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Piantedosi: inevitabile vietare le manifestazioni pro Palestina

Piantedosi: inevitabile vietare le manifestazioni pro PalestinaFirenze, 30 set. (askanews) – “Le autorità di pubblica sicurezza a Roma, come credo nelle altre città, si sono predisposte. Noi non vietiamo quasi mai le manifestazioni, difendiamo il diritto costituzionale di manifestazione del pensiero, e anche per una tendenza a voler gestire il dissenso problematico e critico. Però, con preavvisi che in maniera più o meno allusiva tendevano a celebrare la data del 7 ottobre come l’esaltazione di un eccidio, francamente non era possibile lasciar fare. Ho letto che qualcuno in barba al divieto pensa di manifestare, vedremo. Ma esiste una posizione di principio e una operativa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a Marine di un Cosp in Prefettura a Firenze, parlando della decisione della Questura di Roma che ha vietato le manifestazioni per la Palestina in programma per il prossimo 5 ottobre.


“Se siamo preoccupati? Lo siamo nel senso che tutto ciò che è impegnativo ci preoccupa. Anche le notizie che arrivano da quel fronte, anche libanese, non sono rassicuranti, con tutti i riflessi che possono avere nell’acuire le contrapposizioni in termini di ordine pubblico. Ma noi siamo consapevoli di fare tutto quello che è necessario fare”, ha aggiunto Piantedosi.

Milano, arresti e perquisizioni tra capi ultras di Inter e Milan

Milano, arresti e perquisizioni tra capi ultras di Inter e MilanMilano, 30 set. (askanews) – Dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta operazione della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano, che ha portato ad arresti e perquisizioni tra i capi ultrà di Inter e Milan, tanto da arrivare a un azzeramento dei vertici delle organizzazioni per sospette infiltrazioni criminali.


Gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della S.I.SCO di Milano stanno eseguendo decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati. Nello stesso contesto ulteriori misure sono state eseguite da militari del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e del Nucleo Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Milano – G.I.C.O. Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras delle due principali squadre milanesi e i reati connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico.


I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11:30 presso gli uffici della Procura della Repubblica di Milano alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo, del Procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola, del Questore di Milano Bruno Megale, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Milano Gen. B. Andrea Fiducia, del Direttore del Servizio Centrale Operativo Vincenzo Nicolì, del Comandante del Servizio Centrale Investigazioni C.O. Gen. D. Antonio Quintavalle e di investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

Papa: non coprire mai gli abusi. Tutti, preti e vescovi, denuncino sempre

Papa: non coprire mai gli abusi. Tutti, preti e vescovi, denuncino sempreCittà del Vaticano, 29 set. (askanews) – Ancora una condanna netta di Papa Francesco degli abusi nella Chiesa. Francesco, nella sua omelia allo stadio di Bruxelles, ha detto di voler tornare “con la mente e con il cuore alle storie delle vittima incontrate l’altro ieri”. “Lo ripeto: – ha poi aggiunto interrotto da numerosi applausi dei fedeli – nella chiesa c’è posto per tutti ma tutti saremo giudicati: chiedo a tutti ai vescovi, di non coprire gli abbusi, di condannare gli abusatori e aiutarli a guarire da questa malattia degli abusi”.


“Il male – ha poi aggiunto il pontefice – non si nasconde ma va portato allo scoperto. Che si sappia, come hanno fatto con coraggio alcune vittime, perchè sia giudicato l’abusatore sia laico, prete o vescovo, che sia giudicato… La parola di Dio è chiara”. Francesco ha poi concluso affermando che “le persone abusate ci chiamano, non ostacoliamole ma ascoltiano e non silenziamo il loro grido”. “Quanti casi di abusi abbiamo nella nostra storia e nella società…”, ha aggiunto.


“Pensiamo a quello che accade quando i piccoli sono scandalizzati, colpiti, abusati da coloro che dovrebbero averne cura, alle ferite di dolore e di impotenza anzitutto nelle vittime, ma anche nei loro familiari e nella comunità”, ha detto il Papa nella sua omelia tra gli applausi dei circa 40 mila fedeli raccolti nello stadio di Bruxelles per la messa. “Con la mente e con il cuore torno alle storie di alcuni di questi ‘piccoli’ che ho incontrato l’altro ieri. Li ho sentiti, ho sentito la loro sofferenza di abusati e lo ripeto qui: nella Chiesa c’è posto per tutti, tutti, tutti ma tutti saremo giudicati e non c’è posto per l’abuso, non c’è posto per la copertura dell’abuso. – ha poi aggiunto – Chiedo a tutti: non coprite gli abusi! Chiedo ai vescovi: non coprite gli abusi! Condannare gli abusatori e aiutarli a guarire da questa malattia dell’abuso. Il male non si nasconde: il male va portato allo scoperto, che si sappia, come hanno fatto alcuni abusati e con coraggio. Che si sappia. E che sia giudicato l’abusatore. Che sia giudicato l’abusatore, sia laica, laico, prete o vescovo: che sia giudicato”. “Tutti siamo poveri peccatori, tutti, il primo io; – ha aggiunto Francesco – e le persone abusate sono un lamento che sale al cielo, che tocca l’anima, che ci fa vergognare e ci chiama a convertirci. Non ostacoliamone la voce profetica, silenziandola con la nostra indifferenza. Ascoltiamo quello che dice Gesù nel Vangelo: lontano da noi l’occhio scandaloso, che vede l’indigente e si volta dall’altra parte! Lontano da noi la mano scandalosa, che si chiude a pugno per nascondere i suoi tesori e si ritira avida nelle tasche!. Mia nonna diceva: ‘Il diavolo entra dalle tasche’. Quella mano che colpisce per compiere un abuso sessuale, un abuso di potere, un abuso di coscienza contro chi è più debole. E quanti casi di abuso abbiamo nella nostra storia, nella nostra società! Lontano da noi – ha concluso – il piede scandaloso, che corre veloce non per farsi vicino a chi soffre, ma per ‘passare oltre’ e stare a distanza!”.

Papa: non coprire mai abusi. Tutti, preti e vescovi, denuncino sempre

Papa: non coprire mai abusi. Tutti, preti e vescovi, denuncino sempreCittà del Vaticano, 29 set. (askanews) – Ancora una condanna netta di Papa Francesco degli abusi nella Chiesa. Francesco, nella sua omelia allo stadio di Bruxelles, ha detto di voler tornare “con la mente e con il cuore alle storie delle vittima incontrate l’altro ieri”. “Lo ripeto: – ha poi aggiunto interrotto da numerosi applausi dei fedeli – nella chiesa c’è posto per tutti ma tutti saremo giudicati: chiedo a tutti ai vescovi, di non coprire gli abbusi, di condannare gli abusatori e aiutarli a guarire da questa malattia degli abusi”.


“Il male – ha poi aggiunto il pontefice – non si nasconde ma va portato allo scoperto. Che si sappia, come hanno fatto con coraggio alcune vittime, perchè sia giudicato l’abusatore sia laico, prete o vescovo, che sia giudicato… La parola di Dio è chiara”. Francesco ha poi concluso affermando che “le persone abusate ci chiamano, non ostacoliamole ma ascoltiano e non silenziamo il loro grido”. “Quanti casi di abusi abbiamo nella nostra storia e nella società…”, ha aggiunto.

Papa Francesco: la guerra è l’espressione più brutale del male

Papa Francesco: la guerra è l’espressione più brutale del maleCittà del Vaticano, 28 set. (askanews) – Il “male che distrugge l’ambiente e i popoli” sembra essere oggi sempre più “violento e arrogante” e “sembra non conoscere freno”. A denunciarlo Papa Francesco all’Università di Lovanio per incontrare gli studenti dell’ateneo. Il Papa ha detto che “la guerra” rappresenta oggi “l’ espressione più brutale” del male che attraversa il pianeta, “come lo sono anche la corruzione e le moderne forme di schiavitù. A volte questi mali – ha poi aggiunto nel suo discorso – inquinano la stessa religione, che diventa uno strumento di dominio. Ma questa è una bestemmia”, ha subito sottolineato. In questa ottica perversa “l’unione degli uomini con Dio, che è Amore salvifico, diventa schiavitù. Persino il nome del padre, che è rivelazione di cura, diventa espressione di prepotenza. Dio è Padre, non padrone; è Figlio e Fratello, non dittatore; è Spirito d’amore, non di dominio”, ha, quindi concluso.

Papa: finché il mercato è al primo posto pianeta in pericolo

Papa: finché il mercato è al primo posto pianeta in pericoloCittà del Vaticano, 28 set. (askanews) – Davanti alla “drammatica urgenza del tema ecologico” assistiamo purtroppo “all’arrogante indifferenza dei potenti, che mette sempre davanti l’interesse economico”. A denunciarlo Papa Francesco dall’università di Lovanio in Belgio.


“Finché sarà così, – ha aggiunto – ogni appello sarà messo a tacere o verrà accolto solo nella misura in cui è conveniente al mercato. E finché il mercato resta al primo posto, la nostra casa comune subirà ingiustizia”, ha concluso.

Napoli, donna tenta suicidio. Militari dell’Esercito la salvano

Napoli, donna tenta suicidio. Militari dell’Esercito la salvanoRoma, 27 set. (askanews) – Una pattuglia dell’Esercito, impegnata nell’operazione Strade sicure, è intervenuta per salvare una donna in procinto di compiere un gesto disperato lanciandosi dal secondo piano dell’aeroporto di Capodichino.


L’episodio è accaduto ieri, quando i militari dell’Esercito, in servizio di presidio all’aeroporto, allertati dalle grida di alcuni passanti, hanno raggiunto la donna e convinta a desistere dal compiere il gesto estremo. Successivamente la donna è stata affidata alle cure del personale sanitario.

Donna trovata morta nel Mantovano, fermato un 17enne

Donna trovata morta nel Mantovano, fermato un 17enneMilano, 27 set. (askanews) – Dopo il rinvenimento, avvenuto ieri, del cadavere della 42enne, scomparsa una settimana fa a Viadana (Mn), i Carabinieri della Compagnia di Viadana e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Mantova, a seguito delle prime risultanze investigative, sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 17enne del luogo, ritenuto responsabile, in ipotesi accusatoria, di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.


A farlo sapere è l’Arma che, in seguito della denuncia di scomparsa della donna, presentata venerdì scorso dalla sorella presso la Stazione Carabinieri di Viadana, aveva fin da subito attivato il piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse, avviando le ricerche a tappeto su tutta l’area, anche con l’ausilio di cani molecolari messi a disposizione dalla Protezione civile. Ieri, a seguito anche dell’analisi delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza cittadino, e dopo aver sentito numerose persone, i Carabinieri hanno concentrato la loro attenzione su un ragazzo che, nella sera di giovedì 19, si sarebbe incontrato con la donna all’interno di un garage condominiale. Dagli accertamenti effettuati e secondo l’impostazione accusatoria che ha portato al provvedimento precautelare, in attesa della convalida del gip, è proprio in quel luogo che si sarebbe consumato il delitto a opera del ragazzo, il quale successivamente avrebbe trasportato il corpo della donna, in un giardino di una limitrofa villetta disabitata, occultandolo con del fogliame presente.


Sono ancora in corso verifiche da parte dei Carabinieri sotto la direzione della Procura per i Minorenni, per accertare il movente e lacompleta dinamica dei fatti. Il medico legale, intervenuto sul luogo, ha proceduto alla prima ispezione esterna del cadavere, ma sarà il successivo esame autoptico a stabilire le esatte cause della morte. Il garage nel quale si sarebbe consumato il delitto è stato posto sotto sequestro.

Sma, attivo il Numero Verde Stella per il sostegno alle famiglie

Sma, attivo il Numero Verde Stella per il sostegno alle famiglieRoma, 27 set. (askanews) – Uno spazio che segue le famiglie fin dal momento della diagnosi, le informa sugli sviluppi e le novità delle terapie, le aggiorna sugli ausili disponibili e sull’assistenza a cui hanno diritto da parte delle istituzioni pubbliche. Un aiuto che accompagna le persone con atrofia muscolare spinale prima nel mondo della scuola e poi nel lavoro, guidandole nella costruzione di percorsi di vita il più possibile autonomi.


È il Numero Verde Stella di Famiglie SMA: il servizio gratuito che risponde allo 800.58.97.38. Il più grande progetto dell’associazione che chiede sostegno e supporto grazie a “Tutta un’altra SMA”, la campagna in corso fino al 13 ottobre in campo per sostenere e migliorare la qualità della vita delle persone con atrofia muscolare spinale attraverso il numero solidale 45585 (2 euro con l’sms da rete mobile, 5 o 10 euro da rete fissa). Composto da un team di esperti formato da avvocati, medici, psicologi e counselor, il Numero Verde Stella è pronto a intervenire in aiuto nei diversi ambiti legati alla patologia: normativo e legale (dalle pratiche di invalidità ai congedi parentali), sociale, psicologico e medico.


Attraverso il servizio è possibile accedere ai tanti progetti promossi o patrocinati dall’associazione, come “Newborn SMA”, che sostiene i nuovi genitori al momento della diagnosi, “Scuole – Uguali SMA Diversi”, che offre supporto e consulenza alle scuole, “Incontri con i genitori”, per creare uno spazio di condivisione, o ancora “Vita indipendente”, l’aiuto per scegliere gli assistenti personali. Malattia genetica rara in cui si perdono progressivamente le capacità motorie, l’atrofia muscolare spinale colpisce soprattutto in età pediatrica (in Italia nascono ogni anno circa 40-50 bambini con la patologia) rendendo difficili gesti quotidiani come sedersi e stare in piedi, nei casi più gravi deglutire e respirare.


Una convivenza difficile, ma che negli ultimi anni – grazie alla ricerca scientifica e agli sforzi di chi combatte in prima linea – sta diventando un po’ meno complessa. Se fino al 2017 non esistevano infatti terapie per contrastarla, oggi se ne possono contare ben tre, tra cui la prima terapia genica e la prima a somministrazione orale. Il titolo della campagna “Tutta un’altra SMA” parte da qui: la patologia – grazie alla ricerca – fa meno paura di qualche anno fa. Ma non per questo le persone hanno meno bisogno di assistenza.


“Non per questo però le persone hanno meno bisogno di assistenza – sottolinea la presidente dell’associazione Anita Pallara – al contrario, serve uno sforzo per intercettare nuovi bisogni ed esigenze diverse. Il Numero Verde Stella è il primo strumento che mettiamo in campo per la nostra comunità, per questo è così importante per noi. Dall’altra parte del telefono rispondono operatori preparati per capire le diverse necessità, con i quali scambiare esperienze e soluzioni pratiche”. Famiglie SMA è un’associazione costituita da persone affette da Atrofia Muscolare Spinale e dai loro familiari. Nata nel 2001, dalla tenacia di un papà, come Organizzazione non lucrativa di Utilità Sociale da anni in prima linea per combattere l’Atrofia Muscolare Spinale, malattia genetica rara, è cresciuta sino a diventare un punto di riferimento per medici e ricercatori scientifici e per tutte le famiglie di bambini e adulti con SMA. Da dicembre 2022 Famiglie SMA è ufficialmente iscritta nel Registro Unico del Terzo Settore quale Associazione di Promozione Sociale con la denominazione: Famiglie SMA APS ETS. L’associazione conta sul supporto di 437 soci e si avvale dell’esperienza di una Commissione Medico-Scientifica composta da 6 esperti.

Papa: abusi vergogna e umiliazione per la chiesa

Papa: abusi vergogna e umiliazione per la chiesaCittà del Vaticano, 27 set. (askanews) – C’è, anche nella Chiesa una “perenne coesistenza di luce e ombra”, “con esiti spesso di grande generosità e splendida dedizione, e a volte purtroppo con l’emergere di dolorose contro-testimonianze”. Tra queste ci sono “le drammatiche vicende degli abusi sui minori, una piaga che la Chiesa sta affrontando con decisione e fermezza, ascoltando e accompagnando le persone ferite e attuando in tutto il mondo un capillare programma di prevenzione”. A ricordarlo stamane Papa Francesco nel Castello di Laeken in Belgio, dove ha tenuto il suo discorso alle autorità politiche, al corpo diplomatico e ai rappresentanti della società civile belga.


“Fratelli e sorelle questa è la vergogna e dobbiamo chiedere perdono per queste cose”, ha poi aggiunto Francesco parlando a braccio. “Spesso si parla dei Santi innocenti, di ciò che ha fatto Erode, ma cosa accade oggi? La chiesa deve vergognarsi e mettere tutte le possibilità, perché queste cose non accadano più. Alle volte mi portano delle statistiche e mi dicono: ‘la maggior parte dei casi avvengono nelle famiglie, nelle scuole o nello sport’ ma questa è la nostra vergogna e la nostra umiliazione anche se riguardassero un solo caso…”, ha aggiunto il pontefice parlando sempre a braccio. “Sono stato rattristato – ha poi proseguito – dal fenomeno delle ‘adozioni forzate’, avvenute anche qui in Belgio tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso. In quelle spinose storie si mescolò l’amaro frutto di un reato e di un crimine con ciò che era purtroppo l’esito di una mentalità diffusa in tutti gli strati della società, tanto che quanti agivano in base ad essa ritenevano in coscienza di compiere il bene, sia del bambino sia della madre. Spesso la famiglia e altri attori sociali, compresa la Chiesa, hanno pensato che per togliere lo stigma negativo, che purtroppo a quei tempi colpiva la madre non sposata, fosse preferibile per il bene di entrambi, madre e bambino, che quest’ultimo venisse adottato. Ci furono persino casi nei quali ad alcune donne non venne data la possibilità di scegliere se tenere il bambino o darlo in adozione”.


“Come successore dell’Apostolo Pietro prego il Signore, – ha quindi concluso – affinché la Chiesa trovi sempre in sé la forza per fare chiarezza e per non uniformarsi alla cultura dominante, anche quando tale cultura utilizzasse – manipolandoli – valori che derivano dal Vangelo, per trarne però indebite conclusioni, con il loro pesante esito di sofferenze e di esclusione”.