – evidenzia ancora la general manager di RemTech Expo – sono quelli da piena estate, nonostante siamo a fine febbraio, è in diversi casi la situazione è molto critica: tra tutti colpisce particolarmente il Po che è diffusamente sotto lo zero idrometro, con un picco di ben -7.45 metri a Cremona. Un primo sblocco a livello meteo potrebbe avvenire solo verso la fine di Febbraio quando la formazione di un ciclone Mediterraneo, alimentato correnti fredde, instabili in discesa dal Nord Europa, potrebbe innescare una fase di maltempo. Se anche in primavera non dovesse piovere in modo adeguato, si affronterebbe l’estate 2023 con forti criticità. Saremmo a forte rischio approvvigionamento su vari livelli, agricolo (coltivazioni), energetico (centrali idroelettriche) e privato (uso d’acqua domestico), oltre ad avere un maggiore rischio idrogeologico indotto da un terreno sostanzialmente più secco. A tutto quanto detto sopra va aggiunto che la rete idrica nazionale non è in buone condizioni, con elevati sprechi d’acqua. Secondo i dati Istat, nel 2020 è stato perso ben il 36% di acqua immessa in rete. Di fatto il 60% degli acquedotti italiani ha più di 30 anni e il 25% persino più di 50 anni”.
“L’anno scorso l’agricoltura, che dà lavoro a 3,5 milioni di persone, ha subito 6 miliardi di euro di danni per mancata produzione, secondo Coldiretti, e quest’anno rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio nella food valley della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale.La crisi idrica ha ridotto anche la produzione di energia idroelettrica rinnovabile. Nel 2022 c’è stato un calo del 37,7% rispetto al 2021 mentre a dicembre scorso è stato registrato -18,6% rispetto a dicembre 2021, secondo il Rapporto mensile sul Sistema Elettrico di Terna. E’ necessario adottare ed applicare un piano nazionale e soluzioni per aumentare la resilienza dei territori”, conclude Paparella.