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L’anniversario, 40 anni fa la mafia uccise Pippo Fava. Mattarella: fece del giornalismo uno strumento di libertà

L’anniversario, 40 anni fa la mafia uccise Pippo Fava. Mattarella: fece del giornalismo uno strumento di libertàRoma, 5 gen. (askanews) – “Sono trascorsi quarant’anni dal vile assassinio per mano mafiosa di Giuseppe Fava, giornalista che ha messo la sua passione civile al servizio della gente e della Sicilia, impegnato nella battaglia per liberarla dal giogo della criminalità e dalla rete di collusioni che consente di perpetuarlo. La mafia lo uccise per le sue denunce, per la capacità di scuotere le coscienze, come fece con tanti che, con coraggio, si ribellarono al dominio della violenza e della sopraffazione e dei quali è doveroso fare memoria” così in una nota il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ricorda l’anniversario dell’uccisione del giornalista e scrittore.

“Fava – ricorda Mattarella – ha fatto del giornalismo uno strumento di irrinunciabile libertà. L’indipendenza dell’informazione e la salvaguardia del suo pluralismo sono condizione e strumento della libertà di tutti, pietra angolare di una società sana e di una democrazia viva. Un impegno e un sacrificio a cui la Repubblica rende omaggio”, conclude il Capo dello Stato. Quarant’anni fa, la sera del 5 gennaio 1984, a Catania, vicino al Teatro Stabile, il giornalista Pippo Fava fu ucciso da due sicari mafiosi che gli spararono alle spalle. La loro responsabilità è stata confermata definitivamente dalla Cassazione, nel 2003.

Il giornalista era andato a teatro a prendere la sua nipotina, Francesca Andreozzi di 5 anni, che aveva partecipato alle prove di una rappresentazione. Come racconta oggi lei stessa a ‘Ossigeno per l’informazione’, nei mesi precedenti era stata proposta dal nonno “come giovanissima attrice, per interpretare il ruolo di Ninì nella commedia di Pirandello ‘Pensaci, Giacomino!’”. Oggi Francesca Andreozzi presiede la Fondazione Giuseppe Fava, che coltiva e tramanda la memoria del giornalista, ricordando il suo profilo umano e professionale. “Pippo Fava, oltre a essere un coraggioso e illustre giornalista, infatti, fu anche scrittore, drammaturgo e artista di valore”.

Quando fu ucciso aveva 59 anni. Dal 1982 era stato il direttore del mensile ‘I Siciliani’ – si ricorda – un giornale autofinanziato e fondato da lui stesso, dopo l’esperienza scioccante di direttore del quotidiano Giornale del Sud, dal quale era stato licenziato per contrasti con l’editore. Contrasti che gli costarono anche avvertimenti e minacce. “Riguardavano le collusioni che legavano imprenditori, politici e mafiosi a Catania, che Pippo Fava si era impegnato a denunciare quando ancora tutti negavano l’esistenza di collegamenti e collusioni fra la criminalità e l’imprenditoria etnea e la Cosa Nostra di Palermo”.

A quarant’anni dall’uccisione di Pippo Fava, il giornalista verrà ricordato a Catania con iniziative realizzate a cura della ‘Fondazione Giuseppe Fava’, de “I Siciliani Giovani” e di altre associazioni locali. Al cronista Francesco La Licata sarà attribuito il Premio Fava 2024. ‘Ossigeno per l’informazione’ in occasione di questo anniversario arricchisce la documentazione presente sul portale online dedicato ai trenta giornalisti italiani uccisi “Cercavano la verità” (giornalistiuccisi.it), dove già si può leggere la storia del giornalista e scrittore e del suo impegno per la giustizia e la legalità, insieme a contributi esterni e al lungo iter processuale per accertare le responsabilità della sua morte. In collaborazione con la Fondazione a lui dedicata, Ossigeno pubblica un approfondimento sul fondo documentale Fava e in esclusiva un brano del dramma “La violenza” (1970), nel quale il protagonista, un sindacalista ucciso evocato in scena come un deus ex machina, pronuncia una delle più celebri frasi di Fava: “Ma se non si è disposti a lottare, a che serve essere vivi?”.

Diminuiscono i contagi e i ricoveri in ospedale per il Covid-19, RT stabile

Diminuiscono i contagi e i ricoveri in ospedale per il Covid-19, RT stabileRoma, 5 gen. (askanews) – Si registrano in leggera flessione tutti i parametri Covid in Italia, anche se ai numeri ridotti potrebbe contribuire il rallentamento di test e notifiche durante le feste di Natale. La valutazione è presente nel report settimanale di monitoraggio di ministero della salute e Istituto superiore di sanità. Nell’ultima settimana – si segnala – i nuovi casi da infezione Covid-19 sono stati 38.736, il 5,7 per cento in meno della settimana precedente, con un’incidenza che scende a 66 casi per centomila abitanti (era 70 per centomila). L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 per centomila) e la più bassa in Sicilia (6 per centomila).

L’indice Rt rimane sotto la soglia epidemica a 0,75, stabile rispetto alla settimana precedente (0,76). Anche in questo caso, tuttavia, “questi valori potrebbero essere sottostimati a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi”. Sono comunque calati anche i numeri relativi ai ricoveri in ospedale: l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 10,1% (6.320 ricoverati), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (11,0 per cento al 27/12/2023). In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2%).

Festival della canzone cristiana a Sanremo, ecco i 24 concorrenti

Festival della canzone cristiana a Sanremo, ecco i 24 concorrentiRoma, 4 gen. (askanews) – Il 15 dicembre si sono chiuse le iscrizioni alla terza edizione del Sanremo Cristian Music Festival, Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2024, sanremofestivaldellacanzonecristiana.it, che si svolgerà a Sanremo, nel Teatro Festival della Canzone Cristiana – Fos, in diretta televisiva nazionale, dal 7 al 9 febbraio 2024, in concomitanza con la settantaquattresima edizione del Festival della Canzone Italiana.

Sarà un Festival nel Festival, una staffetta musicale tra la musica leggera del Festival della Canzone Italiana, diretto da Amadeus e la Christian Music del Festival della Canzone Cristiana, ideato dal cantautore Fabrizio Venturi, di cui è anche il direttore artistico, il quale ha già reso noti alla stampa i nomi dei 24 artisti in gara. Poche ore fa Venturi ha comunicato anche il nome delle due conduttrici che, al suo fianco, condurranno la terza edizione del Festival di Sanremo Cristiano, che sono Daniela Fazzolari e Susanna Messaggio. Per l’attrice Daniela Fazzolari, volto di numerose fiction Tv, tra le quali “Centovetrine”, “Un Passo dal Cielo”, “Ris”, “Distretto di Polizia” e “Don Matteo”, si tratta della sua seconda conduzione dopo quella dello scorso anno. L’attrice è apparsa anche sul grande schermo in “Non ho sonno”, thriller diretto da Dario Argento e “Soldato sotto la Luna”, diretto da Massimo Paolucci, in cui ha recitato, in veste di protagonista, al fianco di star americane, tra le quali Abel Ferrara, Thomas Araba e Daniel McVicaro.

Per la prima volta Susanna Messaggio è co-conduttrice del Festival della Canzone Cristiana. Volto noto al grande pubblico, soprattutto per la sua lunga carriera di personaggio televisivo, che l’ha vista in trasmissioni come “Portobello” di Enzo Tortora e valletta in varie trasmissioni di Mediaset, al fianco di Mike Bongiorno. Ha scritto su numerose testate nazionali, tra cui Il Giorno, il Corriere della Sera e Salve. Come conduttrice ha lavorato insieme ad altri noti personaggi della televisione italiana, conducendo Azzurro, un programma musicale molto popolare, e il Festivalbar per ben sei edizioni consecutive. Come attrice ha recitato per il grande schermo nei film “Lui è peggio di me” del regista Enrico Oldoini e in “Italian Fast Food” di Lodovico Gasparini.

“Sarà una terza edizione che vedrà due donne, conosciute dal grande pubblico, condurre insieme a me la terza edizione del Festival della Canzone Cristiana. Il Festival porrà al centro il tema del dialogo e del disarmo nucleare mediante la campagna Senzatomica e vedrà l’esibizione sul palco di ospiti internazionali della Christian Music, di cantanti e musicisti di fede ebraica, islamica e cristiana, uniti per inneggiare alla pace”. Lo ha detto il conduttore Fabrizio Venturi. “Solo pochi giorni fa ho comunicato i nomi dei concorrenti, le cui canzoni sono di levatura altissima, sia per quanto riguarda i testi, sia per quanto riguarda la parte musicale – ha continuato – Non vi è dubbio che la Christian Music stia sempre più affermandosi anche nel nostro Paese”. Dopo l’annuncio di Amadeus dei nomi dei 24 cantanti big che saliranno sul Palco dell’Ariston, c’è stato l’annuncio di Fabrizio Venturi dei nomi dei 24 concorrenti che saliranno sul Palco del Teatro del Festival della Canzone Cristiana – Fos, i quali si contenderanno i pregiati trofei creati dal prestigioso Maestro orafo Michele Affidato.

Ecco i nominativi e le rispettive canzoni dei concorrenti alla terza edizione del Festival della Canzone Cristiana. Agostino Sammarco – Amati; Andrea Caciolli – Un oceano di pace; Aystarr- Tu sei la mia luce; Carboidrati – Padre; Ellesd – JAVÉH in feat con Biancosporco; Federica Paradiso – Puoi ascoltarmi Dio? Lettera a Fouad; Gabylo – Madre Maria; Giuseppe Marchese – Un lampo nei suoi occhi; Giuseppe Santilli – Il posto di Dio (Amore nascosto); Ivano Barbanera – Una vita da non morire mai; Maia Graziano – Why Not; Marcos – Come il vento; Maurizio e Sara – Restate giovani; Migi Marton – Tu che sei; Nazzareno Carchidi – Ti prenderò teneramente; Noemi Cainero – Regina; Nova – Tu verrai; Piero Chiappano – L’amore per la strada; Raffaele Mario Arteca feat Ilenia Sala – Salvaci tu; Rosa la figlia del vento – Non ho smesso di amarti; Rosa Pirone – Passa il favore; Severance – La tua pelle; Susy – Ninnananna per le mamme; Tiziana Scala – Io canto a te.

Gli ospedali sentinella della Fiaso: ricoveri per il Covid in calo. Preoccupa l’influenza

Gli ospedali sentinella della Fiaso: ricoveri per il Covid in calo. Preoccupa l’influenzaRoma, 4 gen. (askanews) – Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. La riduzione riguarda i reparti ordinari: -7% nelle medicine o nei reparti di malattie infettive di ricoveri “per Covid”, ovvero pazienti con sindromi respiratorie e polmonari. Nel 90% dei casi si tratta di soggetti già affetti da altre patologie. Più netto il calo dei pazienti ricoverati “con Covid”: -22,5% tra coloro che sono in ospedale per altre cause ma al momento del ricovero risultano positivi. Questa categoria di pazienti rappresenta il 70% dei ricoveri covid in ordinario. L’età media è di 77 anni. I numeri restano bassi nelle terapie intensive, anche se si registra un sensibile incremento dovuto alle ricadute a lungo termine dell’andamento dei contagi tra la popolazione delle ultime settimane. I pazienti hanno un’età media di 68 anni e nel 93% dei casi sono già affetti da altre patologie. Ancora stabile la situazione negli ospedali pediatrici, con una netta prevalenza dei bambini ricoverati “per Covid”, ovvero con sindromi respiratorie riconducibili all’infezione da Sars Cov-2, che ha portato un bambino in terapia intensiva. I ricoveri continuano a concentrarsi nel 90% dei casi nella fascia di età 0-4 anni. “Il Covid in questa fase sta lasciando il posto all’influenza – spiega presidente della Fiaso, Giovanni Migliore – osservando anche i dati della rete RespiVirNet si vede chiaramente come alla maggiore circolazione dell’influenza in queste settimane corrisponda una progressiva riduzione del Covid. I virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore, soprattutto sulla popolazione di anziani e fragili che per affrontare le conseguenze di scompensi respiratori affolla i pronto soccorso in attesa di ricovero”. “Va inoltre considerato – aggiunge Migliore – che anche se il 70% dei ricoveri in ordinario è rappresentata da pazienti positivi al Covid che non hanno una infezione respiratoria grave, questi pazienti devono comunque essere isolati dagli altri per evitare che altri soggetti fragili si infettino. Questa situazione contribuisce a complicare la gestione ospedaliera, in questo periodo in cui a causa dell’influenza aumenta la richiesta di posti letto”.

 

Il Papa: oggi troppi conflitti alimentati anche da false notizie

Il Papa: oggi troppi conflitti alimentati anche da false notizieCittà del Vaticano, 4 gen. (askanews) – Oggi troppi conflitti e tensioni sono alimentati da false notizie e da un giornalismo che veicola “dichiarazioni incendiarie”. A denunciarlo è Papa Francesco che stamane in Vaticano ha ricevuto in udienza una Delegazione della Società dei Pubblicisti Cattolici della Germania (Gesellschaft Katholischer Publizisten Deutschlands) nel 75° anniversario della fondazione.

Nel suo discorso, consegnato e non pronunciato durante l’udienza, il Papa Papa ha affermato che “l’impegno per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e anche per la difesa della pace, della libertà e della dignità umana”, restano “obiettivi quanto mai attuali!”. “Quanti conflitti oggi, – ha subito spiegato – anziché essere estinti dal dialogo, sono alimentati da notizie false o da dichiarazioni incendiarie che passano attraverso i media! Perciò è ancora più importante che voi, forti delle vostre radici cristiane e della fede quotidianamente vissuta, ‘smilitarizzati’ nel cuore dal Vangelo, sosteniate il disarmo del linguaggio. Questo è fondamentale: – ha insistito Francesco – favorire toni di pace e di comprensione, costruire ponti, essere disponibili all’ascolto, esercitare una comunicazione rispettosa verso l’altro e le sue ragioni. C’è un bisogno urgente di questo nella società, – ha concluso il Papa – ma anche la Chiesa necessita di una comunicazione ‘gentile e al contempo profetica’”.

Caccia, Oipa: Commissione Europea censura “norme Far West” Italia

Caccia, Oipa: Commissione Europea censura “norme Far West” ItaliaRoma, 3 gen. (askanews) – La Commissione Europea ha accolto le osservazioni su quanto previsto in materia venatoria dalla legge di bilancio n. 197/2022 e ha chiuso la procedura Pilot cui seguirà procedura d’infrazione contro l’Italia se la normativa non sarà modificata. Lo comunica l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che rende nota la lettera inviata dal Ministero per gli Affari europei ai Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura in cui “s’invitano le Amministrazioni a valutare le iniziative più opportune volte a prevenire l’avvio di una procedura d’infrazione”.

In caso di procedura di infrazione, la sanzione costerà a tutti gli italiani circa 8 mila euro al giorno fino a quando il Governo non si adeguerà alla normativa europea sulla tutela dell’ambiente e della biodiversità. Sotto la lente della Commissione -sottolinea Oipa – sono finiti i commi 447 e 448 dell’articolo 1 della legge poiché l’Italia non ha eliminato l’incertezza giuridica introdotta dalla legge, che continua a rappresentare un problema di conformità con le Direttive europee Uccelli e Habitat, spiega l’Oipa, quindi, come si legge nella nota, “la Commissione intende proporre l’avvio di una procedura d’infrazione”.

In particolare, il comma 447 concede alle Regioni la facoltà di provvedere al controllo e, se necessario, autorizzare piani di controllo numerico, mediante abbattimento o cattura, delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia come le aree protette, e nei periodi dell’anno in cui la caccia è vietata. L’Oipa fa notare come tali previsioni determino una mattanza indiscriminata della fauna mettendo inoltre a rischio la pubblica sicurezza e incolumità. Ogni anno, a fine stagione venatoria, si contano morti e feriti anche tra gli umani, cacciatori e non. Permettere battute di caccia in aree protette, in città e in qualsiasi giorno dell’anno può peggiorare il fenomeno.

«Auspichiamo che i Ministeri vogliano mettere mano alla materia quanto prima per evitare la censura europea», dichiara il responsabile per la fauna selvatica dell’Oipa, Alessandro Piacenza. «Vanno riviste subito le norme che trasformano l’Italia in uno scenario da Far West dove i cacciatori possono intervenire sempre e ovunque, anche nei parchi e nelle aree urbane. L’Europa ha messo sotto osservazione l’Italia, che i ministri evitino l’ennesima figuraccia dell’Italia in tema di ambiente e biodiversità».

Il Papa: la guerra è una pazzia. Preghiamo per i popoli colpiti dai conflitti

Il Papa: la guerra è una pazzia. Preghiamo per i popoli colpiti dai conflittiCittà del Vaticano, 3 gen. (askanews) – Papa Francesco nella sua prima udienza generale del nuovo anno è tornato a pregare per la pace nel mondo e per i popoli colpiti dai conflitti. Al termine dell’udienza nell’Aula Paolo VI in Vaticano, Francesco ha ricordato che “la guerra è una pazzia sempre, la guerra è una sconfitta sempre”, invitando i tanti fedeli riuniti nel incontrarlo a pregare perchè cessino i conflitti che insanguinano “Palestina, Israele, Ucraina e tanti altri posti dove c’è la guerra. “E non dimentichiamo i nostri fratelli che sono perseguitati nel Rohingya”, ha poi aggiunto.

Poco prima, salutando i pellegrini di lingua polacca, il Papa aveva detto: “Fratelli e sorelle, alla soglia di un nuovo anno, doniamo la nostra vita a Dio. Preghiamo che ci conceda un cuore sensibile alle necessità dei poveri, rifugiati e vittime della guerra. Per intercessione di Maria, Madre di Dio, chiedo al Signore il dono della pace, e vi benedico di cuore!”.

Il Papa: sono vicino alle popolazioni colpite dal terremoto in Giappone

Il Papa: sono vicino alle popolazioni colpite dal terremoto in GiapponeCittà del Vaticano, 2 gen. (askanews) – Telegramma di cordoglio di Papa Francesco per quanti sono stati colpiti dal terremoto in Giappone. Nel suo messaggio inviato a firma del segretario di Stato, card. Pietro Parolin, il pontefice si dice “profondamente rattristato dalla perdita di vite e dai danni causati dal terremoto nella prefettura di Ishikawa”, assicurando a quanti sono stati “colpiti da questo disastro la sua solidarietà e vicinanza spirituale”.

Dopo aver pregato soprattutto per i morti, il Papa ha detto di sperare nel “salvataggio di quanti sono ancora dispersi”, incoraggiando le autorità civili ed i soccorritori e quanti “assistono le vittime di questa tragedia”.

Il Papa: quanta morte e distruzione è venuta dai conflitti armati

Il Papa: quanta morte e distruzione è venuta dai conflitti armatiMilano, 31 dic. (askanews) – “Preghiamo per la Nigeria, per il martoriato popolo ucraino, per quello palestinese e israeliano, per quello sudanese e tanti altri. Al termine dell’anno si abbia il coraggio dei chiedersi quanti morti, quanta distruzione, sofferenza e povertà sono venuti dai conflitti armati? Chi ha interessi in questi conflitti ascolti la voce della coscienza”. Lo ha detto Papa Francesco al termine della recita dell’Angelus in piazza San Pietro.

“Un anno fa Papa Benedetto XVI concludeva il suo cammino terreno – ha aggiunto il Pontefice – sentiamo per lui affetto e ammirazione, dal cielo ci benedica e ci accompagni”.

Piantedosi: abbiamo retto l’urto del flusso migratorio

Piantedosi: abbiamo retto l’urto del flusso migratorioMilano, 31 dic. (askanews) – “Le iniziative che abbiamo adottato quest’anno hanno fatto sì che il nostro sistema dell’accoglienza abbia retto l’urto di un afflusso straordinario che è stato determinato da crisi politiche o socio-economiche avvenute in Paesi stranieri le cui cause sono state del tutto indipendenti da noi”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi inervistato da La Stampa.

“Trovo singolare che, talvolta, le critiche sul numero delle persone arrivate quest’anno pervengano dagli stessi soggetti che sostengono che dovremmo favorire l’arrivo indiscriminato di tutti coloro che si presentano alle nostre frontiere”, ha aggiunto Piantedosi.