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Strage Erba, il Pg: il ricorso della difesa è inammissibile

Strage Erba, il Pg: il ricorso della difesa è inammissibileRoma, 25 mar. (askanews) – Nessuna revisione per le condanne all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi per la stragrande di Erba. “Insisto per la inammissibilità del ricorso della difesa”, ha detto il sostituto procuratore generale della Cassazione, Giulio Monferini, al termine di un intervento di poco più di 30 minuti, davanti ai giudici della V sezione penale della Cassazione.


Secondo il rappresentante della pubblica accusa quelle presentate dalla difesa non sarebbero ‘prove nuove’ ed inoltre non smontano in alcun modo “i pilastri delle motivazioni che hanno portato alla condanna di Rosa e Olindo, e cioè le dichiarazioni del sopravvissuto, le confessioni e le tracce ematiche”. Secondo il pg Monferini quelle presentate sono “mere congetture” e “prospettazioni astratte”. Il magistrato ha spiegato di “ritenere che le prove presentate non sono nuove o significative, cioè capaci di scardinare la struttura motivazionale delle sentenze di condanna”.

Endometriosi, esperto: procreazione assistita valida opzione per gravidanza

Endometriosi, esperto: procreazione assistita valida opzione per gravidanzaRoma, 25 mar. (askanews) – In Italia almeno 3 milioni di donne soffrono di endometriosi, una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di tessuto simile all’endometrio (la mucosa che riveste l’interno dell’utero) al di fuori della cavità uterina. Questa patologia presenta spesso come sintomo un dolore intenso e debilitante, sovente non ne presenta altri. Colpisce il 10-15% delle donne in età riproduttiva e ben il 30-50% di quelle infertili o con difficoltà di concepimento. Il picco di incidenza si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma può manifestarsi anche in altre fasce d’età.


In occasione della Giornata Mondiale dell’Endometriosi (28 marzo), Alma Res – Centro di Medicina della Riproduzione promuove l’importanza di una corretta informazione su questa patologia e sottolinea la sua correlazione con la fertilità. “L’endometriosi può creare un ambiente sfavorevole alla gravidanza, ma non rappresenta necessariamente un ostacolo insormontabile alla maternità: dipende dai singoli casi – afferma il Professor Pasquale Bilotta, direttore di Alma Res -. Una diagnosi precoce è fondamentale: riconoscere la malattia tempestivamente consente di prevenire complicanze, grazie ad un’accurata anamnesi e all’intervento di un ginecologo esperto. Per le pazienti con endometriosi, la Procreazione Medicalmente Assistita è una valida opzione per ottenere una gravidanza, con percentuali di successo paragonabili a quelle di donne con altre problematiche di fertilità, come le disfunzioni delle tube o l’infertilità di coppia di origine sconosciuta. In particolare, la fecondazione in vitro offre tassi di successo che variano tra il 20% e il 50% per ciclo di trattamento, a seconda della gravità della malattia e dell’età della paziente”. L’endometriosi è spesso sottovalutata, anche a causa della tendenza a considerare il dolore uterino come effetto del ciclo mestruale. Questo ritardo nella diagnosi, come spesso accade, porta a un peggioramento della malattia, con conseguenze invalidanti. “Per questo motivo, è essenziale sottoporsi a controlli ginecologici regolari e non ignorare eventuali sintomi anomali – sottolinea il Professor Bilotta -. Pur essendo una patologia complessa, alcuni accorgimenti possono migliorare la qualità della vita, come seguire un’alimentazione equilibrata, praticare regolarmente attività fisica e adottare tecniche di rilassamento per ridurre lo stress e aumentare la consapevolezza del proprio corpo”.

Il Papa: prevenire gli abusi non è una coperta sulle emergenze

Il Papa: prevenire gli abusi non è una coperta sulle emergenzeCittà del Vaticano, 25 mar. (askanews) – “La prevenzione degli abusi non è una coperta da stendere sulle emergenze, ma una delle fondamenta su cui edificare comunità fedeli al Vangelo. Per questo vi esprimo la mia gratitudine”. Così Papa Francesco in un messaggio inviato oggi ai partecipanti all’Assemblea Plenaria della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.


Francesco, nel suo messaggo inviato da Casa Santa Marta dove ora sta proseguendo la sua convalescenza, invita quanti operano contro gli abusi a proseguire nel loro lavoro che, aggiunge, “non si riduce a protocolli da applicare, ma promuove presidi di protezione: una formazione che educa, dei controlli che prevengono, un ascolto che restituisce dignità. Quando impiantate pratiche di prevenzione, persino nelle comunità più remote, state scrivendo una promessa: che ogni bambino, ogni persona vulnerabile, troverà nella comunità ecclesiale un ambiente sicuro. Questo è il motore di quella che dovrebbe essere per noi una conversione integrale”.

Strage di Erba, la Cassazione decide su revisione per Rosa e Olindo

Strage di Erba, la Cassazione decide su revisione per Rosa e OlindoRoma, 25 mar. (askanews) – ‘Strage di Erba’ si ricomincia? Oggi, a più di 18 anni dall’eccidio che sconvolse il piccolo centro in provincia di Como e l’Italia intera i giudici della V sezione della Cassazione dovranno valutare se ci sono i presupposti per far fare un viaggio a ritroso nel tempo. All’esame c’è il ricorso della difesa contro la decisione della Corte d’Appello di Brescia di dichiarare “inammissibile” la revisione del processo di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo per la strage dell’11 dicembre 2006. Quel giorno tragico, con spranghe e coltelli, vengono uccisi Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk di soli due anni, la nonna materna del piccolo Paola Galli. La furia dei due coniugi si abbatte su vicini di casa troppo rumorosi, invadenti e con i quali c’era un contenzioso in corso.


Secondo le sentenze scritte sinora – con le quali sono state decise le pene dell’ergastolo per i due coniugi – è stata Rosa, mancina, a sgozzare il bimbo. Nella articolata azione di sangue nell’edificio di via Diaz poteva essere eliminato anche Mario Frigerio, il colpo alla gola sferrato da Olindo però non va così a fondo per una malformazione alla carotide. La moglie, Valeria Cherubini, invece, viene raggiunta sulle scale e poi finita nella mansarda. L’incendio dell’appartamento dei Castagna ed il successivo intervento dei Vigili del fuoco cancella e confonde, complicando non poco il lavoro degli investigatori. Le indagini, i processi e la testimonianza oculare di Frigerio per anni parevano aver chiuso il caso. L’impegno della difesa a far esaminare incongruenze ed elementi inediti o quasi ha portato a mettere in dubbio tutto quel che sembrava certo, assodato. Otto mesi fa la corte d’appello di Brescia ha rigettato le istanze di revisione. Oggi gli ermellini sono chiamati a valutare se c’è stata da parte dei magistrati lombardi una mancata verifica di quelle che, a detta della difesa, sarebbero nuove prove in grado di scagionare Rosa e Olindo. Per l’ex procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser, non ci sono dubbi, in sostanza sono stati messi in carcere due innocenti. Poche settimane fa le Sezioni unite della Suprema corte hanno confermato la censura per Tarfusser. L’ex magistrato avrebbe agito in autonomia mancando ai “doveri di imparzialità e correttezza” per aver depositato di propria iniziativa la richiesta di revisione, “in palese violazione del documento organizzativo dell’ufficio” che assegna questa facoltà soltanto al pg presso la Corte d’Appello o al suo vice.


Al centro della ricostruzione alternativa c’è la testimonianza di Frigerio, ormai scomparso da tempo. I giudici di Brescia hanno scritto: “Lo stato di grave sofferenza e di confusione mentale di Mario Frigerio durante la degenza in ospedale e le sollecitazioni alla memoria rivoltegli dagli inquirenti, dai familiari e dal difensore non incrinano la lucidità della ricostruzione dell’aggressione dallo stesso offerta in dibattimento, coincidente con quella fornita dagli imputati nelle confessioni e ricca di dettagli sui movimenti suoi e della moglie durante quella giornata e nel momento in cui scesero le scale per capire da dove uscisse il fumo e prestare aiuto e in cui, dunque, l’unica informazione frutto d’indebite suggestioni sarebbe rappresentata proprio dall’identità del suo aggressore”. Oggi la decisione della Cassazione dovrebbe arrivare in serata. Olindo la attenderà nel carcere di Opera. Rosa è invece detenuta a Bollate. Sinora i giudici hanno scritto che “le discrasie su alcuni dettagli non inficiano la genuinità delle confessioni” rese “dopo che Romano aveva chiesto di parlare con i pubblici ministeri, in presenza del difensore, ribadite nell’interrogatorio avanti al Giudice per le indagini preliminari, non contestate per mesi e mesi, contenenti una pluralità di dettagli riscontrati dal complesso delle indagini” e che “potevano essere patrimonio conoscitivo solo degli autori della strage e ribadite negli appunti che erano stati rilevati sulla Bibbia”.

Nave Amerigo Vespucci e il Villaggio IN Italia a Ortona

Nave Amerigo Vespucci e il Villaggio IN Italia a OrtonaRoma, 24 mar. (askanews) – Nave Amerigo Vespucci dopo il successo del Tour Mondiale che in 20 mesi di navigazione l’ha portata a raggiungere 35 porti nei 5 continenti percorrendo oltre 46.000 miglia è ora impegnata nel Tour Mediterraneo che toccherà complessivamente 17 tappe e si concluderà a Genova il prossimo 10 giugno, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Marina Militare.


Nave Amerigo Vespucci sosterà al porto di Ortona da venerdì 4 a domenica 6 aprile. La tappa di Ortona è la quarta del Tour Mediterraneo. Nave Amerigo Vespucci e il Villaggio IN Italia saranno visitabili nei giorni 4 e 5 aprile. Sarà possibile riservare gratuitamente la propria visita solamente sul sito ufficiale www.tourvespucci.it. L’apertura delle prenotazioni sarà comunicata sui social media ufficiali del Tour Vespucci. Ogni persona potrà prenotare un massimo di 4 ingressi. Al termine della prenotazione sul sito sarà inviato un QR code unico per tutti coloro che sono stati prenotati dallo stesso utente. Il QR code dovrà essere esibito all’ingresso nella fascia oraria riservata.


A Ortona la Nave Scuola della Marina Militare sarà affiancata dal “Villaggio IN Italia”, un luogo di racconto e condivisione del progetto “Tour Mondiale – Villaggio Italia”, voluto dal Ministro della Difesa Guido Crosetto a cui hanno aderito 12 Ministeri, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze del Made in Italy, portando in giro per il mondo la cultura, la storia, l’innovazione, la gastronomia, la scienza, la ricerca, la tecnologia e l’industria che fanno dell’Italia un Paese universalmente apprezzato. Un’esperienza che, nei cinque continenti, ha coinvolto oltre 400.000 visitatori. Tutti gli ultimi aggiornamenti e novità sul Tour Mediterraneo Vespucci saranno comunicati sempre sulle piattaforme e canali di comunicazione ufficiali: il sito internet www.tourvespucci.it e i profili social Instagram, Facebook, TikTok, LinkedIn, Youtube, X.

Papa, prima notte a Casa Santa Marta in Vaticano

Papa, prima notte a Casa Santa Marta in VaticanoCittà del Vaticano, 24 mar. (askanews) – Prima notte, quella appena trascorsa, per Papa Francesco nel suo appartamento a Casa Santa Marta, dopo l’uscita dal Policlinico Gemelli di Roma.


Il pontefice, in convalescenza “protetta”, dopo i 38 giorni di ricovero per le consegenze di una polmonite bilaterale, dovrà ora seguire una periodo di riposo di almeno due mesi, così come raccomandatogli dai medici curanti nel corso del quale dovrà limitare la sua intensa attività evitando incontri troppo affollati, e i ritmi lavorativi ai quali era abituato. Per ora non filtrano informazioni ufficiali sull’agenda futura del pontefice in un periodo comunque impegnativo per lui con il Giubileo in pieno svolgimento e in tempo di Quaresima che culminerà con la Settimana Santa, la più importante per i cristiani e ricca di .


Si attende anche di conoscere particolari su come l’appartamento del Papa è stato attrezzato per proseguire le terapie respiratorie e motorie alle quali dovrà sottoporsi, contando anche che Casa Santa Marta è di fatto una struttura adibita all’accoglienza di quanti giungono a Roma. A dare il “bentornato a casa” a Papa Francesco ci ha pensato, sui media Vaticani, tra gli altri, il direttore editoriale del Dicastero per le comunicazioni, Andrea Tornielli che ha espresso il ringraziamento “per aver detto che, dalla stanza d’ospedale, la guerra gli è apparsa ancora più assurda; per averci detto che dobbiamo disarmare la terra e dunque non riarmarla inzeppando gli arsenali di nuovi strumenti di morte; per aver pregato e offerto le sue sofferenze per la pace, così minacciata oggi”, ha scritto. “Francesco – ha poi aggiunto Tornielli – ci ha ricordato che la vita è degna di essere vissuta in ogni istante e che in ogni istante ci può essere richiesta. Ci ha ricordato che la sofferenza e la debolezza possono diventare occasione di testimonianza evangelica, per l’annuncio di un Dio che si fa Uomo e soffre con noi accettando di essere annientato sulla croce”.

Avanti tutta con la primavera, ma un ciclone minaccia l’Italia

Avanti tutta con la primavera, ma un ciclone minaccia l’ItaliaRoma, 24 mar. (askanews) – Non ci sarà certo da annoiarsi nei prossimi giorni: tra il tepore primaverile, alcuni temporali e improvvisi nubifragi, la primavera si mostrerà in tutti i suoi aspetti più caratteristici. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, ci spiega cosa succederà fino all’ultimo weekend di marzo, in cui scatterà tra l’altro l’ora legale (bisognerà ricordarsi di portare avanti le lancette dell’orologio di un’ora).


Il tempo avrà le caratteristiche tipiche della primavera, quanto meno fino a mercoledì 26. Fino ad allora, l’atmosfera sarà spiccatamente instabile, con occasioni di scrosci di pioggia alternati a schiarite soleggiate o pause asciutte. Martedì, piogge più consistenti interesseranno il Nord-est, mentre altrove prevarranno le schiarite. Da mercoledì, invece, si formerà un ciclone che si sposterà velocemente dalle regioni centrali verso il Sud. Nel suo incedere verso il Meridione, attiverà vivaci correnti settentrionali che soffieranno via via più forte sulle regioni centro-meridionali, mentre nel frattempo la pressione inizierà ad aumentare al Nord.


Ecco, in sintesi, cosa potrebbe accadere da mercoledì 26 fino a domenica 30 marzo. Le piogge si concentreranno con maggiore frequenza e intensità al Sud e sulle regioni adriatiche centrali (Abruzzo in primis), mentre tenderà a migliorare gradualmente al Centro-Nord con sempre maggiori spazi soleggiati. Giovedì, il ciclone raggiungerà il Sud e per queste regioni e per quelle centrali adriatiche sarà la giornata più instabile e fresca. Piogge forti, temporalesche e anche sotto forma di nubifragio, interesseranno Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia centro-orientale, tutte regioni sferzate anche da un vento più freddo.


Avvicinandosi al weekend, il ciclone si porterà in Grecia e sull’Italia arriverà l’alta pressione, ma soffieranno venti tesi dai quadranti settentrionali. Ulteriori rovesci a carattere irregolare potranno interessare ancora il Sud, mentre al Centro-Nord il sole sarà prevalente e il clima mite. Questa evoluzione però sarà da rivalutare nei prossimi giorni in quanto la distanza previsionale non permette l’affidabilità. A proposito di clima mite, uno sguardo alle temperature: il freddo ormai è un ricordo, i valori massimi tenderanno ad aumentare gradualmente su molte città toccando picchi di 18-20°C. Solo al Sud, Giovedì 27, si avrà un sensibile abbassamento termico dovuto al passaggio del ciclone. Avanti tutta con la primavera.

Crosetto: Non esiste deterrenza senza gli Usa

Crosetto: Non esiste deterrenza senza gli UsaRoma, 24 mar. (askanews) – “Dobbiamo fare affidamento sugli Usa. Non esiste difesa o deterrenza occidentale senza gli Usa”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto intervistato a Radio 24. “Noi – ha detto il ministro riferendosi ad Europa e Italia – non abbiamo investito in difesa dopo la Guerra Fredda, gli Usa lo hanno fatto e ora hanno una capaictà di deterrenza unica al mondo e noi siamo protetti da questo ombrello. I presidenti Usa, da Obama a Biden a Trump hanno detto che l’Europa deve occuparsi della propria difesa perché hanno da occuparsi dello scacchiere indopacifico”. “Gli Usa non ci mollerranno mai – ha aggiunto Crosetto – Non penso che gli Usa abbandoneranno la Nato e quindi non abbandoneranno noi. E’ chiaro che gli Usa, ma questo era iniziato già con Biden, disinvestiranno dall’Europa. Quello che abbiamo chiesto è dateci il tempo di costruire la sostituzione. La sostituzione degli Usa richiederà non meno di 5 anni, da 5 a 10 anni anche in base a quanto decideranno di ritirarsi”.


Secondo il ministro, “il problema principale è quello degli uomini. Non penso che gli Usa ritireranno tutti gli uomini, manterranno sempre una presenza in Europa. Biden aveva ipotizzato una riduzione del 20% inziale, mettiamo che possa arrivare al 30-40-50%. Andranno sostituiti con militari europei. La difesa italiana aveva ridotto i contingenti militari qualche anno fa e ora siamo costretti ad annullare quella riforma e far crescere di nuovo gli organici”. Il personale della difesa come si incrementa? “La nostra leva non è obbligatoria e dobbiamo fare i concorsi aumentando i numeri, poi occorre reclutarli e formarli. Non si fa in uno scocchio di dita. Non si farà mai un esercito europeo. Saranno eserciti che opereranno insieme. Ci vogliono anni per formare un pilota”.

Palazzina crollata a Roma, Saviano: non ci vivevo più da giorni

Palazzina crollata a Roma, Saviano: non ci vivevo più da giorniRoma, 23 mar. (askanews) – “Per tutte le persone che mi stanno scrivendo preoccupate: già da giorni non vivevo più al 43 di via Vitellia. Grazie per la premura. Spero non ci siano morti e che la persona ferita possa rimettersi presto. Che strazio vedere in macerie un luogo dove ho amato vivere”. Lo ha scritto in una storia Instagram Roberto Saviano, a corredo di una foto della palazzina crollata oggi a Roma nel quartiere Monteverde e in cui è rimasto gravemente ferito un turista.

Ritorno in Vaticano per il Papa, si apre una nuova fase del suo pontificato

Ritorno in Vaticano per il Papa, si apre una nuova fase del suo pontificatoCittà del Vaticano, 23 mar. (askanews) – Dopo 38 giorni di ricovero, Papa Francesco, tra non poche incognite e speranze, è tornato stamane a Casa Santa Marta in Vaticano aprendo, di fatto, una nuova fase del suo pontificato come ammesso anche da uno sei suoi più fidi collaboratori venerdì scorso, il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez, messo dallo stesso pontefice a capo di un dicastero di peso come quello della Dottrina della fede. Alla domanda dei giornalisti sul futuro di papa Bergoglio alla guida della Chiesa universale, Fernandez ha prima detto di non credere a possibilità di eventuali rinunce al pontificato ma poi ha subito aggiunto: “penso che adesso incomincia comunque una nuova tappa e lui è un uomo di sorprese. Sicuramente avrà imparato tante cose in questo mese e da questo periodo di costrizione verrà fuori, chissà… anche sapendo che questo significa uno sforzo molto pesante per lui, un momento difficile”, ma “so che sarà fecondo per la chiesa e per il mondo”.


Ed effettivamente, a neppure un’ora dalle sue dimissioni dal nosocomio romano, il Papa ha riservato a tutti la prima “sorpresa”, deviando dal tragitto concordato che lo doveva portare a varcare la Porta del Perugino per il rientro diretto in Vaticano per “allungarsi” oltre il Tevere, direzione la Basilica di Santa Maria Maggiore. Una tappa non prevista per portare dei fiori all’icona della Madonna Salus Populi Romani, l’immagine della Vergine a lui tanto cara. Una deviazione dal percorso prestabilito che, evidentemente è stata presa all’ultimo momento e che ha provocato un certo trambusto tra le forze dell’ordine e chi lo accompagnava verso casa. Un particolare questo che la dice lunga anche sul prossimo futuro del Papa sempre poco propenso a farsi “inscatolare” per affidarsi alle intuizioni. Di certo c’è che i medici, sia quelli del Gemelli che quelli della Santa Sede che lo hanno avuto in cura queste lunghe settimane, lo hanno salutato con la formula delle “dimissioni” protette, prescrivendogli almeno due mesi di convalescenza quasi assoluta, consigliando caldamente di evitare il più possibile incontri con i gruppi, sforzi eccessivi, certamente i viaggi. Consigli necessari e forse decisivi per la stessa salute del pontefice argentino che, però, sembrano andare dritti in rotta di collisione con una agenda pontificia fittissima e resa ancora più impegnativa per il carattere di Jorge Mario Bergoglio sempre incline al non risparmiarsi mai. E’ inutile ricordare che siamo in pieno tempo giubilare con pressanti impegni che incombono, mentre in tempo Quaresimale ci sta avvicinando alla Settimana Santa, la più impegnativa e liturgicamente importante nell’intero anno della Chiesa. Questo senza contare il ritmo giornaliero fino ad oggi tenuto dal Papa, fittissimo di incontri e appuntamenti.


In ultimo, proprio ieri durante la conferenza stampa dei medici al Gemelli, alla domanda di un giornalista sulla possibilità di una visita del Papa a Nicea in Turchia il 24 maggio prossimo per incontrare il Patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli, in occasione della celebrare dei 1700 anni del Primo Concilio Ecumenico, non sono venute conferme ma neppure smentite. Insomma, forse la nuova sfida per il pontificato dell’ottantottenne Papa Bergoglio è come ridisegnare una guida della barca di Pietro altrettanto incisiva quanto compatibile con il suo stato di salute.