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L’inchiesta della Procura di Perugia, i giornalisti negano il dossieraggio

L’inchiesta della Procura di Perugia, i giornalisti negano il dossieraggioMilano, 3 mar. (askanews) – Tra i giornalisti sotto inchiesta dalla Procura di Perugia per accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto ci sono anche i componenti del team investivativo del quotidiano Domani: il responsabile del team, Giovanni Tizian, l’inviato Nello Trocchia e il collaboratore Stefano Vergine. L’inchiesta della Procura guidata da Raffaele Cantone coinvolge anche il magistrato Antonio Laudati e all’ufficiale della Guardia di finanza Pasquale Strian, entrambi destinatari di un avviso a comparire per l’interrogatorio da rendere in una fase che è ancora di indagini preliminari.


Nelle carte dell’inchiesta, scrive il giornale, ‘non c’è traccia di invii delle ricerche effettuate da Striano di informazioni finanziarie, relative alle dichiarazioni dei redditi o ai conti bancari di politici e imprenditori, o segnalazioni di operazioni sospette, come paventato ieri da alcuni giornali nazionali. Nelle informazioni che Striano avrebbe mandato ai giornalisti, quindi, non c’è nessun ‘dossier su politici e vip’ ma solamente documenti agli atti delle procure: ordinanze di custodia cautelare e informative delle forze dell’ordine già disponibili ai magistrati inquirenti e alle difese. Questo dicono le carte dell’inchiesta’. ‘Per l’accusa – prosegue Domani – il finanziere avrebbe inviato ai tre giornalisti documenti estratti dalla banca dati Sidda-Sidna, il sistema informatico utilizzato dalla direzione nazionale e dalle direzioni distrettuali antimafia – scrive Domani – Gli invii coprirebbero un arco temporale di tre anni e mezzo, dal maggio 2018 all’ottobre del 2022’. Nelle carte dell’inchiesta, secondo il quotidiano, sono citati, ma non sono indagati, anche il direttore Emiliano Fittipaldi per gli articoli scritti due anni fa insieme a Tizian sui compensi ricevuti dal ministro Crosetto da Leonardo prima di entrare nell’esecutivo, e Federico Marconi per un articolo su una speculazione edilizia.


‘Dalle contestazioni della procura non è chiaro il contenuto di tutti i documenti che Striano avrebbe inviato per e-mail, utilizzando l’applicazione WeTransfer, ai tre giornalisti. Spuntano solo alcune indicazioni, nell’intestazione dei documenti o nel messaggio inviato dal finanziere della direzione nazionale antimafia: ci sono i nomi di atti giudiziari di alcuni politici (protagonisti di casi giudiziari o sospettati di vicinanza ad ambienti criminali), ma i più riguardano esponenti delle più pericolose organizzazioni criminali del paese, collegate al mondo della politica e dell’imprenditoria, o al traffico internazionale di stupefacenti. O informazioni relative ad alcuni degli appalti del periodo più duro della pandemia di Covid-19, finite anche nelle indagini di diverse procure nazionali’. ‘I giornalisti del pool inchieste di Domani sarebbero quindi colpevoli, è la tesi dei pm, di aver pubblicato notizie. False? No. Vere, naturalmente, e che hanno dato parecchio fastidio ai governi di tutti i colori politici, incluso quello in carica, l’esecutivo di Giorgia Meloni – si legge nella ricostruzione del quotidiano – Tra gli indagati, risulta dalle carte, ci sarebbero anche altre sei persone, altri giornalisti e un ex finanziere. Per fatti tutti slegati tra loro, ma sempre per accesso abusivo e rivelazione di segreti’.


Una vicenda che dimostra, osservano i giornalisti di Domani, che è ‘vietato pubblicare notizie riservate sul ministro della Difesa Guido Crosetto, sui finanziamenti illeciti ai partiti, sul riciclaggio di mafiosi e lobbisti. Il rischio è passare non da giornalisti d’inchiesta, ma da avvelenatori di pozzi. Un monito a Domani e a tutta la categoria dei giornalisti’. ‘L’inchiesta sugli spioni che setacciavano illegalmente i dati di centinaia di cittadini, soprattutto di centrodestra e in particolare politici e persone vicine alla Lega, rivela un quadro sconcertante. Siamo di fronte a un vero e proprio attacco alla Repubblica e alla democrazia che coinvolge Magistratura, Guardia di Finanza e giornali di sinistra, col risultato che in più di una occasione le procure hanno aperto inchieste basandosi su presunti scoop nati da notizie costruite a tavolino sulla base di dati ottenuti illegalmente’. Così una nota della Lega. ‘Siamo certi – prosegue la Lega – che tutti i più alti vertici delle Istituzioni sapranno intervenire con chiarezza inequivocabile e chiederemo che il Copasir approfondisca la questione in dettaglio fino alla completa chiarezza sui fatti, a partire dalle audizioni dei vertici presenti e passati della Guardia di Finanza e dell’antimafia. ‘Dalle indagini della Procura di Perugia emerge un dossieraggio scandaloso e illegale nei confronti dei membri del governo e dei politici di centrodestra. Sono metodi da Unione Sovietica, non a caso i politici del Pd e del Movimento 5 stelle non sono state vittime degli spioni e dei dossieraggi creati ad arte da certa stampa spazzatura’. Lo ha dichiarato ai tg Nazionali, il vicecapogruppo Fdi alla Camera dei deputati, Manlio Messina. ‘Desidero esprimere la mia più ferma solidarietà nei confronti dei giornalisti del quotidiano ‘Domani’ Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine, indagati a Perugia per accesso abusivo e rivelazione di segreti, su segnalazione del Ministro della Difesa Guido Crosetto. La libertà di stampa è un pilastro fondamentale della nostra democrazia. Quando i giornalisti vengono messi sotto accusa per il loro lavoro, si mina non solo la loro integrità professionale, ma si compromette anche il diritto fondamentale dei cittadini a essere informati in modo completo e accurato’. Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.’Eppure, il governo attuale, con il suo tentativo di condizionare la libertà di stampa attraverso leggi come l’emendamento sul divieto di pubblicazione delle ordinanze cautelari, ribattezzato ‘norma bavaglio’, e le tante ‘querele temerarie’ che di fatto limitano e condizionano i giornalisti, soprattutto quelli precari, sta gettando ombre sullo scenario dell’informazione indipendente’, prosegue Bonelli. ‘Nel contesto dell’inchiesta che coinvolge i giornalisti del Domani, è essenziale ricordare le tutele legali del segreto professionale del giornalista. Come recitano l’art. 200, ultimo comma e l’art. 256 del codice di procedura penale, è consentito al giornalista di mantenere l’anonimato della propria fonte, garantendo così la libera circolazione delle informazioni vitali per una società democratica. Quando un giornalista è costretto a rivelare l’identità del proprio informatore, ciò avviene solo in casi eccezionali e sempre nel rispetto dei principi dello Stato di diritto’, conclude Bonelli. ‘Se i poteri dello Stato si infilano in una logica perniciosa di dossieraggio ai danni di vertici istituzionali, siamo al di fuori della legge e della Costituzione, e la sovranità popolare viene messa sotto scacco per finalità che a questo punto devono essere appurate e chiarite fino in fondo’. Lo scrive su X Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato. ‘E’ inutile girarci attorno: è una cosa grave. Molto grave, e già vista andare in scena nel recente passato ai danni di un Presidente del Consiglio in carica’, prosegue Borghi. ‘In tutta questa vicenda, colpiscono tre elementi: 1. La trasmissione di materiale sensibile, e coperto da riservatezza di legge, avvenuta da parte di funzionari pubblici ai fini della sua pubblicazione. 2. Nel nostro ordinamento, le indagini non si innescano da parte della Magistratura per capriccio, discrezionalità o finalità terze. Non si pesca a strascico, sulla base di una pruderie, di una curiosità soggettiva o -peggio ancora- di una volontà di schedatura. Da quello che si legge, siamo al di fuori dell’ordinamento. 3. C’è stato un uso strumentale dei dossier? I dati sono stati ceduti a terzi, addirittura a soggetti esterni al Paese? Ci sono filiere di potere che hanno organizzato questa attività? In vista di cosa? Pressioni, regolamenti di conti, condizionamenti?’, conclude Borghi.

L’appello del Papa: “Basta guerra, fermatevi! Continuate i negoziati”

L’appello del Papa: “Basta guerra, fermatevi! Continuate i negoziati”Roma, 3 mar. (askanews) – “Porto quotidianamente nel cuore, con dolore, la sofferenza delle popolazioni in Palestina e Israele dovuta alle ostilità in corso. Le migliaia di morti, di feriti, di sfollati, le immani distruzioni causano dolore e sofferenza su piccoli e indifesi che vedono compromesso il loro futuro”. Lo ha detto oggi Papa Francesco all’Angelus in piazza San Pietro. “Davvero si pensa di costruire un mondo migliore in questo modo? Si pensa di raggiungere la pace? Basta, per favore. Diciamo tutti basta per favore – ha detto -. Fermatevi. Incoraggio a continuare i negoziati per un immediato cessate il fuoco a Gaza e in tutta la regione affinchè gli ostaggi siano liberati e ritornino ai loro cari, che li aspettano con ansia, e la popolazione civile possa avere accesso sicuro ai dovuti e urgenti atti umanitari”, ha aggiunto il Santo Padre.”Quante risorse vengono sprecate per la spesa militare che a causa della situazione attuale continua tristemente ad aumentare. Auspico vivamente che la comunità internazionale comprenda che il disarmo è anzitutto un dovere. Il disarmo è un dovere morale” ha poi detto. “Mettiamo questo in testa. E questo richiede il coraggio da parte di tutti i membri della famiglia delle nazioni, di passare dall’equilibrio della paura all’equilibrio della fiducia”, ha aggiunto il Santo Padre.  Poco prima, nel corso dell’Angelus, Papa Francesco aveva fatto un invito “anche per il nostro cammino di Quaresima, è a fare in noi e attorno a noi più casa e meno mercato. Prima di tutto nei confronti di Dio. Come? Pregando tanto, come figli che senza stancarsi bussano fiduciosi alla porta del Padre, non come mercanti avari e diffidenti. E poi diffondendo fraternità. Ce n’è bisogno”. “Pensiamo al silenzio imbarazzante, isolante, talvolta addirittura ostile che si incontra in tanti luoghi. Ad esempio sui mezzi di trasporto: tutti chiusi nei propri pensieri, soli coi propri guai, con gli orecchi tappati dagli auricolari e gli occhi affondati nei telefonini”, ha spiegato il Santo Padre.


“Un mondo in cui non si dona gratis nemmeno un sorriso o una battuta di spirito: perché rassegnarci a questo? Facciamo noi il primo passo: salutiamo, cediamo il posto, diciamo qualcosa di gentile a chi ci sta vicino: anche se non avremo risposta e qualcuno ci guarderà male, avremo fatto casa. E questo può valere per tante altre circostanze della vita quotidiana”, ha aggiunto il Papa. 

Il Papa: la giustizia si amministri con prudenza, carità e coraggio

Il Papa: la giustizia si amministri con prudenza, carità e coraggioCittà del Vaticano, 2 mar. (askanews) – Una equilibrata amministrazione della giustizia necessita delle virtù “della prudenza e della giustizia, che devono essere informate dalla carità, e insieme alla necessaria temperanza” mentre “il compito di giudicare richiede le virtù della fortezza e del coraggio, senza le quali la sapienza rischia di rimanere sterile”. Queste le indicazioni fornitre da Papa Francesco che stamane in Vaticano ha aperto il nuovo Anno giudiziario alla presenza dei magistrati e giudici vaticani, spronandoli, in particolare, “al coraggio” contro le varie forme di corruzione.


“Occorre – ha infatti detto nel suo discorso anche questa mattina affidato per la lettura ad un suo collaboratore – coraggio per andare fino in fondo nell’accertamento rigoroso della verità, ricordando che fare giustizia è sempre un atto di carità, un’occasione di correzione fraterna che intende aiutare l’altro a riconoscere il suo errore. Questo vale in special modo – ha aggiunto Papa Francesco – quando emergono e devono essere sanzionati comportamenti che sono particolarmente gravi e scandalosi, tanto più quando avvengono nell’ambito della comunità cristiana”.

Sacerdoti ultraconservatori in Spagna: “Preghiamo perché il Papa vada in cielo”

Sacerdoti ultraconservatori in Spagna: “Preghiamo perché il Papa vada in cielo”Milano, 1 mar. (askanews) – “Io prego molto perché il Papa possa andare presto in cielo”. Questa la frase pronunciata da un sacerdote di Toledo, condivisa tra le risate nemmeno troppo mascherate di altri preti collegati, durante un evento su un canale You Tube spagnolo che ospita incontri e dibattiti tra sacerdoti.


La battuta ha scatenato moltissime polemiche sul web e sui social, tanto che in Spagna l’Arcivescovado di Toledo si è subito smarcato dal sacerdote che si è presentato come una “umile trincea di Cristo Re per la controrivoluzione ispanica e la difesa della tradizione cattolica”. L’Arcivescovado ha diffuso un comunicato chiedendo ai sacerdoti coinvolti nell’incontro “la necessità di chiedere perdono per tali dichiarazioni che nuociono alla comunione della Chiesa e scandalizzano il Popolo di Dio”.


Dopo la bufera abbattutasi sulla “Sagrestia della Vandea”, questo il nome del raduno settimanale on line, i sacerdoti non si sono scusati ufficialmente, dicendosi tuttavia “rammaricati” per “l’infelice commento” e dichiarandosi comunque “uniti nella fedeltà al Santo Padre”. I sacerdoti della riunione on line appartengono a un gruppo cattolico ultra conservatore che dall’elezione di Papa Francesco critica le aperture del Vaticano su diversi temi, in primis quelle verso la comunità Lgbtq.

Covid, casi in ulteriore calo: -31,4% rispetto a settimana scorsa

Covid, casi in ulteriore calo: -31,4% rispetto a settimana scorsaRoma, 1 mar. (askanews) – In merito all’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19 si specifica che nella settimana compresa tra il 22-28 febbraio 2024 registriamo: 1.103 nuovi casi positivi con una variazione di -31,4% rispetto alla settimana precedente (n: 1.607), 39 deceduti con una variazione di -25,0% rispetto alla settimana precedente (n: 52). E’ quanto rende noto il ministero della Salute. 132.482 i tamponi processati questa settimana con una variazione di -9,8% rispetto alla settimana precedente (n: 146.842). Il tasso di positività si attesta allo 0,8% con una variazione di -0,3% rispetto alla settimana precedente (1,1%) Il tasso di occupazione in area medica al 28/02/2024 è pari all’ 1,9% (1.154 ricoverati), rispetto al 2,1% (1.311 ricoverati) del 21/02/2024. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 28/02/2024 è pari allo 0,5% (45 ricoverati), rispetto allo 0,6% (51 ricoverati) del 21/02/2024.


“Il dato della decrescita si è ormai standardizzato come ampiamente previsto – afferma Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute – . Il ministero della Salute è al lavoro sulla prevenzione come attrice del cambiamento possibile, a partire dal rilancio degli screening alla sensibilizzazione sull’adozione di stili di vita corretti e salutari, anche attraverso un’alleanza sempre più forte tra sanità, scuola e famiglia”.

Papa: oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del gender

Papa: oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del genderCittà del Vaticano, 1 mar. (askanews) – “Oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del gender, che annulla le differenze”. Lo ha detto stamane Papa Francesco nelle poche parole che ha pronunciato nel corso di un incontro in Vaticano con i partecipanti al Convegno Internazionale “Uomo-Donna immagine di Dio. Per una antropologia delle vocazioni”. Francesco, che hadetto di avere ancora i postumi della sindrome influenzale che gli impedisce di parlare a lungo, ha fatto leggere il suo testo, come fatto mercoledì dirante l’udienza generale ad un suo collaboratore, a mons. Filippo Ciampanelli.


Ma parlando a braccio ha voluto sottolineare l’importanza “che ci sia questo incontro, questo incontro fra uomini e donne”, ha detto. Parlando poi del gender, ha ricordato: “ho chiesto di fare studi a proposito di questa brutta ideologia del nostro tempo, che cancella le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è cancellare l’umanità. Uomo e donna, invece, stanno in una feconda ‘tensione’”.


“Io ricordo – ha quindi adetto – di aver letto un romanzo dell’inizio del Novecento, scritto dal figlio dell’Arcivescovo di Canterbury: ‘The Lord of the World’. Il romanzo parla del futuribile ed è profetico, perché fa vedere questa tendenza di cancellare tutte le differenze. È interessante leggerlo, se avete tempo leggetelo, perché lì ci sono questi problemi di oggi; è stato un profeta quell’uomo”, ha aggiunto il Papa ricvolgendosi ai presenti.

Inchiesta Sole24Ore, Roberto Napoletano assolto in via definitiva

Inchiesta Sole24Ore, Roberto Napoletano assolto in via definitivaMilano, 29 feb. (askanews) – Roberto Napoletano, ex direttore del Sole24Ore, è stato assolto in via definitiva nel processo che lo vedeva imputato per aggiotaggio e false comunicazioni sociali nell’ambito dell’inchiesta sui conti del gruppo editoriale. A fronte della decorrenza dei termini per presentare ricorso da parte della Procura di Milano e della Consob, la sentenza è passata in giudicato.


Napoletano era stato condannato in primo grado a due anni e sei mesi per false comunicazioni sociali e manipolazione informativa del mercato. Nel processo di appello però l’ex direttore, ora alla guida de Il Quotidiano del Sud, era stato assolto per non aver commesso il fatto. Sentenza che ora è diventata definitiva, dopo sette anni dall’inizio della vicenda, con la significativa decisione della Procura di non presentare ricorso contro la decisione in appello.

Malattie rare, Locatelli: cresca attenzione a persona e sue necessità cura

Malattie rare, Locatelli: cresca attenzione a persona e sue necessità curaRoma, 29 feb. (askanews) – “Penso che la campagna di sensibilizzazione che anche quest’anno ha dato modo a UNIAMO di promuovere il tema delle malattie rare, per tutto il mese di febbraio, sia fondamentale. Sempre di più dobbiamo avere quell’attenzione sulla persona, sulla sua necessità e sui suoi bisogni, anche di cura dal punto di vista umano. Quindi, per quanto riguarda l’attenzione dei momenti di ospedalizzazione, l’erogazione di servizi, ma anche di ausili e presidi sanitari e sociosanitari, e poi il tema del raccordo territoriale. Io credo che insieme possiamo costruire un punto di vista sempre più attenzionato, che coinvolga il ministero della Salute, chi si occupa insieme a noi di prendersi carico e cura della persona, quindi dal punto di vista sanitario, sociosanitario e sociale, per fare un gran lavoro di squadra. Spesso condivido con i miei colleghi quanto il tema della dimensione, della vita ricreativa e sociale della persona sia fondamentale per tutte le azioni anche di questo governo”. Lo ha detto il ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, nel videomessaggio di saluto inviato a UNIAMO – Federazione italiana malattie rare, in occasione dell’evento organzzato a Roma per la Giornata delle malattie rare, che si celebra oggi, 29 febbraio. “Grazie a voi per quello che fate e, soprattutto, per essere una voce seria, competente e ascoltata nel panorama italiano che si occupa di diritti e di futuro delle persone. Ricordiamoci sempre che in qualsiasi momento della vita, anche nei più difficili, anche quando sembra che la situazione si faccia davvero complicata e complessa, la vita non è appesa solo a un filo ma c’è tanto riguardo alla speranza, alla forza, riguardo alla capacità che tutti noi possiamo mettere al servizio degli altri per sostenere una vita sempre più dignitosa per tutti. Senza dimenticarci che una persona non deve essere identificata con la sua malattia o con la sua disabilità, ma una persona ha bisogno anche della dimensione ricreativa, sociale, affettiva, relazionale e, soprattutto, di essere felice”, ha concluso.

L’Italia resta nella morsa del maltempo almeno fino al weekend

L’Italia resta nella morsa del maltempo almeno fino al weekendRoma, 29 feb. (askanews) – Ancora maltempo ad oltranza con situazioni alluvionali in atto. Un bollettino meteo funesto nell’anno bisestile, nel giorno in più: 29 febbraio con brutto tempo ancora protagonista. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma che un ciclone rimbalzerà nel cuore del Mediterraneo Centrale e non riuscirà ad allontanarsi dall’Italia: il vortice risulterà bloccato ad est dall’Anticiclone Russo, in espansione verso i Balcani, e ad ovest dall’Anticiclone delle Azzorre esteso fino al Portogallo.


Una situazione di blocco che causerà l’approfondimento di un ciclone verso la Tunisia: nelle prossime ore è previsto maltempo su gran parte del Centro-Sud e marginalmente in Emilia Romagna. A nord del fiume Po vivremo invece una tregua più asciutta, con le precipitazioni più intense attese dalle Marche fino alla Calabria, specialmente sul versante orientale della nazione. Dal primo giorno di marzo, vivremo una nuova e pesante fase perturbata, dapprima sulle regioni settentrionali poi ovunque. Insomma, una vivace area ciclonica dominerà l’Italia portando di nuovo piogge e abbondanti nevicate su tutto il Centro-Nord: solo al Sud si apriranno timide schiarite.


Il weekend sarà movimentato dal punto di vista meteo: la giornata del sabato riserverà qualche momento asciutto in più, mentre domenica 3 marzo sarà molto probabilmente una data da segnare sul calendario come ‘terribile’. Domenica sono infatti possibili fino a 2 metri di neve fresca sulle Alpi piemontesi con un impetuoso vento di Scirocco capace di portare anche un altro carico di sabbia dal deserto: potremo avere dunque la neve rosa sulle Alpi a causa del limo in arrivo dal Nordafrica. Ovviamente si tratta di una tendenza da confermare, ma questo ennesimo ciclone del 3 marzo potrebbe far parlare molto di sé. Una domenica 3 marzo molto pericolosa anche per la Sardegna e per il versante tirrenico, ma attenzione: non dobbiamo farci distrarre da una tendenza eccezionale, intanto merita monitorare le prossime 48 ore che vedranno scrosci di pioggia abbondanti da Portopalo di Capo Passero fino a Vipiteno.

Vannacci: io non sono razzista, incontrerei Paola Egonu

Vannacci: io non sono razzista, incontrerei Paola EgonuRoma, 29 feb. (askanews) – “Istigazione all’odio razziale? Resto allibito. Incitare all’odio vuol dire spingere deliberatamente una persona a commettere atti criminosi derivanti dall’odio razziale. Io non ho mai scritto una cosa del genere, e non l’ho mai nemmeno pensata. Non ho mai proferito un’espressione che fosse razzista. Razzista è chi crede che una razza o un’etnia siano superiori da un punto di vista biologico alle altre. E nel mio libro non c’è nulla di tutto ciò, non ho mai sostenuto una cosa del genere”. Così Roberto Vannacci in una intervista a La Verità, dopo la decisione del Ministero della Difesa di sospenderlo per undici mesi.


“Sulla questione specifica della sospensione – precisa – non ho nulla da aggiungere rispetto a quello che ha detto il mio legale. Continuerò a fare divulgazione del mio libro, perché è un’attività che ho iniziato da tempo e che proseguo come libero cittadino, e poi presenterò, appena uscirà, anche il secondo libro che ripercorre la mia vita e che si intreccia con le stesse tematiche espresse nel mondo al contrario”. Con Paola Egonu, prosegue, “non ci siamo mai sentiti, ma non nego che a me piacerebbe molto avere la possibilità di scambiare opinioni. L’ho detto mille volte durante le presentazioni del libro e in tantissime interviste: non ho scritto e non penso che paola egonu abbia meno diritto di essere italiana in virtù delle sue caratteristiche somatiche. Non ho mai asserito una cosa del genere. Ho semplicemente detto che Paola Egonu ha delle caratteristiche somatiche specifiche che non la inquadrano nell’italianità, ma questo non va a toccare minimamente i suoi diritti. Lei è cittadina italiana, io sono orgoglioso che lei sia cittadina italiana e io tifo per lei quando vince a pallavolo, e ritengo che sia una ricchezza per il nostro paese”.


Riguardo una sua candidatura alle europee, Vannacci conclude: “ringrazio il ministro Salvini per quello che ha detto. Quanto alle elezioni, non ho sciolto le riserve. Lo farò quando sarà necessario e opportuno, ormai manca pochissimo al termine per le candidature. Intanto io continuo a essere un militare, e un militare non fa propaganda politica”.